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sabato 3 giugno 2017

Il voto


Stasera la Juve vince la Champion League. Lo so come so che una ha un bel culo guardandola solo dal davanti, poi comunque mi giro sempre per verificare. Spero nell’eccezione che conferma la regola. Anzi, se pubblicate la foto di un culo che avete immortalato sulla spiaggia, magari mi ci scappa di scrivere una frase poetica tipo Juve merda. E se ieri abbiamo parlato del nulla comico, oggi auguro alla Juve di portare a casa quello cosmico. Mentre da alcune immagini televisive mi è sembrato di intravedere ai Fori Imperiali Igor il russo che assisteva alla parata. Devo proprio smetterla di fare sesso acrobatico che poi il giorno dopo ho tutti muscoli indolenziti. Sottotitolo; la salita mi ammazza. Quarta di copertina; ieri è stata una di quelle giornate dove ti svegli e decidi di andare a correre, poi fai tre quarti d’ora di colazione e rinunci. Ieri insomma festa della Repubblica, oggi Italia di nuovo divisa, da una parte gli juventini dall’altra i gufi. Io ci aggiungo anche un nonnulla di scaramanzia, e dico che il Real Madrid non arriva al 5% di possibilità di vincere anche se lo lasci in carica tutta la notte. Forse un giorno avrò la forza e il rigore morale di non tifare contro, per ora riesco solo a non portare il telefono in bagno. Mi sono sacrificato per la causa, ho fatto una promessa obbligante, dedicherò quindi delle azioni umane alla volontà divina. L’oggetto di un voto, secondo la formula classica, non deve essere qualcosa di “buono”, ma qualcosa di meglio. Deve essere qualcosa di umanamente possibile. Se la Juve perde (e cosa c'è di meglio?) butterò via il GPS, e per un anno farò una cosa che si usava fare nel Novecento: seguirò i cartelli stradali.

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