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giovedì 31 agosto 2017

L'uomo da 6 milioni di dollari non ha la clausola rescissoria


L’idea Giaccherini è simile a quella di farsi un tatuaggio da ubriachi. Però magari tra poco scopriremo che l’acqua è cancerogena, che il pomodoro causa l’impotenza e che l’uomo di Neanderthal si è estinto per colpa delle mele. E anche che quelli del Fronte Gobbo Interno hanno una salute di ferro perché si mangiano il fegato. Se arrivano i cinesi? Mangeremo "all you cane eat". Mentre useremo preservativi alla passiflora e zenzero con le salutiste che a fine serata ci inviteranno solo a bere una tisana. Se ancora ci saranno i buffet proveremo affetto sincero per coloro che non si alzano subito pensando di andarci quando diminuisce la calca. Chi cerca giocatori negli ultimi due giorni con tre mesi di calciomercato un po’ li capisco. Ho fatto la stessa cosa quando ho dovuto preparare l’esame di maturità. Laurinì è come un ghiacciolo al limone che a sua volta è un ghiacciolo alla menta che non ce l’ha fatta. Mentre con questo aumento indiscriminato del valore di mercato dei giocatori mi chiedo quanto varrebbe oggi l’uomo da 6 milioni di dollari. L’idea dell’italianizzazione mi era piaciuta perché gli stranieri intingono le patatine fitte nelle lasagne. Poi mi immagino quelli del Codacons in riunione la mattina per decidere a chi rompere i coglioni. Una costola del Fronte Gobbo Interno insomma. Non si spiega Thereau così come non si spiega che l’allenatore della Spal non sia Spalletti. Spero che Tomovic possa prendersi la sua rivincita da qualche altra parte. Lo capisco, anche a me prendevano per il culo perché loro potevano usare il gel, poi però ci ha pensato la Durex. E il VAR intanto ha tolto il lavoro a Moggi. Dopo questo editoriale da ubriachi arriva un momento in cui tutto è finalmente chiaro. Letteralmente. Anche sull’accantonamento del saldo positivo di mercato. Letteralmente un momento, dico.

mercoledì 30 agosto 2017

Il benzinaio delle Due Strade



C’è un solo modo per superare la tristezza spalmata come lo stipendio di Giaccherini in questa sosta di campionato; non pensarci per ripensarci solo quando saremo felici dopo una vittoria. Poi magari quelli del Fronte Gobbo Interno la felicità vorrebbero riempirla di botte, dopo che avrebbero già voluto bastonare i Della Valle persino con la carota. Ieri parlavo dell’atteggiamento davanti a un gatto nero, oggi devo parlare di come si può veicolare la fortuna a proprio favore sfruttando a dovere la quotidianità. Fondamentale intanto sarebbe avere sempre la lucidità di non affrontare mai un pasto con la maglietta bianca, perché nel caso ne uscisse immacolata ci saremmo giocati tutta la fortuna a disposizione per l’intero girone di andata. VAR a sfavore, pali, infortuni, ovvero in queste due partite qualcuno è riuscito a non schizzarsi nemmeno con i bucatini. Che poi magari quando gira male uno si trova ancora a Cattolica con il canotto e si becca il missile coreano. E al “mettete dei fiori nei vostri cannoni” che ho rivolto non tanto a Pyongyang, ma a quelli che sparano bordate sui Della Valle, il Bambi mi ha risposto che lui invece preferisce metterci i semi perché gli piace sentire quando scoppiettano mentre se li fuma. Un consiglio fraterno? Scrivere sempre in maniera circostanziata la tipologia di critiche avanzate, e a chi, in modo da poter rispondere a contestazioni di altri utenti che invece si segnano tutto e via via lo spuntano. La mancanza di una lista della spesa, anche solo per averla lasciata a casa quando siete a commentare col cellulare, vi porterà a uscire dal supermercato saltellando con il prosecco, i Fonzies e un sugaccio pronto. Oppure bisogna fare come me che non sbaglio perché mi piacciono solo i prodotti biologici, tipo la fica (anche se sfuocata). Casomai sono recidivo quando invece vado dal benzinaio, ce n’è uno alle Due Strade dove tendo a capitarci la notte, mi rimane comodo, ecco mi ci ritrovo sempre quando c’è una bionda che inizia a farmi un pompino mentre una mora prima rimpiattata mi ruba il portafoglio*. Ci sono già cascato 6 volte. Menomale che tutte le volte avevo solo 5 euro precisi per la benzina e i documenti li avevo lasciati a casa.

* I portafogli me li passa il Bambi dopo averli svuotati durante la sua attività di borseggio

martedì 29 agosto 2017

Siamo tutti un po' confusi


Quando guardo le sculture penso a quanto siamo fortunati oggi che ci basta mettere la foto di un panino col lampredotto su un social per sentirci artisti. Così come imprenditori più bravi dei Della Valle quando concordiamo sulla loro mancanza di bon ton nel fare la scarpetta, sismologi quando scorreggiamo, economisti quando aspettiamo i saldi dell’Ikea, più fave di me quando parlate di voi. Poi si capisce da dove nascono certe espressioni come “c’hai le mele dure come il marmo”. Ieri parlavamo delle volgarità, delle offese nel calcio, se avessero fatto Cenerentola oggi il principe si sarebbe trombato anche la matrigna, e avrebbe più tatuaggi di Nainggolan. Ma in questo anno dove qualcuno forse comincia a rimpiangere certi quarti posti che un tempo non troppo lontano invece schifava, dobbiamo cogliere il meglio dal quotidiano, cominciando a godere dei figli di cotanti padri; Chiesa prima di tutti. Sperando che Hagi non faccia la fine di Ricky Tognazzi che di lavoro fa l’ospite nelle trasmissioni che parlano del padre. Considerate che ai nostri tempi ai figli lanciavamo lo zoccolo mentre oggi le hawayanas, si capisce bene come mai i Balotelli nel calcio. Fine agosto, inizio settembre, fine ferie, inizio lavoro, inizio campionato, fine speranze. Siamo tutti un po’ confusi. A me intanto mi servirebbe vedere come vi rapportate con i gatti neri per capire qualcosa in più di voi. Perché anch’io sono confuso, e mi accontenterei di capire se quando mi danno del “uomo interessante” mi stanno dando del vecchio. L’unica cosa sulla quale non nutro dubbi è che se ti piace veramente qualcuno lo capisci di domenica. E io amo la Fiorentina. Quindi ti prego settembre non cambiare le cose perché siamo tutti già troppo confusi. La felicità in fondo sta nelle piccole cose; Laurini.


lunedì 28 agosto 2017

Il prezzo del burro


L’allenatore perfetto non esiste, Pioli o non Pioli, partendo dal fatto che non esiste l’uomo perfetto. Neanche con l’aiuto del VAR. Ma se proprio lo cercate c’è l’uomo Conad. Per adesso va fatto un voto di fiducia, bisogna pensare alla Fiorentina come alla lasagna perché sta bene comunque con tutto. Anche con agosto, con un primo tempo tragico, con il caldo, con l’infortunio di Eysseric, con la seconda sconfitta consecutiva in campionato. La maglia Viola sta bene su tutto, la lasagna è vita. Comunque non c’è solo il popolo dell’ottimismo Viola a salutare la partita con fiducia, ieri in molti si sono sincronizzati sull’Autostrada per partire tutti insieme. Lo so che questa partita, dopo quella di Milano, non faciliterà il processo mentale del tifoso che vuole guardare avanti. Se qualcuno aveva provato a seppellire il passato che però torna sempre nelle sembianze di Vecino e Borja Valero, deve allora pensare di cremarlo. Bisogna assolutamente segnare sull’agenda che da oggi ricomincia la vita. C’è la sosta di campionato per fortuna. Forse è inutile però chiedere un po' di buon senso, di ricorrere cioè alla pazienza, è forse ripetitivo ricordare che la squadra è la più giovane della serie A, che la rivoluzione richiede tempo per far asciugare i muri appena imbiancati, perché questo già si sa. O almeno per me la Fiorentina verrà fuori. Il problema rimane sempre il rapporto con i Della Valle, prima invitati ad andarsene, e adesso non si sopporta che la loro sia l’attesa di quelli che aspettano il compratore per poter mettere in atto il consiglio. Allora è inutile parlare del campo, dei giocatori validi a disposizione dell’allenatore, e che forse la sconfitta è ingiusta. Ma posso anche sbagliarmi su questo rancore, che i giudizi cioè non siano davvero preconcetti. Posso sbagliare come sbaglia Pioli o Tomovic. E allora voglio considerare anche che questo rancore del Fronte Gobbo Interno, preso atto che nell’ultimo anno il prezzo del burro è raddoppiato, sia dovuto al fatto che non gli resterà che farsi sodomizzare con l’olio di palma.

