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lunedì 30 aprile 2018

La Fiorentina fa ponte alla Vittoria


Di fronte alla Fiorentina il Napoli  è sembrato sentirsi come un kebabbaro a una convention di vegani. A disagio come sedani nella grigliata argentina anche chi non si aspettava una Viola così bella. Determinati e finalmente cinici invece i giocatori, un tiro in porta del Napoli in mezzo al dominio Viola. Una squadra cresciuta molto, feroce, unita, che si avvale delle geometrie del rientrante Badelj. Finalmente in undici, il bellissimo movimento di Simeone provoca addirittura la superiorità numerica spaccando la partita. Un Simeone strepitoso. Laurini e Biraghi non si limitano a disinnescare Insigne e Callejon mandando in porta il Cholito. Per una volta non verranno sbeffeggiati. Se questa vittoria non sarà stato merito degli angeli forse i tifosi andati in doccia per togliersi questo fastidio di dosso, una volta usciti pensando di vedere anche oltre le pareti, grazie all’appannamento si saranno accorti che quello era uno specchio. Però se dopo tre negroni continui a pensare che la Fiorentina è costruita male e il suo allenatore è da cacciare ci sono due possibilità; è veramente così oppure bisogna metterci più gin. Certo l’altalena di emozioni taglia le gambe, prima le sei vittorie, poi finalmente un punto in tre partite, e ieri questo tre a zero contro la squadra definita unanimamente più bella, è come quando qualcuno ti fa il conto delle calorie della parmigiana. Se il calcio non è più cosa ci sono comunque un sacco di sagre a giro in questo periodo. E se a Pioli verrà rinnovato il contratto non rimarrà che vivere la propria passione un giorno alla vodka. Lo scudetto intanto va ancora alla Juve, Roma è in Champion, Milano no. Verona sprofonda. Una volta puoi dare un giudizio sbagliato sul tuo allenatore, forse due, magari tre, ogni tanto quattro, raramente cinque, proprio in casi eccezionali sei, la settima può capitare ma dopo l’ottava, la nona e la decima, puoi star certo che all’undicesima non ci sono più dubbi; il ceppicone sei tu. E mi tengo lontano dai gruppetti che si danno ragione.

domenica 29 aprile 2018

Una zona umida


Se non tornerà lo scudetto a Napoli tornano almeno gli Abba dopo 35 anni. E il virus intestinale lo sa che il Napoli deve vincere. In merito all’esonero di Montella se uno si accontenta con poco significa che non è poco. Anche se vincessimo, visti i precedenti, diciamo subito che non sarà merito di Pioli, così come il mondo applaude le due Coree e nessuno che ringrazi Razzi. Mentre il Bambi ha denunciato la maestra delle elementari perché sostiene che hanno messo in produzione l’auto che aveva disegnato in terza. Diego intanto è arrivato al centro sportivo anticipando Andrea, e il segnale potrebbe non essere dei migliori. Speriamo insomma che i Della Valle non eccedano adesso, che magari non vogliano cominciare anche a vincere qualcosa, ad ostentare come succede oggi soprattutto alla Juve. Lo dico perché almeno io ho apprezzato la loro riservatezza che mi ha sempre ricordato quella sessuale delle anguille. In un’era in cui c’è chi fa sfoggio di scudetti, coppe, palloni d’oro, esoneri, loro si accoppiano solo nel mar dei Sargassi. Intendo le anguille, che lo fanno a grande profondità e nessuno le ha mai viste. Nessun selfie hot, nessun video da far girare in Rete, nudo d’autore in bianco e nero. Niente. Al massimo qualche braccialetto. Trovano la brina sul tetto delle loro macchine anche le mattine di giugno come se la loro esperienza nel calcio fosse una vasta zona umida a sud del delta del Po’, e questa volta parlo Della Valle di Comacchio.

sabato 28 aprile 2018

L'unico punto d'incontro


I ragazzi si tatuano, sono multitasking, non guardano la televisione. Quando lo ero io si tatuavano soprattutto i marinai o chi era stato in galera. Noi quelli senza siamo oggi aree abbandonate, spazi utilizzati solo dalle badanti. E tra i timidi che facevano l’alberghiero si sceglieva la sala perché nei film tutti gli inseguimenti passavano dalla cucina del ristorante. Non c’era il tofu e ancora non si collezionavano le password dimenticate. La rivalsa sociale dei figli che avevano studiato finisce con la laurea utilizzata come tovaglietta per la colazione. Quando ancora non c’era internet avevamo le ginocchia sbucciate, le mani sporche, e forse dicevamo ancora reggipetto. Non più lacrime di coccodrillo se non di quelli gommosi comprati all’Autogrill. Non più viandanti e liberi che spazzavano l’area. In san Frediano troverà giusta collocazione il busto di una persona gentile senza nessun motivo. Estinto l’ultimo arrotino viviamo col terrore ogni volta che vediamo un furgone girare Diladdarno, con la paura di saltare in aria al grido di “ci abbiamo pure le zucchine”. Non passi il messaggio che sono sempre peggio gli altri perché per gli altri anche noi siamo gli altri e alla fine siamo tutti peggio. Anche se guerre sante e birre analcoliche rimangono l’unico punto d’incontro.

venerdì 27 aprile 2018

Quando la storiella dell'ortica non è una tisana


Il Bambi ha deciso di mettersi a dieta grazie all'insistenza della compagna, un consistente taglio delle calorie a iniziare dall’eliminazione dell’oliva dal vodka Martini. Mentre il prosecco rimane perché sapendo che è molto religiosa l’ha motivato dicendole che è il modo con cui Dio si è scusato per l’ortica. Poi non solo per via delle martellate di Liverpool, ma anche per le suore Mantellate di Firenze in quanto serve di Maria, il Bambi per combattere la violenza chiede alle straniere che incrocia di fare l’amore e non di fare la guerra. In più si rammarica che malgrado tutti questi episodi deprecabili molte si lamentano perché vorrebbero trombare proprio quando c’è la partita della Fiorentina. A volte mi devo proprio mordere la lingua per non fargli presente quanto siano contraddittori certi suoi comportamenti, non dico come chi ha continuato a dare di ceppicone a Pioli dopo la sesta vittoria consecutiva. A questi, a parte gli editoriali ho deciso di non rispondere più, e per tenermi tutto dentro ho soppalcato. Mentre per tornare alla storia del prosecco ha anche detto un’altra cosa alla compagna visto che non se l’era bevuta la storiella dell’ortica. Gli ha detto che non si sente uguale a nessuno di quelli che augurano la morte a Napolitano o il male ai tifosi delle altre squadre giustappunto con la stessa facilità con cui lui ordina un prosecco. E questo lei l’ha accettato, poi come ha visto di aver aperto una breccia ha aggiunto che hanno gli stessi diritti ma non certo la stessa stoffa, per terminare in un crescendo rossiniano con “e poi le stelle non sono solo in cielo”, che non c’entrava un cazzo ma che faceva comodo a me per dare un senso alla foto. Intanto è cominciata ufficialmente la stagione della terrazza, così mercoledì mi sono steso al sole insieme ai panni e mi sono goduto il portamento eretto delle bocche di leone fiorite.

