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sabato 31 agosto 2019

Non ci sono parole


Comunque a fronte dell’endorsement di Trump per Conte noi abbiamo ricevuto l’apprezzamento di Conte per Biraghi. E se Salvini s’incazza con chi ha fatto cadere il Governo, noi allora possiamo incazzarci con chi ha fatto cadere Mertens da solo. Ma non si saprà fino alla fine del mercato chi sarà risultato il miglior Tafazzi tra Icardi e Salvini. E a chi vuole per forza leggere del negativo nei confronti della nuova Proprietà dai miei editoriali ricordo che a me degli intrighi di palazzo interessa solo il giardino. Mentre dovrebbero preoccuparsi di più del fatto che intanto hanno già rimesso le accise, e Hagi in panchina. Cosa ci posso fare se a Scarlett Johansson non dire mai di no. Anche se devo ammettere che questo atteggiamento può far pensare che sia contro il + 15 di saldo positivo sul mercato. Senza contare che chi apostrofa tanta plateale mia incoerenza con “non ci sono parole”, la frase contiene parole. Dopo Caceres, e quindi l’afflusso intenso di svincolati, hanno dovuto approntare una serie di rotonde di fortuna per agevolarne il traffico. Rotonde finanziate con le plusvalenze. Se non si fosse già ritirato quel Simone di Albano Laziale sarebbe perfetto per un’appetitosa Caceres e Pepe. O forse è perfetto proprio perché si è ritirato visto che ha la stessa età di Frank. E’ intanto saltato De Paul? Arriva o non arriva una punta? E il centrocampista? Per non dare adito a interpretazioni filodellavalliane come l’attivo di bilancio, voglio uscire a cercare ottimisti sulla prossima stagione con cui essere pessimista, e pessimisti con cui essere ottimista per nutrire il mio istinto antagonista. Quindi non corro dietro le voci. Sto solo alle dichiarazioni, dopo Badelj grande acquisto, Dalbert prima scelta. Boateng e Chiesa centravanti. Ribery che punta alla Top Five. Quindi evviva!! E poi potremmo sempre comprare la nuda proprietà di De Paul, per pagarlo meno, e per utilizzarlo quando muore Pozzo.

venerdì 30 agosto 2019

MercatOne


Ieri sono state fatte delle considerazioni sul mercato in attesa di possibili e augurabili colpi prima del 10 agosto. Intanto si è operata una netta distinzione tra Proprietà e comparto tecnico, e su certe operazioni che fanno discutere integro il pensiero di Nassi, come ulteriore spunto di discussione:

Se si ama la Fiorentina non si può accettare sempre quanto avviene, altrimenti non si andrebbe avanti. Credo si debba evidenziare ciò che non va per correggere il tiro e avvicinarci a chi è partito in largo anticipo. E’ per questo che ho perso il sonno quando ho letto che interessava il 36enne Ribéry. Ho rivisto un film girato nell”84. A Firenze arrivarono il 31enne Socrates e il 32enne Gentile. La città impazzì. Fu battuto il record degli abbonamenti. Ma il primo era un grande ex calciatore e il secondo in parabola discendente. Altrimenti la Juventus l’avrebbe tenuto. L’anno dopo il Dottore, che aveva un contratto da 1,8 miliardi, tornò in Brasile e Claudio fu la riserva di Contratto e Passarella. Da chi partì la viola, dilaniata da faide interne, per ricostruire? Da Berti, anni 18, Baggio 18, Onorati 19, Pellegrini 19, Carobbi 21 e Battistini 22. Alla fine del campionato la squadra raggiunse il quarto posto e l’Europa, oltre alla semifinale di Coppa Italia. Per fare l’interesse dei tifosi devi andare contro le loro convinzioni. E’ la risposta all’acquisto di Ribéry. Ma Ancelotti, due anni or sono, non è stato esonerato dal Bayern Monaco per aver messo in panca una vecchia guardia in fase calante? Se dopo due anni Uli Hoeness e Rummenigge decidono di chiudere il rapporto con Ribéry e Robben, significa che l’età non perdona. Non bisognerebbe avvertire Commisso e Barone che la Serie A non è l’MLS? E’ già arrivato il 32enne Boateng, quando il compito era ricostruire una squadra che si era salvata all’ultima giornata."

L’auspicio è che la direzione presa non sia come quella del PD, non vorrei ritrovarmi nei guai fino al Colle. Anche se l’operazione Biraghi-Dalbert sembra più portata a termine dal kamikaze Salvini. Di buono c’è che non c’è più Pioli, così come non c’è più la Lega, così con il PD adesso si potrà finalmente fare la revoca delle concessioni autostradali. E visto che siamo alla ricerca spasmodica di una vittoria in campionato che ormai risale giustappunto all’era del ceppicone, se la prossima felpa di Salvini non sarà quella della Fiorentina potremo già annoverarla tra le vittorie più prestigiose. Salvini che chiama la piazza anche se si farà in via Tornabuoni davanti al negozio Tod’s. Ma alla fine non conta solo vincere, anche pareggiare i conti ha un suo perché. Solo per partecipare il meglio è invece Mazzarri. Per il nuovo stadio proporrei una soluzione low cost e lo farei disegnare su quello vecchio a mo’ di murales. Quando l’abito fa lo stadio come quello di Monaco.

giovedì 29 agosto 2019

Biondi Santi e Poeti con il navigatore



A chi mi chiede come mai sento l’esigenza di scrivere tutti i giorni, confesso che sono ripetitivo come il tramonto. Come le stagioni. Basta non lottare per il tramonto della Serie A anche in questa. Mentre Milenco e Pezzella come PD e M5S. Scrivo non solo in scrofe, ma anche per dare indicazioni realmente utili, concrete, sottolineo che è sufficiente guardare lo schema adottato per capire quali sono gli allenatori che temono di non mangiare il panettone. Alla fine sono quelli che anticipano l’albero di Natale. Comunque, a chiunque manifesti la volontà di dettare strategie, che sia esso un allenatore, tifoso o politico, farei fare un giro a sette e mezzo per capire come gestisce la matta. Si diceva che è tornato l’entusiasmo, e questo è già un bene, a prescindere da come terminerà il mercato, perché dovrebbe evitarci un altro campionato di quelli dove trapassiamo inosservati. Noi poeti, o meglio noi che millantiamo di esserlo, con l’aggravante che io vengo considerato anche ingegnere e glielo lascio credere, dicevo noi poeti opportunisti siamo poi condannati a vivere il calcio con un falso approccio distaccato e una ridondanza inopportuna in tempi di sintesi narrativa a due tocchi. Bisogna sempre enfatizzare, e la metafora diventa un salvavita. Alla Beatrice di allora, oggi dovrei dire che ha una bella testa, soda, compatta, sinuosa, tonica, rotonda, eccitante. Da finirci dentro e rimanerci a lungo come in una baita di montagna davanti al camino. Belle poppe sarebbe troppo riduttivo. Così sono costretto a ritenere troppo distratti dal mercato, e anche sconsiderati quelli che non colgono l’imbiondire della leggera peluria nel collo ad opera di un sole solerte e invece attento ad ogni millimetro di pelle nuda. Quando si parla di rivoluzione dal basso il poeta metropolitano intende la passera depilata. Non a partire dalla difesa.