domenica 27 agosto 2017

VAR 7 pollici


Gol vittoria di Simeone su assist di Eysseric sotto la Fiesole. Sogno. Volo con la fantasia. Sperando che non sia come l’ultima volta quando volavo pensando di essere un uccellino e invece ero un piattello. Autorevolezza. La squadra aveva la stessa autorevolezza di quando il Bambi apre la birra con l’accendino. Volavo e non sentivo la Rita che mi chiamava dalla stanza accanto, ma da in fondo alla terrazza sentivo benissimo il telecronista di Sky che gridava rigore su Chiesa. Volavo leggero, in sottofondo un pezzo di Elio e le Storie Tese. No tutta ‘sta leggerezza solo perché mi ero respirato una bombola intera di elio. No partita non può funzionare tra noi, io così sognatore, tu così tristemente frutto della mia fantasia. Neanche in una vittoria di fantasia c’è comunque posto per Hagi. Dovevo ancora cenare quando è finito il primo tempo e allora gli ho detto alla Rita di farmi qualcosa di veloce e mi ha fatto un secondo. Intanto Tommaso che ha ripreso tutto da me si porta in giro un cane immaginario perché gli ho detto che così anche la cacca è immaginaria. E poi come direbbe Thohir io sono Viola dai tempi del terzo scudetto. Si volavo in alto, 18 secondi e gol del Genoa, subito dopo VAR e rigore del 2 a 0 dei rossoblù. Poi mi sono risvegliato e ha segnato Dybala alla maniera di Rivera. Una realtà triste che vede ancora la VAR protagonista e pareggio Juve nel recupero causato dalla prima VAR. La realtà è vittoria Juve e poi vittoria Inter, giusto in tempo per far polemica sulle cessioni di Vecino e Borja Valero. Realtà che vede i costruttori dotare le proprie auto di VAR 7 pollici al posto del navigatore ormai superato. Meno male che subito dopo ho ripreso a sognare, c’è troppo malumore nella realtà, sarà per questo che mi sono immaginato quei tifosi Viola ancora al mare andare in spiaggia stamani portandosi i “Malavoglia” di Verga per non socializzare, non per leggerlo, ma per tenere lontani i seccatori. Sullo sfondo nero di pessimismo le dune di Capalbio.

sabato 26 agosto 2017

Critiche costruttive



Non c’è solo il tifoso che da consigli tecnici al Mister, la compagna del Bambi fa molto di più degli ormai consueti programmi di cucina; ha aperto un blog che si chiama “Cucina a induzione della prostituzione” dove regala consigli veramente utili, con tanto di foto. Di contro il Bambi sostiene che la bellezza dell’alba è stata inventata come contentino per chi come lui non dorme all’idea che Pioli non faccia giocare Hagi contro la Samp. Ma non ci facciamo sciupare l’estate per il mancato impiego del talentino rumeno, l’estate non è estate solo se non si ha un motorino. Dal punto di vista del Presidio Slow Tifood, invece, solo se non si ha il cocomero freddo. Il tifoso è un essere mitologico, metà rompe le palle al figlio se telefona mentre guida, e metà telefona al figlio mentre guida per criticare Pioli che non fa giocare il suo giocatore preferito. Adesso Hagi avrà più chiaro cosa s’intende in Italia per accoglienza. E fortuna sua che non c’è più Delio Rossi sennò erano pure mazzate. Quanto sono belle le critiche costruttive all’allenatore. Le critiche costruttive, belle, le adoro, cioè mi spingono ad andare avanti e a scrivere editoriali su editoriali. Mi dispiace solo pensare che l’allenatore invece se ne fotte delle critiche costruttive. E per questo motivo inaccettabile mi sono sempre immaginato che prima o poi tutti gli allenatori che non hanno ascoltato le critiche costruttive dei tifosi si ritroveranno soli su un divano con i mini Magnum a guardare “Airport Security Australia”. Che per questo è diventata una trasmissione che ha grandi ascolti. So che in molti si chiederanno perché sono felice per qualsiasi acquisto di Corvino, decisione della Società, scelta del tecnico, giocata di Tomovic. Quale segreto si cela dietro a questa felicità apparentemente inspiegabile. C’è che mi ignoro. E poi ho in programma un anno sabbatico da me stesso.

venerdì 25 agosto 2017

Presidio Slow Tifood



In merito al tifoso Viola fresco di bolognizzazione ci sono giorni in cui si sente carico e positivo. O almeno così narra la leggenda. Intanto per domenica contro la Samp si prevede un rimpasto della difesa, sperando che Pioli non usi il lievito madre di casa Tomovic, la mamma del serbo è stata già chiaccherata abbastanza lo scorso campionato per la scarsa qualità delle farine del proprio sacco. Il Bambi dice che quando gioca Nenad è costretto a vivere la partita come se la sbarra del Telepass non dovesse alzarsi. Guardo il calendario di Frate Indovino e penso che questi erano i giorni in cui compravo il diario, che poi usavo si e no la prima settimana. Oggi invece il diario lo scrivo tutti i giorni anche se si chiama in un’altra maniera. Insomma, almeno il compito non lo consegno più in bianco. E alla fine non vorrei che il povero Sousa tanto bistrattato si fosse invece giustamente lamentato delle uova per via del Fipronil. E il problema non sono solo le omelette all’insetticida, sta tornando il caldo con Polifemo, per gli anziani ci vuole un occhio di riguardo, mentre per le passere che frescheggiano con il culo sodo all’aria ci basta anche solo un’occhiata furtiva, intendo a noi che altrimenti in terrazza abbiamo la soddisfazione massima quando annaffiamo le piante, spazziamo e sparecchiamo la tavola. Dopo la notizia del rinnovo di Politano e le dichiarazioni di Pedullà che oggi dopo averci scassato le palle tutti i giorni per un mese sostiene invece che la Fiorentina non è mai stata interessata al giocatore, sono andato a una sua interessante conferenza sulle fake news per conoscerlo. Non c’era. Ieri mi sono ricordato che questo è anche un presidio Slow Tifood e così ho parlato un po’ della pasta integrale, alimenti sani e ricette vegane, oggi cito solo un prodotto perché veramente artigianale come il Chupa Chups che viene incartato a mano personalmente dal demonio. Prima è toccato a “Vitalogy”, “Max”, “Uno di passaggio”, “AntoineRouge”, oggi tocca invece al “Nonno Pilade” perché mentre la macchina di un tifoso Viola medio fa 900 km con un pieno lui con un caffè fa 4 ore ininterrotte di Gazzetta al bar.

