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sabato 30 novembre 2013

Inconsapevole

Ho uno strano ricordo che mi ha accompagnato per tutta l’infanzia, un ricordo che andava rasente il muro nel tratto da via De’ Serragli a via Santa Maria, sempre sul marciapiede di destra. Quello del cinema Goldoni per intendersi, fino a dove abitava lo Scarnicci. Per molto tempo ho associato la mancanza di soldi, l’indigenza più di colore, con la possibilità di stare fuori a giocare con gli amici. Allora, quando uscivo di casa per andare da lui, speravo che fossero ancora poveri come il giorno prima, con la crudeltà tipica di quando si è figli piccoli, speravo di tutto, anche che gli avessero rubato la pensione della nonna, così sarebbero stati ancora più poveri e Noè sarebbe potuto venire con me a giocare alle Scuderie. E’ una strana storia, ma quando si è bambini la realtà è spesso deformata dalla fantasia, così come dopo il terzo figliolo anche la Mila si era parecchio deformata, insomma, gli era passata la fantasia di quando ancheggiava col fisichino da modella e faceva venire il mal di mare all’argentiere accanto alla Casini. Prima di partire da casa nascondevo le 50 lire per comprare la spuma al cedro dal Torcini, per paura che me le chiedesse la mamma del Noè. Era successo più di una volta che arrivavo a chiamarlo e una volta c’era l’idraulico, un’altra ci trovavo il falegname di via del Leone, e addirittura il lattaio, il ritornello del Noè era più o meno sempre lo stesso "Mamma, mamma, c'e' il garzone del pizzicagnolo.  Hai i soldi o devo andare fuori a giocare?”. Così stavamo ore a giocare a pallone inconsapevoli che sua mamma era una gran troia. Era bello essere così inconsapevoli però, ho pensato per molto tempo che la mia fosse invece estremamente religiosa fino a quando non ho capito che non era in ginocchio per pregare, ma cercava solo di tirare fuori il babbo nascosto sotto il letto. Ho pensato che Ennio Pellegrini e Della Martira fossero la punizione da scontare per il fatto di avere Giancarlo Antognoni, inconsapevoli che le punizioni di Antognoni erano più tese dei volti degli stessi Della Martira e Pellegrini, loro si consapevoli di essere la parte mezza vuota del bicchiere mezzo pieno. Inconsapevole della discriminazione territoriale andavo allo stadio con la bandiera fatta dalla mamma, un pezzo di fodera bianco e uno viola, un rettangolo diviso a metà con nostri colori del cuore, su un lato più corto i legacci per fissarla ad un’asta che non era altro che due pezzi di tubo di plastica comprati dall’idraulico del viale Petrarca. Se oggi c’è il fair play finanziario, pur inconsapevole mia madre lo applicava già all’economia domestica quando conservava in frigo il terziario avanzato. Inconsapevole che Raffaello Paloscia già vecchio negli anni 70 potesse arrivare ancora vivo a parlare di calcio su Italia 7. Inconsapevole, prima, che sarei diventato una fava, e dopo, che a 50 anni suonati sarei rimasto ancora così. Certo oggi sono consapevole che la Fiorentina è la squadra più bella del mondo, e ho maturato esperienze lavorative importanti che mi hanno permesso di confrontarmi con l’ amministrazione pubblica della mia città, e così prossimamente potrò vedere realizzato il mio sogno di quando, bambino, giocavo con il Meccano e fantasticavo d’inventare qualcosa di utile per l’umanità. Oggi il mio è puro orgoglio fiorentino, dopo aver fallito nel progetto di ripensare ad una periferia della città meno degradata, proponendo quella che avevo definito “Architettura erotica” la cui caratteristica facciata a sbalzo avrebbe dovuto rendere meno anonima la zona intorno al nuovo Palazzo di Giustizia, un progetto bocciato dalla comunità cattolica dopo aver visto la foto di presentazione. In attesa del terzo scudetto è arrivata allora la mia grande rivalsa perché saranno installati finalmente i nuovi semafori: dopo il rosso, il verde ed il giallo, scatterà il nero che laverà i vetri.

venerdì 29 novembre 2013

La lucertola

L’unica nota colorata del primo tempo è il cartellino giallo a Bakic, per il resto la squadra consegna il compito in bianco, qualcuno senza foglio protocollo come Ilicic, consegna la maglia ancora immacolata. La prima frazione di gioco è fatta da una fitta ragnatela di passaggi dentro alla quale rimane imprigionata tutta la pigrizia e l’indolenza di una partita che ha il fascino di un volantino della Coop. Il solo scambio interessante è stato uno sguardo annoiato da sette-otto metri tra lo sloveno e Matos, poi una melina senza costrutto. Insomma, un primo tempo brutto e avvincente come un rutto. Se Bebè non sembra un giocatore di calcio, l’allenatore portoghese sembra invece  Massimo D’Alema in fuga da quelli delle “Iene”. La squadra ha un sussulto di Fiorentina e  cresce nella ripresa con gli innesti di Pizarro e Cuadrado, Ilicic delude come gli ultimi episodi di Montalbano, ma non può essere bocciato ne così brutto, mentre Munua si guadagna la pagnotta su un tiro di un portoghese figlio di mignotta. La squadra del secondo tempo è riuscita a mostrare almeno la volontà di vincere, Pizarro regala profondità e con lui cresce anche Mati, con Cuadrado aumenta la velocità e Aquilani s’inserisce con più pericolosità, Marcos arriva alla conclusione più volte, Matos vive una serata sbiadita. Lo stadio vuoto e il risultato in bianco mi hanno ricordato molto da vicino una campagna elettorale di Prodi, non sono certo la cornice più adatta per una serata da ricordare, anche Ambrosini è grigio, insomma, una partita di cemento in una triste periferia del calcio che non conta, forse utile solo per quei giornalisti che si lamentano tanto degli allenamenti a porte chiuse. Montella e la squadra del resto sapevano che la partita era viziata da un’inutilità di fondo visto che anche vincendo avremmo dovuto comunque non perdere con il Dnepr. Certo, qualcuno se la poteva giocare meglio la chance concessa dal Mister, è vero, ma comunque non facile nel contesto di una partita viziata dal passaggio laterale amiotrofico, dal Pacos rintanato davanti alla sua area di rigore, dal pocos pathos di un avversario per lo più esodato nell’indifferenza vuota e silenziosa di Guimaraes. Note positive, l’imbattibilità di coppa, il fatto che in molti hanno riposato, che Pizarro ci abbia ricordato qualche sprazzo del giocatore che fu, Munua pronto all’uso come una siringa. Possiamo dire con realismo che quello di ieri non è stato altro che un allenamento, questo potrebbe essere il riassunto della nostra giornata di coppa, d’altra parte anche in San Frediano puoi incontrare una bella donna oppure fermarti a guardare una lucertola su un muro, e con un po’ meno realismo posso affermare che la lucertola non è altro che il riassunto del coccodrillo.

giovedì 28 novembre 2013

Come perdere mezza mattinata

Beata innocenza, trovo la figliola della Beatrice che gioca in via Maffia con una Barbie di colore,  e come se non bastasse, per ribadire cioè che in San Frediano non c’è nessun tipo di razzismo, mi dice che i genitori gli hanno comprato anche la Barbie di Borgo Allegri. Quello che salta agli occhi comunque è la parità  tra uomo e donna, se Gomez ha problemi con la zampa d’oca, la Beatrice ce l’ha con le zampe di gallina vicino agli occhi, mentre il culo rimane sempre tonico e ancora un punto di riferimento per le nuove generazioni. La Rita dichiara invece problemi con il piumino d’oca perché con il riscaldamento a palla fa troppo caldo. Mi sono perso, ah si, dicevo dell’innocenza della Gaia alla quale ho suggerito per Natale di farsi regalare anche il fidanzato della Barbie di colore, Ken spacciatore, così possono frequentare anche piazza Santo Spirito senza sentirsi fuori luogo. I bambini di oggi hanno le idee chiare, soprattutto quelli d’Oltrarno, non a caso la Gaia mi ha risposto che per Natale aveva già chiesto una scatola di Tampax, “E che cos’è?”, ho fatto il finto tonto per cercare di capire, è vero che sto invecchiando ma l’assorbente interno mi è sembrato meno comprensibile di un centrocampo con Vargas come interno. Mi ha risposto:“Non lo so, ma so che si può giocare a tennis, saltare, nuotare, sciare e fare tante altre cose". E a proposito di Tampax è proprio vero che i bambini assorbono tutto, e allora bisogna stare attenti a ciò che si dice perché sono porosi come noi siamo delle “poere” fave. E sempre a proposito di Tampax anche San Frediano ti assorbe, ci sono delle giornate nelle quali incontri persone e perdi mezze mattinate a parlare di chi è morto, della politica, della Fiorentina, varie ed eventuali, non ci sono solo le lavanderie a gettone, se trovi la Sonia entri nella centrifuga del pettegolezzo, se ti scontri con Gigi allora la lavanderia diventa luogo dove sedere mentre ti racconta di Renzi, della scissione del PDL, insomma, tra extracomunitari che asciugano il bucato ti ruba quella buona mezz’ora con massime che non sono il lato femminile di D’Alema, no, ieri prima di liberarmi mi ha detto “Nel Capitalismo l'uomo sfrutta l'uomo. Nel Comunismo è il contrario”. Verso Porta Romana mi è toccato raccogliere lo sfogo del Torcini perché la sorella abita in via Ugo Foscolo al quinto piano senza ascensore, e siccome alla Coop c’è l’offerta per il pellet, il problema non è tanto andarglielo a comprare, quanto portarglielo. 100 gradini a salire e 100 a scendere, con le ultime due rampe in cordata, e da lì mi ha raccontato la storia del condominio tra chi è a favore dell’ascensore e chi come quelli ai piani bassi non ne vogliono sapere, ormai l’unica persona che va a trovarla è rimasta la madre che non ne può fare a meno, un po’ come il vaccino per l’influenza, ma gli ci vuole 25 minuti per salire e quando si è ripresa è già l’ora di andare via. In poche parole la madre va ad ansimare in via Ugo Foscolo dalla figlia. La spesa invece gliela porta l’Esselunga, non potevo certo dirgli che non me ne importava una sega, anche perché quando l’ha comprata lo sapeva bene a cosa andava incontro, e invece si era lasciata ingolosire dalla magnifica vista e dalla terrazza, la foto ci mostra le colline ben visibili dal quinto piano, a prescindere dalle prime brume o bionde che siano, allora gli ho ricordato che il pellet va a ruba e mi ha salutato per paura di non trovarne più. Da Mario si mangia il lampredotto e si parla finalmente di Fiorentina, di stasera con la versione 2 e quindi con la curiosità di vedere ancora Matos, Ilicic che dovrebbe partire finalmente titolare, l’ennesima opportunità per Iakovenko e Alonso, e poi la guerra dei lampredottari con gli ultimi fatti di cronaca, l’olio novo, le castagne, il vino novello, il comune di Castiglion d’Orcia che ha diffidato McDonald’s dall’uso dei cipressi del suo panorama più tipico per pubblicizzare il nuovo Gran Chianina. Si parla di Batistuta che lunedì alle 16 sarà nel Salone dei Cinquecento e del David di Michelangelo che sarà il simbolo dell’Italia a Expo 2015. Prima di salutare Mario, si è parlato del razzismo, ormai un ossessione al contrario, anche la comunità  filippina si è risentita per le battute di Paolo Bonolis che ha fatto dell’ironia sul fatto che i filippini sono bravi a fare le pulizie, siamo esasperati perché a casa nostra non possiamo dire niente e se andiamo fuori ce ne dicono di tutti i colori, esasperati proprio come il Torcini, tutto sudato, che ha fatto appena in tempo a tornare da via Ugo Foscolo per intervenire sull’argomento: “I neri si lamentano tanto ma intanto salgono belli comodi sulla tramvia, io li farei salire dalla mi’ sorella”.

