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domenica 31 luglio 2016

In San Frediano anche i delinquenti hanno un cuore


Sta emergendo tra i tifosi Viola un tipo di contestazione vegana, si pensa cioè di usure sui Della Valle la stessa “arma letame” con la quale il governatore Rossi è finito nella cacca. Non più quindi striscioni capovolti, nasi e parrucche finte. E mentre la politica grida il suo sdegno: “tanto letame per niente”, Dario Mendella continua inspiegabilmente ad avere la camicia perfettamente bianca. Per non parlare del suo manovratore di Rignano (perché è vietato parlare al manovratore) che ha annunciato un aumento degli occupati a giugno, altro che le minchiate sul difensore centrale. Adesso capisco perché non c’è mai verso di trovare un gabinetto libero. E mentre radio mercato alza il volume sui trasferimenti di Higuain e Pogba, in San Frediano la sappiamo più lunga. Per noi gente della riva sinistra, Vieri andrà a giocare in Cina, nel Folmentela. Del resto per noi d’Oltrarno la visuale è più favorevole: lei non era bella, ma era intelligente con tutti, spiritosa, la perfetta fidanzata per un amico dall’altra parte dell’Arno, insomma. Per noi dalla parte giusta della ragione, una può essere anche un gran passera, ma non si deve illudere, il Bambi gli chiederà di dargliela pregandola in ginocchio esattamente come fa con tutte le altre. Siamo giusti dalla parte giusta dell’Arno. Per sottolineare ancora una volta che in San Frediano siamo avanti, dalle nostre parti non è mai stato necessario, come invece in Svezia, placcare un ladro con una poliziotta giovane in bikini, per incoraggiare il crimine. In San Frediano anche i delinquenti hanno un cuore, il furto della borsa falsa della moglie del Colonnello, fu commissionato dallo stesso, perché un’amica della moglie, una del distretto della pelle di Scandicci, le insinuò subito il sospetto. E così lui la fece sparire prima di venir sputtanato. Da noi che abbiamo un cuore grande così, sappiamo bene quanto sia dura non riscuotere gli emolumenti pattuiti col mandante, per questo abbiamo deciso di intitolare una strada al procuratore di Badelj, perché è giusto che certe tragedie non vengano dimenticate.

sabato 30 luglio 2016

Gli impegni di lavoro: ovvero spettacolari cadute rocciose del monte e un mare dal blu intenso a incorniciare la spiaggia di San Michele


Come quando gli errori ti aiutano a crescere, ma poi cresci e continui a fare gli stessi errori (ovvero in 14 anni di gestione non siamo mai riusciti a vincere il Memorial Lugaresi) allora perché rifarsela con i Della Valle, e non con i vostri detti di merda? Oppure credete davvero che sono i carrelli con le ruote storte a cercare voi? I Della Valle hanno un alibi solo parziale però, per i primi 10 anni della loro gestione: Lugaresi ancora non era morto. Comunque buongiorno, avviatevi pure voi oggi a fare l’analisi tecnica della prima sconfitta, io devo scegliere il vino. Vi raggiungo più tardi, tanto so che malgrado i vari tatuaggi dei gigli sui bicipiti, ci mettete tre quarti d’ora per superare la rotonda del Ponte alla Vittoria. E poi vi consiglio di fare attenzione a legare troppo le ambizioni ai bacini d’utenza, moltiplicando i fattori arrivano anche i maiali. So per sentito dire dal solito amico che lavora in banca dove una filippina di Casette d’Ete fa un versamento mensile ai parenti di Manila, che avrebbero ceduto la Fiorentina (anche se quello lo sapeva già 5 anni fa una parente che pulisce gli uffici dal Gallori Gomme), ma soprattutto che in quella parte di tifoseria più propensa all’introduzione di nuove tecnologie (e non ci si riferisce alla moviola), già si sta pensando ad una società senza più conducenti marchigiani. Non fatevi ingannare dalle auto che guidano da sole e sfrecciano sui viali, non siamo arrivati ancora a questo punto, guardate bene dentro, rintronati, e troverete una di quelle nonne che non arrivano al volante. Delle volte mi viene da pensare che sono io quello sbagliato, mi è capitato quando il Bambi ha cercato di scuotermi da un ingiustificato ottimismo verso il prossimo (rubi una borsa di Gucci in Santo Spirito e ti accorgi che era falsa). Ma vorrei comunque togliervi di dosso il complesso dell’orfanello abbandonato, i nuovi tifosi poveri non siamo noi, anche se in autofinanziamento, ma sono quelli che hanno ancora il Tom Tom attaccato con la ventosa al parabrezza. La differenza è che a voi risulta difficoltosa la ricerca del difensore centrale, mentre per me la cosa più impegnativa durante le vacanze è quella di pulire le cozze. Io comunque tanto per cambiare rimango fiducioso sul mercato e sulla prossima stagione, temo di più quelli che si allargano contromano per tagliare i tornanti. Intanto, sempre i soliti ben informati, per sputtanarlo circa il suo allontanamento dalla squadra mascherato da continui e fantomatici impegni di lavoro, hanno pubblicato la foto dell’avvistamento di Gesù che invece se la spassava sulle acque limpide della Riviera del Conero.

venerdì 29 luglio 2016

Un amore senza tempo


La passione per la Fiorentina non si consuma mai se il vento da Fiesole tira trasversale alle proprietà e ai giocatori che si susseguono. Altrimenti può anche affievolirsi, diventare routine, come succede a chi non la vive in maniera serena. A chi considera le cicale una reincarnazione delle suocere. A chi scrive del Pianeta Terra solo recensioni negative su TripAdvisor, sostenendo che è un ambiente carino ma inquinato, che c’è disorganizzazione in tutte le aree e lo staff non è all’altezza. Che non si pratica il km zero e si manda Higuain da Napoli a Torino, quando per rispettare l’ambiente sarebbe stato più giusto trasferirlo a Roma (gli effetti sul mutamento climatico li possiamo vedere bene nella foto delle due finali). Molto meglio la vecchia gestione della terra alla Cecchi Gori, dalla balaustra, per non parlare di quella con i dinosauri. A chi chiede chiarezza, poi, rispondo che la Fiorentina è un amore senza tempo. E non c’è niente di più bello che aprire l’armadio e trovare qualcosa che ti sta bene anche dopo 20 anni, come una sciarpa Viola. E’ sempre stata una vita meravigliosa quella del tifoso Viola. Nell’ultimo anno abbiamo faticato a prendere sonno perché ci ha divorato l'ansia di dover dormire. La mattina ci siamo alzati con l'ansia per non aver dormito pensando alla mancanza di un difensore. E tutto ha un inizio. La mia passione per la Fiorentina è scoppiata quando ho scoperto Viola, la playmate di maggio ‘75. Il primo Playboy non si scorda mai. E non mi sono certo soffermato ad elencare quanto fosse fastidioso non vincere spesso, per non parlare dello zucchero a velo sui dolci. Sarà perché faccio parte di quella generazione che ha sempre creduto che il prurito passasse facendo una croce con l’unghia sulla puntura della zanzara. In San Frediano si sa, siamo persone semplici. In Oltrarno ci piacciono quelle passioni al di sopra delle parti, ma anche in ginocchio ci vanno bene. E poi qualsiasi cosa accada con la dirigenza ricordiamoci sempre che l’acqua a 100 gradi bolle e bisogna buttare la pasta. Anche se la Rita si è incazzata perché dice che non c’era bisogno di raccontare quella cosa sulle zucchine trifolate lasciate nel freezer, perché può succedere a tutti di dimenticarsele. Non sono tutti precisi come alla Juve che comprano Pjanic, Dani Alves, Benatià, Pjaca e Higuain, per sostituire Padoin. Firenze posiziona la tartaruga di Fabre in piazza Signoria per esorcizzare i tempi di recupero di Benalouane. Alla fine Firenze rimane una città unica, capace di reagire alla furia dell’Arno grazie agli Angeli del Fango, capace di superare le tragiche conseguenze del mancato arrivo di Mammana, mettendo a frutto proprio l’esperienza dell’alluvione per gettare del fango sulla proprietà. E se comprassimo un difensore turco, l’esperienza geopolitica maturata fin dai tempi di “Radice beve e non lo dice”, ci porterebbe verso l’azionariato popolare. Si, un bel golpe ci starebbe benissimo.

giovedì 28 luglio 2016

Alla fine quanti chupiti ha vinto Bobo Vieri?


