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giovedì 30 novembre 2017

Le coordinate della fiducia


Ogni tanto esce fuori uno stordito che sostiene a gran voce “La terra è piatta”, pur non avendo approfondito l’argomento più di tanto per mancanza di tempo, nego categoricamente. La Beatrice fa Terra di cognome. Una donna forte che non ha certo bisogno di sostegno (push-up). Non come certi giocatori modello Callejon che ormai si buttano anche nel calcio balilla. E visto cosa significa o ha significato il bar per ogni tifoso, non è un caso che l’osservazione dell’acqua dopo il caffè, nell’editoriale di ieri, abbia animato la discussione, oggi voglio mettere l’accento sul fatto che una decina di anni fa il barman ti faceva un cocktail in 3 minuti, oggi fanno acrobazie, si chiamano magari anche bartender, ghiaccio spaccato a mano, un’oncia di qua, un’oncia di là, lime ma zeste naturalmente, un bar spoon di whiskey non ce lo vogliamo mettere? Alla fine non resta che prendere un Crodino in ricordo di Baggio e di quella bella maglia della Fiorentina. Girando per la città vedo bandiere Viola qua e là e capisco questa voglia di manifestare la propria fede senza bisogno di festeggiare niente, vedo però decorazioni natalizie già a novembre e forse mi sono perso qualcosa. Nasce mica prematuro? Così a forza di dire cazzate la Rita è arrivata al punto di sostenere che uso il blog come alibi, in poche parole il poco tempo libero che ho, pur di non fare attività fisica lo utilizzo per scrivere, conosce bene la mia indole sedentaria, con spiccati tratti d’indolenza alla Babacar. Come se saltare le pozzanghere non fosse sport. E poi se andassi in palestra o a correre come farei a chiedere di trovare dentro di voi la fiducia che ci vuole per continuare a credere in questa Fiorentina. Attraverso il blog posso indicare le coordinate, la fiducia sta precisa tra il chiudere gli occhi e l’addormentarsi.

mercoledì 29 novembre 2017

Come i biscotti di certi pacchi


Quando vedo gente bere acqua dopo il caffè e non prima mi viene in mente il senno di poi, la scienza esatta a cui attinge il tifoso dopo il triplice fischio. Io che invece mi limito a constatare quanto può essere Figo uno malgrado certi pantaloni. Io che però non faccio testo visto che per risolvere il problema delle fake news avrei pensato che fosse sufficiente aver conseguito la quinta elementare. Poi è tutto soggettivo, la Burbassi che andava dicendo di non averci più visto in giro da quando è nato Tommaso, non si vede più in giro. Così Simeone non segna per colpa di Pioli o per colpa sua? L’Istat intanto ci dice che in Italia ci sono sempre meno bambini, ma li avranno contati quelli che i Della Valle devono spendere solo per farli felici, e quelli che l’importante è che se ne vadano, ma non possono andarsene senza acquirente? Mentre ora che si sposa Henry ci sarà chi ha perso anche l’ultima possibilità di diventare principessa, dopo aver già perso la finale di Coppa Italia contro il Napoli. La Nazionale, il calcio in generale per me è come i biscotti di certi pacchi, sono quasi tutti e rotti e quindi non me la sento proprio di criticare i Della Valle. Anche se devo riconoscere che uno dei fattori maggiori di aggregazione resta sempre l’inveire condiviso contro qualcuno, meglio se allenatore. E a chi mi accusa di essermi sfregato le mani per un misero punticino a Roma tengo a precisare che ha preso fischi per fiaschi come quando guarda le partite, perché sfregavo nella speranza che uscisse il genio che poi andava in panchina per far esordire Hagi. Senza un genio in panchina le donne del Fronte Gobbo Interno vanno ormai allo stadio con la stessa sgradevole sensazione di quando tornano a casa stanche e vorrebbero che quel buon odore di mangiare venisse dalla loro casa, ma da lì non può venire se non lo fanno loro.

martedì 28 novembre 2017

realismo e speranza


Il mio appello ai tifosi è quello di esserci sempre, anche quando ha il ciclo. Mentre Pioli deve farsi venire qualche idea geniale tipo quella di Berlusconi che togliendo l’Iva sul cibo per cani di fatto favorisce tutti quei ristoranti dove si mangia male. La Rita tratta l’argomento Pioli come se fosse economia domestica, leggendo con la coda dell’occhio sul blog sostiene che il tifoso va anche oltre i demeriti dell’allenatore per sopraggiunti problemi di fiducia nello stesso. Lei ci si rivede come quando dei 26 lavaggi per fustino dichiarati dal produttore riesce a farne sì e no sette. E la coda dell’occhio di una donna si sa è un senso a parte, così come il senso di appartenenza di un tifoso è il sesto. Io certezze non ne ho se non quella che anche quest’anno vincerà il panettone. So poco o niente anche di me stesso e quel poco non è servito a capire che non dovevo apprezzare i Della Valle. Il problema poi è che le cose che ci servono tipo una nuova proprietà sono sempre lontane da noi mentre tutto l’inutile possibile, compreso Pioli, sono sempre davanti al cazzo. Che poi se mai sarà un disastro questa stagione potremo sempre consolarci con una bella colonna sonora di Narciso Parigi. Dalle nostre parti che di amico c’è soprattutto il fuoco, il realismo va vissuto con estrema raffinatezza in modo da soffocare la speranza senza ucciderla. In un gioco erotico. E infine un appello in favore di Mastella, facciamo giocare il Benevento contro il Benevento, chissà mai che un punto lo prenda.

lunedì 27 novembre 2017

Nasce l'adozione del tifoso Viola a distanza



Il pareggio raggiunto al novantatreesimo grazie al Var non è una di quelle fake news che vuole combattere Renzi. E’ verità come è vero che quando sono passato davanti alla Leopolda mi è scattato l’antifurto della macchina. E questa volta sembra proprio che anche la sfortuna il settimo giorno si riposò. Abbiamo visto una squadra con le palle, ma se c’è qualcuno con le palle che avanza e non serve alla Primavera, allora venisse a fare l’albero. Gran ritmo, grinta, gol a tempo scaduto sono gli ingredienti di un pareggio anche nel gioco. Certo che se il pareggio non piace, il gioco non piace, Pioli non piace, a Roma forse era preferibile andare a Palazzo Barberini a vedere la mostra Arcimboldo, geniale, divertente, straordinaria quasi come l’erba del vicino laziale. E se non scalda il cuore neanche un gol in pieno recupero che in quanto tale sa più di vittoria che di pareggio ci sono sempre certe Malvasie istriane. Intanto il mondo cambia, il Var cambia le partite che un tempo avrebbero avuto un altro finale, l’autofinaziamento che non potrà essere sviluppato oltre l’Euro 6, adesso tocca al tifo adeguarsi ai nuovi standard della mezza classifica, ed evoluto significa andare in letargo per non soffrire con la Fiorentina di Pioli. Con questa squadra il tifoso di notte è insonne e di giorno insomma. E non è che a dire sempre che Astori fa cacare poi fa cacare davvero, me ne sono accorto ieri dopo aver mangiato una marea di nocciole senza essere stato fatto scoiattolo ad honorem. Comunque viste le difficoltà oggettive a seguire la squadra non senza qualche fastidio dovuto alla pochezza della rosa, dell’allenatore e di Corvino, prendendo spunto dall’adozione a distanza che è una cosa bellissima proprio perché paghi per tenerti i bambini lontano, da oggi potrete adottarmi come tifoso Viola a distanza che si prenderà l’onere di seguire partite insulse e pareggi senza futuro.

