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domenica 30 giugno 2019

Cesareo


Mi sono sentito molto Roberto Bolle ieri, così alla fine è risultata la giornata perfetta per sbrinare il freezer. Caldo che costringe la gente a scoprirsi e a mostrare parti del corpo sempre più ampie, e quando non mi perdo dietro a poppe e culi, rifletto se le loro vite sono all’altezza dei tatuaggi. Cinque paesi europei hanno dato disponibilità a ricevere i migranti della Sea Watch, ma nessuno che ha dichiarato di volersi prendere Simeone. E poi si parla di solidarietà. La Rita per non sapere né leggere né scrivere ha preso il magnesio, io invece ho preferito una Nastro Azzurro. Sarà stata la pilsner se mi è venuto di dirle che è facile iniziare e finire la giornata, ma è a trascorrerla dove si vede la stoffa. Il Bambi ha incontrato Cesare malignamente detto “Cesareo”, un imbianchino di via del Leone, capace di parlare di diritto internazionale di navigazione e poi di prendere multe nella ZTL. Lo chiamano “cesareo” per sottolineare il fatto che non l’ha vista nemmeno quando è nato. E se l’argomento deve essere De Rossi possiamo tornare a parlare di vaccini. Poi scopri che non puoi limitarti ad accendere solo l’aria condizionata, per il fair play finanziario a quel punto devi accendere anche il forno.

sabato 29 giugno 2019

Ai tifosi grucciate



Per festeggiare la finale raggiunta dall’Under 21 i turisti tedeschi ieri presenti a Firenze, malgrado il caldo torrido, hanno deciso comunque di mettere i calzini con i sandali. Mentre Ines, turista sulla Riviera Romagnola, tifosa solo della squadra femminile, si è rifiutata di trombare con un bagnino. Il Bambi è sempre stato polemico nei confronti dei Della Valle, se vendevano il giocatore più forte era solo per mero interesse di plusvalenza, proprietà troppo distaccata, la squadra va costruita e consegnata all’allenatore per poterla plasmare durante il  ritiro. Oggi no, è maturato, il giocatore più forte può andare via perché così la squadra può essere rinforzata con il ricavato di quella vendita, il Presidente alla lontana non è più un problema perché la fiducia accorcia le distanze, la squadra non può essere pronta per il ritiro perché la logistica ha i suoi tempi. Dal polemizzare su tutto alla giustificazione ad oltranza, Rocco lo ha ammorbidito a tal punto che prima avrebbe inveito contro quel Rom beccato con una trentina di macchine intestate, oggi invece sostiene che non è nemmeno Rom ma un venditore di macchine usate. Il tifoso però va capito in questo periodo di mercato, frastornato e preso a grucciate, costretto a incazzarsi per operazioni spesso solo di fantasia giornalistica, o ad esaltarsi per operazioni di mercato vere, ma farlocche comunque. Prendi Cillessen-Neto che si sono scambiati la maglia come se avessero terminato una partita di campionato, e invece società come Barcellona e Valencia (non più Chievo e Cesena) hanno messo in atto quell’operazione meglio conosciuta come la “plusvalenza gemella”, un’operazione mirata ad ottenere due attivi di bilancio e l’aumento del valore dei diritti pluriennali (paragrafo delle immobilizzazioni immateriali), scambiandosi giocatori alla stessa cifra. Ovvero senza spendere niente. Con la consapevolezza che entrambi i giocatori niente tolgono e niente aggiungono al valore delle rispettive squadre. Non solo a Firenze quindi i tifosi sono cambiati, non solo in Italia i giocatori sono “scambiati”, e se anche il caldo diventa protagonista in tutta Europa, ecco che pure la Gioconda cerca di combattere la calura e allo stesso tempo di mascherare l'età rinfrescandosi il look.

venerdì 28 giugno 2019

Il niente di particolare



A proposito di donne, di squadre, di scuole, a ognuno le sue. Ci sono donne che comandano navi, salvano vite, vanno nello spazio, vincono partite di calcio. Io ne conosco solo di quelle che fanno benzina al self-service. Mettici pure che con questo caldo siamo ormai tutti terroni. Mentre la concorrenza a Lercio dei giornalisti che parlano di mercato è diventata sleale. Ieri pomeriggio mi sono ritrovato a parlare con un tifoso Viola delle Caldine, uno che ha fatto il Dante, e parlando di ferie, per ogni località mi citava un filosofo, alla fine per avere una sua idea ho dovuto sviare il discorso sulla passera. E poi a un certo punto è arrivata la Vania, una tassista dello Statuto, che è passata a fare una serenata a i’ Leone, un gobbo di merda che abita in San Frediano; gli ha intonato “Affacciati alla finestra amore mio”. Subito dopo l’intervento del Bambksy. Mentre quando ho sentito la Meloni parlare di affondare la nave mi è venuto un brivido lungo la schiena, per un attimo ho pensato si riferisse al Montella del dopo Pioli. No, non è Far West Diladdarno se uno si ferma cinquanta metri prima del semaforo rosso, è solo che ci si ferma dove c’è l’ombra. Riguardo al mercato dovremo cominciare ad apprezzare il niente di particolare e vedrete che poi sarà tutta discesa. Niente di particolare come la solita partita di Hagi, che però grazie alla Germania adesso potrà trasferire il suo talento dal calcetto al beach soccer. Intanto dopo tempo immemore  ho incontrato la Ginevra che faceva la cubista, gli è rimasta solo la Citroen Picasso.


