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giovedì 31 ottobre 2019

Brutti ma buoni



Primo tempo di rara bruttezza, secondo di rara efficacia. Sottil inadeguato, Venuti mistero buffo fino a quando non ha fatto sul serio con l’assist. Luccica ancora Castrovilli nella notte fonda della normalità. Malgrado la vittoria, benedetta e sempre goduriosa, se è vero che una donna senza vagina perde di femminilità, una squadra senza centravanti perde in penetrazione. Quindi una squadra senza centravanti è perfetta per una donna senza vagina. Tre punti d’oro che hanno sovreccitato il Bambi, uscito subito dopo a scaricare adrenalina, si è ritrovato a fare polemica con una tipa, sostenendo che i tatuaggi minano la femminilità, se non fosse che la tipa gli ha fatto presente di chiamarsi Lapo. Dopo le sconfitte di De Zerbi e Mazzarri purtroppo stanno finendo anche gli ultimi avamposti della nostra idea preferita di allenatore, e se ne fanno fuori anche uno solo dei due non ci resterà che andare in soffitta a srotolare il poster di Malesani. Dopo la squadra senza centravanti, e la pizza con l’ananas, adesso ci sarà anche un serie TV sulla Divina Commedia ambientata nella Los Angeles dei giorni nostri. Evidentemente la globalizzazione attacca anche l’area tecnica. Forse ci vorrebbero tanti Briatore che credono più nei giovani, specie se femmine con la vagina. Sempre facendo paragoni incrociati dico che all’inizio c’erano i negozi sotto casa, le cosiddette vie dello shopping, e le squadre avevano ancora il centravanti. Poi arrivarono i centri commerciali che distrussero i negozi sotto casa. Resistettero solo le squadre con il centravanti. Lui sembrava ancora imprescindibile. Infine è arrivato Amazon che ha distrutto i centri commerciali, così oggi imperversano i falsi, nueve e non. E se uno mi chiede di chi e è la colpa di questa mancanza di centravanti, invece di barricarmi dietro a giustificazioni quali un mercato inadeguato, sosterrò con forza che è stato il maggiordomo. Da bambino il razzismo era esplicito, diretto, ruvido, oggi succede lo stesso, ma lo è meno. La gente grazie al progresso e all’evoluzione si limita solo a pensarle certe cose. Ieri però grazie ai cori dei tifosi Viola sono ritornato bambino.

mercoledì 30 ottobre 2019

In attesa del centravanti


Su questo blog quando devo parlare di un’altra punta che non sia Vlahovic ho lo stesso atteggiamento ormai di quei difensori che mettono le braccia dietro il corpo per paura del rigore. Non si lamenti il PD perché comunque grazie a Montalbano, Zingaretti vince ancora continuando a prendere consensi. Speriamo stasera di non rallentare ancora in classifica, anche se non la vedo bene, e poi con il periodo natalizio che si avvicina già sei portato a farlo solo perché nelle case ci sono le lucine blu e temi l’auto dei vigili. Insomma, stasera temo di cadere, e non ci sono più quei baci magici sulla bua che tutto passava. E poi un giorno senza centravanti è un giorno perso. Forse siamo solo invecchiati, ecco che c’era. Pensiamo troppo al centravanti come ruolo necessario alle dinamiche all’interno di una partita, e poco alla qualità dello stesso. Come se i macellai fossero tutti uguali. Sostanzialmente siamo poco sensibili, la foglia sul parabrezza caduta stanotte si è staccata dopo un centinaio di metri, e adesso è lontano dalle sue amiche. In attesa di un centravanti la compagna del Bambi si mette lo smalto. 

martedì 29 ottobre 2019

Il ballottaggio



Voglio credere che Pedro per Muriel alla fine risulterà una bella mossa. Così come ho dovuto prendere atto che la puntata di Report su Salvini-Savoini ha avuto un impatto devastante sulle elezioni umbre. Dell’ultima deludentissima giornata di campionato c’è almeno da salvare la prima panchina di Darboe in Roma-Milan. Arrivato in Sicilia dopo sei mesi di viaggio, fuggito dal Gambia tre anni prima, il terrore di morire. Non aveva neanche le scarpe. Una bella storia. E’ riemerso anche il Bambi dalla sconfitta interna, a pezzi, e con l’umore sotto le scarpe si è ripromesso di non farselo più condizionare da una partita di calcio. Vuole diventare un uomo maturo. O forse morto. E se invece fosse morto Dio? No, probabilmente ci evita e basta. E poi il nostro Dio è Rocco. Insomma, il Bambi ieri ha fatto buio presto. Comunque l’amarezza vera non sta tanto nelle tre giornate a Ribery, nella sconfitta, nella sconfitta della squadra femminile, nella sconfitta della Primavera, sta soprattutto nella mancanza di gratitudine da parte di chi avevo sopravvalutato. Sono altresì convinto così come in caso di votazioni Salvini vincerebbe pure le Primarie del PD, probabilmente il ballottaggio per un posto di centravanti lo vincerebbe Vlahovic.

lunedì 28 ottobre 2019

Mediocrità


Primo tempo che vede una Lazio superiore per qualità, ma incapace di gestire il vantaggio, e così dal possibile 0 a 2 si passa al pari di Chiesa che insieme a Frank affettano la difesa della Lazio. Fiorentina cinica, con i soliti tre a tenere a galla la baracca. Alla Lazio manca un rigore. Secondo tempo nel quale la Fiorentina risente delle fatiche di coppa dei biancocelesti. Non so se è stato peggio aver perso, oppure aver fissato il soffitto un’ora in più. Se è peggio l’ennesimo mancato salto di qualità, o l’ennesima morte di al Baghdadi. Diciamo che per Halloween abbiamo scelto lo scherzetto. Per spiegare bene questa sconfitta bisognerebbe entrare nel merito e chiudersi dentro. Infortuni e turno infrasettimanale ci costringeranno al turn over. Per diluire la tristezza di tutta questa mediocrità, la soluzione è stata uscire a cercare un funerale. La squadra è calata vistosamente nella ripresa, la superiorità tecnica della Lazio, e i cambi, hanno fatto il resto. Guardando in casa d’altri, che è meglio, chissà se sarà Mazzarri, dopo Gianpaolo, Andreazzoli e Di Francesco, la prossima panchina a saltare. Combinazione poi, avrei le mani della taglia giusta per la nuca di Walter. Comunque cambi inappropriati, infortuni e squalifiche mineranno l’undici titolare. La rosa è giovane, l’anno di transizione. Ribery che a fine partita strattona ripetutamente il guardalinee non è giustificabile. Diciamo che stamani mi sono svegliato con una tale malinconia che mi dispiace solo di non saper parlare il portoghese.