domenica 26 novembre 2017

Siate Gentileschi


Da vero tifoso Viola sfigato, l’unico che serviva a me (Borsalino) non fa sconti per il Black Friday. Ma c’è il giorno del riscatto anche per gli sfigati, andiamo a mettere sotto la Lazio. Senza dimenticarsi le chiavi della cantina. Uno del Fronte Gobbo Interno in partenza stamani presto da Porta Romana per l’Olimpico mi ha detto prima di salire sul pullman che avrebbe fatto il tifo per la goleada della Lazio in modo da far saltare la panchina di Pioli, riproponendo un suo cavallo di battaglia, quando la moglie rimase incinta usando la spirale, ma niente zanzare. Dopo il significato della giornata di ieri, e non mi riferisco all’imbarcata che ha preso la Samp nostro nuovo giardino sempre più verde da invidiare, o alla squadra di Squinzi Boboli, ma alla violenza sulle donne, quella di oggi è invece la giornata contro tutti i “se l’è andata a cercare”, compreso Agostino Tassi violentatore di Artemisia Gentileschi che così ha raccontato quell’episodio;Serrò la camera a chiave e dopo serrata mi buttò su la sponda del letto dandomi con una mano sul petto, mi mise un ginocchio fra le cosce ch’io non potessi serrarle et alzatomi li panni, che ci fece grandissima fatiga per alzarmeli, mi mise una mano con un fazzoletto alla gola et alla bocca acciò non gridassi e le mani quali prima mi teneva con l’altra mano mi le lasciò, havendo esso prima messo tutti doi li ginocchi tra le mie gambe et appuntendomi il membro alla natura cominciò a spingere e lo mise dentro. E li sgraffignai il viso e li strappai li capelli et avanti che lo mettesse dentro anco gli detti una stretta al membro che gli ne levai anco un pezzo di carne”. Spero che dopo tutti questi anni abbiate capito che la maggior parte dei miei editoriali non hanno nessun scopo o intento di un qualche rilievo, ma solo una mascherata voglia di poppe grosse

sabato 25 novembre 2017

Il camposanto



A cosa porterà l’autofinanziamento ce lo dice in largo anticipo la Curva Fiesole quando indica il camposanto low cost di Padova, dove una zona è stata delimitata destinandola a “inumazione speciale indigenti”. E se qualcuno si salverà trovando posto in cappelle di famiglia strappate all’ufficiale giudiziario grazie a prestanomi, probabilmente prima di morire gli toccherà una serata a cena con Levante e Rita Bellanza. Sempre la Curva aveva proposto di anticipare la sfida con la Lazio il giorno del Black Friday per garantirsi lo sconto 50% e perdere solo due a zero. All’Italia di Tavecchio e Ventura sarebbe bastato invece che avessero scontato le figure di merda. La mia paura è che tra un po’ ci toccherà rimpiangere anche Banderas e la sua gallina Cesira. Passare alla fase offensiva ritenendo la propria sterile, non significa offendere i Della Valle. Per primo venne il dolore, poi arrivò la morte, dopo fu il turno dell’apocalisse, poi ci fu l’inferno, e alla fine venne ufficializzata la formazione con Biraghi. Così in questa atmosfera di austerity ci avvicineremo al Natale con circospezione, e una volta verificato che il torrone costerà quanto un fine settimana a Sharm El Shake rinunceremo come la Fiorentina alle ambizioni. E’ in questo clima che si è sviluppata come una muffa nell’umido di una cantina alluvionata la necessità di protestare attraverso gli striscioni, la versione 2.0 del nonno che agitava i pugni contro la televisione. Comunque il contrario di uno che ha un blog come me, è un tifoso che ha tante certezze e tutte ci renderebbero più forti del Barcellona. Questione di apertura mentale che non è una frattura del cranio.

venerdì 24 novembre 2017

Playback


Con la stagione sciistica felicemente avviata, dopo Pioli, Biraghi e il rinnovo di Astori, i rammarichi del comparto tifoso migrano, e su uno striscione ‘sta volta affisso a Le Regine ci si chiede  “Perché non siamo in una baita di montagna con del buon vino rosso e risate a crepapelle, invece di andare all’Olimpico a desiderare Inzaghi e Lotito?”. Poi mi hanno scritto in privato sostenendo che i tifosi di oggi, a differenza mia che mi accontento di vivacchiare, mangiare frattaglie e vivere Diladdarno, chiedono di più perché sono migliori e non dei rompipalle come voglio far apparire io in menci editoriali, così come nel ruolo di padri oggi mettono più Nesquik nel latte dei figli di quello che mettevano i loro padri. Dubbi non di formazione, neanche di modulo o di prolungamenti di contratti, un mio amico, non io, vorrebbe sapere visto che tromba ogni quattro anni, cosa significa che l’Italia non partecipa ai prossimi mondiali. E se i tifosi si autocelebrano sostenendo che con i soldi dei Della Valle farebbero meglio di Corvino mi viene subito in mente chi canta in playback. A quelli del Marasma gliel’ho detto mentre mi accusavano di non avere ambizioni e di utilizzare il blog per addormentare le coscienze, che il mio è solo un atteggiamento diverso, un modo differente di approcciarsi alla passione. A me non monta la rabbia, e anche a 80 anni in serate come quella post Crotone o Spal, non auspicherò la morte di nessuno, ma sentirò nella testa la voce rassicurante di mia nonna che mi dice “Ti faccio una camomilla, non aggiusta la classifica, ma male non ti fa”.