giovedì 26 aprile 2018

Giggino come Verratti



Giggino un mese e mezzo di corteggiamento a Salvini e poi va col PD, ovvero l’ingresso di Raiola in politica. Giggino come Verratti. Così come trovo strano festeggiare il giorno della liberazione e poi rimanere legati a certi pregiudizi su Pioli. E’ anche vero che con questo caldo siamo tutti fratelli Viola fino a quando non si libera un parcheggio all’ombra. E poi almeno noi quando eravamo ragazzi sul 5 a 0 avremmo mischiato le squadre. Se c’è un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto vuol dire che da qualche parte c’è anche una bottiglia mezza vuota o mezza piena, ma la cosa più triste in tutto questo modo di vivere la propria passione è l’isolamento sociale dei tifosi astemi. “Che casino” mi dice infatti il Bambi, e prosegue “che casino essere contemporaneamente triste, sollevato, eccitato, spaventato, incuriosito, e allo stesso tempo sentire che in fondo in fondo non me ne frega più una sega di niente”. Aveva appena finito la seduta di cromoterapia davanti a quel campo di lavanda in Provenza “sorseggiando” Pastis. Passato il Pastis gli ho detto che non deve sentirsi in difficoltà se non ha creduto in Pioli, io per esempio non conosco le capitali del mondo anche senza il Vin Santo.

mercoledì 25 aprile 2018

Quel qualcosa che sa di miracoloso


Già si pensa al mercato se è vero che è uscita la notizia sulla trattativa Stato-mafia, per il resto era già tutto previsto; Salah, i grillini che fanno il Governo con il PD, porchetta e Frascati da “er buchetto” al Viminale. Poi se torna Renzi potrebbe tornare anche Ventura. Magari anche Delio Rossi. Alla Roma va definitivamente riconosciuta la conoscenza specifica, la competenza cioè nel saper affrontare certe partite dimostrando che d’imbarcate se ne intende come poche altre squadre in Europa. Ho visto il Bambi scolarsi alcune bottiglie per festeggiare, temo però che voglia nascondere il problema dell’alcolismo, oggi dietro la disfatta della Roma, domani dietro qualcos’altro. Mi ha rassicurato sostenendo che il bere di ieri, oggi, domani è necessario per combattere la paura di rimanere disidratato. La differenza del tifoso Viola che perde a Sassuolo con quello giallorosso che subisce la manita nella semifinale Champion? Il volto solcato dalla sofferenza del primo richiede solo un buon antirughe, quello corroso più in profondità dalla disfatta del secondo richiede invece un antiruggine. Cos’è più facile alla fine quindi, il passaggio della Roma in finale, oppure che malgrado la varietà del pensiero sia data dal fatto che un cervello medio contiene dieci milioni di neuroni, ciascuno dei quali a sua volta milioni di molecole di acidi nucleici, ma il numero astronomico produce sempre lo stesso pensiero “Pioli ceppicone”. No, è soprattutto questo che sa di miracoloso.

martedì 24 aprile 2018

Cromoterapia



Manca la coerenza nel calcio, non solo tra i tifosi, mi chiedo infatti perché  Buffon non si sia lamentato anche lo scorso anno quando aveva un bidone al posto del suo secondo. E poi il tifoso non si prende mai le proprie responsabilità, quando nomina il suo sostituto di allenatore preferito e questo fallisce miseramente nella squadra in cui milita, fa finta di niente e lo sostituisce con un altro, fa finta di niente e lo sostituisce con “io non sono pagato profumatamente per scegliere gli allenatori”, e io aggiungo che si capisce anche il perché. Così come quando indossa jeans con un risvolto superiore ai 5 cm significa che quei jeans sono di qualcun’altro che dice che la rosa della Fiorentina è più forte di quella del Milan. Questa mancanza di responsabilità del tifoso ricade poi sui figli, me li vedo che mandano a scuola con il trolley questi poveri bambini di fatto inculcando in loro una mancanza di grinta e rendendoli più fragili ad affrontare le difficoltà della vita. Oltre a voler mandare via Pioli si sta discutendo tra questi tifosi una proposta interna alla Curva Fiesole per togliere la sciarpa Viola e il divieto di cantare l’inno a chi non ha fatto il classico. La richiesta di esonero secondo studi sulla psicologia da stadio nasconderebbe una violenza latente che dovrebbe essere curata con l’attribuzione di un orto sociale. Integrando la cromoterapia, costringendoli così all’esposizione del monocromo del campo di lavanda per combattere la personalità strisciata tipica del Fronte Gobbo Interno. Io che non ho bisogno né di orto e neanche di cromoterapia oggi sarò a Roma nell'unico quartiere che contiene il cognome dell'allenatore Viola. E non dico nemmeno che Firenze è più grande di Roma.

lunedì 23 aprile 2018

Siamo tutti un po' snob



Ieri è stata la giornata della Terra, non è un caso che per Oddo e Giampaolo, nostri allenatori ideali, è stata una giornata piatta al limite dell'asfaltatura. Forse ce la potete fare a non parlare male di Pioli per un po’, magari fino a quando non vi abituate al caldo, pensate che Kim sono due mesi che non tocca un missile. Affrontiamo la settimana come hanno fatto i giocatori del Benevento con il Milan. Non vorrei apparire razzista ma Koulibaly ha un bidone della spazzatura al posto del cuore, o forse non è solo leggenda che i maschi di colore fanno godere di più. A Napoli oggi per festeggiare la gente andrà a lavorare. E nasceranno più Kalidou che Ciro nei prossimi mesi. Il calcio è bello perché da a tutti la possibilità di sentirsi più bravi dei protagonisti, se la Juve avesse pareggiato, di Allegri si sarebbe detto che era stato un grande stratega, solo Pioli rimane un ceppicone sia che vinca o che perda. Il Bambi che apprezza Oddo ieri sera ha avanzato l’ipotesi che Dio potesse essere di colore. Magari lo faranno persino sindaco alla faccia di Salvini. Comunque essere snob è quanto di più democratico ci possa essere ormai, ci sentiamo tutti legittimati a schifare Pioli e lo pratichiamo con gusto. Poi vedi Juve Napoli e muori, i più scettici pensano che strano quando non c’è la fregatura, e mentre per qualcuno è un paesaggio bellissimo per altri è un’inculata.

