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venerdì 30 novembre 2018

Simeone eroe


Alla fine mi sono convinto che non può esistere amicizia tra l’allenatore della propria squadra e il tifoso. Così come accade tra un pastore e una pecora. Il Bambi proprio per avvalorare questa mia considerazione ha aggiunto che non vuole poter sparare se uno gli entra in casa, vuole poter sparare a chi non lo fa entrare mai. Il riferimento a Montiel e Pioli è chiarissimo. A me non preoccupano quei quattro gatti che credono alla terra piatta. Mi preoccupano molto di più quelli che credono alla consacrazione definitiva di Simeone grazie a un esonero. Francesco Caputo ha fatto il triplo dei gol del Cholito, ha segnato più di Belotti allenato da Mazzarri che guadagna il triplo di Pioli. Anche Camillo Ciano ha segnato di più. E non è genero di Salvini. Diciamocela tutta, chi ha votato il Governo del cambiamento lo ha fatto credendo ad un avvicendamento in panchina. Poi alla fine risulterà che Simeone è un eroe, uno cioè che continua il digiuno anche nel periodo natalizio. Ai tempi del selfie 1.0, quelli della prima fototessera per strada, seggiolino girevole aggiustato per allineare gli occhi come indicato, il goleador faceva ancora la fortuna del Mister. Il problema dello stadio nuovo nell’area Mercafir, a mio avviso, potrebbero essere le campagne acquisti fatte con gli scarti del mercato. Pensavo che fosse sbagliato sostenere che se un giocatore fa bene grazie ad un’azione personale, sfruttando di fatto le sue doti, l’allenatore non ha nessun merito, e se invece non rende come dovrebbe la colpa è dell’allenatore che non lo mette in condizione di sfruttare le proprie doti. Fino ad oggi ho cercato di usare questa apparente contraddizione per contestare quelle che secondo me erano delle forzature, e di questo chiedo scusa. Me ne sono reso conto perché anch’io in qualche maniera faccio lo stesso. Non rispondo ai numeri che non conosco, ma al numero di Sky che mi chiama tre volte al giorno, e che quindi ormai conosco, non rispondo lo stesso.

giovedì 29 novembre 2018

Un cambio di vocale epocale


Una volta si usava un termine che oggi si è evoluto, un cambio di vocale epocale, quando si voleva parlare di adiacenze, dintorni, pressi, prossimità, vicinanze, si usava “paraggi”, oggi per forza di cose si parla di “pareggi”. Fino ad arrivare a quello di bilancio. Il problema di difendere il pareggio, nobilitandolo ad evento in assenza di sconfitta, per salvaguardarlo cioè dalla routine, non a caso in molti anche qui ormai si addormentano a guardare la Fiorentina, fa parte di una di quelle tematiche che mi fa infervorare, e poi finisco per trascurare il panino col lampredotto. Abbiamo letto delle implicazioni di Ferrero in fatti poco edificanti, probabilmente è qui che si gioca il vero derby con il Genoa. E a noi ci ha sempre affascinato il derby della Lanterna. Se almeno Preziosi fosse venuto a Firenze, al posto delle Hogan avremmo potuto vivere di marchi più legati alla logistica, magari invece della classica valigetta con i soldi, Firenze lo avrebbe ispirato e si sarebbe mosso con una zaino Piquadro per fare piquadrare i conti. Lo so, tutti vorremmo avere un allenatore che sia un valore aggiunto scoperto quando ancora rientrava nei nostri parametri, un centravanti che comincia a fare la differenza poco dopo averlo acquistato al costo di un giocatore che non faceva ancora la differenza, un portiere che non para solo quello che parano coloro che ti puoi permettere, un Hagi, un Montiel, un Vlahovic che la differenza cominciano a farla dopo aver affrontato la rappresentativa degli affumicatori di speck della Val di Fleres, una proprietà insomma che potesse eliminare tutta questa necessità di vincere scommesse su scommesse, e non ci facesse più vivere con l'illusione che le patatine fritte hanno le stesse calorie dell’insalata scondita. Tra le altre cose vorrei pure che il tifoso “competentone” nostrano non sapesse più cose di quelle che esistono. Forse proprio perché in ogni rapporto è bello che ci siano segreti, io il segreto di tutti questi pareggi non voglio saperlo. Se tutte le altre squadre hanno sempre qualcosa in più, se nei giardini altrui la clorofilla la fa da padrona, per me non è affatto un problema, non soffro d’invidia, se la nostra bacheca è sottovuoto e quella delle milanesi è invece imbottita, pazienza, perché non c’è solo questo, Milano è anche piena di fica. Una Milano da bere nel bicchiere mezzo pieno.

mercoledì 28 novembre 2018

Meglio perdere con la Juve


Dopo cinque pareggi, prima di affrontare la Juve, le serie evidentemente devono avergli preso la mano, così il Bambi ha deciso di scriverne tre di lettere a Babbo Natale: SOS. A quel punto gli ho fatto presente che non le aveva nemmeno affrancate, e mi ha ricordato che c’è il fair play finanziario. Per lo stesso motivo Monti ha dichiarato di vivere con un rene solo. Potremo anche averli finiti ‘sti pareggi, come il dentifricio, avete presente quando prima lo arrotoliamo tutto, poi lo apriamo con le forbici, e infine buttiamo all’aria il cassetto del bagno perché ci ricordavamo che da qualche parte ce n’era uno da viaggio. Sarebbe meglio perdere con la Juve che pareggiare ancora, vincere potrebbe valere la riconferma di Pioli, le serie lunghe ci stanno rovinando, i metallari si arrugginiscono, a chi colleziona vinili viene la discopatia. Vi rendete conto che ce la siamo sempre rifatta con le mamme, anche quelle degli arbitri, ma dopo il padre di Renzi e quello di Di Maio, oggi sappiamo chi offendere della famiglia Pioli. Intanto il padre della Boschi si dissocia dal padre di Renzi che si dissocia dal padre di Di Maio che a sorpresa si dissocia dal padre di Di Battista. Nel frattempo ieri ho bevuto forse il caffè più buono di sempre, col cioccolato, da Sciascia locale storico (1919) nel quartiere Prati. E’ anche torrefazione. Io quindi un po’ mi distraggo, il Bambi no, lui dopo ogni pareggio vive la settimana come quando ti si addormenta un arto. Non ci posso fare nulla, non sono stato io a pensare che senza un centravanti che fa gol sarebbe un problema anche per un allenatore più bravo di Pioli, è stato lui a pensare a me. Se poi con la Juve dovessimo interrompere la lunga serie, ma non con una vittoria, lunedì insieme al mio ingegnere preferito andremo a collaudare labirinti.