giovedì 23 novembre 2017

Quando un sogno s'infrange contro i reumatismi



Così come quando ci sono ascolti bassi e la Rai sospende un programma, scelta aziendale che accende in me il sospetto che quel programma allora era buono, così anche il malcontento per la Fiorentina di Pioli mi lascia ben sperare. Se quello che preoccupa sono i punti in classifica invito a fare una lettura più positiva di quella solita, catastrofica, così come anche nell’insonnia è sempre possibile trovare risvolti favorevoli tipo si vive un terzo di più. Consiglio? Prima di chiedere la testa di Pioli bisognerebbe contare fino a 69. Bisogna avere la pazienza dei portieri di riserva per intendersi. Vorrei più ottimismo, lo stesso di CISL e UIL capaci di trovare sempre positive le proposte del Governo. Così come in quello che si considera positivo c’è sempre un aspetto negativo da valutare, quando vengono rimpianti Gonzalo e Borja Valero c’è da sapere che erano tra i maggiori utilizzatori di Polident in rosa. Abbiamo una fascia più debole dell’altra? Anche nelle donne il seno sinistro è più grande del destro. Il rischio di cercare sempre quello che non c’è, e non mi riferisco solo a un acquirente della Fiorentina magari attratto dal Black Friday, ma anche al lampredotto nelle mense scolastiche, è quello insomma di fare la fine del Bambi che avrebbe voluto sposarsi con una contorsionista e alla fine ha dovuto rinunciare perché dopo 36 anni di ricerche molte di loro hanno i reumatismi. Forse uno critica oltre il dovuto perché qualcun altro sta toccandolo mentre parla con lui, e quindi oltre al sostituto di Pioli vorrebbe anche una rete elettrificata. Comunque se voi eliminate Pioli io elimino le bestemmie così vi costringo a inveire contro il prossimo allenatore solo a gesti. Non mi fido troppo di quelli che non sbagliano mai formazione, a Firenze si pretende troppo da un allenatore, magari che sia capace anche di riempire la caffettiera senza neanche spargere un po’ di caffè.

mercoledì 22 novembre 2017

Simmetrici figli di meretrici


Sono convinto che quelli che oggi "è tutto sbagliato è tutto da rifare" te li ritrovi domani a fare “no no” con il ditino quando chiedi se stanno liberando il parcheggio. L’erba del vicino è sempre più verde? Viva Giampaolo, Lotito, Pradè e la paella, per scoprire tra un po’ che era un risotto alla pescatora. Ho conosciuto tifosi con la felpa Viola che ce l’avevano a morte con Alonso prima che diventasse sporca plusvalenza, e prima di andare allo stadio passavano interi quarti d’ora a cercare di dare la stessa lunghezza ai lacci del cappuccio. Simmetrici figli di meretrici. Poi magari vedono una pigna e non se la sentono di tirare ‘sto calcio di rigore. E se Milano perde l’EMA, l’agenzia europea del farmaco, qualcuno darà ancora la colpa a Montella. Secondo un prete tifosissimo di cui non faccio il nome appellandomi al segreto del confessionale, Pioli sbaglia tutte le formazioni, allo stesso tempo ha messo una divorziata a gestire il bar parrocchiale. C’è tanta ansia intorno alla squadra, troppa e negativa, perché dettata da egoismo più che da passione, un po’ come quando si è in ansia a sapere che la propria compagna deve fare tanti chilometri con la macchina per andare a lavoro. Ma solo perché la macchina è nostra. Anche io vorrei piangere per la conduzione tecnica di Pioli, piangere perché Corvino ha ceduto Gonzalo e Borja Valero, piangere perché i Della Valle sono diventati i nuovi Bata, piangere perché Cognigni non è di Bagno a Ripoli, piangere perché Biraghi è rimasto in panchina a Ferrara, piangere perché le polveri Sottil figlio si depositano sulla macchina, ma poi mi ricordo che ho speso 24 euro per una bottiglia di vino che mi ha deluso, e allora niente. Alla fine sono convinto che anche se qualcuno troverà mai il coraggio di affrontare Pioli a brutto muso, come erano le contestazioni una volta quando Desolati veniva rincorso in viale dei Mille, e riuscisse a dirgli in faccia “crepa”, lui guarderebbe sicuramente verso il muro. E’ solo un periodo no che poi passerà con i naturali avvicendamenti della vita, oggi i nostri destini sono intrecciati al suo. E a quello dei Della Valle, Corvino, Biraghi. Intrecciati come un Brezel.

martedì 21 novembre 2017

Velocità decisionale con i soldi degli altri



Chi non può zittire il dolore per il pari di Ferrara può sempre cercare di addomesticarlo alzando il volume della televisione. Mentre per i credenti, in più c’è la consapevolezza che ciò che ci è stato negato in Terra con l’autofinanziamento, sarà restituito nel Regno dei Cieli. Se Pioli deve proprio essere cacciato perché frutto di errori dettati dal menefreghismo della proprietà, dall’incapacità di chi l’ha scelto, e dalla mancanza di un fiorentino interessato alle sorti della squadra, il mio candidato ideale è Renzo Ulivieri, uno che costa poco ma che si atteggia a uomo vissuto pur avendo vinto solo una Serie B. E avrei voluto incazzarmi anch’io per il pareggio di domenica, che credete, se non fossi venuto a sapere che a Brescia hanno aperto una pasticceria per cani e mi è subito montata una rabbia superiore al solo pensiero che tra un po’ la suggerirete ad Astori. Vi esorto almeno a concedere al Mister la terza possibilità perché è un uomo, e sappiamo tutti che alla prima non ascoltiamo e alla seconda di solito non capiamo bene i vostri consigli. Visto che ormai però i verdetti sono già stati emessi, quindi la stagione è fallimentare, l’allenatore una pippa colossale, Hagi un campione molestato, voglio dissociarmi non tanto perché non reputo certe analisi lucide come un corpo che ha coefficiente di trasparenza nullo, competenza e velocità decisionale con i soldi degli altri, mi tiro fuori perché riconosco come voce della verità solo quella nei secondi subito prima dell’orgasmo.

lunedì 20 novembre 2017

Attenti all'aspirapolvere


Lo scoramento porta a fare scelte delle quali uno poi potrebbe anche pentirsi, si decide di non guardare più la Fiorentina? Attenzione perché dietro l’angolo potrebbe sempre esserci il Salone del Mobile. Mentre al Fronte Gobbo Interno non saranno dispiaciute tanto le parole di Di Battista “ho quasi due lauree”, quanto invece la quasi doppietta di Paloschi. Il punto è malinconico come un albero di cachi, è vero, e la Fiorentina opaca come certi vetri adatti soprattutto per i bagni, ma la maglia Viola riempie sempre il cuore, più dei 20 tiri in porta sbilenchi (solo 5 in porta), più di un possesso palla di oltre il 70%. Poi 38 cross, 11 calci d’angolo contro uno della Spal, a dimostrazione della poca qualità e della gran confusione. Personalmente sono andato a cercare soddisfazione nel gol di Chiesa che così festeggia il rinnovo del contratto. E chi chiede la testa di Pioli qui sul blog sbaglia come quelle donne che subiscono molestie sessuali e invece di andare alla Polizia vanno a denunciarlo da Barbara D’Urso. Non ci lamentiamo sempre, perché in un mondo perfetto allora non ci sarebbe solo una Fiorentina vincente, ma non esisterebbero neanche i cibi che ingrassano e fanno male. Vorreste far fuori pure Knam? Il maritozzo con la panna fa male come un gol di Paloschi. Certo ora è il tempo di Giampaolo e del tofu. Insomma, senza la Fiorentina poi la domenica ci ritroveremo a dare una mano in casa. Pronti... aspirapolvere….. Via! E mentre qualcuno troverà la quadratura del cerchio solo durante le serate di Sanremo, io sarò impegnato a ricercare la circolarità nella passione Viola, in modo che più ci sprofondo e più avvicino l’estasi. Insomma, visto che adesso non è il momento più adatto per ridare dignità a un pareggio a Ferrara, sono andato dal mio pizzicagnolo preferito e gli ho chiesto di impacchettarmi gli argomenti seri per un’altra occasione.

