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domenica 31 marzo 2019

Tutti i vetri di casa


Fiorentina-Torino alle 15:00 si porta dietro due problemi; l’orario che non si confà con la fuga in pizzeria, e la possibilità che una vittoria con bel gioco metta in discussione certe teorie. Stesso rischio di fallimento delle teorie sulla non violenza fatte a pezzi dai ciclisti amatoriali del fine settimana. Il mio problema però va addirittura oltre, non posso nemmeno dire “avessi vent’anni in meno” perché mi ritroverei di nuovo vicino all’inferno del fallimento. Ma peggio di tutti sta il Bambi che si ritrova in mezzo ai due fuochi del malcontento; da una parte Pioli come allenatore, e dall’altra Pioli come metabolismo, uno che mangia e non ingrassa. Poi il colpo di grazia glielo da la partita Juve-Empoli, con quella voglia pazza di Andreazzoli che tanto ricorda quando usciva con una nuova ragazza per lasciarsi andare e finire in un letto dove si accende la passione che si affievolirà fino al distacco per rimanere due labili ricordi che si riaccendono ogni volta che beve troppo, nell’eterno dilemma di ciò che poteva essere e non è stato. Un consiglio a chi non riesce più a seguire la Fiorentina, potrebbe sempre andare in giro a monitorare quelle scollature con le poppe compresse il cui taglio parte direttamente dal collo, e così cercare di liberarle. Se comunque decidiamo di arrenderci proprio adesso, per evitare il rischio grosso dell’intolleranze alle farine, e delle pulizie di Pasqua, dichiariamo di esserci appassionati al birdwatching. Eviteremo di pulire tutti i vetri di casa.

sabato 30 marzo 2019

Lo chiamavano ceppicone



Chiamiamoli recuperatori di palloni, dopo la “legittima difesa” dire ruba palloni potrebbe aumentare il rischio che qualcuno ti spari sulla diga a centrocampo. Capisco quindi chi per legittima difesa opti per la serata in pizzeria. Mentre il Bambi sostiene di essere molto più avanti del governo, perché lui è già da tempo che quando una entra in casa sua gli da due colpi. A me questa cosa preoccupa un po’, e così come quando voi sapete sempre quale mossa fare meglio di Pioli, e a me viene da pensare che anche l’altro allenatore possa fare una mossa meglio di voi, se io compro la pistola per sparare al ladro, lui che non è scemo come Pioli compra la pistola per sparare a me. Prendo spunto dalla discussione sull’utilizzo di Simeone da parte del nuovo tecnico furbo per cercare di valorizzarne le qualità, e prendo spunto anche e soprattutto dagli 80 anni che ha compiuto ieri Terence Hill. Non capisco perché il digiuno di Simeone non generi poi scorpacciate di gol, quando invece per girare la famosa scena in “Lo chiamavano Trinità”, nella quale mangia avidamente tutto d’un fiato una padella intera di fagioli stufati e beve una bottiglia di vino, si è scelto di realizzarla proprio dopo un digiuno di due giorni. Ed è stata girata una sola volta, mentre Simeone per far gol ha bisogno di provarci e riprovarci ripetutamente. Grazie a un fatto di cronaca ho invece capito quanto il Bambi sia poco generoso, perché lui ha sempre e solo pensato alla propria negatività (la tazzina mezza vuota) e non a quella degli altri tifosi Viola suoi colleghi, quando l’LSD si guardava bene di condividerla, ma se la metteva solo nel proprio caffè al posto della Sambuca. E’ per questo che oggi il tifoso Viola, a prescindere dall’avversario di turno, allenatore e proprietà, esce di casa con gli occhiali scuri ed è in grado di emettere solo rauchi monosillabi.

venerdì 29 marzo 2019

Il camion della raccolta del vetro


Sognare la finale di Coppa Italia ma poi c’è sempre un bel paio di poppe che ti riportano saldamente sulla terra. Intanto hanno approvato la legittima difesa malgrado Pezzella sia squalificato. E poi dici che uno diventa terrapiattista. Comunque sia eviterò di alzarmi la notte per andare in bagno. Mentre l’unica famiglia tradizionale dovrebbe essere quella dove si mangia lampredotto (al limite le uova al tegamino). Il Bambi a cui hanno ucciso la passione a sua volta ammazza la noia del centro classifica con la pizza. Adesso aspettiamo Branduardi che ci dica come andrà a finire. La differenza tra me e il Bambi alla fine sta tutta nella premessa, non nella fine. Perché le domande esistenziali arrivano mentre è lì a fissare il soffitto e pensa di non riuscire a cavarne nulla, e invece; “ma quanto sono belle le poppe?”. Lui dice che i Della Valle se ne fregano di noi, io sono più propenso a pensare che il camion della raccolta del vetro lo sa che è l’alba. Voglio dire che il camion della raccolta del vetro lo sa che stai dormendo. Il camion della raccolta del vetro sa anche che ti sveglierà. Alla fine è il camion della raccolta del vetro che se ne frega di te. Non i Della Valle.

giovedì 28 marzo 2019

Tra manovra e ricordi


Grucciate al tifoso Viola scontento, mortificato, affranto. Prendi il Bambi che ieri a metà mattinata si è ricordato che durante la notte aveva pure sognato.  Esasperato ha così deciso di andare in terapia. C’è anche da dire che da quando è subentrato l’autofinanziamento aveva cominciato ad affrontare il risotto dopo averlo appiattito su tutta la superficie del piatto per poi mangiarlo con la forchetta in maniera circolare dall’esterno all’interno. In questo inferno si è fatto stampare una T-shirt con scritto “Posso contenere tracce di speranze sprecate”. Che la situazione degenerasse anche prima della sconfitta di Cagliari la compagna l’aveva già capito dall’insorgere dei primi strani sintomi, quando a un mese dalla Pasqua, all’Esselunga di via del Gignoro, ha fatto una scenata alla cassiera perché non aveva ancora trovato piazzato l’espositore delle creme solari. Come se non bastasse aver letto dell’interessamento del Napoli per Chiesa, ha dovuto sentire il CD della compagna con le canzoni rifatte da Giorgia che aveva faticosamente rimosso dopo un lungo lavoro interiore. Era già successo che il ritorno di Cecchi Gori in città l’aveva scosso, ha rivissuto vecchie emozioni, gioie e rimpianti. Troppo emotivo per reggere la pressione del ritorno di un suo mito. Ha vissuto questo momento come quando gratti la retromarcia mentre fai manovra e uno sconosciuto ti sta guardando, è chiaro che poi fai un parcheggio di merda. Troppa pressione sul tifoso Viola che si volta indietro per fare manovra e per guardare ai bei tempi. Così quando fa freddo e non dovrebbe sappiamo che è perché è passato Vittorione nostro. Poi mi chiama la sua compagna, trafelata, con quello che non era più un sospetto ma ormai la certezza più tremenda, mi dice di averlo seguito perché, cosa mai successa prima, ha voluto buttare la spazzatura. Mi ha inviato la foto; per lei adesso è diventato terrapiattista.