mercoledì 28 agosto 2019

Chissà se lo capisce



Un mondo quello delle curve dal quale prendo sempre più le distanze, in maniera proporzionale alla necessità di allontanare un testo per poterlo leggere. Mi allontano dalle curve non solo perché ultimamente i baci alla francese più appassionati li riservo soprattutto al cucchiaino del caffè, che tra l’altro prendo amaro. Un mondo nel quale vengono esposti striscioni dove si onorano neonazisti morti in circostanze da ricondurre alla sfera puramente delinquenziale. Il Bambi invece è uno di quelli che ama tornare sul luogo del delitto perché ci si affeziona. Intanto sempre la curva, se da una parte ha gioito, dall’altra ha imputato ai Della Valle di aver mollato perché hanno pensato come quegli scienziati che sostengono che se anche mettessimo in atto tutte le strategie per combattere i mutamenti climatici, saremmo comunque fottuti nel giro di 30 anni. Così per loro, arrivati a 17, ormai certi di non poter vincere mai niente, hanno preferito andarsene. Insomma tra le intenzioni di quando sono arrivati e i risultati ottenuti ci passa come tra quando ordini qualcosa online e quando arriva a casa. Leotta e Balzaretti. De Paul si De Paul no. Governo si Governo no Governo bum Governo gnamme, è la terra dei cachi. E così come siamo riusciti a ripartire dopo Pioli potremo andare avanti anche senza esecutivo. Mentre per accettare di aver dato spazio a valutazioni critiche su Biraghi e Alonso malgrado siano stati acquistati da squadre superiori alla nostra, squadre incuranti delle nostre bocciature feroci, ho deciso di attaccarmi alla bottiglia e smettere di usare gli inutili bicchieri di plastica. E a forza di scrivere cose che poco hanno a che fare con una Fiorentina da Champions, chissà se la Rita quando mi abbraccia lo capisce che non sono più io.

martedì 27 agosto 2019

Non ci sono più le cose facili


Arriva un momento nella vita di Montella che inizia a dire che arriva un momento nella vita di vincere una partita. Dopo che i mesi passano, e specie se è uno che fa l’allenatore professionista. In attesa del ritorno di Vittoria, la figliol prodiga di Vincè, e a forza di arbitraggi come quello di Massa, prenderà sempre più campo l’iniziativa intrapresa dalla figliol prosperosa della Beatrice dalle poppe grosse, che insieme ad altre figliol prosperose di ritorno in Oltrarno, cerca di combattere il nostro amato campionato con le loro poppe e i loro culi. Vogliono sfruttare certe malefatte arbitrali per imporre le loro rotondità a un terrapiattismo dilagante, ci vogliono dire che noi siamo troppo intuitivi per un mondo del calcio così a punta. Meglio, molto meglio le loro  accomodanti e indolori curve. Questo inizio di Nuova Era, questi misfatti arbitrali, sono quanto di più ideale, speranze e rimpianti, da ambientare nel posto che più al mondo ne è pieno; il treno. Purtroppo con quel rigore inventato Massa ci ha catapultato in mezzo ad una storia irreale tra un discorso chiuso e una ferita aperta. Non ci sono più le cose facili, che se sorridi sorrido, se non ce la faccio ti fermi, se parli ti ascolto, se c’è una simulazione fischi la simulazione e ammonisci. C’è chi sostiene che il declino del campionato, e non solo quello, sia cominciato con la moda dell’avocado. E prima del centrocampista è stato ritrovato in un vecchio archivio anche il CID firmato da Caravaggio, l'incidente causato dal tentativo di fuga dopo un omicidio. Forse il Merisi non è morto alla Feniglia, forse lo scorso anno non eravamo da Champions.

lunedì 26 agosto 2019

Cose buone e rimpianti


Volevo mandare un messaggio all’arbitro Massa al quale ho detto cose brutte: mi dispiace, avrei voluto dirgliene molte di peggio. Arbitro che ha definito il rigore assegnato a Mertens tra i suoi errori più belli perché tra quelli fatti con la consapevolezza di sbagliare. Adesso ci vorrà tanto coraggio per dimenticare, più che per ricordare. Almeno è quello che ha voluto intendere il Bambi con quella scritta su un muro di Borgo Tegolaio, fatta a notte fonda non riuscendo a prendere sonno. Poi è tornato a casa e la mattina quando sono passato a salutarlo prima di andare a nuotare, si è rivolto a me e alla compagna che gli stava preparando il caffè e ci ha detto “saggi lo sarete voi”. La differenza tra me e lui è che io ho sempre trovato stimoli più profondi nell’assurdo rigore concesso, che nel tragico risveglio dopo una sconfitta immeritata. Così gli ho fatto notare che il più delle volte la soluzione è in cucina. Malgrado il rimpianto Muriel, di buono in questa domenica di fine agosto, dopo la sconfitta del Milan di Giampaolo, quella della Samp di Di Francesco, e il pareggio interno della Roma, di buono soprattutto i piedi ancora rigorosamente scalzi. Poi sempre in riferimento a Massa vorrei sapere in che senso esiste gente che non parla male delle persone assenti?

domenica 25 agosto 2019

Le mani in tasca


Sapevamo che avremmo dovuto contenere i danni in questa partita di transizione, in questa stagione di transizione. Come questo fine agosto che è il periodo di transizione tra le ultime grosse poppe libere di sfidare con turgore la forza di gravità sulle nostre spiagge, e il ricordo di grosse poppe libere di sfidare con turgore la forza di gravità sulle nostre spiagge. Voglio pensare che questa sconfitta sia stata solo un’interruzione dello spot di Poltronesofà. E che purtroppo sulle pareti di questa sconfitta ha premuto una grossa Massa tumorale. Vi prego solo di scrivere piano perché anche Drago mi ha fatto venire un gran mal di testa. Abbiamo venduto cara la pelle come mi ero auspicato, anzi di più, tanto che ho trattenuto il fiato per tutta la partita, come faccio di solito mentre corro sotto un acquazzone per bagnarmi di meno. Soddisfazione per la prestazione, per l’intensità dei primi trenta minuti, rammarico per il risultato, e gli errori del resto vanno messi in preventivo con una squadra così giovane. Tipo aver giocato sempre alla stessa maniera. Ma c’è anche l’orgoglio di tanta cantera Viola, per completare la squadra adesso c’è il mercato. Dopo aver perso su colpo di testa di Insigne oggi voglio solo accorgermi della felicità: raccogliere plastica sulla spiaggia, sentire il profumo dei peperoni, Firenze in trattativa, ma ‘sta volta con un temporale. Poi le mani in tasca per non gesticolare più contro l’arbitro.

sabato 24 agosto 2019

Sopra il camino della casa di campagna


Così è arrivato il campionato, anche se tra capo e collo, intendo troppo prima del 10 agosto. Che furia c’era! Ma se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, magari troviamo un Napoli indietro con la preparazione, con la testa al Ferragosto. Prima che arrivino gli acquisti (punta, esterno e centrocampista) per completare la squadra, bisognerà fare di necessità virtù per arginare la squadra di Ancelotti. Come? Il mix esplosivo tra troppo vecchi e troppo giovani potrebbe partorire la prima vittoria in campionato di Montella da quando è tornato. Così come quando si sbaglia un ingrediente di una ricetta ed esce fuori un gran piatto, che poi diventerà un grande classico. La ricetta sbagliata, più verosimilmente dovrebbe produrre un piatto di livello inferiore, ma lo sappiamo che la squadra non è pronta, e che il Napoli punta allo scudetto, per questo motivo sarei già contento di vendere cara la pelle. Se non ce la faremo a vedere il taglio di Ribery a squarciare la difesa partenopea, ci accontenteremo di quello dei parlamentari. La Hasbro intanto si è comprata Peppa Pig per 4 miliardi, almeno questa non sarà accostata alla Fiorentina. Sembra invece che ci toccherà qualche altro impagliato da mettere sul camino della casa di campagna di Rocco, usata come appoggio per andare a caccia di parametri zero. E si dice che tutti questi giocatori a fine carriera, affascinati dal progetto americano, in realtà siano più attirati da quota 100. Troppo giovani e troppo vecchi, come avocado, pomodoro, basilico e pecorino. Da oggi tiriamo una riga con il passato. Da oggi non mi manca più quella mattina di tanti anni fa, quando dopo una notte passata alla guida della 911, mi ritrovai stanco, ma quarantenne felice, dentro l’alba del sogno di una nuova stagione. Oggi dovremo solo essere duri con la vita. Forza Viola!!