Si parla tanto della clausola di Higuain, del compenso di Pellè in Cina, oppure di Urbano Cairo che aggiudicandosi l'Eusebio Cup ai rigori contro il Benfica, di fatto ha vinto più dei Della Valle, numeri usati scentemente per screditare il mondo del calcio considerato troppo immorale, ma lo si fa per depistare l’attenzione da altri ambiti, penso ai 600 mila euro l'anno che la Rai versa a Campo dall'Orto, a dimostrazione che anche l'agricoltura rende bene. Così come si danno priorità a certe notizie invece di altre, si allerta la popolazione su certi temi, occultando quelli che non si vogliono far sapere ai tifosi. Altrimenti non capisco perché l’HiguainDay non debba spaventarci come un qualsiasi attentato. Poi sono combattuto, cerco di sforzarmi per capire da dove nasce tutta questa voglia di cambiare la proprietà che ci spinge ad alzarci dal letto la mattina, e allo stesso tempo non mi levo dalla testa certe raccomandazioni dei nonni quando mi avvertivano che lasciare la strada vecchia per la nuova...a meno che non sia per evitare di salutare qualcuno. Tipo Vecino. Magari le nostre manie di grandezza non le esercitiamo solo cercando di evidenziare la gestione sparagnina dei Della Valle, ma le alimentiamo comprando soprattutto certi marsupi per il mare, li vedo quando cammino sulla spiaggia, sono così grandi che sembrano il salvagente di baywatch. Appare chiaro quindi che il problema più grande durante il calciomercato sia soprattutto l’eccesso di aspettative, come quando hai la fortuna di trovare un barattolo di gelato nel freezer, ma dentro ci sono le zucchine trifolate del mese prima quando ancora Bakic non era un giocatore dello Sporting Braga. Poi quando vedo in TV i programmi sulla sopravvivenza mi viene da ridere, io e la mia scatoletta di tonno Insuperabile, in assenza della Rita, andiamo avanti da più di 10 anni. La sopravvivenza ha infatti meravigliosamente ridotto le aspettative. E mi riferisco a quando invece c’era ancora l’abbondanza dei mercati cecchigoriani, che messi a confronto con l’autofinanziamento della Riviera delle Palme, è come paragonare la “mi’ poera” nonna Zaira che mi diceva" ti preparo 2 polpette”, e l'ultima cena di Gesù con gli apostoli. Per capire con chi ho a che fare giornalmente, è bastato citare le polpette e subito vi siete fatti riconoscere. Chi l’ha presa?

mercoledì 27 luglio 2016

È nato prima lo spioncino o i Testimoni di Geova?



Alla fine un commento contro i Della Valle tira l’altro, che fa anche tanto ciliegie di Vignola. E quando ti sembrava finito l’elenco delle responsabilità da attribuirgli, il ritmo degli interventi cala inesorabilmente, ecco un altro post che rilancia. Brutto, come quando un logorroico sta andando via ma c'è il genio che gli fa una domanda, così tu non sai quale dei due strangolare prima. Che poi non è nemmeno una domanda vera e propria, ma solo un ipotesi maliziosa, tipo se i Della Valle fossero donne ci sarebbe da parte loro non solo un no secco alla ricapitalizzazione, ma piuttosto un “no stasera no, ho le mie cose”. Solo per dargli di egoiste. Gli stessi che chiedono chiarezza alla società da anni, poi gli chiedi l’età e ti rispondono che non si può generalizzare. Donne per ora, perché c'è già chi sostiene che se lo fossero allora sarebbero per forza delle donnacce, tanto che si passerebbe a delle contestazioni tipo quella di Salvini, portando in soffitta i nasi e le parrucche finte. Si parla di bambole gonfiabili, che se da una parte aggiungono un po’ di colore a un malumore sempre più strisciante, dall’altra tolgono lavoro alle donne che frequentano la curva. Siccome dicono che l'amore verso i Della Valle arriva quando meno te lo aspetti, allora  l'amore deve essere un testimone di Geova o il terzo scudetto. Non c'è altra spiegazione. Se l’ipotesi dell’essere donna fosse invece associata alla parte maschile del tifo scontento, avere la lingua lunga sarebbe un esempio lampante del fatto che non tutti i mali vengono per nuocere. Mentre il tifo si trova d’accordo nel detestare i Della Valle, in parlamento si litiga sulla cannabis. Diteglielo voi che è semplice, che  è poi il motivo che vi fa andare così tanto d’accordo, bisogna dare una tirata e poi però bisogna passarla a quello/a vicino. Per lavoro sto leggendo di uno schema a blocchi interessante: il Manchester United compra Pogba, la Juve compra Higuain, il Napoli compre Bacca, il Milan l’importante è la salute. Intanto davanti alla villa della Contessa Cinzano c’è stato un attentato, con tanto di kamikaze che si è tuffato in mare mezz’ora dopo pranzo. E alla fine ridendo e scherzando siamo già ad agosto, anche se a leggere i commenti sul mercato tutti 'sti scherzi e 'ste risate non l’ho viste.

martedì 26 luglio 2016

Con le onde di Donoratico si può praticare solo il surf play finanziario



Ho incontrato un tifoso Viola tra Donoratico e San Vincenzo, ancora più preoccupato di quelli oltre Piombino che temono la cessione di Badelj, Vecino e Kalinic. Eravamo sulla spiaggia di fronte alla villa della Contessa Cinzano, quando un attimo prima di entrare in acqua, mi ha raccontato della sua paura più grande: fare il bagno e sbattere il mignolo contro una spigola. Ma a me danno più fastidio altri tipi di tifosi, soprattutto quelli che a cena non alzano la mano quando si ordinano i caffè, poi una volta che arriva il cameriere al tavolo a servirli lo volevano anche loro, e allora che cazzo ti lamenti di Cognigni. Svegliati. Il Bambi dice dice della parsimonia civitanovese, e poi pur di non buttare 180 € per cambiare la zanzariera prova a ripararsela da solo con 39,90 €, e poi paga anche i 180 € perché ha spaccato tutto. Al tifoso Viola che non accetta la realtà dei bacini d’utenza, andrebbe spiegata bene qual è l’ipocrisia presente nella pubblicità del Mulino Bianco, visto che nel nostro campionato la colazione tipo prevede una mamma con il ciclo che urla, un figlio sullo smartphone che non sente, e soprattutto il babbo che la fa al bar. Comportandoci così dimostriamo una sostanziale mancanza di coerenza, che oggi può vantare invece proprio Cognigni, e forzando un po’ il concetto, forse anche la cedrata Tassoni, grazie alla quale insiste a trasmettere il proprio spot in TV da 40 anni. E coerenza vorrebbe che tutti i tifosi Viola facessero come i dipendenti della fabbrica dei Krumiri, malgrado la chiusura dell’attività continueranno ad andarci a lavorare lo stesso. A me distrugge più il mare (dalla Mazzanta fino a Capalbio) che le ventilate cessioni, troppe poppe che non posso toccare. Il mio consiglio spassionato per vivere meglio, a questo punto è quello di vivere solo di inizi, di entusiasmi, tipo quando arriva il ragazzo delle pizze (Toledo). Mentre l’unica recriminazione che mi appartiene veramente è quella di non avere più quattro anni quando mi casca il gelato e non poter strillare la mia disperazione al cielo.

