Ho fame, andiamoci a prendere una birra (sarà questo l’unico accenno alla Germania di ieri), perché aiuta non solo ad arginare l’appetito, ma anche a combattere la deriva dei continenti. Anche se non è affatto indicata per chi è incontinente. Aveva sempre fame il Salucci, suo padre era il Presidente del Viola Club Porta Romana, mentre la sua ragazza non aveva un gran seno. Non portava la terza, e neppure la seconda. Portava la -2. Praticamente, aveva due concavità. La abbracciava da dietro e forse oggi ripensandoci capisco anche perché aveva sempre fame. Mangiava per dimenticare quando andavano alle spiagge bianche, a lei piaceva tanto fare il morto, ma così le si riempiva il seno come due laghetti di montagna. Che sarebbe stato anche romantico se non fosse stato che l’acqua dentro al seno era salata. Al Salucci in realtà piaceva la Cristina, mora con le lentiggini ma anche un po’ troia, perché non è che gli diceva di no, gli lasciava sempre una speranza, con frasi del tipo “Mi piacerebbe tanto uscire con te, ma non esco mai nelle prime 24 ore della giornata”. Dio c’è, ma forse non vuole essere coinvolto in classifiche di merito come quelle che avete fatto ripetutamente ieri, anche io che non sono certo un Dio ma pur sempre un povero Cristo non ho potuto schierarmi, per non sembrare però troppo asettico alla discussione e quindi troppo distante, elenco a casaccio tre momenti di cinema, uno tra Vittorio Gassman e J.L. Trinitignant, ne "Il Sorpasso", quando Vittorio guardando una foto di una signora di mezza età - Ma chi è 'sta cicciona? - Mia madre.- Perbacco: bella donna. Che mi piace un po’ di più di “Arreggi de dog” di Benigni in Daunbailò, e anche del dialogo dal film "4 matrimoni e un funerale":- Ricordate quella ragazza che frequentavo qualche tempo fa? Beh, non è più la mia fidanzata...- Ah, sì... una donnaccia... ce la siamo passata tutti! - ... Ora e' mia moglie! E’ un blog questo dove quella fava che l’ha creato dichiara di trattare anche argomenti quali la cucina senza però poi farlo quasi mai, oggi è uno di quei giorni quasi, e così provo a spiegare dal punto di vista d’Oltrarno la differenza tra uno chef e un cuoco di via dell’Ardiglione. Lo chef è un qualunque cuoco che impreca in francese. Il cuoco di San Frediano è invece quello che ti manda direttamente a “cahare” se lasci qualcosa nel piatto. Diladdarno è stato sempre crocevia di razze, e che razza di fiche sono passate tra turiste e indigene, ne ho perso memoria, ne ricordo però molto bene una che ho trombato in uno scantinato e che proprio per questo aveva la passera che sapeva di tappo. Era una modella musulmana di Cattolica, con madre astemia di Brindisi e padre portinaio di Usci. Era molto nota per aver vinto i concorsi di Miss Emilia-Romagna, Miss Cinema, Miss Muretto & Muraglione, Miss in cache, Miss cappa la pipì. La lasciai alla sua prima sfilata in San Niccolò, dopo aver scoperto che era un'indossatrice di dentiere, occhi di vetro, femori in titanio con similcellulite in silicone, e cateteri cercafase. Intanto hanno scritto “Buccia ti amo” sul ponte Santa Trinita, una vergogna, manca la fantasia e non si sfrutta tutta la lunghezza che un ponte ti concede limitandosi a frasette scontate. Un ponte non è Twitter. Se posso aiutare gli aridi che violentano i ponti con scritte scontate suggerisco di aggredire il ponte alla Carraia da spalletta a spalletta ricordando che siamo nella città di Dante, con una frase che sia degna di Firenze: “Vedo il tuo volto quando osservo le nuvole in cielo; odo la tua voce quando ascolto il melodioso canto degli usignoli; avverto il tuo profumo quando faccio la cacca”.