domenica 19 novembre 2017

Il potere creativo degli errori


Così come io ho avuto il coraggio di fare battute su Riina solo dopo la sua morte, così chi aveva indicato Zamparini come esempio di passione e presenza tangibile in società, dopo che la Procura ha presentato l’istanza di fallimento può sempre dire che la colpa è del troppo amore. La foto? Ve l’avevo detto ieri della Bonarda, a ulteriore dimostrazione poi che invecchiando la posizione preferita è ormai diventata quella con le gambe sotto al tavolo. Anche se la notte desidero ancora quello che desiderano tutti; latte e Gocciole. Intanto insieme al Bambi abbiamo cercato di sfruttare la sosta per convincere il prete di Serumido e indirizzare l’omelia della messa di stamani. Se siamo stati sufficientemente incisivi parlerà del lampredotto, che per sua natura divina meriterebbe uno spazio nell’ora di religione. Poi ci siamo accorti che quando lui parla di certi suoi amici fa sempre riferimento agli anni che si sono fatti di galera, mentre dei miei ricordo soprattutto quelli che si sono fatti di barrique. Se non vogliamo ringraziare i Della Valle per il rinnovo di Chiesa, allora chi? La mia proposta è di ringraziare Luca Tommassini. Un pasticcere francese disse ganache, cioè “maldestro”, all’apprendista che aveva versato la panna nella cioccolata. Un errore che però ha creato una cosa squisita. Per questo oggi a Ferrara sostengo il potere creativo degli errori di Biraghi. Sempre ripensando a XFactor, al torace piccolo, alle stonature di Rita Bellanza, e quindi al suo rischio eliminazione sventato miracolosamente, oggi porterei in tribuna, oltre ad Hagi naturalmente, anche Gianni Morandi, che in caso di situazione disperata potrebbe salvare anche noi.

sabato 18 novembre 2017

Murales da non confondersi con Giorgio



Totò Riina ha parlato, con la sua morte ha finalmente confessato che non sempre sono i migliori quelli che se ne vanno. Come certi murales vorrebbero farci credere. Guardando XFactor in mancanza del murale di Pacciani e i compagni di merende, ho trovato Morandi teso nel prendere la decisione su chi salvare, neanche dovesse scegliere tra mettere solo sale e pepe o propendere per un panino col lampredotto completo. Io comunque faccio il tifo per il pizzaiolo napoletano nella speranza di capire se alla fine riesce a trombarsi la prof di inglese. Ieri parlavo di quel covo di vipere cresciute in San Frediano, oggi invece  parlo delle donne cresciute in curva Fiesole e poi sposate con quelli del Marasma. La differenza sta tutta in una maggior tenerezza di base di quest’ultime, essere una mamma così pronta a denunciare le storture significa entrare la mattina nella cameretta della figlia cercando di fare meno rumore possibile, guardarla mentre dorme come un angioletto e vociarle nell’orecchio “Abbiamo la peggiore proprietà d’Europa”. Saranno rivalutati, sì, per certi striscioni, per certe vedute, per certe convinzioni. Non ci saremo più ma arriverà sicuramente il giorno in cui sarà sancita definitivamente la loro visione più ampia, quando sarà ufficiale che il kebab sta fermo visto che è la terra a girare. Capisco che non può starvi bene che venga venduto Bernardeschi e al suo posto arrivi Gil Dias, che cali il monte ingaggi, che sia stato fatto piangere Borja Valero e ridere Cognigni per le plusvalenze, ma nessuno di voi che abbia speso mai una sola parola per dire che nei barattoli ci vanno i pomodori secchi o i carciofini sott’olio, non questa moda di metterci dolci al cucchiaio, o addirittura aperitivi. Fiorentina a metà classifica, gli alberi di piazza del Carmine, l’autofinanziamento, l’asfalto architettonico di piazza de’ Nerli, Hagi in panchina, Fico Eataly World se vogliamo guardare più in là del nostro naso, con un po’ di fantasia insomma riusciremo a vedere le cose come stanno.

venerdì 17 novembre 2017

Un covo di vipere e il Pizzichi



Parlavo ieri del maligno che c’è nel Bambi, evidentemente la Burbassi toccata nel vivo mi ha subito contattato per sputtanarlo, e così mi ha raccontato che quando uscivano per andare nel bosco (agli Scopeti) a “trafficare”, lui spargeva delle vongole per far credere ai posteri che lì un tempo c’era il mare. Già che ci siamo devo dire che la Burbassi era famosa a Porta Romana perché aveva raccontato a certe vipere di sue amiche, che faceva fatica a resistersi quando faceva la doccia. Doveva sempre trovare qualcosa per distrarsi mentre s’insaponava. Una delle vipere di cui sopra, è poi diventata famosa a sua volta perché un giorno rimasto famoso pure lui, perse la matita, una Staedtler 2B sul 37 che sarebbe andato a Tavarnuzze. Il Centi gliela aveva prontamente riconsegnata, si guardarono, lei lo ringraziò gli sorrise e gli disse che a quella matita ci teneva tanto perché faceva parte di una collezione. Era tutto perfetto come in un film se non fosse stato che lei gli confessò di essere lesbica. L’ultima di quel gruppo invece, rimasta sola per via del caratteraccio, alla fine si è innamorata di un anziano che l’aveva salutata toccandosi il cappello. Parlando di me a questo punto mi sento un po’ in colpa perché non prendo mai appunti quando parlate di tattica, resa delle olive e cinghiali. San Frediano è un quartiere che negli anni si è svuotato di fiorentini, ma a differenza di ciò che si crede, difficoltà a vivere in centro, volontà di trasferirsi nelle Marche ecc, è esploso fragoroso il fenomeno dei suicidi (prima ancora che arrivasse Biraghi). Molti sono stati ritrovati ormai senza vita con la vena polemica tagliata. Alcuni invece sono stati trovati riversi sul divano, ma per fortuna dormivano lì semplicemente per evitare i mostri sotto il letto. Poi al bar Bianchi in piazza San Felice un monte di retorica sulla mancata partecipazione dell’Italia ai prossimi Mondiali, tra un caffè e l’altro, tra un budino di riso e un commento sulle poppe di un’americana, fino a quando non è arrivato il Pizzichi, il più grande dei due fratelli, uno considerato più forte a picchiare che a riflettere, che però ci ha detto che sarebbe bastato un pallone entrato per sbaglio, e la retorica sarebbe stata di natura opposta. Il Pizzichi i suoi limiti li conosce, li vede sempre, ci parla.