mercoledì 27 marzo 2019

Piango, non so niente e per questo scrivo



E’ arrivato a non apprezzare più nemmeno il concentrato di bellezza che lo circonda, non c’è Desiderio da Settignano che tenga, e non c’è intercettazione telefonica di Calciopoli che gli dia sollievo, il Bambi vive ormai il monte ingaggi come uno di Cinisello Balsamo vive il fatto che in Sardegna, in una calda domenica di primavera sono costretti a prendere la macchina per andare in spiagge tra le più belle del mondo. Poi c’è pure Renzi che festeggia la perdita di 10 kg, mentre lui è rimasto alla sconfitta di Cagliari, sempre a proposito di perdita e di Sardegna. Unica nota positiva, con questo vento anche quelli con Wind come lui ieri avevano cinque tacche. Ed era difficile intercettarli perché il vento dentro al microfono del telefono disturba la qualità dell’audio. Intanto mentre ci avviciniamo alla sfida contro il genio della panchina, a qualcosa mi è servita questa sosta per la Nazionale, oggi capisco meglio quelli che da mesi non vogliono più saperne niente di Pioli, perché mi è successa la stessa cosa con Fabrizio Corona. La mia posizione su tutto quello di cui parliamo, Calciopoli compreso, un po’ estrema a dire il vero, è che per me Internet sarebbe dovuto rimanere un luogo in penombra, intendo di accesso ai soli nerd, e non una cosa su cui quasi sessantenni rincoglioniti come me potessero mettere naso parlando di argomenti sconosciuti come i limiti di Pioli, la gestione asettica dei Della Valle, settimo posto invece che settimo non rubare, la semifinale di Coppa Italia ormai persa ecc. E finite le cose di cui neanche so, quando non saprò più cosa scrivere neanche di quello che non so, finirò per abbaiare. Alla fine Internet dà voce a me che sono sottoacculturato, e cosa volete che racconti se riesco a comprendere solo frasi brevi tipo “Via Pioli” o “Della Valle braccini”. Quando sento parlare di gente che fa fatica a spendere, mi viene subito fame, penso allo street food napoletano e a mangiare una pizza a portafoglio. E chiudo con l’equivalente del tifoso piagnone quando mostra striscioni con scritto “mai una gioia”, perché a casa mia invece delle rondini sono tornate le zanzare.

martedì 26 marzo 2019

Come fosse un duello



Non solo c’è la mancanza di Fiorentina ad innescare circoli viziosi nel Bambi, in mancanza di maglie Viola è subentrato il caldo sole primaverile di domenica scorsa a scatenare rimedi provvisori come vivere in spiaggia. Palliativi. E nei suoi desideri che tamponano e non risolvono la crisi sono subentrati colazione, pranzo e dormita dopo pranzo in spiaggia. Ma per mancanza di spiaggia è subentrata la depressione. Si dice che Firenze sia provinciale, poco più di un paese, e sarà anche per questo se il Bambi tra una compagna e l’altra, tra una sosta per la Nazionale e l’altra, tra la mancanza di una spiaggia e l’altra, trova la sua stessa mano a toccare il suo stesso uccello. Della serie com’è piccolo il proprio mondo. E se gli suggerisci di godersi questa primavera ti risponde che non segue le squadre giovanili. Se continua così, scontroso com’è, mi costringe a fargli presente che quando torneranno le buone maniere lo troveranno impreparato. Non che io non abbia le mia, ci sono giorni che agli occhi dolci preferisco il lampredotto. Per dirne una. Poi per protesta contro la chiusura di Wikipedia non parlerà più di argomenti di cultura generale o comunque di materie e nozioni che si studiano alla fine del primo tempo per cambiare l’andazzo di una partita nata male. Le sostituzioni decisive le lascia al tecnico. Sarà stato tutto ciò, poi mettici che il PD ha più che dimezzato i voti presi nel 2013 in Basilicata, uno sguardo accidentale sulla classifica Viola mentre cercava l’oroscopo, quando in via dell’Ardiglione, come fosse un duello, un bambino gli ha sparato con il dito e lui è morto dentro per davvero.

lunedì 25 marzo 2019

Sugli scaffali più alti


Ieri ho cercato di parlare con il Bambi del capodanno fiorentino, che cade 9 mesi prima di Natale, ma niente è più inutile di una discussione con un uomo distratto dalla passera. Specie se nell’omonima piazza. E poi orgoglioso, l’unico accenno a Italia-Finlandia è stato “chi cazz’è Piccini?”. Vuole solo guardare la passera. La domenica senza campionato ha ormai preso l’abitudine di uscire di casa con una decina di foglietti in tasca con scritto “non m’importa una sega”, e li consegna per chiudere noiosi discorsi domenicali senza dire niente. Una sorta di zingarata 2.0. E in silenzio si è però ricordato delle Fosse Ardeatine, in silenzio quindi anche per commemorare. Certe volte mi da la sensazione di stare in punta di piedi per cercare sugli scaffali più alti quando invece la vita è così a portata di mano. Magari il resto ve lo racconto domani.

domenica 24 marzo 2019

Colazione all'americana



Prima della partita di Coppa Italia contro la Roma di Di Francesco ero sui Lungarni, vidi gente fare jogging e allora mi ripromisi che per la mia forma fisica, se avessimo eliminato i giallorossi, lo avrei fatto almeno una volta a settimana. Ieri ero giustappunto sui Lungarni a guardare la gente fare jogging. Devo confessare che non soffro se un tempo lottavamo per la Champion, poi per L’Europa League, e adesso per cacciare l’allenatore, non soffro perché questo percorso verso il declino delle ambizioni lo trovo anche un po’ mio. Quando sento Andrea indicare il settimo posto mi rivedo quando ho cominciato a consigliare la Rita di coprirsi che fa freschino. E senza il campionato è tempo di riflessioni, di bilanci, così mi è tornato in mente quando mi distinguevo con le ragazze perché ero l’unico della compagnia che di una donna guardavo prima gli occhi. Oggi però è arrivato il momento di confessare che fare lo facevo davvero, ma non è stato giusto guadagnarsi tanta ammirazione a scapito degli altri ragazzi considerati troppo materiali. Mi sento in colpa perché le guardavo negli occhi per vedere se mi fissavano in modo da passare subito alle poppe. Era facile farmi apprezzare, non solo per questo falso modo di distinguermi, ma perché gli altri cercavano di circuirle in maniera troppo grossolana. Ricordo quando alcuni si erano messi in testa di convincerle che fosse un grande equivoco linguistico-esistenziale quello che ci induceva a credere che il culo fosse stato creato per sedersi e non per essere palpato da loro. Oggi gli avrebbero voluto far credere che Simeone era un centravanti, così come provarono a convincerle che il brano musicale più bello della storia era “yesterday” scritto da Massimo Troisi. Proprio in ricordo di quei tempi, stamani vado a fare una colazione americana da Mama’s Bakery in via della Chiesa. Anche se un tempo l'americana non era vista come colazione. Non so se sceglierò il classico bagels cream cheese e salmone affumicato, oppure un club sandwich con tacchino, lattuga, pomodoro, avocado, bacon e maionese, oppure se sarà apple pie, cheesecake o brownies. Quiches, cupcakes o cookies, comunque non tradirò quel mio essere legato alle tradizioni come quella di crederci sempre, che sia la finale di coppa o come quella di continuare a credere nel pulsante del semaforo pedonale.

