presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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venerdì 23 novembre 2012
Pied a terre
Il
refrain è molto orecchiabile bisogna dirlo, e già imperversa
soprattutto tra i cauti, o almeno, quella puntina di prudenza gira nel
solco di un disco che risuona sul piatto dell’ovvio, ricorda un po’ le
canzoni di successo di Umberto Tozzi, ripetuto più volte, “piedi per
terra” è il ritornello più gettonato nel jukebox della società e
dell’ala più riflessiva della tifoseria. Una hit che vorrei rendere un
po’ più hot con la foto di copertina che rispetta la parte più
orecchiabile del pezzo, e va bene quindi “piedi per terra”, ma intanto
vorrei arrangiare questo tipo di atteggiamento almeno con un paio di
tacchi che slanciano un po’ la figura pur non snaturando l’originale
assetto ponderato, e poi le calze che hanno la funzione di donare una
parte sexy a quella che invece è un’esortazione alla prudenza, quindi al
raffreddamento dei bollenti spiriti, poi la calza ha da sempre anche la
funzione di mascherare i lineamenti del volto, pensiamo per esempio
alle rapine, e nel nostro caso il significato sarebbe quello di
procedere a fari spenti, con i piedi per terra appunto, senza essere
riconosciuti. In questo caso anche l’inquadratura di schiena ha lo
stesso scopo di conferire alla squadra poca riconoscibilità nella
fatidica lotta, con un accenno al volto di tre quarti che lascia intuire
ma non svela, così da concentrare le pressioni che di domenica in
domenica crescono su altre piazze. E’ bene precisare che parlando del
ruolo che il ritornello ricopre nel successo di un brano, cioè di frase
musicale più orecchiabile, è importante non confondere gli strumenti
musicali con quelli tipo la tessera del tifoso e appunto il tornello,
che con il ritornello non c’entrano niente, per non ritrovarsi in coda, e
quindi oltre ai piedi per terra, anche con molta gente che te li pesta.
Ho scelto poi un’acconciatura un po’ datata che non togliesse fascino
ma allo stesso tempo ricordasse la parrucca da pagliaccio utilizzata
nella mini contestazione di Moena, perché i maggiori studiosi della
comunicazione in casa Viola ritengono oggi quello lo strumento più
efficace che mai abbia toccato la coscienza del Presidente fino a fargli
invertire la rotta e avviare la rivoluzione che tutti conosciamo e
amiamo. Visto poi come sono stato costretto a canticchiare il refrain
mio malgrado, anche se riadattato in chiave più appetitosa in una sorta
di jam session estemporanea per togliere un po’ quella patina del
preordinato, improvvisando cioè su griglie di accordi e temi a noi cari e
conosciuti, così facendo anche salvando molti animali che di solito
sono i primi candidati delle griglie o grigliate, devo per forza però
anche inserire un lato B al pezzo che va per la maggiore, con la
speranza come spesso accade che il secondo brano alla fine abbia più
successo del primo, e quindi la foto B ha un ritmo decisamente più rock,
per accontentare anche l’orecchio di tutti coloro che invece non
riescono a mantenere i piedi per terra quando il ritmo del bel gioco e
dei punti si fa così incalzante, in modo che alla fine quando i piedi
non potranno stare più per terra perché galopperemo veloci verso il
traguardo, potremo addirittura usare il frustino con il giusto ritmo
sincopato per cercare di risvegliare in tempo per festeggiare tutti
coloro che nel frattempo hanno avuto una perdita di conoscenza
improvvisa, si insomma, quella che a Firenze è stata denominata la
sincope della pontellizzazione.