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lunedì 30 settembre 2019

Siamo tornati


Il Bambi alla fine della partita mi ha detto che ogni volta che guarda il suo gatto mentre dorme capisce che potrebbe sprecare la sua vita. Se anche lui dormisse così tanto si potrebbe perdere partite come questa. Avevo scritto cazzate quando affermavo che la squadra era costruita male, forse ho indovinato solo a paragonare il Milan al Panathinaikos. Bene Montella, Badely, Castro, Pezzella, Caceres, bene tutti. E poi una coppia Chiesa-Ribery ce l’hanno in pochi. Vecchia gloria una sega me lo dico per me. Fantastico Frank. Prima il Bambi dava la colpa al ceppicone, adesso a Greta per averci aperto gli occhi su un mondo così di merda, oggi il testimone passa ufficialmente a Gianpaolo, Di Francesco e Andreazzoli. E dire che ci eravamo anche un po’ presi verso l’ora di pranzo, evidentemente era già alta la tensione per il match di San Siro, io con la mia bella lasagna in forno e il taglio bordolese di Simoncelli già ad ossigenare, lui con idee strampalate di chi si è svegliato da poco, così anch’io per ricordare la Loren gli ho detto “brunch a soreta”. E’ tornata la Fiorentina così come è ricominciata la stagione dei giubbotti lasciati in ufficio. E’ finalmente finito il tempo delle mancate vittorie e dei vantaggi dilapidati, che era come se avessero rimesso le accise che non hanno mai tolto. L’unica cosa che mi ha mantenuto sereno in quel periodo è stata la consapevolezza  che comunque non avrebbero tassato il lampredotto. E’ finito il tempo del fondo classifica, quello degli incubi, specie dopo le sconfitte sognavo il Bambi che stava per buttarsi e io che gli gridavo di fermarsi, mentre lui mi rispondeva di non avere altra scelta, di doverlo fare, allora provavo a prendergli la mano ma lui mi scivolava ed entrava dal kebabbaro. Domani vado dalla vecchia della merceria di via Romana, faccio finta di comprare dei bottoni per capire se è cambiato qualcosa visto che fino alla partita con la Samp considerava Montella come un marito morto. E se non fosse stato per le cento vasche che ho fatto ieri mattina avrei potuto pensare che fosse stata la mancanza di Vlahovic ad avermi stancato. Per la serie del bicchiere mezzo vuoto, peccato per il rigore sbagliato da Chiesa, peccato per il gol subito, perché vuoi che non ci sia qualcosa che non fili dritto come vorremmo? Non tutto del resto può essere comprensibile ai nostri occhi, e il troppo bello può nascondere anche qualche nota stonata. Ricordo quando la Beatrice dalle poppe grosse riuscì a comprare quel rossetto bellissimo per il quale spese una fortuna, bello da impazzire come la Fiorentina di ieri, sulle sue labbra stava così bene che per non sciuparlo decise di far uscire solo vocali.

domenica 29 settembre 2019

Tanto culo per stasera, una storia finita bene, e un taglio bordolese per le lasagne della domenica


In attesa della partita di stasera, dopo le fastidiose vittorie di Juve e Inter, Di Francesco a picco, De Zerbi traumatizzato, Gasp gongolante, ecco una storia finita bene. Una lunga ombra sul rapporto tra il Bambi e la sua compagna che ieri si è finalmente dissolta dopo anni difficili. Tutto è finito in un lungo abbraccio dopo che lei gli ha finalmente confessato perché ha sempre avuto un debole per Baggio, e perché dal 99 in poi ha sempre cercato di seguire le sue partite gridandone il nome come un adolescente a un concerto. Lui aveva sospettato che questo comportamento fosse legato ad una simpatia per il giocatore che di fatto nascondeva un innamoramento esploso nel periodo bianconero. Un sospetto tremendo. Un progressivo acuirsi di tensioni. A causa di questo crescendo di situazioni al limite, lei ha dovuto smettere anche di incitare il Commissario Tecnico della Nazionale, situazione che lui aveva vissuto come una mancanza di rispetto vista l'avversione nei confronti della Federazione. Per non parlare di quello strano incitamento multiplo per Insigne, Inglese e Insua, tutti giocatori con la “I” che il Bambi ha sempre guardato con insofferenza (anche questa con la “I”), senza capire e senza avere avuto mai risposte alle insistenti richieste di spiegazioni. Poi aveva trovato datato e fastidioso che quell’incitamento già di per se insopportabile fosse accompagnato dallo sventolare della mano. Ma poi perché anche Puddu e Gagliardini. Perché? L’unico che ha accettato è stato Vieri per la breve parentesi Viola. Avevano litigato tanto, lei ne aveva sofferto perché non era gobba e sapeva di non meritarsi sospetti così pesanti, e poi non si sentiva in obbligo di svelargli il motivo. Era una cosa sua, forse un po’ infantile. Ma sua. Che la riportava alle sue origini di Pozzuoli. Lui invece era solo un tifoso di merda, insensibile, accanito, facinoroso, rancoroso. Alla fine è successo che lei ha incontrato un suo ex in via Romana, era dall’altra parte del marciapiede e così con il solito modo che tanto mandava in bestia il Bambi lo ha chiamato per nome, sempre sventolando la mano. A quel punto non ci ha visto più dalla rabbia, così per non far precipitare le cose ha dovuto rivelare quel segreto prima che lo malmenasse in nome dei Bianchi di Santo Spirito. Quel suo modo infantile di rivolgersi a chi si chiamava così. Non era gobba e non lo tradiva, per lei chiamare un Roberto da lontano sventolando la mano era solo credersi un po’ la Loren.