giovedì 16 novembre 2017

Nasce Applaro la prima App per chi perde la panchina


Che poi tutto sommato non hanno neanche torto i detrattori di Pioli, perché se escludi le altre 7 miliardi 499 milioni e 978 di persone sulla Terra, può giocare titolare anche Hagi. E che differenza tra italiani e svedesi, non solo il loro allenatore ha rassettato lo spogliatoio, raccattato bottigliette di plastica dopo i festeggiamenti, pulito i vetri, al contrario il Bambi vorrebbe andare all’Ikea per raccontare con i chiodi tutta la sua amarezza sui pensili delle loro cucine. Mentre giustappunto l’Ikea intanto pensa a come risarcire il povero Ventura regalandogli una Applaro. Il Bambi in tutto ciò si dimostra la solita merda proprio mentre l’Ikea nel regalare una panca con schienale da giardino rischia di fare la stessa fine della Burbassi quando lui pur di interrompere la conversazione le disse che aveva finito il credito e lei il giorno dopo gli fece una ricarica. Ma è anche maligno, perché sono settimane che continua a insinuarmi il dubbio sostenendo che gli utenti del blog, che tanto scrivono mostrando cultura e competenza, hanno guardato per anni “Ok, il prezzo è giusto!”. La cosa che invece non apprezzo degli svedesi è la ripetitività dei loro artisti che fanno sempre lo stesso quadro, almeno era così in tutte le palestre che ho frequentato fin a quando sono andato a scuola. Le nuove generazioni invece se ne fottono, Tommaso mangia pasta all’Amatriciana come se l’Italia si fosse qualificata. Sarà che in San Frediano le strade sono strette, ma anche a me più della mancata qualificazione danno noia quelli che camminano spediti davanti a te e improvvisamente si fermano in mezzo al marciapiede come se avessero visto la Madonna. Mi lamento qui perché fuori sono una persona abbastanza educata.

mercoledì 15 novembre 2017

San Frediano reagisce


Si può dire tutto a Ventura, adesso tra l’altro è anche molto facile, bisogna però avere l’onestà intellettuale di riconoscergli la geniale strategia tattica, perché mentre loro si aspettavano che giocassimo palla a terra, noi abbiamo cercato di sorprenderli con migliaia di traversoni in area. Vista l’aria che tira chissà che proprio Ventura non possa diventare il candidato Premier ideale del PD alle prossime elezioni. L’Italia ci ha deluso? Un panino col lampredotto no, quello non ci tradirà mai. Anche se a proposito di street food ho visto un ragazzo mangiare le nuvole. Il Bambi sostiene che dovrebbero legalizzare l’erba proprio per compensare il flop economico della mancata partecipazione al Mondiale. Che poi d’estate Civitanova Marche è meglio della Russia. Dovremo abituarci a un mondiale senza la Nazionale, anche se ci mancherà l’inno, i televisori con lo sconto, il cibo spazzatura sul divano, e ve lo dice un supereroe d’Oltrarno che ha già affrontato i cambiamenti epocali, da quando hanno tolto le cabine telefoniche sono costretto a cambiarmi nelle cabine doccia sponsorizzate da Mastrota. Il Bambi ha reagito da par suo e già ieri mattina mentre dorava una cornice sfoggiava una t-shirt con scritto “I vostri mondiali non ci impediranno di bere le nostre birre”. San Frediano elegge a suo lato positivo di questa disfatta la mancanza di coraggio da parte delle nostre donne di proporci una prossima domenica all’Ikea. Poi ci aiuterà a distrarci il vantaggio del centrodestra dopo che era rimasto solo, si era dimesso, era stato condannato, era sparito, si era ammalato, era quasi morto, era stato visto abbracciato a un agnello. Poi è risorto, è tornato in campo, e ora potrebbe pure farcela. E se Per colpa di Pioli c’era rimasta solo la Nazionale ad unirci, oggi potrei anche rifarmela con voi. Invece vi chiederò solo di non spendere più parole per Hagi ma euro per me.

martedì 14 novembre 2017

Essere o non essere al Mondiale



Neanche il tempo di salutare le foglie gialle come la maglia della Svezia e già nevica sul calcio italiano. Il bianco della notte in bianco del calcio italiano mi ha ricordato che da quando frequento assiduamente la provincia autonoma di Bolzano, oltre alle mele (la scorsa settimana ho comparato le Kanzi), tra Mila, Meran e Sterzing Vipiteno è tutto un leccare la stagnola dei vasetti. Poi grazie ad un recente studio si è scoperto che i batteri presenti nello yogurt sono gli stessi presenti nelle passere delle svedesi, e così ho capito il perché. In assenza di Ventura (se ne va come un ladro con in tasca 1,4 fino al 2020), che rinuncia alle dichiarazioni per rifugiarsi in cucina, la Nazionale fa sapere attraverso la mancata qualificazione che il talento non lo vuole, che poi tocca anche non sprecarlo. Ventura riappare quando meno te lo aspetti, con il grembiule di Bake Off Italia, e con in mano una crostata di amarezze. Un pensiero va a Jorginho che aveva scelto l’Italia. Io e il Bambi ci siamo consolati con la spaghettata di mezzanotte, fino a quando l’acqua bolle nessuno ce la potrà togliere. Neanche Tavecchio. L’impresa rimasta adesso è solo quella di pompe funebri, mentre l’unico a festeggiare è Mondo Convenienza. Lasciamo stare i registi italiani e pensiamo al Commissario Tecnico che ne ha molestati più di Weinstein. L’errore è stato di programmazione perché si sapeva che per far rendere la squadra al meglio andava tirato fuori uno scandalo sul calcio italiano proprio alla vigilia della doppia sfida con gli svedesi. E cosa meglio del fatto che Hagi non gioca? Dopo aver infamato il Marasma per gli striscioni, ecco il primo scritto a quattro mani con il Bambi ed esposto con spirito polemico in San Frediano; “Viva le vulve abbasso le Volvo”. Adesso ci aspetta un’estate con più Maxibon e meno maxischermi.