domenica 22 aprile 2018

La scarpetta


Secondo arbitraggio di merda consecutivo che vista la prima mezz’ora forse non era neanche così necessario ad innescare la consecutività preferita dal Fronte Gobbo Interno. Espulsione sclerotica o no, Irrati è stato almeno bravo ad individuare la simulazione di Adjapong, nessuno si metterà comunque a sviluppare un antistaminico contro l’allergia a Pioli. Forse senza benzina, emotività ai minimi termini, sicuramente senza molti titolari, Fiorentina e Sassuolo mettono in scena una partita orrenda; solo il gol di Politano sa di calcio, il resto è una sequenza infinita di errori e falli in tutte le salse nelle quali le due squadre ci hanno fatto persino la scarpetta. Personalmente ieri sera ho preferito farla in quella del chicken vindaloo. Tutti abbiamo due vite e dopo la sconfitta di ieri sembra essere iniziata quella del Fronte Gobbo Interno costretto a godere quando si perde in una sorta di sesso, droga e vellutata di verdure. Quando un tempo invece noi maschi, alla passera e al pallone quando era possibile pensavamo al massimo a fotocopiarci il culo, non certo ad esaltarci nella sconfitta della nostra squadra. Ma il mondo è cambiato e per me quello del Fronte Gobbo Interno è l’espertone col maglioncino azzurro pastello sulle spalle che salta fuori a un certo punto della cena. A fine serata ancora con il riso basmati tra i denti ho sperato che quando morirò Dio si ricordi che non ho mai dato di ceppicone a Pioli e neanche di grasso a Veretotut. Il vaffancuolo con la spiegazione, poi, perde gran parte della sua forza propulsiva. E menomale che oggi il mare non è chiuso.

sabato 21 aprile 2018

Le vere bombe intelligenti non son quelle di chi affermava che Vecino è più forte di Veretout


Aveva ragione chi sosteneva che Vecino è più forte, Veretout è molto meno generoso dell’ex Viola altrimenti non si spiega perché non devolve i chili di troppo. E come fare a superare il problema del calo della spinta emotiva, sperando che sia solo un letargo, non ci resta che buttarci sui benefici della primavera, e mi riferisco alle passere che si spogliano e ci lasciano intravedere i capezzoli. E poi questa cosa che si guarda ma non si tocca non dovrebbe valere dalla quarta in su. La primavera racconta senza ombra di dubbio che le uniche ad avere le bombe intelligenti sono le donne. Se a Sassuolo ricominceremo a vincere, se anche Babacar non sarà un rimpianto, il Fronte Gobbo Interno per non ricadere nello sconforto potrà sempre cercare di atterrare sul prossimo campo di lavanda. E quando riusciremo finalmente a confessare che ci siamo sbagliati su Pioli? Quando vedremo le anziane aiutare i giovani con il telefonino in mano ad attraversare la strada.

venerdì 20 aprile 2018

La seconda pelle

Per dire dove è andato a giocare Hagi ho letto ieri la notizia di un giocatore rumeno che in uno stadio semideserto ha fatto gol ed è corso sugli spalti ad applaudirsi (ho anche la foto). Grande personalità di Veretout che in riferimento al Fronte Gobbo Interno dopo la partita ha dichiarato “Sai che palle star simpatici a tutti”. La foto dimostra invece che anche lui ce la può fare a diventare agile. E poi c’è il bello che magari fanno un governo tecnico e vi ci mettono Pioli. Intanto osservo la natura e mi chiedo se nella sua perfezione fornisce mai una spinta emotiva come quella che purtroppo sappiamo noi, ma ‘sta volta a quegli insetti che si capovolgono senza sapersi raddrizzare. Come ho trascorso il post-lazio, c’era troppo sole ieri al Brennero per non andare a comprare una marmellata di mirtilli. E la mattina a colazione le more nello yogurt bianco. E perché ho apprezzato la scelta della quattro maglie dei quartieri del calcio storico, perché il colore della maglia è come una seconda pelle in un mondo dove molto presto non faremo più caso al colore della pelle perché saremmo completamente tatuati. Ma fino a quel momento se una ragazza si lega i capelli all’insù qualcuno ancora dovrà baciarla sul collo.

giovedì 19 aprile 2018

Senza più tanti "se"


Incarico esplorativo al Fronte Gobbo Interno per capire se adesso si può considerare terminata la spinta emotiva post tragedia in modo da valutare il prossimo risultato positivo senza più tanti “se”. Damato sbaglia molto, ma anche Sportiello, Dragowski, Milenkovic e Pezzella non fanno meglio. Era buono il gol di Simeone, sul rigore era giallo ed espulsione. Purtroppo non abbiamo saputo gestire prima un doppio vantaggio e poi ancora un altro. La Lazio ha qualità ma comunque quattro gol validi glieli abbiamo comunque pur sempre segnati. Meraviglioso Veretout, eroico, che al terzo gol alza la maglia con scritto “Grasso è bello”. Dispiace per Drago ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il parare. E chi voleva vederlo all’opera potrà ammirarlo ancora la prossima a Sassuolo. Tutti i mali non vengono per nuocere quindi. Più apprezzabili come squadra che non come singoli, la sconfitta è immeritata, la squadra per me guadagna la sufficienza, molti dei giocatori invece no. Per superare l’amarezza della sconfitta ‘sta volta dovremo aggrapparci ad un episodio positivo per reagire, un episodio costruito individualmente nelle nostre case. Ho pensato che una pernacchia sulla pancia possa cambiare una brutta giornata. Forse una scossa emotiva meno intensa, ma pensiamo un passo alla volta. Le serie positive troppo lunghe del resto destabilizzano. Ma se qualcuno pensa di non farcela a superare questa sconfitta perché intanto si è reso conto di non essersi goduto la serie positiva intento com’era a cercare di dimostrare che prima o poi avremmo perso, deve farsi aiutare, con umiltà, ricordandosi che ci hanno messo la schiena dietro per farcela insaponare da qualcun altro.