sabato 23 marzo 2019

Retaggi ancestrali e riflessi



La sconfitta di Cagliari ha fatto bene al Bambi, dopo il cerotto per il dolore alla schiena, la pasticca per la pressione, il burro di cacao, la certezza di un nuovo allenatore. Tutto ciò, insomma, che può farlo stare meglio. Perdere e stare bene è possibile, perché non sempre essere troppo invadente è un difetto, se per esempio ti viene detto mentre fai sesso. Tutto va contestualizzato, bisogna pensare che il Bambi va a Gaiole a procacciarsi vino e salumi per la sopravvivenza, e la compagna gli si concede supinamente. Retaggi ancestrali. La voglia di cacciare l’allenatore è ormai un riflesso condizionato, lo stimolo ci viene dal campanellino che ci avverte del passaggio della tramvia. Retaggi ancestrali e riflessi. Certo il Bambi non ha solo il problema allenatore, la psicanalisi dovrebbe risolvere un altro dei problemi che minano il nostro equilibrio, quello di entrare nel portone di casa, sentire un buon profumo, e poi scoprire che non viene da casa nostra. In mezzo a tutte queste dinamiche ho provato a sorridergli pensando che sorridere fosse contagioso, ma lui che è uomo più concreto, fintanto che rimane Pioli preferisce sbadigliare per andare sul sicuro. O forse più semplicemente nel mondo del tifo il migliore c’ha la gotta, non la rogna. Attenzione però, grazie all’asse Roma-Pechino Di Francesco potrebbe anche andare ad allenare in Cina. L’unico aspetto che ha visto il Bambi interagire positivamente con i proprietari della Fiorentina lo deve alla compagna che ha cercato subito d’integrarsi con il tessuto cittadino. Fiorentina compresa. E’ così che è possibile vederla in via del Campuccio con la borsa Tod’s e le scarpe Hogan in onore dei Della Valle, mentre nei capelli l’olio Carapelli per Firenze. Comunque per ora è meglio la scelta tra Di Francesco e Semplici, tra un po’ il dramma esistenziale sarà tra un cantiere e un necrologio.

venerdì 22 marzo 2019

Auguri Bambi


In quell’Italia che mette un pregiudicato per violenze e abusi alla guida di uno scuolabus, c’è anche la Fiorentina che mette un incompetente alla guida della propria squadra. E quando il saggio indica un incompetente alla guida della propria squadra, lo stolto guarda alla semifinale di Coppa Italia pensando di passare il turno. Eppure, panino col lampredotto è un posto bellissimo. Per questo non capisco perché ci sia tutto questo bisogno di etichettare le persone, il rischio è quello, alla fine, di andare in giro con i pettorali come nelle maratone. Possiamo continuare a pensare che con De Zerbi la musica cambi in maniera radicale, e anche che sia credibile la confessione dell’autista dell’autobus quando sostiene che non voleva fare male a nessuno perché sapeva che i bambini erano ignifughi. Il perché lo pensiamo ce lo dice il rapporto mondiale sulla felicità, sottolineando che un eccessivo uso dei social causerebbe la tristezza che ci coglie quando parliamo di Fiorentina sul blog. Poi per fortuna ogni tanto c’è anche qualche commento su Montiel e Di Francesco. Io sono tra quelli che stanno peggio se è vero che amo farmi mettere i piedi in testa. E poi Pioli è bravissimo quando sbagliate allenatore. Ogni tanto anche un pezzo di biscotto decide di staccarsi e suicidarsi nel caffè, non me la sento quindi di biasimare chi molla la Viola per una pizza. Il Bambi è sempre lì a fare il conto di quanti anni sono passati dall’ultimo trofeo vinto, a questo proposito gli faccio gli auguri perché ieri ha fatto anche cinque anni che deve mettere l’acqua nel tergicristalli.

giovedì 21 marzo 2019

C'era una volta Amerini


Ma al congresso delle famiglie di Verona ci saranno anche quelli del calcio prima dei diritti televisivi, quelli del calcio prima del fallimento Cecchi Gori, i terrapiattisti che anche il Tondo Doni è piatto? Nel frattempo in Italia è cresciuto il numero degli stranieri, mentre è diminuito il numero dei reati e quello delle squadre che vincono al di fuori della Juve. A questo punto chiedo al Bambi se dopo aver chiesto chiarezza ai Della Valle lo ha fatto anche con la figlia di sua cugina che a un matrimonio di famiglia è stata trovata sdraiata con sopra un cameriere che gli leccava la passera, oppure se ha creduto davvero alla versione della stessa quando sostiene di essere stata punta da un calabrone e il cameriere si è speso per succhiarle il veleno dal pube. Che è un po’ come quella del comparto sportivo. Io invece sono più per quelli tipo Alberto Angela che riesce a rendere interessanti anche i “non sappiamo ancora” e “gli studiosi non hanno ancora capito”. Fra 2000 anni infatti ci sarà un discendente degli Angela che farà un servizio sulla Firenze all’epoca dei Della Valle e dirà “ancora oggi, a distanza di millenni, non si capisce bene come la Fiorentina non abbia vinto niente”. Lo dico perché il Bambi non la fa facile solo con i soldi dei Della Valle, vedo che anche quando va al giapponese fa lo stesso con le bacchette degli altri. Ormai rassegnato spera che tra i nostri fratellini possa intervenire un dramma umano tipo quello di Montalbano costretto ad arrestare il fratello per finanziamento illecito ai partiti. Il Bambi è convinto che i Della Valle non fanno solo le nozze coi fichi secchi, ma fanno le cose al forno invece che fritte. E a chi gli chiederà “Cosa hai fatto in tutti questi anni di Della Valle?”, risponderà “Sono andato a letto presto”.

mercoledì 20 marzo 2019

Approccio coreano


Ieri ho fatto gli auguri ai Della Valle in quanto padri di questa Fiorentina ormai quasi maggiorenne. Li ho fatti anche per voi, eravate troppo impegnati a recriminare su certe carenze affettive tipiche del rapporto conflittuale padre/figlio che non ho voluto disturbarvi. Il tifoso Viola che soffre il conflitto generazionale si rivolge all’ultimo trofeo vinto con il più classico dei “mi manchi”, quello che gli inglesi traducono in “I miss you”. Il mio è invece un approccio più coreano, per questo ieri gli ho fatto gli auguri, perché invece di mettere in evidenza la mancanza, e la distanza con qualcuno, mi sono rivolto a quel trofeo con un più propositivo “voglio vederti”. E sapendo del mio particolare approccio ai sentimenti che muovono il calcio, la Rita e Tommaso, in dichiarato autofinanziamento, per la festa del papà mi hanno regalato il Cool Water da 200 ml, comprato su Internet perché costa la metà, e solo dopo aver ricevuto il mio accredito dello stipendio. Capisco però chi vive la ristrettezza, che sia del monte ingaggi o riferita alle ambizioni, con lo spirito di chi gli viene allungato con l’acqua il sapone liquido per le mani, e quando va a premere sul dosatore si schizza i pantaloni proprio vicino all’uccello, costretto poi ad andare a lavorare con quella che sembra una macchia di sperma. E se la pizza è al primo posto tra i piatti che danno felicità lo si deve anche all’autofinanziamento. Intanto la parte dei tifosi attenti all’inquinamento ha deciso la sedia elettrica per Pioli. L’altra parte della tifoseria, quella per intendersi che va al bagno col cellulare, chiede per coerenza ai tifosi attenti alle energie pulite, di non fare grigliate sul balcone. Tutti d’accordo invece nel caso che i Della Valle non vendessero mai, di far scrivere sulle loro tombe “Finalmente è finito il periodo difficile”.