lunedì 25 luglio 2016

Summer Rhapsody



Perdere Vecino è dura, ma parlare con la Rita senza fissare di continuo la rucola fra i denti della signora accanto lo è ancora di più. La Rita si risente quando non mi comporto bene in pubblico, e giù gomitate. Del resto la civiltà del popolo sanfredianino non si misura solo da come si comporta al buffet della colazione in hotel. E comunque per me Vecino lo possono pure vendere, senza problemi, mi considero veramente disperato solo quando non c'è niente in televisione e mi ritrovo ad andare oltre il canale 100 del digitale terrestre. Anche se per un attimo mi sono dimenticato del mercato, distratto dalla musica di una pellicola neorealista dove si sentiva il liscio e un vecchio che al microfono diceva di stare "seduti che dopo c'è anche il cocomero". Che voglia di pensione. Ho solo voluto precisare alla Rita, mentre da “Santarpia” cercavo di non guardare la rucola fra i denti della signora lentigginosa, che Higuain era arrivato a Napoli per far superare la delusione della cessione di Cavani. E direi che alla fine c'è riuscito. Ha annuito buttando giù a fatica un sorso della 7 luppoli. Quando optiamo per la birra è quando più di tutti invidio quelli col mare dentro che possono pisciare ovunque. La cosa che più mi ha lasciato interdetto, però, è stato quando la Rita mi ha chiesto “perché spendere 90 milioni di euro oggi quando Galliani tra 5 anni lo prende a parametro zero?” Allora ho capito che legge Foco sul blog. Ora invece di lamentarvi di Cognigni, quando siete tristi, ricordatevi che ci sono dei tifosi napoletani col tatuaggio della rovesciata di Higuin. Così l’editoriale può finire con un “e vissero tutti felici e contenti”, la Juve ha Higuain, Aurelio ha i milioni della Juve, e i tifosi del Napoli hanno i tatuaggi.

domenica 24 luglio 2016

Houston, abbiamo un Pokemon



Quando penso a Higuain alla Juve rimpiango quelle estati di una volta dove la cosa peggiore che ti poteva capitare era la lambada. Menomale che c’è il nonno del Bambi che non tradisce mai, e per il suo compleanno si è fatto fare il dolce da Giorgio. Intanto ieri mi sono fatto fregare ancora una volta da un vino, troppo aromatico, tanto che in San Frediano è fortemente penalizzato da una sottocultura popolare strisciante: si scrive Gewürztraminer ma si legge peggio. Giornata difficile al mare, non si riusciva a prendere il sole figurati i Pokemon. E mentre eravate lì a cercare di capire cosa ne farà De Laurentis di quei 90 milioni (la paura che ci portino via Vecino e Kalinic fa 90), io mi sono sempre più convinto che la Rita abbia una mappa segreta dove sono segnate le mie cose nascoste da lei. Il Bambi va addirittura oltre, lui non si fa distrarre da Higuain ma dalle poppe grosse, anche se sono convinto che a certe donne non servono nemmeno le poppe grosse per distrarre quel tipo di uomo, se sono senza mutande. E nessuno pensa minimamente al dramma di chi è costretto a vendere le statuine di Higuain per il presepe del Natale 2016, ceramica di Capodimonte, sottocosto. Sono più avanti anche di Giovanna d’Arco, sento le voci in anticipo, se è vero che diranno che i soldi della vendita di Vecino non saranno investiti adeguatamente, e che è Mentana ad organizzare gli attentati per fare le maratone televisive. Ma quello che più mi sorprende è che ancora non avete capito la fortuna di avere me come vostro riferimento più ottimista, mi sarei aspettato che mi avreste rifilato almeno i vostri orologi rotti. Poi diradati i fumogeni e le nuvole nere sopra il futuro di Vecino, all’improvviso ecco gli stop e le doppie volé di Zarate. Mentre Chiesa, Baez, Hagi, Schetino e Diakhate tutti insieme appassionatamente, anticipavano un secondo tempo più pigro, ma con Rossi in buca d’angolo. Alla fine penso che ad Aurelio convenga  più prenderci Vecino e Kalinic, se volesse prendersi le nostre donne dovrebbe portarsi dietro: Moment, caricabatterie, fazzolettini, Xanax. Tanto valeva tenersi Higuin allora.

sabato 23 luglio 2016

L'arte è ovunque, anche in San Frediano. Ovvero il Bambi che passa una lattina di birra allo Stornaiolo ritratti da Duccio che fa il tassista


Una volta feci vedere "Karate kid" all’Irma (la mi’ mamma), e quando le chiesi cosa ne pensasse, mi rispose “ma mica va data in quel modo la cera!”. Che poi è lo stesso tipo di equivoco nel quale cade il tifoso Viola quando parla male di Cognigni. Solo perché non ne capisce le qualità. Le sue strategie del resto sono raffinate come i maccheroncini di Campofilone con la papera. A proposito di scetticismo dico che uno prima di fare la vittima dovrebbe almeno ammazzarsi, e non limitarsi a lamentarsi di giocare la prima contro la Juve. Per gioire non è mai troppo presto. Ma capisco il problema, le radio che ci bombardano di notizie inventate, la stampa che ci riempie di fandonie scritte peggio di come le raccontano in radio. Il risultato è che alla fine siamo sottoposti a un fuoco incrociato, e in più è tornato pure il Colonnello. Insomma l’evoluzione ci rema contro, i nostri nonni avevano il bastone con la manina per grattarsi la schiena, noi invece abbiamo i Pokemon, e il pesto pronto alla genovese in busta monoporzione. La madre di tutti gli orrori è comunque proprio questo blog, che permette il dialogo tra perfetti sconosciuti, come se fossero seduti al vostro stesso tavolo. Quando capiremo il valore di questa Fiorentina, e forse ci esalteremo perché saremo ancora primi in classifica alla quinta di campionato, non sarà mai troppo tardi, saremo sempre in anticipo, se pensiamo che nel 2013 chiudeva palazzo Grazioli con 55 anni di ritardo dall'approvazione della legge Merlin. Basta che non fate come nel ‘87, eravamo 4 amici in macchina diretti verso i paesi dell’Est, e lo Stornaiolo (quello che con un cacciavite in mano fa miracoli) affermò "Non mi piacciono i pompini", lo lasciammo in un’area di servizio come un cane. A proposito di indiscrezioni dell’ultim’ora che non siano necessariamente le voci su Mexes e Ranocchia, e in San Frediano le cose si sanno davvero, non come dall’altra parte dell’Arno dove son tutti dei gran chiaccheroni: il trippaio di piazza dei Nerli mi ha detto che Renzi ha già chiesto il preventivo per un finto golpe. Per non parlare di Nardella, e di come si vada a raschiare il barile della politica rimettendo in discussione la stazione Foster, e annunciando l'inizio prossimo dei lavori del nuovo stadio, solo per cercare di raccattare i consensi dei No Tav e dei tifosi Viola alla vigilia del referendum di ottobre. Quello che mi sento di dire al "Nardella raccontaci un'altra novella" è che Firenze non è Lecce.

