Diciamocelo
simpaticamente ma diciamocelo, come fossimo con il lampredotto in una
mano e il sogno dello scudetto al posto del vino, oppure confusi e
felici dai sogni di gloria alimentati proprio dall’abuso del vino bevuto
con l’altra mano, ma diciamocelo, che tutto vada bene per tutti a
Firenze non è possibile. Domani c’è la Maratona, e Firenze dopo che New
York ha annullato la sua sarà presa d’assalto, si parla di diecimila
persone venute anche per non “buttare via” quella preparazione, alberghi
pieni, ma qualcuno manderà sicuramente affanculo Renzi perché si
troverà incastrato da qualche parte mentre vorrà andare a votare Bersani
per le primarie. Figuriamoci sulla Fiorentina se possiamo essere tutti
d’accordo, c’è chi gode del presente e chi si preoccupa per il futuro,
salsa verde o olio piccante, tutti e due oppure la prudenza e non
godere, o persino il pepe per godere ancora di più, inzuppare il terzo
posto nello scetticismo pensando ai mancati riscatti della prossima
campagna acquisti, o nel brodo di cottura. Diladdarno oppure..., no qua
siamo tutti d’accordo perché non c’è alternativa, c’è solo Oltrarno, San
Frediano regna e quindi niente bianco o nero ma solo Bianchi, e poi la
seconda linea della tranvia, la Mercafir ecco perché i Della valle si
sono riavvicinati, la pista dell’aereoporto ecco perché i Della Valle si
erano allontanati ma non in aereo, Prandelli o il Vasari o chi per il
troppo amore per Prandelli ha pisciato fuori dal vasari, Il derby romano
l’ha vinto la Lazio o la Roma, e in città si dice addirittura che sia
stato giocato a Porta Romana, il merito di questa squadra è di Montolivo
che se n’è andato oppure del Vuturo che è rimasto a parlare con
Pallavicino, di chi aveva visto la pontellizzazione nella Palla di
vetro o di chi il rilancio sempre più Vicino. Firenze è città che non
porta il ciuffo ma la divisa nel mezzo, lo è sempre stata divisa nel
mezzo, come dall’Arno, e ognuno si sceglie la sua parte, poi c’è chi non
sta più ne qua e ne là e molti stanno Diladdarno, Toni subito dopo Porta
San Frediano e Prandelli si affaccia su Piazza del Carmine, come
del resto c'è più di qualcuno che da quando la squadra Viola vola si è
volatilizzato. Diciamo pure che è nel nostro DNA la possibilità di
bere il vino bianco col lampredotto, oppure andare da McDonald’s invece
che dai “Fratellini” a mangiarsi un panino con il pecorino e i pomodori
secchi, almeno ci si piglia anche un po’ per il culo, ma sulla magnifica
Fiorentina che va incontro alla sesta vittoria consecutiva dovremo
trovare per la prima volta nella nostra storia una comunione di intenti e
sentimenti, senza eccezioni anche dei primi antidellavalliani, mercato o
non mercato, simpatie o inchiostro simpatico con il quale era stato
firmato l’esilio per i marchigiani, è tempo di gioie condivise, abbracci
di massa, di cielo sereno senza nuvole all’orizzonte, cori all’unisono e
non all’Unieuro, e così oggi proverò a drenare eventuali atteggiamenti di
pessimismo oppure di sospetto, di scaramanzia applicata allo scudetto,
cercherò di disinnescare il bastian contrario che è in noi, di eliminare
gli episodi d’intolleranza marchigiana, di sedare insomma i tumulti
della divisione, semplicemente con la foto di copertina, in modo che se
qualcuno avesse ancora voglia di gettare qualche ombra sulla nostra
Fiorentina, suggerisco un’alternativa.