lunedì 13 novembre 2017

Felice

L’unico vantaggio della sosta per la Nazionale è che puoi pensare ad altro, e in questi fine settimana strani ci ritroviamo con il Bambi a pensare “diverso”. E’ così che ieri mi ha confessato il desiderio di avere Cracco a cena, di presentargli i bastoncini Findus e dirgli “ora mangia e non rompere i coglioni”. Pensieri liberi dall’influenza del risultato. Certo meno positivi di quando si vince, ma anche meno depressi di quando va male, perché diventano tristi come il latte di soia scremato. Se non ci sono i cross di Biraghi a tenere banco, il problema diventa l’assenza dei saluti alla fine delle telefonate nelle serie tv americane. Se non alla partita, alla formazione, all’arbitro e all’allenatore, comunque alla fine un qualche pensiero affiora sempre dalla passione Viola. Come nel processo fisico del latte tenuto a riposo dove il grasso affiora in superficie per differenza di peso specifico. Insomma, ogni volta che penso a me al passato mi do del tifoso Viola felice. E questo succede da sempre, da Ugolini a Cecchi Gori. Ne evinco che succederà per sempre. Da ciò deduco che tra qualche anno, anche quando non ci saranno più i Della Valle e il capitano sarà Hagi, pensando a me di ora, mi darò del tifoso Viola felice. Posso quindi facilmente concludere che in questo momento sono un tifoso Viola felice.

domenica 12 novembre 2017

Compagne meccaniche


Lodevole iniziativa questa volta da parte del Fronte Gobbo Interno che in caso di mancata partecipazione della Nazionale ai mondiali farà una manifestazione in Curva Fiesole nella quale saranno bruciate tutte le tessere Ikea Family. Intanto ho tranquillizzato il Bambi sulla percezione negativa che oggi ha dei Della Valle ricordandogli che già ci avrebbe dovuto uccidere il buco dell’ozono. Se proprio c’è bisogno di indicare per forza una persona profondamente nociva allora indico l’inventore della moquette. E poi ci sono parroci svedesi che sostengono che ce la siamo cercata. Alla fine, stanchi, annoiati e sfavati allo stesso tempo per la mancanza di Fiorentina, abbiamo deciso che era arrivato il momento di fare assaggiare la posizione del rodeo anche alla sua nuova compagna. Funziona che lui la mette a pecorina e inizia da dietro; il petto sulla schiena, una volta abbracciata fortemente deve sussurrare che questa è la posizione preferita dalla segretaria e deve cercare di rimanere sopra più di 10 secondi. D’altronde lei si è dichiarata più volte una donna indipendente e lui sospetta che conviva solo per farsi schiacciare le noci. Ci siamo abbracciati e per farci forza ci siamo detti che non potevamo morire, prima dovevamo vedere l’esordio di Hagi.

sabato 11 novembre 2017

Un attimo durato 15 anni



Se esistono i paradisi fiscali esiste anche un inferno. Il Bambi dopo una serie di controlli incrociati lo ha localizzato all’interno dell’autofinanziamento dellavalliano. L’entusiasmo di quando arrivarono si è trasformato oggi in rassegnazione. Dall’euforia di quando arriva il venerdì alla gioia perché ritirano la plastica è stato un attimo durato 15 anni. E in tutto questo alla fine verrà fuori che Hagi non è neanche figlio di Gheorghe, ma quello di un operaio calzaturiero di Montappone, intossicato dal mastice. Di fatto il Bambi ha cambiato idea sui Della Valle, la sua valutazione si adegua come un avanzamento lavori, e nel suo cronoprogramma, oggi che crede alla parità dei sessi, pensa che sia da riscrivere anche “cara ti amo” di Elio, con i sessi ribaltati. A questo punto solo la loro morte potrà convincerlo che sono delle brave persone. E comunque nessuno potrà esentarlo dall’obbligo di montare i pneumatici invernali. Per confortarlo gli ho fatto presente che questo è il periodo nel quale le mani profumano di mandarino. Poi di motivi per dimenticare il mancato utilizzo di Hagi ce ne sono a bizzeffe mentre andiamo verso l’inverno. Ci sono più scuse per non uscire, per bere tè e tisane, per mettere il cappellino che copre la calvizie. Per quelle donne che scopri aver dato un tocco vintage al proprio look solo quando ti accorgi che dentro al reggiseno ci tengono 20 euro. Anche se niente potrà mai distrarlo dalla consapevolezza di essere stato ingannato da una lunga attesa. Poi dopo aver perso contro la Svezia, ennesimo caso di “tutti sapevano”, ci siamo lasciati con un interrogativo; chissà se c’è vita oltre il lampredotto.

venerdì 10 novembre 2017

Uno slancio di passione


L’esempio massimo della forma di protesta più evoluta  rimarrà lo striscione sulla ganza di Cognigni, il motivo per cui questa tipologia di disapprovazione avrà sempre la mia disattenzione. Trovo inutile andarsi a fare la lampada per certe pallide idee. Oggi un over cinquantenne tifoso Viola uscito dall’esperianza marchigiana, diciamo pure Zemanviola, gira con jeans alla caviglia strappati, giubbotto aderente Colmar e Rayban a goccia. Il Bambi ha una paura matta di fare la stessa fine che vorrebbe chiedere i danni d’immagine alla Fiorentina così come ha fatto Michele Zagaria dopo la fiction sulla sua cattura. D’altra parte il tifo è passione e in amore vince chi tira il piumone dalla sua parte. Il Bambi è passato dall’entusiasmo di quando smise di nevicare a Gubbio alla depressione doppia denominata scientificamente Bi-raghi. Un viaggio della passione che lo ha portato dai peperoni ripieni della nonna fino alla quinoa. Mi ha detto che sperava di essere disposto a tutto e invece no. Non guarderà la partita dell’Italia. A questo punto piuttosto che ringraziare i Della Valle per averci riportato in vita dopo il fallimento preferisce ringraziare il casellante. Vorrebbe tirare una riga se non fosse che la ragione lo spinge a riflettere proprio su quella riga. Per dire che alla fine è il cervello unito al tacco che slancia la passione.

giovedì 9 novembre 2017

Non c'è più tempo

Come si fa ad arrivare a casa e non buttare tutti i vestiti sulla sedia? Lo chiedo per il Bambi che non ha più tutto questo tempo a disposizione per aspettare un nuovo soggetto che venga a rilevare la Fiorentina. Lui a questo proposito non si spiega nemmeno come abbia fatto Rambo a trovare il tempo di cospargersi il corpo di fango. Dice che di tempo  ce n’è voluto anche troppo, non è insomma che i Della Valle gli stanno sul cazzo all’improvviso, così come un salto, è stata una lunga arrampicata. Non c’è più tempo, oggi nemmeno di scrivere un editoriale. Anche in cucina sarà meglio usare l’olio nuovo a crudo per fare il pinzimonio. Una scorciatoia? Prendere il bicchiere mezzo vuoto e travasarlo in uno più piccolo.

