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venerdì 30 giugno 2017

Storie di mercato



Se proprio bisogna supporre, se lo scenario è quello di un Borja Valero che strappa il pre-contratto in faccia a Corvino che aveva faticato l’ira di Dio per farsi capire dai cinesi, e se l’è legata al dito tanto che lo manderebbe in punizione all’Inter dove il casino regna sovrano, io mi immagino invece il successo planetario se McDonald’s facesse l’Happy Minchia. Mentre Vittorio Cecchi Gori che rilascia interviste contro i Della Valle me lo immagino con la T-shirt “Sesso, droga e prugne secche”. Forse sono solo storie di mercato, che passaggio di mano dopo passaggio di mano prendono tutto un altro sapore. La maestra d’inglese del Bambi chiese “Why?” e lui capì “Wine?” tanto per dirne una. Diciamo poi che l’interpretazione delle storie di mercato risente molto dello stato d’animo del tifoso che le subisce. Ci sono quelli che hanno giornate buone e giornate no, altri che stanno bene quei 30 minuti in cui va tutto veramente bene seguiti da 6/7 mesi di totale sconforto. Ma è logico che si tenda ad enfatizzare, a sceneggiare, ad usare gli effetti speciali per rendere sempre più spettacolare la storia di mercato, già il tifoso è costretto a portare la spazzatura al cassonetto sotto casa. Non gliela vuoi dare invece la percezione che stia facendo un viaggio più lungo? Che so a Malta? Allora supporre per supporre per me Corvino quando tratta Kalinic col Milan non chiude perché indossa le espadrillas e i cinesi non si fidano. Del resto ci sono operatori di mercato che sanno tutto ma poi non raccontano di quando da ragazzi volevano trombarsi la zia. Queste storie di mercato inventate sono tipiche di chi al massimo ha messo troppo sale nell’acqua della pasta, ma supereranno anche questa. Intanto un altro giorno è passato e ancora Marrone non è arrivato. Poi sei preso a guardare un carotaggio della Galleria di Base del Brennero del 2014, e un napoletano dell’ufficio sicurezza che te l’ha appena regalato se ne esce “Ma parlamm ‘e cose serie: ‘o Napol acchi se accattat?”

giovedì 29 giugno 2017

Stazione che vai pianoforte che trovi


Io la scena me la immagino con i dellavalliani da una parte, quelli del Fronte Gobbo Interno dall’altra, e Dio (pieno di braccialetti) in alto con pane e ciauscolo che scuote la testa. Mentre al bar in piazza San Felice c’erano quattro amici di quelli che volevano cambiare il mondo (“Via i Della Valle” dicevano), poi dopo il comunicato di Diego si sono guardati, hanno ordinato quattro Negroni e vaffanculo. Qui a Vipiteno dopo i temporali di ieri (all’uscita dal ristorante c’erano 10 gradi dopo cena) ho percepito una certa rabbia nei confronti di quelli dell’allarme siccità. Per dire che è un mondo dove c’è sempre qualcuno che ce l’ha con qualcun’altro. Il Bambi dopo Corvino adesso ce l’ha con questa moda di lasciare pianoforti alla mercé di tutti nelle stazioni. Alla mercé soprattutto di Allevi in partenza o in arrivo da qualche parte. E poi basta con ‘sto “sesso anale” si dice prenderlo nel culo, specie quando si rifiuta sdegnati un rinnovo e poi non si trova un ingaggio almeno pari a quello rifiutato. Alla fine ho messo alle strette il Bambi e mi sono fatto dire qual è stato il motivo scatenante, il momento esatto in cui ha cominciato a non credere più nei Della Valle. Dice che tutto nasce una sera, dai biscotti con l’uvetta che sembravano biscotti al cioccolato. Da lì in poi ha cominciato ad avere problemi di fiducia. Corvino che ne sa una più di Bucchioni non chiude per Kalinic solo perché così può continuare ad andare a cena con quelli del Milan, non trova l’accordo ed evita l’insalata di riso che gli toccherebbe se tornasse a casa.

mercoledì 28 giugno 2017

Con il culo impanato


Ci sono anche quelli con i soldi che a Firenze vorrebbero comprare la Fiorentina, solo che sono pidocchi e per colpa del caldo (aria condizionata spenta per risparmiare) sono seduti a torso nudo sul divano nuovo ancora incellofanato (per non sciuparlo). E’ dal giorno dell’annuncio di Diegone che non riescono a staccarsi altrimenti avrebbero già presentato l’offerta. Poi ci sono anche quelli che vorrebbero ma non possono, la Beatrice dalle poppe grosse è la prima che mi viene in mente, il suo sogno è sempre stato quello di diventare ricca sfondata, c’è riuscita solo a metà ed è rimasta povera. Perché si continua da una parte a chiedere chiarezza ai Della Valle, e dell’altra non ci chiediamo mai se quella con il culo impanato di sabbia che ci ritroviamo in spiaggia non lo fa per coprire la cellulite? Ieri ennesimo striscione questa volta in risposta al comunicato, rimane solo da capire dopo quanti striscioni gli regaleranno la batteria di pentole e la bici con il cambio Shimano. E’ vero che a proposito di chiarezza ho citato l’esempio della compagna del tifoso del Fronte Gobbo Interno con il culo impanato, ma non mi aspettavo di beccarmi subito la replica piccata dell’associazione "Compagne di quelli del Fronte Gobbo Interno". Questo il loro comunicato "Allora cosa dobbiamo dire noi che quando laviamo i piatti, da dietro, inatteso, non arriva il morso sulla nuca perché loro sono impegnati a scrivere striscioni, e ci becchiamo invece il morso della zanzara?" Dalla finestra di una di quelle punte sul collo appare uno striscione malinconico “ Prima che arrivassero i Della Valle ai nostri compagni  bastava il vento e le bolle di sapone”.

martedì 27 giugno 2017

Tra Bertolino e Rodari ci sono quelli che non vogliono i Della Valle e aspettano i tappetari


Con quella faccia un po’ PD che abbiamo noi che abbiamo perso a Genova”, prendo in prestito l’ironia di Enrico Bertolino perché racconta la stessa faccia di quelli che vanno via da Firenze per alzare l’asticella. Capisco che il tifoso cerchi sempre la perfezione, solo grandi campioni in entrata insomma, ma allora in un mondo perfetto il panino con il salame dovrebbe essere dissetante. Il Fronte Gobbo Interno è sicuro che alla fine del prossimo campionato ci sarà una copertina così del Guerin Sportivo, però con Ilicic abbracciato a Viviano. L’importante adesso è che se ci concentriamo sulle grandi operazioni in uscita, compresa quella dei Della Valle a favore degli eredi di Marino Groovy, poi non trascuriamo l’igiene intima. Scusate il cinismo tipico di San Frediano, ma se proprio devo tenermi qualcuno a fianco, questo non può essere Gonzalo. Preferisco il telecomando dell’aria condizionata. E poi tutti questi giocatori che chiedono un adeguamento del contratto lo sanno che in Italia con un euro si possono comprare due banche venete senza debiti? In un periodo di striscioni duri che una rivendicazione delle Brigate Rosse sembrerebbe oggi una barzelletta di Gino Bramieri, e dopo un comunicato della Proprietà che apre il cuore dei Veri tifosi Viola, ho deciso di utilizzare una filastrocca di Gianni Rodari per propiziare l’arrivo degli autoctoni. “Un signore di Scandicci buttava le castagne e mangiava i ricci. Un suo amico di Lastra a Signa buttava via i pinoli e mangiava la pigna. Suo cugino in quel di Prato mangiava la carta e buttava il cioccolato. Un parente di Figline buttava via le rose e odorava le spine. Un suo zio di Firenze buttava in mare i pesci e mangiava le lenze. Un compare di Barberino mangiava il bicchiere e buttava il vino. Tanta gente non lo sa, non ci pensa e non si cruccia: la vita la butta via e mangia soltanto la buccia!”