mercoledì 27 novembre 2013

Razzismo in San Frediano

Anche Diladdarno abbiamo dato luogo ad incresciosi episodi di discriminazione territoriale, non siamo mai stai cioè troppo propensi a far trombare le nostre fiche da quelli di altri quartieri. Non ce n’è mai fregato niente che ci fossero i ponti. In fondo siamo solo dei poveri bottegai chiusi, anche quando è domenica e la globalizzazione ci costringe a stare aperti, le nostre botteghe sono agli angoli più ottusi della città. Se Firenze non è Lecce e Firenze è solo San Frediano allora anche San Frediano non è Lecce. Le uniche ampie vedute di quartiere, la sola apertura mentale che ci concediamo è quella che pratichiamo in piazza Santo Spirito dove non si spaccia solo la fiorentinità. Insomma, si ragiona per vicoli stretti, pensieri a traffico limitato. In comune con il resto della città c’è la Fiorentina, l’olio e il vino che sono solo quelli delle nostre colline. Quando c’è penuria di passera ci si organizza in comitati di quartiere, ed è proprio con l’associativismo che combattiamo l’inopinata penuria di peluria. Ci stringiamo, ci diamo una mano e non solo quella, poi capirete anche come ci stringiamo. Gli altri che conoscono la nostra ritrosia nel concedere le donne Diladdarno, fanno altrettanto, non chiudono solo i rubinetti, ci chiudono a loro volta i ponti seccandoci i rifornimenti. Quando non arriva il carico di straniere disinibite allora si pagano le conseguenze di questa mentalità ristretta come certi nostri sughi. Il prete di Serumido, a proposito di mentalità in umido, nel giro di pochi giorni ha ricevuto la confessione di numerosi nostri parrocchiani che gli avevano rivelato: "Sono stato con la Rosina". La cosa è montata sempre di più fino a quando il parroco, soprannominato Don Johnson perché faceva tardi alla funzione della sera per seguire Miami Vice, si è reso conto che la faccenda era ormai sulla bocca di tutti, era degenarata così tanto da convincerlo a convocare il Vescovo d’urgenza, l’alto prelato ha così mosso il culo, e come la guardia medica di via Sant’Agostino ci è venuto a trovare. Durante l’omelia ha rivolto un monito ai fedeli puntando il dito sulle abitudini sessuali della comunità di San Frediano, abitudini ritenute dalla Chiesa troppo libertine, me l’ha raccontato la Liliana di via del Campuccio che non si perde una messa dal 68, poi ha fatto capire agli uomini che sarebbero dovuti passare in Sagrestia una volta finita la messa perché Don Johnson doveva fargli delle domande. Il Tozzi che è sempre collegato con il Pentasport ha pensato che volesse chiedere di Ilicic visto che la sera prima l’aveva sentito intervenire in diretta, perché anche lui come me non lo ritiene affatto un bidone, anzi lo considera un grande giocatore, spesso decisivo, ed è assolutamente contrario ad una cessione in prestito al Genoa, poi ha pensato che il parroco fosse semplicemente incazzato come succede quando perde la Fiorentina, quando cioè diventa intrattabile e aumenta del doppio le penitenze, tanto che ormai la gente lo sa e si confessa solo dopo una vittoria. Con i tre punti infatti Don Johnson abbuona tre Ave Maria, aggiorna la classifica attaccata all’interno del confessionale, usa il tablet per mandare anatemi contro Marco Siena, mentre con l’altra mano assolve pronunciando parole in latino tipo Mediaset Premium e indossando la sciarpa del Gruppo Chiava al posto della stola. Comunque la tanto temuta domanda alla fine è arrivata, alla faccia del segreto della confessione, calpestato si dice per il bene della morale comune che ha priorità su tutto, specie se la priorità la decide il priore: "Chi è andato con la Rosina faccia un passo avanti". Tutti, tranne uno, hanno fatto quel maledetto passo avanti. Don Johnson, già rubizzo di vin santo, ha voluto premiare la rigida solidità morale dell’unico parrocchiano che non si è mosso, abbracciandolo e guardando i peccatori negli occhi con uno sdegno pari solo a quello provato per Calvarese: "Bravo!  Come ti chiami?". Non gliel’avrebbe mai voluto dire che era Giacomo La Rosina. Non solo questo, sono successi anche altri fatti incresciosi in San Frediano, e a prescindere dalla scaramanzia si sono visti gatti neri rincorsi da cani razzisti. Molto meglio invece il fenomeno delle tope nere che aumenta quando in San Frediano non piove e le donne possono usare la bici.

martedì 26 novembre 2013

W le donne

A Udine non abbiamo fatto punti ma in compenso c’è stato il contatto Pradè-Pozzo, smentito per ovvie ragioni investigative dai Ris di Parma, mentre i più informati sostengono che non ci saranno problemi per riscattare la seconda parte del cartellino di Cuadrado proprio visti i buoni rapporti in essere tra i Della Valle e la famiglia Pozzo. Non sono così convinto che non ci saranno problemi di natura economica, e a questo proposito mi viene in mente il classico esempio del genovese che va a mangiare al ristorante insieme a un ebreo per concludere la trattativa Cuadrado lontano da occhi indiscreti. Tutto bene come sostengono sempre i ben informati, il pasto è quanto di meglio offra la cucina ligure, ed entrambi alla fine si sentono tanto soddisfatti dell'accordo quanto dell'abbondante mangiata. Nasce però il problema del pagamento, non specificato ovviamente in precedenza. Si sente allora la voce del genovese che piano piano dice:"Pago io!". Il giorno dopo si saprà che un noto ventriloquo ebreo è stato sgozzato per un regolamento di conti. Sgozzare infatti non è un problema, è solo sgozzare anche se i Ris di Parma non sono d’accordo. Intanto i soliti ben informati che ci avevano dato Gomez convocato per Udine, brancolano nel buio della buona informazione. Lei no invece, “La vita è una schifezza, e tu sei la vita mia!” Con questa frase Cristina de Pin ha accettato la proposta di matrimonio del suo Riccardo, del resto Montolivo è uno di quegli uomini che credono nella famiglia, e solo il Salucci di via de’ Serragli ci credeva più di lui, così tanto che ne aveva due. Una anche in via Senese. Gomez è in Germania dal dottore di famiglia, una visita che ci capita tra capo e collo, l’esatto contrario del cacio sui maccheroni di famiglia, i soliti ben informati sostengono, che l’esatto contrario sia invece un calcio su Maccarone. Scoperta nel frattempo la strategia di Fiorentina.it, non piace ai suoi vecchi utenti perché in realtà è rivolta a un pubblico prettamente femminile, lo dice Ceccarelli intervistato dalla rivista “Donna in sovrappeso” ha rivelato che l’idea è stata proprio quella di andare incontro alle donne perché se lo vedono prima loro la notizia si sparge più in fretta e così poi lo sanno anche i vecchi utenti. Per quanto riguarda il contatore degli utenti on-line, Ceccarelli ha affidato la gestione ad una squadra di cacciatori che si alterna con una di pescatori. Le sparano grosse anche i pescatori. Chiudo raccontando la storia di Furio che abitava in una topaia di via della Chiesa, sempre positivo a differenza di chi scrive su Fi.it che invece si lamenta perché gli scudetti sono solo due e le stagioni solo quattro , insomma, che sputa sulla Fiorentina anche quando c’è vento contrario, Furio era un entusiasta pur vivendo in quella topaia, io mi sentivo in colpa perché vivevo al primo piano e le mie finestre sul retro si affacciavano tutte sul giardino Torrigiani. Lui pur essendo il più disagiato tra noi non ne faceva una colpa a nessuno, anzi, sorrideva e aveva sempre le occhiaie. Quando veniva a casa mia mia madre gli faceva sempre l’uovo sbattuto, parlava di Fiorentina in maniera positiva, sempre, e mi diceva che a Siena non capivano una sega, oggi capisco a cosa si riferiva, mentre quel suo sorriso e quelle sue occhiaie non le capivo proprio come un post  di Lud, era addirittura più positivo di Corvino quando parlava dei 4 sgudetti, non mi ha mai fatto entrare in quella sua topaia, probabilmente perché se ne vergognava, e quando lo aspettavo fuori e apriva la porta usciva uno strano odore che io non avevo ancora mai sentito, e che pensavo fosse odore di muffa. Mi sono chiesto per tanto tempo come facesse a vivere in una topaia ed essere comunque sempre così di buon umore e con le occhiaie, mentre io che vivevo in un appartamento dignitoso mi calava la vista. Alla fine penso che non fosse una vera e propria topaia come intendiamo noi, era lui che la definiva così, un vezzo, solo perché era sempre piena di fica. Mentre lui trombava, io mi facevo le seghe e la mi’ mamma gli dava pure l’ovo sbattuto. Chiudo davvero, per superare le reti sbagliate da Cuadrado a Udine, e certi vecchi retaggi, visto che ieri è stata la giornata contro la violenza sulle donne, strappiamo certi manifesti che fanno tanto discriminazione territoriale e violenza negli stadi.