sabato 28 settembre 2019

Parole sedimentate


Chissà come mai il tifoso sa sempre quale formazione schierare, quale sostituzione effettuare, quale giocatore semisconosciuto andare a prelevare nello Zimbabwe, ma quando va al supermercato e vede le acciughe sott’olio sprofonda nel dubbio più atroce; ci saranno a casa? Poi le prende perché non ricorda e perché tanto non scadono. Il Bambi ha in dispensa 54 barattoli di acciughe sott’olio, ma allo stesso tempo sarebbe capace di andare in Champions con l’ottavo monte ingaggi. Bambi che prima quando sentiva il fuoco dentro era solo per la trasferta di Milano, ora invece è per la gastrite. E se a Firenze stiamo ancora parlando di stadio nuovo significa che Greta Thunberg non sta esagerando. Poi malgrado la vittoria contro la Samp rimango dell’idea che se non ce l’hai a morte con qualcuno, anche se compensi in parte perdonando Cecchi Gori, non puoi frequentare un blog. Dal di qua invece, se avessi qualcosa d’intelligente da scrivere non sarebbero editoriali. In più mettici che quando scrivo indosso sempre calzini con giarrettiera al polpaccio. Sarà per questo che a me nessuno ha mai chiesto l’intenzione di voto. Così come non ho mai incontrato nessuno dal pizzicagnolo che comprasse il prosciutto per gli occhi malgrado Hagi sia relegato al Genk. Adesso si parla di tassare le merendine, e allora mi chiedo se chi pensa a certi provvedimenti è mai stato a Napoli dove alle 8:30 già si pensa alla pizza fritta, tifosi del Napoli che evidentemente volano alto oltre le merendine, ancora più in alto della squadra di Ancelotti. Poi ti togli dall’ultimo posto in classifica e ti rimangono comunque i pelucchi sulla maglia. In questi anni ho usato molte parole, altre invece le ho lasciate a sedimentare. E sedimentate nella coscienza, ieri ne sono riaffiorate alcune per ricordarmi che a forza di stare dietro a quei benedetti tre punti che non arrivavano mai ci siamo dimenticati del soldato Ryan.

venerdì 27 settembre 2019

A proposito di coppie


Così come la coppia Ribery-Chiesa sembra la migliore per fottere le difese avversarie, la coppia bicchiere di plastica-cannuccia di carta sembra la migliore per fottere mari e foreste. Loro che si sono incontrati grazie a Montella, mentre se fosse stato per il tifoso, il destino sarebbe stato molto diverso. Quale? Lui era basso come Ribery e non usciva mai con quelle sotto la terza. Lei aveva la seconda e usciva solo con quelli alti come Federico. Erano fatti l’uno per l’altro, ma non lo scoprirono mai. Proprio prima della partita con la Samp stavo per pubblicare anch’io la mia formazione con il centravanti come va di moda oggi tra i tifosi Viola. Poi per fortuna un esorcista me l’ha impedito. Quel Federico Chiesa che sta diventando così spietato e lucido davanti alla porta, che a proposito di coppie, lo immagino con una compagna che spreme le arance a mani nude, poi pulisce ogni schizzo e si fa la doccia con la freddezza di un serial killer. A proposito di coppie, io che mi esalto con la Rita quando sento odore di toast al prosciutto e formaggio, quelli di una volta. Io che sto invecchiando e ormai le sedicenni non mi guardano più. Io che mi chiedo se c’è vita oltre il lampredotto. In tutto questo gran mondo virtuale, dove ci si scambiano pareri, formazioni, informazioni, si vive sempre un po’ borderline. Lontano, infinitamente lontano dalle nostre vite vere, dove a chi ti sta vicino non chiedi se giocherebbe a tre o a quattro in difesa, ma se sa fare le iniezioni. E grazie a Dio che è tornata la vittoria perché il Bambi aveva finito i modi per sembrare spensierato.