domenica 27 ottobre 2019

Le spese sono tante


Il dato di fatto più eclatante, non solo guardando gli anticipi di ieri, ma avendo visto tutto il campionato fino ad oggi, è che ormai tutti i giocatori potrebbero essere miei figli. Comunque la faccia dei tifosi juventini e interisti al volante dice il vero. In merito a de Ligt, saprà anche usare correttamente le mani in area di rigore, ma non in pizzeria, dove si vocifera che lasci il bordo della pizza. Finalmente il Genoa ci toglie dalla scomoda casella degli unici ad averci perso. Vediamo se oggi riusciamo a battere la Lazio e fare quello scatto in avanti, anche se le batoste dell’Atalanta in Champions più che averla ridimensionata, hanno ridimensionato le 17 squadre che le sono arrivate dietro lo scorso campionato. E sperando che all’Udinese non riesca qualche rovesciata vincente per non sentire Gasperini accusarli di ducefobia. E poi vediamo se oggi l’esonero toccherà a qualche altro nostro allenatore preferito. Sperando che queste limitazioni al contante non danneggino Rocco che deve pensare al Centro Sportivo e al nuovo stadio. Le spese sono tante. Torna l’ora solare si dorme un’ora in più, apparentemente una storia a lieto fine, perché un grave pericolo incombe sulla tifoseria Viola; la conferenza stampa di Montella nella quale dichiara “sto pensando se mandare o no Vlahovic in Primavera per la semifinale di Supercoppa”. Ed è subito insonnia. E a proposito di Lazio ero già sufficientemente scosso per le parole di Vincenzo che un amico che lavora in Polizia, trasferito a Roma, mi ha chiamato per informarmi che a Glasgow avevano arrestato dei tifosi della Lazio per aver fatto il saluto fascista, dopo che loro erano anni che ci lavoravano e che cercavano di coglierli sul fatto.

sabato 26 ottobre 2019

Centrare la porta, buttarla dentro...


Perché ci piacciono così tanto i grandi campioni, che poi sono quelli capaci di fare la differenza. Perché siamo uomini. Siamo anime semplici. Poche ma importanti le discriminanti. Non ce ne frega niente se in certi casi è presente l’arroganza, o la poca professionalità. Ognuno ha il suo Ibra, oppure Edmundo capace di farci sognare. Perché siamo uomini. Le nostre donne ci guardano con tenerezza perché conoscono bene il tema. Loro così dolcemente complicate. Noi spudoratamente semplici. Infantili. A loro basta un cono vuoto per sognare l’unicorno, a noi di vuota ci vuole la porta. Ci piacciono persino quei giocatori che non si vedono mai durante la partita, basta che la buttino dentro. Già, la buttino dentro! Il grande tema che ci accomuna e che ci differenzia maggiormente dalle donne. Centrare la porta! Altro mantra. Pensate a Ciro Immobile, o a Bellotti, i primi due che mi vengono in mente, inguardabili fisicamente, eppure efficaci. Vorrei tanto menzionare anche Vlahovic, ma a parte che non è inguardabile fisicamente, non è soprattutto ancora un goleador, ma il tempo è dalla sua parte, e anche noi che siamo uomini. Mentre a una donna non si può chiedere di essere solo efficace, vogliamo che abbia tutta una serie di caratteristiche che sono l’esatto contrario di quello che pretendiamo dai giocatori che devono fare la differenza. A loro chiediamo solo di buttarla dentro, di centrare la porta. A lei no. Se per gli uomini abbiamo allargato le rose, fatto lievitare il monte ingaggi pur di consentire il turn over, le donne malgrado le loro notti bianche non dovranno mai essere stanche per dirci un altro si. Dolcemente complicate, emozionate, delicate, di contro la ruvidità di un centravanti che affronta i duelli aerei a gomiti larghi. Loro interessanti, sexy, genitori informati, cuoche, gentili. Mentre a noi basta centrare il water.

venerdì 25 ottobre 2019

Il nuovo snack


Al 23 di ottobre grazie agli oltre 20 gradi il Bambi si aggirava saltellante davanti alla compagnia del gas con le mani che si allontanavano dall’alto per andarsi a riavvicinare verso l’inguine. Con questa immagine gioiosa voglio fare anch’io un breve accenno a quei prodotti diventati iconici, ieri parlavate di merendine, e devo dire anche con più cognizione di causa di quando parlate di calcio, io invece voglio segnalare che in occasione dei 60 anni del Cornetto più famoso, l’Algida ha lanciato sul mercato un nuovo snack destinato ad entrare nel mito; la punta del cornetto. La parte più buona del gelato. Punta che vi prego di non paragonare subito a Vlahovic. Poi quello di Edmundo fu un permesso premio, e non aveva nemmeno il 41bis.

giovedì 24 ottobre 2019

Da van Gogh a van Basten


Ci sono storie che lasciano cicatrici, la compagna del Bambi avrebbe voluto che avessero storie interessanti come le mie. Molte se l’è fatte infilando teglie in forno, le mie, invece, raccontano di sconfitte della Fiorentina. Ieri avevo un po’ di tempo così ho invecchiato Tommaso con FaceApp, non so se è colpa dell’influenza ma mi è apparso l’idraulico. Riflessioni che mi hanno portato a dire che il problema non è l’età di Ribery, mai il fatto che nessuno ha più un pallone nel portabagagli. Rimane forte in me la nostalgia di quello che è stato il vero mestiere di genitore prima che Tommaso crescesse; l’autista. Parlando con il Bambi del grado di soddisfazione per questo inizio di campionato mi ha risposto che non prende più il treno perché i finestrini hanno la capacità di farti capire se sei una persona felice o no. Sarà stato il Nurofen ma quello che mi sento di consigliarvi è di andare al PC di un collega, figlio, moglie, Bambi, e fare “incolla”.  Bambi che ha passato una vita a confondere l’interruttore della luce condominiale col campanello di quel gobbo del vicino. Insomma, i miei sono una sorta di viaggi mentali anche senza il Nurofen, con scali, ritardi e soprattutto annullamenti. Poi Vlahovic dovrebbe imparare dai girasoli a girarsi solo per ciò che conta veramente. Guardare sempre la palla ti permette di saltare e farla passare.

mercoledì 23 ottobre 2019

Una stagione all'inferno


Come compensare una mancata vittoria, il mio profilo Linkedin sta avendo successo. Gasperini affonda. In questo ottobre che sembrano felici soprattutto le canottiere dei muratori. Se lunedì sera ci siamo mangiati una barretta ai cereali, mi confermate che contro la Lazio domenica ci possiamo fare una bella carbonara? La casa d’infanzia del poeta Arthur Rimbaud dove scrisse “Una stagione all’inferno” è stata acquistata da Patti Smith nel 2017, e così come il FAI, non a caso la domanda più ricorrente che le viene posta è “ti fai ancora?”, aprirà le porte a tutti quei tifosi Viola rimasti traumatizzati dall’ultima stagione targata Della Valle. Non ho fatto altro che ripensare ossessivamente a quel tiro di Castrovilli respinto da Vlahovic, da quel momento mi sono fatto autunno. Stagione che comunque mostra i colori della gonna insieme a quelli del tappeto. Ho avuto incubi, ho sognato che piangevo sotto la pioggia per non farmi veder piangere, mentre uno juventino rideva e gli si riempiva la bocca d’acqua che poi mi sputava in faccia. In quel mentre è passato un indiano che aveva venduto l’ultimo ombrello, voleva tornare a casa ma non avendo biglietto della tramvia e non sapendo come ripararsi gli ho offerto casa mia e ha fatto arrivare tutta la famiglia dall’India. Ho dovuto mettere le cose in chiaro, che non appena spiovuto si sarebbero dovuti levare tutti dai coglioni. Mi sono risvegliato sudato, ma con la consapevolezza che non può battermi il cuore per una seconda coppa b, piuttosto per una Coppa Italia. Comunque il Bambi ha cercato di risollevarmi il morale per quella sfortunata combinazione di gol rimasto strozzato in gola, invitandomi a prenderla con più filosofia e magari a preoccuparmi soprattutto del Benedetti, lui che recupera ferro vecchio, e che ogni volta che m’incrocia in via Sant’Agostino, sempre secondo il Bambi, mi guarda con un appetito crescente.