martedì 19 marzo 2019

Ribaltare risultati e concetti stantii


Alla fine e con percorsi diversi siamo tutti arrivati a condividere le parole di Coelho. Voi che avete da subito contestato Pioli, io che invece l’ho difeso, e la società che senza cambiare di una virgola la sua filosofia autofinanziata oggi sa come riuscire finalmente a renderla vincente. Siamo quindi arrivati tutti a essere d'accordo con quanto sostiene lo scrittore brasiliano quando dice che chi desidera vedere l'arcobaleno deve imparare ad amare la pioggia. Oggi sappiamo che Pioli è la pioggia (voi il trench l’avevate già comprato) e il Gasp l'arcobaleno (io avevo bisogno di bagnarmi per comprarlo). E poi Coelho si chiama Paulo. Come Sousa. Anche se rimango abbastanza convinto che quando Gasperini morirà quasi certamente non verrà costruita una chiesa in suo onore con un sepolcro per conservarne i resti. E non voglio essere nemmeno offensivo, ma questa ricerca del colpevole unico non vorrei che fosse come quando una ragazzina di 16 anni denuncia il riscaldamento globale, e lo stolto guarda le treccine. Comunque si, ormai è deciso. Aria nuova, come nel PD. Si, perché capisco benissimo che le vostre spalle larghe ormai non giustificano più certi pesi in panchina. Un consiglio che vorrei dare circa De Zerbi, è quello di ignorarlo, così prima o poi si stancherà di piacervi. Ma come arrivare in fondo mitigando la frustrazione che nasce dalle tracce di Rinascimento presenti nel nostro DNA? So che questo è il problema che poi ci spinge a frequentare farine e lieviti madre. Mentre aspettiamo di capire se possiamo giocare la finale di Coppa Italia, vanno ribaltati certi concetti ormai stantii, e così darci alla pazza noia.

lunedì 18 marzo 2019

La terza via


Fino ad oggi si era pensato che l’uomo raggiunti i 50 potesse fissarsi per la corsa o per il giardinaggio. Questo blog aggiunge una terza via a quello che pensavamo come un bivio; il cambio dell’allenatore. Io la percorro subito e punto tutto su Mimmo Di Carlo. E la percorro per avere il vostro consenso, dichiaro il mio desiderio di avvicendamento in panchina per avere la vostra approvazione. Un po’ come quando incroci lo sguardo compiaciuto che hanno le donne che incontri per strada mentre ti vedono portare un mazzo di rose. Salviamo la Fiorentina da Pioli, e intanto chiudo il rubinetto mentre mi lavo i denti per salvare anche il pianeta. A proposito di allenatori, e degli 80 del Trap, una bottiglia può fare la differenza. Ricordo agli amanti del Sangiovese che non c’è solo il problema allenatore, con il surriscaldamento del pianeta saremo costretti a bere sempre più vino bianco. Si dice che il tifoso più pronto, bello reattivo, quello insomma che chiede subito la sostituzione giusta appena vede che la squadra soffre a centrocampo, quello che chiama il cambio di proprietà per mancanza di ambizioni, e il cambio di allenatore per mancanza di gioco, poi lo paga fuori dal calcio quando gli ci vogliono due ore per leggere il menù e alla fine prende sempre la solita pizza da 20 anni. Adesso confido nel cuore della squadra per andare a Bergamo a conquistare la finale di Coppa Italia. Anche se il cuore non basta e ci vogliono pure le palle. Quello che in campo femminile succedeva con la Beatrice quando le appoggiavo l’orecchio sul cuore per sentire la consistenza delle poppe.

domenica 17 marzo 2019

Il sospetto

In via Sant’Agostino incontro il Bambi, a quel punto lo incito “dobbiamo cambiare, dobbiamo cambiare”. Lo faccio con convinzione. Non aspettava altro se è vero che “te l’avevo detto che quello è un ceppicone e che dobbiamo prendere De Zerbi o Mazzarri” l’ha accompagnato con un risolino compiaciuto. Solo che io mi riferivo al fatto che bisogna rinunciare ai combustibili fossili per un’energia più pulita. Comunque non me la prendo, sono uno che non recrimina, uno che riesce a mangiare le gallette di grano saraceno senza farsi influenzare l’umore. Nel caso decidessi di mollare anch’io, invece della pizza gourmet andrò alla ricerca di donne dallo scollo generoso. La cosa che mi lascia tranquillo è che state monitorando tutti gli allenatori che rientrano nel nostro monte ingaggi, facendo analisi costi-benefici, così nel frattempo quando viaggio in autostrada posso dedicarmi a fare rapidi screening tecnico-strutturali ai cavalcavia prima di passarci sotto. Purtroppo anche il Bambi ha mollato, e lui quando molla comincia a seguire strade sbagliate, non è come voi con la pizza, o come me con i cavalcavia. E’ passato da esperienze di dipendenza quando la Fiorentina venne cancellata, oggi che la situazione è meno grave ha comunque ricominciato a farsi le canne. Erano lui e un suo amico, avevano appena finito di fumare e stavano giocando a scacchi. Sono rimasto a guardare la mossa del Bambi, 20 minuti a pensare a quella benedetta mossa, e poi ha spostato il cavallo dell’avversario. Per dire che quando vi leggo dire che con un De Zerbi o un Mazzarri avremmo potuto lottare per il quarto posto ho qualche sospetto che sia veramente pizza la vostra evasione dalla Viola.

sabato 16 marzo 2019

La pizza gourmet



Stasera posso andare a mangiare la pizza, lo so che è strano bruciarsi il venerdì sera per guardare la partita. Ha ragione la Rita quando dice che mi faccio condizionare le serate. Ha ragione quando si chiede con ironia mista a superiorità; come è possibile che se vince la Fiorentina sei contento, se perde ti girano, se pareggia in rimonta sei sollevato per lo sventato pericolo, e se pareggia dopo essere stata in vantaggio recrimini per la mancata vittoria? E a prescindere dall’importanza della partita. Forse sono troppo ingenuo, mi precludo certe seratine tra farine rimacinate, acciughe del Cantabrico, mozzarelle di bufala e capperi di Pantelleria, tanto che mi viene da pensare che se avessi le poppe le farei vedere senza problemi. Invece ci siamo dimostrati brutti e la fortuna ci è servita solo per limitare i danni, se è vero che al Cagliari sono stati annullati due gol. La Rita mi ricorda che hanno colpito anche la traversa. Sbiaditi, imprecisi e impalpabili, cattiveria e motivazioni fanno la differenza. Unico squillo quello di Chiesa. Una pizza gourmet. Forse potrebbero esserci anche le condizioni per ingaggiare uno Spalletti ormai bruciato a Milano, ma ho paura che sia più pronto per un partito di sinistra. Noi del resto siamo già fuori, mentre lui essendo diventato un esperto potrebbe essere chiamato per dare indicazioni al Parlamento britannico su come fare a uscire dall’Europa. Sempre la Rita dopo aver letto il discorso di Greta Thunberg, a chi molla perché non sopporta più simili spettacoli, suggerisce di dedicarsi all’ambiente. Del resto bastano anche piccoli gesti che possono fare la differenza per salvare il pianeta, come poteva fare la squadra ieri sera non prendendo gol a Cagliari, ma solo al Franchi a km zero. Certo, il tifoso che rinuncia alla pizza ha tutto il diritto di dare la colpa a Pioli, anzi è scontato, io che però sono più per dare i meriti, dopo aver mangiato il lampredotto al “Porcellino”, ieri pomeriggio, mi è sembrato di sentire meglio i sapori perché erano due ore che non usavo il cellulare. E quindi quello che mi sembra veramente ingiusto è che alla fine non è premiato affatto il tifoso che non può fare a meno di guardare la sua squadra, perché chi decide di non farlo troverà la pizza addirittura più buona.