lunedì 26 giugno 2017

Non solo pane


Molti matrimoni si reggono sul fatto che lei non riesce a finire la pizza e la fa finire al marito. Per questo motivo la compagna di Gonzalo dovrà seguirlo in Argentina visto che in Italia la pizza è troppo buona e l’avrebbe finita senza bisogno di lui. Quindi niente Juve, Napoli, Roma o Inter, città dove i pizzaioli sono tutti di scuola napoletana. Poi per assecondare la voglia di Borja Valero, barricato in casa, di rimanere a Firenze malgrado i 3,2 l’anno offerti dall’Inter, fuori un poliziotto con il megafono chiedeva quali fossero le richieste dello spagnolo. “Raiola”, ha chiesto di parlare con Mino che aveva giusto terminato da poco con successo il rinnovo di Fabio Fazio con la Rai. Il noto procuratore, a differenza di quanto si dica, è anche persona di buon senso. Telefonicamente ha intanto suggerito ai Della Valle, Corvino, Cognigni e anche Antognoni di ripulire internamente le macchine, magari si riescono a trovare quei centomila euro spiccioli per colmare almeno le distanze e bloccare Gonazalo con famiglia all’aeroporto di Peretola. Io rimango comunque dell’idea che chi dichiara di voler restare alla Fiorentina, poi però l’uva è troppo verde, è come quei negozi dove c’è scritto “Non solo pane”, entri e hanno solo pane. Quelli che sanno sempre tutto sostengono che il problema di Gonzalo siano stati i bonus, le richieste del suo procuratore visto l’avanzare inesorabile dell’età prevedevano una consistente fornitura di Autan e Polase da aprile in poi. Inaccettabile per Corvino che usa la citronella per le zanzare e le banane per il potassio. Senza integratori a Gonzalo e compagna non è rimasto che rientrare in Argentina dove avrà Polase e Autan a volontà, ma non i novecentomila euro. So che è difficile cambiare la mente di alcune persone, ma prima di querelarle avrei tentato (però bisogna essere rapidi) di sostituire i farmaci che prendono.

domenica 25 giugno 2017

Faccio schifo


Aver parlato di Borja Valero tutta la settimana ci ha fatto arrivare scarichi al fine settimana. Che senso ha il weekend se la pizza ce la siamo già mangiata venerdì. Capisco che aneliamo ad avere un magnate che ci sponsorizzi i sogni, ma Corvino non spenderà mai 200 euro in discoteca per una bottiglia che alla Conad ne costa 20. Non prendetele per forza tutte male, con questo caldo per esempio la mattina a colazione il burro si spalma meglio. D’altra parte per la nota maldisposizione dei tifosi nei confronti della Società il caldo è proprio l’alibi perfetto. Se scarseggiano le risorse idriche non mi sento insomma di dire che la colpa deve essere per forza di Cognigni, Corvino, Andrea e Diego perché sono composti del 70% di acqua. Santo Spirito che vince la finale del Calcio Storico per mezza caccia all’ultimo tuffo con il tiro della disperazione da lontano contro i Rossi che fingeranno di non esserci rimasti male, come lavoro a tempo pieno per il prossimo anno. Poi i fochi di San Giovanni. Bene Berna e Chiesa, alchè il Bambi mi fa “Ma che pensi anche alla Nazionale?” Sempre, “Ti penso sempre” lo dicevo a tutte quelle con cui stavo anche se mi rendevo conto che se non avessero avuto la passera le avrei pensate molto meno. La stessa cosa per la Nazionale senza i giocatori della Fiorentina. Anch’io nel mio piccolo faccio schifo. Del resto è diventato un mondo un po’ così, dove devi stare attento a non pestare le merde sui marciapiedi perché la gente va dove la porta il cane.

sabato 24 giugno 2017

Compriamo Grassi solo idrogenati


Un altro giorno è passato senza che ancora Corvino abbia venduto l’anima al diavolo, solo il posto auto di Borja Valero nella pancia del Franchi. E fare per questo ironia sulla panza di Pantaleo è fuori luogo non solo perché ai fini della rivoluzione non guarda in faccia nessuno, ma anche e soprattutto perché non retrocede di un millimetro davanti ai piaceri della vita. Ingerisce senza difficoltà prodotti con olio di palma, glutine e grassi idrogenati. Comunque sono sostanzialmente d’accordo con voi; esiste sempre un buon motivo per essere incazzati. Se Corvino ci ha deluso, se Cognigni ci ha tradito, secondo il Bambi le patatine San Carlo antica ricetta 1936 sono sempre una certezza. Più ancora di Cavalli che se bombarda Casette d’Ete allora è da considerarsi un delitto passionale. Forse non si è capito bene, quando non vedete più i commenti, e poi li rivedete, non parliamo di censura vi prego. E’ solo che quando a Studio Aperto consigliano di bere molto intendono acqua. E dopo aver venduto anche l’ultimo pallone calciato in curva da Ilicic ci ritroveremo a mangiare la Simmenthal con la cipolla per cena. Non ci resta che diversificare, andato male l’investimento Fiorentina non ce l’avete una vicina sulla trentina che esce in terrazza in mutande? Se non è Simmenthal sarebbe almeno tonno Rio Mare. Ci siamo levati dai piedi un altro venerdì, non solo Sousa. Non sarà Studio Aperto questo blog, ma un consiglio voglio darvelo anch’io; non credete a tutto quello che pensate, perché ci è capitato Corvino ma ci poteva capitare anche uno di quelli che “D’estate mi passa l’appetito”.

venerdì 23 giugno 2017

Il vino bianco col pesce



Il caldo spinge a bere cocktails ghiacciati, a quel punto l’alcol fa sentire ancora più caldo e c’è subito bisogno di un altro cocktail ghiacciato. Così ad oltranza fino a quando le non notizie su cui abbiamo discusso tra un cocktail e l’altro come se fossero ufficialità lo diventano sul serio. Con il risultato di bere cocktails ghiacciati per dimenticare. Poi come se non bastasse arriva una sorpresa inattesa; un acquisto. Come lo è l’ultima lattina di birra in frigo nascosta dietro il parmigiano. A quel punto la confusione in testa è tanta; mandare affanculo Cognigni oppure Corvino? Comunque sia chi li offende ha sempre torto, chi invece ha due belle poppe, sempre ragione. In questa situazione di caldo, alcol e supposizioni a ruota libera, se Borja Valero piange Tenerani non ride. L’idea di cambiare pagina a me personalmente intriga dopo l’ultima stagione, speriamo solo di non tagliarsi con la carta. Mi rifaccio a quei condizionali trasformati in certezze e vi chiedo se mi spiegate anche la differenza tra siccità e secchezza vaginale perché non ne parla apertamente nemmeno Pedullà. Alla fine ho pensato che se è stato sdoganato il vino rosso col pesce potrebbe continuare ad esistere anche la Fiorentina senza Borja Valero. Ma sono solo sensazioni. O forse ci stanno davvero togliendo l’unica cosa che ci univa; il vino bianco col pesce. In questa situazione di tensione ci vuole calma e vino freddo. Attenzione alle apparenze (vedi foto), alla fine chi si ferma potrebbe non essere perduto ma avere solo bisogno di pisciare perché ha bevuto troppo. Ultima avvertenza, la più importante però, non bisogna mai pensare a confessioni inconfessabili prima di morire, tipo “Sono uno del Fronte Gobbo Interno”, perché magari poi uno non muore più.