venerdì 22 luglio 2016

Pensavo fosse amore invece era un Pokémon


Secondo me è follia pura fare il tifo sempre per la stessa squadra e aspettarsi risultati diversi. Vale per chi non vince mai, ma anche per chi vince sempre. Quello che si può fare ragionevolmente per cambiare un po’ le cose è di usare la faccia come un touch-screen, e così allargare il pollice e l'indice su un sorriso accennato per cercare d'ingrandirlo dopo una bella giocata di Hagi. Di più francamente diventerebbe traumatico come quando le cicale smettono di cantare tutte insieme per qualche secondo. Lo dico perché ho fatto il backup del telefono proprio per salvare l’unico vero contatto da conservare gelosamente nella rubrica del telefono. Quello con la realtà. In un campionato che vede la partenza di Pogba (e quella probabile di Higuain per l'estero) a significare che la Serie A non è in grado di tenere nessun top player, a parte Cognigni naturalmente. Così come per me non è lui il male, ma la pubblicità di Brio Blu con Flavio Insinna, vero strumento di tortura, altro che fair play finanziario. Ma capisco da certe vostre reazioni che deve risultare estenuante fingere di essere mentalmente stabili quasi tutto il giorno. Se poi siete in agitazione quando in porta c’è Lezzerini, se la tensione sui calci da fermo vi consuma, se in ogni partita sudate le proverbiali sette camicie, forse è il caso di indossare una t-shirt con la quale si sta più freschi. Oppure fate come me che volevo andare a correre, poi all'improvviso si è rannuvolato (allego prova fotografica ad avvalorare la reale causa di questo mio repentino cambio di programma). E non guardiamo sempre all’erba del vicino, perché non è tutto oro ciò che luccica, a volte, quando la paranza ci viene incontro favorevolmente, sono cristalli di frittura che brillano al sole. E se per voi i Della Valle non sono credibili mi piacerebbe sapere cosa ne pensate della lobby dei chioschi Algida sulle spiagge, dove sono esposti diecimila gelati, e poi hanno solo il cornetto. Comunque, quando Raiola si deciderà a puntare sulla Fiorentina, speriamo che i Della Valle non facciano come Cecchi Gori, che decise di smettere di lottare goffamente per restare a galla, e fece il possibile per affondare dignitosamente.

giovedì 21 luglio 2016

Il tifoso Viola deve avere almeno i tratti somatici mediterranei



La Fiorentina è per tifosi dal carattere forte, per quelli che non fanno una piega dopo il gol subito da Lezzerini. Non dico che la Fiorentina sia solo per gente di San Frediano, ma almeno per quella mediterranea nei tratti somatici, e non solo. Intendo quello che per una donna sarebbe l’equivalente dell’ebrezza di vedersi morire tra le mani il Silk-épil quando si è depilata solo mezza gamba. Ma che ne sanno le bionde. Che ne sanno gli antidellavalliani slavati dentro. Ecco, oggi il rischio più grande per questo blog è quello di diventare un luogo frequentato prevalentemente da tifosi Viola biondi dentro e fuori. Tifosi che se fossero veramente donne, troverebbero più facile che il trasporto sentimentale avvenisse con dei gesti galanti, tipo quando un uomo gli apre lo sportello di una Lamborghini. Tifosi dal forte disordine della personalità e della passione, come quando si mangia il latte coi cereali dopo la mezzanotte, e ci si sente in una terra culinaria di nessuno, dove tutto è un po' cena e un po' colazione. Il tifoso Viola dai tratti somatici mediterranei, invece, la vita la prende di petto. Rovesciata. E goal. Vi ricordo che c'è un'età, più o meno dopo i 40, che col berretto da baseball un tifoso biondo si crede figo, e invece sembra solo un anziano che è appena stato nell'orto. Per dire che quando criticate Cognigni toglietevi almeno il berretto. Ieri sera non riuscivo a dormire, così mi sono guardato tutti le partite di Milinkovic Savic e ho capito che in fondo c'è chi sta molto peggio dei tifosi Viola biondi. Mi riferisco al dramma di quegli 11 abbonati della Lazio.

mercoledì 20 luglio 2016

La Fiorentina prima del Powerpoint


Penso che l’operazione di mercato migliore, almeno fino ad ora, che dimostra oltretutto che i cavalli di ritorno possono anche funzionare, e che gli amori fanno dei giri enormi (non mi riferisco a Ljajic), ma poi gira e rigira ti accorgi che un culo come quello di Belen è difficile trovarlo. E’ quella di Borriello. La foto di oggi la dedico invece agli amanti del prima Della Valle, perché identifica un po’ quello che succedeva alla Nasa nel 61, insomma, la Fiorentina prima del Powerpoint. Il tema anche quest’anno è la spaccatura che si registra in città tra chi è ottimista e chi no sulla prossima stagione, una situazione che genera bastian contrari degli altri. E alla fine ci guadagnano solo i carrozzieri, perché a furia di fare il bastian contrario la prospettiva è quella di fare un frontale con la macchina. Si salva solo chi prende atto di questa vita di merda e sceglie la busta. Capitolo Sousa, sarà quello che si è visto fino a gennaio, o quello del girone di ritorno? L'intellettualmente vivace stampa fiorentina lo vede teso, nervoso, sofferente, sostenendo che si può fare rap con tutte le lingue del mondo tranne il portoghese perché i suoni simulano troppo una gastroenterite. C’è chi sta peggio naturalmente, e mi riferisco agli 11 abbonati della Lazio, perché evidentemente un Giuda ha tradito. Prima una cattiva notizia e poi una bella, quella cattiva è che si è saputo in serata che anche Firenze è stata vittima del terrorismo, Nardella l’ha tenuto nascosto fino a quando ha potuto, poi Bucchioni ha svelato che l’esplosione della tubatura sul Lungarno Torrigiani è stata rivendicata dall’Isis. La notizia buona, è che c’è una speranza anche per quelli che aspettano che i Della Valle se ne vadano via, l’ho capito ieri, è solo questione di tempo, ci sono arrivato leggendo di quel geometra che si è finto ginecologo per 35 anni. Poi è arrivata la prima paziente anziana ed è andato a costituirsi.

martedì 19 luglio 2016

L'altruismo ai tempi del pesce crudo



Il tempo ci prepara a superare tutti i dolori della vita, tipo Benalouane, la mancanza di uno sponsor sulla maglia, a superare anche il Colfiorito, tranne solo i bagnoschiuma rinfrescanti sulla cappella. E visto che tanto lo so che reputate scurrile quello che ho scritto, almeno quanto un marchigiano che chiama “vingisgrassi” le lasagne, aggiungo, per non inquinare di volgarità anche l’editoriale di domani, che il Bambi si è portato a casa una straniera imbroccata davanti al “Dolce Vita”, poi, quando si è spogliata, le ha chiesto di non fumare dopo aver trombato. E finalmente mi ha svelato perché ce l’ha tanto con i Della Valle, tutte le volte che qualcuno me lo rivela sono contento perché penso subito che questo mi aiuterà a capirvi meglio. Insomma, mi ha detto che ha imparato a non fidarsi delle persone da quando la mamma gli disse di andare subito da lei dando il via al fatidico “conto fino a TRE”. E già all'UNO aveva uno zoccolo piantato in fronte. Io sarò anche contorto, ma secondo me per stupire il nemico bisogna sorprenderlo, dovreste quindi fare uno striscione con scritto “forza Viola”. E poi una domanda ai più pessimisti: secondo voi è più facile vincere il terzo scudetto oppure aprire il microonde e trovare almeno una volta il manico della tazza girato verso di voi? Voglio rassicurarvi, qualsiasi risposta abbiate dato, lo vinceremo. Si, riusciremo per una volta ad essere gli spigoli, invece che i mignoli. Per non dire che Renzi, tramite Nardella, per il prossimo referendum di ottobre prometterà 80 punti in classifica alla Fiorentina. E già che ci siamo sfatiamo anche la favola che se vincessimo lo scudetto saremmo tutti felici, diciamo quasi tutti, pensate a Cogngini che sarebbe costretto a pagare il premio scudetto. Non pensate quindi sempre e solo al vostro interesse. Siate più altruisti. Io per dare il buon esempio oggi sarò a pranzo da “Vivo” a mangiare del pesce crudo pensando a voi.