giovedì 24 agosto 2017

Figli d'arte



Mentre quelli del Fronte Gobbo Interno si domandano cosa ci fa la Fiorentina al Bernabéu, io mi scervello per sapere cosa ci fa Morgan Freeman con Albano, e soprattutto chi è che gioca a golf con la cacca dei cani. Non sarà mica quello là? Non solo interrogativi però, anche alcune certezze granitiche, la prima delle quali è che tirano più le poppe delle prue. La partita col Real? “Un mercoledì da leoni” dove prendi la tavola e stiri. Comunque con il tempo la squadra non potrà che migliorare, io prima di aprire il blog parlavo da solo tanto per rendere l’idea. Toccato a “Vitalogy”, “Max” e “Uno di passaggio” oggi tocca invece ad “AntoineRouge” perché mentre aspettavo che iniziasse la partita ho finito di leggere un libro di ricette vegane, e alla fine lui muore. Mi è rimasto un po’ di timore visto che per cena avevo mangiato un frullato di frutta e un piatto di verdura. Adesso non mi sento tanto bene, spero sia stata colpa della rabbia per la traversa di Astori (pericoloso non solo nella propria area), e non i primi sintomi di qualcosa di grave. Bene Zek e Drago mentre la mancanza più grave in campo non è stata Saponara, ma il VAR che non ha potuto sanzionare i simulatori che si tuffano tappandosi il naso. Figli d’arte in campo come se piovesse, persino quello di Zidane in porta, l’equivalente dei tanti figli di una buona donna che ci sono oltrepassata Porta San Frediano. A me questa realtà dei figli d’arte un po’ mi mette ansia, nuove generazioni di fenomeni (a parte quelli di Albano) e ancora non è niente perché tra trasmissioni televisive e Internet è tutto un mostrare bambini che sanno fare tutto già a 3 anni. Mi mancano un po’ i bambini che non sanno fare un cazzo, ma confido nel figlio di Tomovic. Ci avviamo così verso la fine dell’estate, non rendiamola ancora più malinconica con Mati Fernandez, già ci basta sapere che Rete4 continua a trasmettere la “Signora in giallo” quando quelli che la seguivano sono tutti morti.

mercoledì 23 agosto 2017

Sarà che anche Nenad è sottostimato?


Come è possibile che la difesa non riesce a tenere le posizioni, basta un cross e anche se è piazzata viene uccellata da Icardi, mentre un bambino di 11 anni ha la forza e la capacità di seguire le indicazioni della professoressa, mette i fratellini al sicuro sotto il letto e aspetta i soccorsi. E pensare che non possiamo nemmeno rammaricarci di non aver fatto la partenza intelligente: Gonzalo. Per quanto riguarda Tomovic sono ormai anni che ogni giorno scelgo un’imprecazione e la metto da parte. Adesso però la Rita si è incazzata e vuole che svuoti la cantina. Nel frattempo sto seguendo divertito le diverse  interpretazioni del saldo positivo di mercato tra “Max” e “Uno di passaggio”. Sottostimato o no il monte ingaggi, c’è qualcosa che non torna. Direi che qualcuno fa come la Nicoletta di via dell’Ardiglione che falsifica le etichette dei vestiti per fingersi magra. I numeri dovrebbero essere numeri, mi sembra più difficile dare un giudizio sui giocatori, pensate alla mamma del terrorista di Barcellona, dice che era buono. Evidentemente ci siamo sbagliati. Sarà che anche Nenad è sottostimato? A “Uno di passaggio” che sa dare del tu ai numeri chiedo cosa è peggio secondo lui per il Twiga, che gli abbiano rubato l’incasso di 20.000 € o che fosse arrivata la Finanza? Tecnicamente parlando invece ogni lasciata è persa, la partita è persa ogni volta che a Icardi viene lasciata la possibilità di staccare liberamente in area. Bello infine il comunicato della Fiorentina in risposta a quello là: "ACF Fiorentina, in merito al 'da quelli là' pronunciato da quello là, chiarisce che l'unica circostanza che potrebbe rimandare Nikola Kalinic a Firenze non è l'eventuale basso numero di reti segnate, ma un'eventuale inadempienza nel versamento dell'obbligo di riscatto concordato. Ma visto il comportamento del giocatore nei giorni scorsi, ACF Fiorentina spera che tal ritorno mai possa avvenire, augura a Kalinic di poter continuare ad avere a che fare col tizio che oggi l'ha presentato così, pertanto confida che la proprietà del Milan, quando sarà il momento di pagare, si riveli più seria e più professionale dei dirigenti che si è scelta" (Vitalogy).

martedì 22 agosto 2017

In quelle settimane a ridosso di una sconfitta


Sembrava rigore ma l’apparenza inganna anche il VAR, come quel cartello dove a Tagliavento è sembrato che fosse vietato inculare i cani senza bisogno di andare a verificarlo personalmente. Sarebbe stato un miracolo se il VAR avesse invece rilevato il rigore su Simeone, miracoli che però a volte accadono visto che il Bambi si è fatto due settimane tra Basilicata e Puglia ingrassando solo un chilo. Caro Biscardi, malgrado una vita spesa a combattere per la moviola in campo il VAR ha dimostrato che non serve a un cazzo, come lo zampirone per le zanzare. Il post sconfitta non deve però far cullare sugli allori, le più lungimiranti tra quelle del Fronte Gobbo Interno, infatti, dopo aver imparato a chiudersi la lampo del vestito, a spalmarsi la crema sulle spalle, a insaponarsi la schiena, si esercitano a parlare della collezione autunno-inverno di Cavalli invece della prossima vittoria, come importante esercizio all’arte del contorsionismo. L’anima maschile quando in TV si parlerà solo di una vittoria della Fiorentina, si siederà sul televisore a guardare un po’ di divano. Io comunque esco da questa sonora sconfitta con le stesse buone sensazioni che mi dà il sugo di pomodoro che bolle in pentola. Mentre qualcuno vedendo che zucchero e marsala sono lì a portata di mano non ha perso tempo e ha già scatenato la caccia all’uovo. Nelle mie intenzioni, in quelle settimane a ridosso di una sconfitta c’è sostanzialmente una parola buona per tutti e una pacca sul culo per tutte. Perché sono sensibile e mi accorgo subito dell’olio che mi cola sul mento.

lunedì 21 agosto 2017

Non tutto è da buttare, anzi



A 94 anni costruisce una piscina nel suo giardino per i bambini del quartiere: “Sono meno solo”. L’idea è venuta a un uomo del Minnesota dopo aver perso la moglie, idea che suggerirei anche al povero Sousa costretto a girovagare come un Testimone di Geova suonando a tutti gli stadi col citofono per non sapere più come passare le giornate. Il VAR intanto ha dimostrato che non serve a niente se non hai l’inquadratura favorevole, su quella di Sky è evidente che il contatto sanzionato non esiste (ma che sembra effettivamente esserci in tutte le altre inquadrature) e nel proseguo dell’azione è Icardi che cerca furbescamente il contatto. Con Pezzella, Chiesa e Badelj + Saponara questa è una bella squadra, mi è piaciuto Eysseric (ha ragione Antognoni quando dice che ci farà divertire), Gil Dias e il Cholito. Squadra in costruzione come la tramvia, in difficoltà dietro come il traffico per i cantieri, di fronte ad un avversario più forte e più pronto. Difesa in sofferenza per la riapertura delle scuole, male tutti (anche Hugo) ma bene Sportiello. Calma quindi, squadra assemblata da troppo poco per chiederne l’autopsia. Sottotitolo “Sensazioni positive”. E’ una sconfitta che mi lascia sereno quindi, anche se ieri sera in una discussione stavo per avere la meglio, ma poi il Var ha dato ragione alla Rita. Insomma ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione. Hagi in panchina. Perché dovrà crescere e se la dovrà guadagnare la maglia, così come le donne la mano sul culo. Se la devono meritare. Immaginando che la sconfitta sia il punto di partenza migliore per evidenziare il peggio (compresi gli investimenti dei Della Valle fatti con i Doblò a noleggio), se a questo penserete voi come credo, io preferirei raccontare di essere rimasto piacevolmente colpito dai francesi che danno l’idea di essersi integrati già abbastanza bene in Italia. Meglio Eysseric tra i due, perché anche se entrambi hanno apprezzato la dotazione dei due lavandini in bagno, per Veretout uno è stato considerato troppo basso. E poi un avvertimento a quelli del Fronte Gobbo Interno intenti a festeggiare, se vedo qualcuno bere del Prosecco scadente con il mignolo dritto gli ci spalmo il Lasonil.