venerdì 15 marzo 2019

Il tradimento della passione


Per essere onesto, e quindi darvi la possibilità di attaccarmi non solo perché mi accontento di Pioli e del decimo posto in classifica, devo dire che bevo anche acqua a temperatura ambiente. E a proposito di sadomaso me la gioco con la nuova fidanzata di Di Maio laureata in lettere. O forse credo alle capacità di Pioli e alle parole dei DV perché ho nostalgia di quando alle televendite compravo gioielli per la Rita da 10 - 15 milioni, a meno di 200.000 lire. Voglio essere onesto con voi perché io non capisco molto di tattica, mentre in giro ci sono esperti tipo il mio compare di amatriciana che ha risolto il problema di un PC riavviandolo, e adesso viene considerato esperto in informatica. Penso che anche voi qualche sostituzione la potreste azzeccare. Per chi trova immotivate certe paure, o almeno eccessive, vorrei ricordare che un gruppo di scienziati è riuscito ad invertire il tempo su un computer quantistico, è possibile quindi ritrovarsi a giocare di nuovo a Gubbio. O Delio Rossi in panchina. Il Bambi è il mio primo accusatore, la mia serenità malgrado la situazione di grave abbandono da parte della proprietà, viene considerata un tradimento della passione. Sostiene che l’indifferenza dei DV è peggiore dell’odio, atteggiamento tipico dei taccagni se è vero che l’indifferenza è una versione dell’odio a risparmio energetico. Secondo il Bambi il problema più grande è che gli errori non hanno imparato niente dai Della Valle e da Pioli. E poi nell’accordo vantaggioso con la Cina di cui parla Conte, c’è l’Inter e il Milan, ma non la Fiorentina.

giovedì 14 marzo 2019

Occhio, malocchio, prezzemolo e Verrocchio


Quante volte è possibile smettere di fumare in una giornata? Sono più queste o le volte che in una giornata è possibile smettere di scrivere sul blog? Per chi non fuma e non scrive il problema non si pone. Semmai ci dovremmo chiedere, con questi obiettivi e con l'eventuale rinnovo del tecnico, quando iniziare a farlo. Ho fatto un’analisi sul perché molti salutano prima di andarsene, oppure lo fanno direttamente senza salutare. Poi c’è chi torna e chi no, in un andirivieni che ricorda quando si esonera un tecnico e poi lo si richiama. Alla fine ho capito che l’utilizzo di questo tornello che regola (in/out) l’accesso al blog è condizionato da un’insofferenza che ha nomi e cognomi. E quindi non mi sono limitato a fare analisi, per risolvere il problema ho studiato le sentenze, così dopo l’ultima a noi più favorevole, e che vede la pena dimezzata a chi ha ucciso la compagna perché secondo il giudice è stato “illuso”, con lo stesso principio è possibile fare fuori entrambi i fratelli quasi senza conseguenze. Per chi non si accontenta e vuole fare fuori anche l’allenatore, basta avere immaginazione e invece del ritorno degli ottavi di Champion tra Juve e Atletico, pensare che fosse stata la finale, e che avrebbero trovato il modo di perderla entrambe. Il Bambi dice la realtà supera la fantasia quando lo dobbiamo prendere in quel posto. E mentre sul blog si mettono a disposizione competenze per cercare di migliorare la Fiorentina, per capire meglio il livello di tali competenze, a me piacerebbe avere il corpo di marmo bianco, o anche di bronzo, anzi un mezzo busto sarebbe sufficiente, e starmene per un po’ esposto a Palazzo Strozzi in modo da ascoltare chi saprebbe fare meglio di quei ceppiconi della bottega del Verrocchio.


mercoledì 13 marzo 2019

I terraccianopiattisti e quelli che Muriel è tondo


Sono stato all’area del gusto, simbolo della rinascita di Amatrice, fino a lì per rifarmi la bocca dal decimo posto. Ma mentre per noi il problema è Pioli, tanto che non mi basta più nemmeno il lampredotto, per l’Ucraina il problema è Al Bano, tanto da inserirlo nella lista nera come minaccia alla sicurezza nazionale. Il bucatino è impressionante (capisco Muriel anche se usa sia il guanciale che la pancetta, nel senso che la pancetta si intravede da sotto la maglietta), impressionante come passare in mezzo a un paese raso al suolo. Ci sono i militari ma non ho capito a presidiare cosa, qualcuno potrebbe dire come i Della Valle. Noi tifosi Viola siamo sfortunati, per via della proprietà, per colpa del nostro allenatore e di quello dell’Atletico Madrid, perché non vinciamo da una vita, e poi se ci casca il tappo del dentifricio, per quanti rimbalzi possa mai fare, alla fine sempre sotto il mobiletto del bagno andrà a finire. Ma passare da Amatrice ti fa pensare a quanti tappi di dentifricio ci saranno sotto le macerie, che non si possono più recuperare. E così passando tra la distruzione ho avuto un sussulto, basta con il vittimismo, basta invidiare il Cholo, basta aprire fabbriche ad Arquata del Tronto con la scusa del terremoto, da oggi penso solo positivo, solo eroi, come quel ragazzino che s’è trombato la prof e l’ha messa incinta. E in second’ordine Terracciano, perché le persone pericolose iniziano tutte per “Al”; Al Capone, Al Qaeda, Al Bano, ma per noi soprattutto Alban. E’ veramente difficile aspettare l’allenatore della vita, specie se quelli sbagliati sono delle brave persone. Il web intanto ha compiuto 30 anni, sembra ieri che la gente andava al Chiosco degli Sportivi a dire cazzate sulla Fiorentina.

martedì 12 marzo 2019

La domanda del giorno


Sto andando a L’Aquila per una galleria da realizzare sulla strada statale 260, Amatrice - Montereale - L’Aquila, tratto di strada atteso da tempo e diventato ancora più importante dopo il sisma. Questo per dire che dopo la sceneggiata di Gasperini, mi è venuto in mente che le strade statali, ma anche le autostrade, identificate in maniera così anonima, potrebbe essere il caso, invece, di rinominarle usando i nomi degli psicofarmaci, i veri supereroi dei nostri tempi. A me le riflessioni alla guida, a voi la domanda del giorno dalla risposta facile specie per chi sa sempre chi schierare e come affrontare l’avversario; provate a indovinare cosa mangerò oggi a pranzo. So che dopo le anticipazioni di Pioli sul proprio futuro avete dormito tra due guanciali (non pancetta, questo è un piccolo aiutino per rispondere alla domanda del giorno), non me ne vorranno gli amanti di Gasperini, ma io come prossimo allenatore prenderei quello che ha interrotto la messa salendo sull’altare al grido “sono Dio sceso sulla Terra”. A scanso di equivoci, uno che dovrebbe mettere tutti d’accordo. Anche gli atei, basta giocare come l’Atalanta. Non penso comunque che stia antipatico solo a me, un amico di Bergamo, tifoso acceso della Dea, dice che nell’ambiente è risaputo che il Gasp sia un profondo conoscitore di se stesso, così tanto da bere sei o sette spritz al giorno per farsi rimanere simpatico. Mi aspetto però che ci sia davvero chi lo vorrebbe a Firenze, tanto siamo tutti inventati. Tutti personaggi di fantasia. E in questo gioco virtuale ho proposto a Tommaso di andare a bucare il palloncino a quelle persone che sono convinte di sapere sempre tutto. Anche che cosa mangerò oggi a pranzo. Mi ha risposto che tanto sarebbe inutile, e che tutte le cose brutte che stanno succedendo nel mondo, guarda caso sono iniziate da quando è andato via Paulo Sousa.

