.

.

sabato 31 marzo 2018

Outing


Non so se se amate il design italiano, nel caso vi segnalo questi lampadari prodotti in Molise. E sempre a proposito di design, con la Pasqua e relativi banchetti ci ritroveremo a osservare donne che mangiano come se non avessero un culo. Per quanto riguarda la festività mi rimane qualche dubbio, e così come faccio con Pioli non voglio giudicare nemmeno Giuda. L’ho imparato da Troisi in “Ricomincio da tre”, quando parlando con la ragazzina tende a comprendere le motivazioni dell’Iscariota per aver fatto una cosa del genere. La ragazzina risponde che l’ha fatto “per soldi” e allora lui fa presente che anche quella è una ragione. E che sarebbe bastato farlo nascere ricco per evitare tutta questa “ammuina, l’uccisione, il tradimento”. Magari anche Pioli con Van Basten non sarebbe stato da crocifiggere. Viste le vostre letture sarete sicuramente a conoscenza di quel processo psicologico per il quale appena una donna rimane incinta si accorge di quante siano le donne incinta intorno a lei. Per lo stesso meccanismo io mi sto convincendo di essere un allenatore. Del resto Mentana ci avrebbe fatto una maratona televisiva su Gesù o Barabba. La Pasqua è bassa come Brunetta. A Padova c’è una mostra di Mirò (Palazzo Zabarella fino al 22/07), la discussa collezione statale portoghese esce per la prima volta dal Portogallo, 85 opere che raccontano l’evoluzione del linguaggio surrealista di Mirò. Spicca una tela Viola dove Simeone è raffigurato come centravanti. E dopo tutto quello che di doloroso è successo ultimamente, compreso Pioli in panchina, per onestà è arrivato il momento di fare outing e dire che la colomba fa "cahare".

venerdì 30 marzo 2018

Il mascara waterproof



Muoiono tutti, non solo il PD. Calderoli e La Russa invece al Senato. Badelj si fa solo male anche se rimangono persone che danno ragione a Selvaggia Lucarelli. Peggio forse solo sposarsi al Meazza. Nelle ultime settimane ho messo su 5 anni, e c’è ancora da affrontare il Crotone senza il centrocampo titolare. Mi piace svegliarmi presto forse proprio perché il mondo non si è ancora accorto di nulla. Fossi un politico, per combattere almeno psicologicamente tutte queste morti farei un disegno di legge per obbligare i genitori a tenere almeno 6 mesi sui portoni i fiocchi che annunciano una nascita. E ancora ci deve cadere la stazione spaziale in testa (per una volta che non davano pioggia). Insomma non esprimete il desiderio che Pioli se ne vada perché tanto non è una stella cadente. Mi viene da pensare a come ho fatto ad arrivare fin qui, e l’unica risposta che mi viene è che mi è andata di culo. E che la donna in questa società sia ancora svantaggiata lo dimostrano proprio tutte queste morti nelle quali è costretta a scegliere un mascara waterproof. Ben venga la notte allora, anche se le giornate più lunghe non aiutano, perché è più facile rincuorarsi vedendo che c’è vita dietro le finestre.

giovedì 29 marzo 2018

Le più belle mele strinte dentro a un jeans Fiorucci che si sono mai viste in via Maffia


Il Viagra ha compiuto 20 anni. Auguri duri quindi. Anche se dentro di noi c’è sempre un bambino che grida “cacca culo”. E siccome ci vogliono galanti ma forti, sensibili ma passionali, simpatici ma seri, presenti ma non asfissianti, colti ma non saccenti, con la pasticchina blu le accontentiamo in tutto. La Fiorentina intanto perde la finale del Viareggio, Pasquetta è 70% pioggia e 30% uovo Kinder. Mai una gioia per il tifoso Viola. Questa volta non è stato un minuto di silenzio, dopo l’ennesima delusione quelli del Bambi mi sono sembrati silenzi con dentro tutto l’Ottocento russo. Vincere qualcosa è stata l’ennesima idea morta lì. Il momento richiedeva estrema serietà, poi una mosca gli si è posata sul naso. Così ha cominciato a pensare all’ultimo trofeo vinto come quando lo lasciò la Tamara (le più belle mele strinte dentro a un Jeans Fiorucci che si sono mai viste in via Maffia) e cominciò a cercarla nel culo delle altre donne.

mercoledì 28 marzo 2018

Chi entra e chi esce


Sono sempre quassù per un discorso di km zero e gallerie, ma il nome non riuscivo a pronunciarlo nemmeno prima di aver bevuto la seconda bottiglia. Il risultato è che alla fine della seconda ci siamo convinti che giocare due ore a biliardo equivale a correre per 10 km. Non me ne vorrà chi corre per 10 km convinto di giocare due ore a biliardo, senza neanche bere. Quando sono qui, a prescindere dal Gewurztraminer soffro la sindrome del tunnel carpale (un po’ lo scavo, un po’ il mescere). Roberto Fico si sposta in autobus proprio per non dover gestire il tasso alcolemico. Insomma, io non ho bisogno dei politici che me la danno a bere. La parte giovane di me beve per divertirsi, quella più vecchia per dimenticare, alla fine bevo per non scontentare nessuno. Intanto Astori è stato ricordato anche a Wembley prima dell’amichevole di lusso tra Italia e Inghilterra, di lusso grazie soprattutto all’Italia bisogna dirlo. E secondo me i giovani della primavera Viola sarebbero stati pronti anche per giocare una ventina di minuti a Wembley. Poi alla fine della serata, visti gli schemi di ragionamento privi di originalità tipici del tifoso che addebita le colpe all’allenatore, per finire in bellezza la serata ho suggerito che a uscire fossero i cliché e a entrare fossero i Veuve Clicquot.

