.

.

martedì 15 agosto 2017

Ferragosto in città



Non si scappa dal Ferragosto della passione Viola in città. Malgrado il prestito con riscatto di Gil Dias maturato sui lieviti. Puoi andartene dove vuoi tanto un riscatto fanfarone c’è da tutte le parti. Specie tra i pescatori di giocatori. La crisi o smobilitazione aiuta, le città non si svuotano più come una volta, e così rimanere insieme ad altri a soffrire per la Fiorentina ha il sapore di quei baci e di quegli abbracci senza preavviso che poteva darti solo tua nonna. Ti sembravano fastidiosi ma che oggi rimpiangi. Poi se scappi trovi le file, al ristorante non sei sicuro di mangiare bene, spendi, non hai il tuo bagno. Rimanere ancorati alla passione Viola in città farà un po’ “sfigato” ma ti evita gli ambulanti in spiaggia, i Sundas venditori di cocco, la sabbia nel costume. Se scappi devi ricominciare, capire quando c’è la pulizia delle strade, magari trovi uno peggio di Nardella, diciamo uno Zamparini. Senza i cantieri della tramvia anche i tifosi Viola più anziani non saprebbero dove andare a sbattere la testa. Scappare in un posto dove non si è Guelfi e Ghibellini, ci pensate? Tutti sempre d’accordo, persino sullo sponsor della maglia, senza Diladdarno, bottegai, rancori, senza neanche quello del piano di sopra che scuote i tappeti. Che palle! Magari costretti persino a festeggiare la Supercoppa di un cravattaro. No, non fa per me. Io rimango. Non si scappa dai paesoni provinciali, immobili nel Rinascimento e sempre più lontani dall’ultima vittoria. Si, e anche se il Ferragosto della passione Viola in città ti rende un mostro se resti e un codardo se te ne vai via.

Nessun commento:

Posta un commento