giovedì 22 giugno 2017

Dagli affreschi della Cupola di Santa Maria del Fiore (700 figure dipinte di cui 248 angeli, 235 anime, 21 personificazioni, 102 personaggi religiosi, 35 dannati, 13 ritratti, 14 mostri, 23 putti e 12 animali) ai graffiti dellavalliani



Ieri ho incontrato la Nicoletta in Piazza Tasso e finalmente ho capito perché non ci piacciono i Della Valle. Siamo ancora troppo legati alla magnificenza del Rinascimento per accontentarci di due marchigiani senza storia e con accento fastidioso. Per combattere la carestia delle ambizioni e le contaminazioni dialettali di Corvino ci siamo imposti di rispolverare la lingua dei giorni migliori. Quella scritta nel nostro DNA. Mi ferma e mi dice “Ho da confidarti un secreto - Su, favella - L’altro dì mi appartai con un cavaliere - E come fu? - Tenea un augello grosso assai”. E’ anche vero che mentre “rispolveravamo” il nostro passato più glorioso ha attraversato la strada il Tozzi con le Birkenstock. Una minusvalenza d’immagine da una parte, il Bambi che mi chiede “Ma chi cazzo è Caproni” dall’altra (il preferito di Sgarbi). Siamo proprio condannati a un presente meschino velato di malinconie per il glorioso passato (non mi riferisco a Cecchi Gori ma a Dischi Alberti in piazza Duomo), non sarà mica un caso che ci sono i Della Valle ora che sono pelato e potrei permettermi una macchina cabrio? Mentre godono quelli con l’attaccatura alta del Fronte Gobbo Interno. Malgrado ciò rimango sereno e ascolto Drupi. Diciamo pure che ho optato per i cento anni da pecora, e se la delusione per le non notizie di mercato brucia c’è sempre l’acqua ossigenata che in più ricorda anche Cecchi Gori. Se poi dopo una buona operazione di mercato vi capitasse di leggere “vai una gioia” non vi preoccupate, considerate il refuso.

mercoledì 21 giugno 2017

Una trattativa difficile


Allora diciamo così, la Fiorentina in quanto società maligna (per non dire cognigna) ha sempre un comportamento doloso, reiterato e fino a qualche tempo fa anche di stampo Macioso. Il proprio tifoso può anche uscire tutte le sere ma non succederà mai niente. Le altre società sono al contrario tutte virtuose e i loro tifosi la prima volta che non usciamo perché depressi dall'ennesimo comportamento sbagliato nei confronti del capitano-bandiera, non esitano a dirci “non sai cosa è successo ieri, era pieno di fiche che la davano a chiunque passasse di lì. E siamo passati ripetutamente”. Se poi devo proprio fare una congettura non la spreco certo per ricreare il più fertile degli scenari di mobbing borjavaleriano, mi preoccupo piuttosto che nei bagni delle piscine non c’è mai la fila. Intanto tra i tifosi più anziani del Fronte Gobbo Interno che non ne vogliono vedere più è in uso andare dal medico di base a chiedere di farsi rimettere la cataratta. Altro che il No ai vaccini. Nella città metropolitana, viste le grandi manovre, nel frattempo sono stati bloccati gli esami di Maturità per permettere agli studenti di fare congetture su Borja Valero. Quelli che invece non vogliono perdere tempo con il calciomercato perché preferiscono affrontare la Maturità sceglieranno il tema di attualità per fare congetture su Borja Valero. In serata il blocco del traffico per un camion in fiamme sull’A1 tra Modena Nord e Reggio Emilia ha impedito l’incontro a Milano per Borja Valero. Spalletti disperato ha cercato allora di spostare in tutta fretta l’incontro a Pontedera, ma è rimasto imbottigliato sulla FiPiLi dove ci sono dei lavori tra la Ginestra  e Montelupo. A quel punto i dirigenti di Inter e Fiorentina hanno deciso di incontrarsi a Falconara ma il treno che hanno scelto per evitare il traffico, (vedi foto di Ausilio e del Chief Football Administrator ) ha fatto tutte le fermate e quando sono arrivati in albergo per iniziare la trattativa era chiuso perché privo di un portiere di notte. Per riprendere le trattative oggi è previsto di fare trekking e raggiungere un agriturismo di Cupramontana (l'itinerario è segreto per evitare i giornalisti, la foto è stata scattata da un drone prima di essere abbattuto, questo almeno è quanto riferisce la Botteri). Poi giro l’angolo da via Sant’Agostino per entrare in via Maffia e una scritta che ieri non c’era recita “Vedo la gente boccalona”.


martedì 20 giugno 2017

Al corvino non far sapere...


Sono due le cose che ci diciamo al mattino, quale giocatore non ha rinnovato e cosa è successo a Londra. E che per adesso non c’è nessun nesso tra gli incendi e il ridimensionamento. Donnarumma come Craxi da una parte, Raiola che si regala l’ebrezza del Gillette a 5 lame dall’altra. Noi del bilama e di Gaspar ci consoliamo dicendo che i tifosi sono tutti sullo stesso piano, anche se uno ha la suite e l’altro la singola. E se siamo arrivati dietro al Milan di Montella ci rimane sempre la soddisfazione di arrivare prima dell’orario previsto da Google Maps. Il percepito del calcio di oggi purtroppo è che bisogna vincere per dimostrare di essere vivi, ma se andate al mare e non pubblicate neanche un selfie sui social vi viene forse il dubbio di non esserci stati? “Digli che non è sufficiente nemmeno comprare campioni”, mi scrive in privato Cognigni,  “perché magari poi scoprono che Mammana taglia gli spaghetti con il coltello”. E Cognigni fa anche troppa chiarezza quando dice che la cessione di Alonso ci ha salvato dalle sanzioni del FP. Ma io già lo sapevo e nel fine settimana sono stato giustappunto a Casette d’Ete, ho allestito un carro dei vincitori propiziatorio e poi sono passato davanti alla villa del boss, una volta inclinatomi pericolosamente per riverirlo come si merita, mi sono accorto di avergli creato problemi con la polizia e sono dovuto scappare prima che mi facesse causa come a Prizio. Non capisco davvero tutto questo malumore, neanche foste Gonzalo che ha rifiutato il rinnovo e ora è a spasso, sarà forse meglio andare in piscina? Sicuri che l’inferno sia proprio quello oltre Colfiorito e non dove vi prendete anche le verruche? Cari tifosi che sapete sempre come si fa, che scrutate il cielo e ascoltate il vento come gli uomini di mercato veri, sappiate che io sarò pure un leccavalle ma almeno non stendo i panni.