mercoledì 18 aprile 2018

Vademecum


Io a quelli che credono di sapere tutto mi chiedo come fare a fargli capire, senza offenderli, che non gli credo. Chi l’ha detto poi che non possiamo crollare, lasciamoci andare e confessiamo di aver sbagliato giudizio prima di un’eventuale vittoria contro la Lazio, sono sicuro che ci sentiremo meglio. Dopo sarà troppo tardi, saremo costretti a dire che Hagi aveva rovinato lo spogliatoio. La scorsa settimana sono stato in ospedale a fare un esame di quelli considerati prevenzione, per fortuna non sono pratico degli ospedali e quindi sono entrato dentro senza sapere quali fossero le procedure per effettuare la visita. Non c’è nessuno a spiegarti, non c’è un vademecum. Non ho fatto l’università, ma se l’avessi frequentata avrei avuto lo stesso problema. Pagata la tassa chi mi avrebbe spiegato come frequentarla? Come avrei fatto a iscrivermi ad un esame per esempio? Come muoversi in certi ambienti? Infatti da bambino pensando alla vita adulta temevo che nessuno mi avrebbe spiegato come si otteneva un documento o si comprava una casa. Reperire informazioni è alla base della sopravvivenza in questi contesti, tutto demandato alla propria capacità di domandare. Un diritto negato che poi ti porta a non capire perché abbiamo vinto sei partite di seguito. Mentre delle volte basta poco, ti muore la batteria del telefonino e improvvisamente trovi la forza di attraversare la strada fuori dalle strisce.

martedì 17 aprile 2018

Si stava meglio quando si stava meglio



A quelli che quando si vinceva sostenevano “si stava meglio quando si stava peggio”, dopo il pareggio contro la Spal rispondo “si stava meglio quando si stava meglio”. Perché a me questo pareggio ha fatto un po’ lo stesso effetto di quando ancora praticavo ed essendo nella vasca, lo sciacquone del vicino mi bloccava l’orgasmo. Intanto da Luisa in via Roma sono stati in fila 4 giorni per delle sneakers della Nike in edizione limitata da 250 €. Per questo i Della Valle non vengono più a Firenze. Non leggo quotidiani e non guardo TG da anni, il mio organo d’informazione siete voi e così mi sono convinto che il mondo va alla rovescia. Quelli che fanno bene sono considerati ceppiconi e quelli come Oddo sono ritenuti l’alternativa valida a quelli che fanno bene. Attenzione quindi a darmi informazioni fuorvianti, avete una grande responsabilità. Non vorrei dover lasciare sul piatto anche il cornicione della pizza. Tolte le gomme invernali adesso non rimane che sostituire la pasta al forno con l’insalata di riso. Mi sono fatto un film, ci ho lavorato un bel po’ e quindi adesso che è terminata la serie di vittorie consecutive è arrivato il momento di raccontarvelo. L’ho girato durante, quando certe vostre reazioni mi avevano sorpreso. L’ho ambientato in una cucina e vuole rappresentare la persona che da un giudizio avventato, ma che alla luce dei fatti non vuole comunque cambiarlo. Panoramica sui pensili della Berloni, lui ne apre uno mentre l’acqua bolle e prende un pacchetto di spaghetti n.124 Voiello. Li apre male e gli cascano sul pavimento, entra la moglie proprio in quel momento ma lui non si scompone, anzi, si china e fa tre mosse a shangai. The end.

lunedì 16 aprile 2018

E' morto un nano di Biancaneve



Mancando il gol il fato ci ha annullato il tour delle sette meraviglie del mondo, ci è saltata la primiera, e alla fine abbiamo assistito alla scomparsa di uno dei sette nani. Spal ostica ma la Fiorentina c’è anche se riaffiora l’imprecisione al tiro (20 le conclusioni di cui solo 7 nello specchio). Il tizio che fa retromarcia e sembra uscire dal parcheggio, ma poi rimette la prima e sistema meglio la macchina, è il gol sbagliato allo scadere di Gil Dias. Pochi i gol più in generale, molti gli zero a zero anche là dove Pioli non è causa di tutti i mali, in una fase del campionato dove il pallone pesa evidentemente di più. Rivalsa quindi per i tifosi rianimati dai pareggi, quelli che aspettavano i ceppiconi sulla riva del fiume. Dio sa quanto non avrei voluto utilizzare questo termine, e se non mi avessero torturato non l’avrei fatto, è che gli uomini cedono molto facilmente al dolore per un pareggio. Quei tifosi che ce l’hanno con l’allenatore per gli zero a zero, ogni tanto si dimenticheranno perché ce l’hanno con lui (succede quando la propria squadra vince), e per coerenza continueranno però ad avercela con lui. Chiesa, Saponara e Dabo su tutti. Il Bambi dopo lo zero a zero che segna il ritorno al sorriso del Fronte Gobbo Interno dopo il lungo letargo ha abbandonato quella tecnica finlandese che aveva adottato per cancellare la realtà consecutiva che lo circondava, così si è finalmente tolto le mani davanti agli occhi prendendo atto che almeno l’impermeabilità difensiva ha resistito. I tifosi che hanno abbandonato questa antica tecnica finlandese grazie al pareggio a reti bianche hanno comunque dovuto soffrire per la scomparsa di Milos Forman in quanto ceco. Scusatemi se dico questo ma soffro di attacchi di lucidità.

domenica 15 aprile 2018

In un altro sistema di convenzioni sociali


Questa foto ormai datata racconta quando il Berlusca cominciò a contare le vittorie consecutive della Fiorentina e ancora bastava una mano. Oggi non può più appoggiarsi. Oddo è comunque irraggiungibile. Di più triste delle nove sconfitte consecutive del palindromo solo constatare che il sabato a pranzo al ristorante è il giorno dei padri separati con i figli. Ho spiegato al Bambi che in un altro sistema di convenzioni sociali, là dove le vittorie consecutive non servono a far cambiare giudizio, uno può salutare la propria segretaria dicendogli di accomodarsi sul proprio uccello, e lei può ringraziare indicando sul foglio dove apporre le firme di cui ha bisogno, aggiungendo che vorrebbe leccartelo ma deve scappare in banca. In un mondo di convenzioni sociali così la prima cosa che guardo in una segretaria è il colore delle poppe. Vincere sempre ti toglie il gusto di immaginarti di vincere sempre. Maledetta segretaria che ti s’infila nell’immaginazione facendoti trascurare i tuoi video porno preferiti. La settima? So che ci si può riprendere, solamente le persone lente nel cambiare giudizio e meticolose a spiegare il perché i meriti sono del fato si riprendono. Chi è sempre stato lento si rianima. Le persone certosine sono tignose. E alla fine avranno ragione loro, i lenti, e la Fiorentina cadrà, come quelli dai motorini con la marmitta truccata.