lunedì 18 luglio 2016

Aperipokemon



Ieri in spiaggia dalla Contessa non ho visto catturare neanche un Pokemon, però i pescatori di telline hanno preso quantità sufficienti per il più classico degli spaghetti. Voi pensate che il problema siano i bacini d’utenza quando c’è gente che la mattina va in acqua col materassino, si lega ad una boa, si addormenta e quando torna in spiaggia la famiglia non lo riconosce. Ieri ho visto anche la partita contro la Feralpisalò, e non c’è molto da dire, se non che lo svantaggio a essere ottimisti per la prossima stagione come me, a differenza vostra, è che riuscire a dormire poi mi mancano le pecore. Sono andato a letto presto perché oggi devo essere a Milano alle 9, spero di non essermi perso qualche guerra lampo. A questo proposito ho letto che il golpe fosse in realtà una messinscena e non sia mai esistito. Per favore ditemi che è lo stesso anche per Benalouane. Il rigore di Gilberto intanto sana una ferita di 12 anni fa quando l'Italia perse i mondiali dopo il rigore di Baggio. Quel pallone che dovrebbe incrociare, a momenti, l'orbita di quello di Zaza. Comunque ieri in spiaggia ho raccolto una cinquantina di firme per rifare il golpe in Turchia. Se corvino mente ai giornalisti, la penultima volta che il Bambi ha mentito a una donna fu a Talamone quando le disse che era bella come un tramonto sul mare che non vedeva però perché era in spiaggia occupato a grigliare gamberoni sorseggiando un mojito. L’ultima invece sarà oggi, quando a qualche americana con le cosce all'aria dirà di essere bella come piazza Santo Spirito che non vedrà perché sarà tutto il giorno all’aeroporto ad aspettare Toledo (in foto).

domenica 17 luglio 2016

Tanto rumore per niente


Gli farei fare un golpe senza l'aiuto degli USA a Sousa, che è come fare un soufflé senza uova, altro che fare l’omelette con le uova che si hanno. Primo, secondo mi ha detto il Bambi che i terroristi sono degli illusi se credono di farci perdere la fiducia nel genere umano, arrivano tardi. Ci sono già i Della Valle. Per quanto riguarda invece il mercato, lo scontento è dovuto principalmente al fatto che si sottovaluta il valore della rosa esistente, e quindi la percezione è quella di una necessità assoluta di colpi importanti, un po’ come quando non importa se stai mangiando del pane, ma per il nonno ci devi mangiare il pane. A proposito di contestazioni, anche l’élite artistica e letteraria di Parigi rischiò di far demolire la torre Eiffel, una parte dei tifosi Viola chiamano “braccini” i Della Valle, una parte di parigini chiama “asparago di ferro” quello che è diventato oltre a un simbolo della città anche un monumento storico di Francia. Un compromesso sarebbe quello di scolpire il volto di Diego sulla collina di Fiesole come se fosse il monte Rushmore. E poi Erdogan non potrebbe essere il nuovo allenatore della Lazio? Oppure, se lo farà scappare Galliani un Erdogan a parametro zero? E’ stata una settimana terribile, con un unico filo conduttore: Puglia, Provenzano, Nizza, colpo di stato in Turchia, in tutti questi terribili fatti c’è almeno una lettera presente in “Cognigni”. Vorrei insomma allacciarmi ai fatti di cronaca di questi giorni per fare un parallelo con quanto sta succedendo in casa Viola, con i propri tifosi disillusi, tesi, depressi, “sfavati”. L’altro giorno ho visto un programma di Rai 3, un documento interessante sulla cattura di Provenzano, con intercettazioni e riprese da telecamere nascoste durate mesi e mesi. Il racconto finale, vero, dopo decenni di mafia-movie che sono sfociati in tragedia greca con parricidi, faide e congiure. E quello lì va a morire di vecchiaia. Non vorrei che alla fine, dopo tutto questo casino, compreso anche lo striscione capovolto del Viola Club Feltre, la Fiorentina vincesse lo scudetto.

sabato 16 luglio 2016

Erdogan esonerato


So che mi farò molti nemici tra gli antidellavalliani, ma le pizzette piccole senza sopra la mozzarella, solo col pomodoro insomma, non hanno ragione di esistere. Anche se è brutto quando sei nervoso per il calciomercato che langue, Sousa te lo fa capire con espressioni di sconforto da mimo di talento, e arriva il primo stronzo a dirti "ma stai tranquillo", improvvisamente non sei solo nervoso, ma hai anche l'istinto omicida. So che adesso il tema è la tristezza di Sousa nell’eccezione più negativa dell’essere un “bel tenebroso, e per dare anche il mio contributo di scoramento, a Milano ho visto un gruppo di boy-scout che rideva e scherzava allegramente, così mi è passata la voglia di indossare i bermuda. Per dare invece la soddisfazione che merita chi ci aveva visto giusto circa gli obiettivi poco ambiziosi della prossima stagione, una volta arrivati dietro la Samp, sono disposto a chiudere il blog e aprirci una pizzeria da asporto senza mozzarella. Per chi è ancora single un rimedio però c’è per combattere lo sconforto da calciomercato: sposarsi e lamentarsi solo della propria moglie. Venerdì sera intanto, ho pensato “magari è solo un aperi-golpe”, ma se così non fosse, per Erdogan sono indeciso, Elba o Sant’Elena? Comunque già mi vedo tra qualche anno con l'alzheimer che grido “forza Viola” malgrado i Della Valle non abbiano ancora venduto, dimentico di aver appena detto “forza Viola” e continuo a dire “forza Viola”, in loop, fino a fare incazzare l’infermiere gobbo.

venerdì 15 luglio 2016

Testimonianza massima



Non capisco il malumore strisciante della tifoseria e nemmeno la rassegnazione di Sousa, se vi chiedessi quante magliette avete nell’armadio sono convinto che mi rispondereste una cinquantina, e quante ne indossate veramente, forse quattro. Se il mercato ci riduce i nervi a pezzi, facciamoci un mosaico allora. A me innervosiscono di più le persone che ti chiedono di assaggiare quello che stai mangiando. Non giudicate troppo severamente che poi magari si viene a scoprire che facevate i trasgressivi bevendo Bacardi Breezer. So di tifosi incazzati coi Della Valle perché mancano ancora sponsor e difensore, e poi tornano a casa con i pantaloni di due taglie più piccole perché non hanno avuto il coraggio di dire alla commessa di Zara che sono stretti. So anche che c’è chi invidia il mercato della Roma, perché ritenuto veramente diabolico, cede giocatori alle dirette concorrenti per la vittoria del campionato come Pjanic alla Juve (Benatia ci arriva di rinterzo), e siccome la Juve punta alla Champions, allora per mettergli i bastoni tra le ruote cede Digne al Barça. Poi c’è anche Tommaso che dopo aver letto le notizie di mercato si comporta in maniera tale che se non fosse mio figlio penserei a che razza di coglione deve essere il babbo. E a proposito di malumore capirei di più quelli che non gli frega un cazzo della pizza della suocera, ma vogliono quella della pizzeria. Questo periodo di mercato necessita di nervi saldi, diventare delle persone più equilibrate ci aiuterebbe anche quest’estate magari a dormire sull'amaca senza cadere. Ieri sono stato a giro con Italo per voi, solo per verificare che fossimo in una botte di ferro. Per tranquillizzarvi. Lo siamo! Treni puntualissimi. Diego non tradisce mai. E come testimonianza massima vi ho portato la tranquillità di un cane a Casa Italo, una dimostrazione di fiducia nella campagna acquisti che non teme strumentalizzazioni della stampa fiorentina.