giovedì 26 settembre 2019

Non siamo più soli


Dopo questa astinenza infinita, con il Bambi che ormai guardava la Fiorentina con lo stesso sguardo di Bersani quando vede Renzi, è finalmente tornata la vittoria. Meritata, che ha mostrato una squadra viva. A questo punto va dato merito a Montella per l’intuizione Chiesa-Ribery coppia d’attacco che funziona e che diverte. Ribery finché dura è lusso sfrenato per la serie A, Federico in grande crescita, capace di segnare ma anche di dialogare con i compagni, con giocate sempre più belle. Saranno state le 80 vasche ma la vedo gricia adesso per Vlahovic, Boateng e Pedro. Anche se Montella ha dichiarato che comunque inserirà altri attaccanti per variare, così come è vero che ogni donna corre in modo diverso per via della dimensione delle poppe. E’ finalmente finita questa astinenza da oppio dei popoli. E in questa direzione “green”, se la classifica piange perché ci vede ancora quindicesimi, non sono le solite lacrime, oggi emana atomi di idrogeno ed ossigeno con cui contribuiamo alla salvezza del pianeta, e speriamo anche alla nostra. Questi tre punti contribuiranno poi a stoppare la tendenza dei detenuti di fede Viola, almeno quelli di Sollicciano, che per immortalare il periodo di detenzione si facevano tatuare la classifica. Forse continueranno a farsi tatuare le punizioni di Pulgar. Dopo il clima, i migranti e il terrorismo, se il business sono le emergenze, dopo questa vittoria mi aspetto che le ONG abbandonino i tratti navigabili dell’Arno per andare sul Tevere sponda giallorossa, e sul Golfo di Napoli. Finalmente interrotto il loop lavoriamo, mangiamo, leggiamo, lavoriamo, mangiamo, leggiamo, per non pensare più al ventesimo posto. La nota dolente, oltre a quella di aver rimesso in partita una squadra in inferiorità numerica che ne ha perse quattro su cinque, è che con questa vittoria ho un po’ smarrito quel vantaggio di metterci una pietra sopra prima per guadagnare tempo. E mentre c’è chi s’interroga su rigori e simulazioni a me rimane il dubbio su quale musica potrebbe essere la più adatta per lo sconcerto provocato dall’abbattimento di Castrovilli da parte di Pulgar. Poi l’ho guardato, l’arbitro aveva appena fischiato la fine, sembrava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Allora gli ho chiesto se aveva preso qualcosa. “Coscienza della vittoria dopo tre governi” mi ha risposto il Bambi. Tanta eccitazione per aver trombato dopo così tanto tempo, in più l’adrenalina per la traversa di Rigoni, che per addormentarmi ho dovuto ripensare al soffritto estremo, e al profumo dei peperoni nell’androne di casa. Di quando era ancora zero a zero.

mercoledì 25 settembre 2019

Da Corvino all'Italoamericano Calvino


A chi dice che vanno considerate solo le partite senza vittorie di questo campionato, il Bambi risponde addirittura rilanciando, e alle 11 di Montella con la Fiorentina ci aggiunge pure le 9 con il Siviglia, portando così il totalone a 20. Lasciando però fuori Pioli. Tre storie diverse che un pittore barese, la cui nonna è tifosissima Viola, ha voluto raccontare con un’opera a lei dedicata proprio alla vigilia della partita con la Samp. Togliere la continuità dei risultati a Montella del resto è come togliere Renzi a un Renziano, c’è il rischio che rimanga quella roba lì. E con la complicità della Lipu lo scorso campionato abbiamo rischiato di fare i conti con l’uccello Padulo. Qualcosa insomma c’è, o Montella è diventato la Cenerentola degli allenatori, o i suoi giocatori, di Cenerentola hanno i piedi delle sorelle. Con la speranza che oggi arrivi il principe azzurro e non quello blucerchiato. Altrimenti inizieremo a pensare che la ricetta per la vittoria è a base di Aloe Vera. E se vinciamo, finalmente anche in Rambo potranno aggiornare la frase “Capo pattuglia chiama corvo. Rispondi corvo!”, sennò che senso ha avuto il ritorno di Pradè? Mentre per l’Almanacco del giorno, oggi esattamente 15 anni fa chi era ultimo in classifica se la passava peggio di chi era penultimo. Il vantaggio di essere adulti, comunque, è che da piccolo piangi e da grande bevi. E tra adulti consenzienti tutto è ammesso, anche mangiare pizza da asporto per due giorni consecutivi. Un aperitivo rispetto alle venti partite senza vittorie. Mentre il Bambi ormai associa la vittoria all’ultimo DVD noleggiato da Blockbuster; “L’allenatore nel pallone”. Comunque bando alle ciance, serve la vittoria per la classifica e il potassio per i giri di campo di Joe. Per abbandonare l’ultimo posto, per evitare che diventi un Barone Crampante.