domenica 20 agosto 2017

Il trucco per la felicità


Pioli è soddisfatto delle uova, c’è l’entusiasmo giusto e anche l’ambizione di competere coi più forti, e poi le partite cominciano tutte da zero a zero. Per dire che si può avere il bacino d’utenza più grande, 70 anni, 4 lauree, lo slang di Vernole, ma quando mangi il cocomero i semi li sputi sempre. Ovvero si può cominciare. La novità sarà il VAR che ci permetterà di verificare i tatuaggi dei giocatori con zoom e fermi immagine, e nel caso di “Maori” eclatanti sanzionare chi di questi non dimostrerà di saper almeno nuotare per 25 km o avere ucciso uno squalo bianco a mani nude. Anche il Bambi è bello carico per questa prima di campionato, conscio della sua struttura fisica da orangotango mi ha detto “visto che siamo in ballo, balliamo”. Per chi troverà qualcosa da ridire sulla prima formazione ufficiale di Pioli, l’invito è quello di avere un approccio comunque positivo, del resto anche quando prendete la hohaholahonlahannuccia il ghiaccio non è di hohahola ghiacciata a cubetti, ma lo accettate. Lo so che non ho misura, per me la Fiorentina è sempre la più bella e la più forte, come quelli che ricevono un “ciao” su Messanger da una ragazza e cercano subito la gioielleria più vicina. Il trucco per la felicità è uscire fuori dalla sceneggiatura del pronostico e improvvisare una vittoria in trasferta. Perché finalmente è arrivata l’ora delle infradito coi tacchetti tra laceranti incertezze di formazione e creme solari. Poi la Rita mi ha sorpreso pensieroso, lo sguardo perso oltre Cestello, e allora mi ha chiesto se ero preoccupato per Tommaso in viaggio di rientro da Rimini in una di quelle giornate da bollino nero. Gli ho detto di si, ma in realtà stavo pensando alla partita con l'Inter.

sabato 19 agosto 2017

Volontà nascoste



Circa il comportamento di Kalinic e più in generale quello dei sabotatori del clan delle omelette, la vendetta è un piatto che va servito freddo. Che l’insalata di riso è un piatto freddo. E che la vendetta è quindi un’insalata di riso. Al giocatore che è così turbato emotivamente, oltre al certificato spero sia stato somministrata anche una cura di pizzicotti confortanti e tanti sulle guance come faceva la zia Milena quando andavo a salutarla in via del Campuccio. Proprio a seguito delle mancate garanzie è stata intercettata una telefonata tra due tifosi milanisti nella quale si sente dire dal primo “Ci aspetta un futuro di merda” con l’altro che risponde “Telefona, dì che io non vengo”. E’ anche così che si falsa il futuro, anche quello di certo denaro che se la spassava nei paradisi fiscali e che oggi è costretto a tornarsene tra la nebbia. Ci sono due tipologie di tifosi lavoratori, quelli costretti ad andare a lavorare anche con la febbre, e quelli col sistema immunitario che funziona così bene da consentirgli di lavorare tutto l’anno e di debilitarsi solo durante le ferie. Visto il certificato truffa del croato propongo per queste due tipologie di lavoratori una fiaccolata Diladdarno. Non ce ne vorrà Damiano Tommasi se manifestiamo il nostro sdegno contro il comportamento di certi giocatori che lui rappresenta in quanto presidente dell’Associazione Italiana Calciatori senza proferire nessuna parola in merito. Fa bene Corvino a controllare attentamente le garanzie farlocche di Fassone, che sia insomma il più fiscale possibile. Così come il medico che dovrà citofonare a casa Kalinic. L’estate sta finendo e di fronte a questo comportamento la capisco anche. L’unica cosa che non riesco a gestire bene da quando i Della Valle hanno comunicato la loro volontà di vendere è che non posso più dare a loro i meriti per qualsiasi cosa. E allora ho deciso di dare tutte le colpe alla Boldrini. Non avevo valutato bene Kalinic, non lo facevo così cinico, evidentemente è uno che riesce a piangere mentre ride. Non è stato certo il primo e non sarà nemmeno l’ultimo a dimostrarsi così abile nel camuffare la propria volontà, uno dei primi si faceva le seghe cercando di mimetizzarsi sotto la lava di Pompei. E poi c’è da verificare anche quella dei Della Valle che hanno allungato il contratto a Corvino. Ma non dovevano vendere?

venerdì 18 agosto 2017

Nostalgia degli anni ottanta


Non leggo e non sono al mare, ma se fossi costretto a entrambe le cose, il quotidiano sportivo in spiaggia solo per coprire le erezioni da mercato. Liberati così dalle ossessioni dello smantellamento adesso abbiamo lo spazio per nuove ossessioni. E se lo shopping è la cannabis delle signore, questo calciomercato scoppiettante di Ferragosto è la nostra Giamaica. Su Kalinic malgrado la consapevolezza che la scienza ha fatto passi da gigante, anche la certezza che nessuno ha ancora creato una crema per le scottature ricevute dalle persone. Il giocatore insomma dovrebbe vergognarsi per come si è comportato prima di vergognarsi per quello che ha fatto. Se il Milan non fornisce le giuste garanzie Kalinic se ne dovrà fare una ragione come quando Tommaso vuole studiare ma non trova l’evidenziatore giusto, quindi niente, pace. Everton. Naturalmente nei dati del PIL in aumento sono state calcolate anche le tasse sulle plusvalenze della Fiorentina. Adesso deciderete voi se ci vogliono più psicofarmaci per scrivere parole di soddisfazione per il mercato oppure per scrivere “piove sulle tamerici salmastre ed arse”. Nel calcio di oggi, a meno di mecenati o cinesi con le garanzie bancarie, presidenti tifosi disposti a gettare milioni di euro dalla finestra (Moratti, Sensi, Cecchi Gori) bisogna fare i conti coi bilanci, col fair play finanziario e col bacino d’utenza. In questo scenario a mio parere Corvino ha fatto un grande lavoro, la squadra è stata largamente rinnovata e ringiovanita, le scelte mi convincono. Certo Diego non è più quello di una volta, aspettiamo con fiducia chi farà meglio. Dopo le prime foto di Pezzella all’aeroporto, anche la prima di Gonzalo nella sua nuova avventura (San Lorenzo). E se dopo una giornata frenetica come quella di ieri ci rimane ancora qualche nostalgia per gli anni ottanta quando lottavamo per lo scudetto ed eravamo più giovani possiamo sempre chiedere indicazioni ai passanti.