martedì 27 novembre 2018

Per farmi perdonare dai romani


Se Salvini fosse tifoso Viola sarebbe incazzato con Pioli per il mancato utilizzo di Vlahovic. Mi viene da dire che Salvini la penserebbe esattamente come alcuni di voi. E con Gattuso segretario il PD salirebbe di colpo al 25%. Forse quelli che vogliono Vlahovic sono di sinistra. La mia paura a questo punto è che il digiuno di Simeone si riveli più lungo dei rotoloni Regina. Quando critichiamo l’allenatore di turno per l’avversione nei confronti dei giovani della Primavera, abbiamo la certezza che nel congelatore di quest’ultimi non siano presenti più di una confezione di 4 salti in padella? Chi di voi una volta saputo di queste scorte alimentari non darebbe ragione al proprio allenatore? A me quest’avversione pronunciata verso il Mister mi ricorda la reazione stizzita davanti a un fottuto distributore automatico inceppato. E poi non capisco perché si sia smesso di dare addosso anche a Biraghi. Era giusto diversificare. Perché questa serie prolungata di nulla di fatto? Forse perché il pareggio reiterato è come il toner, sembra esaurito, poi lo agiti come lo stato d’animo del tifoso, e si va avanti almeno per un altro nulla di fatto ancora. Non a caso di Pioli si dice che sia un buono a nulla di fatto. Insomma, dopo la moria di candidati al ruolo più ricercato dal tifo, dovuta solo a sfortunate sconfitte dei papabili, arriva come manna dal cielo il nuovo candidato; Salvini. Oppure, in ultima ipotesi ordiniamone uno in Cina di quelli col DNA modificato; l’unico modo per modificare positivamente l’inerzia seriale della partita. E visto che siamo a commissionare modifiche, farei rallentare ciò che cresce troppo tipo l’età, e farei in modo di innescare la crescita di ciò che invece non ricresce mai tipo i capelli. Poi per farmi perdonare dai romani visto che oggi sarò in via Borsieri senza avere il tempo di salutare nessuno, nel caso di conferma di Pioli, ordinerò di eliminare lo sbadiglio dal nostro DNA

lunedì 26 novembre 2018

Non ci resta che rimpiangere



Se devo dare la colpa a Pioli lo faccio subito così mi tolgo il pensiero. Se però si vuole dare colpa all’allenatore a prescindere dallo svolgimento della partita, e quindi malgrado le occasioni da gol create e fallite, i limiti tecnici individuali, l’imprecisione nei passaggi e nelle scelte, fino allo sfortunato palo, si rischia di fare la fine di quando certi dannati bambini dicono “ceppicone” e tu con gli amici per farti ganzo “fagli sentire come lo dici”, e non lo dicono facendoti passare per un falso contestatore di Pioli. Direi quindi che c’è un problema d’attacco, e che per questa settimana non possiamo nemmeno esaltarci con l’Atalanta di Gasperini, né con il Sassuolo di De Zerbi. Oltretutto Ilicic è stato espulso, Sarri bacchettato da Pochettino, Ancelotti frenato dal Chievo, che è facile da battere solo quando siamo noi a vincere, e poi c’è Saponara che va in panchina nel derby di Genova. In questa visione pessimista per il quinto pareggio consecutivo, a proposito di derby della Lanterna, nel buio pesto delle emozioni, ricordiamoci di metterci i pinoli. Solo Beppe Iachini potrebbe ridarci la vittoria perduta. La cattiveria questa sconosciuta, poca convinzione sotto porta in cambio di molta imprecisione. Per fortuna la difesa, se penso che il Milan schiera Abate, Zapata e Rodriguez, che fa uno a uno come anche Genoa - Samp, neanche avessero LUI in panchina. La vittoria ieri era strameritata non andiamo a cercare le more di gennaio perché con questi cambiamenti climatici magari le troviamo pure,  e poi c’è da fare la marmellata. Comunque Pioli non è un centravanti. Così sono uscito alla ricerca della felicità, quello stato d’animo a cui punta l’uomo disperato per i pareggi, mortificato dal mancato utilizzo di Vlahovic, che si ritrova frustrato per l’insoddisfazione. Il Bambi invece è rimasto a casa a vedere Lazio - Milan perché tanto è ormai rassegnato. Non prova quasi più niente. Dopo il filotto di zero vittorie e zero sconfitte, le partite della Fiorentina gli provocano quella stessa piccola ansia di quando deve scegliere il gradino sulla scala mobile.

domenica 25 novembre 2018

L'importanza del secondo


Ho comprato anche un borsa per l’acqua calda, il primo black friday cha guarda in faccia la vecchiaia. Dopo due settimane arriva il giorno della partita e in automatico al Bambi monta la rabbia nei confronti dei DV, in più quando il Natale si avvicina, la nostalgia di Vittorio tende ad aumentare, a tal punto da sostenere che Vittorio sia Babbo Natale, del resto nessuno li ha mai visti insieme. Si è convinto che sia davvero così da una raffigurazione di Babbo Natale intento a preparare un risotto con lo zafferano. Mentre io per alleggerire la tensione da pareggio cronico, ho prima accompagnato la Rita a Villa Cora alla presentazione di un libro di Csaba della Zorza, e poi siamo andati al Teatro Studio di Scandicci. Fregandosene che la Roma potesse sbagliare partita. Cosa che non dovrà fare assolutamente la Fiorentina se non vorrà vedere aumentare il malcontento, e pure noi non dovremo sbagliare e pensare che questa è la giornata mondiale PER la violenza sulle donne, ma CONTRO. Che poi i femminicidi aumentano. Come i pareggi. Insomma, come se non bastassero i soliti anticipi, pure certi eventi ci sono rientrati ieri, altrimenti sarei sceso volentieri in piazza con i francesi. Malgrado piova andrà tutto bene a Bologna. Andrà tutto bene malgrado Pioli e il suo secondo. Si, perché sottovalutiamo sempre troppo che c’è anche un secondo. La vita ho cominciato a capirla quando giocavo negli allievi del Tavarnuzze (Orioli preparatore atletico), quando perdevamo la palla l’allenatore ci incitava a rincorrere l’avversario, e poi ci gridava “Insistisci”, e subito anche il suo secondo gridava “insistisci”. La vita ce l’hanno spiegata bene in quei momenti; la tenacia, l’ignoranza, e i leccaculo.

sabato 24 novembre 2018

Anonimo come un pareggio


Quando ieri rivendicavamo con orgoglio il nostro segno zodiacale, non abbiamo pensato a gente spregiudicata come Benicio del Toro, nato a febbraio, e in realtà un acquario. Come chi è centravanti ma non fa gol. O chi come i medici fanno sciopero, ma nessuno riesce a decifrarne i motivi, se non i soli farmacisti. O chi come me che mi faccio chiamare Dottore, ma non posso fare sciopero perché non lo sono, e non si capisce nemmeno cosa scrivo malgrado la calligrafia sia chiara. Alcune volte mentre mi confronto per lavoro con persone che ricoprono i ruoli più disparati, quelli che mi chiamano Dottore, mi dispiaccio di essere anonimo gestore di un blog perché non potranno mai leggere quello che scrivo, ma sono contento di essere anonimo perché non potranno mai leggere quello che scrivo. Per lo stesso motivo dovrebbe essere contento di rimanere anonimo anche l’interior design dei Casamonica. E mentre il Bambi tiene viva la speranza di un gol di Simeone, io mi sento più portato a tenere in vita il lievito madre per la pizza. Per preparare al meglio il terreno, per cercare di raccontare i vantaggi di un eventuale prossimo uno a uno, tengo a dire che ero una fava come oggi sono una fava. Un equilibrio perfetto, come un pareggio appunto. Una mancata vittoria potrebbe farci agitare? Benone, tanto il meglio sta sul fondo. Quattro uno a uno, cinque, sei, quanti saranno, vorrà dire che ci saremo riforniti dei nostri generi di sconforto. E se malgrado questo tentativo di evidenziare i lati positivi del pareggio a oltranza, vi volete comunque crogiolare nella malinconia, vi consiglio il pianoforte di Thelonious Monk in sottofondo. Se tutti gli uno a uno vi sembrano figli degli stessi errori, alla fine, per evitare di somigliarci tutti, dobbiamo crearci dei problemi più grandi, a cominciare col perdere a Bologna.