venerdì 23 agosto 2019

Lo sforzo


Dopo la mia solita ora di camminata mattutina, e dopo i miei 1500 in vasca da 50, non appena toccato la trentesima, mi è apparso Ribery che mi ha detto “chi è vecchio?”. E una volta risalito sul bordo vasca mi è sembrato di percepire che Hagi fosse stato già panchinato al Genk. Purtroppo non ho più l’età di Ribery, e gli sforzi li pago con visioni del tipo Carnevale di Rio, dove dietro a culi ondeggianti al ritmo di samba appare Joe Barone che saltella la sua antijueventinità. Una volta rimontato in macchina, con il costume ancora bagnato, mi sono ripromesso di concentrarmi solo sul semaforo rosso per bruciare tutti ed entrare nella top 5. Respirazione rallentata perché ci si gioca tutto in una frazione di secondo. Concentrazione massima, basta pensieri alla partita di sabato. Poi un culo meraviglioso mi si affianca in bicicletta. Suonano. Forse dietro festeggiano perché abbiamo preso Caceres? E dopo un’altra vecchia gloria, sempre per la questione dello sforzo sostenuto, mi sono ritrovato in mezzo a Fiat 128, Ford Capri, 131 Mirafiori, Autobianchi A112, Prinz, e Rocco giovane con una BMW 2002. Ora il sospetto è che quei 50 miliardi che Salvini avrebbe nel frattempo trovato nel cassetto per la manovra, di fatto li ha presi dal cassetto di Rocco. E a noi rimangono così vecchie glorie e svincolati. Di buono dopo l’arrivo di Frank c'è però il calo dello spread. Sempre a proposito dello sforzo sostenuto, a casa del Bambi mi è sembrato di vedere le poppe grosse della Beatrice proiettate sul soffitto. Ribery intanto non è pronto per sabato, ma c’è ancora tanto tempo fino al 10 agosto. Prima di prendere una bustina di magnesio e potassio mi è sembrato di vedere pure una baracconata a stelle e strisce dove è mancato solo Sylvester Stallone. Tanto che a un certo punto mi è cominciata a girare la testa come chi soffre di vertigini e paura del voto.

giovedì 22 agosto 2019

Scusa Frank


Ieri ho letto di un eventuale gradimento per un pareggio contro il Napoli, questo mi fa pensare di non essere il solo a temere fortemente la partita, e dando per scontata la sconfitta, anche per me il pareggio sarebbe oro. Perché temo che possa essere pure rovinosa. Sperando che le vecchie glorie e le giovani promesse facciano di tutto per smentirmi categoricamente. E sperando che questo editoriale possa risultare anacronistico con l’arrivo di giocatori funzionali, e funzionanti, da qui al 10 agosto. Nel frattempo si è smesso di ragionare da ragionieri e si è iniziato a farlo da rigattieri. Del resto per me i numeri non hanno certo il fascino della patina che lascia il tempo. E quindi per gustarmi meglio Ribery mi siederò su una vecchia poltrona di cuoio, un restauro conservativo per evidenziarne i segni del tempo, non per nasconderli. Così come le sue cicatrici. Sorseggiando un bicchiere di tamarindo. Il Bambi intanto mi ha sorpreso non poco, più di chi cerca giocatori vintage per mercatini, dopo l’arrivo di Ribery ha infatti deciso di scrivere un libro. L’idea gli è venuta dopo aver letto l‘esperienza di chi come lui ha smesso di bestemmiare, anche se lui lo ha fatto dopo l’apparizione del maratoneta Joe Barone durante il tentativo di battere il record dei giri di campo del Franchi. A rimorchio di questa nuova ventata di giocatori con problemi di colesterolo, in grande spolvero a Firenze anche le milf con la ritenzione idrica. Malgrado l’evidente interesse per l’antiquariato di Joe diviso ormai tra via Maggio e via dei Fossi, è comunque una squadra che per ora non mi convince, fermo restando il valore storico di Ribery e quello di giocatori interessanti in prospettiva, un po’ come nelle dichiarazioni della Bonino quando specifica che mai nessun Governo le è stato più lontano, c’è da vedere del buono nell’operato gialloverde. Vista l’età di Frank mi viene più da dire che è la fine di una Nuova Era. Siamo un puntino nell’universo, un numero dietro a tanti altri. Ricordatemi così, in coda per entrare alla presentazione di Ribery prevista alle 20:00 perché si sa che gli anziani devono uscire nelle ore meno calde. Intendo i tifosi più anziani. Poi però, una probabile cena fuori orario, il silenzio della città interrotto da un rutto, la terrazza ancora verde, i panni stesi tra sole e luna, due libri nuovi di cui uno quello che mi ha prestato il Bambi sulle bestemmie, Riesling, pomodori, pane abbrustolito e basilico. Scusa Frank ma non ce la faccio proprio a venire. Sarò troppo impegnato.

mercoledì 21 agosto 2019

Il troppo e il poco


E’ meglio un uovo sodo oggi che una gallina domani. Poi tra due anni con Ribery ci si farà un buon brodo. E siccome il mio oroscopo di ieri parlava di una giornata di grandi soddisfazioni nel lavoro, essendo in ferie, è possibile che fare il tifo per la Fiorentina sia considerato un lavoro. Ieri che è stato anche il compleanno di Robert Plant, stessa età di Frank, e per l’occasione in città si è cercato di cavalcare l’onda dell’altra faccia della Fiorentina yé-yé, presentando una collezione di modelli di costumi da bagno per le mogli dei calciatori, all’interno della nuova edizione di Pitti Prostata. Cielo stellato sopra i giovani, tisana digestiva dentro gli altri. Adesso mi aspetto Sandro Ciotti parlare di azione tambureggiante del centromediano metodista palla a Ribery e gol. E magari in qualche parte del mondo, se ancora esistono, recuperiamo anche qualche felpa senza cappuccio. Questa potrebbe essere una di quelle stagioni dove saremo condannati a soffrire tutte le pene del paradiso. I troppo vecchi e i troppo giovani. Houston magari avessimo solo un problema a centrocampo. E menomale che non è agosto senza Totò, Peppino e la malafemmina. Insomma, meglio Ribery che mai. Si, non c’è solo il Napoli sabato, partita per cui temo fortemente l’imbarcata, perché noi tifosi Viola se ci addormentiamo sul materassino ci ritroviamo al lavoro.