sabato 14 aprile 2018

Dune ostinate


Forse chi è rimasto immobile nel giudizio a prima del filotto che vuol dire storia e non minimo sindacale si è dimenticato di mettersi in carica. Poi c’è il discorso che l’allenatore colpevole di fare sempre i tre punti non può essere apprezzato da chi invece non commette nai lo stesso errore di giudizio. Nai. E alla fine si dirà che le vittorie sono dovute al fato così come già siamo in grado di dire che tutto sommato non si sta poi così male senza governo. Il fato che è un noto travestito scappato da una favola e che ha sostituito la Carlotta nei nostri cuori. Continuiamo quindi con serenità a dare sempre gli stessi giudizi, a prescindere dall’unico dato oggettivo che è il risultato, e finiremo come quando lanciamo il maglione sulla sedia e quello cade tirando giù tutti gli altri vestiti, la sedia, e se si continua a vincere ancora alla fine verrà giù anche il solaio. Impagabile poi quell’apparente far finta di niente se vinciamo per sei volte di fila senza che lo stesso se ne accorga. Intanto sto andando a Capalbio a scegliere la duna, Capalbio con la “L” non con la “R”, preciso perché non vorrei che tra un po’ venisse fuori che oltre a piacermi i tecnici ceppiconi ami anche trascorrere le vacanze in località cocciute.

venerdì 13 aprile 2018

La differenziata al posto del cuore


Al tizio in fila che mi ha rubato l’ultimo pezzo di speck fatto da quel mio piccolo produttore preferito mi sono sentito di dire che al posto del cuore ha un bidone dell’immondizia e che queste cose le fanno le bestie. Se uno non ha la personalità di scegliere un altro tipo di speck se ne deve stare a casa a mangiare la mortadella. Aggiungo che anche quelli che continuano a dare del ceppicone a Pioli hanno un bidone dell’immondizia al posto del cuore. E dopo la Juve neanche Mattarella riesce a ribaltare il risultato dell’andata. Alla sensazione di stupore mista a meraviglia che le donne provano davanti a un tramonto anche dopo averlo visto 10, 100, 1000 volte, a me succede lo stesso con le partite della Fiorentina e con le poppe grosse. Magari gli arbitri italiani cominceranno lo sciopero della fame di solidarietà per la Juve. Sono convinto che se non riuscite a vedere la bontà del lavoro di Pioli non riuscite nemmeno a cogliere le due parole subliminali quando sostengo che il culo sul divano ti riappacifica con il mondo. E lo so che preferireste abbracciare Mattarella che Pioli. Non vi bastano cento caffè figuriamoci sei vittorie.

giovedì 12 aprile 2018

L'eco


Poco tempo tanta stanchezza massima sintesi mentre piove a dirotto. A me interessa solo Fiorentina - Spal, e se proprio devo parlare di Champion è solo per dire che Puigdemont andrebbe estradato all’Olimpico. Oltre a sapere perfettamente che le disgrazie di Champion altrui servono a lenire le ferite interne inferte da un ceppicone, e che la matematica insegna che se aggiungi una vittoria a un’altra vittoria fino ad arrivare a sei, il risultato è che prima o poi arrivi a fottertene. Mi rimane solo il tempo per raccomandarmi di continuare a dare di ceppicone a Pioli impassibili tipo orchestrina del Titanic in qualsiasi caso. Anche di settima. Io che apprezzo Pioli e che malgrado le vittorie a ritrecine ho provato a pensare se ne avessi pensato troppo bene, a differenza di chi ne pensa sempre male a prescindere, essendo al Brennero mi sono scelto una bella valle con l’eco e ho chiesto; Pioli è un ceppicone?
Mi ha risposto:
Devi chiedere a Corvino
Vi chiedere a Corvino
Chiedere a Corvino
Edere a Corvino
Re a Corvino
A Corvino
Corvino
Vino
No

mercoledì 11 aprile 2018

Sillogismi


Togliamoci subito il dente e diciamocelo, abbiamo vinto contro la Roma perché loro pensavano al Barca, abbiamo vinto contro il Toro perché loro pensavano all’Inter. Ci sarà chi non è d’accordo su questa analisi, ma tanto a Firenze si dissente sempre su tutto, e nessuno ci spiegherà mai del perché di tutta questa dissenteria dopo le sei vittorie consecutive. Ci vuole quindi apertura mentale per gestire i sillogismi tardo barocco, quasi Rococò, del tifo Viola. Avrete senz’altro apprezzato la mia disponibilità a farvi dare liberamente e abbondantemente del ceppicone a Pioli, altri meno tolleranti di me vi avrebbero suggerito di aiutare certe opinioni a casa vostra. Sono riuscito a resistere anche alla forte pressione della Chiesa che dopo aver letto tutto quello che è stato scritto su Pioli, Corvino, Cognigni e i Della Valle avrebbero voluto sconsacrarmi il blog. Fino a quando sono venuto a conoscenza che molti di quelli che oggi ce l’hanno con il Mister sono gli stessi genitori che sminuivano le scuole per diventare estesista. Ci sono anche cose che però mi sono piaciute tra i vostri ragionamenti dimostrativi, ho molto apprezzato per esempio l’atteggiamento di chi ha lottato come un leone pur di non cadere nelle grinfie della logica. Della Nicoletta che aveva caldeggiato l’esonero del tecnico fin da subito, tanto per capire il vissuto di chi non l’ha mai apprezzato, bisogna svelare che il sogno ricorrente è sempre stato una fuga romantica con l’arrotino. Poi c’è la realtà dei fatti che sono sei vittorie concatenate, a prescindere dai vostri brevi enunciati che tendono a dimostrare che le sei squadre sconfitte pensavano alla ripartizione dei diritti televisivi. Realtà che comprende anche il cambio gomme, io ho già fissato per togliere le invernali, dal Pecchioli nel viale Petrarca, me le tengono loro, e mi sono sempre chiesto dove.

martedì 10 aprile 2018

Filastrocche sospette

Alla fine che cosa importa se Pioli rimane lo stesso ceppicone di prima. E cosa importa se adesso gli si riconoscono doti umane in quantità industriale, quelle di cui era carente quando bruciava Hagi e gestiva da cani i giovani talenti prossimi alla fuga. Così come che cosa importa se la squadra mediocre e senza un progetto tecnico che aveva costruito Corvino, oggi che il Milan è stato messo nel mirino, è diventata superiore per rosa a quella rossonera che è costata oltre 200 milioni. A me di risolvere questo Bartezzaghi non interessa. L’importante è battere anche la Spal, poi penseremo a cosa inventarci per giustificarlo. La prima cosa che mi viene in mente è che la ciabatta è stata il primo prototipo di drone. E se proprio dobbiamo preoccuparci di qualcosa lo faremo se il problema dovesse allargarsi anche ai nostri figli, se insomma la situazione cominciasse a sfuggirci di mano. Qualcosa è già successo, ma aspettiamo di verificare se è stato solo un caso isolato visto che alle Scuderie si sono cominciate a sentire filastrocche sospette tipo “ma quante cazzo di vittorie madamadorè, ma quante cazzo di vittorie…”. Affronteremo tutto con calma, tranquilli, l’importante ripeto è continuare a vincere e non tornare alla normalità, perché dopo aver visto anche la Isoardi stirare non voglio più assistere a quegli sbiaditi pareggi sullo sfondo di un pavimento in gres 45 x 45 posato in diagonale con fughe nere da 4 mm.