martedì 27 marzo 2018

Divisioni


Anche nel caso di Esposito raccontato dalla Leosini nell’ultima puntata di Storie Maledette, il fioraio è sempre la figura chiave. E se incrociamo questa storia con la precedente emerge come la moldava scrivesse meglio in italiano di quanto non facesse l’intera famiglia Misseri. A me piacerebbe che Pioli facesse come Zuckerberg e comprasse una pagina dei quotidiani per chiedere scusa ai tifosi Viola quando la barriera non viene predisposta nella maniera corretta. Ricordo la mamma della Beatrice dalle poppe grosse che la metteva in guardia dagli uomini “vogliono sempre la stessa cosa”, e aveva ragione, vogliamo la tranquillità durante la partita, così per colpa della megera mi lasciò quando andai a vedere la Fiorentina contro l’Anderlecht in coppa Uefa. Ieri nella semifinale del Viareggio con la Juve è emerso che non c’è nessun giocatore pronto per la prima squadra (la finale sarà con l’Inter), so che ci divideremo su questo, del resto il calcio divide, il cinema divide, la politica divide, la vita divide. Non a caso nel ‘70 in Italia è stato introdotto il divorzio. L’Arno divide. Guelfi e Ghibellini. Il fritto è la cosa migliore del mondo, lui sì che è capace di unire veramente tutti: carnivori, vegetariani e vegani, e lo fa con il patrocinio di chi ha una struttura a quattro anelli rigidi, che non è l’Audi ma il colesterolo. Le olive ascolane piacciono anche a chi odia i Della Valle. Se poi prendiamo la zucca e friggiamo i fiori vedremo che ancora una volta ritorna il fioraio come figura chiave.

lunedì 26 marzo 2018

Profumo di Juric


La Domenica delle Palme solo se sei a San Benedetto del Tronto, non me ne vogliano gli antidellavalliani. O coloro che sanno dov’è l’opzione per silenziare il desiderio di Juric. Il Bambi ritiene Pioli colpevole anche del rumore delle campane in San Frediano. Ancora rimpiange il periodo nel quale Juric allenava il Genova e grazie a una sua intuizione il prete di Serumido aveva adottato la modalità vibrazione. Se ci fosse stato lui ieri avremmo assistito alla distribuzione delle noci di cocco altro che ramoscelli d’ulivo. Non per niente con Pioli è stato il giorno di Fico, con Juric sarebbe stato della fica. L’ora legale è scattata in tutta Italia tranne che nell’auto di Simeone, che cos’è un’ora per lui, corre così tanto che deve assumere melatonina in panetti per combattere il jet lag. Se Juric non ha una panchina e Pioli si vuol dire solo che in Italia non capiamo proprio niente, ma ci sarà una riabilitazione così come i Ricchi e Poveri che riempiono le discoteche di Mosca. La domenica di Pioli non è stata facile, ha guardato gli orologi di casa ma non ha più capito se aveva già spostato l’ora la sera prima e nel dubbio ieri era già lunedì. 25 i gol di Simeone secondo gli organizzatori, 7 secondo la questura. Da un’intercettazione ambientale si è sentito Pioli passare davanti allo specchio intero dell’armadio di camera ed esclamare “ora chi è quest’altro bischero, ah giusto sono io”. Magari a Pasquetta piove e sappiamo a chi dare la colpa.

domenica 25 marzo 2018

Realtà 4.0


Torna l’ora legale che non è semplicemente essere felici perché c’è ancora luce. Purtroppo è anche il periodo migliore dell’anno per confondere il rumore di una motosega che fa a pezzi qualcuno, con un decespugliatore. Io metto avanti sempre la Fiorentina, come appunto l’ora legale. Un’ora di luce in più che complica la vita di quelle donne che vogliono rimanere nell’ombra del proprio uomo. E stare di più all’aria aperta porterà i più pessimisti sulla sorte della Fiorentina a soffrire di depressione post parco. A me invece viene voglia di fare una gita scolastica in pullman, seduto dietro, negli ultimi posti. Il Bambi dice che Fico gli sembra un po’ esagerato, per lui è più un tipo, così come Simeone non è un centravanti. Il Bambi si che è contento dell’ora legale, lui che soffre d’insonnia è quando rimane sveglio un’ora in meno. Mentre parte il GP di Formula Uno se ieri ho parlato di industria 4.0 oggi parlo di casa chiusa 4.0. Apre infatti a Parigi il primo bordello di sex dolls, 89 € all’ora, e poco altro da sapere se non che è collocata al 14° Arrondissement di Parigi ma per conoscere l’indirizzo esatto è necessario prenotare. Tre indizi fanno una prova, è quindi realtà 4.0, dove Fico non lo è, Simeone non è un centravanti, e le passere sono di plastica. Solo Hamilton continua come prima, pole position e se ne va. Forse anche la Juve.

sabato 24 marzo 2018

Ci hanno fregato il parcheggio



Non importa essere amanti dello street food per capire gli allenatori che nelle interviste dichiarano di avere fame. E quando li critichiamo facciamo un po’ come gli automobilisti che ce l’hanno con i pedoni, dimenticandoci di quello che disse Tognazzi, ovvero che il pedone è un automobilista che è riuscito a parcheggiare la macchina prima di noi. Poi stufi del freddo cominceremo a lamentarci anche del caldo, e dopo la polemica per la poca attenzione rivolta alla squadra da parte dei media, emerge che anche Cambridge Analytica non ci ha cacato nemmeno di striscio. Mentre a chi ritiene questa una stagione dolorosa voglio ricordare quando Mino Damato camminava sui carboni ardenti. Per dare buon esempio alla squadra che si è dimostrata poco organizzata sulle palle inattive, cominciamo tutti insieme a presentare il piano ferie estive invece di puntare sempre l’indice. Mi sono fatto persuaso che i tifosi più puntigliosi, quelli che dovevamo vincere quattro a zero invece di tre, quelli che controllano le marcature in area col microscopio del piccolo chimico ritrovato in soffitta, e le diagonali difensive col goniometro del geometra che è in noi, sono quelli che pesano la pasta. Le donne puntigliose in più usano la matita contorno labbra. Ci sono quattro tecnici Herrenknecht di TBM (Tunnel Boring Machine) seduti al tavolo vicino al mio, non guardano la Nazionale e se ne fottono della formazione del nuovo governo, tre si stanno gustando la pizza, uno ha davanti  un’insalatona, i tre mi sembra lo stiano massacrando di battute e lui ogni tanto osserva triste i loro piatti. E’ industria 4.0 tutto questo? E' progresso? Doveva essere industria 5.0?