lunedì 25 novembre 2013

X

Poca Fiorentina, troppo poco 30 minuti per poi darsi in pasto alle ripartenze. La prima sconfitta meritata della stagione coincide con la peggior partita di Borja Valero da quando è a Firenze, con tanta presunzione naufragata in un secondo tempo fatto d’impotenza farraginosa. Neto tiene in piedi la baracca, i cambi sono trasparenti come l’aria, la squadra si affloscia come un soufflé fatto male. Occasione enorme buttata, ma anche episodio, si, ci può stare. La sosta non aiuta invece di farlo, le nazionali spremono, il percorso della grande squadra non è ancora terminato, e rimettere insieme tutti questi tasselli non è stato compito al quale Montella ha saputo rispondere con efficacia. Udine non è certo terra di conquista facile, ma la prima mezz’ora ci aveva mostrato la Fiorentina che abbiamo in testa, quella che avrebbe potuto facilmente gestire l’ennesima vittoria esterna se solo avesse saputo mettere a frutto quella sua superiorità, se si fosse specchiata di meno e avesse trovato il vantaggio, avrebbe messo la partita su un piano ideale, quello che invece ha saputo fare immeritatamene in quel momento l’Udinese, e su quello ha costruito la vittoria, alla fine meritatamente. Vedendo quei 30 minuti e ripensando alla Fiorentina delle altre partite mi viene in mente la ghiaia, perché la ghiaia è per sempre, ecco, ci vorrebbe una squadra fatta di ghiaia per avere più affidabilità di aspettative, la Fiorentina dovrebbe dare garanzie come lo fa bene proprio un vialetto di ghiaia. Lo dico con cognizione di causa perché il mio ottimismo è costruito con la ghiaia, del resto è meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che essere pessimisti ed avere ragione. Ripartiremo subito, un episodio, una sconfitta di cui Vincenzo Montella ha firmato soggetto e sceneggiatura con una “X”. Finalmente ho inveito contro Borja Valero, non era possibile, non era umano un giocatore che non sbaglia mai una partita, così mi sento meno inferiore e affronto la settimana con il piglio giusto, la delusione è passata, è durata l’attimo che mi sono sentito come un laureato in medicina ancora in erba, un erbivoro che ha fatto una scoperta di enorme importanza, a tutti gli anziani con la pressione alta gli gira la testa, mentre a quelli con la pensione bassa gli girano le palle. Poi è passato tutto, del resto abbiamo aspettato tanto, non sarà certo una settimana in più a impedirci di sognare, di credere che questa è la squadra giusta, Firenze non è Reggo Calabria dove un sogno suicida che si sdraia sui binari per andare a trovare l’asticella di Montolivo a Milano, muore con nove ore di ritardo. Ho la consapevolezza che siamo una grande squadra, a prescindere dalla sconfitta meritata di Udine, con la speranza anche un po’ infantile che ci possa servire da lezione, questa Fiorentina ci regalerà qualcosa, lo sento, anzi vorrei diramare un comunicato Ansia, che per qualche verso può sembrare anche un Comunicato dell’Unione Stitici italiani, che non è calma e gesso ma “Chi non la fa l’aspetti”. La Fiorentina.

domenica 24 novembre 2013

Il buongiorno fa le ore piccole

Se il buongiorno si vede da ieri sera, a Udine segnerà persino Tomovic, non solo Galliani, a Careggi anche il personale infermieristico milanista, turbato, ha inscenato una protesta, e a causa di uno scambio in urologia, stamattina il succo d'arancia non verrà servito. A Napoli sono rimasti male, Pino Daniele ha precisato la sensazione “un po’ come suonare una chitarra non amplificata, alla fine è come tamburellare con le dita su un tavolino da picnic”. Il Milan è inguardabile, Allegri dopo essere rimasto chiuso 50 minuti dentro gli spogliatoi ha sostenuto che il Milan non muore mai, e a proposito di Pino Daniele lo ha paragonato ai vecchi musicisti che non muoiono ma che si decompongono. A sentire Allegri mi viene in mente che il vero guaio della realtà  è che non c'è la musica di sottofondo. Eccezionalmente, Galliani nella parte di Goldfinger e Allegri in quella di Bond hanno interpretato un passaggio del film più caro al Cavaliere prima che aprissero Orofino compro oro, "Suppongo che si aspetti che io parli." "No, signor Bond.  Mi aspetto che lei muoia.". Comunque Allegri è tenace, guarda avanti e guarda al fatto che ha comunque guadagnato un punto sul Verona, e ritenendolo un affare ha voluto spiegare quali fossero per lui le regole di acquisizione di un punto sul Verona. 1. Una volta che hai in mano un punto non restituirlo mai più. 2. Non si può imbrogliare la classifica, ma tentar non nuoce. 3. Non spendere mai più parole di quanto devi per l’acquisizione di un punto sul Verona. 4. Il sesso e un punto guadagnato sul Verona sono due cose che non durano mai abbastanza. 5. Se non puoi rompere il contratto di Montolivo, piegalo. 6. Non lasciare mai che la famiglia interferisca con il guadagno di un punto sul verona.  Non lasciare mai che la famiglia si frapponga ad una buona occasione come quella di guadagnare un punto sul verona. 7. Tieni sempre le orecchie aperte perché gli insulti sono costruttivi. 8. Controlla sempre il resto. Magari Balotelli sbaglia un rigore. 9. Opportunità più istinto uguale profitto di un punto sul Verona. 10. Balotelli morto non può spendere la sua bravura quanto un Balotelli vivo.  Non uccidere mai Balotelli, a meno che il guadagno che ne ricavi dalla sua morte sia maggiore del guadagno che puoi ricavarne dalla sua vita. E il rigore allora lo calcia Matri. 11. Qualunque cosa che valga la pena di essere venduta, vale la pena di essere venduta due volte. Due pareggi infatti sono due punti guadagnati sul Verona che perde due volte.12. Qualunque partita rubata è profitto allo stato puro.13 Un punto sul Verona è un’affare e un affare è un affare. 14. Un buon affare generalmente non lo è.15. Guardati dai parenti che portano in dono un punto guadagnato sul Verona. 16. Quando Galliani suda, accendi il riscaldamento. 17. Mai mettere l'amicizia al di sopra del guadagno di un punto sul Verona. Allegri visibilmente scosso è stato interrotto da Braida al quale è stato tradotto il labiale mentre lo portava via “La cocaina è il modo che ha la natura per dirti che tu hai troppi soldi”. A noi tifosi Viola la giornata ci sembra propensa. Perfettamente divaricata.