martedì 20 agosto 2019

Brigata Ribery


Mentre Corvino si gode la vittoria targata Montiel-Vlahovic, a chi ancora gli getta fango addosso ricorda che fa benissimo alla pelle. Si accorciano le giornate, ma questo non ditelo a Rocco e Joe. La loro straripante simpatia ha rischiato di essere superata solo da quel Magellano del sud, quel Costa Crociere gonfiabile che si è addormentato sul materassino nel mare di Rocco ed è stato recuperato il giorno dopo nel mare di Joe. Purtroppo dopo la poco incoraggiante vittoria con il Monza ci siamo ritrovati qui a buttare giù il lungo elenco delle cose che ci sono ancora da fare: c’è da chiudere il gas, la porta, fare il giro delle luci e spegnere tutto. Siamo diventati tutti un po’ nostra mammana. La Fiorentina come la crisi di Governo, riesce a far resuscitare i morti: Ibra, Renzi, Ribery, Prodi, forse anche Kalinic e il Pentapartito. Ma i nostri Joe e Rocco ci fanno sapere con il loro fare sornione che la nostra impazienza è tipica dell’italiano mai emigrato, come quando ci alziamo dal sedile prima che l’aereo sia completamente fermo per aspettare ammassati in piedi nel corridoio che aprano il portellone. Arrivare per primi al nastro trasportatore per aspettare ammassati il 10 agosto. Diavoli di italoamericani. Saggi. Ma la vera sconfitta è stata la chiusura per ferie di Michele, una pizzeria! Una sconfitta peggiore del “vietato fumare” all’interno degli ascensori. Come se anche gli ospedali chiudessero per ferie. Lo so, la pizza è poca cosa, ma la gioia sta proprio nelle piccole cose. Anche se un tempo la dimostrazione la trovavo nel clitoride.

lunedì 19 agosto 2019

Bollino rosso


Se guardi un qualsiasi TG pensi che l’unico problema sia la Open Arms. Praticamente una Fiorentina finalmente pronta per la stagione. Un mercato dove non si parla di vecchie glorie. Solo una nave di una ONG. Un paradiso. Un’estate nella quale abbiamo fatto polemica su tutto; su Jovanotti, Carola e i suoi capezzoli, lo sbarco sulla luna, su Richard Gere e tante altre ancora. Mi raccomando restate sul blog perché non è finita, le sorprese non sono finite. Totti potrebbe ricominciare in maglia Viola. Perché a Firenze ultimamente crediamo nell’amore con la A di antiossidante. Per quanto riguarda il calcio femminile, se tanto mi da tanto, potremmo essere interessati a giocatrici in menopausa da una quindicina d’anni. Mentre per tornare ai ragazzi, negli allievi si punta a minorenni di 45 anni. E se devo buttare qualcuno dalla torre tra Ibra e Ribery mi ci butto io. Poi viste le formazioni con Vlahovic in panchina un brivido lungo la schiena mi ha fatto temere che fosse tornato Pioli. Così è partita la stagione, una partenza intelligente solo perché alla fine siamo arrivati. Una stagione che avrà anticipi, posticipi, turni infrasettimanali, turni di Coppa Italia, e così con il Bambi proiettato verso una scorpacciata di calcio, la sua compagna ritirerà fuori l’arte di trasformare la malinconia in crostate alla marmellata di more. Il solito giro di campo di Joe Barone, intanto, è stato tutto un grande mah! Per non parlare del primo tempo, che a parte l’entusiasmo dovuto alla liberazione dei Della Valle scambiato per un buon mercato, senza il compiacente Galatasaray in gita di piacere,  e senza voler sottolineare la categoria degli avversari, il campo ha dimostrato che questa squadra oggi lotterebbe per la retrocessione. A meno che non si ricominci a dare la colpa ai ceppiconi sostenendo che la squadra è da Champions. E mentre gli americani troveranno prima o poi tempo e modo di comprare giocatori veri, perché trasferire il blocco dei Primavera in prima squadra è sicuramente economico, ma bello soprattutto per le mamme dei Primavera, adesso il compito più arduo sarà quello di evitare l’imbarcata contro il Napoli. Per fortuna il quarto d’ora di Montiel e Vlahovic, a costo zero per la società, ci ha evitato una bella figuraccia, e dimostrato la loro qualità, ma la serie A è un'altra cosa, niente a che vedere con il Monza, ci saranno giocatori molto più forti di Chiricò tre civette sul comò, che già è bastato a farci impazzire, e i giovani del 2000 non sempre saranno sufficienti per affrontare un campionato così duro. Per il resto si salvano solo Pulgar e Sottil. Chiesa a sprazzi. In quel primo tempo lì, e in gran parte del secondo, a due a due sono venuti i dubbi a suonare alla porta, e ci hanno trovato la chiave attaccata. Pensare poi che Spalletti possa venire ad allenare una rosa come questa dimostra che le notti migliori non portano consiglio, ma danno solo il cattivo esempio.

domenica 18 agosto 2019

Cibo pronto



Arrivati al 17 agosto con la virtù dei forti rafforzata anche dai ritmi blandi delle amichevoli estive, ho aperto un “Terre Alte” di Livio Felluga così ho salvato la serata. Un modo per reagire alla cedrata Tassoni, e con l’armonico assemblaggio di quelle uve ho dimenticato il borbottio del Bambi e riscoperto il debole per chi avrebbe tanto da ridire e invece se ne sta zitto. L’unico avvenimento che ha un po’ movimentato il sabato del villaggio la cui chiesa non è ancora al centro, è stato il nuovo arrivo in casa Bambi, che pur essendo una papera hanno voluto chiamare Drago. Al Bambi questa attesa condizionata dal FPF, questa lunga stagionatura degli acquisti ricorda le privazioni di quando era bambino, oggi, da adulto devoto agli americani, vorrebbe aprire un terzo tipo di biscotti senza per forza aver finito gli altri due. Ricordandosi del nonno che gli raccontava di come erano generosi quando dopo averci liberato ci regalavano la cioccolata. La tregua si dice che durerà fino a lunedì poi verrà calato il tris di acquisti dando finalmente spessore al mercato, e svelando le vere ambizioni. Anche se incombe il tris di sassi nella manica; Borja, Kalinic e Pasqual. Ci vuole cibo pronto con il Napoli che incombe, ma non bollito. Poi siamo tutti d’accordo che se Biraghi farà bene all’Inter non faremo come con Ilicic e Alonso, prima infamati e poi rimpianti, e non ce la rifaremo con Pradè perché avrà fatto un’altra bella plusvalenza dopo quella con Veretout. Noi che capiamo più di Conte e Mancini. Semmai ce la rifaremo con Benassi nel caso si confermi capocannoniere. Insomma, a chi non regge un’altra cessione nella settimana del debutto in campionato, invece di Laxalt meglio prendere Laxanax. Lo dico per arrivare più tranquilli al 10 agosto. O perché magari oggi con il Monza Vlahovic siederà ancora in panchina.