giovedì 14 luglio 2016

Diego in esclusiva dallo Sferisterio prima di cominciare i lavori che ci sono già costati Fazzi e Capezzi



Chi è che non ha delle dichiarazioni in esclusiva di cui vantarsi, ricordo, ultimo, lo scoop sulla protesta del Viola Club Feltre, capace di sfruttare a dovere l’errore nel posizionare lo striscione, in un’opportunità per fare polemica e per depistare i sospetti delle mogli su un uso allegro di grappa locale. Oggi tocca a me. E le dichiarazioni non sono quelle di un viola club inviperito e alticcio, ma quelle del grande Diego, che parlando del proprio passatempo preferito ha svelato: “mi diverto a fare il morto nell’Arno, dove ci sono i nemici seduti ad aspettare il mio cadavere facendo finta di pescare”. Poi ha aggiunto che il tifoso non dovrebbe portare rancore. “Al limite salvare con nome certe nostre dichiarazioni sugli obiettivi”. Sostenendo che l’invidia nei confronti dei calippi venduti alle belle ragazze non porta a niente insomma. Poi con il fascino del vero capitano d’industria non mi ha svelato un colpo di mercato, perché quel budget è stato dirottato per finire la ristrutturazione dello Sferisterio di Macerata, ma un sapore della sua gioventù: “il rumore del ventilatore, il Grundig su Tele Civitanova, odore di miscela dalla finestra e bimbi che fanno goal col Tango”. Mi ha raccontato di un luglio di 40 anni fa quando ancora non lo avevano etichettato “braccino”. Poi sempre con lo charme tipico dell’uomo che si è fatto da solo, mi ha confessato che la gente ce l’ha con lui perché costretta a passare le proprie vacanze praticando il Bird Bricioling sulle panchine. Come se fosse sua la colpa, e non invece dei bacini d’utenza che non permettono alla gente di andare in ferie. Infine la dichiarazione più forte che non riguarda Calciopoli come pensavo, ma un ricordo di quando era ancora un bambino e dentro al bar di Casette d’Ete (frequentato bene) si era incantato a guardare una bella donna con un abito molto scollato. Era già molto precoce, ma la donna non capì, e pensando che l’interesse di quel bimbetto verso il suo seno fosse legato ad altro, gli chiese se aveva fame. Prima di salutarmi, la chicca che poteva regalarmi solo un uomo generoso (e lo può testimoniare il Colosseo), rimasto nei nostri cuori quel bellissimo pensiero della nonna: “male non fare paura non avere”, mi ha detto di segnarmi quest’altro che vuole regalare agli utenti del blog sempre così comprensivi nei suoi confronti, consigliandomi di farci una t-shirt da vendervi a 25 euro: “Se la ami davvero allora va' da lei e trombala con il condizionatore rotto”

mercoledì 13 luglio 2016

Park Assist (ideale per il terzo scudetto)

Il problema che dovremo affrontare nella prossima stagione, non è tanto o almeno solo di natura tattica. La prevedibilità della manovra alla fine rimarrà solo un ricordo legato all’utilizzo classico della retromarcia in parcheggio. Quindi una volta superato lo scetticismo iniziale per tutto ciò che è anche solo apparentemente innovazione, come vincere il terzo scudetto, ci sarà la fase più dura. Quella in cui il popolo Viola gufante per paura che gli ottimisti senza cervello, ma con il Park Assist, possano dimostrare di essere invece solo degli sporchi realisti. Da quel momento in poi, il tifoso restio a lasciarsi andare perché ormai affezionato ai sensori di parcheggio, si farà travolgere dall’entusiasmo. Ed eccolo il vero problema. Altro che Cognigni negli spazi stretti, lisca di pesce ecc. Nasci, cresci, mainagioia, mainagioia, mainagioia, mainagioia, mainagioia, arriva un parcheggio libero, non ci sei abituato e non la sai gestire quella gioia. Muori in doppia fila. Perché non tutti reagiscono correttamente. Per esempio ho chiesto al Bambi, da quando avesse cominciato a mangiare il Calippo alla menta in quantità così industriali (gli involucri riempivano completamente il contenitore della raccolta differenziata), mi ha risposto che per reagire all’ondata di caldo, il Calippo alla menta lo utilizza come deodorante stick. Comunque o si affronta una volta per tutte il problema della gestione della gioia, oppure ci ritroveremo affacciati alla finestra della cucina insieme ai nostri figli: “la vedi tutta questa rassegnazione? Un giorno sarà tua” (questo vale solo per coloro che non posseggono un garage di famiglia). Per non parlare di quelli che preferirebbero raccontare di aver trombato senza averlo davvero fatto, piuttosto che trombare senza poterlo raccontare. Per dire quanto siamo diversi, non solo parcheggio con il sorriso pur sapendo della pulizia delle strade, una volta ho addirittura fatto sesso con una diva dello spettacolo, ma non faccio il nome perché non amo vantarmi di quello che faccio nei miei sogni. Poi ci sono i ventenni che vendono Lotta Comunista per strada perché evidentemente hanno già completamente sviscerato l'argomento “passera”. Per non parlare di quelli che scelgono le donne come scelgono i meloni. A quelli che non credono a questi nuovi gingilli elettronici da sfoggiare al bar, e continuano a vedere solo complicazioni di mercato, o streghe moderne su due ruote proprio per aggirare il problema del parcheggio, chiedo invece se pensano che Pellè, in Cina, ai portieri possa fare il gesto della bacchetta.

martedì 12 luglio 2016

Egalitao Fraternitao Libertao


Ricapitolando, la Francia gioca in casa, arriva in finale affrontando una sola partita seria, rompe Ronaldo dopo 25 minuti, e perde pure. Neanche Fassino. Certo, i francesi che scrivono sul pullman scoperto “Campioni d’Europa 2016” prima della finale, sono più incoscienti di me quando puntavo allo scudetto, non abbiamo tenuto conto invece che c’è sempre qualcuno che ti gufa contro prima della partita (a Firenze i picchi massimi delle fronde interne furono registrati prima di quella con la Lazio). Così la delusione è stata grande in Francia, Deschamps ha raccontato che più grande di così solo quella volta che è andato su Google Earth a zummare, zummare, zummare, zummare street view, zummare, zummare, e scoprire, che invece Nicole i pompini li faceva eccome. Ma alla fine il Portogallo è come quel corteggiatore al quale le donne la danno per sfinimento. Nell’anno in cui Di Caprio vince l'Oscar, il Leicester il campionato, il Portogallo l’Europeo, viene facile pensare al TERZO, almeno per i più sempliciotti come me. Poi capisco anche che non tutte le architetture di pensiero sono così elementari, e da qui i dilemmi interiori per chi in curva è invece capace di strutturare delle domande intellettualmente oneste: Ljajic si, Ljajic no, Montella come Bartezzaghi, più verticale oppure orizzontale, meglio i cinesi di San Donnino o quelli del Milan, Sousa motivato fino alla fine o come l'Avvocato se ne andrà via anche quest'anno alla fine del primo tempo, il lampredotto è meglio quello di Porta Romana o quello del Porcellino, è nato prima il carrello della spesa o il guanto della frutta che ci trovi dentro. La Vorwerk va bene o no come sponsor, considerato che non c’è solo Folletto, ma anche il Bimby, inimitabile robot da cucina multifunzionale, che però non accontenta quella destra della tifoseria politicamente più vicina a Berlusconi, e che ha sempre sostenuto che i comunisti mangiano i Bimby. Tutti interrogativi complessi ai quali naturalmente non so rispondere, anche se continuo a pensare che possiamo vincere lo scudetto, perché come si nota bene nella foto, la differenza la fanno i particolari e a Firenze siamo veramente particolari. Tanto che le menti più argute e critiche sapranno dirmi, se l’ultimo striscione apparso a Moena (veramente particolare) “scopo senza fine” sia più di natura filosofica o sessuale.