sabato 23 novembre 2013

L'avvisaglia

C’è chi ce l’ha in comune, chi privato, basculante o meno, comunque lì già da molto tempo. Così l’ho spolverato per averlo bello lucido e tirarlo fuori alla prima avvisaglia, considerato che a me basta poco per considerarla tale, domani sera sarà per strada. La vittoria a Udine, si, per fare un esempio, quella sarebbe ufficialmente un’avvisaglia. Quindi me l’aspetto perché penso che sia arrivato il momento, del resto la Fiorentina è quella che tra le grandi ha più margini di crescita, quella cioè che ha fuori i giocatori più importanti. Maturità, consapevolezza, ambizione e spirito di squadra mi hanno spinto ad andare a spolverarlo. Certo, uno può decidere di tirarlo fuori anche all’ultimo istante, per essere più sicuro, per scaramanzia, e quindi mostrarlo poi così com’è. Anche impolverato. Importante è fargli sentire il rumore delle foglie del viale dei Colli, spingerlo nel caos del ponte alla Vittoria, parcheggiarlo in piazza Tasso e fargli fare due passi Diladdarno. Da condire con l’olio nuovo aspettando le prime gelate per mostrare agli avversari che saranno quelli i migliori cavoli neri, poi le castagne, da fuori area se rientra Ilicic, e da dentro con Gomez finalmente schioppettante. Non importa se piove perché tanto è riparato, e c’è forte coinvolgimento in città, così come per le donne il bacio sulle labbra con gli occhi chiusi è generalmente segno di forte coinvolgimento, abbandono, passione. O congiuntivite. Ho voglia di sentire il rumore dell’avvisaglia, basterebbe che cessasse il chiacchericcio delle donne di San Frediano, lo stesso problema che riscontrai quando chiesi alle signore presenti di fare silenzio per sentire anche il rumore delle cascate del Niagara. !!!opmet len orteidni aiggaiv ,etrap af esarf atseuq iuc id ,tuptuo ous li ehc ecolev etnemlat ,odardauC id ecolev ‘uip 'e ailgasivva atseuQ. L’avvisaglia ci renderà finalmente liberi come lo era il mondo prima che Cristoforo Colombo, nel 1492, importò in Europa il tabacco. Prima lo si fumava solo in America. Allora sì che c'era vera libertà di scelta. Continente per fumatori, continente per non fumatori. Oggi vincono sempre le solite, prima dell’avvisaglia, e dopo, invece, anche i mancini si sveglieranno e non saranno più mancini, ma...sogno...o son destro? Ci vogliono le palle per annusarlo, per annunciarlo in anticipo, per andare in culo alla scaramanzia, l’avvisaglia va guardata in faccia, insomma chi non ha le palle è come la Regina Elisabetta che altrimenti sarebbe Re. L’avvisaglia è così grassa che quando fa marcia indietro ti risucchia con le chiappe, l’avvisaglia sta tra Udine e il martello. Certo, l’avvisaglia la doveva cogliere anche Costa quando ha ingaggiato Schettino, visto che ha un parente giapponese anche lui Capitano di vascello che si chiama Mencajo. L’avvisaglia ci spingerà verso qualcosa di creativo come il festeggiare, pochissime persone solitamente fanno qualcosa di creativo dopo i trentacinque anni di età.  Il motivo è che pochissime persone fanno qualcosa di creativo prima dei trentacinque anni di età. A Firenze le persone prima e dopo i trentacinque anni di età sono più di trentacinque anni che non festeggiano qualcosa di creativo come uno scudetto. C’è chi ce l’ha in comune, chi privato, basculante o meno, comunque lì già da molto tempo, è arrivato il momento di tirarlo fuori. Nudo e crudo. Quel sogno va tolto da dove è rimasto posteggiato per troppo tempo.



venerdì 22 novembre 2013

Cattivi pensieri

Quando non c’è il calcio l’osteoporosi mi travolge, le analisi sono peggio di quelle di Civoli e allora la mia passione implode in cattivi pensieri. Per come siamo messi, una volta appurato che anche la Lega ha perso il suo appeal a base di polenta e salsicce, direi che la classe politica sta tentando in tutte le maniere di dividere l’Italia in due, ma questa volta per il lungo. Un’operazione immobiliare studiata per creare i cosiddetti corridoi umanitari. Ci stanno subaffittando come raccordi, tra un po’ Letta ci dirà che il Milite Ignoto è una donna della famiglia Ligresti messa lì dalla Cancellieri. Intanto Angelino Alfano partorirà finalmente un’idea, c’è apprensione tra gli scissi perché si dice che potrebbe essere una gravidanza isterica. La nostra classe politica ha la volontà di cambiare il mondo perché sa che al peggio non c’è limite. Dopo che si è abbattuta sull'occidente la recessione economica dovuta all'aumento del prezzo del petrolio, e Delio Rossi sulla Sampdoria, in Italia la Fiat si dichiara pronta a sostenere l'onere di riconvertire le sue auto all'energia solare, ma a due condizioni: 1. la Fiat dovrà possedere il controllo azionario del sole 2. la Fiat potrà far ricorso alla cassa integrazione in caso di eclisse. Ieri parlavamo di cattivi pensieri che aumentano in tempo di crisi, tutti hanno cattivi pensieri. Solo che non tutti lo vogliono ammettere, in fondo, i cattivi pensieri fanno parte del patrimonio personale, sono una componente fondamentale del proprio io, della propria personalità. Sono un segno di distinzione, ti identificano in maniera univoca. Sono come le impronte digitali, ognuno ha i suoi, e sono diversi da quelli di tutti gli altri. Ma non sono esattamente delle impronte digitali. I cattivi pensieri evolvono, mutano, si modificano, seguono la crescita e la maturazione dell'individuo. Quindi, i cattivi pensieri non solo identificano la persona, ma ti dicono pure la sua storia, quanti anni hai, la tua formazione, le tue basi, l'ambiente con cui hai interagito e da cui hai appreso, quante volte al giorno ti infili le dita nel naso, la partita IVA di quella signorina che hai caricato quella sera sulla statale e te la sei portata in una radura in mezzo al bosco per iniziarla all'ornitologia (come se prima tale scienza le fosse sconosciuta) ed alla fine della prestazione non ti ha rilasciato lo scontrino tanto che mentre ti rivestivi è arrivata la Finanza e vi ha fatto 200 euro di multa per evasione fiscale, e via di questo passo. Occhio quindi quando rivelate un vostro cattivo pensiero perché questo autorizza la gente a fare su di voi più cattivi pensieri di quanto possiate immaginare, meglio fare delle proposte concrete come quelle della politica. Tommaso è diviso tra la autogestione e l’occupazione, gli ho suggerito di lanciare una proposta concreta per accreditarsi come leader all’interno della sua scuola. Durante un’assemblea infuocata si è ricordato dei consigli di suo padre e ha chiesto di modificare l'esame di maturità, ma non come vuol fare il Parlamento, se esame di maturità dev'essere, chi è che può sapere se uno è maturo? Esatto! Proprio lui, il Presidente della Commissione d'Esame ideale sarebbe l'Uomo del Monte! Si, diplomato.  No, bocciato.  E via, fine, stop, senza voto. Si o no.  Niente voto, in tempo di internet forse solo uno sorriso :-) per chi è andato bene, tristezza :-( per chi è andato male, e via.  L’iter di una legge non deve superare i caratteri di un twit. Dopo il fiasco della proposta anche a Tommaso sono arrivati i cattivi pensieri per un percorso scolastico probabilmente compromesso da cattive compagnie come quelle con il proprio padre. I figli adolescenti del resto affondano nei cattivi pensieri, affondano nei divani dove nel tempo ritrovi anche wurstel crudi, mentre loro dichiarano di essere, e lo sono, l’evoluzione della specie, televisore acceso sui cartoni animati americani più volgari, iPod con “Ghetto chic RMX di Salmo sparato a tutto volume, la perfetta gestione del telecomando in bilico e i pollici tarantolati in Sms furibondi. Cerco di scuoterlo dai cattivi pensieri, va bene la tecnologia però non a scapito della cultura. Così lo spingo ad andare a teatro dove l’attore si ritrova nudo sul palco davanti a un pubblico che si spoglia finalmente delle proprie ansie.

giovedì 21 novembre 2013

Meglio il front-office che la dietrologia

Certe partite di qualificazione ai mondiali ci spingono ai pensieri più spinti, e se proprio dobbiamo fare della dietrologia, come non parlare di culi, proprio là dove lo spingere risulta il verbo più appropriato. Del resto nel calcio la fortuna è importante come il fattore campo, e se una squadra ha culo non ti lascia scampo. Insomma, basta un palo beffardo e ci lasci le penne. Così come proprio da una partita finita male nacque la ricetta delle penne agli scampi. Da una partita di scampi marci come i nostri pensieri, invece, c’è chi ha rischiato di lasciarci le penne. La dietrologia femminile è comunque preferibile a quella maschile, sempre così pelosa, molte volte l’uomo fa pensieri spinti sulla dietrologia femminile per rimanere solo con il palo in mano dentro a bagni beffardi. Spesso i dubbi sulla regolarità del campionato ci assalgono, pensieri che fanno attrito con le pareti della nostra morale, non a caso Brando usava il burro. Qualcuno che non ama i derivati del latte potrà sempre rifugiarsi nella vasellina, perché lubrificare la propria mente da sospetti fa bene, anzi è indispensabile come schiarisi la gola prima di una confessione fiume davanti al giudice Tosel. In questo caso si parlerà di discriminazione territoriale, visto che non si parla mai di confessioni lago. Parlare come un torrente in piena potrebbe quindi portare a dissesti idrogeologici, mentre parlare come un torrente in secca provoca dissesti ideologici spesso di stampo mafioso. La reticenza si sa è come il vento. I pensieri cattivi non fanno bene al calcio, così come il clan dei Calvaresi, per i quali però basterebbe un vaccino a lento rilascio, la moviola. Più interessante sarebbe capire perché sempre più calciatori si lasciano crescere la barba, molti si vergognano di questo calcio, per altri radersi meno sembra poter concedere più tempo da dedicare ai social network senza arrivare tardi agli allenamenti. La barba è comunque una barriera, di fatto costringe gli agenti esterni a scavalcarla per poter aggredire il viso, ma non tutti gli agenti esterni hanno il piede di Pirlo. Non tutti sono agenti esterni che scavalcano come Cuadrado. Altri hanno agenti come quello di Pizarro che la barba se la lasciano crescere per non farsi riconoscere. La barba e i baffi impediscono ai pollini di raggiungere i polmoni mediante inalazione, i pollini non i palloni. I raggi del sole possono danneggiare la pelle, Massimo Mauro, uno degli acari più fastidiosi, rompere le palle, e la Fiorentina rischia di più perché ha sempre il pallino del gioco. Look, anche moda quindi, oltre a sinonimo di virilità, vedi Montolivo che non ce l’ha, che insieme alle grandi e inseparabili cuffie per la musica ci mostrano un modello di giocatore che parlando di pollini, palloni, pallini e palle, possiamo dire che fa ridere i polli. A Udine intanto sembra proprio che a parte Egazy siano tutti arruolati, spero che almeno questo sgombri il campo dalla dietrologia, anche se quando si parla di dietrologia forse sarebbe meglio parlare di gamberi e non di sgombri, comunque nel calcio la dietrologia è inevitabile, basta un risultato, un fuorigioco non segnalato o un rigore non dato e il sospetto infetta i nostri pensieri. Chi fa dietrologia parlando dietro le spalle viene messo dietro la lavagna. In molti salumifici si fa dietrologia anche dietro ai prosciutti. Purtroppo la dietrologia è ciclica, bisogna conviverci, non dico una volta al mese come il ciclo e nemmeno in maniera invasiva come un ciclone che invece della Sardegnna dovrebbe colpire la Lega, e allora quando i sospetti piovono così copiosi cerco di mettermi al riparo. Un centro commerciale va benissimo per ripararsi da questo nudifragio.