lunedì 9 aprile 2018

L'esplosione dei pollini



Il barbiere di via Sant’Agostino virologo e allenatore di fama internazionale, oltre che autore del saggio “ripartenze & gel”, ieri al bar di piazza San Felice teneva banco con un interessante focus sulle nanoparticelle di metalli contenuti nei vaccini contro la ceppiconaria che da eruzione cutanea a chi da un giudizio negativo e non riesce più a cambiarlo. Quindi mi sono convinto che Pioli non sia stato vaccinato. Avevo capito che si sarebbe aspettato la partita contro la Roma per valutare con più cognizione di causa il filotto di vittorie, allora 5 e non ancora sufficienti, e prima della partita con i giallorossi si sa che 5 partite vinte non avrebbero fatto una prova per emettere una sentenza di assoluzione, era palese, per esempio che valore poteva mai avere battere un Torino che poi avrebbe battuto l’Inter?  Ma dopo la vittoria contro la Roma boh, non so cosa possa esser successo ancora, comunque do io il buon esempio, forse quella di qualcuno è solo timidezza, e faccio io per primo outing; le donne mi piacciono moltissimo. Anche se in questo periodo di vittorie a ripetizione vincerei “a mani basse” solo se facessi una gara di masturbazione. O forse chi continua a dare del ceppicone a Pioli anche dopo la vittoria di Roma come se niente fosse successo sono cinquantenni con il giubbotto di pelle e lo zainetto, e io sono troppo datato per capire questa mancanza di rispetto nei confronti della logica. Qualcuno a rischio di contrarre patologie da sforzo tipo l’ernia del disco è riuscito almeno a riconoscere a Pioli delle doti umane, che io però valuterei meglio dopo la partita con la Spal perché magari in settimana beve una gazzosa e gli scappa un rutto. O forse non si è ancora smesso di dare del ceppicone a Pioli dopo la vittoria di Roma per cause di forza maggiore come  l’esplosione dei pollini, e di conseguenza gli antistaminici hanno rallentato i tempi di reazione fino a nuova data da destinarsi. Diciamo fino a una sconfitta. Oppure è normale fare così, come mettere nella parmigiana le melanzane al forno anziché fritte. Pioli è ceppicone cronico, è incurabile, non c’è filotto che tenga. E che non si pensi alle staminali. A me l’aver detto che dopo la partita di Roma si sarebbe preso in considerazione la possibilità di dare un valore diverso a quel filotto di cinque, ma che pur vincendo niente di sostanziale è cambiato di quel giudizio, come se in realtà si fosse preso tempo in attesa di una probabile sconfitta, mi ha amareggiato. Mi sento come quando canto a squarciagola in macchina e al momento del ritornello indico chi mi sta accanto come a dire “insieme” e quello non canta. Mi sento tradito dentro. Diciamo che dopo tutto ciò ho imparato a riconoscervi dal diverso odore di barbecue.

domenica 8 aprile 2018

L'alibi di ferro



CeppicOne, Two, Three, Four, Five, Six. Era successo solo nel ‘60 quando lui ancora non era nato. Per quella serie lì ha quindi un alibi di ferro. Ma Chievo, Benevento, Torino, Crotone, Udinese e Roma non sono gare attendibili, aspettiamo adesso di vedere come si comporterà la squadra quando incontrerà i campi pesanti come certi giudizi. E ci voleva proprio un mediocre, perché uno vince la prima e va bene, poi la seconda e insomma, ma non lo vedi che stai vincendo sempre? Cazzo, cambia qualcosa, metti Gori 20 minuti! Troppo bravi a interpretare la partita, o troppo poco bravi i gufi? Dall’immagine, l’inquadratura parziale ci fa tendere più per la seconda. Molto bene Simeone, nelle ultime tre gare si è vista la mano di Juric, si fa sentire fisicamente Dabo ennesimo bidone portato dal Corvo. La prossima? La più classica delle partite balneari, la Fiorentina scambierà il secchiello e la paletta invece del gagliardetto. Pezzella indosserà le pinne. L’eventuale ennesima vittoria ci procurerà lo stesso disagio della sabbia nelle mutande. Le assenze di Chiesa e Badelj aiutano Pioli, sono le squalifiche e gli infortuni i veri artefici di questo filotto che sa di storia. Ma quando uno è fortunato ti può capitare anche una tragedia come quella di Astori. Di Maio ora corteggia il PD? Non mi meraviglierei che qualcuno si metta pure a dare i meriti a Pioli. Ma a questi voltagabbana delle ultime sei vittorie consecutive ricordo che Pioli durante le partite balneari indossa calzini bianchi e sandali. Firenze non è Lecce, Pitti Uomo non è la sagra dell'arrosticino. E capisco che la sola idea della settima consecutiva provochi terrore. Ieri sera ho avuto notizie di tifosi del Fronte Gobbo Interno che dopo la sesta consecutiva hanno iniziato a fumare, ad alcolizzarsi, a mangiare come maiali, a non alzare il culo dal divano, a non fare prevenzione, a consultare Google invece di andare dal medico, e a preferire l’omeopatia alla medicina ufficiale. E poi a “un giorno in Pretura” hanno detto che c’è l’aggravante perché se ne vinci una può essere anche solo un atteggiamento colposo, ma alla sesta ti becchi la premeditazione. C’è una parte del Bambi che non sa se festeggiare e l’altra che non sa se festeggiare con la prima. Se qualcuno su Pioli non ci aveva capito una sega visto che “lavoro sui concetti più che sugli schemi”, nessun problema, è da considerarsi un amore all inclusive, incomprensioni comprese. Basta non vantarsi di essere sempre gli stessi, c’è invece da alzare il tiro e provare ogni tanto ad essere qualcun’altro. Samp e Atalanta pareggiano mentre le previsioni ci davano già sotto dopo questa giornata, in attesa di rifarsi gli occhi con le squadre di Oddo e Mazzarri vi lascio con un quesito esistenziale; c’è vita dopo la masturbazione?