giovedì 27 giugno 2019

Il gran caldo fa bene alla vista


Ieri ho visto due che si baciavano per strada come se non ci fosse un domani. E con i 38 gradi in cui la scena si è consumata, ad oggi è tutto ciò che conosco sull’amore. Quindi per me Chiesa può andare alla Juve. Personalmente preferisco il fascino intramontabile dell’aria condizionata alla bellezza di Emily Ratajkowski. Quindi per me Pioli può smettere di allenare. Davanti metto sempre la Fiorentina. Il segreto, non solo per attendere gli sviluppi del mercato, ma anche e soprattutto in attesa del terzo scudetto, è la scelta di una pasta che regga la cottura. Insomma basta non aver bisogno di un primo veloce. Perché non vinciamo da tempo? Perché non credo alla felicità di un istante, la felicità è la somma di cose che si calcificano. Comunque se continueremo a non vincere mi deciderò a fare come quelli che stappano lo spumante nelle ricevitorie per il superenalotto altrui. Festeggerò brindando e ballando per i gol di Hagi al Genk. Quindi per me Corvino può imparare a parlare l’italiano. Del resto anche i tifosi giallorossi hanno dovuto aspettare 246 giorni per festeggiare il ripristino delle scale mobili della metro a Repubblica. Se avessi studiato al Classico oggi saprei almeno come scegliere un cocomero senza bisogno di colpirlo con le nocche aspettandomi un suono pieno e sordo, io sordo di fronte alle grida disperate di chi ci aveva urlato che sarebbe bastato cambiare l’uomo in panca. Intanto a differenza di molti che recriminano, io ringrazio questo caldo perché portare il reggiseno con una tale temperatura è infernale. Utile solo a dare un senso ad attività come la “tiramisureria”. A Firenze del resto si usa dire” tirati su le cioccie”. Quindi per me Veretout può andare dove vuole. Se avessi studiato al Classico oggi sarei sicuro che se in spiaggia metto il portafoglio sotto l’asciugamano nessuno può rubarlo. Se il profumo di basilico la mattina ci dice che andrà tutto bene, chi siamo noi per contraddirlo? E poi questa estate in autostrada potremmo sempre abbandonare l’idea De Rossi invece del cane.

mercoledì 26 giugno 2019

Certe premesse


Per capire di più anche su come combattere l’ondata di caldo in arrivo dall’Algeria ho preso una pubblicazione sugli studi classici. Così interessante che ho quasi finito di sventolarla. Persino divertente in certi passaggi, che hanno riso anche tre di un manifesto. Si parlava di squadra da Champion e di Hagi al Genk. In merito ai giudizi convergenti su un allenatore, che però partono da premesse decisamente agli antipodi, mi viene in mente quando giustappunto per il caldo torrido, e qualcuno in macchina sente musica di merda, l’altro il passaggio lo accetta comunque perché c’è l’aria condizionata. Lo stesso giudizio, due premesse in contrapposizione. Come a chi escono pop-up promozionali sulla nuova Audi A6 Allroad, e a chi sul Prostamol. Come quando l’imperativo è raccogliere sulla spiaggia, uno prende conchiglie e sassi levigati dal mare, l’altro rifiuti di plastica. Quindi non solo non siamo soli nell’universo ma gli studi classici ci portano a diventare adulti più consapevoli. Ovvero non riuscire a dormire per via dell’ansia, non poter mangiare a volontà per via del colesterolo, non andare in Champion per colpa di quello in panca. Ma certe premesse in contrasto insanabile tra di loro alla fine sono culo e camicia di forza.

martedì 25 giugno 2019

La linea di passaggio


Ieri ho notato come Bollini sostenga l’approvvigionamento emotivo per conto terzi, quindi se oggi non allena è perché fa il fasonista. Noi che non siamo trasportati emotivamente dal commentatore di turno ci scambiamo sguardi di fratellanza come quando nei musei evitiamo di farci il selfie davanti a un’opera d’arte. Sguardi di fratellanza tra sconosciuti come succede nelle grandi sciagure collettive. Spaghetti pomodoro e basilico, invece, come risposta a quasi tutto. Anche all’utilizzo di fasonisti nella lavorazione di un giudizio. Il prossimo obiettivo per il mio equilibrio psicofisico sarà dare più spazio alle cose leggere, togliendone alla pericolosità dei giudizi definitivi. Perché poi il destino cinico e baro potrebbe costringermi a bere solo caffè HAG(I). Così in tramvia mi sono lasciato trasportare dal racconto di un anziano in canottiera che al telefono raccontava al carrozziere di fiducia il fenomeno di chi scappa dopo aver urtato una macchina parcheggiata. Secondo quel brav'uomo sono uno su sei, e la cosa stupefacente, sempre secondo lui, è che alla fine è la stessa percentuale degli automobilisti che hanno la mamma maiala. A quel punto mi sarebbe piaciuto conoscere anche la percentuale di t-shirt incontaminate intorno a me. Pure il Bambi per certi versi è tra le cose leggere da seguire, lui quando per esempio c’è da metabolizzare una disfatta come quella dei Bianchi in finale preferisce essere dimenticato senza che si conosca il suo nome. Secondo lui rende la cosa meno grave. Si, voglio fare tesoro della saggezza popolare e ritrovarmi in mezzo a prospettive favorevoli. Voglio dire menomale che d’estate ogni pausa è buona per sollevare le gambe. Per godere di cosce e mutandine anche d’Oltreoceano basta essere nella traiettoria giusta come quei giocatori che coprono la linea di passaggio.

lunedì 24 giugno 2019

San Giovanni


Breve editoriale per lasciare spazio alle celebrazioni ricordandovi che oggi è San Giovanni. Oggi che forse vi siete votati a santi più calabresi. Voi dite che il valore di Hagi è cresciuto, io sostengo che vale ancora meno dell’Enterogermina 6 miliardi. Sfrutto la concomitanza con la festa di chi non vuole inganni ed eccola lì la verità. Nuda. Eviscerata come un pesce, esposta e sfacciata fino a diventare sgradevole. Spalancata come una bocca attonita, svergognata come una verità di facili costumi. Non si può edulcorare, mitigare e neanche ridimensionare. Va presa come un pugno in faccia: il calcio non fa per voi. A questo proposito vi presento Philip Barlow, un artista che dipinge secondo la prospettiva delle persone miopi, in questo modo le persone che hanno una buona vista possono capire come vedono le partite chi ha fatto studi classici. Del resto il calcio è per tutti, è per chi usa una cialda Nespresso e per chi usa la moka classica, si chiama sempre caffè. Ai romani del blog chiedo invece conferma su un sospetto che mi frulla in testa da un po’, a voi che a Roma ci vivete chiedo se tutte le strade portano via da Roma.

domenica 23 giugno 2019

Certe idee


Per celebrare la cena degli utenti a Vicchio ripropongo la foto dei partecipanti. Certe idee mi vengono perché mi alzo presto ma non devo infornare il pane, allora scrivo, e nel silenzio immagino Hagi che arrivato in finale costringe il padre ad annaffiargli le piante. E c’è pure gente che parla male del padre. Falsità come i benefici dello zenzero. Poi con tutti ‘sti gol di bigiotteria rumena ho il terrore di finire in quei “Nel caso te li fossi persi”. O forse mi alzo così presto perché è l’unico momento della giornata in cui un turista tedesco non ordina una pizza e un cappuccino. Posso dire che è stato un sabato pieno di ciliege, mentre il Rosso di Montepulciano è stato Nobilitato regalandogli gli onori del pranzo della domenica. All’alba so di gente in cucina che sfrega la moka per fare uscire quel genio di Balotelli. Sarà per questo che io invece all’alba fisso la moka perché così il caffè esce prima. A quell’ora che il giorno sembra ancora chiuso dentro di sé come una scatoletta di tonno quando si rompe la linguetta. Poi ho avuto un sussulto, ho pensato che a Vicchio avete bevuto succo di pomodoro. Mentre una volta arrivato verso le sette mi sono reso conto di aver già terminato la mia dose di perdita di tempo giornaliera.