lunedì 11 luglio 2016

In culo alla falena



Ieri ero in spiaggia ad ammirare il coraggio delle ragazze che mangiano il Calippo. Subito dopo ho pensato che tra 15 anni diranno a mio nipote: "quanto è trasgressivo tuo nonno, è l'unico non tatuato". Secondo la Rita i migliori sono quelli con i tatuaggi Maori che vengono cazziati dalle mogli perché non hanno portato il cucchiaio per l'insalata di riso. E poi ci siamo detti che i ciccioni che si tuffano a bomba sono miliziani dell'Isis che non ce l'hanno fatta. Sappiate insomma che quando non scrivo vuol dire che sto dicendo cose stupide nella vita vera. E poi che sono andato al mare perché a Firenze si suda da fermi, e a quel punto tanto valeva trombare. Oltre naturalmente per la frittura della Locanda Oceano Mare nel parco di Rimigliano. Poi finalmente la finale dell’Europeo, non mi emozionavo così dall’ultima antitetanica. L’analisi tecnica del Bambi è spietata: come prenderlo in quel posto e non avere neanche il bidet. La mia invece, certo meno approfondita, vede i francesi copiare il “popopopo” a noi, il geyser sound agli islandesi, e la sconfitta in finale a Messi. Della serie non c’è mai pace, è arrivata la notizia che aveva preso fuoco la casa di Payet, il sospetto è un uomo in maglia rossa che zoppica vistosamente. Alla fine Ronaldo è uscito di scena come un Bersani qualsiasi, insomma, morale della favola,  tra Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio(l’equivalente marchigiano di Porto Ercole e Porto Santo Stefano) l’estate 2016 incorona il Portogallo.

domenica 10 luglio 2016

Bielxit


La squadra è arrivata a Moena e le buone notizie già non mancano, una su tutte, il gesto polemico del Viola Club Feltre, che per protestare contro la società ha appeso il proprio striscione a testa in giù. La prima contestazione arriva prima ancora del primo gol firmato Zarate. Il fatto che si protesti contro i proclami della società ai quali non fanno seguito i fatti, è garanzia di un piazzamento nei primi tre posti. Poi il presidente del Viola club alle pendici delle Dolomiti, che conta 200 iscritti, ha aggiunto che quella tipologia di protesta è maturata il giorno precedente all’arrivo della squadra, dopo una profonda riflessione sul fatto che le donne del Viola Club Feltre sono famose perché sostengono di amare i propri uomini, ma poi tirano su le tapparelle delle porte finestre giusto all'altezza per passarci loro. Infatti la scelta è stata dibattuta dalle donne che hanno sostenuto fino all’arrivo della squadra, che fosse figlia di un palese stordimento, e che secondo loro sarebbe stato più efficace l'indice puntato di una mamma di Feltre, molto più potente di un capovolgimento dello striscione. Vittorio, uno dei rappresentanti più giovani del Viola Club Feltre, ha tenuto a precisare, questa volta non a Cognigni ma a Jovanotti, che anche le loro ragazze sono magiche. Capaci di trasformare il torto, in ragione. Comunque buon lavoro Fiorentina. Con la speranza che Sousa riesca a trovare la giusta alchimia tattica, efficace, ma anche e soprattutto a rendere la squadra meno prevedibile. E’ importante non far capire al gelato che hai la camicia  pulita.

sabato 9 luglio 2016

Il Loco e l'allocco



Come si dice “Tutto fa broncio”, a Firenze. E così Folletto è sponsor buono solo per aspirare la polvere dalla sala vuota dei trofei. Mentre alla vicenda legata al clamoroso dietrofront del tecnico argentino che rinuncia alla panchina della Lazio prima ancora di cominciare, darei un titolo tipo: il Loco Bielsa e l'allocco Lotito (la Rayanair ha fatto voli per scappare da Roma a partire da 19,99€). E non fateci caso, se ormai faccio più docce che ragionamenti sensati. Dopo la semifinale Francia-Germania, e dopo aver sorseggiato un numero imprecisato di 7 luppoli ghiacciate, il Bambi sostiene di aver visto Rizzoli festeggiare con Evra e Pogba. Comunque di fondo c’è sempre lo stesso problema di fiducia, e di conseguenza, quando manca, di ottimismo ingiustificato del quale io invece soffro come un cane. E non mi riferisco certo al fatto che sono contento di aver firmato contro la droga, e che quindi il narcotraffico ha le ore contate. Mi riferisco al fatto che ogni notizia, ogni dichiarazione, ogni risultato, ogni piazzamento, anche lo stesso aggettivo indefinito “ogni” non va bene perché contiene la “gn” che ricorda troppo Cognigni (il Marasma nella notte ha affisso uno striscione davanti al centro sportivo di Moena, con l’invito ad usare “ciascuno” al posto di “ogni”), insomma ciascun evento viene letto in chiave negativa (anche se per me “ciascuno” ricorda un po’ troppo il ciauscolo). Certa parte del tifo preferisce Carmelo Bene a John Malkovich. Per me si riparte dalla Fiorentina bella del girone di andata, per altri dal pessimo girone di ritorno, ed è sempre tutto molto soggettivo, anche il risultato finale che invece è oggettivo può essere un bicchiere mezzo pieno o uno mezzo vuoto, E da ottimista vorrei conoscere l’opinione di chi è libero dalle false illusioni: secondo voi sono più ottimista se compro il Viagra o se non lo compro?

venerdì 8 luglio 2016

L'urlo di Munchen



Prima il pallone incastrato sotto la marmitta di una macchina, poi ieri ho visto un ragazzo con la polo senza coccodrillini o cavalli. Forse non è ancora tutto perduto davvero, forse una speranza c'è. Anche se so di negozi di scarpe da donna che per i saldi hanno predisposto zone di soccorso, con aiuti di prima necessità per gli uomini. Intanto faccio mio il disagio del tifoso Viola che prende atto senza interruzione di continuità, e soffrendo come una bestia, che il ruolo della Fiorentina è marginale. Fa troppo poesia se rispondo che non è affatto marginale una storia d’amore così grande? Solo per fugare i dubbi, perché da come viene vissuta questa passione, potrebbe sembrare che per quei tifosi una coppia sono solo due individui che si chiedono a vicenda "cosa vuoi mangiare?" senza sosta, finché uno dei due non muore. Insomma, cosa vi tatuereste per suggellare questo grande amore, qualcosa di banale tipo il segno dell’infinito, oppure una donna che parcheggia? Dal soggetto che avrete scelto si capirà meglio, chi sempre tra quei tifosi Viola, ha sofferto così tanto per amore che ha il cuore che ormai batte solo sui marciapiedi. Chi se ne frega del contorno quando c’abbiamo la ciccia, godiamoci il privilegio di essere tifosi Viola con l’osso, così come fa chi mangia la panna spray direttamente sparata in bocca, in piedi davanti al frigo e senza ciabatte. Il resto sono sovrastrutture. Finale Francia - Portogallo: i francesi avranno ben tre giorni di tempo per inventarsi una cazzo di esultanza loro. Consiglio per Sgarbi: domenica sera è il momento giusto per fregargli la Gioconda.