venerdì 23 novembre 2018

Il pianeta perfetto


Critica Pioli fino a quando sarà possibile, non sa per quanto potrà farlo ancora, il pericolo è che imbrocchi una serie di vittorie consecutive. La sua speranza, invece, è quella di poter continuare almeno quanto le promozioni di “poltronesofà”. Così facendo, se non proprio l’esonero, il Bambi si accontenterebbe di mandargli anche solo una procedura d’infrazione. Mentre la cosa che teme più di tutti,  più ancora del quinto uno a uno consecutivo, è che la presenza del ceppicone diventi infestante. Diciamo come la fortezza di Bhangarh, disabitata dal 1783, e annoverata tra i luoghi più infestati di fantasmi al mondo. Lo stesso stato indiano ne ha vietato l’ingresso dal tramonto all’alba. Che dramma se succedesse anche con il fantasma di Hagi. Ultimamente il Bambi è veramente strano, ieri mi ha chiesto se sapevo indicargli dove trovare un trono come quello dei Casamonica, per mangiarci le bruciate davanti alla tele mentre si guarda i vecchi episodi di Baywatch. In attesa che tutte le cose vadano a posto. Un tempo il manifesto di ogni cosa a suo posto era l’abbraccio a doppia mano sul culo della Nicoletta. Prima che lei facesse come Neto e andasse alla Juve. Dopo Pamela Anderson e l’ennesimo uno a uno, in cambio di un buon vin santo e i cantuccini di Mattonella, ho promesso di parlargli di Wolf 1061 c. Una nana rossa distante 14 anni luce dal sistema solare. Che non c’entra niente con certi luoghi comuni tipo “donna nana tutta tana”. Gliene parlo volentieri perché è il terzo pianeta potenzialmente abitabile più vicino alla Terra, e perché volge sempre la stessa faccia alla sua stella. Quindi non conoscendo né albe e né tramonti è luogo ideale per chi dovrà vivere di pareggi subiti in rimonta. Un piattume lontano 14 anni luce dalle curve della Anderson, e da qualche vittoria corroborante. E lì il governo Indiano non avrebbe nessun bisogno d’interdire l’ingresso alla fortezza di Bhangarh.

giovedì 22 novembre 2018

Rappresentazione supina


Mi si è messo a filosofeggiare con l’aiuto del Chianti, tra uno stracotto di gota e un lampredotto in inzimino, il Bambi sostiene che la vita è quella cosa che succede in attesa di un gol di Simeone. E più i tannini impongono la loro composizione polifenolica, e più tende ad invitare gente conosciuta lì per lì a sedersi vicino a lui per guardare tutto andare a puttane. Non solo, dice che se si continua a parlare di Montiel come la Soluzione Schoum della nostra passione, sarà costretto a ripassarsi velocemente la differenza tra “sticazzi” e “me cojoni” di Rocco Schiavone. E poi dal trippaio non c’è il black friday. Lui, saturo di tannini, ha cominciato a temere ad alta voce che ogni possibile tentativo di correzione della formazione per cercare di non farsi rimontare da cani e porci, possa peggiorare le cose invece di migliorarle. Difesa a tre, Milenkovic al centro, Hancko al posto di Biraghi, Simeone esterno, Vlahovic tutta la vita, Montiel indispensabile come lo zenzero, gli esterni invertiti, potrebbero essere tentativi destinati al fallimento. Per farsi capire meglio da uno che mangiava il lesso, ha fatto l’esempio di quando si aggiunge una pecora nel presepe e cadono due pecore. Provi a rialzarle e ne cadono delle altre più un pastore. Poi cominci pure a innervosirti, e mentre tenti di ridare dignità verticale alla tua rappresentazione della nascita di Gesù, cadono 45 pecore e quasi tutti i pastori tranne quello che hai comprato a Napoli, e che raffigura Corvino. Lui casca sempre in piedi. Alla fine ti decidi ad aspettare Gesù con una nuova interpretazione supina degli eventi. Poi ha esultato alla bocciatura della manovra da parte della commissione UE, e lì mi è sembrato come fare il tifo per l’esonero dell’allenatore della tua squadra. Se pareggiamo anche a Bologna, allora, per il bene del tifoso Viola, ho pensato al suo outfit nella settimana di avvicinamento alla Juve.

mercoledì 21 novembre 2018

I miopi


Il via alla demolizione delle sobrie villette dei Casamonica sono un fatto positivo, è una vittoria di tutti, evitiamo di fare i tifosi contro Pioli. E’ una vittoria, non il solito pareggio. Così come i francesi, non avranno il bidet, ma hanno le palle. Protestano per la benzina a 1,55, io ieri il gasolio in autostrada a Rovereto l’ho pagato 1,79 e non era compreso l’ingresso al Mart. Dopo i soffitti affrescati, troni, statue di cavalli, potrebbe essere arrivata anche l’ora di vincere la guerra in Eritrea. Sicuramente qualcuno per Natale si ritroverà dei regali dorati di merda per colpa di quel riciclo che lo scorso anno ci ha portato Falcinelli. Da oggi sarà più difficile parlare degli occhi della tigre, non senza rischiare di riferiirsi a quelle di ceramica. Alla stessa maniera Nardella dovrebbe sgombrare il mercato abusivo della frutta e verdura davanti ai canottieri, che sembra di essere in Vietnam. Io non so se sarà un bene l’esonero di Pioli, l’ingresso di Vlahovic, l’avvicendamento di Biraghi con Hancko, lo so che sono discorsi un po’ così, ma fingersi interessato a volte fa bene a chi racconta. Sono bravo a mantenere i segreti che mi racconta il Bambi perché non l’ascolto. So che è molto gratificante portare a termine un obiettivo tipo farci la croce su un ceppicone. I miopi che non portano gli occhiali vedono i contorni delle questioni sfumati, le facce della stessa medaglia poco nitide, le luci in cielo a forma di stella (da qui tanti nuovi campioncini). Vedono davvero le cose come stanno insomma. Ormai Vlahovic passa davanti a tutto, ieri era l’anniversario della morte del Perozzi ma nessuno se l’è ricordato.


martedì 20 novembre 2018

Le malelingue


Qualche editoriale fa avevo  parlato della fine dell’oggetto fisico come riferimento di misura del chilogrammo. Questo perché il campione di peso, pur conservato con la massima cura, tipo i nostri trofei, subisce inesorabilmente delle microvariazioni. Diciotto oggetti conservati in vari luoghi del pianeta hanno fatto da copia sicurezza del famoso campione di Sèvres. Niente a che fare con Eysseric quindi. Oggetti creati per evitare di restare senza riferimenti nel caso l’originale fosse sparito o danneggiato. Siccome l’unità di misura deve essere stabile, è stato deciso di dire basta agli oggetti fisici. Per questo non abbiamo più ambizioni. Abbandonato il cilindro di platino-iridio ci si è rivolti alla bilancia di Kibble; da qui la nuova definizione di chilogrammo. La bilancia equilibra il peso del campione di massa con la forza generata dalla corrente - misurata in termini di h attraverso l’effetto di Josephson (per definire la differenza di potenziale in termini di h/e2) e l’effetto Hall quantistico (per definire l’impedenza in termini di e/h) - in una bobina posta tra i p(i)oli di un magnete (non magnate) permanente. Successivamente, la bobina è mossa con velocità costante e si misura la forza elettromotrice indotta - ancora in termini della costante h - per determinare la costante di proporzionalità tra la forza gravitazionale e la forza elettromagnetica. La massa del campione è quindi ottenuta dal suo peso attraverso la misura dell’accelerazione locale di gravità. Quando si parla di “massa del campione” ci si riferisce principalmente a Veretout, è soprattutto per lui che si è accelerato questo processo. Per sapere con precisione, finalmente, quanto cazzo pesa. E così  mettere a tacere le malelingue.