venerdì 23 marzo 2018

La Beatrice e basta

Seneca ha parlato anche di Fiorentina quando dice; “Non è bella la donna di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella la cui bellezza nel suo insieme distoglie dall’ammirare le singole parti”. La squadra 2017/2018 e non il singolo insomma. Anche Dante parla di Beatrice in generale e non come me che ci aggiungo connotazioni fisiche. Le poppe grosse forse sono un po’ Chiesa. Forse questa squadra ha qualche problema con le marcature su palla inattiva come quelle donne che non hanno un bel rapporto con i cavi della televisione quando devono spolverare. Io che non so usare le spezie e le virgole dico che da quando abbiamo iniziato a scrivere su questo blog qualcuno ha trovato l’amore, qualcun’altro no, qualcuno è diventato babbo, qualcun’altro zio, qualcuno ha trovato lavoro. Qualcuno si è perso, tutti siamo cambiati, ma qualcuno è rimasto se stesso. Sconosciuti che condividono la stessa passione.

giovedì 22 marzo 2018

Un film anticipatore


Capisco che andare a fondo nelle pieghe di una statistica sui gol subiti da una difesa a uomo o a zona sia doloroso. All’apparenza molte cose sono incantevoli come marcare a uomo la punta più forte avversaria, è solo quando vai in profondità che scopri lo schifo. Penso alla reggia di Caserta, magnifica da fuori, ma in quanti sanno che la gente si soffiava il naso sui tendaggi. Quindi per evitare i risentimenti da statistica, una sorta di cervicale da spider, invece di studiare le marcature, Gianni Rodari che non è certo un ceppicone, ci invita a studiare una data a memoria: un giorno senza fame! il più bel giorno di tutta la storia. Simeone si è già messo avanti mangiandosene parecchi. Il Bambi sostiene che se riuscisse a distinguere la fame dalla noia ingrasserebbe di meno. Forse Simeone è solo annoiato. Se si parla di mangiare bisogna fare molta attenzione; se non parlano, non ridono e non scherzano evitiamo di metterli a capotavola.  Non c’è la Fiorentina di cui preoccuparsi per le palle inattive e subito mi sono preoccupato per l’aumento di Amazon Prime, non vorrei che dal prossimo anno diventi mensile e ce lo mettano sulla bolletta della luce. Ieri non è piaciuta la Fiorentina raccontata da Spielberg allora oggi lo ripropongo insieme a Fellini, il regista statunitense ieri mattatore ai David di Donatello con il premio alla carriera, e che nel suo ufficio ha da quarant’anni la foto di Fellini il giorno in cui il regista italiano andò a trovarlo in albergo colpito da “Duel,” un film per la tv USA. Fellini anticipatore che già prima delle statistiche sulla difesa a uomo o a zona aveva assegnato il voto alla fase difensiva di Pioli in un film del ‘63 con Mastroianni e la Cardinale. Film nel quale Anouk Aimée col suo cognome ha raccontato meglio di tutti il disagio del Fronte Gobbo Interno che 55 anni dopo ci rimarrà male per la vittoria della Fiorentina a Torino.

mercoledì 21 marzo 2018

La Fiorentina raccontata da Spielberg


Sono trent’anni che rimango stupito dalla capacità assoluta di Spielberg di raccontare storie, rendere vivi i mondi, creare personaggi, tenerti incollato allo schermo. Chi lo conosce bene dice che ha tratto ispirazione  dalla partita di domenica scorsa a Torino e che la prossima storia sarà ambientata a 9,15 metri dal pallone. In altre storie più esotiche sarebbe ambientata in quella corallina, e che il personaggio sarà quel Vitor Hugo che tradisce le disposizioni del Mister e viene inseguito dai seguaci della marcatura a uomo. Hugo che poi manderà un messaggio vocale a Pioli per spiegare il perché non ha rispettato il compito scritto sulla porta dello spogliatoio. Più tardi Pioli risponderà che se voleva un walkie-talkie comprava un walkie-talkie. Mentre Corvino comincerà inspiegabilmente a parlare come la Leosini. Alla fine Hugo andrà a letto perché l’indomani deve fare colazione. Simeone, forse, farà almeno un autogol. Pioli verrà sostituito da Ballardini noto per essere uno che minaccia le maniere forti se il difensore più alto si mette in barriera. In questa storia il genio di Spielberg farà in modo di sfruttare il fatto che Sarkozy è in stato di fermo, e in quanto tale lo posizionerà in barriera al posto di Hugo che così potrà liberarsi e andare a marcare Bellotti. La Fiorentina prenderà gol lo stesso perché senza più Hugo la palla passerà sopra la barriera e ci incazzeremo con chi non ha fatto mettere Hugo in barriera. Continuerà a piovere, forse grandinerà, perché la primavera ci vede distratti sui calci da fermo.

martedì 20 marzo 2018

Aggiudicato



La sosta è solitamente un problema quando c’è da gestire una sconfitta, ma può diventarlo anche quando una vittoria esterna capitata tra capo e collo ti regala 15 giorni nei quali ogni vecchietto con il cappello e la Panda può diventare Michele Misseri. Non tutti però sono come lo zio di Avetrana, Tommaso ieri si è avvicinato per farmi gli auguri, e io gli ho chiesto di quanto aveva bisogno. Mi ero dimenticato della festa del papà. Lui però il cinquantino se l’è preso. Quindici giorni di riflessioni profonde; la fame nel mondo esiste anche perché su questo blog sono mesi che si cerca di organizzare una serata in pizzeria senza riuscirci. Conduciamo vite estremamente regolari; si beve regolarmente troppo, si mangia regolarmente male, ci avveleniamo regolarmente il fegato per via di certe barriere predisposte a bischero sciolto. Che cazzo ci faceva Hugo alla barriera di Melegnano? 15 giorni da spendere anche per alcune considerazioni sparse; la regolarità delle elezioni in Russia ricorda certi scudetti della Juve. Chi di voi non ha mai regalato il dopobarba Denim al proprio babbo alzi una mano. Escluso Baresi. Il papà dei cretini vive nell’ombra della madre sempre incinta. Quando si vince ma ti rimane il prezzemolo tra i denti 1. Quando si vince ma ti rimane il prezzemolo tra i denti 2. Quando si vince ma ti rimane il prezzemolo tra i denti 3. Aggiudicato. Sperando che possa almeno smettere di piovere.