martedì 22 ottobre 2019

Scelta sbagliata


Primi tempo osceno, lenti, imprecisi, senza qualità, settimane ad aspettare un pareggino, come se la Beatrice citofonasse per dire di aver lasciato le poppe in cucina, accanto al cestino della frutta. Perché non ci sono solo culi che parlano, ma anche poppe. Aspettare così tanto per niente è come aspettare che la tisana si raffreddi. Che alla fine è quel tempo lì che ti fa digerire (la partita), non la tisana. Uno spettacolo da mostrare ai nostalgici di Marzullo. Se Renzi cerca i delusi di Sinistra, qualcuno ieri sera ne ha trovati anche a destra e a manca. Il pensiero del Bambi è che il primo tempo avrà creato anche disagio, ma mai quanto Vlahovic che al settimo di recupero salva il Brescia ribattendo il tiro a colpo sicuro di Castrovilli a un metro e mezzo dal gol. Certe partite sono come un viaggio in treno, solo che sull’ultimo vagone c’è Donato Bilancia. A proposito di Brescia ho saputo da amici degli amici che Gasperini dopo l’intervista post-Roma, si è confessato con un prete bresciano, che in quanto anti bergamasco ha subito diffuso le sue parole, avrebbe detto di aver calpestato la dignità altrui per raggiungere il successo professionale e adesso sopprime i sensi di colpa con lo Xanax. Sembra che il prete gli abbia indicato i piedi evidenziando che avesse pestato anche una merda. Chiesa che prende il giallo su simulazione sembrerebbe però dargli ragione, Gasperini attendibile a proposito di simulazioni visto che è da tempo che fa di tutto per non sembrare quel viscido che è. L’unico entusiasta di questa partita potrebbe essere Vincenzo Mollica, l’ho sempre visto entusiasta di qualcosa. Data la superiorità tecnica, e il fatto che il Brescia nell’ultima mezz’ora era sulle ginocchia, più brutto di questo pareggio l’intervento di Pulgar su Dessena, più brutto dell’intervento di Pulgar su Dessena, il rammarico di aver rinunciato alla puntata di Montalbano già vista tre volte. Ma sempre meno di partite così dopo la sosta.

lunedì 21 ottobre 2019

Riflessione in attesa della formazione


Diciamo che giocare con il centravanti è per i coraggiosi, per tutti gli altri ci sono i bomboloni alla crema. Sono arrivato al punto che vedere giocare gli altri non è più neanche una rottura di coglioni, è più tipo una vellutata. E’ così che alla domenica rimangono vino, cibi e vizi. Dal Bambi mi si dice, invece, sesso, droga e il cambio dell’armadio. Domenica nella quale c’è da sopportare anche le teste di cazzo che non raccolgono i bisogni del loro cane. E le Camper hanno la suola peggiore per pestare una merda. E non mi riferisco a Gasperini. Certo meglio che a Milano quando gioca il MIlan, perché è veramente difficile distinguere le pene d’amore da quando alle persone gli girano le palle perché hanno subito il pareggio al novantaduesimo. Sarà una notte agitata prima dell’uso. E goduria Mazzarri.  Se in assenza di Fiorentina vi fosse venuta voglia di fare una bella passeggiata sappiate che siete ufficialmente entrati nella terza età. Il Bambi non è certo andato a camminare, ma anche a lui la seconda domenica consecutiva senza Fiorentina lo ha innervosito a tal punto che dopo aver litigato con la propria compagna ha dichiarato di apprezzare di più il suo cane a lei. Tra l’altro non ha un cane. E allora se non ce l’ha potete pensare che quella nella foto è proprio la sua compagna. In attesa della formazione vi lascio con una riflessione, la legge di bilancio ci porta nuove tasse, casa, trasporti, carburanti, la cornice definitiva del DEF è stata inviata a Bruxelles. Piccoli e grandi balzelli, inasprimenti fiscali che colgono in contropiede tutti coloro che si ritengono cittadini del mondo, ecco, ma loro dove le pagano le tasse?

domenica 20 ottobre 2019

E nel dubbio...


L’attesa della partita è essa stessa una rottura di coglioni. E poi l’Atalanta messa alle strette ha scoreggiato. Un tempo per uno a sottolineare l’ostinazione di questa mezza stagione. Gasperini imbufalito meglio delle castagne. Al lungo elenco dei riality, che coprono ogni fascia d’età, ne manca uno ambientato nei lunedì del monday night. Un tartufo bianco di San Miniato e un salamino del Falorni mentre aspetto con fiducia. E poi Rocco chi? Forse Casalino, che dalla casa del Grande Fratello arriva alla Casa Bianca, cosa che mi fa pensare ad Hagi che dalla Fiorentina è finito al Genk. Il kamasultra di Jacovitti e Calypso di Harry Belafonte per combattere la seconda domenica consecutiva senza Fiorentina. Secondo Jacovitti un’ammucchiata è un congresso carnale multiplo di almeno dieci persone. Fino a sei è un rapporto sentimentale. Diciamo che questo fine settimana di campionato è in comode rate. Si insomma, questa partita che non arriva mai mi farà invecchiare, mi ci sto giocando l’adolescenza. Il “Tua Rita” è vino da grandi occasioni, e gran vino, l’ho bevuto un paio di anni fa, forse qualcuno prevede il primo gol in Serie A di Vlahovic, oppure c’è da festeggiare l’assorbente come simbolo di Italia Viva. Magari un buon vino per sottolineare il nostro equilibrio precario, che tutto funziona bene in completo disaccordo. O per spiazzare qualcuno anche non essendo rigoristi, ma solo gentili. Forse c’è da festeggiare un’altra splendida rimonta  3-0 3-3 subita da “simpatia” con tripletta di Mutu nell’ultima mezz’ora. E nel dubbio Gasperini merda.

sabato 19 ottobre 2019

L'incantesimo


Devo ammettere che è solo grazie a voi se è aumentato il numero delle persone che ci seguono. Di queste, molte prima leggevano solo l’oroscopo per sapere le cose. Del resto il blog va per la maggiore perché non ci sono mai stati così tanti libri e così pochi lettori. Forse quello che diciamo alla fine non è poi così inutile, penso al primo che ha separato il tuorlo dall’albume, qualcuno in quel momento avrà pensato a che cazzo servisse montare l’albume. Oppure chi ha deciso di cuocere il mais per farne pop-corn. Così anche quello che diciamo noi presto o tardi sarà rivalutato. Fermo restando che la squadra della stagione scorsa non era da Champions nemmeno se Vlahovic avesse segnato il primo gol in Serie A. Poi tra 100 anni potremo essere considerati quelli che avevano scoperto la funzione per riscaldare liquidi lontano da fonti di calore. Mi riferisco a quando beviamo l’acqua fredda e poi andiamo a pisciare. Io oggi, qui, per i posteri lancio “il lampredotto di cittadinanza”. Qui dove si sostengono verità con la stessa sicurezza del benzinaio che fa il pieno mentre fuma la sigaretta. Quando si accorgeranno delle nostre verità cercheranno  di spaccare il capello in quattro per smontare quello che si è avverato nel tempo, e la nostra visione ampia, quel vedere lontano, quel sapere a 360 gradi spaccato in quattro, diventeranno quattro bischerate a pecorina. Ci daranno di rincogliniti raccontando che all’inizio rientravamo all’alba mentre alla fine ci svegliavamo. Cercheranno di dimostrare che pensavamo in grande; a montagne di cazzate. Rimarranno comunque stampate pagine nelle quali era stato detto che le giornate brutte (quelle con Simeone centravanti) passano esattamente come quelle belle (quelle con Vlahovic centravanti). Ho avuto una soffiata su materiale fake già preparato per sputtanarci. Sarà descritto uno di noi che qui pontifica, e che fuori di qui una volta in un negozio di serramenti è uscito salutando tutti non dalla porta da dove era entrato ma da una di quelle in esposizione. Hanno anche già falsificato un sondaggio che avrei lanciato io: “Si rompe prima l’incantesimo o Ribery?”. Chissà se troveranno mai tracce sullo scollo della Beatrice dalle poppe grosse?