sabato 17 agosto 2019

Il nuovo e il vecchio


Leggo sul blog che anche prima del 10 agosto eravamo più forti dello scorso anno che già eravamo da Champions, non abbiamo più un ceppicone in panchina, e anche se i grandi acquisti sono slittati verso giornate più corte, una volta messi a segno non mi rendo nemmeno conto per cosa potremo lottare. L’unico difetto di una probabile annata indimenticabile sarà l’allenatore scelto dai Della Valle. Il nuovo e il vecchio che vive magicamente in Commisso. Mi piace quel contrasto tra l’imprenditore italo-americano di successo che ha finalmente disseminato la maglia di sponsor, preteso per contratto che i giocatori si ne tatuassero uno nuovo a partita, e la sua simpatia da sagra paesana. Già vedo la nuova sede della società, modernissima, ma con le tendine in plastica colorata davanti al portone d’ingresso. Mentre Joe Barone è impegnato in garage a fare la conserva con i pomodori comprati a cassette alla Coop di Gavinana. Rocco e Joe, questo è ormai evidente, non amano andare a fare rafting sulle rapide. Gli ci vuole più tempo. Intanto il mondo ha bisogno di un poema epico che narri le gesta dei tifosi Viola che ritengono Biraghi una pippa a differenza di Conte. A Firenze siamo sempre divisi, camminiamo su marciapiedi diversi facendo finta di non vederci, e comportandoci alla stessa maniera dimostriamo di essere fatti gli uni per gli altri. Anche se per me Biraghi non è una pippa. E a chi sostiene che ci vuole una bella punta consiglio le mutande di bandone.

venerdì 16 agosto 2019

Quelle scarpe comprate a New York



E’ importante non dire di essere tifosi Viola quando si va in spiaggia a prendere un lettino, altrimenti sfruttano il nulla di fatto del dopo 10 agosto e te lo fanno pagare 20 euro perché c’è inclusa la psicoanalisi. E se il 15 agosto si celebra l’assunzione di Maria, quest’anno sembra più difficile comprare De Paul che ottenere un contratto a tempo indeterminato. Malgrado Ferragosto sia stato bello io quindi non ci vivrei. Siccome ho visto Joe Barone a suo agio con i ragazzini non vorrei che si sia distratto andando con loro a suonare i campanelli. Ma forse Joe prima deve farci un gavettone, e speriamo che dopo aver acquistato un grande giocatore non intervenga il TAR del Lazio. Il Bambi ha cominciato a sospettare che Rocco e Joe siano imprigionati nella camera d’aria delle scarpe da ginnastica che acquistarono a New York negli anni novanta. Da qui l’immobilismo. E se non si smuove qualcosa ci rimarranno i nostri atavici sensi di colpa. La compagna del Bambi, donna pratica di quelle che reagiscono con forza, vista la prostrazione di lui ha cercato di scuoterlo facendogli presente che la miglior difesa è attaccarsi al cazzo. Come a dire che se tanto mi da tanto poco mi da poco. Ma gli ha anche consigliato di fare esercizio fisico dopo tanto tempo in modo da sentire male dappertutto, e con quel dolore coprire il disagio per la mancanza del centrocampo. Più di tutto il Bambi teme che prima dell’annuncio di De Paul gli si avvicini qualcuno a chedergli “che fai a Capodanno?”. Così alla fine ha deciso di non scendere più dall’altalena.

giovedì 15 agosto 2019

Ferragosto, FPF mio non ti conosco


Si dice sia una tecnica tutta americana quella di posticipare posticipare posticipare gli acquisti il più possibile, Montella se ne faccia una ragione e sia meno legato alle tradizioni campane. Una tecnica ripresa da esperienze popolari dell’emigrante appena arrivato negli States, prima dell’affermazione professionale, quando per trovare la felicità si doveva ricorrere a piccoli espedienti. Comprare il più tardi possibile è come avere una puntura di zanzara a Broccolino, avere voglia di grattarla, ma resistere resistere resistere, e quando non ce la fai più grattare all’impazzata e trovare pace e felicità. E Firenze è divisa come due calamite che pur essendo tali stanno su due frigoriferi diversi. Mentre dalla parte del torto non si siede mai nessuno. O forse Rocco aspettava più semplicemente solo l’esordio in politica di Briatore. Daje Flavio che sta arrivando il Napoli. E chissà se arriverà prima il centrocampista o la revoca delle concessioni ad Autostrade. Poi ho visto due abbracciarsi in piazza del Carmine e ho pensato al grande acquisto,  invece erano due che lavoravano il 14 agosto. E ho capito che anche la malinconia non è andata in ferie. Chi alla fine non sarà soddisfatto del mercato potrà sempre fare come quelle che hanno le poppe piccole e vogliono risolvere senza chirurgia. Sarà subito largo ai giovani. Sarà stato l’interlocutorio che emerge in noi, quelli più merde, a farci chiamare gli annunci che finiscono con “no perditempo” per fargli perdere tempo. Intanto Ferragosto, Natale, Pasqua, Capodanno etc.

mercoledì 14 agosto 2019

Così vado a piedi


Senza i gol di Benassi probabilmente oggi avremmo salvaguardato il derby con l’Empoli. E siccome ci siamo già privati dei gol di Muriel, io Benassi lo terrei. Tranquilli, il mio fisico asciutto non fermerà la vostra voglia di patatine e prosecco. Potrete cioè sempre insultarlo amabilmente all'aperitivo definendolo persino capocannoniere. Però dal 10 ad oggi non è ancora successo niente, come aver lavato le tazze della colazione con aria annoiata, con l’urgenza di una massaia, ma poi basta, niente di osé. Così vado a piedi, e alla Rita che mi chiede perché vado a piedi, rispondo che allungo la strada così mi ritrovo alla prima di campionato. Poi gli ho detto che un giorno tutto questo silenzio di circostanza sarà suo. In una San Frediano che nella settimana cruciale, e non per essere quella di Ferragosto, a dieci giorni dalla partita con il Napoli, presenta tre tipologie di tifosi Viola: quelli in ferie che si trascinano a due all’ora stanchi di giorni interlocutori, gli ubriachi che sono andati in farmacia a comprare le pasticche per andare in Champions, che barcollano qua e là, e quelli che superano tutti perché ne hanno piene le palle di aspettare e vogliono tornare a casa a consolarsi con la registrazione del giro di campo di Joe Barone. Alla fine faccio scalo tra un pensiero e l’altro, mangiando cocomero, mentre con gli occhi incontro favorevoli spiragli. Il Bambi sostiene invece che Dio ha inventato il mare come premio dopo la conferma di Benassi. Mentre Lirola e Pulgar comprati con i soldi di Veretout e Hugo sono cose già viste.

martedì 13 agosto 2019

L'umidità


Boateng, Simeone, Vlahovic, un altro centravanti, chi e come? Per accontentare tutti l’idea è quella di mandare al Governo i 5S con il PD, pieno potere a Salvini sui Social, finire la TAV ma senza aprirla mai perché tanto non serve, Renzi che fonda il partito “Fuori dalla politica”, lotta per lo scudetto senza ceppiconi. Ci vuole quindi una lucida scelta tattica, così come quando si decide di mostrare le poppe bisogna togliere i figli dall’inquadratura. I vostri 5 minuti di Biraghi sono i miei 5 minuti di Benedetta Parodi, e passa la fame. Si dice lo voglia anche il mago Gasperini….ci sarebbe da ridere. Soffrire Benassi poi non è colpa della tanto sbandierata superiore comprensione di questo gioco, chi lo vede sempre come il peggiore, di fatto soffre l'azione subdola di un killer silenzioso che quando ti va bene rende crespi i capelli; l’umidità. Sul rigore così angolato, Boateng ha dichiarato di essersi allenato tutta l’estate fermando l’eruzione dell’Etna con il lancio chirurgico di mojiti dall’elicottero. E mentre la crisi di Governo ha riportato in vita Berlusconi, Pradè ha resuscitato Badelj. Speriamo che Daniele decida con lucidità chi tra Suso, De Paul, Ribery, Balotelli, e non faccia come la Rita quando viene adescata dal contadino, signora qua signora là, e poi gli ammolla venti euro di pomodori. Viva i giovani, i nostri poi hanno qualità importanti, e l’entusiasmo di qualche vittoria di prestigio come potrebbero essere le prime di campionato ne esalterebbe le doti. Il rovescio della medaglia, in una Fiorentina dalle ambizioni rilanciate, giustappunto con il calendario che ci aspetta e le pressioni del caso, è quello di accelerare troppo i tempi e finire per esporli a brusche frenate. Intanto finiamo il mercato comprando giocatori validi visto che non c’è più Cognigni a regolare i termosifoni, i giovani inseriamoli quando le condizioni saranno le più favorevoli sperando di farli diventare giocatori veri. Dare la maglia da titolare a giocatori che non hanno nessuna esperienza nella categoria, specie se si ambisce a scalare velocemente le posizioni della classifica, è assai rischioso, ma è anche vero che sarebbe affascinante ed entusiasmante, e poi la febbre l’abbiamo inventata per poter delirare in santa pace.