sabato 22 giugno 2019

La richiesta di verità


Ieri ho evidenziato una certa vostra difficoltà a capire il calcio riconoscendovi però l’alibi degli studi classici, è quindi giusto confessare che pure io ho provato una sorta di disagio verso la vita quando mi venne l’idea di laurearmi in Scienze Politiche. Ma è durata poco, meno dell’esperienza di Maiellaro in Viola. La poca voglia di studiare mi ha salvato anche se in seguito mi avrebbe comunque portato ad essere considerato un ingegnere. Intanto ho chiesto ai miei amici di togliere gli striscioni su Regeni e sostituirli con quelli su Hagi, perché adesso ci interessa di più la richiesta di verità su cosa è successo veramente a Firenze. Ho però anche qualche sospetto che prima degli studi classici abbiate avuto qualche problema pure con lo scivolo arroventato dal sole. Strano a dirsi poi, succedono cose strane come quando vi era sembrato di vedere campioni pure in Vlahovic e Montiel, a me ora che è tempo di ciliegie ogni volta che le mangio mi torna in mente la Beatrice dalle poppe grosse. So benissimo che siete convinti di ciò che dite perché è ciò che succede anche ai 5 Stelle di Firenze che avranno sicuramente condiviso la foto del Bambi come prova di come ci ha ridotto il PD, mentre invece quella fava aveva buttato per sbaglio 20 € nella spazzatura e stava solo rovistando per recuperarli. E poi devo confessarvi che proprio per via dei miei studi, tra sante e puttane scelgo sempre le seconde. Mentre tra i fottuti tacchi della vicina e l’immobilismo di Hagi scelgo i primi. E poi non so voi ma io ieri ho baciato l’estate sulla guancia.

venerdì 21 giugno 2019

Minus Habens o Mino Raiola?


Sono convinto che tra tutte le bischerate che dite qualcuna alla fine possa anche non esserlo. Sulla stessa falsariga trovo meraviglioso il pannello di una scuola materna utilizzato per appoggiarsi quando dipingono, e che alla fine è diventato un quadro bellissimo. Competenza involontaria a momenti e futuro incerto. Anzi, per la percentuale infinitesimale appurata, possiamo definirla competenza involontaria sporadica. Dico questo assorto nei miei pensieri su un autobus svuotato dopo la fine della scuola, e mentre i turisti ancora dormono. Ed ho pensato che anche Corvino sarà tutto orecchiette per capire ciò che dite e così prendere appunti per un prossimo incarico al Casarano. Perché quando ne indovinate una è per puro Casarano. Magari non vi piaceranno le mie allusioni, e nel caso vi regalerò delle prugne secche così saprete dove andare senza che ve lo anticipi in maniera più esplicita. Perché più vi leggo e più mi faccio persuaso che avete avuto il sogno di diventare dei direttori sportivi, allenatori, procuratori, guardalinee, ma i licei classici che vi hanno obbligato a frequentare hanno contribuito decisamente a regalarvi una visione troppo umanistica, filosofica, che col calcio non c’entra un cazzo. Purtroppo siete stati rovinati da un percorso scolastico inadeguato alle vostre aspirazioni, frustrante. La stessa cosa che succede a chi da piccolo sogna di diventare un camorrista e poi diventa cantante neomelodico. Per quanto riguarda l’editoriale intelligente lo scrivo domani così potrete dire la vostra sul ritorno di Borja Valero. Avreste dovuto essere meno saputelli e più terra terra. Per questo anche un ignorante come me può capire che per la velocità di Hagi non serve il VAR. Ed è inaccettabile per chi come me che trova inopportuno sapere di calcio, saperne di più di chi invece ci tiene così tanto. Perché vorrei il meglio per voi visto che mio malgrado ho dovuto adottarvi. Essendo poi così poco pratici per ragione di formazione scolastica (mentre la formazione vera la faceva un altro ceppicone), e visto che grazie o per colpa di questo blog mi avete cominciato a seguire, sappiate che pur di non rallentare allungo sempre il percorso.

giovedì 20 giugno 2019

Dubbi


Per molti di quei ragazzi che hanno iniziato gli esami di maturità sarà importante ottenere il risultato migliore, perché a seconda di quello sarà deciso il loro futuro. Se insomma nel prossimo sogno ritrovarmeli al reparto dei surgelati o a portare cibo a domicilio senza che nessuno gli chieda più di Sciascia o di Ungaretti. Se con Rocco nostro sarà finita l’epoca del prestito secco, anche il Bambi costretto a prestare sempre attenzione alla sua compagna, ha detto basta, mentre aspetta solo che gli venga restituita. Con l’arrivo degli “ammericani” e del loro jungle food ha ripreso a ingerire alimenti ultra-processati, giù cibo industriale, tra roba pronta solo da riscaldare nel microonde e scatolette di tutti i tipi a formare piramidi che hanno trasformato la dispensa nella Necropoli di Giza. E tutto al grido “Carne Montana in corpore sano”. Così lievita mentre se ne sta in panciolle. Ed a niente è valso spiegargli che Marta gioca nel Brasile mentre Bonansea gioca nell’Italia. Il Bambi non ha solo il dubbio sul centravanti, sulla quotazione di Hagi, sulla prossima panchina di Pioli, sul futuro di Totti, e se avrò il coraggio di andare da Michele per la quinta volta consecutiva in ricordo della quinta della Beatrice dalle poppe grosse. Il dubbio più grande adesso è se prenotare l’ombrellone in ottava fila o a quel punto prenotare direttamente uno chalet in montagna.

mercoledì 19 giugno 2019

Sogno o son destro?