giovedì 7 luglio 2016

...e quindi niente


Quando vedo un pallone incastrato sotto la marmitta di una macchina capisco che per l'umanità forse non tutto è perduto. Sparite certe emozioni, intanto, siamo stati costretti ad affezionarci al tizio che da 20 anni cade nella stessa buca a Paperissima Sprint, e che mia madre, prima che mi sposassi, considerava già uno di famiglia. Poi è nato Tommaso e ha diversificato gli affetti invece degli investimenti. Tutti cercano diversivi per combattere la malinconia dei palloni che non s’incastrano più sotto le marmitte, il Marasma si è preso a cuore il problema di cambiarlo questo benedetto sistema, fanno striscioni, cercando appunto di cambiare le cose, io ci ironizzo perché non capisco a cosa serva, vi assicuro, per esempio, che alzare i tergicristalli alle auto parcheggiate male sopra i palloni, non funziona. Sistema calcio che vede lo sbarco dei cinesi a Milano, non a caso Messi potrebbe andare all'Inter nel caso in cui dovessero trasformare la condanna a 21 mesi per frode fiscale, in lavori socialmente utili. E se qualcosa è ancora possibile fare per cambiare questo calcio malato di diritti tv, bisogna farlo da dentro il sistema, dovranno essere  i protagonisti a mostrare questa volontà. Basterebbe poco per dare un segnale, sai quante malattie serie si potrebbero diagnosticare con tutte le risonanze magnetiche fatte invece ai loro quadricipiti. Dovrebbero donare una risonanza magnetica e rimanere con il dubbio se c’è una lesione, o è solo affaticamento. Quando poi vedi una semifinale europea che può essere decisa da due giocatori della stessa squadra di club, capisci la differenza che c’è tra la Fiorentina e il Real Madrid, e allora capisci anche il perché di certe scritte fuori dello stadio contro i Della Valle per evitare il puzzo di bruciato. Come quando il Bambi legge sui muri di San Frediano “TI AMO”,  si ferma sempre a pensare che magari ce l'hanno con lui. Poi si ricorda che non lo caga nessuno, e quindi niente.

mercoledì 6 luglio 2016

Il Raugei segna tutto



Certo che essere amati dai propri tifosi deve essere proprio una sensazione meravigliosa, i Della Valle però possono consolarsi anche stando in mutande davanti al ventilatore. Del resto l’amore non corrisposto è stato la fortuna della Nutella. Peraltro questo malcontento  nasce da certe promesse disattese, e noi che invece le abbiamo sempre mantenute tutte non lo possiamo sopportare. Si, insomma, io non proprio tutte le ho mantenute, ed essendo poeta della domenica ne ho anche scritto, in versi, per esorcizzare il senso di colpa: “Quando te lo misi...Tutto ti promisi...Quando lo sfilai...Tutto mi scordai. E poi la contraddizione alcune volte è obbligatoria, non è che son tutti lì sempre a pensare di fregare noi. Per esempio riflettete su chi è costretto a comprare le sigarette al distributore automatico con la tessera sanitaria. Alla fine è diventata una fissa quella di andare a scartabellare tra le promesse non mantenute, diciamo pure un eccesso di pignoleria tipica dei bottegaio fiorentino pidocchio(il Raugei di via Santa Maria se l’è segnate tutte le promesse non mantenute, e oggi ha la biblioteca privata più grande di San Frediano), e che sia una vera e propria fissa ne ho preso definitivamente coscienza affacciandomi in camera di mia mamma dove c’è una bambola di porcellana sul letto che guarda il lampadario da 40 anni. Insomma, a me sembra che corriate incontro alla passione con la stessa rincorsa di Zaza. Anche lo scorso anno ho cercato di scuotervi quando parlavo di scudetto, ma voi niente, duri, non mi credete mai, invece dovete fare esattamente come quando il medico vi dice che siete sani come pesci, e automaticamente vi spariscono tutti i dolori. Mentre si discute sulle qualità di Duda, se le sue caratteristiche ricordano più Hamsik o Ilicic, una precisazione vorrei farla anch'io alle gentili donne che vanno al mare in topless, di ricordarsi cioè che il seno ideale sta in una coppa di champagne e non in un flute.

martedì 5 luglio 2016

Meglio Bianchi


Tra voi c’è già chi è in ferie, e molti altri ci andranno a breve, gli stessi che mi hanno deriso perché ho creduto al sogno dello scudetto, e poi vanno al mare per diventare neri con la speranza che gli cresca anche l’uccello. Meglio Bianchi. Con quelli diversamente sanfredianini non c’è mai stato dialogo. E sempre a proposito di ferie, se sono già a Formentera non sono dei top player. Se parliamo di sogni che svaniscono, invece, una delusione molto più grande dell’ Europeo si è abbattuta su di me da quando ho scoperto che le caramelle Rossana si possono comprare in negozio e non nascono direttamente nelle tasche dei nonni. La morte di certe convinzioni è dolorosa come un crampo al polpaccio, che cerco di combattere con il potassio e con la lucidatura settimanale dei ricordi che hanno ancora il sapore di certi luglio, quando una Fiat 850, il caldo, un ombrellone da piantare, due sdraio, mia mamma con un vestito a fiori, e il babbo che si faceva fare gol proprio come Mattolini. La mattinata di ieri si è svolta tra uffici, bar, negozi, insomma tutti perfetti rigoristi. Che poi se fosse stato battuto in piazza del Carmine il rigore di Pellè, quel gesto tanto discusso avrebbe avuto il valore del “lo batto con scappellamento a sinistra”. E così anche gli Europei volgono tristemente al termine, l’Inghilterra se n’è andata prima di tutti, poi l’ha seguita l’Italia e adesso anche una tra Francia e Germania farà la stessa fine, insomma, hai presente quando usi l'Attack e ti rimangono unite le dita? E’ proprio questo il modello di Europa unita che esce fuori da questa manifestazione sportiva.

lunedì 4 luglio 2016

Il Bambi va in trasferta



Non è testa alta, semmai è la cervicale. Intanto dopo la sbruffonata di Pellè, l’ufficio stampa di De Gregori ha fatto sapere che l’artista ha cambiato idea e che è anche da questi particolari che si giudica un giocatore. Il Bambi invece lo capisce bene Pellè, perché gli è capitato 1000 volte di trasformare un possibile gesto eroico in una figura di merda. E con questo ha chiuso l’argomento tornando a parlare solo di passera (gli è dispiaciuto di più per Michael Cimino). E c’è chi sostiene che Zaza fosse risultato positivo al ballo di San Vito. Il mio consiglio in vista dell’estate, anche per arginare le aspettative del calciomercato, dopo la galleria degli orrori lunga 11 metri, è quello di abbandonare il calcio come sport nazionale per uno culturalmente superiore, tipo il beach volley femminile. Ma prima di abbandonare, ancora un giocatore con la D di Diego, dopo Dragowski e Dix, è la volta di Duda, con la consapevolezza che il meglio della vita è sempre targato  D come donna e Diladdarno (come non ricordare allora una D come Dean). Eccezione che conferma la regola la C di Cognigni. L’Islanda chiude il suo Europeo subendo la goleada dalla Francia, comunque con orgoglio e salvando l’onore, ma il Bambi è già oltre come dicevamo, ieri è stato in trasferta per sfruttare l’occasione favorevole che offre la navetta in sostituzione della tramvia nel tratto tra Federiga e Batoni chiuso per lavori nel sottopasso. Favorevole perché sempre piena, e quindi perfetta per la sua specialità studiata fino nei minimi particolari tra le mura amiche. Insomma, è salito e l’ha appoggiato per tutto il tempo a una ragazza con gli shorts. Poi prima di scendere, lei si è girata, l'ha guardato con disprezzo e gli ha chiesto se almeno poteva fargli una recensione su TripAdvisor.