venerdì 18 ottobre 2019

Scenari apocalittici


Ho visto che gli scendevano le lacrime e ho pensato che avesse appena letto le designazioni arbitrali, poi invece era solo il collutorio Listerine alla menta forte. Chiarito ciò il Bambi mi ha detto che dopo il confronto Renzi-Salvini si sente politicamente rappresentato dallo stracotto di gota. Mentre ogni giorno che passa scopro cose che avevate detto, probabilmente parlate nel sonno. Un’amica sommelier mi ha indicato questa come un’ottima annata per chi rimanda il cambio dell’armadio. Noi amici che malignamente le abbiamo vietato di usare espressioni tipo “a bocce ferme”, per via della professione, ma anche per quella quarta abbondante che sballonzola tutta quando corre con la fantasia. Un giorno mi disse pure di stare sereno perché esistono i vibratori. Malgrado che una volta spenti non facciano le coccole. Poi aggiunse che se avessi voluto farle un dispetto davvero sarebbe bastato parlare dei fagiolini. Lei che pur avendo la sindrome premestruale sosteneva che ad avere una vita difficile sarei stato io quando decisi di aprire il blog. Si può dire che non hanno certo sviluppato la realtà aumentata per aumentarle il seno. Poi un giorno se ne uscì che non sarebbe invecchiata, al limite ossidata come l’argenteria di famiglia. Fino a quando non prese un piccolo fazzoletto di terra per coltivare le proprie contraddizioni. Ultimamente ha persino cominciato a immaginare scenari apocalittici per ridimensionare l’infortunio di Chiesa. Ne sa qualcosa la marmotta sostituita all’uva. DDR e Ibra all'inaugurazione del cimitero degli elefanti.

giovedì 17 ottobre 2019

Da Palle d'Oro per rimetterlo in asse

Guardandola ammirato alla fermata della tramvia mi ero detto “che gran bella passera”, subito dopo ha sputato in terra. Mi è diventato subito più piccolo di quando esco dalla piscina dopo un’ora e quaranta. Allora meglio la signora in giallo che compiuti 94 anni ha sfatato il luogo comune che chi si fa i cazzi suoi campa 100 anni. Per sentirmi meglio in queste settimane prive di centravanti, ho individuato un bar frequentato prevalentemente da anziani, così sono diventato quello che sa alzare il volume della suoneria, che comunica in tempo reale notizie sulla Viola invece di aspettare Stadio il giorno dopo, quello che sa chi è quella ragazza che passa sempre in minigonna. Che passa come il tempo insomma. Noi romantici che siamo saliti sull’ultimo treno tecnologico e che quindi possiamo mettere una compilation di orgasmi e tornare indietro dieci volte su quello preferito. Poi ti accorgi che più ai piedi del letto di così non è possibile. E sabato vado da “Palle d’Oro”. Ci vado con il Bambi per parlargli e cercare di rimetterlo in asse, perché pensavo erroneamente che avesse problemi al collo, e invece la sua compagna mi ha rivelato che siccome è in atto una guerra tra lei che spolvera i quadri e lui che li raddrizza, per risolvere il problema ha pensato che la soluzione migliore fosse quella d’inclinare la testa. In più ha cominciato a parlare da solo sostenendo di aver bisogno del parere di un esperto. Un po' come chi ha sempre sostenuto che la Fiorentina dello scorso anno con un buon allenatore sarebbe andata in Champions. Io ancora mi chiedo cosa l’avranno smantellata a fare! E poi De Rossi chi? Barbara? Rocco chi? Schiavone?

mercoledì 16 ottobre 2019

Alle tre dove nessuno lo sa


Non ti puoi distrarre un attimo che l’indecisione se ne approfitta subito. Ieri sera a un certo punto non sapendo più se guardare “Scemo + scemo”, oppure Porta a Porta con Renzi e Salvini, ho optato per “4 ristoranti”.  A me la storia di quei due sardi che per truffare l’assicurazione hanno utilizzato un cinghiale scongelato, quello che nei loro piani avrebbe attraversato la strada non mi lascia per niente tranquillo. Fossi negli inquirenti proverei a verificare se in famiglia questi signori hanno anche un anziano che riscuote la pensione. Perché magari è nel congelatore pure lui. Intanto sto sostenendo come un leone la mia personale battaglia contro il naso tappato per colpa del cloro. Starnuti a momenti e fazzoletto incerto, ma non mollerò. Non gliela darò vinta. Viva le narici libere e i respironi per odorare il lampredotto all’uccelletto. Poi ci sono quelli a cui viene l’influenza in concomitanza della raccolta delle olive. Come il cloro, le olive evidentemente danno noia come il cloro. E che queste settimane vuote di Fiorentina vi spingessero alla ricerca di funghi lo posso anche accettare, ma sappiate che le castagne non sono di tutti. Attenzione che alla prossima sosta potreste diventare anche cacciatori di miele come i nepalesi. E poi strani movimenti con la pila del telefonino, quando le due sono di notte, le quattro sono di mattina, mentre le tre nessuno lo sa. L’ora in cui Vlahovic gioca dal primo minuto, lo stadio nuovo non è illuminato a giorno, ma a nessuno lo sa, Eva invece del serpente ama Ribery. Alle tre dove nessuno lo sa nasce uno dei più grandi equivoci, c’è chi chiede al Bambi se ha mai sentito parlare del prodotto interno lordo, lui non risponde pensando a un sondaggio sui prodotti per pulirsi dentro dai sensi di colpa, dall’altra parte gli fanno presente che chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Solo alle tre dove nessuno lo sa, possono scambiarlo per una persona cortese.