lunedì 19 marzo 2018

Le mani piccole



La quarta sconfitta consecutiva di Mazzarri ad opera di Pioli, noto ceppicone, proprio per questo dovrebbe valere doppio, per fargli raggiungere uno degli altri allenatori considerati superiori al nostro, Oddo, alla quinta sconfitta consecutiva, nel mirino Giampaolo, terzo tra i sogni per una panchina migliore. Non ci resta che rimpiangere Ilicic e la contestazione granata, poi la Leosini intervisterà De Zerbi dopo la sconfitta interna contro il Cagliari per “Storie maledette”. Grande cuore Viola, a meno che non si voglia invidiare quello del Toro. Le difficoltà di questi allenatori, che in diversi momenti della stagione sono stati individuati ed eletti come sostituti ideali per rottamare il nostro, trasformano quello che è sempre stato un problema in un grande vantaggio. Mi spiego, il fatto di avere le mani piccole solitamente ha comportato che gli amici me le facessero infilare nelle grate per recuperare le chiavi. Mi usavano per farsi grattare la schiena o per farmi recuperare gli spiccioli caduti in macchina tra i sedili. Oggi finalmente la mia rivincita, guardando Mazzarri, Oddo e Giampaolo, ho potuto farmi le seghe a due mani. Una vittoria che parla francese per una Fiorentina molto determinata, mentre il VAR toglie e il VAR restituisce. Una squadra che sa farsi voler bene. Grande forza morale e possesso palla al 64% che certo non è il 65 e nemmeno il 63. E se non vogliamo riconoscere a Pioli le capacità di fare possesso palla al 63 e nemmeno al 65%, riconosciamogli almeno la capacità di aver saputo gestire questo momento terribile, avendo a che fare con tanti giovani uomini prima che calciatori. Funziona bene l’asse Badelj-Saponara che impreziosisce con giocate in verticale quello che alla fine si sta rivelando un buon reparto. Benassi sta crescendo e Veretout si fa perdonare, davanti è sempre notte fonda e non può essere che colpa dell’allenatore, bene la difesa (un + sul registro a Biraghi) se si esclude l’azione del Toro le cui responsabilità non possono che essere addebitate all’allenatore. Anche la vittoria alla fine sarà colpa sua. Mani piccole in azione anche perché sono stati i poeti a far comprendere l’esistenza di una cosa chiamata “anima”, non la religione. E questa squadra ha un’anima.

domenica 18 marzo 2018

Favole moderne


Cambiano i tempi, una volta marzo era pazzerello, oggi è psicopatico. Forse c’è  di mezzo l’Ikea. Comunque domenica bagnata domenica erotica. Poi vista l’acqua ho guardato l’erba del vicino pensando di trovarla più verde, e invece ho visto la quinta sconfitta consecutiva di Oddo. Ieri un sorriso, stamani ho ricominciato a cantare senza motivo, forse anche Simeone ricomincerà a segnare. E magari passerà l’arrotino. Di nuovo Saponara il verticalizzatore, non vorrei che il bisogno di fidarsi del suo centravanti gli annebbi l’istinto e lo porti a metterlo davanti al portiere. Di contro c’è un altro giardino più verde, per gli amanti del concentrato di clorofilla temo che Mazzarri stia cercando disperatamente di raggiungere Oddo. Certo se non riusciamo a trovare giardini migliori del nostro con una classifica così modesta, a maggior ragione non penso che riusciremo mai a trovare nemmeno il suo punto G. Forse ci meriterà comprargli un vibratore. Così al nostro centravanti che porta il primo pressing potranno rispondere con le loro favole moderne. Che facciano pure da sole, basta che non sia data più voce a Barbara Balzerani.

sabato 17 marzo 2018

Una cosa stranissima



Forse il peggio è passato perché stamani mi sono specchiato e ho visto una cosa stranissima: un sorriso. Adesso ci vorrebbe il sole anche se la Rita sostiene che moltiplica lo sporco in casa, per la compagna del Bambi moltiplica le sopracciglia e i baffetti, e più trasversalmente moltiplica le bollicine sottopelle. A forza di vedere programmi di cucina mi viene da pensare addirittura che quanto successo non è brutto ma solo impiattato male. Più ci allontaniamo dal dolore e forse anche i treni finiranno per attenderci. Intanto il sole non c’è e sembra Blade Runner. In questo periodo di stanca vi esorto a differenziare gli interessi, non avete voglia di parlare di calcio? Cucinate. Anche la Chiabotto ha confessato che un uomo per conquistarla deve saper cucinare. Prima della tragedia Astori bastava farle ridere, oggi cucinare, il problema verrà quando dovremo anche marcare Messi. Fregatevene se vi puzzano le mani di cipolla. Fregatevene se dovrete vivere nascondendo la verità, certe volte le bugie sono necessarie per andare avanti. Quindi assaggiate tutto ciò che cucinate anche se ingrassate, non farete la prova costume, deciderete di non vedere, di non sapere e di non capire perché vorrete vivere nella menzogna. La malinconia si combatte con il soffritto. Anche Tombolini e Amoruso partecipano a Celebrity MasterChef, dopo il calcio c’è vita. Meglio Udinese-Sassuolo alle 18:00 o impastare la pizza alle 19:00? “Come ti Cracco la passione” sarà il mio prossimo editoriale, ma se neanche con la cucina riuscirete a ritrovare uno straccio di verve, prima di cedere all’apatia non fatevi vedere da lei che girate in casa come zombie, fingetevi morti. E se vi suona un tizio vestito di giallo e blu non aprite, state aspettando un pacco, non un tifoso dell’Hellas. I tempi in cucina sono importanti, e quando bolle ricordatevi di buttare la pasta.