martedì 24 settembre 2019

Campo neutro questo sconosciuto


Capisco che oggi ci sono i navigatori e conoscere la geografia non serve più, ma vi farei piegare qualche cartina sul cofano della macchina per ripassare almeno le province. Quello con l’Atalanta NON è stato un pareggio a Bergamo, MA a Parma. Insomma, se aveste digitato  “Bergamo” sul navigatore, di sicuro la partita non l’avreste vista. E da quello che ho letto probabilmente è andata così. Oppure tra quelli dolci vi piace di più il prosciutto di Bergamo che il San Daniele. A Parma, là dove è bastato un quarto d’ora di Atalanta vera per farci il culatello. Loro e non noi reduci dal turno di coppa. Oltretutto devastante. Penso invece che la squadra sia stata costruita male, e chi considera quella con la Samp una partita facile, sicuramente è convinto che il campo neutro sia un riferimento al pH. Chi dice che da mercoledì si cambia marcia avrà il cambio automatico. Insomma, l’arrivo di Rocco e l’addio di Pioli ha allargato la famiglia degli inguaribili ottimisti, e il bicchiere finalmente mezzo pieno ha permesso di azzerare le distanze. Bergamo e Parma sono come Roma e Ostia, il fondo e la cima della classifica idem, non vincere più è come vincere sempre, Diego Fusaro e Peppino Di Capri sono la stessa persona. Fare un corso di Cucina sulle Alpi è da considerarsi un corso di alta ristorazione. E che siamo tifosi unici ce lo dice proprio la classifica; gli unici a non avere ancora vinto. Sostenere che il calendario ci ha giocato un brutto scherzo include anche le problematiche del Ponte Morandi per arrivare allo stadio di Genova. Sostenere che il nostro campionato comincerà domani contro la Samp mi fa venire in mente i politici che promettono di diminuire le tasse. Temo purtroppo che non ci saranno eccezioni neanche ‘sta volta, solo la continuità di certe promesse non mantenute. E a forza di rimandare l’inizio del campionato, prima o poi si rischia di cominciare da una serie inferiore. Chissà se dopo non aver battuto la Samp ci diranno che vogliono tassare pure le merendine, e come mostra la foto, l’ennesima mancata vittoria sarà fatta passare per il più grande furto della storia. Ma c’è anche la versione positiva del turno infrasettimanale; il colpo gobbo sarà per mercoledì sera dopo le ventuno, la situazione è stata studiata attentamente. Il barista di piazza San Felice mi ha detto che a quell’ora saranno tutti allo stadio. Farò senza basista per non dover dividere, e così sarà finalmente bottino pieno. Si, dopo le Castagne, e duecentodiciotto giorni dopo, per festeggiare l’Autunno saccheggerò il melograno del Bianchi per togliermi un po’ di amaro in bocca con i suoi chicchi croccanti, abbandonare questo triste cinismo, e tornare a guardare le partite con lo stupore delle bambole gonfiabili. E a chi ci consiglia di non guardare la classifica a settembre, rispondo di non preoccuparsi perché tanto è ricominciato XFactor e Montalbano.