lunedì 19 giugno 2017

Ho trovato un pelo pubico femminile nella frittata di zucchine

L’unico che a Firenze vive al di fuori del fair play finanziario è il Bambi, l’ENEL è il gruppo dei suoi tifosi entusiasti che più di tutti lo acclamano, ieri gli hanno fatto i complimenti per il condizionatore. Ma perché per essere come il Bambi non aggiriamo il FP attraverso l’otto per mille? Mettiamo tutti la crocetta per strappare Mammana all’Olympique Lione. Belli i tempi senza chi ti impediva di spendere, quando il fax dalla Colombia annunciava nuovi importanti investimenti e Marco Ferradini cantava l’amore vero. Il FP per il calcio è come le ballerine per la donna e la camicia a maniche corte per l’uomo. A Pitti Immagine Calcio ci sarebbe sicuramente la statua di Vittorio Cecchi Gori sulla balaustra. Intanto questo regime dell’oculatezza lo combatto non privandomi del tutto di uscire il sabato il sera, e così esco in terrazza. A Firenze ci hanno tolto anche il mare per colpa dell’autofinanziamento, e se lo sono portati fino a Porto S’Elpidio, l’unico vantaggio è che siamo ritornati al pane e pomodoro. Quelli del Marasma sono incazzati perché in tempi di ristrettezze non gli aprono neanche quando dicono “io” al citofono. E comunque sono quelli che anche quando non c’era il FP tagliavano la pizza in quattro prima di mangiarla. Non più Chanel n°5 dunque, l’Ikea sfrutta i dettami rigidi di chi deve vigilare sulle proprie spese e crea il suo primo profumo. Così finalmente avremo l’odore della domenica lontana dal mare. Comunque chi fa l’insalata di riso è sempre stata una checca isterica. E invece dell’omelette magari Pioli ci farà una bella frittata di zucchine. Fatevi forza che i peli pubici femminili esistono ancora. E se la checca isterica smettesse di stare sempre in guardia si accorgerebbe che non tutti vogliono colpirla. Una vera fissazione, come quando fui costretto a pregare le poppe della Beatrice di smettere di fissarmi negli occhi.

domenica 18 giugno 2017

Problemi e piaceri di lingua


Delle mosse di Corvino (non ne sbaglia una secondo Mencucci) che non vi sono tanto chiare, la colpa potrebbe essere che in principio (nella sua prima esperienza in Viola) fu il congiuntivo, poi (il ritorno) venne il condizionale e non ci avete capito più un cazzo. Mentre Sousa sempre a proposito di lingua, con il suo essere così “emussionale” invece di darci delle lezioni ci ha lasciato delle lesioni di vita. Io sono il primo ad avere problemi con la lingua, e infatti scrivo in un blog e ho comprato un pacchetto di “Erection Vigorsol” con aspettative molto alte (o ritte). Naturalmente non è successo niente, devo studiare meglio anche l’inglese. E poi c’è il problema dei cuscini mosci negli alberghi che mi perseguita. Il Bambi per esempio è andato a un corso preparto alla vigilia della partenza per l’Elba. Quindi cosa possiamo mai capire noi degli acquisti di Corvino. Noi che sicuramente seguiamo una dieta troppo povera di calcio. La lingua è importantissima e ve lo dice uno che ha cominciato a capirlo quasi subito, quando mi accorsi che mi piaceva leccare tutta la differenza che c’era tra la Beatrice dalle poppe grosse e un uomo. E anche quando andai per la prima volta nelle Marche e m’innamorai subito dei suoi paesaggi più tipici. Mentre quando non capisco un acquisto ho un segreto, mi consolo con la pesca nel vino. E’ proprio bello insomma il cercarsi reciproco, quando Corvino chiama l’acquisto che fa la differenza e trova occupato perché anche lui sta chiamando Corvino. E se continuiamo ancora a piangerci addosso per il mancato arrivo di Mammana non avremo mai il fisico asciutto per la prova costume e ci toccherà andare in una spiaggia per nudisti. Malgrado l’afa se vi venisse mai in mente la pazza idea di abbracciare almeno un’idea di Corvino prima ricordatevi di accendere l’aria condizionata.

sabato 17 giugno 2017

Ai tempi di Galdiolo


Chissà se quelli che criticano anche l’acquisto di Milenkovic sono gli stessi che si attaccano al clacson dopo due secondi di verde. Intanto se Borja rimane c’è già chi non rallenterà più nei pressi delle strisce pedonali. Poi magari la campagna acquisti si mette tutta in discesa e allora ci accorgeremo di avere i freni rotti. Vediamo. E comunque chi bacia la maglia e poi non rinnova potrà sempre dire di non aver messo la lingua. Dopo che abbiamo comprato finalmente un po’ di difensori, con questo caldo per l’antidellavalliano sempre più apprensivo potrebbe scoppiare l’allarme caprese. E a proposito di luoghi comuni, non è che Donnarumma ha cambiato idea proprio per via di quel “Donna”? A conferma che nel calciomercato non vale affatto quel gran bel concetto che se a un giocatore lasci la libertà di andarsene gli stai lasciando l’opportunità di restare. Quando poi vedo Cognigni che rilascia dichiarazioni sulla permanenza di Borja Valero spero sempre che ci sia almeno qualcuno che non gli chiede di cambiare. So che con voi non posso spendere la parola “tranquilli”, nel senso che ci faranno una bella squadra, perché vi manca la fiducia. La stessa che in un porno manca alla figlia quando presenta alla mamma il suo nuovo fidanzato. Tutti parlano che non ci sono più le mezze stagioni e le bandiere nel calcio, e va bene, ma qualcuno se lo chiede invece di pensare sempre al ridimensionamento, se esistono ancora i vecchietti con le caramelle drogate di cui mi parlava tanto mia mamma da piccolo? Ai tempi di Galdiolo.

venerdì 16 giugno 2017

FICA 2017



Saremo stati anche senza terzino destro per qualche stagione, rimane il fatto che in venti anni non c’è ancora stato l’accordo su Ràiola o Raiòla. E così adesso Donnarumma diventa anche il più giovane a tradire i propri tifosi. Questo è l’esempio più classico, a prescindere dalla squadra del cuore, che se anche la campagna acquisti è stata proficua, c’è sempre una “U” di troppo. Rimane FICA 2017 il gioco da preferire, perché dice che se lo volevano tenere stretto, poi hanno lasciato perdere, troppo caldo. E se non rinfresca al più presto se ne andrà via pure Bernardeschi. Rimane? La Rita che non segue il calcio non crede nei miracoli, figuriamoci se crede alle zanzariere. Ho anche amici che non seguono il calcio e quindi non comprendono adeguatamente il caso Donnarumma. Vorrebbero insultarlo anche loro, ma non possono. Così imparano. Comunque anche il PD ha il bilancio in rosso e dovrà lasciar andar via il povero Renzi, non bastano più nemmeno le Primarie a 2 €. Ci vuole il partito nuovo per fare fatturati. Il caso Donnarumma riporta all’attenzione anche l’utilità vera della terza maglia che all'inizio era stata pensata per ospitare i loghi di tutte le altre squadre in modo che un giocatore potesse baciare serenamente la maglia senza più correre il rischio di essere poi additato per aver sbagliato. In amore si sa vince chi ama. I soldi. E a rischio di essere additato anch'io voglio essere venale proprio come Donnarumma, a tutto questo insomma preferisco una bella frittura di paranza.