Rocco nostro non ha tempo da perdere e il fair play finanziario potrebbe essere un ostacolo serio. Questo collo di bottiglia ha generato in me un sonno agitato come quando, dopo Pioli, invece della Champion la situazione precipitò. Un sonno nel quale, in un sogno rivelatore, noi tifosi Viola rimanevamo intrappolati alla Lidl di via Cortona, era mezzogiorno e dovevamo cercare di sopravvivere. Davanti a noi un muro di signore anziane tutte con la t-shirt “Comitato Esecutivo Uefa”. Avevano occupato qualsiasi bancone, e invece di ordinare parlavano del tempo e delle malattie. Nelle retrovie, con noi c’era Rocco, emanava un profumo di melanzane fritte, che malgrado il muro delle vecchie perditempo, ci regalava tanta serenità. Là fuori dove era successo che la Juve vinceva lo scudetto per 8 anni consecutivi, si era instaurato un ecosistema equilibrato e dinamico dove era prevista la presenza di spazzini che si nutrivano di carogne. C’era anche il Bambi che per evitare l’orda delle vecchie aveva aperto una confezione di biscotti e si era infilato 10 Bucaneve nell’anulare. Un po’ più in là, oltre i surgelati, una giovane coppia abbonata in Ferrovia si praticava la respirazione bocca a bocca. A vicenda. Per ribadire che si amavano e allo stesso tempo per ribadire che la respirazione è sottovalutata come tutto ciò che diamo per scontato. Hagi sottocosto compreso. Poi Cenerentola aveva cominciato a pulire mentre quelle in Champion sghignazzavano.

martedì 18 giugno 2019

Simeone nega persino l'evidenza se è sotto porta


Per non sapere né leggere né scrivere intanto ho conservato le foto della manifestazione di Hong Kong, perché è capace che tra un paio di anni qualcuno fotoshoppa la sede del Vitorul e ci racconta che è la coda per comprare Ianis. E poi dopo l’arrivo di Sarri alla Juve è come aver soffiato su un tarassaco. Intendo per come è sparito Guardiola. Sarri come Renzi e non come il Che. Per combattere la tendenza a dividerci, quando parliamo lingue così diverse possiamo sempre trovarci più d’accordo rimanendo in silenzio. Oppure dovremo avere la capacità di azzerare i contenziosi ancora aperti e scordarci il passato, il presente e il futuro. Dopo un gol sbagliato a porta vuota da Simeone possiamo consolarci pensando che ci sono persone che mangiano il kiwi con la buccia. E quelli che si leccano il dito per sfogliare il giornale. Mentre in un’intervista drammatica il Cholito ha confessato che non nega di poter ritrovare la strada del gol, ma ha negato che esista il gol. Io sono una mente analitica e quando vedo che l’allenatore inverte le ali, problema complesso, arrivo direttamente al nucleo della questione, e con estrema coerenza, lucidità, con logica, strabuzzo gli occhi e mi accascio al suolo. E adesso tocca a Montalbano fare qualcosa per Camilleri.

lunedì 17 giugno 2019

Il senso pratico


Forse Commisso cambierà i nostri destini. Oltre alla dimensione. Da oltreoceano a Oltrarno passando sotto una coltre di oltre. Quando si dice che si diventa tifosi Viola perché si è diversi dagli altri tifosi è vero. Chi fa questo percorso virtuoso, prima ancora aveva risposto “Niente, non voglio fare niente”, a chi gli aveva chiesto “Ma tu da grande cosa vuoi fare?”. Ed è stato giustappunto il primo desiderio a naufragare miseramente. Siamo la carica del caffè più l’energia della disperazione dopo il rigore fallito da Vieri nella semifinale di EL. Chi ha inventato il peccato sapeva che avrebbe creato qualcosa di terribilmente attraente. E così il Bambi giù bestemmie dopo il gol sbagliato da Ilicic nella finale di Coppa Italia. Tanto poi ci andiamo a confessare in Federico Chiesa. Gli altri tifosi avranno anche vinto più di noi, ma mentre noi costruivamo castelli di sabbia loro si lavavano la faccia con l’entusiasmo di chi sta facendo un favore al sapone. Poi hanno mangiato cose che avevano fame, e per questo sono diventati ingordi di vittorie. Io credo nei segni, ma non di quelli del destino. Quelli sul corpo, del giorno dopo. Temporale inaspettato, ecco più o meno dovrebbe essere così la prossima stagione. E per la prossima stagione Viola spero che la sfiga abbia il senso pratico di chi non sa quando incominciare, e non incomincia. E mentre i capezzoli non sono stati messi a caso sulle persone, pubblico il mio disegno tattico preferito. Anzi tattile.

domenica 16 giugno 2019

I giorni della Sonia


Ma quando diciamo che quell’allenatore è meglio di quell’altro, lo diciamo convinti come quando diciamo che il libro è meglio del film? Perché sennò qualcuno qui non ha mai “trafficato” al cinema. Poi il Bambi mi ha detto che sarà dura capire dove andrà Ianis Hagi, dopo l’ultima voce che lo vede vicino al Siviglia ha perso definitivamente il sonno. Mettici il caldo ed è costretto a contare le pecore tosate. Sono lontani i tempi della serenità, c’era ancora Pontello, ancora innamorato della vita e soprattutto della Sonia, un periodo in cui mostrò anche lati romantici oggi estinti, quando mi raccontava che aveva il sole addosso, l’odore del mare, il rumore delle onde sugli scogli, i suoi occhi che fissavano quelli di lei mentre gli faceva un pompino. Quella Sonia che si presentava al mare con la pelle color porcellana e il braccio sinistro color mattone terra bruciata perché lo teneva fuori dal finestrino della sua 127 Rustica. Finì tutto per colpa della nonna di lei che abitava a Pontassieve, e un giorno che passava di lì andò a trovarla. Era sempre rimasto affascinato da quell’anziana signora che si prendeva cura di quel piccolo orticello in mezzo al cemento, e lì la trovò anche quella volta. Aveva una mano sulla schiena dolente, toccava le verdure, strappava l’erbacce quando lo vide, lui allora le sorrise, ma lei rispose “che cazzo guardi?”. Io invece non so più se seguire i nomi dei giocatori prossimi a vestire la maglia Viola o quelli degli anticicloni africani. Poi ero da Michele a mangiare la Marinara quando ho visto un ragazzo con uno di quei tatuaggi a fascia completamente nero intorno al braccio e ho subito pensato che ne nascondesse un altro tipo “Pioli uno di noi”. Così come quando entro in un bagno con due specchi tondi e m’immagino subito John Lennon.