lunedì 19 novembre 2018

Come scartare un ricordo


La Nazionale ci lascia le strane considerazioni del Bambi, sostiene che Biraghi gioca in Nazionale solo perché in quel ruolo il livello del nostro campionato è scarso, e per rafforzare il concetto ha tirato fuori la tesi sulle attrici porno che vengono selezionate di un’altezza media proprio per far risaltare gli uccelli. Il giocatore in generale è invece un bambino di grandi dimensioni, senza che lo sia per forza anche l’uccello, vedi Chiellini, capace però di simulare. Chi non sembra invece in grado di simulare è il PD, visto che Minniti si candida per guidare il partito, e se si fa accompagnare da Marco Cappato, la direzione del PD non può che andare verso Chiasso. Ieri è stata la giornata mondiale dei poveri, quello che nel calcio viene mascherato con il fair play finanziario. Se arriveremo ottavi potremo dire di essere stati illusi da quel settimo posto dichiarato dai DV, così come ha fatto Di Battista con i salentini riguardo la TAP. Se Pioli non se ne va ce ne possiamo sempre andare noi, per lo stesso motivo che se gli inceneritori non sono nel contratto di governo potremo mettere il contratto di governo dentro gli inceneritori. Quando Martina dice che il nemico è a destra, c’è chi pensa subito a Renzi, ma c’è anche chi pensa a Milenkovic. E chi lo vuole spostare al centro è un nostalgico della DC. Poi un trucco che ho imparato da un fatto realmente accaduto, un modo semplice per far nascere un ricordo. Provate a mangiare una caramella “Rossana”, o anche una "Fallani" all'orzo, vi potrebbe risvegliare il ricordo di quando eravate piccoli, di una Fiorentina senza Pioli. Nel mio caso è successo l’altro giorno sulla A 22 quando ho visto delle persone mature mostrare i seni da un cavalcavia,  mi è tornato in mente quando erano più giovani e tiravano i sassi.

domenica 18 novembre 2018

Quando pareggi



Visto che a Firenze non ci va mai bene niente ho pensato di essermi perso qualcosa, e che forse siamo diventati protestanti. Ho chiesto alla Rita se ci fosse stata una qualche riforma mentre ero al Brennero. Se è così, allora l’attaccante ideale da prendere a gennaio è Lautaro Martinez, quello che più si avvicina a Martin Lutero. E a questo punto un po’ mi dispiace per i protestanti pessimisti, quelli del bicchiere mezzo vuoto, per i quali il black friday è un giorno come tutti gli altri. Il Bambi è in contrasto con l’insegnamento della Chiesa Cattolica non solo per via del DNA e della recente riforma, anche quando paga l’IVA tende ad allontanarsi dalla religione. Se Eva si è lasciata tentare da una mela, con questa riforma, chissà cosa avrebbe combinato con la carbonara di seitan. Da queste parti ci lamentiamo non solo dell’allenatore, tocca anche alla moglie, alla famiglia, agli arbitri, agli amici. Sarà davvero diventato meglio stare da soli? Tendiamo a incolpare Biraghi per le diagonali difensive, Netflix per la crisi del cinema, il frigorifero per il colesterolo, e poi scopriamo che l’esonero non è nel contratto di governo. Sarà che siamo degli anticipatori, altro che il solito gioco difensivo per cercare di gestire inutilmente il vantaggio, il Bambi ha quasi già finito il primo pandoro. Questa sosta non ci voleva proprio, finiremo come all’assemblea del  PD, nella quale forse sarà fatta l’analisi delle ultime batoste elettorali. Pioli prenda esempio dal governo, bisogna termovalorizzare i giovani come Montiel. Dimostri un po’ di coraggio, dentro Vlahovic, faccia come il Bambi che una volta per la Nicoletta rubò dei fiori al cimitero. Purtroppo anche noi abbiamo i nostri limiti, grandi conoscitori di calcio virtuale, teorici della sostituzione decisiva, scopritori di talenti immensi, eccellenti relatori dei limiti altrui, ma non possiamo nemmeno piangerci addosso come vorremmo. Quando non hai perso e non puoi infamare fino in fondo l’allenatore, quando non hai vinto e non puoi infamare fino in fondo l’allenatore perché non hai perso. Insomma, quando pareggi e ci piange un occhio solo.

sabato 17 novembre 2018

La curcuma


Per combattere la depressione da mancanza di esonero avevo consigliato al Bambi l’uso della curcuma, l’ho ritrovato che ballava i musical di Bollywood. Poi non ha gradito la mia soddisfazione per le tre stelle a Uliassi, troppo marchigiano. Le dolenti note arrivano dalla perdita della stella per Stazione di Posta, Osteria dei Cameli, Conchiglia, Ilario Vinciguerra, La Clusaz, Antonello Colonna, Magnolia, Castel Fransburg, Dopolavoro, Emilio di Fermo, San Giorgio a Cervo, Armani a Milano. Non a caso i ristoranti di un tour enogastronomico organizzato da Pioli dopo ogni pareggio e sostituzione sbagliata. Si salva solo la Tenda Rossa di Cerbaia, al tempo ancora in odore di nuova stella, che ha simulato una chiusura per derattizzazione, e alla fine è riuscita nel suo intento. E’ sempre “ora di andare” quando sei grande, si deve sempre lasciare cosa si sta facendo per farne un’altra. E poi c’è LUI al quale invece piace restare, fino all’ultimo, rischiando così di arrivare tardi in quel posto dove in molti lo stanno mandando. L’unico rimasto a parlarne bene è Lodo di X Factor “Devo dire che un gioco di questo tipo non l’avevo mai visto, complimenti, il modo con cui vi fate rimontare ha dell’incredibile, bravissimo”. I tifosi sono indignati perché Pioli riesce a mantenere la squadra in una posizione di classifica consona, così come il PD è indignato perché Toninelli sa fare il pugno chiuso e loro no. Se si pensa che intorno a noi c’è chi cambia la macchina, il lavoro, lo scooter, il telefono, la casa, la moglie, tutto questo voler rimanere inchiodato alla panchina è contronatura. Il mondo è cambiato, ma non per i tifosi di una certa età a caccia di esoneri, per intendersi quelli che ancora vanno in edicola, quelli che “con me la squadra sicuramente non avrebbe fatto peggio”, per i giovani tifosi, invece, adesso è soprattutto il momento di pensare a prendere le prenotazioni come finti fidanzati da presentare alle mamme durante le cene di Natale. Attenzione a sottovalutare un allenatore, o più in generale una persona. La Beatrice dalle poppe grosse non è mai stata apprezzata abbastanza, ma quando mangiava il panino col lampredotto in macchina, non gli cadeva neanche una briciola. Lo dice uno che non è un mangiatore di allenatori, piuttosto uno degli ultimi Pac-Man romantici.

venerdì 16 novembre 2018

L'esonero è una formula universale.



Pioli ancora no, ma almeno i “Seveso Casino Palace” ce li siamo tolti. Cambia il testo del “Padre nostro” cambierà anche l’allenatore. “Tanto non devo guidare”, che è una frase bellissima, presto verrà sostituita con “tanto non devo allenare”. Lo stesso Toninelli alza il pugno, ma sembra che abbia alzato il gomito. Basta che il ponte di Genova non venga ricostruito a Ischia. Questi tormentoni sugli allenatori alla fine ci permetteranno di avere una pensione social. Un Bambi stranamente saggio non vorrebbe rimandare a domani ciò che potrebbe esonerare oggi. Lui spesso confonde, pensa a Pioli come un problema, delle volte si sente triste, ma in realtà deve solo lavarsi i capelli. Allora gli ho raccontato la storia del “chilogrammo perfetto” che va in pensione e può essere sostituito con una formula universale che usa le leggi quantistiche della natura. L’esonero è una formula universale del resto. Per 140 anni il “Grand Kilo” è stato custodito sotto vuoto in due campane di vetro per evitare che venisse contaminato. Adesso che si sono liberate ci metteranno Pezzella per salvaguardarlo dagli infortuni muscolari. Nascosto in un caveau, il cilindro di metallo forgiato nel 1879 fu salutato come il chilogrammo perfetto del Sistema Internazionale, il chilogrammo con cui sarebbero stati confrontati gli altri chilogrammi. Noi abbiamo paragonato quasi tutti tranne Delio Rossi, a proposito di confronti. L’oggetto che determina il peso del mondo non è uscito molto spesso dal caveau; gli idrocarburi e l’umidità avrebbero potuto contaminare la superficie. Per quasi 140 anni è stato il punto di riferimento mondiale per l’unità di massa. Per la massa è invece la panchina il punto di riferimento mondiale. Dal 1889 è stato pesato solo quattro volte, venerato come Sarri. Prima di questo sistema regnava il caos, come in una squadra di Pioli. Un centinaio di scienziati da tutto il mondo riuniti nel Palazzo di Versailles faranno cadere l’ultima unità di misura basata su un oggetto fisico, sostituendolo con una formula universale che usa le leggi quantistiche della natura. Cadrà anche Pioli.