lunedì 11 marzo 2019

Mi avete salvato dal vedere una disfatta



Le quattro cose più dure al mondo sono il diamante, il marmo, l’osmio e il ceppicone. Troppo più bravi e duttili tatticamente gli altri allenatori, tranne Giampaolo che naturalmente è il favorito per sostituire Pioli, con Atalanta e Toro che vincono in trasferta. Troppo bravi nei confronti del nostro, così duro di comprendonio che è come vedere tutti quei programmi di cucina, e poi fare un merluzzo lesso per mangiarlo con la televisione spenta perché ci vergogniamo anche un po’. Sono andato a letto e non riuscivo a dormire pensando a Gasperini e Mazzarri felici, allora ho cominciato a contare gli anni dall’ultimo trofeo vinto (anche in assenza di LUI). Unica cosa interessante della domenica, oltre a Gasperini che dispensa calcio e manate, e che la bellezza che si esercitava nella bottega del Verrocchio scansati, è la scoperta di un uomo di 6500 anni fa, morto mentre aspettava la cittadella Viola. Del resto date Firenze e un pareggio della Fiorentina a un malinconico ed egli le trasformerà in un amore impossibile. Non c’è stato utilizzo del VAR, almeno lo deduco dalla mancanza di polemiche, tutti concordi nel dare addosso a Pioli, mentre sarebbe stato opportuno chiamarlo anche nel parcheggio sotterraneo dello stadio, perché la sua macchina per me era in fuorigioco. Subire una sconfitta secca così, la domenica sera quando già ti girano pensando al lunedì, provoca vertigini, smarrimento generico, palpitazioni; dov’è il solito pareggio che mi aspettavo? Mi sono dovuto sedere. Sulla partita non scrivo niente, perché ho spento subito dopo aver letto i vostri commenti, e non mi andava di assistere a questa disfatta. Squadra a pezzi fisicamente dopo pochi minuti. Ero rimasto solo io a non sapere che Pioli li distrugge in allenamento. Mi immagino il secondo tempo in ginocchio. Neanche più quella mortificante soddisfazione di averne almeno perse poche fino ad oggi. Insomma, prima si diceva che l’unico merito di Pioli era stato di aver dato un certo carattere a questi ragazzi. Squadra giovane ma mai doma, tutta cuore e carattere. Peccato, nemmeno quello. La nota di speranza va trovata proprio nell’intervista del ceppicone dopo la disfatta di cui avete prontamente riportato le frasi salienti; “allenerò fino a 65 anni”. Vuol dire che una volta mandato via ci rimarranno 12 anni di qualificazioni Champions League.

domenica 10 marzo 2019

Gli ospiti indesiderati



Anche la discussione di ieri sul blog ha confermato che il tifoso Viola, per colpa di Pioli e i Della Valle, sta come la mimosa nell’organico il giorno dopo la Festa della Donna. Per ritrovare un minimo di serenità c’è bisogno di godere di certi piaceri della vita, tipo la colazione dopo il prelievo del sangue. Il disagio rimane sempre lo stesso; come mandare via gli ospiti indesiderati? Il Pizzichi aveva un metodo, forse ruvido, ma lui sostiene valido per ogni bisogna. Lo ha messo a punto quando le formiche entrarono in casa sua, studiò la situazione e decise di non ammazzarle, secondo la sua analisi costi-benefici non sarebbe servito perché tutte le altre avrebbero comunque seguito la scia. Era convinto che le formiche se ne dovessero andare via da sole, in lacrime, dicendo che in quella casa non ci avrebbero messo più piede. Fu così che cominciò ad offendergli la mamma. Purtroppo a noi ci amano le formiche, ci ama la sfiga, come alla Rita i panni da stirare. Un amore non corrisposto. Alcuni si consolano con la pizza, a me ricorda troppo il Napoli di De Laurentis. Per questo mi ammazzo di lampredotto. Poi ci sono i tifosi come il Bambi che l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare, e in più l'è anche tutto da buttare, che ha buttato via un etto di prosciutto cotto perché puzzava, dice che era lì da un mese, mentre era il prosciutto al tartufo che aveva comprato la compagna due ore prima. La mia passione però è indenne, passano gli anni, quasi sessanta come la Barbie che non ha un filo di cellulite. Solo rughe d'espressione un po' colorite tipo "la maiala di tu mà" E mentre a Tommaso succede di avere degli incubi nei quali mangia le penne lisce come suo nonno, ieri sarò stato condizionato dal fatto di dover giocare contro la Lazio, così mi sono risvegliato tutto sudato quando Diego Della Valle al momento di fare i bonifici degli stipendi ai giocatori, ha voluto che noi del blog lo raggiungessimo per dirci “questo mese si paga alla romana”. Allora mi sono ricordato di uno studio sul cuore nel quale, la faccio breve, si sosteneva che il campo magnetico del muscolo cardiaco è cinquanta volte più potente di quello del cervello e influenza gli altri fino a tre metri attorno a noi. I Della Valle sono molto distaccati, sempre oltre i tre metri. Non ci mettono il cuore, anzi, anche in quel sogno secondo me volevano incularci.

sabato 9 marzo 2019

La cosa giusta


Facciamo che chi è serenamente tifoso Viola malgrado Pioli e i Della Valle lo riempiamo di mazzate. Colpirne uno per educarne cento. Una volta chiarito che il tifoso Viola è incazzato per costituzione, c’è da sottolineare anche il suo animo sensibile. Il Bambi, infatti, ieri pensava che con l’arrivo dei primi tepori primaverili, nei sottotetti, i nidi abbandonati torneranno a popolarsi di rondini, purtroppo anche dei fastidiosi cantanti latinoamericani (e qui esce ancora il suo essere tifoso h24). La sua sensibilità non può essere però messa in discussione perché anche prima di stare con l’attuale compagna, non potendo aspettare l’8 marzo per festeggiare la propria donna lo faceva tutti i mesi dell’anno grazie al calendario Pirelli. Il tifoso Viola quando le cose non vanno troppo bene come succedeva invece nel Rinascimento, deve saper essere distaccato dalla mediocrità che ha sostituito l’eccellenza, essere distaccato per apprezzare meglio la normalità del centro classifica. Come per i murales che solo da una certa distanza capisci la bellezza dell’insieme. Usare la testa. Ma non per colpire come Pepe, e nemmeno per simulare come Dzeko. La testa va usata semmai per viaggiare con la fantasia, basta stare lontani dalla linea gialla. E a proposito di giallo, la fantasia anche per pensare che non ti hanno vomitato in macchina, ma è mimosa. La fantasia, con gli occhiali appropriati, anche all’ora dell’aperitivo. Il tifoso Viola non sa solo incazzarsi, o volare con la fantasia per dimenticarsi Biraghi, sa riconoscere benissimo anche quel pessimo sapore che ha, talvolta, la cosa giusta. Come l’esonero.