lunedì 12 agosto 2019

Un'idea meravigliosa


No a Suso e semmai si alle susine di Montepulciano. L’azienda San Benedetto ne produce una conserva con frutta messa a cuocere appena raccolta, senza aggiunta di zuccheri, senza coloranti e pectina. E soprattutto senza Lucci. Si a De Paul-lock, più funzionale e naturalmente informale. Se arriveranno i giocatori di caratura importante come stiamo supponendo, il Bambi si è convinto che grazie al fatto che questa volta si metterà il tecnico in condizione di lavorare bene, se la squadra di Pioli era da Champions e se Montella fallirà con questa, chi ce l’aveva con il ceppicone, per la prima volta nella storia del calcio potrà dare la colpa al tecnico successivo. Intanto esami di laboratorio hanno dimostrato che riceve più informazioni un cane annusando il culo di un suo simile che un tifoso Viola che guarda la partita per difendere le proprie idee. E questa storia del 10 agosto ha ormai condizionato le abitudini di questi tifosi, siamo passati con la Rita dal Bambi per proporgli di andare a prendere un po’ di sole, ma lui ha preferito restare al bar a seguire le notizie di mercato. E a bere. La sua compagna, invece, ha preferito un bosco del Casentino, di quelli senza né favole né morali. Comunque prima di salutarci c’è venuta un’idea fantastica, abbiamo deciso di mettere in giro la voce che nelle farmacie di Firenze vendono una pillola  a meno di 10 euro che trasforma la lotta per la retrocessione in lotta per la Champions, e a chi si presenta per comprarla togliamo il fiasco del vino. Bene intanto l’amichevole con il Gala, ma va presa come tale, e in mancanza di pressing. Come una bistecca senza osso. Intanto la Questura analizza le immagini della telecamera di sicurezza della farmacia in piazza San Felice per uno strano assembramento (dal labiale ce l’avevano con Benassi e Biraghi).

domenica 11 agosto 2019

Quando Enrico non è il padre di Chiesa


Se la Sinistra riparte da Richard Gere noi possiamo farlo da Mediacom. Ci siamo salvati da un’altra stagione con Simeone, ma non potremo evitare un’altra campagna elettorale con slogan tipo "avevamo una squadra da Champions". Il primo vero regalo del 10 agosto sono le dichiarazioni di Rocco che finalmente ci conferma che la Terra è tonda. Intanto il Bambi tra caldo e tensione tipica del 10 agosto sta tentando di battere il record di docce detenuto da Edwige Fenech. Dopo il ritorno di Badelj, Borja Valero vediamo, questa crisi di governo potrebbe riportarci anche Matteo Renzi. Ho capito con il passare degli anni, proprietà dopo proprietà, che la presbiopia arriva con la saggezza, quando cominci a leggere male da vicino di solito riesci a riconoscere i campioni dagli spalti più lontani. Ieri che era il 10 la mia vista si è impegnata a individuare tutti i semi del cocomero. Il Bambi ha voluto dare retta alla sua compagna che lo aveva invitato a fare qualcosa per distrarsi da questo benedetto 10 agosto, così si è impegnato a spalmare il Philadelfia sul pane. Se posso dire la mia prima delle bombe di mercato, perché dopo non ci potranno essere altri argomenti, a me Richard Gere piaceva anche quando aiutava le mignotte in Hollywood Boulevard. E mentre vi confesso che il mio scheletro nell’armadio ha le poppe, allo stesso tempo auspico che adesso Rocco anticipi i tempi, vista la crisi di Governo e la sua specifica competenza, e ingaggi Enrico per fare “Maratona Mentana” sui prossimi arrivi in Viola. Tante aspettative, tanto entusiasmo, tante stelle cadenti, che tutti ci guardano. Anche dall’alto visto che quella non era una stella cadente ma il Roma Fiumicino - Firenze.

sabato 10 agosto 2019

Il Bambi si isola


Il fatidico 10 a fare da start al mercato vero stava forse a indicare che Di Maio va verso il ritorno al San Paolo? Si aspettava la crisi di Governo? Una vita senza pensieri grazie a un mercato finalmente da grande società ce la meritavamo proprio, come Timon e Pumbaa. Nel frattempo che Rocco ci somministra roba bona rimaniamo in mezzo a questo mare di sudore. Là dove gli autobus non passano più, dove i cassonetti impregnano l’aria, dove i monumenti ci ricordano che è facile finire male pur essendo potenti. Vista l’importanza dell’arrivo di questo benedetto 10 agosto, il Bambi ha cominciato a isolarsi, a voler stare da solo per meglio concentrarsi sulle grandi operazioni in entrata, lì immobile a fissare il mare. Ma chi lo conosce bene sa che stava pisciando. Anche le potenti case farmaceutiche hanno risposto all’esigenza del tifoso in agitazione all’interno dell’ondata di calore. Da oggi disponibile in farmacia il Polase Ricarica 10 Agosto. Non solo Rocco, ma anche un amico del Bambi di quelli che non hanno problemi di soldi, prima di partire per le ferie, ha voluto mettere i doppi vetri al tettuccio apribile per ostentare possibilità illimitate. Poi un grosso adesivo sul cofano a mo’ di tatuaggio, retaggio dell'autofinanziamento, recita “Boateng famiglia!” E poi basta tenere conto che se vogliono fare un governo tecnico il centrocampo con Badelj e Purgar non va bene.

venerdì 9 agosto 2019

L'universo parallelo


Considerazioni della vigilia parlando di operazioni minori, di taglieri di salumi, prima che possibilità illimitate ci portino pietanze pregiate; bene Lirola e Purgar, mentre Boa e Badelj, e Purgar insieme a Badelj, è come dire che l’ideale di vacanza è prendere la moto e partire senza meta, senza programmazione e nessuno che ti rompa le palle. Per ritrovarsi a casa dei suoceri, a Montemignaio, a rispondere alla mail di lavoro. Con Purgar hanno comunque recuperato la quota di tatuaggi svanita con Nainggolan. E non voglio prendere in considerazione i nomi fatti dai giornalisti, perché sono come Francé, Giusè, Marì, Lucià, insomma l’elenco dei nomi che fa mia mamma prima di chiamarmi. Il Bambi sul discorso delle trattative fallite, e quindi degli acquisti del piano B, sostiene che è come quando ci ricordiamo del colore degli occhi solo perché hanno le poppe piccole. Ed è arrivata anche la crisi di Governo prima del 10. Si, qualcosa si è rotto. Tra Salvini e Di Maio, nel ginocchio di Pedro, e speriamo niente a Badelj e Boateng, sui quali spero di potermi ricredere come ho fatto quando pensavo che quella di andare a correre all’ora di cena fosse solo una scusa per andare dall’amante, poi invece c’è gente che corre davvero. Tranne loro due. Il 10 per fortuna è già domani, e si riderà degli scherzi che ci hanno fatto facendoci credere che Boateng e Badelj erano stati grandi acquisti. Addirittura titolari, e giù grasse risate. Compreranno anche scarpe speciali per recuperare sensibilità a certi piedi di legno arrivati prima del 10. Sarà l'ora dei campioni. Intanto in un universo parallelo sono i treni a perderci, le riserve non vengono considerate titolari, e il 10 va a Bo Derek.