martedì 15 ottobre 2019

E' nel dopo che accade tutto il resto


E poi scopri che non giochi nemmeno il prossimo fine settimana, allora mi racconto che l’attesa del piacere è essa stessa piacere. Basta che non finisca come per quel fenomeno strano che succede in Italia; il lavoro diminuisce e le morti sul lavoro aumentano. Se continua così nel fine settimana non ci resterà che andare alle terme. Tempo ne abbiamo avuto abbastanza, chi ha pensato allo stadio, chi alla giardiniera, il Bambi ha invece sottolineato che se a vincere il campionato mondiale di pasta è stato un giapponese è perché i nostri chef sono sempre in televisione. Meno male che l’onore è salvo grazie al buon vecchio Iginio. Tempo che almeno io ho parzialmente impiegato per mettere a fuoco la traccia di un romanzo che ho in testa da un po’. Il titolo provvisorio è “Perché dovresti amarmi anche se ho l’eiaculazione precoce”. Nella prima parte il protagonista fingerà di aver vinto 200 milioni alla lotteria. Nella seconda esalterà soprattutto la seduzione del dopo. Rivestirsi questa volta lentamente, senza fretta di andare. Perché è nel dopo che accade tutto il resto. E nel dopo c’è anche il tagliare salame e aprire buone bottiglie di vino. Sulla copertina ci sarà una bruschetta con accanto uno spicchio d’aglio a specificare che la storia viene vissuta in una casa per bene. Con lei che dell’appuntamento dal parrucchiere preoccupano solo gli specchi. Lui che per superare la tentazione di scrivere su un foglio bianco la formazione senza centravanti malgrado l’infortunio di Chiesa, ci spruzza sopra un po’ di Viakal.  Alla fine le regala un mappamondo con la bandierina dove verrà costruito il nuovo stadio. In alto mare.

lunedì 14 ottobre 2019

La giardiniera di Morgan


Ottobre è così bravo a far credere di essere agosto, che sembra Pioli che ha fatto credere alla dirigenza milanista di essere un allenatore. Nelle mie 100 vasche di ieri, per l’ultima ho replicato lo scatto tipico da anziano che di solito riservo solo a quando sono in coda al supermercato e apre la cassa numero 6. Anziano come Ribery che alla fine ero così stanco che ho sbagliato bagno. Poi ho strappato una promessa al Bambi, vista l’età a forte rischio che mi ritrovo, nel caso mi vedesse col sigaro, i Rayban a goccia, ballare la musica anni 80, mi dovrà portare in Svizzera a staccare la spina. E come disinfetta il cloro i pensieri del Milan in Europa, poco altro. Per me non è un problema se faremo lo stadio nuovo a Campi, ho già ordinato la carta da parati con su stampate le scale elicoidali del Franchi. Tra le scoperte interessanti del fine settimana vi segnalo una delle cinque giardiniere di Morgan, croccanti in agrodolce. Vi consiglio vivamente, se ancora non l'avete fatto, di fare il primo passo verso la giardiniera. Intanto il Bambi è già una settimana che non si parla, ha visto il Gran Premio di F1 e ha seguito la Barcolana. Le giornate del FAI e la torta di mele della mamma. In assenza di Fiorentina ho acceso una candela al profumo di mare. Meglio con la candela? Mi ha chiesto la Rita. Insomma, come il pubblico di Striscia che deve ridere alle battute di Greggio.

domenica 13 ottobre 2019

Toccare il Fonda


Sentendo Cottarelli affermare che l’Italia avrebbe bisogno di uno shock, penso si riferisca a Vlahovic dal primo minuto contro il Brescia. E la domenica senza campionato inizia già dimenticata. Non mi resta che cercare di fermare questa epidemia di avocado nelle insalate. Siamo un po’ tesi senza la partita, mettiamo un divisorio con gli altri come quello al supermercato per dividere la spesa, la nostra paura però non è che ci rubino la provola, ma la felicità di una vittoria Viola. Oggi saremo dormiglioni col sonno degli altri. L’unica cosa è che io parlavo da solo anche prima del blog. Poi non è solo la domenica senza Fiorentina, e comunque con l’infortunio di Chiesa, è proprio difficile vivere in un mondo dove arrestano Jane Fonda. Il Bambi vorrebbe far saltare la Nazionale (che sembra l’Irlanda) con il plastico, ma la compagna ha paura che Greta s’incazzi.

sabato 12 ottobre 2019

Il dolore della sosta


Se un fine settimana senza Fiorentina può sembrare soprattutto senza senso, per consolarmi penso a quei cantanti i cui CD sono nel cestone delle offerte dell’Autogrill a meno di tre euro. E forse apro pure la bottiglia di limoncello comprata a Limone Piemonte. Guarire da questa malattia non è facile, non è come quando guarisci con i prodotti omeopatici che significa che non avevi un cazzo. Il Bambi per questa patologia crede più alle qualità terapeutiche della Cannabis, lui che del genere narcotraffico ama fumare in accappatoio dopo la doccia. Nel suo periodo più difficile, che non è riferito alle soste di campionato, potevi ascoltare sua madre fuori dal Sert lamentarsi per quanto aveva dovuto insistere a fargli mangiare il cavolo che faceva tanto bene, a dargli solo la carne migliore per farlo crescere sano, e poi vederlo strafatto d’eroina. Una volta in assenza della partita si dava la colpa alla televisione che ci costringeva a guardare programmi di merda. Oggi che l’alternativa alla partita, e alla televisione, è Internet, c’è la riprova che guardiamo programmi di merda proprio perché ci piace guardare programmi di merda. E al momento che partoriscono le donne capiscono il dolore che prova un uomo quando c’è la sosta per la Nazionale. Certo se chiedi a una donna che cosa vuole dal suo uomo quando c’è la sosta ti risponderà sempre che le trovi il clitoride. Ma più patetica di una domenica senza campionato c’è comunque la lotteria con gli scontrini. Diciamo che la sosta ci serve almeno per un ulteriore riflessione sulla giornata di campionato precedente nella quale spicca la vittoria della Juve a Milano contro l’Inter. Vittoria che evidenzia i grandi meriti di Pratici e di Sarri, il primo perché ha fatto di tutto per vendere Higuain e Dybala autori dei due gol, e il secondo perché ha portato alla vittoria una squadra più forte e con giocatori più costosi contro una squadra meno forte e con giocatori meno costosi. Riflessione anche per approfondimenti di tipo tattico, 356 datato, ma che rimane il mio modulo preferito.

venerdì 11 ottobre 2019

La macchina del tempo


Terreni ma non solo, l’ex Ponte Morandi a giugno sarà finito. Ci sono le pile che lo sosterranno e non i pioli. E poi secondo me dovreste imparare a riservare a voi stessi più attenzioni e gesti carini. Che tanto con gli allenatori è tempo sprecato. Il mio contributo ai terreni di Rocco è un robot che sonda i campi coltivati dai parassiti. Lo saprà Pioli che il diavolo fa le pentole ma non la minestra? Non siamo sulla stessa lunghezza d’onda perché io la macchina del tempo non la vorrei per rivivere le giocate di Edmundo, ma per usarla quando si rompe la linguetta della scatola delle acciughe del Cantabrico. La nostra locuzione guardando le partite del Milan sarà “urbi e corvi”. E ho paura che alla fine di tutti ‘sti discorsi sulle capacità altrui viene fuori che i fantasmi esistono mentre noi no. Senza contare che se uno mi ferma per chiedermi che cosa faccio questo fine settimana senza il campionato gli rispondo “non sono di qui”. Oggi ve lo do io il buongiorno o grandi e ineguagliati saggi. E i terreni anche perché ce l'hanno più lunghe dei Della Valle.