giovedì 15 giugno 2017

Non è vero che con il caldo passa la fame


Secondo i rumors del blog saranno ceduti Borja Valero, Ilicic, Kalinic, Bernardeschi e Badelj. Comunque dobbiamo rimanere tranquilli perché prima che vendano anche Babacar e Chiesa mi offro per portare in salvo almeno l’antico vaso. Sono stato sciocco ieri a chiedere se c’era qualcosa o qualcuno che poteva andare bene nella Fiorentina, ho capito solo adesso che niente vale di più per il tifoso Viola di qualcos’altro. Anche se a non applicare il fair play finanziario si finisce in bancarotta come Emilio Fede. O forse il calciomercato è solo perfetto per soddisfare la voglia di piangere sotto la doccia. Ma allora perché non organizziamo le “Brigate Riblogghita” e andiamo a prendere a botte quegli stronzi di Corvino e di Cognigni. Al pensarci bene cosa ce ne frega se la Fiorentina s’indebolisce e se Montella ci arriva davanti un’altra volta, possiamo sempre buttarci sul cibo. Si, la fame può vincere sull’amore. Non è vero che col caldo passa la fame, anzi si aggiunge quella di gelato. E poi anche quelli che vincono sempre, quelli che non devono confrontarsi tutti i giorni con l’autofinanziamento, quelli che hanno i migliori terzini destri, quelli che non devono aspettare l’Europeo Under 21 per vendere Bernardeschi, e quelli che non hanno Astori, quando corrono sulla sabbia bollente la dignità la perdono lo stesso

mercoledì 14 giugno 2017

Astori asse da stiro


Tu donna partorirai con dolore. Tu uomo vedrai la difesa schierata con Astori. Cresce la paura dei tifosi che fa scopa con quella di noi genitori che temiamo le cattive compagnie per i nostri figli. Non conta comprare un giocatore valido cara società se non elimini le mele marce. Astori porterà Hugo sulla cattiva strada così come io a certi ingegneri vorrei tanto sventolargli in faccia la terza media. Per Hugo pretendo il meglio, e vorrei che Tommaso facesse amicizia con uno scienziato che gli mettesse a disposizione la macchina del tempo per sistemare il futuro della nostra famiglia. Speriamo che quella di Hugo non sia contrara al vaccino per diventare immuni da Astori. Per dirne una a Napoli da quando c’è Tonelli gli ospedali si sono riempiti di formiche. Detto questo mi preoccupa molto di più l’invenzione rivoluzionaria di due italiani che presentano (anche a Pitti Uomo) tessuti tecnici con i disegni delle stoffe usate nell’abbigliamento formale maschile. Se Astori rischia di mandare in fumo la buona operazione Hugo, l’invenzione di tessuti che non devono più essere passati sotto al ferro rischia di far saltare la coppia classica. Se la difesa gestita da Astori non da nessuna garanzia, il ferro da stiro era rimasto l’ultimo baluardo della famiglia tradizionale dove la donna gestiva al 90% il guardaroba dell’uomo che scopriva la sua taglia solo dopo essersi separato. Se l’uomo capisce che non dipende più dalla donna che gli stira le camicie salta l’equilibrio che da sempre ci aveva permesso di tirare avanti. Il vestito formale che si lava a 30 gradi in lavatrice e che può essere indossato direttamente tirandolo fuori dal cestello, per la famiglia che si regge su equilibri molto delicati è peggio di Astori per Hugo. Si, decisamente peggio.

martedì 13 giugno 2017

Pro e contro (omelette e colesterolo)


E’ finita la scuola ma c’è il traffico di Pitti Uomo, come dire che dopo i Della Valle ci sarà sempre qualcun altro da infamare. Un anno c’è il problema che la squadra non è pronta nemmeno quando inizia il campionato, un altro invece non va bene quello che si compra. Insomma, c’è la coppa e la rosa è corta, non c’è la coppa e chi li paga tutti? Dismissione, Hugo 8 milioni sono troppi. Non si compra fino a quando non si vende, si compra ma chi li conosce.  Frustrazione da galleggiamento che poi è più paura perché il fiorentino slavato, anzi grigio di città, non è a suo agio quando c'è da stare a galla. Quel vivacchiare che va combattuto con l’arguzia tipica di chi fa ragionamenti sottili perché si fa di polveri sottili. Così come per sembrare più magri è consigliabile circondarsi di persone grasse. Confrontiamoci con i tifosi delle squadre che ci arrivano dietro e tutto il malcontento svanirà. E sugli striscioni appariranno finalmente messaggi più sereni tipo “W la fica”. Attenzione quindi a concentrare tutte le attività cerebrali per fare polemica, che poi ridendo e scherzando tra un anno ci ritroviamo Berlusconi Premier. Non facciamo l’errore di togliere il grasso dal prosciutto. Certi accorgimenti sono facili da attuare e aiutano a vivere meglio, non so come siete organizzati con quelli dei call center che rompono i coglioni la sera a cena, io ho comprato l’elio e un palloncino, poi dico che sono solo in casa perché la mamma torna tardi. Prendetela con più filosofia, un po’ come Sousa che quest’anno non avrà problemi di colesterolo in mancanza di uova per l’omelette. Vi è mai capitato di aprire una bottiglietta d’acqua in macchina e poi avete preso un dosso, non è la fine del mondo. Eppure ti pisciavano nel serbatoio del motorino anche quando non c’erano i Della Valle e siamo tutti diventati grandi lo stesso. Se poi hanno chiamato “Giuda” quest’ondata di caldo, aspettatevi qualche inculata non solo da Cognigni. Via i Della Valle va bene, riprendiamoci la nostra Fiorentina, ma con la stessa consapevolezza di quando ci piaceva rimanere single per evitare tante rotture di palle, poi in spiaggia però la birra fresca ce la dovevamo andare a prendere da soli.

lunedì 12 giugno 2017

No alle pertenze intelligenti



E’ morto l’inventore della pizza con l’ananas, dopo i Della Valle colui che più di tutti ha fatto del male alla fiorentinità mandando in crisi la lobby del caco. Se mi consentite un pensiero diverso da un auspicato avvicendamento societario da parte degli alternativi della pizza, dico che a Natale mancano ancora 200 giorni. E se mi è consentita anche una considerazione più amara dell’ananas, fa male avere ogni giorno di più la conferma che del calcio si guardano troppo solo le poppe grosse, le gambe lunghe, il culo sodo, e troppo poco gli occhi grandi. Insomma, è diventato un movimento dove se vediamo uscire uno dal bar alle 8 di mattina con una birra e un bicchiere di plastica, ci meravigliamo del bicchiere di plastica. Il tifoso è ormai arrivato a credere che per combattere il virus dei procuratori sia sufficiente l’omeopatia. Capisco che i tempi cambiano, ma se il progresso viene misurato con la clausola rescissoria e la cialda per fare il caffè, continuo a rimanere legato alla caffettiera. Non ritengo insomma che per fare la partenza intelligente bisogna per forza lasciare a casa la moglie. La paura di Gubbio non è niente a confronto di quella della dipartita (persa anche quella), perché il tifoso è conscio che dovrà rivoltarsi nella tomba certo che i Della Valle glielo vorranno mettere nel culo anche da morto. Il problema dei nostri tempi è la sopravvalutazione, perché chi stapperà la bottiglia per festeggiare la liberazione dai marchigiani, si sentirà pure un sommelier. La velocità la fa da padrona e non si perdonano 15 anni senza vittorie, così come se non ti risponde entro il primo squillo vuol dire che sta trombando. Un consiglio alla società che cerca invano di aumentare il fatturato con il merchandising, sappia che i fiorentini non comprano le maglie della propria squadra, almeno non quelle originali perché costano troppo, e allora perché non cercarli altrove quei fatturati. L’idea mi è venuta sentendo il prete di Serumido rammaricarsi dei sanfredianini che bazzicano le pizzerie con l’ananas nel menù, a suo dire peccatori che hanno rinnegato un frutto più autoctono come il caco. Quindi per cercare risorse da reinvestire sulla squadra sarebbe meglio scrivere un manuale per evitare di bestemmiare quando si cerca di usare la carta forno in quello a legna.