mercoledì 20 novembre 2013

La Graziella

Firenze è città da vivere a piedi o al limite in bicicletta, come fa Ambrosini, si fa moto senza bisogno del casco, per me è uno strazio solo perché bisogna usare il campanello, quando chi mi conosce sa benissimo che amo bussare. Non è certo per fare un piacere a me ma anche a “tressette” si bussa e non si suona il campanello. Con la bicicletta i pensieri vanno a spasso d’uomo, anche in città dove non c’è un duomo, l’aria in faccia quando si fa frizzante ricorda il lambrusco. La bicicletta è così silenziosa che non copre nemmeno il rumore dei pensieri, che tra il lusco e il brusco percorrono non tanto strade condivisibili ma piste ciclabili. Certe riflessioni profonde come buche s’Interrompono alcune volte davanti alla bellezza del paesaggio o a fiche di passaggio, altre davanti a barriere architettoniche. Le cossiddette donne da marciapiede. Pedalando insieme ai dubbi illumino i Lungarni, la dinamo non è solo quella di Kiev. La bicicletta a differenza del calcio ti costringe a usare la moviola per vedere le azioni più belle della città a rallentatore, spesso un bene, delle volte però ti costringe a vedere meglio anche le persone che camminano e che mostrano tutta la cattiveria di chi non da la precedenza nemmeno sul marciapiede. Allora penso che persone senza cuore così non saranno mai donatrici di organi per un trapianto. In bicicletta solitamente fischietti pur non avendo i cartellini gialli in tasca. Quando non lo fai è solo perché ti girano le palle per via delle bollette da pagare. Ieri mi è arrivata anche la bolletta di Frate Indovino. Cosa volete che faccia? La pago, altrimenti mi staccano anche il calendario. Non c’è solo il Colonnello a cantare, la bicicletta è un mezzo che ispira parecchio, specie quando imbocco Borgo Tegolaio contromano “ Dieci ragazze per me posson bastare...  Dieci ragazze per me, devo dimenticare... Laura non c'è, è andata via, Laura non è più cosa mia... Nove ragazze per me posson bastare…”. Non so se è meglio quando canto o quando penso, il rumore del rotolamento dei pensieri dipende dal tipo di superficie, quando trovo la pietra serena allora penso che quello che ha inventato la prima ruota era un idiota. Perché è quello che ha inventato l’altra che era un genio. Come chi ha inventato le cosce, due devono essere, con la loro superficie bella liscia dove i pensieri rotolano cadendo sul duro di pensieri sempre più turgidi. Chi ha inventato i freni  invece di fatto ha condannato i calzolai alla chiusura. Nessuno risuola più le scarpe anche perché su Zalando non paghi nemmeno le spese di spedizione. E’ la settimana del ritorno di Mario Gomez, e anche se non è ancora in gruppo penso a coloro che invece lo sono con la bicicletta, occupano l’intera carreggiata e rompono i coglioni. In bicicletta la salita è antipatica come Guidolin, l’infortunio di Gomez però è ormai in discesa, superato, allargare il braccio infatti non è come nel calcio che ti fischiano il rigore, serve, è l’equivalente della freccia. Nel calcio il palo è la dannazione più grande, il quasi gol, un no detto quando il cinci è bello ritto, con la bicicletta è essenziale per allucchettarcela. Quando piove c’è la cyclette mentre nel calcio non vengono mai a giocarti le partite in camera, l’unica cosa in comune è che stai a sedere sul duro. La Graziella è la bicicletta dei sogni, soprattutto quando è nuda, e allora dedico al Sopravvissuto l’ultimo raduno di Grazielle nude.

martedì 19 novembre 2013

In amore ci vuole fortuna, e comunque anche un bel culo non guasta


Il mondo del calcio è sensibile alla scaramanzia ma anche in sensibile affanno, perché la gente che fa programmazione seria è costretta ad usare impermeabili gialli quando c’è il sole, cappotti quando c’è l’afa, Calvarese in tutte le stagioni o sempre la solita cravatta. Non c’è più tutto quel ferro che c’era una volta, anche la Cristina, per la sua carriera, è costretta a ciancicare palle che non siano quelle di peluche di Montolivo. Insomma, quando senti il bisogno di toccare ferro, realizzi che il mondo è composto di plastica, nichel ed alluminio. Come anche posteggiare, non è più quella manovra come s’intendeva una volta, e a niente quindi servono i sensori di parcheggio inclusi nel prezzo, posteggiare oggi  ha tutto un altro significato, per molti infatti significa leggere, scrivere e spedire posta elettronica. Ve lo immaginate Costantino Rozzi o Romeo Anconetani a combattere con un twit di Trevisanello o Berggreen? Il mondo del calcio è proprio cambiato, e non solo quello, per andare a cercare due funghi ci vuole il tesserino, per andare in trasferta ci vuole la tessera, c’è chi ha pagato il ticket per andare a funghi e chi si è presentato con la tessera sanitaria ai tornelli di Bergamo. Per il Salvatempo della Coop c’è anche chi ha utilizzato i fazzolettini Tempo e poi salvato la Regina in un file. Un tempo quando si andava a Genova ci scappava soprattutto una bella mangiata di pesce, oggi se superi certe quantità, fuori ti ritrovi Green Peace a fare una manifestazione di protesta. Per il prossimo campionato già ci sarà la posta elettronica nelle confezioni di corn flakes, le URL sostituiranno le USL, la Mercedes presenterà le prime automobili guidate via Web. Anche i detti saranno sponsorizzati, cielo a pecorelle, acqua Ferrarelle. Le banche non danno i mutui e i figli rimangono in casa con i genitori fino ad età avanzata, così le mamme continueranno a scuoterli per farli andare a scuola, si, anche a 47 anni visto che qualcuno nel frattempo sarà diventato anche Preside. Sarebbe strano poi che l’Italia dopo aver consentito di rifondarsi a fascisti e comunisti, si scandalizzasse per un ritorno nel calcio di Luciano Moggi, comunisti e quindi Rossi, sarà questo l’unico riferimento alla Nazionale di ieri. Intanto domenica prossima, il calcio, imprigionato sempre di più tra la necessità di affidarsi alla tecnologia e il disperato tentativo di lasciare la discrezionalità agli arbitri, effettuerà un minuto di silenzio per ricordare che nel 1750 Isaac Newton ebbe un momento di sconforto, quando inciampò e cadde giù dalle scale. Il mondo non si è rivoluzionato solo nel calcio malgrado Trapattoni, no, anche dal pizzicagnolo si guarda avanti ma con un occhio alla tradizione, il mio infatti tenta di fregarmi tale a quale a come faceva il padre con mia madre. Pago la carta come fosse bresaola, mette una fetta di bresaola, un foglio di carta, una fetta di bresaola, un foglio di carta, appena entro in negozio mi guarda e sembra voler dire: "Guardi, oggi ho della Fabriano che è la fine del mondo". Se voglio della bresaola sono costretto ad andare in cartoleria. Gli striscioni devono essere autorizzati, accendini ed ombrelli non entrano, la birra viene servita nel bicchiere di carta, così facendo se uno senza peccato volesse scagliare la prima pietra si prende pure il Daspo. Per rispondere poi ai soliti noti che battono sul tasto della donna da tastare, devo dire che nel calcio come in amore ci vuole fortuna, e comunque anche un bel culo non guasta. Penso che questo atteggiamento morboso di continue richieste di nudità sia un passaggio laterale un po’ montoliviano della loro esistenza, quelli che definirei gli stadi vuoti della vita in rapporto alle scale mobili. Durante l’infanzia infatti non possono prendere le scale mobili da soli, troppi rischi di farsi male. Nella fase della pubertà non le possono prendere perché non resistono alla tentazione di premere il pulsante "stop". Durante l’adolescenza prendono le scale mobili, ma contemporaneamente salgono di corsa per sfoggiare un fisico in realtà già al limite delle forze così com'è. Nella piena maturità prendono le scale mobili con il figlio e quindi non se le godono perché devono stare attenti a lui. La vecchiaia è come l'Infanzia, ma col bastone e la dilatazione del tempo. Poi c’è anche la morte, si, a proposito di bei culi.