sabato 15 giugno 2019

Anche in disparte


O sono troppo intelligenti gli allenatori o lo sono troppo poco i giocatori, tecnici costretti a indicare gli schemi su lavagne o blocchi da mostrare prima dell'ingresso in campo. Così come la nostra classe politica che per fare una legge ha bisogno del disegno. L’aveva scritto anche Baudelaire che quelli con Montella sarebbero stati i flirt del male. Con questo caldo e con questo allenatore altro che bere tanta acqua. Si parla di vini non a caso, almeno uno suda ma ridendo. L’importante è lavarsi. Un motivo ci sarà se il buon Rocco lo ha confermato, quello che invece sembra non averne alcuno è che con l’arrivo dell’estate nelle canzoni italiane spuntano qua e là parole in spagnolo. No, non sono accigliato per la conferma di Vicienzo sto solo pensando se ho messo in fresco il vino per il pranzo. E poi mi consolo perché anche in disparte succedono tante cose che nessuno lo sa.

venerdì 14 giugno 2019

Abbindellare


Lo strumento degli strumenti che sto sviluppando insieme ad alcuni degli ingegneri con cui mi interfaccio quotidianamente, grazie ad un algoritmo di nostra proprietà intellettuale, permetterà al Direttore Sportivo di turno di fare mercato abbattendo il rischio di acquisti fallimentari. In pratica doteremo il DS di marmitta catalitica. Grazie a questo strumento il DS dovrà mandare un SMS al 42428 con la data di nascita e il segno zodiacale del giocatore in trattativa seguito da uno spazio + la data di nascita e il segno zodiacale della fica che sta trombando, se invece è in un periodo di masturbazione allora la data di nascita e il segno zodiacale di chi lo dovrà allenare, ne uscirà un grafico del rendimento basato sulle pagelle di tutti i quotidiani sportivi riferite ad ognuna delle 38 partite che dovranno essere ancora disputate. Poi c’è un altro studio in corso che stiamo portando avanti sempre sviluppando tecnologie a supporto del calcio che avanza. In questo caso abbiamo individuato l’aumento della richiesta di costruzione di nuovi stadi per incrementare i fatturati, come ambito dove presentare innovazione. In questo caso il nostro sistema consiste in una compartimentazione dello stadio in N scenari, ogni scenario corrisponde a un settore. Il Sistema automatico rileva il suono proveniente dagli spalti e capisce se sono applausi, cori a favore, fischi o marasmi vari. A seconda della tipologia di suono rilevato agisce sugli scenari aprendo nel caso siano positivi e quindi favorendo la propagazione nei confronti dei giocatori, oppure chiudendo i doppi vetri e così insonorizzando l’ambiente evitando ai giocatori di essere influenzati negativamente. Sarà così più facile anche creare rose più giovani, abbassando il monte ingaggi, senza però rischiare che il giocatore non ancora pronto subisca troppo la pressione dell’ambiente. Una bambagia tecnologica. Mentre anche Lotito si è avvalso delle nostre competenze con le quali abbiamo stilato il piano per salvare Alitalia. Poi finita anche la terza bottiglia di Bindella siamo usciti con un documento per suggerire agli imprenditori in crisi per la mancanza  di personale stagionale di aggiungere alla loro richiesta “assunzione in regola, con contributi, paga come da contratto nazionale. No lavoro a nero. No straordinari non retribuiti”. Poi abbiamo cominciato a vedere doppio.

giovedì 13 giugno 2019

Le brave persone esistono ancora


Il Bambi si è galvanizzato per Batistuta e per il ritorno di Pradè, e come se non bastasse, le voci che Pioli rimane senza squadra lo hanno reso ancora più felice. Se Montella non viene confermato sarà obiettivo stagionale settimo cielo. Meglio del settimo posto. Certo che se invece rimane, ha detto che molla tutto e va ad affogare le pesche nel vino. Rocco intanto sembra badare al sodo, uomini di calcio con più responsabilità, e la ciliegina questa volta potrebbe essere una campagna di sensibilizzazione contro la frutta bellissima che quando la mangi non sa di niente. Se qualcuno non trova il nesso, forse è onesto da parte mia confessare che ho solo parole messe lì da qualche parte, e ogni giorno le tiro fuori. E che se qualcuno ti regala una cassetta piena di fiori di zucca e basilico vuol dire che le brave persone esistono ancora. E poi sono tranquillo perché probabilmente Rocco, oltre a Barone, ha pure ingaggiato la Signora in giallo per scoprire chi è stato a ucciderci la passione tra Pioli, Simeone e Della Valle.

mercoledì 12 giugno 2019

La Sora Montella


Non tutti i rovesci si portano dietro quell’alone negativo con cui vengono dipinti, infatti rovesciando la tastiera del PC per pulirla ho potuto ricostruire un panino col salame. Un mosaico più bizzarro che bizantino. E la cosa rimarchevole è che il salame era stagionato al punto giusto, e non troppo fresco come quando me lo affettarono. E poi ricordo ancora la rovesciata Champion di Osvaldo a Torino. Secondo me non sono vere le voci sulla riconferma di Montella, non può essere vero, forse solo invenzioni giornalistiche, forse solo frutto del caldo, ne parlavo giustappunto ieri con la cinghia dell’alternatore. E se potessi scegliere il DS opterei per Cottarelli, ma se non fosse possibile mi consolerò guardando una donna mangiare con gusto. In questo momento, prima cioè di capire cosa farà Commisso per rilanciare le ambizioni della squadra, ho approfittato del disorientamento di una turista di Montegranaro che mi chiedeva se quella fosse la fila per entrare agli Uffizi, e gli ho risposto che era un’installazione di Marina Abramovic. Poi ci sono bambini che hanno finito le medie e alla domanda se fossero un po’ tristi per il fatto di non rivedere gli amichetti a settembre, ti rispondono che non è possibile essere tristi quando finisce la scuola. Ecco, quelli non saranno mai tifosi Viola malinconici e tormentati poeti che scrivono striscioni in rima contro la proprietà. Il bello del Bambi che non gliene frega niente se rimane Montella è che non teme le conseguenze. Anche io mi sono svegliato dubbioso sulla riconferma di Montella col pensiero della Sora Lella che scuote la testa e dice, annamo bene, proprio bene.