sabato 7 aprile 2018

Calcio e cucina in un sabato di campionato



Spero nella sesta vittoria consecutiva per ribadire che un ceppicone non le sbaglia proprio tutte. Penso ai militanti di CasaPound che a Torino si sono picchiati tra di loro dimostrando che fanno anche cose buone. E dopo aver vinto la battaglia per liberare Pioli da etichette infestanti, comincerò a lottare a suon di editoriali per motivare il popolo Viola a fare l’amore e a non fare la carbonara vegetariana. A proposito di vegetariano, e nello specifico di Hagi, la comunità ebraica italiana sta discutendo molto di carciofi. Il rabbinato centrale di Israele ha deciso infatti che i carciofi alla giudia non sono kosher. Eterna lotta a Firenze in difesa di idee che dividono? Si, che va di pari passo a quella tra le figlie femmine che occupano il bagno, e la prostata. Alcuni sostengono che l’odio di Pioli verso i giovani non avrebbe mai permesso a questo ragazzino di 7 anni di crescere e poi finalmente impersonare Travis in Taxi Driver, sarebbe ammuffito in qualche teatro parrocchiale. Secondo me l’incarognimento verso Pioli è dovuto a fatti scollegati dalla mera questione tecnica, vedo più situazioni esterne fastidiose che vanno ad esasperarne il giudizio. Mi viene in mente il tifoso costretto il fine settimana a chiamare l’ascensore con il naso mentre porta le buste della spesa. Sesta vittoria consecutiva? Tranquilli, nulla che un buon bicchiere di Coca-Cola non riesca a far digerire. In caso di sconfitta, invece, io mi metterò la maschera da sub con cui ho attrezzato la cucina per quando trito la cipolla.

venerdì 6 aprile 2018

Prima che chiuda l'alimentari sotto casa


Comunque la capisco l’ansia di sapere la propria squadra nelle mani di un ceppicone, a me succede quando ad esserlo si dimostra il cameriere che mi prende l’ordinazione senza scrivere. Così come capisco che gioire di una serie di cinque vittorie consecutive venga considerato un atto rivoluzionario da quella parte del tifo che aveva già chiuso i bilanci per guadagnare tempo e portare i libri in tribunale prima che chiuda l’alimentari sotto casa. Nella notte è stato ritrovato addirittura uno striscione contro i francesi grassi della Fiorentina rei di aver contribuito a questo filotto vincente (non essendo italiani che pensassero a Sarcozy), dove c’era scritto che la bouillabaisse non è altro che una patetica imitazione del cacciucco. Io al contrario mi sono risentito perché è stato dato un gran risalto al gol in rovesciata di Ronaldo ed è passato inosservato il colpo di tacco di Falcinelli. Poi mi chiedo perché nel momento del dolore, quando l’ambiente si è compattato e ha reagito ritrovando le giuste motivazioni, ci deve essere ancora chi dopo la quinta vittoria consecutiva invece di gioire come un bambino che scarta i regali di Natale sotto l’albero, non perde occasione per ricordarci che Babbo Natale non esiste? Lasciatemi dire che questa è la stessa incoscienza di chi indossa i leggings. E poi ancora, sulla gestione tecnica di Pioli, visto che c’è chi è sempre pronto a fare ricorso dopo ogni vittoria consecutiva, e diciamo che il nuovo governo decida di condonare il contenzioso contro la serenità da vittoria in serie, quello che mi chiedo è cosa ve ne farete di tutta questa ragione che volete avere. Temo che state facendo skateboarding estremo su quel pensiero fisso. Diciamo pure che uno tifa come gli pare, io quando prendo il treno chiedo la Gazzetta, ma c’è anche il mio vicino triste di posto che chiede il Sole 24 ore. Per non parlare di quelli che poco prima di salire hanno ricevuto la chiamata dell’andrologo che gli ha chiesto il mandato esplorativo.

giovedì 5 aprile 2018

Questa squadra si poteva fare spendendo la metà


Il Bambi mi ha spiegato bene perché è impossibile tornare indietro su Pioli. La valutazione ormai è quella e non c’è più spazio per i ripensamenti. Non è questione di elasticità mentale ma di metodo costruttivo del giudizio. Ma come, gli ho detto, i risultati non contano niente, o meglio contavano solo quando erano negativi e su quelli è stato costruito un giudizio in cemento armato? “Si e no” mi ha risposto, ed ha aggiunto “Si” perché quando lui chiude la porta lo fa per sempre, e mi ha portato l’esempio di colei che ha tradito la sua fiducia facendogli un pompino senza ingoio, e in quel caso non usa le chiavi, usa i mattoni (e qui il “no” perché usa mattoni e non cemento armato). Gli ho detto che basterebbe avere un adeguato grado d’intelligenza giusto per capire di non essere così intelligenti da dare giudizi troppo frettolosi, e di prendere tempo, tergiversare, fare possesso palla in modo da gestire quelle poche risorse intellettive da utilizzare più avanti quando tutto potrebbe essere più chiaro, magari dopo cinque vittorie consecutive. Certo questo è niente se penso a Mattarella che è alle prese con le consultazioni per il governo. A questo punto l’unico suggerimento che mi sono sentito di dargli è stato che al bar in piazza Tasso, quello vicino al Tranvai, hanno la Leffe alla spina. Quando gli ho detto che non regge da un punto di vista logico sostenere che Corvino ha fatto un mercato di merda, che la squadra è scarsa, che l’allenatore è mediocre mentre la Samp, l’Atalanta e l’Udinese, quelle si che sono squadre fatte con criterio e allenate da grandi allenatori, mi ha risposto “e dov’è il problema?”, aggiungendo che quando guarda i ragazzi di 15 anni pensa a quanto è bello avere 15 anni, e se fa un salto all’indietro nel tempo ricorda che a quell’età pensava che era uno schifo avere 15 anni. Lui questa squadra l’avrebbe fatto spendendo la metà, e a supporto di questa sua affermazione mi ha presentato la soluzione per risolvere il problema del sovrappeso e del bere troppo (e io che gli avevo indicato la Leffe alla spina). Il suo piano è di smettere col cibo ma di continuare a bere, da digiuno si ubriaca in metà tempo risparmiando esattamente la metà. Poi ha allargato il discorso, isole di plastica nei mari, guerre, carceri sovraffollati, allevamenti intensivi, a quanto pare a tutto non c’è un limite. Specie alle vittorie consecutive.