venerdì 16 marzo 2018

Sofferenza scaccia sofferenza


Parlando con un amico artigiano ho capito che la tragedia Astori lo ha momentaneamente distolto dalla sofferenza di avere una partita IVA. Sofferenza scaccia sofferenza. E dopo Celebrity MasterChef ho sognato Cracco, mentre prima che sparissero sognavo i Della Valle che ci riportavano Delio Rossi acclamato dalla folla. Cracco che riconosceva il Bambi al quale chiedeva di fare un selfie dichiarandosi onorato di averlo nel suo ristorante. Poi ci accompagnava a un tavolo defilato, ma di fianco a un gruppo di senegalesi rientrati dal funerale di Idy. Non le idi di marzo. A proposito di selfie vi propongo una versione last. Delio Rossi non era un ceppicone, solo un po’ manesco. Con Mazzarri che invece è un grande le cose vanno meglio per Ljajic, almeno non ne busca. Quando non sogno i Della Valle o Cracco i miei sogni s’infrangono sulla barriera. Una delle poche che ancora funziona. Devo dire che ho stimato il Bambi fino al recupero Juve-Atalanta, dopo non può sostenere che tutto è ancora possibile, che basta volerla veramente una cosa, riferito alla vittoria dello scudetto del Napoli. Non basta solo volerlo, adesso ci vuole anche una mano da parte della Juve. Noi che non ci eravamo accorti dell’importanza di Astori e discutevamo solo delle cose più eclatanti, dei suoi errori oppure delle belle giocate, questa cosa mi ha fatto riflettere ed ho capito che gli errori non mi sono serviti a niente. Anche con la Beatrice finì più o meno per lo stesso motivo. Aveva perso peso dopo una dieta, le dissi che aveva le poppe più piccole invece di parlare del girovita.

giovedì 15 marzo 2018

Passaggio in Oltrarno



Davide avrà almeno la soddisfazione di spiegare a Stephen Hawking come funziona una diagonale difensiva. E a proposito di grandi cervelli, non avendolo non ho mai studiato e neanche ne capivo l’importanza fino a quando non ho visto l’installazione di Jorge Mèndez Blake. Finalmente ho capito l’impatto di un libro. Non avendo le basi posso solo sperare che Davide sia in un posto in cui non serve né la stufa e né il ventilatore. Non un paradiso fiscale per intendersi. E sempre per lo stesso motivo pensavo che le spie russe venissero avvelenate solo nei film di James Bond. Non a caso mentre Hawking moriva io mi limitavo solo a non sentirmi tanto bene. E poi di conseguenza anche gli amici sono quelli che sono, gente di strada, sbandati, ex borseggiatori, ceppiconi, prendiamo il Bambi che dopo tutto il percorso entra-esci da San Patrignano, e dopo il programma di recupero degli Alcolisti Anonimi, oggi mi racconta che anche se non si ferma più al bar, quando ci passa davanti rallenta, sia a piedi che in auto, per vedere se ci sono e cosa fanno, adesso è nella fase stalker dei vecchietti. Un tempo imprecavo quando pestavo una merda, oggi che la maturità(?) mi ha reso almeno meno impulsivo, capisco che di buono rimane l’impronta della suola sulla merda di cane come testimonianza più significativa del mio passaggio su questa terra. Passaggio in Oltrarno. Forse più usura che maturità, la stessa per cui se squilla il telefono la sera dopo una certa ora è sicuramente morto qualcuno.


mercoledì 14 marzo 2018

Se almeno avessimo il mare

Emerge in fase di consultazioni la difficoltà di Mattarella a incassare la dedizione del sole di fine inverno necessaria a compensare l’assenza di baci sul collo dell’elettorato femminile. Esigenza che nasce dopo la lettura dei dati del Viminale circa la diminuzione  del 21% dei furti, rapine e omicidi nel 2017, mentre i delitti in famiglia sono aumentati del 200%. Visto che in nessun programma politico è stata prevista l’espulsione dei mariti invece di quella dei migranti, non rimane che cercare risorse nel tepore del sole. Poi ci sarebbero interi palazzi di mariti immigrati. Purtroppo e sempre per colpa di quella mancata chiarezza che contraddistingue la società Viola, il sole sembra essere il primo a non aver capito se davvero può. Lo slang di Corvino non aiuta, e se Firenze non è Lecce, ieri grazie a Borghese si è capito che l’Abruzzo esiste. Firenze che ama con tutto il cuore, ma che è costretta a odiare aspettando i suoi nemici sulla riva del fiume. E penso ai tifosi più fortunati che invece possono farlo sulla riva del mare dove nel frattempo possono fare anche due telline per gli spaghetti. Firenze che per costituzione, dopo la tragica settimana appena trascorsa non ha certo finito di soffrire. Così dopo la serata di Champion si appresta a vivere la realtà di un allenatore che a differenza di altri incide negativamente. Pioli c’è e si sente, cosa che invece non succede agli altri se è vero che la Roma avanza anche senza Spalletti e il Siviglia avanza malgrado Montella. Tifosi della Roma che non possono odiare chi non c’è più, e quelli del Siviglia che non possono odiare chi c’è ancora, malgrado il Tevere e il Guadalquivir.

martedì 13 marzo 2018

Leo(mes)sini


Le metafore modellate di lacca come la sua chioma hanno contraddistinto il ritorno di Franca Leosini. In grado di dare della “babbalona” ad una omicida condannata all’ergastolo. Come Immobile di tacco, e immaginate cosa potrebbe dire a Biraghi. Dal Dio Ivano, “che in confronto Brad Pitt è un bipede sgualcito, e che sarebbe stata la causa del dissapore”, fino agli “ardori lombari”. La Leosini fa parkour linguistico, le sue escursioni lessicali sono un lancio di quaranta metri che sposta la squadra avversaria. Impari Benassi. E anche il Marasma prenda esempio dialettico, chiunque per attaccare chiunque deve studiare i filmati della Leosini. A Sabrina Misseri dopo l’intervista daranno il secondo ergastolo. Non bastava la tragedia di Davide, a proposito di storie maledette, Fazio che non è la Leosini, ha intervistato Ciriaco De Mita. Poi ci sarebbe anche l’intervista di Sarri, passato da poco l’8 marzo, e ad un paio d’anni dal “finocchio” dato a Mancini, che se ne esce con “sei una donna e sei carina, per questo non ti mando a fare in culo”. Fra le risatine dei giornalisti presenti. C’è chi lo chiama maestro. Flaiano ha scritto “i grandi amori si annunziano in un modo solo: appena lo vedi dici chi è questo stronzo?” Con Ivano a lei è accaduto questo, Sabrina? Ma deve essere successo così anche alla moglie di Sarri.