lunedì 18 novembre 2013

Le fiche di Brovarone sono photoshoppate

Parlare dell'amore, un problema che ricorre sempre più frequentemente in mancanza del campionato, ma anche nei libri scritti durante le soste per la Nazionale, nei giochi in attesa del ritorno della Fiorentina, nei film noleggiati in mancanza dei collegamenti dagli stadi. Parlare dell’amore è l'inabilità delle persone a comunicare con le persone che amano, mariti e mogli che non riescono a comunicare, figli che non riescono a comunicare con i genitori, e così via. Quando invece c’è la Fiorentina tutto fila liscio perché non c’è bisogno di comunicare. Mentre i personaggi in questi libri, giochi, film, passano ore lamentandosi del fatto che non riescono a comunicare. In San Frediano si dice che se una persona non riesce a comunicare, come minimo può tenere la bocca chiusa. Quando manca la partita della Fiorentina affogo dentro al lampredotto l’impossibilità di comunicare con la nostra grande passione. Ero solito pensare di essere indeciso sui sentimenti che provo per la Nazionale, ma adesso non sono più così sicuro, senza la Fiorentina niente è come prima, per esempio la Rita sfrutta la sosta per chiedermi quando viene l'inverno Diladdarno, bè, le ho detto che l'anno scorso, mi sembra che fosse un martedì. Le domeniche trascorrono stanche e penso a Pinocchio, noi almeno passata la Nazionale possiamo tornare a vivere normalmente, lui no, e penso soprattutto a quanto deve aver sofferto nel non poter barare al tavolo del poker. Per noi ogni domenica con la Fiorentina è come Natale, per un cane no, per lui c’è un solo Natale, l’unico momento nel quale gli mettono le luci nel bagno. Poi non bastava l’assenza della Fiorentina, no, ci si mette ancora il maniaco sessuale che insiste con la richiesta di foto che mercificano l’immagine della donna, non bastava la mancanza di Fiorentina, no, non bastavano nemmeno le mestruazioni, ora sono arrivate anche le fiche del profilo FB di Brovarone, e così dovrò mettervi in guardia perché le sue sono fiche photoshoppate e per questo non hanno mai le mestruazioni. Usa varie tecniche, quella del controluce per mascherare i difetti della pelle. Vedrete, fate attenzione a quelle con gli occhiali da sole, anche questo è un trucco per mascherare la simmetria degli occhi, la presenza di un monociglio o la mancanza di iride. Attenzione alle illusioni ottiche create magistralmente, non è successo da tanto che una persona pensava di chattare con una ragazza dalle grandi poppe per scoprire al primo appuntamento che invece erano i figli della precedente relazione. Il Brova punterà molto sulle riprese dall’alto, un classico dell’inganno fotografico è proprio la truffa prospettica, le belle gambe affusolate avranno in realtà una circonferenza 4 volte superiore al suo giro vita. La Bice che è la più sveglia di tutte mi ha già fatto avere la passera di domani che verrà pubblicata sul profilo del Brova, prima e dopo il photoshop naturalmente. So che non è facile scoprire il trucco, ma se vedete un cielo pervinca o se la pelle di lei ha lo stesso colore della cassapanca appena restaurata della nonna, andateci piano. Nel mondo reale non sono tutte passere come Ilaria D’Amico. Attenzione quindi perché si fa presto ad essere ingannati, e per mettervi in guardia da chi spaccia o si spaccia fica senza esserlo vi riporto la testimonanzia di un operatore del mercato centrale ingannato proprio da una foto di FB “Stavo cercando un po’ di passera su FB quando mi sono imbattuto nel profilo di “Jenny ‘birichina92′ Lollipop”. Attirato dalle enormi poppe della foto usata come profilo le ho chiesto l’amicizia e poco dopo lei me l’ha accettata. Non aveva molte foto. Un unico album, però in spiaggia. Avreste dovuto vederla seduta sulla sabbia, con i suoi lunghi capelli biondi scompigliati dal vento della Mazzanta. Bellissima. Sono riuscito a strapparle un appuntamento. Io ero in buona fede, volevo solo farmi una trombata. Così ci diamo appuntamento a San Casciano, un paese che a me piace molto e dove un tizio che conosco affitta delle stanze anche per poche ore. Aspettandola alla fermata della Sita, era già duro che non si piegava. Quando lei è arrivata sono sbiancato, è stato come vivere un incubo. Jenny era del tutto uguale a quella delle foto tranne che per un particolare che le era stato aggiunto con photoshop e che ora mancava. Le braccia.”

domenica 17 novembre 2013

Le mestruazioni

I miei capelli sono caduti suicidi quando hanno capito cosa pensava il mio cervello, idee bislacche come il fatto di ritenere più grandi di quanto realmente fossero certe cose, solo per il fatto di possederle, e se è un pensiero corretto riferito alla fede per la Fiorentina non lo è affatto riguardo all’organo sessuale. Me lo disse la Martina dopo essersi levata i peli dalla lingua, lei che non amava usare lo stecchino da denti e nemmeno la caccia al tesoro. Non la vidi più. Ho smesso di usare prodotti contro la caduta dopo che ho sviluppato la convinzione che lo slalom gigante lo ha inventato Mosè scendendo dal Sinai con le tavole ai piedi, e permetterete che dopo aver preso atto che Dio mi ha fatto pelato e mortale sia almeno un po’ seccato. Poi la sosta per la nazionale ha fatto il resto, forse oggi andrò a fare una bella girata a Monteriggioni così almeno mi fermo alla “Tana dell’Orso” a mangiare qualche buon affettato. Alla fine decisi di tenerli rasati guardando un cane, era un bracco, niente a che vedere con Montolivo che pur essendo un cane era però un brocco, guardando il bracco, invece, pensai che strana bestia potesse essere quella che ha il sudore sulla lingua e il sorriso sulla coda. Pensieri e capelli nel lavandino, e se Pitagora fosse morto di calcoli? Se la sfera non si può sviluppare su un piano, si può sviluppare su una chitarra? E se la torre di Pisa avesse ragione lei? Errare hamanum ovest, come chi mi chiede insistentemente di usare il corpo femminile come traino dell’economia del blog. Ricordo che la donna una volta al mese ha le mestruazioni e non è bello mostrarla. Ma se proprio non potete aspettare che finisca il ciclo posso documentarvi l’arrivo degli “anta”, una nuova rivoluzione. La menopausa si avvicina e il sistema ormonale abbatte le repressioni. Torna troia. Lascia il marito al quale ciuccia casa alimenti, automobile e vita.  Va a caccia di toy boy. Vuole carne giovane e seguendo l’esempio della Clerici passa luglio ed agosto a Capo Verde. Oppure preferite che vi mostri la caduta, 50/60 anni quando i toy boy non riescono più a copulare con la vecchia e la nostra donna ormai cinquantenne si ritrova sola soletta. Le opzioni sono due, o ritorna dal marito in ginocchio che però la manderà a fare in culo, o si cerca un povero vedovo disposto a dividere il cesso con lei. Non c’è la Fiorentina e sono disperato, non esagerate quindi con richieste ossessive sennò vi mostro la donna dopo i 60 quando giunge la fine della sua vita sentimentale. Dai sessant’anni in poi, dopo una media di 76 uomini diversi, 114 fellatio e 20000 lavori di mano, non farà altro che ripetere alla nipotina che alla sua età non sapeva nemmeno che cos’erano quelle cose, che il mondo è sporco, che le donne di oggi sono tutte delle vacche. Tra le mani l’inseparabile rosario. Cioè, non mi fate incazzare, e a questo proposito vi faccio vedere com’è l’Italia dall’alto della mia incazzatura.

sabato 16 novembre 2013

Poeti si nasce

Ho fame, andiamoci a prendere una birra (sarà questo l’unico accenno alla Germania di ieri), perché aiuta non solo ad arginare l’appetito, ma anche a combattere la deriva dei continenti. Anche se non è affatto indicata per chi è incontinente. Aveva sempre fame il Salucci, suo padre era il Presidente del Viola Club Porta Romana, mentre la sua ragazza non aveva un gran seno. Non portava la terza, e neppure la seconda. Portava la -2.  Praticamente, aveva due concavità. La abbracciava da dietro e forse oggi ripensandoci capisco anche perché aveva sempre fame. Mangiava per dimenticare quando andavano alle spiagge bianche, a lei piaceva tanto fare il morto, ma così le si riempiva il seno come due laghetti di montagna. Che sarebbe stato anche romantico se non fosse stato che l’acqua dentro al seno era salata. Al Salucci in realtà piaceva la Cristina, mora con le lentiggini ma anche un po’ troia, perché non è che gli diceva di no, gli lasciava sempre una speranza, con frasi del tipo “Mi piacerebbe tanto uscire con te, ma non esco mai nelle prime 24 ore della giornata”. Dio c’è, ma forse non vuole essere coinvolto in classifiche di merito come quelle che avete fatto ripetutamente ieri, anche io che non sono certo un Dio ma pur sempre un povero Cristo non ho potuto schierarmi, per non sembrare però troppo asettico alla discussione e quindi troppo distante, elenco a casaccio tre momenti di cinema, uno tra Vittorio Gassman e J.L. Trinitignant, ne "Il Sorpasso", quando Vittorio guardando una foto di una signora di mezza età - Ma chi è 'sta cicciona? - Mia madre.- Perbacco: bella donna. Che mi piace un po’ di più di “Arreggi de dog” di Benigni in Daunbailò, e anche del dialogo dal film "4 matrimoni e un funerale":- Ricordate quella ragazza che frequentavo qualche tempo fa? Beh, non è più la mia fidanzata...- Ah, sì...  una donnaccia...  ce la siamo passata tutti! - ... Ora e' mia moglie! E’ un blog questo dove quella fava che l’ha creato dichiara di trattare anche argomenti quali la cucina senza però poi farlo quasi mai, oggi è uno di quei giorni quasi, e così provo a spiegare dal punto di vista d’Oltrarno la differenza tra uno chef e un cuoco di via dell’Ardiglione. Lo chef è un qualunque cuoco che impreca in francese. Il cuoco di San Frediano è invece quello che ti manda direttamente a “cahare” se lasci qualcosa nel piatto. Diladdarno è stato sempre crocevia di razze, e che razza di fiche sono passate tra turiste e indigene, ne ho perso memoria, ne ricordo però molto bene una che ho trombato in uno scantinato e che proprio per questo aveva la passera che sapeva di tappo. Era una modella musulmana di Cattolica, con madre astemia di Brindisi e padre portinaio di Usci. Era molto nota per aver vinto i concorsi di Miss Emilia-Romagna, Miss Cinema, Miss Muretto & Muraglione, Miss in cache, Miss cappa la pipì. La lasciai alla sua prima sfilata in San Niccolò, dopo aver scoperto che era un'indossatrice di dentiere, occhi di vetro, femori in titanio con similcellulite in silicone, e cateteri cercafase. Intanto hanno scritto “Buccia ti amo” sul ponte Santa Trinita, una vergogna, manca la fantasia e non si sfrutta tutta la lunghezza che un ponte ti concede limitandosi a frasette scontate. Un ponte non è Twitter. Se posso aiutare gli aridi che violentano i ponti con scritte scontate suggerisco di aggredire il ponte alla Carraia da spalletta a spalletta ricordando che siamo nella città di Dante, con una frase che sia degna di Firenze: “Vedo il tuo volto quando osservo le nuvole in cielo; odo la tua voce quando ascolto il melodioso canto degli usignoli; avverto il tuo profumo quando faccio la cacca”.