martedì 11 giugno 2019

L'istinto omicida


Sto cercando di combattere la mancata rivoluzione con più vino e pizza. Funziona. Ora che è arrivato quel periodo dell’anno in cui non c’è nulla in televisione mi faccio dei film mentali nei quali tutte le persone festanti allo stadio per salutare Commisso abitano in Largo Anticipo. Non è un problema se Rocco sceglie di non stravolgere per far uscire il suo meglio, l’importante è che si faccia il bidet. Meglio confermare l’allenatore, discutere ancora con Corvino, che decimare le piantine di basilico sui terrazzi. Meglio la volontà di Commisso di non licenziare nessuno che improvvisarsi giardinieri e mettere in atto annaffiature inadeguate. Meglio il ponderare di Rocco che sacrificare il basilico per la gloria di uno spaghetto al pomodoro. Oggi mi arriva anche il Sauvignon Blanc di Bindella, così se Commisso decide di trattenere anche i liquidi, al posto del punto e virgola, per impressionarvi farò un blend con il Nobile e il Rosso di Montepulciano. Spero invece che il buon Rocco non cominci a distribuirci i finocchi, a proposito di vino, come facevano un tempo gli osti agli avventori per infinocchiarli. Perché dopo averli mangiati tutti i vini sembrano uguali, mentre io vorrei proprio degustare il mio blend. Lo dico ai più sensibili che avrebbero sentito l’esigenza di una rivoluzione più immediata, il disagio più grande adesso è un cielo pieno di stelle e non essere al mare. Poi purtroppo vedi qualcuno gettare roba dal finestrino e ti sale l’istinto omicida ripensando alle palle gol gettate da Simeone.

lunedì 10 giugno 2019

Un sunto per non dire santo


Commisso eroe a giorni alterni, e allora nella giornata della riconferma di Montella mi sono scelto quel signore che prima di addormentarsi in treno si è scritto il codice del biglietto sulla fronte per non essere svegliato dal controllore. Come gestore di un blog che racconta emozioni legate al calcio, vorrei che dopo la conferma di Montella, Rocco nostro ci permettesse di pagare l’abbonamento con le Goleador, altro che con i minibot. Per me Rocco è un sunto straordinario del sogno americano, e in più riunisce le anime più disparate del fumetto che per primo ci ha colorato l’infanzia. Lui di “Topolino” è il Paperone pieno di soldi e allo stesso tempo il Paperino che non si capisce un cazzo quando parla. Mentre nella vita di tutti i giorni non si capisce che cosa si devono dire gli uccellini alle 4:30 di mattina. Anche se non proprio indispensabili accontentiamoci di essere almeno quelli che in famiglia se non la mettono loro nessuno si ricorda di mettere l’acqua in frigo. Perché se ritenevamo che ripartire da un nuovo allenatore doveva essere un punto fermo, di fermo non ci rimane che il vino.

domenica 9 giugno 2019

Il costume intero


Rinnovo l’invito a guardare avanti, continuare a dare colpe a chi non c’è più equivale a darla a chi se la prende con se stesso. Abbiamo avuto da ridire con Pontello, con Cecchi Gori, poi con DV, cosa del resto successa anche con tutti gli allenatori, ultimo Montella. Ci sono cose che non cambieranno mai tipo la Rita che come mia nonna con mia madre e poi mia madre con me, urla a Tommaso “col sapone”. Nel senso che la faccia si lava col sapone. Resta invece il problema dei semafori pedonali che durano troppo poco e che per i quali mi sarei aspettato che vi foste lamentati almeno quanto per i Della Valle. Oppure siete dei centometristi e non l’avete mai detto. Mi sorge il dubbio che Commisso abbia comprato la Fiorentina con i minibot e che quando se ne accorgeranno in banca a Casette d’Ete ce li ritroviamo qui un’altra volta. Perché adesso che mi sono appassionato agli anagrammi quello di minibot è “tombini”, e potrebbe significare che siamo nella merda. Minibot per i quali solo Brunetta può essere felice. Io invece adesso proprio per sancire il grande cambiamento, per Capalbio mi compro il costume intero. Mentre Grecia-Italia mi è sembrato un monito, non è che faremo la stessa fine? Il popolo dai capelli rossi naturali (ma non tutti lo sono) intanto sbarca a Favignana per il loro primo raduno. Ieri sono stato per il terzo sabato consecutivo da Michele a mangiare la pizza, e prima che chiudesse Zanobini ho comprato un Pigato per il pranzo di oggi. Ho optato per un bianco perché per un rosso sarei dovuto essere a Favignana. E se in casa non ci fossero delle regole tipo il fair play finanziario nel calcio, l’estate sarebbe quando pranzi in mutande.

sabato 8 giugno 2019

Quando ancora si scartavano le arance



Per rassicurare e rasserenare gli animi voglio iniziare questo editoriale ricordando che il tempo cancella ogni cosa. Eccetto forse la puzza delle Superga. Anche se il Bambi non crede al fatto che il tempo sia galantuomo perché non lo ha mai visto aprire lo sportello della macchina a una signora. Se c’è un’immagine dell’ultima stagione che invece voglio ricordare come monito, è quella a Capalbio quando nel settembre scorso un ragazzo con un grande teschio tatuato sulla schiena ebbe non poche difficoltà ad entrare in acqua per via della temperatura troppo fredda. Adesso però è il momento di guardare avanti, solo avanti, voltarsi è troppo esplicito specie se accanto abbiamo la nostra compagna, semmai ci conviene rallentare per rimanere indietro e così guardare il culo alle altre mentre salgono le scale. E se proprio non vogliamo dimenticare i Della Valle prendiamo almeno atto che ieri per otto milioni di studenti è finita la scuola. Ripensiamo per un attimo alla felicità di quell’ultima campanella prima dell’estate. lo dico prima che i servizi sociali ci tolgano il bambino che è in noi. Il caso ha voluto che ieri facessero anche i 17 anni che nessun fiorentino si era presentato a salvare la Fiorentina. Oggi però c’è Rocco, e sappiamo bene che Marina di Gioiosa Ionica è l’anagramma di “Mai una gioiosa”, uno che potrà farci sognare piccante e non piccato come nella precedente gestione. Come succede in quei sogni dove lei, mora come un’arancia della piana di Sibari, con gli stessi capelli di quella sulla carta che avvolgeva le arance, ci fissa come se non portassimo la fede. Molte cose ci dividono nel valutare più o meno positiva l’esperienza dei DV, ma una cosa mi sento di condividere in piena serenità, quella di mangiare tanta frutta e verdura, di bere tanta acqua e di non uscire nelle ore più calde. Con la speranza che tutto questo salutismo alla fine non uccida quel rancore di cui ci nutriamo avidamente.