mercoledì 8 novembre 2017

Io non mi cambierei


Così come per la mancanza di erezione, quando sarò ricco e affermato, per compensare l’impotenza che prova un tifoso Viola di fronte alla classifica media della sua storia, dovrò comprare un SUV da 95.000 € ogni due anni. A mia discolpa posso dire però che non me ne importa niente se vinciamo poco, godo già troppo così ad essere tifoso Viola. Vincere sarebbe una vergognosa imparzialità del destino nei confronti degli altri umani. Già c’è l’Oltrarno e il lampredotto. E per questo agli altri, quelli che vincono molto per intendersi, gli fumano i coglioni e anche le passere. Si viene a sapere solo oggi che lo sciopero del tifo di domenica, in quei 5 minuti di silenzio vietasse qualsiasi manifestazione vocale anche al di fuori dello stretto ambito in cui la protesta era maturata, nessun coro quindi, nemmeno viva la fica. Vi dico la verità, il paradiso me lo immagino con cross radenti di Biraghi, e io che più mangio panini col lampredotto e più mi si definiscono gli addominali. Mi scuserete poi se durante le vostre lezioni di tattica guardavo fuori dalla finestra. Intanto Di Maio ha ricalcato lo schema Della Valle e non si è presentato, i rappresentanti del PD in curva Fiesole hanno subito chiesto chiarezza. Certo anch’io mi dispero se non gioca Hagi, però mai troppo a lungo. Diciamo che alla fine di questo editoriale, sommato anche a tutti gli altri epiloghi più in generale, stadio che si svuota, Cognigni che tromba più di Simeone, il nuovo asfalto architettonico di piazza de’ Nerli, io non mi cambierei. Al massimo mi limerei.

martedì 7 novembre 2017

Le cose non dette



Direi che c’è un eccesso di pessimismo, guardate Levante, azzecca due canzoni e viene assunta per fare XFactor, chissà magari pure Biraghi comincia ad azzeccare il secondo assist, poi il terzo, e la storia di Alonso si ripete senza averci insegnato niente. E’ anche vero che a chi è sopraffatto dallo sconforto sul finire della domenica andrebbe dedicato un applauso. Io per combattere le implicazioni umorali del tifo ho impiegato la domenica con cose più spirituali della Fiorentina, almeno questa volta, mi sono svegliato all’alba e dopo tre ore di cammino ho raggiunto il saggio in cima alla montagna. Lunga e silente attesa, poi ha detto; “Ma Hagi quando cazzo gioca?” Combatto la malinconia legata al risultato così come faccio con le insalatone che per me sono il calzino bianco della pausa pranzo. Da una parte il tifoso Viola è costretto a rimpiangere i quarti posti, dall’altra Berlusconi fa i comizi, il centrodestra è unito, e di buono c’è che siamo tutti ringiovaniti. Non c’è una ricetta vera e propria per compensare la classifica in questa sosta di campionato, diciamo più un cibo in scatola quando ci confortiamo mettendo il pigiama dentro ai calzini. Alla fine si soffre, si fraintende, si parla della ganza di Cognigni, ci si allontana dallo stadio e ci si lascia per le cose non dette. Tipo forza Viola. Essere tifosi della Fiorentina è un po’ morire e tornare. Essere indignati è invece un risentimento che non sprecherei per i Della Valle, io me lo tengo per lo stesso motivo della foto con i capelli sulla lapide, quando scoreggio alla Coop faccio sempre la faccia indignata per depistare.

lunedì 6 novembre 2017

Sorpresi nella radura



Un bel primo tempo imboscato in un equilibrio che sorprende i timorati del Dio risultato, fino al palo di Chiesa, poi un secondo che ci coglie scoperti nella radura dove si esprimono giudizi che non tengono più conto di quanto era successo prima. Faccio presente che usciti dalla radura ci ha sorpreso anche la pioggia. Dovevamo rimanere dentro quel primo tempo come quando piove forte e la pizza ce la facciamo portare a casa. Le pagelle dei tifosi dopo il quarto gol si avvicinano molto alle recensioni dei ristoranti quando non tutto è andato bene. Da una parte entra Perotti, dall’altra Sanchez rubato alle recinzioni che delimitano i cantieri per la tramvia. Non è proprio entrare a mangiare nello stesso ristorante. Squadra generosa non solo nella somministrazione di grinta, ma nel battezzare dopo Budimir anche il giovanissimo Gerson ai suoi primi gol italiani. Crescere dopo le sconfitte non è facile, ma invecchiare lo è di più. Escluso Pioli che secondo me non ha colpe così grandi, e considerati gli errori dei singoli, non me ne vorrà chi azzarda analisi tecniche dettagliate e convergenti al suo esonero, sono più propenso a pensare che questa sconfitta sia dovuta in grossa parte a tutte le catene di Sant’Antonio che ho interrotto. L’atteggiamento era quello giusto, la partita è stata preparata bene, e così voglio cogliere il positivo che si annida tra un bel primo tempo e un secondo dove le qualità della Roma feriscono il nostro orgoglio, perché a volte dietro una cena lasciata a metà può esserci anche la passione. E chi parla di retrocessione cercando di imbottigliare le proprie paure, alla fine rischia di ubriacarsi. So di tifosi che dopo il triplice fischio si sono messi a scegliere la foto più adatta da mettere sulla lapide. Caro pessimismo se solo fossi venuto a trovare anche me ti avrei preso in giro scegliendo una foto di quando avevo i capelli. Tanto per depistare.

domenica 5 novembre 2017

Passare sopra l'autunno



Sarà stato perché il Bambi era nervoso dopo che Hagi non ha fatto la differenza con la Primavera, sarà per la tensione della partita contro i giallorossi che per lui sono come una Juve che non vince, ma se l’è presa con la sua compagna che gli aveva fatto vedere il filmino della cresima. Perché per finirci dentro sospetta che lei abbia dovuto allargare le gambe. Non voglio però avvelenare la domenica di nessuno affrontando temi come le molestie sessuali in certi ambienti, anzi, sono qui per consigliare ai più esigenti di accettare serenamente la formazione, così come abbiamo imparato ad accettare la pastina in brodo dopo i quaranta. Se Simeone non segna nemmeno oggi, e se non tromba nemmeno stasera, che il vivere in Italia possa almeno avergli insegnato ad apprezzare una cacio e pepe con la quale spesso passa tutto. Ma il sospetto è che Giovanni sia acerbo anche in cucina, perché Biraghi sostiene di averlo visto scartare la pelle del pollo invece degli avversari. Oggi allo stadio spero che la Fiorentina voglia includerci in qualcosa di molto esclusivo, anche perché si sta facendo molto autunno. In questo caso potremo passare sopra all’autoerotismo di Giovanni, battere la Roma ci permetterebbe di passare sopra a cose su cui prima inciampavamo. Tanto nulla può essere peggio della mia fantasia vestita con la maglia di Saponara.