venerdì 15 novembre 2013

Ieri, oggi, domani

Quando ero ancora un adolescente e vedevo uscire fumo dalla cucina pensavo subito la cosa più normale, mia mamma ha eletto un Papa. Oggi che sono meno ingenuo e vedo armadi pieni di scheletri e cassetti pieni di sogni, capisco anche come mai al mattino la gente esce di casa vestita di merda. Nel settimino sotto la camicia Burberry tengo sempre nascosto il terzo scudetto per indossarlo non appena la realtà convolerà a nozze con il sogno, e mentre io arrotolavo i pirulini per la cerbottana, Tommaso fa l’aggiornamento per l’S4 Android 4.3. Anche le domande non sono più quelle di una volta, un po’ come le mezze stagioni, proprio com il terzino che intanto è diventato modernariato e si trova nei mercatini del centro a fare marcatura a zona blu. Le domande dicevamo, io al duraio di Porta Romana chiedevo se aveva la liquirizia, oggi un adolescente medio dopo aver visto che Ambra Angiolini guadagna un sacco di soldi si chiede perché deve continuare a studiare. I cori da stadio sono prima evoluti e poi degenerati in discriminazione territoriale, “Là nella valle c’è un filo d’erba, Juve di merda Juve di merda” oggi è improponibile perché non c’è più una valle e l’erba in curva viene solo fumata e non più filata. Oggi per ogni delitto c’è un modellino di Vespa, un criminologo, una psicologa bona con le cosce di fuori, le registrazioni ambientali, prima c’era si e no un verbale dei carabinieri. D: Cosa avvenne poi? R: Lui mi disse: "Devo ucciderti perché mi puoi identificare". D: E la uccise? R: No. Insomma, in principio era la parola, ma nel momento in cui la seconda parola fu aggiunta ad essa, ci fu un problema. Per questo oggi c’è la sintassi, e così puoi chiedere senza problemi “scusi mi chiama un tassi?”. Noi per non fare il militare dovevamo fare l’obiettore di coscienza, oggi non c’è più ne militare e ne coscienza. Per la Comunione ti regalavano la penna stilografica, oggi c’è quella USB che noi nostalgici continuamo a snobbare preferendo sempre quella agli scampi, insomma, anche all’aperitivo con buffet preferiamo l’antipasto anni 80 per eccellenza, il mitico cocktail di scampi. E’ l’epoca delle assicurazioni sulla vita, ma prima come cazzo facevamo? Le cartoline chi le scrive più? Tommaso mi dice che si può scrivere una breve lettera alla nonna nel nome del file. Tutto era molto più semplice, mia mamma tagliava le cipolle e piangeva come una vite tagliata, ieri torno a casa entro silenziosamente per fare una sorpresa e vedo la Rita tagliare le cipolle indossando gli occhiali da sole. Torno indietro e suono il campanello. Ieri non si raddrizzava un chiodo, oggi si raddrizza la Concordia, domani si raddrizzeranno le banane. Di trasversale e inanimato nel tempo è rimasta la traversa, di trasversale animato c’è invece Emilio Fede, e cosa si può dire di lui che già non sia stato detto della lebbra? Comunque, fateci caso, prima appare lui e poi arrivano le cattive notizie. Emilio Fede non è un giornalista ma un presagio. Intanto prosegue il processo di pace, 67 morti. Poi ci sono ancora le domande che ti porti dietro da una vita, passa il tempo, diventi padre, la Fiorentina vince il terzo scudetto, Montolivo torna all’Atalanta, ma ancora non hai nessuna risposta, e non la puoi avere nemmeno se telefoni a Scaravilli o a Giorgio Masala, mentre Paloscia ha messo la tenda d’ossigeno su Rete 37. Oggi che ho 50 anni suonati non ho più interesse a trattenere dentro domande, allora dreno il mio io per evitare di somatizzare, e per evitare la psoriasi a macchia di leopardo vorrei che qualcuno rispondesse ad una cosa che mi sono sempre chiesto. Se entri in banca con una pistola e ti metti a urlare: "Ehi!  Mani in alto! Tutti a terra!". Senza chiedere soldi. "Voi, mani in alto!".E poi te ne vai: è reato? Comunque sia sono a favore della tecnologia, non solo nel calcio, anche perché ci permette di dare supporto alle nostre convinzioni, è molto tempo che faccio illazioni gratuite per non dire sottocosto su dove siano finiti i teorici della pontellizzazione, una tematica che si porta dietro ulteriori considerazioni a cascata come quella che sarebbero rintanati per uscire solo dopo una sconfitta. Grazie a degli speciali sensori di movimento collegati alla Nikon della Bice, e grazie alla collaborazione con il National Geographic che ci ha dato qualche dritta su dove appostarci, oggi ho la possibilità di mostrarvi una straordinaria immagine che immortala il preciso istante nel quale un teorico della pontellizzazione tira fuori la testa dopo il triplice fischio dell’arbitro Calvarese che decreterà la sconfitta interna contro il Napoli.

giovedì 14 novembre 2013

Quelli della "buca" e della valle

Dal '90 fino a qualche anno fa l'Inghilterra aveva creato 3 milioni di nuovi posti di lavoro, secondo l'Economist, questi ottimi risultati sarebbero da attribuire soprattutto alla politica di Margaret Tatcher che aveva messo in atto l’addomesticamento dei sindacati, la deregulation e le privatizzazioni. L'aumento dell'occupazione, assieme alla riduzione delle tasse, aveva favorito la ripresa dei consumi. Questo aveva fatto ripartire l'inflazione, che tenderà ad aumentare nei nei tre anni successivi, facendo così abbassare il tasso di crescita e il PIL, con conseguente aumento della disoccupazione. Quindi, come si vede, riducendo la disoccupazione, si aumenta la disoccupazione. Praticamente è la storia dell’esonero di Mihailovic a favore di Delio Rossi e viceversa. Lo stesso dramma di quei tifosi orfani di Prandelli, poi in delirio proprio per Delio Rossi ed oggi di nuovo sul carro dei vincitori disoccupati, di quelli cioè che hanno la mente sempre sgombra da incarichi quali i pensieri, o al limite costretti ad assumere idee a progetto anche solo per andare all’Esselunga. Come nella moda tutto torna, anche la disoccupazione dell’intelligenza che purtroppo aveva già colpito, impietosa, i nostri tifosi abbagliati dalla voglia di cambiamento, attirati più ancora che dalle parole di Berlusconi che prometteva di togliere l’Imu e le mutande alla nipote di Mubarak. Quella mancata rivoluzione del tifo Viola che aveva avuto il picco massimo nella famosa assemblea di curva, dove tutti erano in piega e il clan di Montolivo in tuta depistava i capipopolo aizzandoli contro la proprietà in modo da continuare a risiedere bellamente in città in attesa di portare il cartellino a Galliani, strappare il contratto della vita e metterlo nel culo alla società e a quelli che lo volevano proteggere dalla pontellizzazione. Allo stesso tempo girava in città, per radio e televisioni, un araldo a cavallo di un asino dismesso dagli alpini, che leggeva l’editto di curva spiegando al popolo bue che per intercettare le intelligenze da assoldare nella battaglia contro i Della Valle aveva strutturato un test attitudinale, e chi avesse voluto combattere gli invasori marchigiani avrebbe dovuto superarlo, un metodo a prova di idiota ideato per capire chi riuscisse a scolpire un elefante, permettendo così al candidato genio di accedere alla lista degli eletti, ma solo dopo aver preso un enorme blocco di marmo e usato il metodo dei metodi, asportando cioè qualsiasi cosa che non fosse assomigliata a un elefante. Ma oggi dove sono finiti tuti questi partigiani? C’è chi sostiene che data l’assenza di peso del cervello siano stati utilizzati per battere il record di permanenza nello spazio. Il record precedente di resistenza in assenza di peso era di Kate Moss. Quelli con le parrucche e i nasi finti sembra invece si siano imboscati nella giuria di Miss Sant’Elpidio, per cercare almeno di boicottare quella manifestazione che vede sponsor proprio il Patron. Pamela Maccaroni, una bellissima ragazza marchigiana di 18 anni, è così diventata la nuova Miss Sant’Elpidio a Mare. A convincere i giurati in parrucca e nasi finti sono state la sua altezza e le sue misure: 30-172-60-100, ma non in quest'ordine. Decisivo il fatto che, come i fratelli Della Valle, anche la nuova Miss mangia il ciauscolo la mattina a colazione prima di leggere il Sole 24 ore. Quello di Miss Sant’Elpidio a Mare è un concorso di bellezza molto selettivo, la chirurgia plastica è permessa, ma gli organi interni devono venire tutti dalla regione Marche. Inoltre, a differenza di concorsi analoghi, il quoziente intellettivo delle candidate deve essere superiore al fattore di protezione solare usato sulla Riviera delle Palme. Proteste del parterre di Curva Fiesole al coro “Andrea pezzo di merda” e delle femministe contro la manifestazione. I più  fanatici si sono uccisi per protesta, chi immolandosi su una pira, chi buttandosi su una pirofila di lasagne appena uscte dal forno, chi gettandosi dal tappeto volante di Tutunci, chi ingerendo un lettino da fachiro psichiatra. Francamente sono eccessi che non condivido. A me piacciono i Della Valle e anche i concorsi di questo tipo. Una volta sono stato nella giuria di Miss Diladdarno. C'erano 100 concorrenti. Le loro misure erano 9000-6000-9000.