giovedì 15 novembre 2018

A proposito di stereotipi



L’odio per Pioli mi ricorda quando uscivo con la Cristina e mi mise i piedi sul cruscotto. Intanto Pezzella si è fatto male, e la colpa di chi sarà mai? Come è cambiato il mondo! “Se ti fai male ti do anche il resto”, ve lo ricordate? Altri tempi. Quando ancora si camminava sul pavimento invece che sul soffitto. Io capisco l’adolescenza, ma dopo i quaranta anche basta col dare la colpa sempre al lupo cattivo. Giampaolo in una recente intervista ha però raccontato con orgoglio che nelle sue squadre non c’è mai stato un infortunio muscolare. Ha subito goleade, certo, ma stiramenti nisba. E mentre D’Aversa vanta la mancanza di giocatori influenzati nelle sue rose, Andreazzoli vanta la mancanza di una panchina che lo mette al riparo da qualsiasi colpa. Si, anche dai giocatori che sbagliano il raddoppio da posizione favorevole. Eppure Pioli c’è già stato a vedere Napoli, ma niente. Ha solo perso. Tifosi allenatori vincenti, quelli delle sostituzioni determinanti, formazioni imbattibili, futuri campioni scoperti allo stand della Mukki al Fierone di Scandicci, moduli infallibili. Nella foto uno di quelli (ho promesso di non svelare il suo nick) che ha risolto uno degli altri grandi problemi che opprimeva la città. Oltre il traffico. Poi nel tempo perso ha anche elaborato una teoria per dimostrare che i quaranta sono i nuovi venti con il mal di schiena. Ci si è fissati con quella mancanza di acume tattico del nostro Mister neanche fosse una bionda con le poppe grandi. A proposito di stereotipi. Per quello che potevo fare fuori da qui, ho cercato di educare tutte le persone che conosco a non chiedere l’esonero del proprio allenatore, la mia parte per salvare il mondo la sto facendo. Qui dentro trovo meno tolleranza verso l'allenatore diverso, da se stesso, qui è come quando piove forte e uno se ne frega perché tanto sa che sta correndo a prendere la macchina. Che poi è proprio così che si prendono le bronchiti.

mercoledì 14 novembre 2018

Molti di più secondo la Questura


Ieri parlando con la Beatrice dalle poppe grosse, incontrata per caso in via Sant’Agostino dopo tanto tempo, ho capito che è facile dare tutte le colpe all’allenatore, lei per esempio sostiene che è colpa dell’asciugatrice se i suoi jeans preferiti sono sempre più stretti. Del senno di poi son piene le fosse dei tifosi, ma non quelle di Max Pezzali, lui l’aveva annunciata da tempo la morte dell’Uomo Ragno (potrebbe essere però che tra cento numeri risorge). Comunque non solo i tifosi desiderano l’allenatore d’altri, anche gli stessi fumetti sognano. Il mio consiglio alla squadra in questa sosta, nella quale le tensioni di spogliatoio dovranno essere trasformate in energie positive, prima di leccarle metteteci della salsa verde sopra le ferite. La fortuna è che non fa ancora freddo, e qui mi riferisco ai nervi scoperti. Certo Pioli non è una donna, lei saprebbe farsi perdonare i suoi difetti. La Rita sostiene che io perdo troppo tempo dietro al blog, mentre non dovrei abbandonare quel progetto di esportare il dentifricio al lampredotto. Poi c’è stato un accenno di contestazione al Centro Sportivo che un po’ mi ha fatto pensare, Pioli è stato accerchiato da un centinaio di tifosi Viola, molti di più secondo la Questura, uno urla “Ceppicone”, si sono girati gli altri 99. Molti di più secondo la Questura. Il Bambi dopo il terzo moscow mule mi ha confessato che l’occasione fa l’uomo ladro, e 4 pareggi consecutivi per uno che non ama Pioli, sono manna dal cielo. La stessa cosa gli è successa anche con il giornalaio di Porta Romana, aveva comprato la Settimana Enigmistica che costa 1,60 €, aveva 1,50 in moneta e 20 €, non avendo il resto il giornalaio ha preferito gli spiccioli, i 10 centesimi glieli avrebbe riportati alla prima occasione. Peccato perché quell’edicola gli tornava comoda quando doveva andare dal Pecchioli a cambiare le gomme.

martedì 13 novembre 2018

Il matrimonio perfetto



Devo dire che la linea è veramente sottile tra il “dovrei scriverci un editoriale” e il “dovrei parlarne con il mio psichiatra”. Insomma, sentire Allegri che ringrazia i giocatori perché sono loro che vanno in campo e vincono le partite, dovrebbe suggerirvi l’alibi per Giampaolo. Ma io già lo dicevo prima che Allegri vincesse l’ennesima “Panchina d’oro” e la Juve gli ennesimi scudetti. E poi mentre Firenze critica il proprio allenatore, i tifosi blucerchiati, malgrado i quattro gol subiti, enfatizzano le capacità del proprio tecnico, in grado secondo loro, di resuscitare squadre in difficoltà come la Roma, così tanto da pensare che sarebbe capace di far vincere anche il PD alle prossime elezioni. E sarebbe un male per il calcio se venisse eletto come Segretario, togliendoci uno dei papabili. Perché non è che ce ne siano così tanti alla fine, dopo che avremo perso a Bologna e contro la Juve, forse Ventura, e ora arriva anche il suo aggettivo, quello che in quanto individuato come nuovo auspicabile, si guadagna subito una bella “S” iniziale di benvenuto e diventa “colpito o perseguitato dalla cattiva sorte”. Intanto Dio vi vede che desiderate l’allenatore d’altri. E fate attenzione anche a scrivere che Simeone è un centravanti, perché il parlamento ha approvato la legge che prevede fino a 5 anni di carcere per chi divulga sui socials/blog una fake news. Secondo una recente statistica sono 13 milioni gli italiani che ancora si rivolgono a maghi e cartomanti conosciuti in Rete dopo che quest’ultimi hanno suggerito un esonero, individuato una sostituzione che cambia la partita, e letto i tarocchi a un giovane della Primavera prevedendogli un futuro radioso almeno nel campionato rumeno. Il nostro modo di dividerci su tutto è però il vero matrimonio perfetto, perché da una parte tiriamo su mille muri e dall’altra siamo mille macchie di muffa. Certi “articolini” di alcuni siti Viola online, di cui mostro l’ideale copertina, rientrano nella formula proverbiale della tradizione partenopea, piuttosto che fiorentina, quella del “chiagne e fotte”. Atteggiamento opportunista e ipocrita. Infine una comunicazione di servizio in riferimento alle prossime festività natalizie, attenzione a fare il presepe perché da quest’anno c’è da pagare l’IMU per la capanna.