venerdì 8 marzo 2019

W le donne



Faccio finta di non sapere che un altro dei nostri allenatori preferiti vive un momento di difficoltà, sfociato poi in serata nell’esonero. Come quando facevo finta di dormire per non sentire più le ninne nanne di nonna. La notizia non mi ha colto impreparato, ero bello vigile perché stavo con carta e sestante giustappunto a tracciare la rotta. Conosco bene i percorsi che vanno dalle stelle alle stalle. Ma chi ci ha rimesso di più dalla sconfitta a Oporto è stato Dzeko che dopo lo scontro con Pepe è ancora ricoverato a Cinecittà. Il Bambi è invece a fare considerazioni amare sulla Festa della Donna che a suo dire favorisce la cena al ristorante della compagna con le amiche, in un’unica data, e nessuna possibilità che tale festa possa essere replicata in tutti i mercoledì di coppa. Secondo me l’8 marzo, a tutte le donne che lavorano andrebbe pagato festivo. Come un bonus per i calciatori. E mentre la Roma comunque decide per Ranieri, rimane l’interrogativo se decidono prima sulla TAV o su Icardi. Ho tutto molto chiaro, anche che la sconfitta di Bergamo non sia colpa del modulo, non riesco invece ad evitare di abbassare la testa quando transito con l’auto in un sottopassaggio basso. O tipo il parcheggio sotterraneo in Sant’Ambrogio quando vado da "Santarpia" o da "Vivo". Questo esonero di Di Francesco dimostra una volta di più che si comincia con il costruire barriere con l’astuccio alle elementari per non fare copiare il compagno di banco, e si finisce con il mandare via l’allenatore.

giovedì 7 marzo 2019

Andare oltre


Domani è la Festa della Donna, la strada più facile sarebbe uniformarsi e comprare la mimosa. La strada più gratis è quella di raccoglierla per strada. Uniformarsi, così come per le cose di cui ci occupiamo quotidianamente quando chiediamo l’esonero del tecnico. Andare oltre, invece, vorrebbe dire regalare non un nuovo allenatore, ma un nuovo stile di vita per combattere la ritenzione idrica. Andare oltre è come quando ti sta succedendo qualcosa di grave e ti passa tutta la vita davanti, ma non finisce lì. A me, infatti, quando mi si prospetta Gasperini sulla panchina Viola, in tutta la vita che mi passa davanti vengo interpretato da Beppe Fiorello. Andare oltre non significa essere intelligenti, lo preciso perché altrimenti sarei costretto a fare le valigie e andare a scrivere editoriali all’estero. Mi mancherebbe troppo il lampredotto. Andare oltre alle solite metafore fatte vuol dire sostenere che ci ha messo meno Michelangelo ad affrescare la Cappella Sistina che Della Valle a vincere un trofeo. Andare oltre ai soliti modi di dire che tutte le strade dell'esonero portano a Roma dopo l'eliminazione dei giallorossi dalla Champion. Andare oltre significa non aspettare con atteggiamento fatalista lo scorrere del nulla di fatto, dando così la possibilità al tempo, tra un trofeo e l’altro, di fare il giro e di raggiungerci, ma cominciare a rincorrerlo con la stessa velocità di Chiesa. Andare oltre significa non interpretare negativamente la condizione di autofinanziamento, ma fare psicoanalisi costi-benefici. Andare oltre vuol dire ricercare il giusto equilibrio per vivere una brutta classifica in una bella città, perché la brutta classifica non rende meno bella la città. Andare oltre al normale deterioramento della verniciatura. Avete presente quei pianoforti messi nei luoghi pubblici dove la gente che passa, si ferma e suona qualcosa per gli altri? Andare oltre significa fare la stessa cosa ma con delle lavagne. La gente si ferma e fa una lezione su come far giocare la propria squadra.

mercoledì 6 marzo 2019

Pathos esistenziale


Qual è il rapporto del tifoso con il proprio allenatore? Non proprio sereno, a tutte le latitudini, e il caso più eclatante è Allegri, non amato malgrado non si sappia più quanti scudetti consecutivi e coppe Italia abbia vinto. Solitamente non è un rapporto grondante umanità. Per alcuni tifosi le panchine andrebbero adornate con del grazioso filo spinato. Magari dai toni pastello, perché a Firenze siamo anche comprensivi e ci piace il bello. Il Bambi che non ha mai apprezzato il lavoro di Pioli, da quanto reputa il suo stipendio di un milione netto l’anno un autentico furto, è convinto che gli venga corrisposto in banconote di piccolo taglio. Ieri vi avevo raccontato che grazie al trench ero riuscito a dirgli che Pioli è come Zingaretti, oggi vi racconto invece cosa mi ha risposto. Che per lui è invece come Renzi, uno che dice di amare il PD e poi fa come quegli uomini che ammazzano la moglie. Ai contestatori seriali, in quanto tali, manca sostanzialmente un po’ di fantasia per combattere la metà classifica e la Pianura Padana in cui pascolano le ambizioni, ma io che ci sono a fare allora? E quindi se la vita ci da i limoni, ho suggerito di correre a comprare la “Corona”. Certo non va meglio a Spalletti, se è vero che in America è stata giocata una partita di calcio a -27, perdendo di fatto il suo record che lo vede a -25 dal primo in classifica. Quel Luciano che un tempo era proprio il preferito del Bambi, poi in un dopo partita sbagliò un congiuntivo, e questo è stato interpretato come un’apertura a Di Maio. Che il Bambi odia più di Pioli. Da quel giorno non solo ha cominciato a mostrare il pathos esistenziale di coloro che cadono da fermi, ma ha anche cominciato a fare sogni porno con persone che disprezza.

martedì 5 marzo 2019

Il trench



Ho comprato un trench sfoderato, caposaldo intramontabile del guardaroba classico maschile, adatto alla stagione più mite, e adatto per difendersi dai capricci esistenziali di chi ti sta vicino piangendosi addosso. Personalmente non ne avrei bisogno, la Rita e Tommaso non sanno del decimo posto, ma rimane un acquisto doveroso in termini di outfit. Non mi piango addosso, la mia vita di tifoso mi soddisfa grazie a sterili velleità letterarie, che se non avessi mi piacerebbe meno, e allora il trench lo dovrebbe comprare la Rita. Tommaso opta per il piumino. Ma non penso solo per me, vorrei anche un album delle figurine con tutti quei tifosi che desiderano almeno effettuare una sostituzione, mentre spiegano su lavagnette i movimenti al subentrante. Con copertine dedicate. Con stipendi congrui. Vorrei che a chi non si sente adeguatamente rappresentato da Pioli squillasse il cellulare con il suono della tavoletta di cioccolata che si spezza. Di grande conforto. Così una volta indossato il nuovo trench ho potuto finalmente dire al Bambi che forse Pioli è come Zingaretti, un traghettatore verso la nostra scomparsa definitiva. Anzi, ho fatto di peggio per provare la tenuta del trench, gli ho detto “Pioli come Catarella”. E a chi è sembrato uno scandalo l’intervista di Fazio a Macron è perché non ha visto il centrocampo a 2 di Pioli a Bergamo. Noi Viola non siamo tifosi eleganti solo perché indossiamo il trench, lo siamo per una caratteristica che amava tanto anche Modigliani. Vinciamo poco, e così fin da piccoli ci fanno allungare il collo.