venerdì 7 giugno 2019

Non solo fettuccine


L’arrivo di Commisso ha riacceso un po’ tutto, speranze, appetiti sessuali, passioni sopite, da quando si è paventato l’interesse italoamericano in città, anche il Bambi ha cominciato a mettere “mi interessa” a tutte le sagre nel raggio di 200 km da casa sua. Adesso il buon Rocco deve mostrarci le sue buone intenzioni così come chi ha le poppe grosse deve manifestare l’intenzione di mostrarle. Della Valle se ne è andato, Pioli essendo stato sempre avanti li aveva preceduti, e prima ancora toccò ad Ilicic accompagnato da bordate di fischi, adesso però non accetteremo più che qualcuno ci dica che al mare si sta di merda. Adesso che tra le disillusioni finalmente risolte posso metterci anche di aver capito che “Il Cammino di Santiago” non è un ristorante tipico di cucina alla brace. E menomale che la sua decisione Commisso l’aveva già presa prima che chiudessero lo stabilimento del dado tratto della Knorr di Verona. Potranno semmai andare in conflitto le nostre diverse anime, il Bambi che ha grandi occhi da sognatore e piedi ben saldi sta vivendo il caos che regna in chi fa il doppio gioco di personalità. Poi ci sono frasi rimaste intrappolate tra bocca e cuscino. Tipo, “Pioli uno di noi” e “Io sto con Della Valle”. Ma adesso è solo radioso presente, e mi aspetto che Rocco si presenti come fa il padre della sposa salendo sul tavolo a fare il discorsone tra un bicchiere di Barolo e l’altro. Anzi di più. Oggi al Franchi prevedo il primo miracolo americano a Firenze, quando davanti a una folla prima euforica e poi sbigottita trasformerà l’acqua di merda dell’Arno in vino. Poi come nella migliore tradizione della coreografia americana, tra una sincronia perfetta di cheerleaders indiavolate, la colonna sonora di Rocky, si manifesterà Joe Barone che roteando il balloon parlerà di note agrumate e sentori di frutta matura.

giovedì 6 giugno 2019

Il Calugi è contento anche se non lo da a vedere



Lo sblocca-cantieri, il servizio al TG1 su Commisso, buone notizie per sorridere e mettere a frutto il lavoro del dentista. Sono contento anche perché adesso la nuova proprietà avrà un credito, sarà sospesa l’attività di esposizione degli striscioni, ora che la temperatura è in rialzo, così possiamo finalmente concentrarci a mostrare le foto dei cruscotti. Non so a voi ma a me con questa nuova proprietà è riesploso l’entusiasmo, questa italianità trapiantata a New York mi ha davvero ispirato. Lancio qui la campagna per un nuova ed eccitante avventura nel mondo del tifo organizzato, e non parlo di noleggiare una Limousine per andare a mangiare il lampredotto tutti insieme, sto pensando a una cosa più importante, che molto probabilmente chiamerò “Viola Club Al Paciro”. Non dobbiamo poi soffermarci troppo neanche sull’aspetto di Rocco e di Barone anche se un po’ ricordano i Soprano, non dobbiamo sottilizzare, dobbiamo invece essere realisti e pensare come quando ordiniamo online e poi ci arriva il pacco a casa che non corrisponde del tutto alla foto. Se poi non vi sembra che Commisso abbia portato l’entusiasmo che vi sareste aspettati, ricordatevi sempre che ci sono persone silenziose che dentro di loro parlano tantissimo. Porto sempre l’esempio del Calugi che non amava esternare troppo, neanche un gemito, sarà perché soffriva di eiaculazione precoce e veniva silenziosamente nei pantaloni pur avendo un orgasmo. Vi assicuro che c’è anche il caso limite di un anziano pensionato di via del Campuccio che da quando se ne sono andati i Della Valle ed è apparsa all’orizzonte la sagoma di Commisso (Joe Barone avrebbe coperto l’orizzonte) si è ritrovato davanti al cantiere con un nuovo spirito. Ringiovanito nella passione. Certo, a chi aveva l’insonnia è cambiato poco, questo va detto per onestà. E dopo esserci liberati dai Della Valle adesso non ci rimane che liberarci dalle cene di fine qualcosa.

mercoledì 5 giugno 2019

Troppe voci


Ormai lo scopo della giornata, anzi dell’anno, è articolare un editoriale e infilarci categoricamente “der Kommissar’s in town oh oh”. Sfruttando l’assonanza, che poi con Joe Barone fa anche uomo di panza. Prima dell’arrivo di Commisso non c’erano mai state trattative serie, lo racconta chi fa le pulizie negli uffici dei Della Valle, in un paio di circostanze dopo la fumata nera avevano trovato i cestini pieni di gratta e vinci. Ma Commisso è pieno come un’ovo, anzi come Barone. Per fortuna questa volta nessuna barriera ha potuto opporsi all’amore di quest’uomo per la Fiorentina. Samp e Milan sono stati un modo per far ingelosire, dinamiche di coppia. Sono rimasto invece un po’ deluso perché mi sarei aspettato che convocasse una conferenza stampa alle 18:15. Anche solo per rassicurarci che con il caldo a Barone non passa la fame. Non mi rimane che ringraziare la famiglia Della Valle che per me rimane una proprietà che ha fatto del bene alla Fiorentina, l’ha presa dopo l’attacco terroristico del Cecchigorisis, l’ha ricostruita fino a farla valere quanto è stato disposto a pagarla il buon Commisso, anche se Diego ultimamente si era dimostrato un po’ Mark Caltagirone dando ragione a quelli che lo consideravano troppo assente. Poi alla fine ho dovuto abbassare il volume, troppe voci che credevo fossero per il closing, ho abbassato il volume e alzato gli occhi. Per fortuna erano culi che parlavano in Piazza del Carmine.

martedì 4 giugno 2019

Se fossi nato a Roma


La guerra adesso è tra nutrizionisti, economisti e nonne, tanto che guardando certi panini con la cotoletta ti chiedi se 292 è il colesterolo o lo spread. E la vittoria nei pesi massimi (sovrappeso) del pugile messicano cresciuto ad hamburger e hot dog contro il muscolosissimo inglese è lì a dimostrare che Muriel e Veretout sono cresciuti calcisticamente con le nonne e non con i preparatori atletici. E oggi che siamo tutti più sereni per la salvezza e per l’imminente arrivo di Commisso potreste anche finalmente confessare che dietro la tastiera di certi commenti sulla possibilità di andare in Champion c’era Luca Giurato. E che volevate dire “andare in campagna”. Il Bambi che non canta neanche sotto la doccia aspetta la fatidica firma e nel frattempo fa gli scongiuri. Non vuole assolutamente stonare vittoria. L’unico grande rammarico è che il momento del cambio di proprietà coincida proprio con quello dell’insalata di riso. Oggi potrebbe essere davvero il grande giorno ma non prima della chiusura dei mercati, anche se il mio ortolano mi ha confessato che per lui potrebbero comunicarlo anche a mercati aperti perché tanto a lui non gliene frega un cazzo. Purtroppo abbiamo sempre la testa altrove; culi che parlano, ora il cambio di proprietà, il nuovo allenatore, poi tua moglie si fa i capelli e non te ne accorgi. Se fossi nato a Roma avrei voluto fare l’osservatore romano.