mercoledì 13 novembre 2013

La Rete non è solo quella che scuote Pepito

La sosta per la Nazionale dovrà servirci per capire quanto siamo inquinati, se la nostra sonda lambda è ancora efficiente, e già che ci siamo se intanto abbiamo montato le gomme termiche, perché la nuova veste grafica di Fiorentina.it c'investe come una bomba d'acqua gettando nello sconforto gente ormai adagiata nel bagnoasciuga, tifosi spiaggiati dentro alla routine di un rapporto un po’ mononota ma tranquillo, mentre il Ceccarelli che fa le pagelle guardando gli highlights di youporn punta tutto sulla nuova grafica che come si sa tira più di un carro di buoi, lui che rappresenta la vera razza chianina del giornalismo, lui promotore del nuovo panino tutto toscano di McDonald’s. Mentre Guetta, triste come un Pierrot, punta ancora tutto sullo stesso blog targato ‘66, quello nato tra le muffe di uno scantinato alluvionato. Le novità per molti sono solo una rottura di coglioni, così come lo è per i vari Trony o Media World il fatto che Ikea si sia messa a vendere anche i televisori sottocosto. Ma se il Cecca punta tutto su questa botta di Viagra, il tifoso medio è lì che combatte le varie dipendenze costretto a fare plusvalenze con la C che non è un gruppo vitaminico e nemmeno quella nostalgica di Jovetic piuttosto che di Ljajic, ma quella indispensabile del Prozac. Capiamolo allora quanto siamo dipendenti, vi do qualche strumento di ricerca per capire. Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando controlli la posta, ti viene risposto "no new messages" e allora controlli di nuovo. Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando chiami i tuoi figli Eudora, Mozilla e Puntocom. Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando tutti i tuoi amici hanno un @ nel nome. Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando dici ai bambini di non usare il computer perché "Il babbo ha del lavoro da fare" e sei in cassa integrazione da 6 mesi. Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando ti fai fare un tatuaggio con l’antivirus. Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando chiedi all’idraulico quanto verrebbe a costare sostituire la sedia davanti al computer con un wc. Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando tua moglie dice che la comunicazione è importante in un matrimonio, e allora tu compri un altro computer ed installi un'altra linea telefonica in modo che possiate fare chat. Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando dici al tassista di portarti indietro alla home page. Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando non appena ti schianti contro il guardrail di una strada di montagna, il tuo primo istinto è cercare il pulsante "back". Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando Inizi a ruotare di lato la testa finché non riesci a sorridere :-) Ti rendi conto che stai passando troppo tempo sulla Rete quando il tuo computer si rompe, non ti logghi da due ore e inizi a tremare. Allora alzi la cornetta del telefono e componi il numero del tuo fornitore di accesso Internet, provi ad imitare il rumore del modem per cercare di connetterti e ci riesci. Ti accorgi di essere schiavo di Internet quando ti ritrovi a digitare .com dopo ogni punto.com. Ti accorgi di essere schiavo di Internet quando vai in bagno e dici che vai a fare un download Ti accorgi di essere schiavo di Internet quando la tua bolletta telefonica non arriva più in busta ma in un pacco. Ti accorgi di essere schiavo di Internet quando non sai più di che sesso sono i tuoi migliori amici, perché loro usano uno user ID neutro e tu non vuoi chiederglielo. Ti accorgi di essere schiavo di Internet quando per tutto il viaggio in aereo hai tenuto il tuo portatile sulle ginocchia e il bambino nello scomparto superiore. Se ti sei riconosciuto fai un ultima verifica e controlla che questa tua realtà non sia solo uno stato temporaneo causato dall'assenza di birra. Se invece il tuo frigorifero è pieno di birra non ti resta che disintossicarti, e allora fai un bel giro Diladdarno.

martedì 12 novembre 2013

Per una settimana il campionato verrà messo in un cantuccino

La sosta ci servirà, eccome, anche se fa molto caravan, che insieme ai telonati e ai furgonati non possono circolare sul tratto autostradale di Genova causa vento. Il ciclone Rossi invece non si riposa e va in Nazionale mentre il tifone Irene che si è abbattuto sulle Filippine è stato declassato a tempesta tropicale. Di contro Calvarese continuerà ad imperversare senza essere mai declassato da quella disgrazia chiamata Braschi. Poi qualcuno mi spiegherà come mai un popolo alacre come quello filippino non ha storia calcistica alcuna. Così, tanto per sdrammatizzare, perché quello che mi viene in mente sarebbe un tipo di giocatore a servizio della squadra, un giocatore capace di  tagliare a fette il centrocampo avversario, non solo quindi adatto a servire a tavola o ad aiutare in cucina, no, il calcio però non ci mostra nessun alacre rappresentante di questo popolo, al limite ricordo un Odoacre che però era solo Chierico, e che al massimo rappresentava i rossi, si, quei comunisti della pedata che oggi vedono in Biondini il loro rappresentante di classe. Un po’ come se il segretario del PD si chiamasse Fascisti. La spina dorsale della squadra comunque riposerà, da Gonzalo a Borja Valero fino al reietto Aquilani potranno tirare il fiato, e così anche Gomez provare ad avere un impatto meno tramautico con il nostro campionato. Questa volta la sosta ci voleva proprio, un rompete le righe che stona solo perché c’è un Cuadrado di mezzo che per le stesse problematiche riscontrate con Biondini avrà avuto qualche problema con i fogli a protocollo per il compito d’italiano. Diciamo che non è andata male questa prima parte della stagione visti gli infortuni, la squadra è riuscita a non perdere troppo terreno e allo stesso tempo a crescere in consapevolezza, Ilicic e appunto Gomez dovrebbero essere le iniezioni di cemento armato per puntellare la rincorsa ai quartieri alti che ci spettano per qualità generale della rosa e per gioco espresso. Niente ci è precluso se si continua a sostenere che il Napoli lotta per il titolo. Niente. Vento permettendo, raffiche di Calvarese forte a parte, per capirsi. Del resto il mondo è così totalmente e meravigliosamente privo di senso che riuscire ad essere felici non è fortuna, è arte allo stato puro, almeno questo è quello che ho pensato dopo aver assaggiato il nuovo cantuccino al cioccolato fondente di Mattonella, anche in assenza di campionato e di Vin santo, sempre meglio del terribile Teroldego Rotaliano bevuto a Busto Arsizio insieme a un geometra nemmeno del centrocampo. Sono stato poi molto preoccupato per il satellite che ci sarebbe dovuto cadere in capo, neanche fosse stata una sentenza di Tosel che nel frattempo però chiude entrambe le curve della Juve, e allora proprio per sfruttare questa sua capacità decisionale a Firenze bisognerebbe fare volontariato di curva, accogliere i tifosi avversari  con Ave Marie pregando per i loro cari, sostenere che Calvarese è solo stressato sperando così che Tosel ci faccia almeno coprire lo stadio. Intanto la scienza va avanti e così dopo essere riuscita a mettere la fascia di capitano del Milan ad un ectoplasma come Montolivo, una donna diventerà madre con seme prelevato dal marito morto. Un intervento ormai di routine mentre la parte difficile è uccidere il marito. Oggi vorrei chiudere con una nota positiva perché mentre il calcio riposa, chi ci deve tirare fuori da questa crisi no, la Guardia di Finanza infatti ha scoperto negli ultimi dieci mesi 4.300 maxi evasori, portando alla luce 8.000 miliardi di reddito nascosto. Un successo senza precedenti ottenuto grazie a una nuova, sofisticata tecnologia, l'indagine. Quindi se anche Calvarese venisse un po’ indagato, Cuadrado avrebbe minori speranze di portare cartellini rossi all’estero.

lunedì 11 novembre 2013

Orgoglio Viola

70 minuti di Fiorentina bellissima, la più europea tra le squadre del nostro campionato, in attesa che Ilicic e Gomez ci regalino concretezza e ancora gol. Pepito Rossi avrà definitivamente fatto innamorare anche gli ultimi scettici, una scommessa ormai stravinta quella della società, aver riportato il suo sinistro in Italia è stato veramente un grande merito di Pradè e Macia, per il destro ci accontentiamo di quello di Cuadrado. Scambi veloci, triangoli, grandi movimenti, da stropicciarsi gli occhi. Joaquin, Valero, Aquilani in crescita, la partita più intensa di Mati in Viola, perfetti in fase difensiva fino al gol di Gabbiadini, poi i 20 minuti finali sono lo scalino ancora da salire, l’ultimo. Accorciamo su Roma e Napoli mentre allunghiamo su un Milan a digiuno di vittorie in trasferta e per fortuna ancora con un capitano come Montolivo. Sono di corsa, in partenza per lavoro, lascio a voi il compito di commentare e godere, solo una cosa prima di andare, una nota stonata, la violenza a Torino con i tifosi del Napoli che hanno sfasciato i bagni, lanciato oggetti e mandato 4 tifosi della Juve all’ospedale. Quanto è lontano questo calcio da quello che pratica la Fiorentina dei Della Valle, da una parte si tolgono le barriere dall’altra dilaga la violenza insensata. Orgoglio a Firenze, non solo per quello che succede in campo mentre i tifosi del Napoli di ritorno dalla trasferta di Torino hanno creato il panico gettando un'autostrada da un cavalcavia.