lunedì 12 marzo 2018

Lo spessore umano del popolo Viola alto come la bistecca


Che tutto fosse ricominciato, anche se fra lacrime, brividi e silenzio irreale, ce ne siamo accorti non appena Simeone ha sbagliato un paio di occasioni favorevoli. Non tutto è potuto ricominciare come prima, ma tra un po’ magnificheremo di nuovo le qualità di Mazzarri e Giampaolo. Ieri era ancora troppo presto. Prima tanta commozione, poi nella ripresa la squadra provata emotivamente ha ceduto di schianto accusando tutto il peso di una settimana tremenda. Commovente e struggente lo spessore umano del popolo Viola. La vittoria fa solo da contorno ai sentimenti. Non solo il calcio, è tornata anche la Leosini, così rassicurante che il Bambi avrebbe voluto confessare un omicidio inventato. “La Juve ha ucciso un altro campionato” ha gridato in lacrime dopo che Inter e Napoli avevano pareggiato. Quello al Franchi è stato un silenzio da ascoltare a tutto volume. Tornerà ancora un giorno di felicità, e siccome ci fidiamo solo delle persone che hanno un libro sul comodino, per fidarci di noi stessi cercheremo dove è scritto che il nostro animale guida è la civetta sul comò. Così rifaremo l’amore con la figlia del dottore, e sempre a proposito di libri, per girare pagina ho dovuto rileggere la critica della ragion pratica di Kant. Ci sono posti che non frequento, posti auto a lisca di pesce in cui non parcheggio, cravatte che non indosso, cimiteri in cui non entro. Preservo il cuore come meglio credo. O come mi riesce. Per non soccombere come il Bambi che cominciò a drogarsi quando venne a sapere di non essere un figlio voluto perché la mamma stava caricando la lavatrice.

domenica 11 marzo 2018

Sulle note di "Le rondini" di Lucio Dalla


In molti oggi staremo come la mimosa il 9 marzo nell’umido. A prescindere dalla pioggia. Il Bambi mi ha confessato che non sarà più come prima neanche se riporteranno la Girella e la Fiesta alle dimensioni originali. Una battaglia che sta combattendo da anni a colpi di mail offensive. E malgrado abbia visto la luce del tiramisù in fondo al frigo. Con i sentimenti insomma non potremo fare copia-incolla. E’ diventato persino romantico, mi ha confessato che ormai cerca lo stesso video porno da una settimana. Personalmente in questi giorni ho trovato un po’ di conforto solo nei pomodori secchi sott’olio e nello speck. Mi sto buttando sul cibo e così anche se non scaleremo la classifica posso sempre pensare di scalare le cime di rapa. Non so se è una scusa ma il Bambi sostiene che anche le bottiglie che ha in casa sono disperate e non fanno che attaccarsi a lui. Vediamo se è come quando dici qualcosa ma nessuno ti risponde e allora ti chiedi se hai davvero parlato o è stato frutto dell’immaginazione. Ho paura che troppi palloncini andranno in cielo per essere solo immaginazione. Ce ne faremo una ragione numero trentamila. E vissero tutti in qualche modo.

sabato 10 marzo 2018

Chiudo con un inizio



Niente, pure oggi è tutto vero. Così per la prima volta domani proverò lo stesso disagio a guardare la partita di quando guardo quelli che fanno le mozzarelle con le braccia pelose. E mi ricorderò i tempi di quando ancora si poteva scherzare. Se almeno avessi comprato una DeLorean invece di questi cazzo di crossover compatti. E pur avendo comprato dell’ottimo speck sono ancora triste come la bresaola. Sono triste anche perché non capisco come mai viene definito inciucio quello che invece dovrebbe essere considerata la più alta forma di democrazia. Poche sensazioni sono giuste come quando non sai come approcciare emotivamente la partita, non lo sai, il Bambi si versa un whisky mentre tu non bevi superalcolici. Questo dolore ci ha reso capaci, quando capirò di cosa giuro che ve lo dirò. Intanto però il dolore rimane retroilluminato. Rimpiango i tempi spensierati nei quali passeggiavo in equilibrio sulle fughe delle mattonelle. Poi ho paura che faccia gol Simeone e che dovremo cambiare certi modi di dire a cui eravamo affezionati tipo fare gol ogni morte di Papa. Chiudo con un inizio sperando così di confondere il destino, e Davide rinasca. C’era una volta in cui chiudere una parentesi triste pareva un gioco da ragazzi. Era quando Tommaso non rispondeva ai messaggi e la Rita sbagliava la lavatrice con la sua felpa preferita.

venerdì 9 marzo 2018

E' bastato aprire un barattolo per ricominciare



Ci siamo chiesti il perché e ce lo chiediamo tutte le volte che non ci sembra giusto, forse l’unica cosa attendibile per chi crede in Dio è il silenzio assenso. Tante domande senza risposta, il Bambi mi ha chiesto se la mimosa va nell’umido. Dopo la partecipazione commossa di ieri anche la Pasqua è a rischio. La vita continua, dalla tristezza in cui ero precipitato, per fortuna mi ha risvegliato la Rita quando mi ha chiesto di aprirgli un barattolo. Simone ha vinto Masterchef e domenica ricomincia pure la Leosini con “Storie maledette”. Così ieri lo archivio tra i miei giorni peggiori. San Valentino dovrebbe essere tutti i giorni, la festa della donna pure, sarebbe stato meglio. Se non fosse stata piazza Santa Croce quella così piena di gente, ma una piazza del sud, avremmo sperato che fossero tutti davanti a un CAF per il reddito di cittadinanza. Gli uccellini a cui butto le briciole è da mo’ che me lo chiedono. Ieri dopo tanto ho comprato le figurine dei calciatori e ho trovato la figurina che mi mancava. Buon viaggio Capitano.