domenica 11 giugno 2017

La curvatura dello spaziotempo



Le parole argentine di Gonzalo mi costringono a ritornare sul tema della riconoscenza che soprattutto nel calcio non è un sentimento di gratitudine, non è la memoria del cuore insomma, ma solo una richiesta di maggiori attenzioni economiche. A prescindere dalla valutazione tecnica di chi chiede più riconoscenza con accredito in banca, la società non poteva certo aumentare il suo monte gratitudine dopo le odiose parole del procuratore (odiose come i sabot per intendersi). Del resto caro procuratore che l’hai preso nel bocciolo, se appoggi una conchiglia all'orecchio senti il mare, ma se ce la spingi dentro senti male. Queste dichiarazioni di Gonzalo sono la riprova che ci sono un sacco di centri benessere e nessun centro malessere. Oppure il clan Rodriguez non tiene nella giusta considerazione la curvatura dello spaziotempo creata dalla presenza di corpi dotati di massa o energia, e come le sessantenni in topless, ritiene di poter affrontare la prossima stagione agonistica in assenza di gravità. Adesso da quei tifosi che dimostrano sensibilità da vendere per il portafoglio altrui, e che si risentono per il trattamento inaccettabile riservato alla bandiera e capitano, mi aspetto che si risentano per chi usa ancora il termine vicolo cieco e non vicolo non vedente. Allora si dissociassero anche da quelli con il colletto della polo alzata. Comunque ci rimuginerò tutta la vita per capire perché la società si è comportata così male con un suo figlio prediletto. E mentre la Cina sta costruendo la nuova via della seta (60 miliardi di dollari d’investimenti caro Gonzalo), il tifoso crede ancora a chi bacia la maglia e poi contribuisce ad avvelenare i pozzi del sistema. Insomma, possiamo benissimo continuare a non voler vedere com’è diventato il calcio, con le società sempre più spesso vittime e ricattate dai procuratori con il mandato non solo delle bandiere riconoscenti a fine carriera, ma anche da chi, ragazzotto, riesce a mettere insieme si e no 10 partite l’anno sopra il 7 in pagella. E se proprio vogliamo continuare a non vedere basta solo non prendere il motorino.

sabato 10 giugno 2017

Quelli del Fronte Gobbo Interno



Rileggo i libri che non mi sono piaciuti figuriamoci se non do una seconda possibilità anche a quelli del Fronte Gobbo Interno. Per me devono poter manifestare liberamente il proprio dissenso fermo restando che se però compriamo il terzino destro poi non gli rimane che preoccuparsi del perché c'è chi viaggia in macchina senza la radio accesa. Mentre francamente non ho capito bene che cosa sia successo in Parlamento, come in una grande mischia, ha forse sbagliato Tomovic? E mentre riflettevo sulle responsabilità del buon Nenad, mi ha contattato in privato un rappresentante di spicco del Fronte Gobbo Interno di Curva Fiesole, dopo aver ottenuto la garanzia di rimanere anonimo (ho firmato una dichiarazione sul trattamento dei dati) ha confessato che se gli capiterà l’occasione di salire sul carro dei vincitori è già addestrato per dirottarlo. Si sospetta dopo controlli incrociati da parte della Digos che molte di quelle che escono di casa per comprare le sigarette e non tornano più, hanno o hanno avuto una relazione con quelli del Fronte Gobbo Interno. Alcuni genitori parlano dei propri figli abituati a minare l’ambiente Viola dall’interno, sostenendo che fin da piccoli avevano mostrato lo spirito tipico del franco tiratore. C’è un brutto clima in curva, era meglio quando ancora andava di moda dare ragione a quelle che ti volevi trombare. Gli stessi tempi di quando esistevano ancora le bandiere, quando due si amavano per una vita intera. Oggi non solo fanno una finaccia quelli che se ne vanno dalla Fiorentina per alzare l’asticella, c'è chi ha la visione di un piccione che tuba bello bello, poi passa il 36 che va al Galluzzo e l’asfalta. Questo è tutto ciò che sanno sull’amore quelli del Fronte Gobbo Interno. Sempre pronti a sputare merda sui social, come sono lontani i tempi quando se volevi insultare qualcuno poi eri costretto a fare a botte. In un’animata assemblea di quartiere al Torrino di Santa Rosa con le famiglie sempre di quelli del Fronte Gobbo Interno è stato deciso l’assegnazione di spazi verdi comuni ad uso sociale terapeutico, con uno slogan coniato per l’occasione “L’orto ti salva la vita”.

venerdì 9 giugno 2017

La rimpatriata


Dentro le ciliegie c’è la droga, quelle tagliate meglio vengono dal Cartello di Vignola. Considerazione che esula dal calciomercato, ma che faccio perché va bene parlare di Bernardeschi, senza però ingoiare il nocciolo. Il Marasma dopo la ventilata cessione del 10 Viola sceglie lo striscione corredato di foto per urlare la propria delusione; “Quando ci venderete anche gli specchi per contestare ci arrampicheremo dove capita”. Il Bambi sembra distratto, è sempre lì a monitorare le straniere. Oltre a poppe e culi controlla che non mordano il Calippo, perché quelle le evita. Dice che sarà la primavera, ma ha la stessa voglia di trombare dele altre tre stagioni. Insomma, è stufo di svegliarsi con accanto il telecomando. E se Gaspar è a un passo come sostiene Pedullà, io divago dopo aver visto quello finalmente non più incerto della Cecilia in via Romana. Ho stentato ad avvicinarmi, forse non è lei ho pensato. No, non può essere lei senza il bastone bianco. L’ho chiamata e si è girata verso di me sorridendomi. Mi ha raccontato di essersi finta cieca per 15 anni perché si era stancata di fermarsi per strada a salutare le persone. Ora che in San Frediano non ci sono più fiorentini (evidentemente io sono considerato gobbo anche da lei) ha riacquistato la vista. Non solo, lei che li amava tanto quando arrivarono, dopo la contestazione ai Della Valle ha finalmente aperto gli occhi. Del resto anche Kekko dei Modà ha deciso di lasciare la musica per dedicarsi al cinema. A significare che è tempo di cambiamenti non solo in panchina. Il Centi ha amato la Sonia per anni fino a quando ha smesso di bere. Proprio a questo proposito vado in controtendenza, almeno per oggi non voglio pensare alla nuova Fiorentina di Pioli, Hugo e Gaspar, specie dopo aver ritrovato la Cecilia, mi volto indietro e punto tutto sulla rimpatriata (vedi foto sotto).



giovedì 8 giugno 2017

Bastava rifare la Cresima (lettera socchiusa a Gonzalo Rodriguez)