giovedì 8 agosto 2019

Il mango



In attesa del 10, con la speranza che non venga indossato da Boateng, ho rivisto gli highlights di queste giornate a parlar di rughe a parlar di vecchie streghe. E’ stato bello pulire il cassettino del detersivo e far andare la lavatrice con l’aceto. Nei ritagli di tempo, tra una presentazione e l’altra, faccio pure decoupage. E nei momenti in cui perdo il senso di certi acquisti, ricalcolo. Così dopo il 10 confido che venga finalmente tirato fuori dal cassettino anche il progetto del ponte sullo stretto. Non voglio sperare troppo, e non penso quindi che verranno tolte le accise sulla benzina. Il Bambi aspetta insomma un piatto più appetitoso di quello che fino ad oggi considera cucinato con i piedi. Alla fine mi sono  convinto che sia maleducazione pensare a un campione, lui a noi, e non dirselo fino al 10. Poi, nel caso più negativo potremo sempre prendere esempio da chi non riuscendo ad eliminare la povertà sta provando ad eliminare i poveri. Potremo quindi eliminare il 10 dal calendario. Il Bambi ha un vecchio flipper (Card King) e ho deciso di giocare ad oltranza, fino alla fatidica scadenza. Così per non pensare seguo concentrato lo scorrere delle palline, lo sbattere, l’attivare degli interruttori su tutti i circuiti, per far esplodere suoni, luci, colori, lottando per evitare che la pallina vada in buca come Nainggolan e De Rossi. E il movimento del bacino aiuta. Dopo aver mangiato un mango dalla polpa dolcissima e il retrogusto asprigno, neanche l’ombra di un’idea chiara su cosa succederà dopo il 10. Forse Lukaku alla Juve che gira Higuain alla Roma che vende Dzeko all’Inter che poi Icardi al Napoli che cede Maradona alla Fiorentina che allora presta Montiel al Brasile che gira Pelè al Genk che cede Hagi al Real che presta James al Napoli che cede Icardi all’Inter e si riparte lanciando un’altra pallina nel flipper. E alla fine spero che il mango non mi faccia l’effetto di una Pulgar.

mercoledì 7 agosto 2019

Archeologia industriale



Prove di abilità in cucina, così si giustificano le operazioni di mercato che risentono delle difficoltà fisiologiche di chi deve fare una squadra partendo da zero. Mentre lo scorso campionato le difficoltà erano dovute principalmente alla inadeguatezza del tecnico, perché la squadra era invece da Champions. Girare una frittata di quattro uova senza lasciarne metà sul piano cottura. Per ora quelle della società mi sembrano tutte soluzioni geniali, come in politica sono quelle di chi non governa. A tal proposito visto come si tende a dare fiducia ai nuovi proprietari, così come hanno fatto al Governo per il decreto sicurezza, sembra essere ritornati ai tempi di Renzi e dei Della Valle. E per rendere più digeribile la presentazione di Badelj al Bambi, che nel frattempo si è salvato per miracolo rischiando sia di prendere il diabete che di vomitare, sempre con la testa lì a ripensarci, ho fatto uno sforzo di produzione e glel’ho fatta doppiare con la voce di Pippo Franco per Pradè e di Bombolo per Barone. E poi per fortuna c’è sempre il vino. Dopo le parole spese da Pradé anche per quel Boateng da sindrome di Stendhal, mi chiedo se non si è pensato anche a Cerci. Intanto pure il Pizzichi, che non ha problemi di soldi, si è comprato un Audi. Ma sono sicuro che faremo una squadra bellissima come lo è anche l’archeologia industriale. Oggi la squadra è solo accennata, o a proposito di tatuaggi, è uno di quelli fatti a matita.

martedì 6 agosto 2019

Il topo d'appartamento


La conferenza stampa alla fine era la presentazione del figliol prodigo, nel frattempo diventato giocatore importante, la conferenza stampa ce la siamo riservata forse per i tatuaggi di Boateng, cosa ben diversa del presentare un altro giocatore importante da 700,000 euro. Conferenza stampa per Boateng sottotitolata, ovvero sotto i tatuaggi sarebbe sufficiente scriverci due parole in modo da decifrarli. A me sembra una Fiorentina aristotelica più che americana, se hai un problema a centrocampo, conoscendone la soluzione non bisogna preoccuparcene, se hai un problema a centrocampo e non conosci la soluzione, è inutile preoccuparcene. Milan è una soluzione che ha viaggiato con Vueling, è arrivato solo con il bagaglio a mano. E adesso attenzione alle fake news, mi raccomando, se leggete della presentazione di un giocatore importante il 14 agosto allo Stadio, è sicuramente opera di un topo d’appartamento. Sono sempre l’ultimo a sapere le cose, e mi riferisco a Milan Badelj diventato giocatore importante all’insaputa della Lazio, vivo ignaro e tranquillo come una moglie cornuta. Personalmente questa operazione sa di Startup. Oppure diciamo che ha l’appeal di una insalatona dove qua e là ci riconosci pure qualche pezzettino di ciauscolo. Adesso Borja Valero e poi sarà definitivamente chiaro che quella dello scorso anno non era squadra da Champions. Queste sono solo le operazioni minori, naturalmente, e dopo le stelle cadenti, dal 10 agosto in poi, i fuochi d’artificio.

lunedì 5 agosto 2019

Il figliol di prodigo


Comunque Mameli aveva detto “siam pronti alla morte”, non “siam pronti al ritorno di Badelj e Borja Valero”, anche perché per Rocco i soldi non sono un problema. Se poi resta valido ancora che Pradè prima deve vendere tutti gli esuberi va a finire come quando bisogna svuotare il frigo prima di partire per le vacanze altrimenti la roba scade. Così ci ritroviamo per la cena della vigilia di campionato a mangiare yogurt e senape, e per colazione uova Kinder con maionese. Siccome il mio ruolo è un po’ quello di sdrammatizzare sto andando dal Bambi a dirgli che siamo passati da Radja a Badelj, passando per Boateng, e visto che questa volta non sarà un compito semplicissimo, mi porto con me una bottiglia sperando nel silenzio-assenzio. Lui che passa le ore a fissare il vuoto e il vuoto ricambia. Oppure la butto sulla filosofia ricordandogli le stragi negli USA dove è più facile morire per un colpo di arma da fuoco che non per vecchiaia. Mentre sono sempre più convinto che lo spray urticante viene prodotto con le scorie di queste operazioni di mercato. Per sorridere ormai c’è bisogno di un riflesso incondizionato. Sono oltremodo disposto a tenervi come utenti malgrado siate favorevoli al ritorno di Badelj, tanto non devo darvi da mangiare. Stamani ho scelto le scarpe allacciate per ricordarmi di fare il doppio nodo. Devo tenere ben presente che la base era già una squadra da Champions. Forse è vero che la felicità te la devi andare a cercare nelle piccole cose. Se non piccolissime. Anche fosse tutta racchiusa in un prestito con diritto di riscatto.