lunedì 12 novembre 2018

La verginità fa alzare lo spread


Basta una bella partita di una squadra che non sia la Fiorentina e giù a esaltare le doti dell’allenatore di turno. Come quando senti che l’antidolorifico comincia a fare effetto, e ti da quasi più piacere della scomparsa effettiva del dolore. Che poi invece il dolore non passa, e mi riferisco al povero Giampaolo al quale evidentemente viene portata pure sfiga a desiderarlo come se fosse Guardiola. Così come anche a tutti gli altri papabili che essendo allenatori da Fiorentina hanno rose che possono avere delle battute d’arresto anche fragorose. Gli allenatori dei sogni, a sentire come vengono agognati, sembrano ancora vergini di esoneri e di figuracce, e se si continua a dare così tanto valore alla verginità, mi toccherà pagare sempre di più l’olio extravergine d’oliva. Però capisco che uno ormai si sia fatto ingolosire, la voglia di usare certe belle partite altrui per fare confronti strumentali con quelle che il ceppicone invece non vince, e poi ti succede come quelli che avevano già scritto alla Raggi di dimettersi prima ancora che fosse assolta. Potrete comunque sempre dire che la colpa è di quegli allenatori che ammaliano li per li, e la volta dopo fanno peggio di Pioli. A me è successo la prima volta che ho conosciuto la Beatrice che si risentì perché gli stavo fissando le poppe, quando invece furono loro a iniziare. Non sempre una bella partita di un’altra squadra equivale alla scoperta della medicina che cura tutti i nostri mali di tifosi. Insomma, non sempre una bella copertina corrisponde a un buon libro. Le famose scale che c’è chi le scende e chi le sale, quando non sono mobili che si rompono, e se a Genova, lato Samp, il bicchiere questa volta è mezzo vuoto, a Roma, sponda giallorossa, le buche sono mezze piene.

domenica 11 novembre 2018

E' nata una stella


Ho il sospetto che la Fiorentina mi piaccia perché non capisco il calcio, la stessa cosa mi succede con certe canzoni in inglese, forse se capissi il testo non mi piacerebbero più. Altra cosa che non capisco è quello che mi succede a vedere giocare le squadre allenate da tutti gli altri, basta che non sia il nostro, anche qua la stessa cosa che mi succede dopo aver guardato le sfilate di Victoria Secrets, quando alla fine non posso alzarmi perché ce l’ho ritto. Comunque anche se non capisco la bontà del gioco di Semplici, rimontato di due gol invece di uno solo, mi batterò sempre per difendere le vostre idee mettendovi il blog a disposizione. Perché voler cambiare l’allenatore non è cattiveria,  a meno che non sia Juric per Ballardini, non darei mai spazio invece a quelli che ordinano la pizza quando piove e poi non lasciano la mancia a chi gliela porta. Si separano Afef e Tronchetti Provera dopo diciassette anni possiamo aspettare un altro po’. Quindi io porto pazienza ma voi portate il vino buono. Il Bambi dice che gli uno a uno sono come le Pringles, e che è effettivamente molto difficile smettere. Diciamo che se la Fiorentina non ha attenuanti, almeno la Raggi è stata assolta. Vi prometto, anche se alla mia maniera, che se continueremo a pareggiare ancora per uno a uno scriverò che sta andando tutto splendidamente a puttane. E poi così come quelli che dissentono, quelli che insomma urlano di più, ci sono i pro Pioli, quelli che alla manifestazione dei “SI TAV”, non hanno incendiato nessuna macchina, e non hanno lanciato niente alla Polizia. Una curiosità, voi che sapete sempre come far giocare la squadra, chi sostituire, e soprattutto chi esonerare, siete in grado anche di indovinare il parente misterioso?

sabato 10 novembre 2018

Pareggio a oltranza, Veretout con la panza



Altra vittoria buttata via, ripartenze sperperate fino a ritrovarsi con le pezze al culo, su una delle quali, tra l’altro, botta a colpo sicuro di Mirallas, ribattuta, e alla fine ci vuole il grandangolo per inquadrare il pareggio da 25 metri. Un classico del calcio, la beffa, ma anche un classico della cucina italiana un po’ datata il “mare e Pinamonti”. Dal due a zero all’ennesimo uno a uno, perché le quattro del mattino sono fatte per quelli belli e dannati, quelli dall’esistenza tormentata, ma anche per quelli come me che crollano alle 9 e vogliono fare colazione. Il Bambi quando pareggia la Viola è triste e contento, triste in quanto tifoso, contento perché può dimostrare che Pioli è limitato, e quindi può sentirsi più competente. Quello che si chiama essere multitasking. Oppure essere a favore di chi è contro. Tornare a vincere dopo tanto tempo del resto poteva creare anche qualche problema, è come tornare a fare sport, troppo doloroso, troppo Voltaren. Un mondo dove chiamiamo “Ministro” Salvini, “Onorevole” Renzi, e “Centravanti” Simeone. Poggiate quel desiderio irrealizzabile di veder giocare la Fiorentina bene come la Spal di Semplici, e come l’Empoli fino a quando c’era Andreazzoli, e nessuno si farà male. Sportiello migliore in campo, 21 tiri, 8 occasioni da gol, attacco Viola sconclusionato. Benassi re dell’inserimento, già al quinto gol, ha segnato quanto il trio delle meraviglie messo insieme. Gli uno a uno però finiranno, finisce il lampredotto sul più bello, e finirà anche il digiuno di Simeone. Il Frosinone non pressa mai, e malgrado ciò non riusciamo a chiudere la partita anche se gli spazi concessi sono tipo quelli dei centri commerciali, e le superiorità numeriche sfiorano la disuguaglianza sociale, non riusciamo nemmeno a gestire il vantaggio contro una squadra decisamente mediocre. E’ mancata la spallata decisiva malgrado la spallata ci sia stata. E così diventano quattro i pareggi consecutivi per uno a uno, due dei quali equivalgono a mezze sconfitte. Naturalmente non scaldano, però possono dare anche sensazioni che chi vince sempre non potrà mai avere. Il pareggio a oltranza mi fa venire in mente le ragazze con le poppe grosse, tema che conosco per via della Beatrice prima, e della Daniela poi, quelle dalle poppe grosse non potranno mai provare la sensazione di onnipotenza di quelle con le poppe piccole in quei tre giorni del mese quando il reggiseno sembra finalmente esplodere. Così succederà a noi quando vinceremo, ci sembrerà di averlo grosso. Per questo motivo indignatevi anche per me, che io nel frattempo continuo a riderci su.

venerdì 9 novembre 2018

Comfort food



Ho letto l’oroscopo di Simeone, ha Marte in opposizione, Saturno contro, e Plutone egoista che non gli passa più la palla per quella brutta storia d’immobilismo. Io però non credo agli oroscopi, mentre il Bambi, ormai, non crede più che sia un centravanti. Allora gli ho ricordato di Mirallas falso nueve, che è sembrato inadatto alla bisogna, un po’ come Schiavone con le Clarks e il Loden. Il pericolo per Simeone, a proposito del gol, è quando non sai più dove cercarlo e allora provi su Google e non c’è neanche lì. La struttura di una persona sensibile non è adatta alla pressione, ma lei non lo sa ed entra pure in area di rigore. Alla domanda della Rita del perché continuo ad alimentare il blog invece di fare come lei che parla alle piante, ho risposto che io non ho il dono della fotosintesi. I detrattori di Pioli sostengono che sarebbe bastato guardare come è organizzato il suo desktop per capire quante difficoltà avrebbe incontrato ad organizzare la squadra. E se anche Pioli allena, allora potrebbero darmelo a me quel posticino libero all’Anas. Di Battista che rompe le palle dal Sudamerica ricorda Bucchioni che scrive quegli articolini. E poi non mi sembrano così tanto fuori luogo le esclamazioni di Asia Argento, io ne conosco tanti che hanno la mamma troia. In un mondo ideale il gol partita di Simeone sarebbe inserito tra il cibo di conforto. Tipo burro e acciughe. Mi auguro quindi una sua deviazione...aerea, un palindromo, forse una vocazione, sicuramente un desiderio. Oppure va bene tutto, anche Chiesa come Mertens pur di vincere, ma un muratore vegano è contronatura. Basta pugni chiusi, parole amare e spalle contratte. Domani voglio un blog di vocali aperte e parole rotonde. Sentimenti finalmente positivi e fronti distese.