giovedì 10 ottobre 2019

Sotto i riflettori a led


Non so voi ma visto gli € 1,70 che risparmieremo ogni anno per il taglio dei parlamentari, li investirò in “Goleador”. Perché costano sempre 10 centesimi come 10 anni fa, vero bene rifugio altro che il mattone o l’oro. Qualcun’altro sostiene che il risparmio sarebbe di € 2,15, poi ci hanno dato Battisti su Spotify e Pioli al Milan, a questo punto non mi resta che andare a vedere Joker. A noi che ci ferisce l’orgoglio sapere a chi sono affidate certe panchine alla fine non resterà che parlare dell’ora legale. E chi come me viene da un quartiere difficile, sa cosa vuol dire osservare chi avanza nella scala sociale senza meriti, mentre noi moriamo di colesterolo alto. In San Frediano se volevamo tornare a casa la sera con la bicicletta dovevamo azionare la dinamo e così la pedalata si faceva faticosa. Oggi i 2000 hanno i led, e di conseguenza i ceppiconi sono sotto i riflettori a led. Già mi immagino quali acrobazie in presenza di filotti vincenti e in assenza di lutti, le stesse che siamo costretti a fare quando lottiamo con il copripiumino. Le macerie di Pioli lasciate a Montella si trasformeranno nel buon lavoro lasciato da Giampaolo. A proposito di Pioli forse “basta che respira” potrebbe essere applicato anche agli allenatori e non più solo alla passera. Risultato della nuova panchina milanista, al Bambi la fame nervosa ha già prodotto + 1 kg, dorme 2 ore per notte, mal di testa 16/24 e desiderio irrefrenabile di una fumeria d’oppio a Saigon. Via uno capace dentro un ceppicone, di buono c’è che con quello buono il Milan era dietro in classifica, e quello ceppicone è garanzia che ci resterà. O no?

mercoledì 9 ottobre 2019

Che dice Greta?



Farà un freddo afoso a chi è in cerca di spiegazioni sul perché di Pioli al Milan. E’ incredibile dare una squadra così titolata a un ceppicone. Ma il mondo va alla rovescia. Anche il Bambi che ha fatto Agraria aveva comprato dei semi di avocado, e malgrado il suo sapere li ha seminati senza risultati. Forse la terra, forse il clima non adatto per quei frutti, tanto che alla fine è dovuto andare alla Coop a comprare il guacamole. Questo nuovo incarico di Pioli è dunque il punto di non ritorno, come a proposito della grande distribuzione, che invece di creare prodotti migliori ha cominciato a cercare utenti più stupidi. E solo gli ottimisti di fede rossonera vedranno la luna mezza piena. A questo punto come certezza ci rimane solo l’ora legale. E noi che capiamo di calcio rimaniamo interdetti, attoniti, nella terra di nessuno. Perché il calcio è come la vita che è fatta sostanzialmente per quei ricchi che quando fa caldo hanno il condizionatore e quando fa freddo il riscaldamento, mentre noi poveri ma competenti che potremmo cavarcela almeno nelle mezze stagioni, scopriamo che non ci sono più perché i ricchi hanno acceso troppi condizionatori e troppi termosifoni. Naturalmente io non entro nel merito perché non voglio precludermi una carriera politica. Ma che l’abbiano scelto squadre come Lazio, Fiorentina, Milan e Inter mi fa pensare che la prossima a questo punto potrà essere solo Italia Viva. Alla fine verrà fuori che sei anziano quando ti meravigli che esistono ancora società pronte a ingaggiare Pioli. Un peccato perché alla Mazzanta con Spalletti e Allegri si era formato proprio un bel gruppo. Unica nota che mi fa credere ancora nel futuro del calcio è che la Cassazione ha rifiutato i domiciliari a Brusca. Si dice che Maldini abbia scelto Pioli perché elemento tipico della Scala del Calcio. Mentre i tifosi del Milan già lo contestano, quelli con l’orologio a cipolla piangono. Senza contare quelli che già hanno una relazione clandestina con l’autunno. E quelli a cui vengono in mente solo i proverbi. Pioli al Milan insomma, che dice Greta, manca ancora tanto?

martedì 8 ottobre 2019

La sceneggiatura e il barile


Il problema del calcio è che non impari a capirlo malgrado guardi partite su partite, a differenza del Gewurztraminer che più lo bevi e più riesci a pronunciarlo. Non a caso a noi sono sempre piaciuti Di Francesco, Giampaolo e Andreazzoli perché stavamo imparando a pronunciare il vino. Agli sportivi invece, quelli che mandano foto sul blog delle loro imprese, foto taroccate per coprire l’identità, dico solo che le foto senza testa solo se siete lei. Poi una mia sceneggiatura in cerca di un produttore (dal titolo “il trita documenti lo porto io”); un tifoso Viola trova il semaforo rosso, aspetta molto, ma a differenza della prima vittoria di Montella, il verde non scatta mai, l’unica cosa positiva è che non ha un cazzo da fare e si libera un posto auto. A quel punto accosta e si siede su una panchina accanto a spacciatori, pensionati e Vlahovic, viene morso a un polpaccio da un cane randagio, rotola fino dentro a una fogna, da una gozzata e si trasforma in una creatura mitologica: un allenatore che usa il centravanti. Poi una carrellata sui cantieri della tramvia, comincia a piovere come in “Blade Runner” e allora i pensionati si spostano all’interno del Pecchioli gomme in viale Petrarca a guardare una macchina sul ponte. L’immagine finale è quella degli spacciatori che si rivolgono al Signore ringraziandolo di averli fatti riavvicinare alla fede, mentre il tifoso Viola ringrazia per averlo fatto riavvicinare alla fermata della tramvia "Federiga". Nel frattempo il campionato cala di livello, per due fenomeni + Andreazzoli che se ne vanno e almeno un ceppicone che arriva. Ma nei titoli di coda il colpo di scena, finalmente arriva l’allenatore dei sogni, quello all’altezza delle nostre ambizioni, inattaccabile per curriculum e personalità, che alla vigilia della prima di campionato ci dice con la voce di Guardiola che la vita è quella cosa che poi muori. Se qualcuno si chiede del perché ho scritto tutto ciò, ieri è stata la giornata mondiale del fondo del barile.

lunedì 7 ottobre 2019

La ciambellina fritta


Vittoria robusta, corroborante, con Drago decisivo sulla Lasagna della domenica. Una partita difficile, portata a casa con maturità e pazienza. Unica nota negativa il gol di Milenko che non permette l’ingresso in campo di Vlahovic. Partita risolta su calcio d’angolo, essenziale come quelle trattorie che non hanno lo specchio in bagno. E la vita dura troppo poco per capirci qualcosa su Caceres, che avevo sottovalutato, e che invece adesso mi sembra il migliore della difesa. Poi mi chiedo se avete mai provato a tacere sulla parte tattica, è bellissimo. Perché chi da insufficienze dopo una vittoria così importante, in quelle partite in cui di solito non vinci, è trascinato per i capelli in un mood melodrammatico in termini strazianti. Certo, mi si dirà cosa centra la vittoria con il rendimento di certi singoli? Lo so che c’è solo volontà di precisione estrema nelle valutazioni. E vi immagino descrivere nel menù del vostro ristorante che il timo per il ragù di salsiccia è stato appena raccolto da una vergine in una notte di plenilunio. Mentre io, incosciente, ignaro, inconsapevole di certe prestazioni negative, sono andato a festeggiare con la ciambellina fritta del “Cucciolo”. Del resto la luce che ho visto sul colpo di testa vincente di Milenko posso paragonarla solo a quella di quando la maestra Bianco alla fine delle Elementari mi abbracciò e la mia faccia sprofondò nel suo seno. Sono sincero, non ho rilevato niente di negativo perché mi sono beato della vittoria così come succede quando la bellezza di un dipinto si sposta dalla tela agli occhi di chi ci si è perso dentro. Certo, in un mondo equo Hagi giocherebbe nel Barcellona. Insomma, in questa sosta per la Nazionale io mi adagerò sugli allori e voi sulle spine. E riferito a Vlahovic quando dicono “basta volerlo”, dicono una marea di cazzate. E che al Bambi queste tre vittorie consecutive abbiano fatto benissimo lo si nota quando sente il rumore dei tacchi sul pavimento e gli si alzano le orecchie come ai cani. E se a Brescia arriverà la quarta consecutiva forse tornerà anche il Televideo. Mentre è sterrato il cielo sopra Giampaolo e Di Francesco.