domenica 4 agosto 2019

Al Picchi come in un film ucraino



Ieri ho comprato un drone per guardare la partita con un certo distacco, così sono potuto tornare da Michele. Mentre il Bambi dopo il “NO” di Nainggolan si è chiuso in casa, e sono riemerse in lui certe paure. Aspetta l’arrivo del dieci agosto con la stessa ansia di quando lanciò il boomerang e lo perse, poi visse per molto tempo nella paura costante. Anche se non esce di casa la cosa che lo rincuora un po’ è cominciare a vedere dalla finestra comparire i primi posti auto liberi, e i pochi autobus che girano spaesati e vuoti. Oltre all’incubo di giocare la prossima stagione ancora con Simeone, teme che anche il Cagliari e il Genoa ci abbiano ormai raggiunti come qualità della rosa. Dopo Hancko allo Sparta Praga, e Vlahovic in panca a Livorno, si riparlerà di un altro ceppicone in panchina anche per il prossimo campionato. Si dice che intanto Pedullà ne abbia finalmente indovinata una avendo previsto che Amadeus sarebbe stato il conduttore del prossimo Sanremo. Alla fine della partita di Livorno il Bambi è finalmente uscito dal bagno, c’era entrato quando ancora Pioli sedeva in panchina. Era rimasto intrappolato nella mediocrità, poi all’improvviso la speranza; le istruzioni di Commisso su come uscire dalla sindrome dell’autofinanziamento. Così è riuscito ad aprire quella maledetta porta rimasta troppo a lungo bloccata, aspettandosi l’applauso di San Frediano come se fosse un film americano. E invece solo una prova interlocutoria, centrocampo da rifare, difesa bocciata. Sguardi di sconforto in Oltrarno al posto degli applausi, come un film ucraino sulla realtà post-sovietica. Non ci resta che guardare oltre.

sabato 3 agosto 2019

Il troppo stroppia


I nostri fantasmi marchigiani una volta scacciati non sono certo andati sulla Riviera del Conero a far danni, hanno invece colto l’occasione per andare in ferie a Milano Marittima. Non è un caso che il mare romagnolo si sia riempito di escherichiacoli. Il Bambi mi ha un po’ preso in giro per il discorso dei tatuaggi di Nainggolan strumentalizzando quello che avevo indicato solo come un eccesso. Trasformandomi in persona contraria ai tatuaggi. A me invece piacciono, naturalmente se fatti bene, ma se uno deve diventare un arazzo allora preferisco quelli di Palazzo Vecchio. Così anche io ci ho messo enfasi nel rispondergli che se non riesce a cogliere certe sfumature, che provasse con i pomodori. Che poi alla fine è anche la differenza che c’è tra quelli del sud che suonano il clacson per salutare mentre quelli del nord se ne guardano bene. Lui se la rifà con me come se la colpa della sua scelta cagliaritana sia mia che lo avevo ritenuto un tamarro. C’è rimasto così male che mi ha ricordato Paolo Brosio dopo avergli svelato che la persona con cui aveva parlato al telefono, e per il quale si era tanto emozionato, non era il Papa, ma era stato solo un brutto scherzo orchestrato da una persona cattiva. E quando racconta la sua ricetta per fare una grande Fiorentina assomiglia sempre di più al suo povero zio muratore. Costruiva archi che cadevano e poi si metteva sulle macerie a spiegarci come mai erano caduti. Però è anche vero che l’imbarazzante pacchetto degli eccessi sta bene su tutto. La Nicoletta azzarda anche sulle ventose. Io dico che il troppo stroppia, e che il tempo sistema tutto tranne la camera di Tommaso e giustappunto i tatuaggi.

venerdì 2 agosto 2019

Il nipote del Bambi



Ieri dopo averci giocato tutto il pomeriggio,  il nipote del Bambi si è ritrovato alcuni giocattoli che risentivano dell’eccitamento dello zio per le notizie positive che in quel momento davano Nainggolan a Firenze. Alti e bassi a seconda di quanto riportato dai giornalisti, alla fine gli ho detto di mollare i giocattoli del nipote, e che tanto l’indomani sarebbe stato un altro giorno, per sentirmi chiedere se “in più o in meno?”. Personalmente, dopo la sua scelta di andare a Cagliari per i motivi familiari che conosciamo, mi sono consolato girando il cuscino dalla parte più fresca. Mentre il nipote del Bambi se ne sbatte di Nainggolan  e risente invece del fatto che nei supermercati sono già esposti gli articoli per la scuola. Potessi regalerei un quadrifoglio al Bambi per dare forza alle sue speranze in vista della trattativa con Demme. Dall’operazione fallita per il centrocampista belga emerge che c’è chi ama frustarsi per sentire dolore e chi invece tifa per l’Inter. Purtroppo questa operazione poi naufragata ci ha tolto un po’ di quello spazio che avrei riservato ad argomentazioni più strettamente estive quali sapere quando mangiamo il Cucciolone se iniziamo dalla vaniglia, dallo zabaione, oppure attacchiamo il cacao al centro. Se il Cagliari ha trovato più argomenti della nuova Fiorentina americana, di sicuro non sarà stata colpa dei braccini marchigiani, e se Hancko andrà via in prestito non sarà stata colpa di Pioli. Se saremo d'accordo almeno su questo, potrebbe già essere un gran passo avanti per voltare definitivamente pagina. Come potrebbe anche essere possibile che Naingo non sia venuto per via delle perplessità avanzate sul blog. Ieri non è stato quindi solo l’inizio di agosto, ma anche quello della fine dei sogni. Questa vicenda amara ha evidenziato come in molti hanno vissuto la trattativa con il giusto distacco, e noi esagerati li invidiamo.

giovedì 1 agosto 2019

Nella terra del vino


Se andiamo per paradossi, le voci su Nainggolan hanno alzato un polverone più grande di quello per il figlio di Salvini, che trattandosi di moto d’acqua era già notevole. Io chiuderei la porta a questa eventualità con inferriate molto alte, sperando poi che i fabbri siano già tutti in ferie nel caso qualcuno cerchi di riaprirla. Un po’ come quella storiella del dover correre a prescindere dall’essere gazzella o leone, quando il problema del correre fosse legato alla prostata. Se poi queste voci continuano, alla fine c’è il rischio che verranno utilizzate dalla Sinistra per attaccare Salvini. Ho paura che se il destino di Nainggolan è davvero quello di finire alla Fiorentina, vuol dire che è stato scritto con la calligrafia di un dottore, e io purtroppo non faccio il farmacista. Non ho niente contro Nainggolan da un punto di vista tecnico, né voglio considerarne la parabola discendente, ma la sua tamarraggine, una volta nella terra del vino, temo fortemente che lo spingerebbe a sostituire la cresta, o quel che ne resta, con le extension attaccate con i lacci della vigna. Io comunque se fosse possibile proverei più volentieri la Lamborghini della Polizia allora. O al limite Elettra. Certo non è che ci struggiamo di nostalgia per i bravi ragazzi come Norgaard, però forse ci sono anche giocatori bravi senza essere per forza un tantinello sopra le righe. Oppure è vero che la Fiorentina di Rocco va a periodi come Picasso, e che questo è quello dei tatuaggi. Poi se arriva Senesi si passerà a parlare della battaglia di Montaperti.