giovedì 8 marzo 2018

Non ho le gomme termiche


Pensavo che la tristezza avesse la forma di un orzo in tazza grande con la scorza d’arancia. Non sono credibile. Ricordo che il “13” non passava mai. Da oggi non passerà più, e non basteranno tutte le tramvie possibili a farcelo dimenticare. Giovedì è arrivato. Pronti, sofferenza, via! Futile e leggero come quando fa freddo dentro e sei vestito poco, dovrò guardare in faccia la realtà anche se passa un bel culo. E s’impasteranno le lacrime con la mimosa. Oggi non ce la faccio, malgrado il Pinot nero a lutto, a Mules nevica e non ho le gomme termiche. Lo so, è una scusa che non regge perché ci avrei provato lo stesso se in Santa Croce ci fosse stato il funerale del PD. Sono belle le canzoni allegre ma quelle stupende sono sempre tristi. Oggi ci sono i felici e noi. Che cantiamo le canzoni tristi. Allora rimango qui e attendo la chiamata di Mattarella. Faccio finta di niente così forte che divento niente.

mercoledì 7 marzo 2018

Quando l'eleganza non basta



Me ne vado a comprare lo speck, lontano dagli occhi lontano dal cuore, e torno venerdì quando tutto sarà finito. Vado via anche perché ieri sul ponte Vespucci sono iniziati i festeggiamenti per i risultati elettorali e non ho voglia di festeggiare niente. Anzi, forse si, un altro bel contratto è in arrivo. Pinot nero questa volta, che non me ne vogliano gli antifascisti. Vado via anche perché a Renzi deve essere sfuggita di mano la rottamazione, e dopo se stesso, la sinistra, le fioriere di via Calzaiuoli, ho paura che voglia rottamare anche il panino con il lampredotto e non ci tengo ad essere presente. Le dimissioni senza dimissioni del resto tradiscono un suo uso smodato di quell’acqua che elimina l’acqua. Porto con me almeno la consapevolezza che Alfano comunque vada non metterà piede in un ministero, e che Mentana sta così tanto in studio per non tornare a casa dalla moglie. Quando ho saputo della morte di Davide avevo fatto 45 minuti di coda al seggio, con Tommaso in macchina la musica non può essere semplicemente quella della radio dove c'è un altro che sceglie per te e che ci può scappare anche una notizia, ma quella scaricata dalla sua playlist. Ero quindi già da Alonso impegnato con “la carbonara come la fanno a Trastevere”, senza sapere niente. Sono comunque riuscito a trasformare la fitta in un inchino. Temo però che l'eleganza non sia sufficiente. Quindi scappo perché giovedì l’inchino non faccia la fine di quello di Schettino e naufraghi in un mare di lacrime.

martedì 6 marzo 2018

Caro Davide non ti preoccupare



Sono un po’ preoccupato per il direttore del Museo Egizio, comunque meglio preoccupato che parlare di calcio. Non ancora. Con questi risultati elettorali non si capisce come abbiano fatto a vincere Sanremo Ermal Meta e Fabrizio Moro che cantavano contro l’odio e la violenza. Renzi non andrà a produrre del vino in Africa solo perché ha vinto “la forma dell’acqua”. Intanto imposta la sveglia delle dimissioni e si capisce che legge il blog perché anche io dico che non scrivo più ma continuo a farlo. D’Alema vince come miglior attore non protagonista. Se almeno con quei bollini antifrode avessimo potuto prendere un frullatore a immersione avrei fatto contenta la Rita. Si dice che i veri vincitori di questa tornata elettorale siano le agenzie di viaggio. Poi improvvisamente ho pensato a Elisa Isoardi first lady, e al mondo che senza male non funziona. E ancora addolorato spero nell’inesperienza del segno d’interpunzione al quale riconosciamo di essere la più lunga pausa esistente, ma in quanto tale poi finisce e si ricomincia. Caro Davide non ti preoccupare, emerge l’ingenuità del punto che metto sempre alla fine di ogni editoriale, che pensa di aver concluso la storia.

lunedì 5 marzo 2018

Le matite cancellabili


Potevamo anche perdere a Udine, magari con un tuo errore, ma non dovevamo perderti. La grande e profonda tristezza per la tua morte mi ha subito fatto pensare di non scrivere più. I quattro colori delle maglie da trasferta ispirate al calcio storico non sono servite a confondere il destino, perché il Viola ha voluto rivendicare il suo essere colore del dolore. Magari quel primo istinto di smettere di buttarla sempre sul ridere verrà superato dalla voglia di andare avanti. Mi si riaprirà lo stomaco e sarà di nuovo lampredotto. Intanto che le cose si faranno più chiare, che la tristezza defluisca e vada a ingrossare il reticolo idraulico minore, scrivo a chi ha protestato perché non si è giocato, scrivo che bisognerebbe togliergli la tessera del tifoso, la tessera elettorale e anche la tessera sanitaria. A te Davide scrivo, invece, che se il VAR fosse utilizzato correttamente non avrebbe dovuto convalidare la tua morte. Sarebbero bastate le matite cancellabili di tante elezioni per correggere il voto del destino. E forse continuerò a scrivere con quelle.

domenica 4 marzo 2018

Altro che chiudere un occhio


Il silenzio elettorale finalmente me li ha fatti apprezzare tutti, così ieri ero ancora più indeciso. Si, qualcuno ha nostalgia del ventennio, io delle ventenni. Il silenzio senza errori grammaticali mi ha ricordato quando non scrivo sul blog. Noi che andremo a votare siamo quelli che pretendiamo le regole, quelle che poi odiamo rispettare e che se possibile aggiriamo come se fossero rotonde. Senza nemmeno dare la precedenza. Forse non avremo un governo e forse non siamo facili nemmeno da governare. Dopo il tremendo sabato degli anticipi, e dopo essere stato a votare (entrerò in cabina a testa bassa come il bestiame, dopo però aver fatto come appello agli indecisi quello di restare nel dubbio), per consolarmi ho deciso di portare la famiglia a mangiare la carbonara di Alonso, perdonatemi se potete voi che alla famiglia ci tenete. Sperando poi che stasera dopo Berlusconi, Renzi, Salvini, Meloni, Di Maio e Grasso, potremo dire di aver vinto anche noi contro l’Udinese. E se magari Pioli non ci avrà pienamente soddisfatto con le scelte tattiche chiuderemo un occhio per una volta. Io prenderò esempio dalla compagna del Bambi che va addirittura oltre, lei usa la penombra contro la polvere e le ragnatele. Altro che chiudere un occhio. Simeone gioca, mentre la novità più saliente sarà svelata durante il lungo viaggio dentro la notte elettorale dove ci saranno sondaggi più informali; gli exit pollock. Ieri ho chiesto aiuto a una persona che ammiro, che stimo e ammiro (ricorda un po’ l’appretto spray, lo so), gli ho chiesto di dirmi chi votare e mi ha illuminato come il testo di “via del campo”, risultato di merda della Fiorentina, risultato di merda elettorale, come diceva De Andrè e quella persona che stimo e ammiro “dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior”. E a prescindere dal finale, quindi, per la gioia di Eugenio, seguirà rinfresco.