giovedì 17 agosto 2017

La cucina pesante



Se dopo Simeone e Pezzella che un po’ infiammano il tifo arriverà un altro buon colpo a sorpresa potremo considerarci tutti soddisfatti. Squadra ringiovanita e nuovo ciclo avviato per i tifosi, riduzione del monte ingaggi e tesoretto per la società. In attesa del passaggio di proprietà tanto agognato. Certo su qualcosa di questo calciomercato potremo sempre discutere, tipo “hai fatto bene a non potare l’oleandro”, oppure “quelle nuvole non mi convincono”. E’ così che a quelli del Fronte Gobbo Interno sempre scettici, antipatici, scontrosi e permalosi, devo confessare che esistono anche aspetti del loro carattere che non mi piacciono affatto. E adesso chi non vede il bicchiere mezzo pieno è solo perché è abituato a bere a boccia. Sicuramente Dante non aveva mai visto un assembramento di tifosi davanti al bar Marisa, e soprattutto sentito cosa usciva da quelle bocche come subito dopo la cessione di Borja Valero altrimenti avrebbe raffigurato l’Inferno in maniera diversa. L’unica giustificazione per una eventuale insoddisfazione dopo il mercato, solo perché da quando hanno ucciso l’orsa il tifoso Viola non è più lo stesso. Per quanto riguarda i giocatori che se ne sono voluti andare dico che tramonta il sole figuriamoci il resto. Se ci saranno ancora divisioni tra i tifosi contro la Proprietà per via delle plusvalenze in cassaforte, e i tifosi a favore per via del rinnovamento comunque assicurato a colpi niente male, io questa volta mi tiro fuori perché c’è il momento di guardarsi e quello di trombare. E io vado a farmi un panino col lampredotto. Per evitare la cucina pesante delle contestazioni. Forse però sono più quelli contenti, dal trippaio infatti un gruppo di ragazzi dopo l’ufficialità di Simeone canticchiavano felici e già eccitati per l’inizio del campionato, un pezzo orecchiabile anticipando quello che sarà il nuovo coro da dedicare ad Andrea per ringraziarlo; Tu sei un pezzo di me  Tu sei un pezzo di me Tu sei un pezzo di merda.

mercoledì 16 agosto 2017

Così presto anche i pensieri sussurrano


Dias, il Cholito, Biraghi, la rimotivazione Badelj, sono tutte operazioni che sembrano esser maturate dopo un lungo travaglio. O forse sono state solo difficoltà di mercato come quando la bottiglia dello shampoo è vuota e la devi tenere un quarto d’ora capovolta, con quelli del Fronte Gobbo Interno che sparlavano sul fatto che ti facessi le seghe. Gli altri, quelli introversi dediti cioè alle seghe mentali, pensavano più a un mercato da Pezzella. Mi è venuto in mente questo mentre fotografavo l’alba per via della prostata che non è più quella di una volta quando  invece andavo a cercare le paste calde o La Nazione alla stazione. Così presto anche i pensieri sussurrano come quella della pubblicità di Secret Escapes. Sgombro la mente dai ricordi delle sue labbra rosse perché adesso non c’è più molto tempo per accorciare la squadra e per farla giostrare tutta in 15 metri, bisogna serrare i ranghi perché appunto il tempo passa e domenica è già campionato. Mentre il Ferragosto è come certi amori non corrisposti, dopo che è arrivato e ti ha illuso, se n’è andato senza nemmeno salutare. Il Bambi nudo sul letto, solo perché la compagna è dovuta andare ad accompagnare i suoi al paesiello, pensava a lei, proprio alla sua dolcissima grigliata di Ferragosto. Ma l’ultimo pensiero non va a Berardi, Laxalt o al Kerner, è un pensiero più affettuoso che va alle mamme (si, anche a quella con l’accento sulla "A" di Bernardeschi) che grazie a parmigiane e paste al forno hanno regalato un altro Ferragosto ai loro figli irriconoscenti. Senza nessun riferimento ai Della Valle e ai tifosi Viola.

martedì 15 agosto 2017

Ferragosto in città



Non si scappa dal Ferragosto della passione Viola in città. Malgrado il prestito con riscatto di Gil Dias maturato sui lieviti. Puoi andartene dove vuoi tanto un riscatto fanfarone c’è da tutte le parti. Specie tra i pescatori di giocatori. La crisi o smobilitazione aiuta, le città non si svuotano più come una volta, e così rimanere insieme ad altri a soffrire per la Fiorentina ha il sapore di quei baci e di quegli abbracci senza preavviso che poteva darti solo tua nonna. Ti sembravano fastidiosi ma che oggi rimpiangi. Poi se scappi trovi le file, al ristorante non sei sicuro di mangiare bene, spendi, non hai il tuo bagno. Rimanere ancorati alla passione Viola in città farà un po’ “sfigato” ma ti evita gli ambulanti in spiaggia, i Sundas venditori di cocco, la sabbia nel costume. Se scappi devi ricominciare, capire quando c’è la pulizia delle strade, magari trovi uno peggio di Nardella, diciamo uno Zamparini. Senza i cantieri della tramvia anche i tifosi Viola più anziani non saprebbero dove andare a sbattere la testa. Scappare in un posto dove non si è Guelfi e Ghibellini, ci pensate? Tutti sempre d’accordo, persino sullo sponsor della maglia, senza Diladdarno, bottegai, rancori, senza neanche quello del piano di sopra che scuote i tappeti. Che palle! Magari costretti persino a festeggiare la Supercoppa di un cravattaro. No, non fa per me. Io rimango. Non si scappa dai paesoni provinciali, immobili nel Rinascimento e sempre più lontani dall’ultima vittoria. Si, e anche se il Ferragosto della passione Viola in città ti rende un mostro se resti e un codardo se te ne vai via.

lunedì 14 agosto 2017

Io vorrei...Non vorrei...Ma se vuoi...


Incassata la diffida dal Comune per aver manifestato nell'editoriale di ieri la volontà di allestire un campeggio in terrazza, ho affittato il bagagliaio dell’auto posteggiata in via Maggio con vista Ponte Santa Trinita ad un podologo di Valladolid che dopo l’estate si trasferirà a Santiago di Compostela in cerca di fortuna. Intanto ad agosto si riaffaccia subdolo il disturbo alimentare di cui soffro; trovare la pizzeria di fiducia chiusa per ferie. In compenso a Ferragosto ci saranno i musei aperti anche se non sono sicuro che sia possibile fare una grigliata. Mi piace pensare che a Viareggio la Fiorentina si sia presentata in maschera. Lo spero proprio perché mi è sembrata troppo brutta per essere vera. E se Arlecchino si confessò burlando la Fiorentina l’ha fatto pareggiando. Un’erezione inaspettata invece per la sconfitta della Juve, che poi sono quei 18 centimetri che hanno separato anche la vincitrice dalla seconda nella finale degli 800 metri femminili ai Mondiali di atletica. Insomma più di 200 milioni tra Higuain, Dybala, Bernardeschi, D.Costa e poi è bastato un ragazzino del 96 venuto dal vivaio per purgare la Juve. I bianconeri dalla finale Champion persa col Real Madrid alla sconfitta di ieri nella Supercoppa italiana contro la Lazio tutto in una foto di gruppo. E a proposito di foto la risposta di oggi è che quello di ieri con Zola era Timossigo che ho hackerato dal suo profilo FB. Mentre la domanda di oggi è più di carattere tecnico; come può un De Sciglio arginare il moro.