lunedì 3 giugno 2019

La cordata per impiccarsi


L’alternativa al calabro-newyorkese era questa cordata. C’è da ringraziare Commisso sperando di non essere costretti a fare progetti sul passato. Sperando che il Cognigni d’oltreoceano non venga mai implicato in nessun reato fiscale, Al Barone non ha certo un nomignolo rassicurante. Rimane forte la sensazione che le grandi navi di Venezia siano come le Limousine della nuova proprietà. Pur di bere senza sentire chi sostiene che siamo passati dalle Tod’s ad Alberta Ferretti sono disposto a fissare in silenzio il bancone dell’enoteca. Basta, fine, stop anche all’era del terzo tempo, chiuso se Dio vuole il fair play, il Bambi era arrivato al punto che con tutto questo professare garbo, delle ragazze in spiaggia guardava ormai solo le parti coperte. Per fortuna è tutto più bello al sole, i discorsi sul cambio di proprietà, le idee sul nuovo centravanti, le strade Diladdarno, gli uomini che arrivano Doltreoceano, i torneremo a fidarci delle promesse. Anche il gioco di Pioli sarebbe più bello. Il sole è capace di illuminare persino i lati oscuri di questa vicenda. Non siamo disillusi, continueremo a illuderci ma con meno passione. L’unico intoppo di questa esplosione d’estate è che il Bambi dichiara di non essere ancora pronto a vedere i nostri piedi. Forse è solo impaurito, è tanto che grida ai DV di andarsene e adesso che hanno ufficializzato la fine della loro esperienza a Firenze è rimasto come frastornato. Non so se è stato l’effetto Commisso, ma appena ha incontrato delle difficoltà burocratiche per il rinnovo della carta d’identità ha subito manifestato la voglia di darsi alla macchia. Io stesso ad un certo punto ho pensato di continuare a scrivere ancora un altro pezzo di editoriale, poi mi sono ricordato che avevo già fatto troppe cose inutili.

domenica 2 giugno 2019

Anche le fontane si rianimano dopo il CDA


E' bastato il comunicato che esiste una trattativa per cominciare a festeggiare, io stappo un bianco delle Langhe, cosa meglio dopo Langherie subite in questi diciassette anni. Una famiglia benestante dell’Isolotto ha scelto addirittura una magnum e alla fine non è andato tutto liscio solo perché aveva scelto delle bollicine. E se poi il cambio non sarà come ci saremmo aspettati, vedi quello Pioli-Montella, maschereremo la delusione con nonchalance. Tipo quando il Bambi entra in macchina e inserisce il telefono in una conchiglia trovata su una spiaggia di Bali, così i vigili pensano che stia ascoltando il mare. Io del resto sono abbastanza abituato alle delusioni, Simeone è niente in confronto di quando seppi che le mani di Art Attack non erano quelle di Muciaccia. E poi ho avuto una soffiata e così prima che li facessero chiudere ho immagazzinato una bella scorta di cannabis light, per distorcere la realtà calabro-newyorkese, e nel caso fumerò fino a credere che Commisso sia nato in Borgo Allegri. Scusatemi se parlo così ma è la strada che si è occupata della mia educazione sentimentale. Commisso è molto distante dal mio immaginario di presidente della Fiorentina, quindi se potessi lo bacerei ad occhi chiusi come le cose irreali. La rivoluzione per me è cominciata ancora prima dell’ufficializzazione, niente finale Champion, di nuovo aperitivo al Mercato Centrale con vino siciliano per andare anche oltre alla Calabria, e poi pizza, pizza e ancora pizza da Michele, prima che la passione ci tolga di nuovo la gioia della farina Caputo. Poi le Rampe in festa, uno spettacolo di luci, suoni e colori che hanno animato la Torre di San Niccolò. Le fontane a cascata delle Rampe riattivate per la prima volta dopo un secolo. E se il cambio societario non darà i frutti sperati sarò sempre in tempo a maledire questo momento come ho già fatto con le insalatone.

sabato 1 giugno 2019

Dove parcheggerà la Limousine?


Non ce l’ho fatta a scrivere l’editoriale in modo da partire alle sette per il mare e fregarvi tutti. In alternativa andrò a scegliere il vino per il pranzo della domenica, ho fatto il cambio dell’armadio ma non ho ancora deciso se passare anche dal rosso al bianco. Mentre sulla scelta delle bollicine per festeggiare l’arrivo di Commisso non ci sono dubbi. Sarà Fanciacorta vista la sua altezza. Subito dopo il CDA anticipo che il blog si rinnoverà e si chiamerà “La riblogghita di’ Pollino”. Rimane un unico grande dubbio, a prescindere dal clima, dal vino, un grande interrogativo a prescindere da dove parcheggerà la Limousine il buon Rocco senza rompere i coglioni all’autobus, un interrogativo che mi porto dietro da 17 anni, e il mio ultimo tentativo siete voi che avevate previsto tutto questo, dati causa e pretesto. Secondo voi Diabolik sotto la tuta nera che usa per fare i colpi, è nudo? E subito dopo le vostre risposte possiamo abbandonare finalmente questo maggio piovoso al quale sono sopravvissuto solo perché il mio modo di ragionare è a compartimenti stagni. Questo sole ci dice che sul Televideo hanno aggiornato la pagina di Blade Runner. E se l’Inter ha preso Conte, noi con un altro allenatore qualsiasi tra Di Maio e Salvini, potremmo lottare per la Champion. Intanto la Rita per non saper né leggere né scrivere ha eliminato dalla dieta lo zucchero di canna. Mai più nemmeno ricette di Cannavacciuolo. Le canne fumarie al massimo come nasi per fare espressioni di facciata. Nel caso invece che saltasse la trattativa con il calabro-newyorkese la miglior vendetta è sempre il “m’importa una sega”. Mentre al meteo dico solo che le mezze maniche al limite con la carbonara.