domenica 6 ottobre 2019

Divertirsi comunque


Diciamo che ai porcini e alla rosticciana per il primo fine settimana veramente autunnale si è aggiunto anche il plaid. Non a caso oltre a cercare la vittoria con l’Udinese abbiamo cominciato a cercare il sole invece dell’ombra. E per la Rita che vuole l’uomo non banale ho stappato un Cabernet Franc. A questo proposito dopo le ultime analisi che hanno evidenziato la necessità di evitare gli alcolici, alla terza occasione in cui la compagna ha preparato un bel pranzo senza la solita bottiglia di vino, il Bambi ha fatto outing affermando di essersi rotto il cazzo. Già deve fumare di lato perché a lei da noia il fumo in faccia. E non parlo di Vlahovic, non tanto per non urtare la sensibilità di chi opta per il centravanti, ma per paura che aumenti l’assicurazione. Insomma, malgrado l’età dovremmo riuscire a divertirci comunque. Anche senza centravanti. E pure l’occhialino appannato ha un suo lato positivo, quando dopo cento vasche nascondono lo sguardo esplicito di quelli più giovani che ti considerano un ultra cinquantenne che non vuole rassegnarsi all’oblio. Mentre alla conferma di una formazione ormai sempre uguale, appena esci dalla città risponde l’alternanza tipica di stagione; una auto, un trattore con l’uva, un auto un trattore con l’uva. Se oggi non andrà bene non farò trapelare niente, voglio mostrarmi un uomo vero davanti alla Rita, non voglio commuovermi davanti a lei. Resistere come davanti a un bel paio di poppe.

sabato 5 ottobre 2019

Tra realismo dazi e lunch match



Alla fine è stata una gola profonda del tifo rossonero a rivelare lo stratagemma usato per facilitare l’errore di Chiesa dal dischetto. E ci mostra la foto che li ha ispirati, era l’89 e allora si cercò di distrarre Larry Bird ai liberi. Poi le sovrapposizioni tra chi spinge per il cambio di stagione e chi per il cambio in favore di un centravanti. Tra i più realisti che conosco, tolto il Bambi che ormai ha preso atto del 3-5-2, c’è il Pizzichi che ha memorizzato il numero dell’amante con il nome “Amante”. Poi il Centi che prende le scale accanto alla scala mobile per far prima, ma solo per scendere. Mentre il Benedetti usa lo spremiagrumi elettrico. Realisti che puntano molto sulla scarsa memoria altrui per sentirsi invincibili. Ma così realisti che i loro cassetti straripano di roba per non lasciare nessun spazio ai sogni. Una sorta d’istigazione a delinquere per chi poi è impossibilitato a rubare i sogni ed è costretto a rubare il rame. Senza contare che ci si occupa troppo del tortellino col ripieno di pollo e poco del panettone che qualcuno dopo il prossimo turno potrebbe non arrivare a mangiare. Così che alla fine mettere i dazi sulla pizza è sempre meglio che metterci l’ananas. Riguardo alle sensazioni per la partita di domani c’è chi lo ritiene un trappolone pieno d’insidie e chi invece una partita che non può preoccuparci, così anche nel cantiere in cui ero in settimana, tra i muratori c’è chi vedeva la betoniera mezza piena e chi mezza vuota. Un altro ha preferito affermare “meglio il mare della montagna”. Un giorno non molto lontano vi svelerò anche il mistero di svegliarsi molto presto pur non avendo un cazzo da fare. Mentre a proposito delle ottobrate fiorentine, romane e maremmane, devo dire che mi piacerebbe farmi un altro fine settimana a Capalbio ma non so proprio a chi lasciarvi. E se c’è una cosa che invidio a Roma non è certo Edin Dzeko, ma il maritozzo con la panna. Lunch match che in casa Bambi è sempre stata una bomba a orologeria tra chi ritiene sacro il pranzo della domenica e chi invece la partita della Fiorentina. Alla fine dopo trattative serrate, polemiche feroci, momenti d’incomprensione di coppia, è stato deciso o il silenzio o il pinzimonio.

venerdì 4 ottobre 2019

Analisi e strategia


Se ci mettono i dazi sul vino noi risponderemo mettendoglieli sul mais così almeno finiremo di ritrovarcelo tutte le volte in quelle insalatone di merda. Poi ho osservato un minuto di silenzio per tutti i commenti trionfali che i tifosi interisti non hanno potuto fare. Andava tutto bene, ma l’arbitro ha fischiato l’inizio del secondo tempo. Mentre a proposito di considerazioni fatte in ammollo, frequentando uomini e donne in costume ho potuto ricredermi sul quel luogo comune che ci induce a credere che chi si tatua poi dovrà fare i conti con l’età che avanza. Perché ho visto un signore che aveva ancora un bel polipo sulla spalla malgrado la pelle fosse un po’ avvizzita. Mi sono ricreduto nel senso che nuotando mi sono chiesto se invece di un polipo fosse un sole. E chissà se a questo proposito Lotito quando parla di pelle normale esclude l’eventualità di un tatuaggio. E non è vero che non ci sono effetti collaterali, ricordo che il Bambi fu costretto ad immobilizzare un suo amico che continuava a prendersi a schiaffi da solo perché si era dimenticato di essersi tatuato una zanzara. Del resto la monotonia sconfina in analisi, e alla fine capisci che ti piacciono soprattutto le persone emotive. La monotonia che di conseguenza sconfina anche in strategia, e per capire chi è emotivo cominci a monitorare con attenzione chi non riesce a far bene la retromarcia in pubblico. E che lo sport faccia male lo posso ribadire con forza, a forza cioè di fare vasche non ho più il tempo materiale di utilizzare i 1000 minuti di chiamate verso tutti. Intanto Cabernet Franc per il fine settimana, e decisamente castagne! Tanto per rispondere a questo cazzo di sushi. Anche se devo ammettere, e non me ne voglia Steve McQueen, che la vita spericolata vera è girellare in autunno proprio tra gli ippocastani. E comunque se dopo gli ippocastani mi ritrovo a un bivio e il sentiero non è segnato, scelgo sempre di andare verso una pizzeria.

