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martedì 4 giugno 2019

Se fossi nato a Roma


La guerra adesso è tra nutrizionisti, economisti e nonne, tanto che guardando certi panini con la cotoletta ti chiedi se 292 è il colesterolo o lo spread. E la vittoria nei pesi massimi (sovrappeso) del pugile messicano cresciuto ad hamburger e hot dog contro il muscolosissimo inglese è lì a dimostrare che Muriel e Veretout sono cresciuti calcisticamente con le nonne e non con i preparatori atletici. E oggi che siamo tutti più sereni per la salvezza e per l’imminente arrivo di Commisso potreste anche finalmente confessare che dietro la tastiera di certi commenti sulla possibilità di andare in Champion c’era Luca Giurato. E che volevate dire “andare in campagna”. Il Bambi che non canta neanche sotto la doccia aspetta la fatidica firma e nel frattempo fa gli scongiuri. Non vuole assolutamente stonare vittoria. L’unico grande rammarico è che il momento del cambio di proprietà coincida proprio con quello dell’insalata di riso. Oggi potrebbe essere davvero il grande giorno ma non prima della chiusura dei mercati, anche se il mio ortolano mi ha confessato che per lui potrebbero comunicarlo anche a mercati aperti perché tanto a lui non gliene frega un cazzo. Purtroppo abbiamo sempre la testa altrove; culi che parlano, ora il cambio di proprietà, il nuovo allenatore, poi tua moglie si fa i capelli e non te ne accorgi. Se fossi nato a Roma avrei voluto fare l’osservatore romano.

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