Dalle dichiarazioni del tuo procuratore cresce il sospetto caro Gonzalo che non hai ancora ricevuto un’offerta che soddisfi certe tue aspettative profanate dalla mancata riconoscenza che nel calcio non esiste. Ma alla fine se non riuscirai a trovare una pari sistemazione di quella che hai rifiutato non devi fartene un cruccio, pensa al bicchiere mezzo pieno, potrebbe anche essere un vantaggio. Del resto stare su un divano a non fare un cazzo ti eviterebbe per esempio di rimanere bloccato in coda sui viali, oppure di essere sanzionato con un cartellino giallo. Oppure ancora c’è sempre Nanchino (vedi Sousa). Mi rimangono solo dei rimpianti tecnologici per come è finita, ci sono auto intelligenti che frenano da sole e neanche un sistemino da 5 euro che ti potesse avvertire che era meglio accettare il rinnovo che ti avevano proposto. Come quando tu sei convinto di essere appetibile per i grandi club perché sei arrivato a scadenza di contratto, arriva lo squadrone che fa la Champion e ti riempie di soldi pur di avere le tue prestazioni. Ad agosto nei cinema. Ah si, certo, potresti anche andare di più al cinema. Forse sei stato mal consigliato dal tuo procuratore, non c’è verso, bastava fare due conti. La Fiorentina ti fa una proposta di rinnovo importante, tu la ritieni insufficiente perché pensi di valere di più per via di quel cartellino gratis che ti porti in dote. E’ qui che avrebbe dovuto farti riflettere, i soldi della Fiorentina erano comunque tanti, ma soprattutto sicuri (bastava accettare il rinnovo), quanto pensavi di valere di più? Ecco, per pareggiare quella differenza bastava rifare la Cresima e invitare tutti quelli della Fiesole. Oppure, sempre il tuo procuratore avrebbe potuto inserire un bonus equivalente alla differenza tanto agognata, da far pagare agli abbonati sulla bolletta dell’acqua a mo’ di canone Rai. Mi sembra incredibile che il tuo procuratore non sia riuscito a colmare quella differenza, ci sono gli affetti, sei molto legato alla città. Non vuoi rifare la Cresima perché hai paura che invece dei soldi ti regalino tutti un orologio? Non vuoi farti pagare la differenza sulla bolletta dell’acqua perché ti sembra una soluzione a rischio, nel senso che sempre più gente beve acqua minerale in bottiglia e non si lava? Cristo Santo, ma uno che è diventato famoso come te, bastava recuperare con una scusa tutti i cazzi e le fiche disegnate sui libri degli ex compagni, sai a quanto avresti potuto rivenderli in un’asta benefica per te? Non ti piace lucrare sulla tua popolarità? L’arte così troppo concettuale non ti ha mai convinto? Allora il tuo procuratore non ha fatto tutto il possibile, perso per perso poteva almeno provare a intonare: “Salagadula megicabula bibbidi-bobbidi-bu fa la magia tutto quel che vuoi tu bibbidi-bobbidi-bu”.

mercoledì 7 giugno 2017

La Firenze dei chiacchieroni


Stamani non ho letto l’oroscopo ma sono convinto lo stesso che anche oggi non si vedrà nessun fiorentino disposto a cacciare 250 milioni per riprendere il maltolto. Magari è lì che li conta sotto l’arco di San Pierino e non ci arriva per poco (come il tossico per comprare il birrino), proprio quel “quasi” che alla Firenze dei chiacchieroni fa raccontare di aver quasi trombato cento donne. Speriamo proprio che ci pensi la Cassazione, chissà quando si deciderà a dire che la Società deve appartenere a uno con la "C" aspirata. Si perché per consentire a Riina di morire con dignità potrebbe bastare mettere in cella delle tende con un bel tessuto della Etro. Fuori da Firenze dove è più facile reperire denaro per comprare la Viola, la morte di Sarti ha colpito di più, per molti è stata una vera sorpresa perché pensavano che fosse morto già da una quindicina di anni. Poi il Pioli (da settimana enigmistica), con la speranza che il menù non preveda più l’omelette. E che soprattutto non sia troppo avanti. Pioli sembrerebbe la giusta via di mezzo tra chi fa le cose troppo Semplici e chi come Spalletti troppo innovative. Chi si chiede come mai il tecnico di Certaldo sia andato via da Roma malgrado il secondo posto, può trovare la risposta nella foto di oggi. Luciano dopo aver già adottato questa scrittura moderna sulla lavagna tattica per disegnare i movimenti  della squadra (Ilary si è incazzata con lui perché Francesco non la prende mai la metropolitana), ha voluto esagerare allargando il concetto a quell’Europa che gli era stata preclusa dal Porto.

martedì 6 giugno 2017

Non si chiamava Gloria


Tutto si capisce dagli occhi, non solo la marijuana e la cocaina, anche il dolore per la sconfitta, e nello specifico in quelli della D’Amico (arrossati - pupilla dilatata - lacrime). Tanto che gli juventini con il ritmo dentro, quelli che per intendersi vanno ai concerti, cominciano a sostenere che negli stadi ci vorrebbe più musica e meno calcio. Il Bambi mi ha fatto presente che enfatizzo troppo la sconfitta della Juve, che dedico cioè risorse espressive eccessive togliendo tempo anche alla famiglia, quando sarebbe sufficiente combattere gli juventini in città semplicemente ordinando pizze a domicilio quando diluvia. Perdonatelo per l’associazione lavoro sottopagato-cultura medio-bassa-difficile integrazione-motorino rubato = juventino. Gli ho risposto che il bello del calcio è anche prendere per il culo, non c’è solo razzismo, oppure offese alla mamma del Presidente, e visto il suo scetticismo gli ho fatto il paragone del pomiciare, che non ritengo (forse è più corretto dire “ritenevo) tale senza le mani sulle poppe. E poi prendo per il culo riempiendo gli editoriali perché in questo periodo è più facile incontrare Igor che uno juventino, e non posso prendere per il culo lui sennò mi ammazza. Il problema della maglia Viola indossata a Cardiff è che adesso in molti si sono innamorati di lei pensando che sia un’altra. E io sono un tipo che ci tiene alla precisione degli affetti. Ne ho visto uno a Vipiteno ieri notte che stava scrivendo sul muro di una scuola femminile giustappunto “W la Fi…”,non gli ho certo dato il tempo di finire e gli ho chiesto se era amore vero oppure se inseguiva solo la gloria di Cardiff. Mi ha risposto che inseguire era una parola grossa, diciamo che stava dietro a una, ma che non si chiamava Gloria ed era di Bressanone. E’ giugno, lasciamo stare Gloria piuttosto che Hugo e pensiamo solo a gridare W Fiorenza.

lunedì 5 giugno 2017

L'esasperazione


Il dramma adesso travolge i venditori abusivi che hanno investito sulle maglie del triplete. Così come sono convinto che il figlio di Bonucci abbia anche la maglia del Real. La cosa più consolatoria per una tifoseria come la nostra, abituata a godere per le sconfitte altrui piuttosto che per i trionfi propri, è che la Juve si è aggiudicata ufficialmente il titolo di AS Roma d’Europa. Dopo quanto successo in Piazza San Carlo, è probabile che Andrea abbia fatto un passo indietro per la fobia degli attentati. Lasciandoci in balia del Marasma di tutto ciò che comporta. Mentre i clacson sui viali mi hanno sorpreso davvero, non mi sarei mai aspettato che Firenze manifestasse così la sua solidarietà per una squadra italiana sconfitta in Europa. Poi chi dice che la Juve non è tutelata fuori dall’Italia forse non si è reso conto che l’arbitro ha concesso solo due minuti di recupero. Non voglio alleggerire la mia posizione, rimango spregevole, ma a peggiorare il mio modo di essere c'è il caldo che mi costringe a tenere le finestre aperte. Da qui l’esasperazione che mi porta a prendere per il culo chi soffre dopo una disgrazia così grande, attività indegna, certo, esempio peggiore di chi sfrutta il dolore altrui per i propri interessi. Ne sono cosciente, nella speranza quando morirò di finire all’inferno giusto per andare a guardare in faccia quelli che bucano le marmitte ai motorini.

domenica 4 giugno 2017

Il tempo si è fermato in doppia fila con le quattro frecce (trovare parcheggio in San Frediano è sempre più dura)