sabato 4 novembre 2017

Tregue imbottite


Ci si può infatuare da lontano, ma per la febbre d’amore devi almeno aver preso una pallonata in faccia da Hagi. Quando si decide di partire in quarta per attaccare Pioli bisogna tenere presente il rischio concreto che il motore si spenga. E se poi non gioca quello che hai al Fantacalcio, se la squadra dell’allenatore che detesti vince, ed è purtroppo anche la tua squadra del cuore, salvare il fine settimana è possibile solo se incroci donne dallo scollo generoso. Le stesse con le quali condividiamo un qualcosa di doloroso ogni 28 giorni, anche se per noi si tratta di bollette del telefono e Sky. Il calcio ci presenta purtroppo anche un conto salato da pagare quando le cose non vanno come vorremmo, lo so che è utopia ma alla lettura della formazione vorrei avere lo stesso entusiasmo dell’egittologo che ha trovato il vuoto nella piramide. Purtroppo per alcuni tifosi anche la più nobile delle cause, tipo la cacciata di Pioli, se dibattuta sui blog verrà derubricata a lite condominiale. A Torino che è considerata città magica è al via la rassegna sul mistero e il paranormale, il tema di quest’anno è “Astori titolare”. Io intanto sto pensando di denunciare per stalking i miei cari, intendo quelli defunti, che mi guardano sempre da lassù. Voglio dire che il tifo per la Fiorentina è come quelle cose tipo la vittoria dello scudetto che non raggiungerai mai, ma che strada facendo fai un sacco di altre cose tipo recriminare giustappunto per il fatto che non vinci mai una sega. In tutta questa gran passione che tende ad appassire a seconda degli inizi e della fine di un ciclo, per fortuna c’è sempre un caffè e una tregua imbottita con il lampredotto.

venerdì 3 novembre 2017

Onironautica



Per battere la Roma ci vorrà una magia, che non sarà prendere il Folletto. Andare oltre il pronostico, un po’ come faccio io quando vado dal pizzicagnolo, chiedo un etto di gorgonzola (Croce, quello verde) e lui me ne dà due etti e mezzo. Sappiamo, fingiamo entrambi di non sapere, e nessuno del Fronte Gobbo Interno violi mai il nostro omertoso ottimismo. Una notizia buona per i suoi detrattori, anche Pioli intanto è stato accusato di molestie sessuali. Durante le convocazioni si sbatteva due uova. Più invecchio e più mi rendo conto che la fiducia verso questa squadra l’ho ripresa tutta da mia nonna, ricordo che quando mi dava le Rossana per lei il “preferibilmente” della data di scadenza poteva valere anni. A me sembra che il tifoso Viola si sia un po’ seduto, propenso ad amare la squadra come se fosse una donna tranquilla, sana mentalmente, equilibrata. Mentre la vera sfida è amare una donna dolcemente psicopatica che si cambia continuamente la maglia da trasferta. Un po’ come io che ci metto più tempo ad andare a cercare dove vanno accenti, apostrofi e virgole che a scrivere l’editoriale. Insomma, sempre più tifosi Viola sono diventati collezionisti di falsi risvegli. Il sognatore di Fiorentine con la sua formazione preferita si ritrova nella camera da letto credendo di essersi svegliato, invece sta ancora sognando Hagi in dribbling su Nainggolan.

giovedì 2 novembre 2017

"All you can eat" o fair play finanziario?


Da quando Budimir ha fatto il suo primo gol in serie A proprio contro la Fiorentina il Bambi guarda il soffitto mentre lui guarda solo la sua compagna che gli dorme accanto. Crotone e giornate sempre più corte lo hanno spinto ormai a non togliersi più il pigiama la mattina. E a dare i sottaceti a posto del dolcetto. Della Gabanelli che lascia la Rai non ce ne fregerebbe niente se non fosse che l’hanno vista allontanarsi insieme ad Hagi al quale andrebbe bene anche lo sgabuzzino che lei invece ha rifiutato. Parlo di televisione perché quando è festa come ieri c’è sempre il rischio di svegliarsi più tardi credendo che fosse domenica, poi accendi la televisione e becchi Forum. Mi diceva il Bambi che di Pioli lo infastidisce la troppa coerenza, giocano sempre i soliti mentre a lui piacciono le persone più volubili, o puttane nel caso delle donne. Vorrei essere d’accordo con lui e dare contro anche ai Della Valle che ci tengono in questo limbo, lasciarmi finalmente andare e sognare i grandi capitali in arrivo dalla Cina, così bravi da sembrare anche figli del Sol Levante con tutta questa offerta di “All you can eat”. Poi però penso che il sushi non potrà mai competere con la crema fritta e le olive ascolane.


mercoledì 1 novembre 2017

Presunti campioni


Questa cosa che quando avevo 20 anni pensavo a quanto fossi coglione quando ne avevo 15, che quando ne avevo 25 pensavo a quanto fossi coglione quando ne avevo 20, che quando ne avevo 30 pensavo a quanto fossi coglione quando ne avevo 25, che quando ne avevo 35 pensavo a quanto fossi coglione quando ne avevo 30 e così via fino ad arrivare ad oggi che ne ho 55 e ho scoperto che tra tutti i Santi c’è anche Hagi. Questo mi ha insegnato una cosa: sono un coglione. A quei tempi lì la zucca si usava soprattutto per il risotto (miglior travestimento di Halloween quello della Fedeli). Oggi dopo anni di questo blog ho capito anche che quei giocatori che si fanno tre segni della croce quando entrano in campo non si ricordano come si fa e sono al terzo tentativo pari pari a quando ti risucchiano il Bancomat. Quando si definisce un imputato “presunto colpevole”, o ancora peggio “presunto assassino”, per non parlare di giocatori “presunti campioni” non si tiene conto che l’italiano medio non conosce il significato di “presunto”. Come per Hagi. 55 anni non sono tanti se penso che riesco a vedere la cattura di Zagaria (clan dei Casalesi) nella fiction televisiva, diventano tanti però se penso che non riuscirò mai a vedere quella sul vero fugone di Puigdemont. E non è vero che Halloween non è una festa italiana, in certi nostri quartieri lo scherzetto è la fiancata dell'auto rigata con le chiavi e le gomme forate con i chiodi. Molti dentisti poi sfruttano la festa per spacciare caramelle a tonnellate. Due ricordi della Nicoletta legati ad Halloween, quello di quando dopo la cazzata di Astori a Crotone mentre gli colava il mascara perché continuava a piangere, mi ha detto che stava provando il travestimento, poi in versione gran maiala quando alle nuove generazioni consiglia più sconosciuti e meno caramelle.