domenica 13 agosto 2017

Il portachiavi di Gucci

Neanche il maestrale è riuscito a spazzare via i Della Valle. Anzi, mentre scende la temperatura sale il numero degli abbonati. E non è vero che a Firenze i grandi non ci vogliono venire, Victor Hugo è la risposta fiorentina a Emile Zola. Sullo scandalo delle uova all’insetticida gli inquirenti stanno cercando di rintracciare Sousa per sentire la sua versione dei fatti (allo stesso tempo i vegani ci fanno il gesto dell’ombrello appena usato per ripararsi dai forti temporali). Adesso chi vuole può sognare il colpo di mercato inatteso, oppure sempre a proposito di sogni può bere l’amaro pensando che faccia digerire. A me tanto non me ne frega niente dei grandi colpi tipo Neymar, come tifoso Viola rispondo senza nessun complesso tirando fuori il mio portachiavi di Gucci. Ai piromani dico invece che se proprio vogliono che si parli di loro possono sempre scrivere uno striscione contro la società e attaccarlo allo stadio. Mentre a Bolt dico di mettersi comodo, questo è il mio benvenuto tra noi, possiamo mostrargli come ce la caviamo qua anche senza rialzarci. E poi se a Gallipoli affittano i balconi come posti letto, io sto pensando di aprire il San Frediano Camping in terrazza. In merito alla partita di oggi al Forte contro il Parma, fissata prima alla 20:30, anticipata alla 19:00 e poi ancora alle 18:00, si è scoperto che gli organizzatori soffrivano di eiaculazione precoce, e così la partita è stata giocata stamani all’alba. La Fiorentina ha vinto 4 a 1 con gol di Kalinic, Babacar, Chiesa e Veretout, mentre Nocciolini ha messo a segno il gol della bandiera per il Parma. Purtroppo Foco e GM dormivano ancora.

sabato 12 agosto 2017

Condizioni meteo


Quando sono giù non inveisco contro la mia condizione di tifoso col bacino d’utenza da paesone, preferisco citofonare. Prima di sposarmi, in quei momenti mi consolavo circondandomi di amici a quattro zampe, così cercavo solo ragazze che portavano le lenti a contatto e poi gliele facevo cadere in terra accidentalmente. Poi le prendevo da dietro. Quindi non mi arrabbio certo se al 12 di agosto la squadra non è ancora pronta, il ritardo è fatto positivo, se non ci fosse stato quello di mia madre non sarei nato. Non mastico amaro e nemmeno le fruitjoy. Con l’italianizzazione ci abbiamo guadagnato anche dal punto di vista dello stile, gli italiani li riconosci subito, sono quelli che per andare in spiaggia sono vestiti da sera. Non più costretti per parlare spagnolo ad aggiungere la S alla fine delle parole. Diamo troppa importanza a chi decide di andarsene e troppo poca a chi resta malgrado il Fronte Gobbo Interno. Ieri giornata di mercato interlocutoria ma ventosa, ne ho approfittato per sturare il lavandino della cucina. Grandine invece nella zona della Franciacorta, evento atmosferico che danneggia il prezioso raccolto, ma che nasce prevalentemente là dove le persone comprano macchine nuove. Al FGI è sufficiente un altro acquisto inaspettato e potrà percepire invece il fenomeno del piovere sul bagnato. Condizioni meteo che vedono Firenze sempre guardinga, specie dal post Prandelli quando le foglie intasarono le fogne, da quel momento è cambiato l’umore, e come diceva la povera nonna, dopo essersi scottati con la minestra c’è chi ha cominciato a soffiare anche sull’insalata. Lo sbadiglio è la mia personale risposta alla polemica di chi dopo averci fatto presente più volte che non ci sono più le mezze stagioni adesso ci ricorda che ci sono rimasti solo i mezzi giocatori.

venerdì 11 agosto 2017

Il fenomeno della migrazione di ritorno


Italianizzazione, con Chiesa, Astori, Sportiello, Saponara e Benassi (Politano?) titolari, si passa dalle tapas a una più nostrana ca(l)cio e pepe. Ricetta Pioli. Non accaniamoci contro quei giocatori disposti ancora a giocare nella Fiorentina considerandoli per questo solo dei mezzettoni. Così come quando una persona sorseggia una bevanda analcolica non bisogna ridere di lui, perché magari è solo terrorizzato dal ritiro della patente. Insomma, prima era smobilitazione, poi i 10 testoni + bonus di Benassi hanno cambiato lo scenario, e da allora è meglio parlare di giocatori senza ambizioni. Se poi arriverà Simeone cambieremo ancora il punto di vista prospettico, da mezzettoni a impostori, e diremo che il giocatore ha passaporto falso, figlio di Calloni e non del Cholo. Se i campioni non vengono cosa desiderare allora? Che almeno non ci cada in testa una stella cadente. Alla fine possiamo dire che ci sono tre certezze in città ad agosto; gli allarmi che suonano, i centri massaggi cinesi aperti, i giocatori che non vogliono venire a giocare in città anche quando non sarà più agosto. Gli unici disposti a venire sono i ladri, ma arrivano quando non ci sei e solo se non hai ancora installato l’allarme. Quello che se l’avessimo installato avrebbe suonato ad agosto. Nella Fiorentina abbiamo il fenomeno della migrazione di ritorno, i giocatori se ne vogliono tornare da dove sono arrivati, vanno via, non vogliono più venire, e quelli che vogliono ancora venire vanno disincentivati. Come? Essendo italiani dobbiamo aiutarli a casa abusiva loro.

giovedì 10 agosto 2017

Felloni, fellatio, Fellaini


Ieri ho visto uno del Fronte Gobbo Interno che fingeva una telefonata per evitare di commentare gli arrivi di Eysseric e Benassi, quando gli è squillato il telefono. E’ rimasto lì con un’espressione sbigottita, poi un punto interrogativo gli ha incorniciato l’ovale da ovino, come se qualcuno all’altro capo del telefonino gli stesse chiedendo se si sentiva più stupido perché ascoltava Brovarone in radio mentre andava in motorino, o perché andava in motorino mentre ascoltava Brovarone in radio. Quella telefonata era invece un monito a non paragonare Kranevitter a Benassi per non cadere nello stesso equivoco di chi paragona i migranti africani agli italiani di Marcinelle. Insomma, quando gli annunci di Benassi e Eysseric avevano fatto credere al Fronte Gobbo Interno che la vita avesse loro voltato le spalle, ecco la notizia che a Vacchi sono stati pignorati 10 milioni di euro. Non è Eysseric o Benassi, il problema per il fiorentino medio è offrire o non offrire il motivo principale per il quale vengono inscenate telefonate finte, specie al bar vicino alla cassa. E poi perché parlare di acquisti quando certi pomeriggi hai solo voglia di guardare un culo ondeggiare come Fellaini. Indi o non Indi per cui se arriveranno un altro paio di colpi da dieci testoni, con contratti quinquennali che diradano le nuvole della dismissione, capiremo subito che Super Mario impegnato a sbattere la testa nel muro di mattoni è stato ispirato da un antenato del Fronte Gobbo Interno.

mercoledì 9 agosto 2017

Quando Rosa era al massimo la maiala di tomà


Provo a dire la mia su un tipo di mercato che ha come obiettivo proprio quello di non dare senso di appagamento, perché la fame di acquisti ci permette di non perdere quel po’ di noi come invece succede ogni volta che diciamo “No grazie sono sazio”. Come mai questa filosofia? La risposta sta tutta nell’indole di Corvino che da ragazzo in spiaggia, davanti al falò, era quello che suonava i bonghi. E il tifoso, in un mercato di questo tipo si unisce, si omologa nella lamentela, sembra fatto in serie. In serie difficoltà. Tifosi che se li leggesse Freud rileverebbe la gestione del trippaio di Porta Romana. E alla dichiarazione di Corvino (che è un po’ Jung) “E’ tutto dentro di noi quello che serve”  anche Zemanviola non ce l’ha fatta più e se n’è andato via, prima dei Della Valle. Grucciate agli zoppi insomma, non solo il mercato, ai tifosi Viola più giovani si prospetta persino il liceo breve, quattro anni invece di cinque perché gli anni del liceo sono i più belli. Scie chimiche sul nostro futuro, complottisti che vedono Satana anche dietro la cessione di Satalino. Ed è così che oggi il rischio più grande se lo potrebbero prendere quelli contrari ai vaccini che si sporgono  troppo dalla Terra piatta per vedere se arriva Eysseric, cadono in depressione e muoiono dentro. Per fortuna arriverà in soccorso un po’ di sollievo, un abbassamento delle temperature dovuto a un gradevole vento di mestruale. Sarà per questo che in città non c’è più una cucina senza il sale rosa, gli chef sono diventati delle star, quando prima invece il coho era solo lezzone. Anche offendere qualcuno è ormai diventato un viaggio etnico all’interno della tolleranza e dell’immigrazione; “L’Himalaya di tomà e i’ Cracco di topà”.