Molta buona la prima mossa di Laura Masi, grande operazione marketing d’esordio quella di riuscire a fare indossare la maglia Viola a un Real trionfante. Ieri sera è stata la volta che pur ricordandosi di essere tutti italiani, non siamo andati fuori a mangiare la pizza per vedere la Juve perdere. “Sei italiano, dovresti tifare Juve”, è quello che mi ha detto una spagnola di Alicante davanti al Dolce Vita in piazza del Carmine nel tardo pomeriggio, lei che studia italiano a Firenze dal 2015. “Escusa, no entiendo” (il mio accento è quello di Pieraccioni nel Ciclone). Altre tre finali perse e potranno mettersi la stella, intanto hanno migliorato il record di sei finali Champions perse. Anche se è corretto evidenziare che la Juve è stata penalizzata dall’assenza di Higuain che in finale è sempre una certezza. I bianconeri potranno almeno consolarsi con il Pallone d’Oro a Dybala. Il Real domina l’Europa con i suoi campioni, la Juve alla fine fa  comunque meglio di quanto era possibile immaginare, meglio ancora dell’Inter di Mourinho. Juve che fa direttamente quadriplete. Non saremo ancora pronti a convergere uniti in un azionariato popolare che ci elevi sul tetto d’Europa, ma dopo una gioia così il tifoso Viola sono convinto che potrebbe sbilanciarsi oltre misura, e viste le condizioni di Lapo al triplice fischio (rapito dalla delusione)potrebbe anche riuscire a raggranellare 10.000 € da prestargli. Immensi e umili come sempre i Della Valle che hanno fatto un passo indietro per mandare avanti i Galacticos rifilandogli le maglie avanzate dell’anno prima. Unica nota stonata le mèches di Cristiano Ronaldo. Riuscirsi a fermare dopo aver mangiato una ciliegia, o dopo aver subito un solo gol dal Real, ed altre storie di fantascienza tipo Gonzalo sopraffatto dalle offerte. Il tempo che fugge sempre via anche lui spaventato dal possibile triplete della Juve, si è fermato finalmente per consentirci di godere come maiali. E la notte Diladdarno ha tutta una sua prospettiva con la D’Amico che piange e Sconcerti che non riesce a prendere sonno perché forse Ronaldo è diventato titolare.

sabato 3 giugno 2017

Il voto


Stasera la Juve vince la Champion League. Lo so come so che una ha un bel culo guardandola solo dal davanti, poi comunque mi giro sempre per verificare. Spero nell’eccezione che conferma la regola. Anzi, se pubblicate la foto di un culo che avete immortalato sulla spiaggia, magari mi ci scappa di scrivere una frase poetica tipo Juve merda. E se ieri abbiamo parlato del nulla comico, oggi auguro alla Juve di portare a casa quello cosmico. Mentre da alcune immagini televisive mi è sembrato di intravedere ai Fori Imperiali Igor il russo che assisteva alla parata. Devo proprio smetterla di fare sesso acrobatico che poi il giorno dopo ho tutti muscoli indolenziti. Sottotitolo; la salita mi ammazza. Quarta di copertina; ieri è stata una di quelle giornate dove ti svegli e decidi di andare a correre, poi fai tre quarti d’ora di colazione e rinunci. Ieri insomma festa della Repubblica, oggi Italia di nuovo divisa, da una parte gli juventini dall’altra i gufi. Io ci aggiungo anche un nonnulla di scaramanzia, e dico che il Real Madrid non arriva al 5% di possibilità di vincere anche se lo lasci in carica tutta la notte. Forse un giorno avrò la forza e il rigore morale di non tifare contro, per ora riesco solo a non portare il telefono in bagno. Mi sono sacrificato per la causa, ho fatto una promessa obbligante, dedicherò quindi delle azioni umane alla volontà divina. L’oggetto di un voto, secondo la formula classica, non deve essere qualcosa di “buono”, ma qualcosa di meglio. Deve essere qualcosa di umanamente possibile. Se la Juve perde (e cosa c'è di meglio?) butterò via il GPS, e per un anno farò una cosa che si usava fare nel Novecento: seguirò i cartelli stradali.

venerdì 2 giugno 2017

Da David Sylvian a Davide Astori


Problemi per il terzino destro all’orizzonte, dopo il restauro del Colosseo Diego finanzia anche la parata militare del 2 giugno. Si gettano così le scie chimiche delle Frecce Tricolori su quel famoso gennaio che ha visto Sousa cambiare umore per sempre. Peggio della sua delusione solo la fame. L’Europa alla quale non parteciperemo ci dice sostanzialmente che il bacio è alla francese, l’inculata è alla tedesca, e la delusione è alla portoghese. Come il latte. Ieri si parlava di musica, non sempre la stessa musica di chi non ha vinto niente nell’era Della Valle, ognuno con le proprie preferenze (nelle quali metto anche David Sylvian), spero però che possiamo essere tutti d’accordo nel sostenere che non si può definire capolavoro un qualsiasi pezzo realizzato dopo il ‘90 e prima dell’avvento dei gruppi WhatsApp (come da foto). Non ci sono più nemmeno i “La maiala di tomà di una volta). Ma finché esisteranno i weekend lunghi il mondo sarà salvo. Ad Andrea che si è risentito per la contestazione fino a decidere di fare un passo indietro vorrei far presente che alla Santanchè tirano i sanpietrini. Di buono c’è che questi sono tempi nei quali la gente sente la musica latino americana in macchina a volume alto e finestrini aperti, personalmente ne approfitto per attraversare la strada a passo di salsa, e non indietro come Andrea. E non mi preoccuperei tanto nemmeno per il clima, l’uscita degli USA dagli accordi di Parigi (inquinare di più è un’altra promessa elettorale mantenuta) e quant’altro, lo farei piuttosto per il temporale che si abbatterà domani sulle nostre teste nel caso di quel triplete lì. Se ciò accadesse forse i tempi migliori non verranno più. A proposito di musica servirà un’anima davvero rock per affrontare giornate così difficili. E se la vita ti da limoni (a questo punto meglio se Sfusati) facciamoci una limonata. Con aggiunta di vodka.

giovedì 1 giugno 2017

Lezioni di mira


Kessie al Milan potrebbe saltare per problemi alla prostata, altro che Benalouane. Torno dal Brennero giusto in tempo per chiedere alla Rita dov’è l’olio, “nel primo ripiano del mobiletto accanto al calendario”, io guardo e non c’è, arriva lei e lo trova. Anche il terzino destro c’è sempre stato. O forse è solo fuori dal menù all you can eat. Oppure potrebbe essere il fusibile come risposta a tutto. Il Bambi invece dice che il suo terzino destro immaginario si è disegnato una macchina e se n’è andato. Sgt. Pepper intanto compie 50 anni, tra due potremo festeggiare anche noi i 50 anni dall’ultimo scudetto. Per la Rita, a differenza mia, il problema non è l’olio o il terzino destro che non si trovano, dice che si vota già in autunno e non ha niente da mettersi. La prossima settimana vado a cena su in malga a 1800, e malgrado chi mi ha invitato ci volesse andare in bicicletta, l’ho convinto che la macchina è più consona a una cena di lavoro. Sarà che mi sono assuefatto a non trovare l’olio sulla linea difensiva, adesso mi interessa solo il dopo Kalinic, non solo perché il bomber è il giocatore che più di tutti alimenta le fantasie del tifoso, ma perché negli ultimi tempi soffro particolarmente la mancanza di precisione sotto porta. Più ancora di un dislivello di 1000 metri da coprire in bicicletta. Ogni tiro che finisce fuori è come una nuova pedalata, ogni palla svirgolata è una fitta al menisco. I pali una frustata in pieno viso da una frasca. Non c’è magnesio e potassio che tenga, arrivano subito i crampi. Secondo me l’attaccante tipo deve prendere lezioni di mira dai piccioni.