lunedì 4 marzo 2019

L'ecologista di via Maffia


Se quel giudice seguisse la partita dei Viola leggendo i nostri commenti, ci considererebbe “soverchiati da una tempesta emotiva”. Ho paura che moriremo tutti insoddisfatti perché non c’è solo il cassetto che contiene i sogni, ci sono anche cassetti con dentro le ossessioni. E questa volta non bastano nemmeno Muriel e Chiesa, tanta Atalanta, ma anche un po’ di sfortuna nelle fasi salienti della partita. A scanso di equivoci la vittoria dell’Atalanta è meritata. Non si salva la difesa che è sembrato soprammobile delicatissimo a portata di gatto, si salva invece il ricordo di Astori. In tutti gli stadi. Per Carnevale purtroppo non ci siamo travestiti da squadra malgrado un grande attacco del quale Simeone quest’anno non vuole proprio far parte. So benissimo che c’è bisogno di parlare male di Pioli dopo una domenica che ci ha visti sconfitti contro Gasperini, e allo stesso tempo vincono Mazzarri e Giampaolo, e non voglio certo deludere tali e tante aspettative. Anzi, invece di farlo passivamente cercherò di essere propositivo, e per prendere due piccioni con una fava, la mia idea è quella di fare le Primarie Viola, con le quali decidere se esonerare Pioli, e chi prendere al suo posto. A 2 €, con un milione e mezzo di votanti avremmo tre milioni da dare a Mazzarri. Mentre il Bambi ieri si è vestito da Sousa. Un ecologista di via Maffia la vede invece dal punto di vista "green" come la maglia, va dritto per la sua strada e subito dopo la partita ha sostenuto con forza che con l’esonero del Mister anche i ghiacciai smetterebbero di sciogliersi. Per trovare invece i lati positivi della giornata, bisogna dire che a Napoli la Juve non si è portata a + 16, ma che è stato catturato il superlatitante Di Lauro. E’ un lunedì che se ti si apre un sorriso, ti fa sgranare gli occhi, e ti si accendono i sensi, non può essere la Fiorentina di Pioli, è lampredotto. Non ci sono solo troppi allenatori fenomeni, per Carnevale ho visto anche troppi eroi della Marvel e pochi Zorro in giro.

domenica 3 marzo 2019

Comunque vada


Non mi prendo la responsabilità per la faccia che faccio quando mi si dice che si vorrebbe Gasperini sulla panchina Viola. Non si può combattere la frustrazione per gli obiettivi dichiarati dalla società, con un tecnico che ha lo stesso appeal della sabbia nelle mutande. Sarebbe come riaprire le case chiuse per combattere la domenica all’Ikea. Prima di parlare di sostituti, se veramente vogliamo combattere Pioli, bisogna dimostrarlo scendendo in strada decisi, intendo con il gilet giallo. Anche se dovessimo vincere oggi e superare in classifica, a quel punto, il genio della Bergamo di sotto. Io capisco chi ha delle reazioni stizzite alle azioni del tecnico, perché anche io reagisco a stimoli condizionanti. Così succede che quando c’è il sole sento gli spaghetti con le vongole e il Kerner di Novacella che mi chiamano. Il vantaggio della partita di oggi a Bergamo è che per Carnevale il grande gioco manovrato di Pioli potrà essere mascherato senza che appaia come un difetto. Mascherati da Picasso come certi pavimenti rotti. Comunque vada oggi mi prendo l’impegno d’immaginarvi felici. E non voglio essere originale, anzi, comunque vada, che ve lo dico a fare generico.

sabato 2 marzo 2019

La gente che corre con le cuffie grandi


Non posso impedire di criticare la mia visione del calcio. Posso però fregarmene. Tanto da chiedermi se è nato prima il proprio allenatore da criticare o l’allenatore avversario da elogiare. E quelli che fino a oggi ho scambiato per concorrenti scappati da un telequiz solo perché correvano con le cuffie grandi, in realtà sono solo persone che fanno sport con una cuffia che è lì a cercare di dimostrare l’ovvio. Ma io l’ovvio non lo contemplo. Ho invece il sospetto che il tifoso Viola medio tenda a dare consigli tecnici al proprio allenatore, e quindi risultare più preparato, per dare un motivo ai posteri di affiggere una targa di marmo in cui indicare di aver vissuto a casa propria. E per questo ce l’ho con i miei genitori che se mi avessero fatto più ceppicone oggi potrei essere l’allenatore della Fiorentina. Il rapporto tra il mio non riuscire a contemplare l’ovvio, e chi corre con le cuffie grandi l’ha descritto bene Lucio Dalla nel passaggio “Saranno forse i troppo furbi. E i cretini di ogni età”. In più se volete fare del gossip tra una disamina e l’altra, sappiate che non sono nemmeno uno che dura due ore. Se proprio devo aspettare così tanto per godere metto su il ragù a fuoco lento. Non solo, sono stato persino fortunato a trovare una donna che ama le piccole cose della vita. E quando si parla di tutto quello che sa il tifoso Viola sulle cose da fare per far giocare meglio la propria squadra, limitata invece da allenatori non all’altezza della sua storia, mi si stringe il cuore a sapere che a Firenze si conosce sempre la verità, soprattutto quando non ci piace. Va bene Spalletti che perde a Cagliari malgrado Ranocchia centravanti, ma i cani allora non sono solo in panchina, li ho visti anche sulla ciclabile. A me capita spesso che quando entro in un negozio mi tornano in mente frasi tipo “si comprano bidoni e si vendono campioni”, così inizio a ridere e la gente mi piglia per grullo. In fin dei conti la felicità ha sempre fatto un po’ paura.

venerdì 1 marzo 2019

Più no che si



Sono i giocatori a fare la differenza, e non vale solo per quelli della Fiorentina. Come sono gli allenatori a sbagliare certe scelte, ma non vale solo per quelli della Fiorentina. E’ la storia del calcio che lo racconta, da quando cioè non c’erano ancora i videogiochi, prima ancora di FIFA 99, prima insomma che inventassero la ruota e quindi la palla diventasse rotonda. Lo dice la storia, se infatti prendi una qualsiasi statua di Nerone ti accorgi subito che somiglia a Gascoigne, senza per forza etichettare il suo allenatore di turno come uno scultore. Ogni giocatore ha le sue belle caratteristiche tecniche, quelle che mandano in visibilio il tifoso, a prescindere da chi lo allena; Bertoni cercava l’ombra della tribuna, Muriel assaggia sempre tutto quello che viene cucinato e non solo, perché ama tanto anche il crudo. Si dice che Veretout abbia l’Arbre Magique al profumo di bomboloni caldi nella sua Citroen. Poi certo se l’allenatore usa il calcio d’angolo corto in pieno recupero allora si è legittimati a sentirsi dei geni della panchina. O forse si vuole dire che il calcio è cambiato e che ora contano più gli allenatori dei giocatori? Potrebbe anche essere, se è vero che i No-Vax sostengono che quando non c’erano i vaccini la gente non si ammalava di tumore. Che la gente moriva di vecchiaia. A 32 anni, ma di vecchiaia. Mentre oggi a 32 anni un calciatore strappa ancora contratti di 4 anni. Il problema di noi tifosi avanti con l’età, non ancora rincoglioniti ma sulla strada giusta, è che abbiamo troppe informazioni, da una parte siamo bombardati dalle statistiche, di una partita sappiamo quanti km percorre ogni singolo giocatore pur essendo inchiodati sul divano dal ‘97, sappiamo di palle perse che non sono solo le nostre, e di quelle riconquistate che non sono affatto le nostre, conosciamo meglio la percentuale di possesso palla della percentuale di sconto sul sottocosto della settimana. Una marea di dati che siccome io non riesco a gestire (e qui la prostata non c’entra niente), stampo, e poi ci faccio aeroplanini di carta da lanciare dalla finestra. Un tempo per mancanza di dati grezzi e di stampante, ero costretto ad andare in edicola a comprare i Paper Plane. Quindi, No all’accanimento terapeutico del tifoso, No alla vivisezione delle partite, e non lo penso adesso che c’è Pioli, del resto il pareggio valeva un punto anche quando avevo la Vespa 50 Special. Qualcosa cambiò quando cominciai a frequentare le lezioni di disegno dal vero.