martedì 8 agosto 2017

Numeri ritardatari


Odiare una persona tutti i giorni solo perché nel tuo immaginario ha un ruolo di merda in società. Manca solo Antognoni a ricoprire quel ruolo. I malumori non sarebbero nemmeno  tutto questo male, se solo sapessimo spiegarne l’origine. La Rita vorrebbe che lasciassimo perdere quelli che in Fiorentina vengono considerati avversari e unissimo le forze per sconfiggere il calcare. Se almeno Bucchioni potesse occuparsi della modella rapita e del suo aguzzino con il quale va a comprare le scarpe, e che lui poi accompagna alla Polizia. Questa si una farsa, altro che Sundas. Non so se è vero ma si dice in piazza a Casette d’Ete che ai Della Valle fanno meno paura le minacce della Corea del Nord degli striscioni del Marasma. A me dispiace ma ora come ora non posso aiutarvi. Quando volete dire a Corvino come fare un po’ mi ricordate quelli di Studio Aperto che consigliano gli anziani di non uscire nelle ore più calde. Ma uno che è arrivato a 80 anni lo saprà che non si esce quando ci sono 45 gradi. Ormai lo sconforto ha colpito soprattutto loro, e proprio a causa dell’esperienza di vita e dei vizi incancreniti dal tempo, tra di loro quelli che giocano al lotto ormai puntano tutti i soldi della pensione sui numeri ritardatari. Quello della maglia di Eysseric. E alla fine il Corvo ci lascerà di sasso.

lunedì 7 agosto 2017

Gatlin uno di noi


Dovremo festeggiare l’arrivo della pioggia altro che quello di un esterno. Poi magari compriamo davvero il giocatore che ci dovrebbe far sognare, ma la prossima settimana lì Bambi ha deciso di ritirarsi dall’attività di scippo, e tutta San Frediano sarà distratta per rendergli omaggio. Gatlin uno di noi insomma. Poi il Bambi e la sua nuova compagna mi hanno voluto coinvolgere in un’animata discussione sulle dimensioni che secondo lei contano e secondo lui no, per uscirne elegantemente ho fatto presente che per gli addetti all’imbarco della Rayanair contano eccome. Il surreale del resto ci serve proprio per salvarsi dalla ferocia della cosiddetta normalità. La Fiorentina purtroppo vince in Germania e quindi non conta perché le amichevoli estive sono importanti solo quando si perde. Ieri guardando il giglio mi si sono addolciti i pensieri e mi è subito venuto in mente che per risolvere il problema dei turisti che si bagnano nelle fontane basterebbe metterci i piranha. E scusate se non mi lamento del caldo, se non maledico Pioli perché non fa giocare Hagi, se non soffro per il ruolo di parafulmine di Antognoni in un periodo di siccità come questo. Ci sono già altri che lo fanno e mi basta. L’insostenibile leggerezza delle vittorie che non contano. Invece di perdere tempo a commentare le bufale di Pedulla & Co come se fossero vere, girate l’estate italiana in lungo e largo, offre molto altro, le vecchine che ti scrutano con la sedia fuori dal portone di casa, eredi delle streghe barbute di Macbeth che conoscono il destino di tutti. Chiedete a loro di Jesè.

domenica 6 agosto 2017

Avanti con Pizzaman


Firenze è orgogliosa delle sue frattaglie, basta cuochi marchigiani e quarti posti, di quarto solo lo stomaco del bovino. In attesa che Nerbone si compri la Fiorentina, e senza la disponibilità dei 48,15, il popolo fiorentino capitanato da Pizzaman (ma non sempre si può mangiare pizza) gode con la sua Simmenthal affogata nella maionese. W il mercato a km zero. Nella culla del Rinascimento presto sarà bandita anche la pasta all’uovo di Campofilone perché fa venire l’Alzheimer. E poi basta con certe rose, meglio il brodo di trippa. Ora si che siamo fieri, prima ci sentivamo come il toro a Pamplona, adesso finalmente ci sentiamo come il conte Mascetti. Ho amici ultra quarantenni che per festeggiare questo riappropriarsi della Fiorentina sono partiti in bicicletta con 40° per ritrovarsi a fare una merendina al pronto soccorso. Ricordiamoci sempre che noi siamo Firenze, la fortuna ha voluto che nascessimo con la camicia, e loro con la camicia a 40 gradi ci lasciano, senza aria condizionata. Malgrado le mie scarpe segnino 42. Il vantaggio di chi vuole stendere un velo pietoso su questi 15 anni è che asciuga subito. Alla fine ci siamo resi conto che i Della Valle sono come certe ONG che non sono mosse dal solo spirito caritatevole, ma che sono altrettanto sensibili al denaro. Siamo arguti specie Diladdarno. Io mi consolo con la Rita queste sere in terrazza, nel bere e nel male. E poi non buttiamo via mai niente perché sappiamo che tutto torna, e un giorno tornerà di moda anche la vergogna con le sue guance rosse. Mentre insieme al Bambi abbiamo fatto l’identikit del nuovo proprietario, lo vogliamo fiorentino e con il sopracciglio inarcato con supponenza.

sabato 5 agosto 2017

Sangria napoletana


La vicenda Eysseric, era l’ultima volta che ha piovuto quando il giocatore è stato dato in arrivo, mi ricorda il “solo per oggi” delle vendite di Mastrota. In attesa che il francese digiti correttamente “Firenze” sul Tom Tom, ho scoperto che per combattere il caldo possiamo bere pure l’acqua. E anche se quei 48,15 rimarranno a far compagnia alle tarme, io il lusso di ridere di me stesso me lo tolgo ugualmente. Sono fortunato anche perché non faccio parte di quegli eroi silenziosi costretti ad asciugarsi i capelli con il phon. E poi in terrazza, la sera quando il pavimento rilascia tutto il caldo accumulato come se fossero plusvalenze, posso rivivere le atmosfere di Miami Vice. Degustazioni di Polase a parte, prima di buttarci a capofitto nel fine settimana, io e la Rita in terrazza festeggiamo tutti i venerdì santi (facciamo concorrenza all’aperitonite che impazza a Careggi). Tra caldo e alcol a questo punto non si sa più nemmeno chi arriverà prima tra Eysseric e il suv della Ferrari. Ci rimane Firenze però, che è bella oltre misura ed offre tantissimo anche fuori dal solito circuito turistico, senza bisogno di andare per musei e mostre, con tutti i bei palazzi che ci ritroviamo devo dire che non c’è posto migliore per stare che non nei portoni. E in questi momenti di ristagno della plusvalenza e dell’umidità, mentre c’è chi rimpiange le ciliegine di Cecchi Gori, io che come sempre sono il più romantico, rimpiango invece i tempi in cui se uno era indebitato rinunciava alle vacanze. Malgrado il caldo, se la gente è cattiva come Cognigni, basta friggerla, e con il vino sono più buone anche le percoche.