mercoledì 4 aprile 2018

La Nikefobia di un certo tifo


Alla fine abbiamo vinto là dove abbiamo perso il capitano. E per come ha saputo gestire questa terribile tragedia, per come questa Fiorentina gioca da squadra, per come ha saputo tirare fuori il meglio dal gruppo, Pioli un applauso se lo merita. Squadra preparata da un punto di vista psicologico, tattico e atletico. Chissà come mai lo si offende e sono invece così alte le quotazioni di Oddo tra i tifosi Viola, che poi è quello che succede alle azioni della Fiat che vola in borsa e arranca in strada. Forse il futuro di Oddo è Odderò. Tra un po’ anche Gasperini si trasformerà in Guardiola così come Emilio Fede si sta trasformando in Ornella Vanoni (a me una persona anziana che si fa la plastica per sembrare più giovane mi sembra una persona anziana che si è fatta  la plastica per sembrare più giovane). Intanto Segna ancora Simeone, evidentemente gli ha fatto bene la visita di Juric travestito da mamma. Purtroppo però arrivi a un punto della vita che capisci tutto; il mondo del calcio come funziona, le cose da dire su Pioli quando perde e quelle da non dire su Pioli quando vince. Poi muori. Veretout al 5° gol stagionale ma Vecino era meglio, Falcinelli tacco di Dio. Atalanta raggiunta smacco di Dio. Saponara pacco di Dio. Eysseric Cracco di Dio. Adesso bisogna aspettare fino a sabato per fare una stima più precisa sul valore delle cinque vittorie consecutive che sono normale amministrazione in casa Viola. Aspettando d’incontrare la Roma il passatempo preferito sarà il “celo celo, mima” dei sintomi della Nikefobia. Paura del Fronte Gobbo Interno di vincere in questo caso la sesta, che si porta dietro manifestazioni psicologiche legate alla paura della sesta malattia, della sesta di seno, della sesta marcia. Depressione da successo che costringe addirittura a cambiare la macchina e prenderne una con il cambio automatico.

martedì 3 aprile 2018

Giustificazioni e speranze


A Pasquetta il sole, oggi cosa dobbiamo aspettarci? I viali senza macchine? Le buste del supermercato che non si rompono? La quinta vittoria consecutiva? Chiedo. Mentre spiego, invece, qual è la differenza tra chi rimane e chi se ne va dal blog. Restano quelli che nella vita fanno le cose migliori circondandosi delle persone giuste, se ne vanno quelli che nella vita fanno le cose migliori non circondandosi delle persone giuste, ma allontanandosi con una scusa qualsiasi da quelle sbagliate. Poi ci sono quelli che ti dicono che se ne vanno e invece era solo un pesce d’aprile. Ho imparato ad aspettare pazientemente i gol di Simeone da quando ho riletto che Vasco da Gama ci mise più di un anno a raggiungere le Indie per prendere il pepe e i chiodi di garofano. Fai con calma Giovanni! In una discussione post pranzo di Pasquetta col Bambi nella quale a proposito dello sconfinamento di Bardonecchia (Ustica, Cermis e Moby Prince non hanno mai generato lo stesso sdegno) sottolineavo gli aspetti positivi dei francesi mentre lui quelli negativi, a parte Veretout (il solo che ci ha trovati d’accordo) alla fine lui li odia perché ci hanno preso la Gioconda e io li apprezzo perché ci hanno preso Carla Bruni. E poi tra me e il Bambi c’è sempre stato un disaccordo di fondo, lui non sopporta che i Della Valle ci sono da troppo tempo, io che quasi ogni stagione televisiva cambiano Livia, la fidanzata di Montalbano. E poi giustificazioni e speranze, il Cholito ha subito il bullismo dello spogliatoio del River, e una Pasquetta con il sole significa che c’è ancora speranza contro Oddo.

lunedì 2 aprile 2018

La gita fuori porta è un gol sbagliato da Simeone


E alla fine della giornata mi sono chiesto se fosse nato prima l’uovo di Pasqua o il portachiavi che c’era dentro. Mentre dopopranzo il Bambi mi ha snobbato preferendo trascorrere il pomeriggio con la sua migliore amica; la tuta. Intanto non c’è solo Pioli tra le disgrazie, la colombina non è tornata indietro. Il Giani sostiene che l’ultima volta era successo nel ‘66, siccome l’alluvione c’è già stato, non rimane che una minusvalenza di 18 milioni su Simeone, perché purtroppo per il Fronte Gobbo Interno a Saponara sono bastate tre partite per valere almeno quanto verrà pagato. Il bipolarismo climatico che ci ha accompagnato in questi giorni spero che adesso lasci il posto a un bel tempo più stabile, perché la luce del sole potrebbe far cambiare colore ai punti di vista sul campionato della Fiorentina. Me lo sento che arriverà il giorno in cui non saprò più cosa scrivere e pubblicherò un editoriale come questo. E non faccio nemmeno una previsione sulla partita di domani perché partiamo sfavoriti visto che loro hanno un grande allenatore. In compenso però mi sento di dire che l’automobilista incazzato di Gioele Dix era più misurato di quelli in coda per la gita fuori porta. Del resto il picnic è l’ennesima inculata che finisce in “ic”.

domenica 1 aprile 2018

Non ci resta che stare all'opposizione del tifo



La quarta come le poppe della Beatrice, il triangolo Chiesa-Saponara come quello con la Beatrice e l’altro (questo, indesiderato). Malgrado mi considerassero un ceppicone però me ne accorsi, lo rincorsi e lo raggiunsi. Si chiamava Giampaolo. Menomale che Simeone si è sbloccato (per risorgere ha guardato il Gesù di Zeffirelli) e che Ricky è tornato, inaccettabile invece far giocare Laurini, Eysseric, Veretout e Dabo dopo l’irruzione francese a Bardonecchia. Questo un allenatore serio non lo avrebbe mai fatto. Quando poi ho letto che se la Fiorentina aveva giocato bene c’era solo da ringraziare il caso per via degli infortuni ho subito preso un taxi e gli ho detto di seguire quel ragionamento. Quindi non ci resta che stare all’opposizione del tifo, come il PD, nella speranza che invece del reddito di cittadinanza, si faccia un disegno di legge perché la mutua ci passi le poppe finte. Conoscere le vicende passate di questo nostro Paese deve sollevarci da quel senso di paura del futuro e di catastrofismo quando vengono annunciate le formazioni ufficiali. Chi ha provato la mancanza del superfluo degli anni cinquanta e sessanta non soffre per Biraghi e Laurini. Chi ha vissuto gli anni settanta e ottanta non soffre di attacchi di panico ad ogni rovesciamento di fronte della squadra avversaria. Abbiamo vissuto con il più crudele dei terrorismi per temere un altro attentato come quello al talento di Hagi. Buona Pasqua quindi, di speranza, per chi in queste settimane ha maturato delusione per delusione per 3,14. E che possano risorgere anche Oddo, Giampaolo e De Zerbi.