giovedì 8 novembre 2018

Le emozioni degli ex


A me tifare Viola sazia, a prescindere da cosa trovo nel piatto. La passione tocca corde profonde e non mi ci voglio impiccare. Però devo riconoscere che pur mi siano sempre piaciute le poppe grosse, quando la prof di Tecnologia dichiarò di avere una Quinta, anche se a me non sembrava, ho dato la colpa ai maglioni larghi invece di chiederne il trasferimento. Solo dopo ho capito, quando cioè cominciò a parlare dell’esame di Maturità. Quindi magari tra un po’ capirò di aver sbagliato ad essere in pace col mondo Viola malgrado Biraghi. Del resto le passioni si vivono in maniera personale, spesso diametralmente opposta. Il Bambi quando sta per finire il panino col lampredotto accelera, io rallento. Del resto anche Simeone è sembrato rallentato su quell'invito di Chiesa. E mentre il Bambi è uso allungare il bagnoschiuma con l’acqua, io me ne guardo bene. Essere contento per una squadra che vivacchia è un po’ come sentir bestemmiare i preti in refettorio per l’IMU. Che la scuola italiana non funziona lo si capisce dal fatto che alle medie non si studia statistica, e così il record di punti di Sarri col Napoli non se lo incula nessuno. Ma è comunque sempre bello quando gli ex tornano a giocare al San Paolo, Sarri o non Sarri, quando esplodono le emozioni, forti, i ricordi si riaffacciano prepotentemente, e di quel periodo trascorso tra il Vomero e Mergellina la cosa che manca di più alla fine sono i Rolex. Torna a perdere la Juve malgrado Ronaldo. E poi sarà colpa di questo tempo strano, di questa temperatura sopra la media. Sarà colpa delle scie chimiche, delle finestre aperte. Sarà colpa di Pioli se anche quest’anno rimarremo con i nostri pugni di mosche.

mercoledì 7 novembre 2018

Facciamo scuola



Più leggo le giustificazioni per la paralisi di Simeone dopo l’invito di Chiesa a spingerla dentro, e più mi convinco che a volte basta il pensiero. In questo momento la qualità migliore del Cholito è la disponibilità, non è certo uno di quelli che quando s’incazzano si portano via il pallone. Intanto il Papa come Lotito, sta cercando di farsi rateizzare le cartelle dell’ICI. Si pensa a uno sponsor. E poi le ossa nella Nunziatura mi tolgono un grande peso, pensavo di commettere un peccato grande a salvare Pioli come Barabba, evidentemente c’è chi ne ha commessi di più grandi. Dopo lo spread adesso mi aspetto un’impennata dei prezzi, da domenica prossima il gettito generato dai ceri alla Madonna messi dai tifosi Viola per sbloccare Simeone, potrebbe valere come l’incasso di Inter-Barcellona. Così come Sousa ha suggerito alla Roma di ingaggiarlo, sembrerebbe che anche la Isoardi abbia lasciato Salvini dietro suggerimento di Moscovici. E la sua nuova felpa recita “Boia chi mi molla”. Andare troppo a fondo con le critiche su Pioli potrebbe portare le generazioni future a scoprire che ci siamo fossilizzati. E mentre vi accapigliate per scegliere De Zerbi piuttosto che Andreazzoli piuttosto che Maran, io sono quello con i popcorn. Purtroppo a volte un allenatore ideale entra inaspettatamente nella nostra vita di tifosi e si capisce quanto si stesse meglio prima che accadesse. Arrivano le motivazioni TAS, e insieme anche la fake news dove si racconta che la Fiorentina è stata esclusa dall’arbitrato per non aver messo il francobollo alla mail. Malgrado la Fiorentina di Pioli ormai faccia scuola, lo dimostrano il PSG e il Barcellona entrambi rimontati sull’uno a uno, se non vinciamo contro il Frosinone non ci resta che l’incantatore di serpenti. Sapessi almeno cosa ho scritto.

martedì 6 novembre 2018

Come il Molise



Chissà cosa si prova a vivere per 24 ore senza associare alla propria passione un senso di ansia, scoramento, angoscia, e insoddisfazione per la conduzione tecnica. Il Bambi sostiene di vivere tutti questi pareggi dopo essere stato in vantaggio, come quando è in stazione e il suo treno sembra finalmente partire, e invece è il treno a fianco a muoversi. Malgrado tutta l’importanza che si vuole dare al tecnico, poi c’è il campo, il pallone, l’avversario e l’arbitro a determinare le sorti di una partita. L’allenatore può fare Opoku se uno non pensa da centravanti, o se perde un pallone sanguinoso. Insomma, se la casa è stata costruita nel letto del fiume non è difficile capire le cause di un allagamento. Certo è lui che lo manda in campo, e a cascata c’è la società che lo ha acquistato, la serenità famigliare, le cattive amicizie. La mancata esecuzione dell'abbattimento. Per Simeone si prova addirittura con il condono edilizio. Non voglio togliere tutte le responsabilità all’allenatore, tranquilli. Non eliminerei mai la scala antincendio per evitare che ci andiate a fumare. Ma non voglio nemmeno mettere Pioli al centro del letto del fiume, altrimenti passa sotto traccia che la Isoardi ha lasciato Salvini, e Andreazzoli l’Empoli. Mi scuso per la foto di ieri, da oggi cercherò di essere meno esplicito, farò come i giocatori quando si mettono la mano davanti alla bocca, solo segni, così uno può interpretarli come crede. Al Bambi il progetto della nuova porta a vetri è piaciuto soprattutto per la parte cromatica. Insomma, l’allenatore in quanto tale va messo sempre in discussione, la fiducia incondizionata verso di lui è un po’ come il Molise. Non esiste.

lunedì 5 novembre 2018

Per non rimpiangere Ilicic


Qual è il corrispettivo di oggi di “cosa resterà degli anni 80” di Raf? Forse qualche uno a uno consecutivo mentre gli altri vincono contro squadre nel loro momento peggiore. E poi c’è anche il problema del maltempo. Capisco il sentimento di chi rimpiange i tempi andati, là dove si stava meglio quando si stava peggio. Come quando ancora non c’era il blog e nemmeno Pioli. La felicità sta nelle piccole cose, come le banconote da 20 €. Lasciamo fare le guerre di religione tipo quella tra chi prende il caffè lungo e chi corto. Ieri per capire come mai Pioli non fa giocare Montiel ho guardato la partita della Primavera, e così oggi mi chiedo come mai lo fa giocare Bigica. Pensiamo a cose serie, un’esperta d’igiene personale mi ha spiegato nel tardo pomeriggio di ieri, proprio mentre giocava l’Atalanta e non volevo rimpiangere Ilicic, mi ha spiegato come mai non è necessario lavarsi le mani dopo essere stati in bagno. Era la barista, e ho dovuto eliminare quel bar che fa un buon caffè. Dire che è colpa dell’allenatore non significa che lo sia veramente. Il Bambi per esempio dice di non aver mai pagato una donna in vita sua, poi incontri l’Angela, che sostiene di avanzare ancora 30.000 lire da lui. Certi commenti in difesa di Simeone, o certi altri contro Pioli, sono sostitutivi dell'alcoltest e servono a lasciare la macchina in garage. Insomma, la prospettiva certe volte inganna, potrebbe sembrare che tutto il marcio sta in panchina e non in Danimarca, ma basta spostarsi un po’ per capire che Pioli non è un porco. E’ un momento di confusione, del resto anche “Parco della Vittoria” non è più Viola, ma blu. Lo so che la felicità è così difficile da conquistare, anche se arrivasse Giampaolo o Maran, io intanto mi impegno per cercare almeno d’incuriosirla.