venerdì 4 agosto 2017

Dal 1962

Dopo la precaria quotidianità del pensionato Viola che non sa se è più facile campare con la pressione alta o con la pensione bassa, si affaccia prepotentemente un altro grande interrogativo, il dilemma che scuote le coscienze, la vera tragedia; Eysseric o non Eysseric? Anche se il tema per onor del vero era già stato anticipato nell’Amleto, ma del resto io stesso sono stato il telecomando di mio padre e il WhatsApp quando litigava con la mamma. E poi in via dei Serragli avevamo caldo anche quando ancora non si leggeva sul cruscotto. Se fossi Neymar andrei a vivere a Versailles, e comunque la clausola rescissoria più alta non è la sua, ma quella per portare via i fiorentini d’Oltrarno piazzati davanti ai ventilatori. Non sono sconsolato per il mercato in entrata, piuttosto guardandomi tra le gambe pensavo che con quei 48,15 potrei risolvere definitivamente il problema dell’uccello piccolo comprandomi una macchina veramente potente. Così potrei indossare anche la camicia hawaiana. Intanto la nuova compagna del Bambi ha finito di preparare il foglio excel per la nuova stagione; 45 minuti di partita fanno 3 giorni ai Gigli. Mi sono accorto che questa fase di stallo nel mercato in entrata, qui in San Frediano tira fuori davvero il peggio delle donne, poppe a parte. Ma la cosa più triste, forse anche pericolosa di questa bonaccia, è il fatto che poi c’è chi rivaluta i quarti posti, le supercoppe italiane, i Pontello, la lira, le estati meno calde, il ghiacciolo che sapeva di qualcosa, fino a Maiellaro. Sulla nostra passione ci toccherà fare come certi ristoranti, e scriverci “dal 1962”, anche se la frequentiamo per mangiare e non per parlare dei vecchi tempi.

giovedì 3 agosto 2017

Operazione Mario nostrum


Ieri venduto 1 (Vecino) percepiti 3. E non prendo in considerazione l’eventualità che i 48,5 rimangano dimenticati nella giacca del vestito di lino fino al prossimo matrimonio, la ignoro (l’eventualità) così come ignoro la sezione “insalate”  sulla lavagna del locale dove vado a pranzo quando sono a Firenze. Comunque se non arriverà nessuno farò come Hackiko, ogni giorno per 10 anni mi recherò all’aeroporto per vedere se arriva qualcuno. Poi penso a quante piastrine di Vape si potrebbero comprare con 48,5. Siamo cresciuti, si, purtroppo capisci che l’adolescenza è finita quando cominciano a pagarti le clausole rescissorie dei giocatori della tua squadra. A meno che Corvino non abbia preso spunto da quella certa statistica sui divorzi e gli è venuta la bella idea di applicarla anche al calciomercato. Parlando con un Cognigni schifato per i soldi che pretende un affermato avvocato divorzista, il buon Mario nostrum ha sostenuto che il 100% delle persone che non si sposano non divorziano. Così Corvino il 100% dei giocatori che non acquista non potrà sbagliarli. Quei due robot che durante un esperimento hanno cominciato a parlare una lingua incomprensibile, di fatto parlavano lo slang corviniano, volevano parlare di quanto sono stupidi gli umani semplicemente senza farsi capire. Su quei 48,5 che non vengono ancora spesi che dire, io non la volevo tutta questa pazienza che ho. Da possibile affare in chiusura, siamo passati al siamo vicinissimi, poi ho preso la tramvia e improvvisamente Mor mi ha pestato un piede.

mercoledì 2 agosto 2017

Gli alti e bassi della tifoseria



I tempi morti del mercato è meglio utilizzarli per riflessioni su se stessi che non per sviluppare la teoria della distrazione cecchigoriana dei capitali. Non c’è nessun problema sulla destinazione delle plusvalenze che un aperitivo sul mare non possa risolvere. Vigiliamo piuttosto su chi si dimentica di rimettere l’acqua nel frigo. Vero Tommaso? Per una volta voglio spezzare una lancia sul groppone dei giornalisti sportivi, in realtà un lavoraccio che nessuno vuole più fare, tra un po' saranno tutti di colore, vedrete. L’ansia di anticipare la notizia divora l’operatore di mercato che deve anticipare l’ansia dell’altro giornalista sportivo che sta cercando di fare la stessa cosa. Alla fine, chi ci arriva si ritroverà in coda davanti alle poste un’ora prima che apra lo sportello perché deve correre dal medico un’ora prima che apra l’ambulatorio. Corvino invece il tempo se lo prende tutto. Il sospetto è forte insomma, Corvino è tornato alla Fiorentina così come ha fatto Alfano con Berlusconi? Cosa fa Corvino davanti a questa richiesta sempre più insistente di giocatori a fronte dei tanti soldi incassati? Fa come quella signora che ieri mattina da Giorgio per non sentire più il marito logorroico, vogliosa solo di gustarsi in santa pace il maritozzo con la panna, si è tolta l’apparecchio acustico. Poi sarà vero di questo Emre Mor, non è che qualcuno si è sbagliato con il nome di uno dei tanti anticicloni sui quali si basa l’informazione di Studio Aperto? Oppure potrebbe essere che Pantaleo stia pensando semplicemente di usare il budget per accontentare tutti i tifosi, un po’ la filosofia del reddito di cittadinanza ridisegnato sul bacino d’utenza. Per soddisfare cioè l’esigenze di chi lo vuole alto, di chi lo vuole basso, driblomane e stoccatore da fuori. Giovane e vecchio, la scommessa e la certezza. Insomma tanti soldi nebulizzati in tante operazioni minori. E’ solo così che i nostri castelli di sabbia potranno essere comunque dei decorosi monolocali con angolo cottura. Corvino palazzinaro dei sogni. Se alla fine scoprirò che i Della Valle (che ho sempre difeso) si terranno tutti i soldi delle cessioni senza investire niente sulla nuova squadra, mi suiciderò buttandomi giù dal cornicione d’una pizza di Santarpia. Dopo quella contro le mamme marchigiane è in atto una campagna contro i giocatori brevilinei, il gruppo Unonoveduesei ha così scritto il proprio pensiero sull’ennesimo striscione “No ai nani da giardino”. Mentre l'associazione "Baricentro basso" ha inviato un fermo immagine dove si dimostra l’attitudine dei giocatori diversamente slanciati alla fase difensiva.

martedì 1 agosto 2017

Giocatori rigidi a buon mercato



Hanno avvistato Corvino nel peggior mercato di Caracas mentre Pioli aspettava ciò che gli era stato promesso. Promesse da marinaio di Sant’Elpidio, tutte bugie si vocifera, si sa che gli uomini fingono di amare e le donne fingono di crederci. Non a caso è stata proprio la nuova compagna del Bambi a spingere per non rinnovare l’abbonamento. I Della Valle? Spariti. Fonti vicine alla famiglia raccontano di una loro marcata diffidenza dopo che l’ultima volta che si sono circondati di persone gli hanno offeso la mamma. Intanto il Fronte Gobbo Interno è passato dalla chiarezza a chiedere la sincerità riprendendo un caposaldo del loro statuto; “Sinceri come le nostre donne” che a domanda specifica “Ti tromberesti quel tuo collega figo?” rispondono “Si”. Addio a Jeanne Moreau che mi mancherà come Vecino, no il giocatore un po'di più perché di lui qualche partita l’ho vista. In questi momenti dove la cassaforte è piena ma chiusa l’importante è non farsi prendere da quella sensazione di solitudine quando finisci la bottiglia di Riesling. Chi conta i giorni che ci separano dall’inizio del campionato fa un viaggio a tappe nel tempo che tra cinque mesi lo porterà al cenone di Capodanno. Ma a noi non ci frega nessuno anche se la politica cerca di distrarci, i vaccini e l’immigrazione ci stanno distogliendo dal vero problema, quello che per chi fa mercato anche in entrata sono solo gli uomini che in piscina entrano dalla scaletta, per noi no, il problema vero è capire chi è Mor. Se solo fossimo Firenze Capitale almeno potremo dire ‘tacci sua! Mor...eau, e se comprassimo un giocatore mor...to per risparmiare?