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venerdì 20 aprile 2018

La seconda pelle

Per dire dove è andato a giocare Hagi ho letto ieri la notizia di un giocatore rumeno che in uno stadio semideserto ha fatto gol ed è corso sugli spalti ad applaudirsi (ho anche la foto). Grande personalità di Veretout che in riferimento al Fronte Gobbo Interno dopo la partita ha dichiarato “Sai che palle star simpatici a tutti”. La foto dimostra invece che anche lui ce la può fare a diventare agile. E poi c’è il bello che magari fanno un governo tecnico e vi ci mettono Pioli. Intanto osservo la natura e mi chiedo se nella sua perfezione fornisce mai una spinta emotiva come quella che purtroppo sappiamo noi, ma ‘sta volta a quegli insetti che si capovolgono senza sapersi raddrizzare. Come ho trascorso il post-lazio, c’era troppo sole ieri al Brennero per non andare a comprare una marmellata di mirtilli. E la mattina a colazione le more nello yogurt bianco. E perché ho apprezzato la scelta della quattro maglie dei quartieri del calcio storico, perché il colore della maglia è come una seconda pelle in un mondo dove molto presto non faremo più caso al colore della pelle perché saremmo completamente tatuati. Ma fino a quel momento se una ragazza si lega i capelli all’insù qualcuno ancora dovrà baciarla sul collo.

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