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domenica 4 marzo 2018

Altro che chiudere un occhio


Il silenzio elettorale finalmente me li ha fatti apprezzare tutti, così ieri ero ancora più indeciso. Si, qualcuno ha nostalgia del ventennio, io delle ventenni. Il silenzio senza errori grammaticali mi ha ricordato quando non scrivo sul blog. Noi che andremo a votare siamo quelli che pretendiamo le regole, quelle che poi odiamo rispettare e che se possibile aggiriamo come se fossero rotonde. Senza nemmeno dare la precedenza. Forse non avremo un governo e forse non siamo facili nemmeno da governare. Dopo il tremendo sabato degli anticipi, e dopo essere stato a votare (entrerò in cabina a testa bassa come il bestiame, dopo però aver fatto come appello agli indecisi quello di restare nel dubbio), per consolarmi ho deciso di portare la famiglia a mangiare la carbonara di Alonso, perdonatemi se potete voi che alla famiglia ci tenete. Sperando poi che stasera dopo Berlusconi, Renzi, Salvini, Meloni, Di Maio e Grasso, potremo dire di aver vinto anche noi contro l’Udinese. E se magari Pioli non ci avrà pienamente soddisfatto con le scelte tattiche chiuderemo un occhio per una volta. Io prenderò esempio dalla compagna del Bambi che va addirittura oltre, lei usa la penombra contro la polvere e le ragnatele. Altro che chiudere un occhio. Simeone gioca, mentre la novità più saliente sarà svelata durante il lungo viaggio dentro la notte elettorale dove ci saranno sondaggi più informali; gli exit pollock. Ieri ho chiesto aiuto a una persona che ammiro, che stimo e ammiro (ricorda un po’ l’appretto spray, lo so), gli ho chiesto di dirmi chi votare e mi ha illuminato come il testo di “via del campo”, risultato di merda della Fiorentina, risultato di merda elettorale, come diceva De Andrè e quella persona che stimo e ammiro “dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior”. E a prescindere dal finale, quindi, per la gioia di Eugenio, seguirà rinfresco.

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