sabato 3 marzo 2018

Solo i leggings non mentono



Un amico che ha un ristorante in via dell’Orto, dopo aver portato il menù a Di Maio si è visto offrire un incarico nel comitato nazionale per la sicurezza alimentare, organo collegiale del Ministero della Salute. E mentre cadeva la neve riflettevo sul fatto che a farci male siamo solo noi quando perde la Fiorentina. Così come nessuno oggi si ricorda di aver infamato Alonso, finisce che nel 2020 nessuno si ricorderà di aver votato i grillini. Alla fine il Bambi esasperato dalla pochezza dei programmi ha messo un annuncio sulla Pulce per vendere il voto, come quando ci mise la Vespa; “mai usato". Anche se non c’entra una sega vorrei sapere da voi se considerate ceppiconi anche quelli che preparano le polpette. E poi oggi mi guardo bene di confessare dove andrò a mangiare così evito di passare da cretino. Per depistare dico solo che prenderò una tisana sambuco e zenzero. Ma prendo anche spunto dall’intervista di Calori che facendo l’esempio di Udine dice “per diventare squadra e perché un giovane diventi furbo e sappia leggere le partite ci devi perdere tempo e devi aspettare”, e altre cose interessanti, e mentre noi diamo di ceppicone a chi i giovani non li butta subito nella mischia, voglio sottolineare che nulla è come sembra. Anzi, c'è solo il culo dentro a un paio di leggings. C’è un partito che ha in programma di asportare quel cancro di autofinanziamento? No? Mi spiace allora non andrò a votare. La Rita mi fa cenno col dito sul naso mentre indossa una t-shirt del povero Nuti in “Madonna che silenzio elettorale c’è stasera”. Tra oggi e domani ci sono Lazio-Juve, Napoli-Roma, e il derby di Milano, la gente potrà continuare a scannarsi lo stesso. Noi continueremo a rifarcela con Pioli mentre nell’indifferenza più generale Carlo Lucarelli si sta trasformando in Padre Pio.

venerdì 2 marzo 2018

Romanticismo Diladdarno 2.0



Pur non diventando mai saggio, invecchiando ho capito il vantaggio imbattibile di chi ha fatto il classico; una vita intera senza mai rimpiangere la gioventù. Io che invece penso a quando il sesso sicuro non era mettere un tappetino di gomma nella doccia per non scivolare. Perché la vita scorre e il secchio che ci ho messo sotto si sta riempiendo. I saggi comunque un po’ mi fanno venire sonno. E poi in questi giorni di freddo diciamo pure che un bel culo attaccato al termosifone, patrimonio dell’umanità. Lo scetticismo del Bambi nei confronti dei Della Valle, Pioli, Simeone, gli extraterrestri, si spinge fino a non credere ad altre forme di pasta oltre gli spaghetti. Mentre la sua compagna che è molto religiosa ieri lo ammoniva perché secondo lei Dio li vede i pantaloni del pigiama sotto i jeans. Quando invece gli ha detto di avere un ritardo lui ha temuto che fosse pronta per votare Salvini. Domenica sono molto più preoccupato per il voto che per l’Udinese se penso che gli italiani hanno fatto vincere i Jalisse. Corvino intanto per il rinnovo di Badelj ha offerto il reddito di cittadinanza. Diciamocelo, questa neve nelle città non preparate ad affrontare l'emergenza è stata un po’ la rivincita di quegli anziani che guidano con il cappello le Panda quattro per quattro. Io che mi guadagno il pane grazie alla tecnologia devo dire che apprezzo molto quando si sposa con il design, non più quindi solo anonime e nascoste microspie per registrare le conversazioni. Poi solo un salto indietro nel tempo, un ricordo a sanare quel dubbio se un pasto debba finire con il dolce o con la frutta, mi è tornato in mente che nel pranzo è servito di Corrado era la frutta l’ultima dopo la casella col disegno della fetta di torta. Romanticismo metropolitano 2.0 registrato in via dell’Orto? “Fatti bella che ti porto a fare a pallate”.

giovedì 1 marzo 2018

Sfarzo bianco di marzo

Forse la neve coprirà anche la nostra classifica, benedetta perturbazione. Ma non coprirà questi quindici anni di Della Valle. L’unico che ci ha guadagnato è stato un ragazzo di 25 anni del Marasma che nel 2013, non ricordo chi c’era in panchina, ma sicuramente non un ceppicone, investì 50 € in bitcoin e oggi ha 30 anni. Le scuole sono chiuse e anche a ‘sto giro Pioli non imparerà un cazzo. Con la neve non si riconoscerà nemmeno la differenza tra Kalinic e Simeone, entrambi falliranno le stesse clamorose occasioni da gol. La neve non rallenterà solo la circolazione dei mezzi pubblici, ci vorranno ancora 5 anni per approvare una legge elettorale che consenta la governabilità. Del resto da Bologna in giù non siamo attrezzati per certa classe politica. E se Salvini diventa Premier mi sono ripromesso di comprare la felpa di Mules. Poi in serata faremo l’appello e ci diremo se tutti abbiamo visto la neve, così potremo procedere con la primavera, i fiori, forse la classifica di sinistra e le foto al mare. Purtroppo coloro che non riconoscono la bontà del lavoro fatto da Pioli, con la neve tenderanno a non riconoscere nemmeno quei luoghi di cui si erano innamorati quando lui ancora non allenava la Fiorentina. Una difficoltà in più per chi risolve certi contenziosi condominiali tagliando le gomme di quello che abita sopra, che figurati se ha montato le invernali, e troverà le catene a rompere i coglioni. Di buono però c’è che la neve non fa rumore, meno di una polemica su Biraghi, e meno ancora della notte dove spesso l'unico rumore è quello del frigorifero.