giovedì 3 ottobre 2019

Pensieri appannati



Che lo sport non faccia bene è risaputo, specie quando la monotonia della vasca corta innesca idee bislacche. Ed è durante questa alienante ricerca del bordo per ripartire verso un altro bordo, che ho deciso di registrare il copyright della sostituzione a favore di un centravanti, e poi chiedo i soldi a tutti. Sport che in più genera dubbi quando anche le idee bislacche terminano, superati i 1500 metri, oltre a rivivere le fasi salienti di Rocco Schiavone, ti ritrovi solo con domande tipo come mai gli inglesi abbreviano “in not” con “isn’t” che richiede lo stesso numero di segni. E insieme crescono le paure. Pensi che se a Bologna fanno il ripieno dei tortellini senza la carne di maiale per agevolare l’integrazione dei musulmani, noi in San Frediano abbiamo frazionato tutto il frazionabile, gli appartamenti sono ormai troppo piccoli, e così passiamo per razzisti quando non riusciamo a rispondere ad esigenze tipiche dell'inquilino del sud, di chi cioè necessita di due camere, una sala per ballare la taranta, un ripostiglio per la lupara, un orto per piantare le cipolle di Tropea, e un giardino per il mastino Napoletano. I pensieri bagnati di cloro fanno strani giri, così pensi a quante poche macellerie sono rimaste, e allo stesso tempo a quello stacco di coscia, a quel petto abbondante, a quella fetta di chiappa che sbuca dai pantaloncini, a quel pezzo di fica insomma. Svariando con la mente sono arrivato ad immedesimarmi persino in un senatore della Dc negli anni d’oro, anche se con l’occhialino appannato invece degli occhiali con i fondi di bottiglia, e poi a un certo punto ho addirittura pensato se non fosse meglio la lettera anonima stile Brigate Rosse invece dell’editoriale. Chi ricomincia a bere per dimenticare più in generale e chi a nuotare per dimenticare i Della Valle in particolare. E mentre Ribery sorprende per lo scatto e il dribbling ancora brucianti, io procedo dimostrando perfettamente la mia età. Il mercoledì è il giorno più critico perché si colloca in mezzo alla partita già vinta e a quella ancora da vincere, allora combatto la monotonia della bracciata pensando in terzine dantesche. Di buono c’è che forse Pedro sarà aggregato alla prima squadra, e che mentre il contratto del Brennero nel tempo triplicava il suo valore, sono riuscito a chiuderne un altro che riguarda un progetto sulla sicurezza nella realizzazione del nuovo ponte di Genova. Quella visibilità insomma che Rocco ci ha dato con l’operazione Ribery. E poi all’arrivo dei 2500 mi sono inventato una sorta d’intervista immaginaria dove a chi mi faceva domande da studio rispondevo che avrei dovuto imparare a scrivere prima di scrivere.

mercoledì 2 ottobre 2019

I chiari segni di una crisi di mezza età


Non so se fa parte proprio dell’essere tifoso o se ci sono degenerazioni dovute al clima impazzito, e mi riferisco a quel salutare con favore l’inizio di un nuovo mese, e poi giunto alla fine, quel salutare con sollievo il fatto di esserselo tolto dalle palle. Ottobre che si lascia alle spalle giornate troppo lunghe a parlare di Hagi, piene di quell’umidità che si trova solo nel fondo classifica, con la coda dell’estate che si porta dietro tutte le canzoncine di merda, oltre ai selfie di piedi nudi che fanno il paio con quelli a banana di chi non centra mai lo specchio della porta. Così come non ho capito, e Firenze in questo non aiuta vista l’andirivieni massiccio di turisti, se quelli con il trolley sono invece solo fiorentini che per affrontare i 12 gradi della mattina, i 30 di mezzogiorno e i 18 della sera sono costretti a cambiarsi ogni 3 ore. E se avessi votato io a 16 anni lo avrei fatto per Casarsa, per quei suoi rigori da fermo. Così da fermo che Boateng è un principiante. Mentre sentirseli come il Bambi, senza però averli effettivamente, i sedici anni sono il segno di una chiara crisi di mezza età. Fate bene a rimarcare con “io l’avevo detto”, fare presente un'ansiosa mancanza di pazienza. Una mancanza di equilibrio che non dipende dalla labirintite. Vi metto un like perché capisco l’orgoglio e lo sforzo profuso a crederci di fronte alla montagna di scetticismo che se non va da Maometto costringe Maometto ad andare dalla montagna di scetticismo. E come chi ha rimarcato di avere avuto ragione, io voglio rimarcare di avere avuto torto. Mi ritrovo completamente nelle caratteristiche del tifoso altamente fallibile. Quello del gregge, di chi pensa con la testa dell’altro. Io sono lo stereotipo del tifoso uguale a milioni di altri. Sento di aver peccato in equilibrio e valutazioni. Ma non solo. Ieri mi è stato persino detto di essere il più intelligente presente in una determinata stanza, ed è qui, oggi, davanti a voi che voglio precisare di essere entrato nella stanza sbagliata.

martedì 1 ottobre 2019

Editoriali contaminati dal cloro



La partita col Milan è andata così bene che niente sembrerebbe poter offuscare quella gioia, se non fosse che vedere ogni volta tutti quei giocatori tatuati una qualche preoccupazione me la fa venire. Me la fa venire specie quando indosso gli occhialini. Così comincio a pensare sempre più insistentemente, e questo succedeva anche quando nuotavo prima e dopo una sconfitta, che un giorno pure il David di Michelangelo possa pensare di farsene qualcuno. Quanta superficie vergine bianca. Quanta possibilità di svecchiare quell’immagine. Immedesimarsi, vedere cioè l’autunno dal punto di vista del riccio invece che da quelle piccole lenti che dopo un po’ non si vede quasi più un cazzo. Ed è facendo queste riflessioni che mi viene naturale mettere in dubbio di aver mai avuto vent’anni. Poi visto il numero degli editoriali pubblicati, comincio ad avere paura riflettendo tra una vasca e l’altra, a dopo quanti inizierò a pensare di avere sempre ragione. Intanto sono riuscito nell’impresa più difficile, e non mi riferisco ad evitare i crampi, ma quella di mangiare frutta che sappia di frutta. E così dal gioielliere di fiducia ho comprato oltre a galletti e uva aleatico, anche delle meravigliose pesche “la regina di Londa”. Profumate e sode come solo certi culi di donne sfacciatamente giovani. Mentre un milanista di via dell’Orto sta chiedendo in giro il numero di Marco Cappato. Purtroppo per lui alcune delle azioni di gioco della Fiorentina sono finite in tragedia; tipo assist di Chiesa e gol di Ribery. Il tre a zero, la mazzata. E poi una notizia che riporta Opta; nessuna formazione di Serie A ha vinto più partite della Fiorentina a San Siro contro il Milan negli ultimi 10 campionati: 5 successi Viola in trasferta. Questo per dire che il nuoto è palloso ma quando uno è lì a fare vasche su vasche, ha anche molto tempo per ricordarsi quello che ha letto, e a buttare giù idee su cosa scrivere. Editoriali contaminati dal cloro. Mazzarri condannato da Inglese. Ed è stato alla settantasettesima vasca che ho consigliato al tifoso milanista di via dell’Orto, nel caso non fosse riuscito a reperire quel numero di telefono, di ascoltare tre volte consecutive l’ultimo singolo di Tiziano Ferro. Mentre malgrado alla fine fossero state cento non ho trovato risposte da dare al Bambi quando mi chiede il momento storico preciso in cui abbiamo permesso al sale rosa dell’Himalaya di entrare nelle nostre vite.