domenica 4 novembre 2018

Come lo fa lui non lo fa nessuno


Napoli e Inter hanno trovato Empoli e Genoa nel loro momento peggiore. Simeone travestito da centravanti, ma solo per Lucca Comix. Tornerà ad essere uno che passava di lì contro il Frosinone. Ha comunque il merito di essersi procurato il rigore. Non abbiamo vinto ma io ho compensato con il castagnaccio. E poi Batistuta in tribuna quasi come Vlahovic in panchina. Bella partita, divertente, tesa, intensa, vibrante. E come con il Cagliari, rigore controverso, poi mancato raddoppio clamoroso, e alla fine il pareggio. E sempre come col Cagliari, il pareggio è giusto, e rimane il rammarico per l’occasione persa. Pareggi consecutivi che sono come quelle diete che non prevedono lo spuntino notturno. Pareggi che ti spingono a uscire per dire si al colesterolo. Potremo dare la colpa a Pioli, del resto se ci sono degli errori individuali lui è come Mengacci quando parla di cuscino per la cervicale, e qualche dolore ci viene sempre. Come sempre la difesa se la cava, non concedendo più di tanto, bene Gerson stimolato dalla sua ex squadra, bene Chiesa purtroppo poco egoista questa volta. Il Bambi al pareggio di Florenzi ha tirato fuori il limoncello e le carte da briscola sostenendo di non voler uscire di casa oggi. Ha paura a uscire, perché è convinto che le gocce lo sanno quando passa sotto i balconi. Quel tiro di Florenzi che passa indenne in mezzo a mille possibilità di non passare, apre a scenari mai visti in città. Se la Madonna si mettesse a piangere, insomma, lui la capirebbe. Non so se vi può rasserenare il fatto che è nata la figlia di Giuliano Sangiorgi, o che anticipano sempre di più le luminarie natalizie. I pareggi spezzano il cuore, ma almeno danno la consapevolezza di averne uno. Fatevelo piacere questo pareggio, fatelo per la Fiorentina, vi è mai capitato di conoscere persone che ci tenevano a farvi assaggiare il loro vino, quello peggio dell’aceto, ma come lo fa lui non lo fa nessuno? Bisogna bere ed essere pure credibili.

sabato 3 novembre 2018

Il maxi processo



Ieri (su RaiPlay) mi sono guardato quattro puntate della docu-fiction “Maxi, il grande processo alla mafia”, perché trovo delle similitudini con quello a cui assisto qui sul blog. La differenza è che qui alla sbarra c’è un solo imputato, e non 364, mentre i centinaia di capi d’imputazione si equivalgono. La sesta e ultima me la sono lasciata per oggi. E a proposito di pentiti c’è un presidente che non lo ingaggerebbe più uno come Pioli, un allenatore che prima ancora di Mirallas falso nueve, aveva creduto che Ruby fosse davvero la nipote di Mubarak. E sempre a proposito di scelte sbagliate nella vita, ci risiamo con Gerson e Pjaca, quelli che avrebbero dovuto fare la differenza, e che fino ad oggi hanno fatto al massimo la differenziata. Ma anche io sono in vena di confessioni, dico che non lo critico solo per indolenza, e siccome sono pigro non riesco neppure ad odiarlo, per farlo ci vuole tenacia e troppo impegno. Qualche buon segnale però c’è, se lo spread è in calo e le borse in rialzo, potrebbe tornare al gol anche Simeone. Gli anti Pioli sono come l’Europa che ti permette di fare la manovra che vuoi fare a condizione che sia la stessa che ti consiglia. Da noi vale per la formazione e per le sostituzioni. E mentre sogno la vittoria contro la Roma, il Bambi preferisce gli incubi, perché solo con loro viene rassicurato al risveglio. Sarà che sono cresciuto con finali improntati all’ottimismo, i personaggi della mia infanzia tornavano a casa dallo stadio felici e contenti. I fratelli Grimm come i Della Valle. Mentre il Bambi preferisce il rumore delle foglie secche sotto gli anfibi.

venerdì 2 novembre 2018

Non ci resta che la linea di fondo


Come passa il tempo lo si nota non solo dal ricordo ormai sbiadito dell’ultima partita giocata bene dalla Fiorentina, ricordate la Lewinsky? Ha superato abbondantemente i 50, ma a me sembra ancora ieri che gattonava. Quando si giocava bene le donne portavano le calze con la riga. Oggi per avere l’illusione di uno straccio di gioco le ragazze si disegnano la riga direttamente sulle gambe. La riga provoca desiderio, affascina e attira lo sguardo. A noi non rimane che la riga (linea) di fondo. Seguire una linea, una linea che alla fine ci chiederà cosa c’è oltre Pioli? Ieri primo novembre, personalmente ho festeggiato quelli che non perdono la pazienza di fronte ad una iniziativa di Simeone sotto porta. Ognissanti. E senza voler insinuare che Pioli capisca qualcosa di calcio, lo scorso anno con lo spread basso c’era pure bel tempo. Quando dico al Bambi, sprofondato nella depressione, che non può pensare tutto il giorno a un allenatore che utilizzi Montiel, quando cerco di spronarlo, lui mi manda affanculo. Dice che “devi essere positivo” è istigazione alla violenza, perché non c’è niente da salvare, e sta arrivando la Roma. Malgrado tutto questo malcontento, questo spirito polemico, questa necessità d’esonero, questa urgenza di veder giocare chi non gioca, il cuore mi dice che ha bisogno di sbattersene.

giovedì 1 novembre 2018

Il foglio di carta paglia



Non c’è solo il problema del mancato utilizzo di Vlahovic, e dei suoi gol non gol quando giocava a “chi buca entra”. Magari. Se fosse solo quello potremmo rifarcela con Pioli. Già lo facciamo? Va beh, non potremo rifarcela con lui però se viene fuori che per avere il terreno del terzo figlio bisogna averli fatti tutti con la stessa madre. Qualcuno già parla di patto col demanio. C’è chi invece sta pensando di chiamare “Terzo” il suo primo figlio. Per confondere le acque, come quando si invertono gli esterni. Il Bambi manco se gli regalano l’esonero del ceppicone vorrebbe il terzo figlio. Ricordo un parto di sei gemelli, e le preoccupazioni della famiglia per latte e pannolini, oggi ci dovresti aggiungere anche il leasing per il trattore. Terreno fertile uguale ovaie quindi? Personalmente il terzo figlio lo farei solo in cambio di una partita dove non si critica Pioli, ma tanto lo sappiamo che qui io sono quello che non capisce un cazzo di calcio. Mentre è più facile sostenere che Mirallas ha fatto cacare contro il Toro, dopo che ha fatto cacare. Se la cantano e se la suonano insomma. A Firenze, intanto, si è cercato di fare un mix tra feste importate e usi locali. Alla mia porta hanno suonato chiedendo “Paninoconlampredotto o scherzotto?”. Sempre il Bambi vorrebbe brevettare il modo per risolvere i problemi, chiuderli fuori dalla porta. Vale per Pioli, vale per i ragni, e sperare che se ne vadano. Il mio atteggiamento in tutto ciò è quello di non aver slanci per cambiare il mondo, anzi il mio primo pensiero è piuttosto quello di cercare di preservarlo da tutti quelli che vorrebbero cambiarlo. Troppi Zamparini a giro. Tra le cose che mi riportano indietro nel tempo non metto quindi l’ultimo esonero di un allenatore sulla panchina Viola, metto un foglio di carta paglia con scritto a mano “oggi trippa”, attaccato al vetro di un vecchio pizzicagnolo. Non me ne vorranno gli amanti di Semplici, De Zerbi, Maran, Gasperini, Andreazzoli, Giampaolo, Juric, Inzaghi (entrambi), D’Anna, Longo, Ballardini e Gattuso. E nemmeno i vegani.