lunedì 23 settembre 2019

Beati gli ultimi



Malgrado la classifica, da quando se n’è andato Pioli la Fiorentina è rinata. Con un altro allenatore l’ultimo posto in solitario ce lo saremmo sognati. E mercoledì scontro al vertice con la Samp. So che qui la squadra della scorsa stagione era stata valutata da Champions, anche se la nuova proprietà l’ha smantellata, so che qui è stata valutata positivamente anche questa squadra, ma la classifica mente. So che Ribery e Chiesa davanti sono considerati una bestemmia, anche se poi vanno in gol entrambi. Sono convinto che a volte dite cose sbagliate volutamente, tanto per prendervi una piccola pausa dall’avere sempre ragione. Beati gli ultimi perché sembra che il Governo stia pensando di togliere le accise sulla benzina a chi è ultimo in classifica. Un incentivo per permettere ai tifosi depressi di continuare ad andare in trasferta. E stamani mi sono svegliato all’alba proprio per finire di leggere la classifica che avevo iniziato all’ora di cena, ma che purtroppo per trovare dov’è la Fiorentina ci vuole tempo. Suor Cecilia, della Congregazione delle Suore Pie Operaie S.Giuseppe di via dei Serragli, tifosa Viola accanita, l’ha comunque presa bene. Tatticamente c’è da dire poco, tutti dietro e rinvii alla viva il parroco, il gol stratosferico di Frank e il grandissimo assist di Chiesa, ma anche lo svantaggio di avere pochi giocatori italiani, così pochi ad avere la coscienza geografica e quindi l’incapacità di sfruttare il vantaggio di giocare in campo neutro. Forse lo stesso Montella non è preparato in geografia e ha pensato di essere a Bergamo. Mancata vittoria grave perché la beffa è maturata tutta nel recupero, il pareggio addirittura al 95°, perché l’Atalanta viene dalla gara di Champions e non fa scendere in campo certo la migliore formazione. Non a caso con l’ingresso di Ilicic e Gomez ci hanno frantumati. Si parla di trappattonismo, ma con la proprietà americana mi sembra che Montella si ispiri più a Rocco. Chi esalta le prestazioni contro le prime tre classificate della scorsa stagione, chi sostiene che il nostro campionato comincia da mercoledì, il giorno della sconfitta col Genoa era probabilmente rimasto chiuso in ascensore. Sta di fatto che i duecentosedici giorni dall’ultima vittoria comunque non ci fermano, per noi la Fiorentina rimane divina, come una commedia. Dantesca. Come un girone direi, il secondo. L’inferno della classifica.

domenica 22 settembre 2019

Vino sincero e sguardo malinconico



Se devo dire la verità sono più preparato ad una sconfitta che a fare foto delle foglie secche. E mentre il Bambi che è dell’Acquario si è messo a pulire il filtro, il Brescia è volato a 6 punti. Per fortuna in questo lungo periodo di molti bassi c’è pur stata qualche erezione, anche se sporadica. Lungo periodo nel quale perdi spesso, come mi era successo solo con i capelli. E quando succede che la vittoria manca da così tanto tempo capisci che l’Illuminismo è stato un incidente di percorso, e che la dimensione umana è la santa inquisizione dell’allenatore di turno. Vedi anche Gianpaolo. Ci può anche stare che Gasperini batta Montella quindi, specie se la Ferragni batte Tarantino al cinema. Hottanta paura che la Samp batta il Toro lasciandoci a raschiare il fondo del barile da soli, ma almeno stamani la combatto con hottanta vasche. Anche se da 25. Il Bambi da quando c’è Rocco è molto più concreto di me, mi ha detto che qualsiasi risultato esca sulla ruota di Bergamo/Parma e su quella di Genova, domani mattina ci sveglieremo comunque senza essere proprietari di un loft a Manhattan. E chissà se a proposito di illusione ottica avremo oggi almeno quella dei tre punti. E se poi dietro la partita ci sarà in realtà la dipartita poco importa. Del resto chi lo direbbe che il pomodoro è un frutto? Così oggi gioco con due punte; il brasato e il Marzemino. E se non vinceremo, ma il vino si sarà dimostrato sincero, potrò dire senza paura di smentite che è un mondo piccolo e ripetitivo. Che poi non è detto nemmeno che lo sguardo di un tifoso Viola che non vince da febbraio sia per forza malinconico, potrebbe essere solo sonno.

sabato 21 settembre 2019

Nell'attacco di panico è previsto il falso nueve


Dopo l’ultimo attacco di panico, al Bambi è stato indicato come deleterio non solo l’alcol, la droga e le sigarette, anche se questa volta è una mancanza e non più un abuso; quella del centravanti. Dipendenze che lo portarono quasi a costituirsi quando scoprì di aver fatto scadere un barattolo di Nutella. Lui che il falso nueve non lo trova un granché nemmeno come delusione. Lui che è peggiorato da quando non vinciamo più, e che la sconfitta è ormai come la canzone preferita che sa benissimo quando stai parcheggiando. Da quel febbraio dove entrammo nel periodo fosco della schiacciata light. Lontani sono i tempi nei quali al cervello da oca della Nicoletta preferiva la sua pelle del culo. Naturalmente ci vuole pazienza, lo ha chiesto Rocco nostro, la squadra è nuova, e col tempo tutti i tasselli andranno al loro posto. Anche fossero sanpietrini. La squadra troverà continuità senza più mostrare l’instabilità tipica del pomodoro sulla bruschetta. Chissà se ci vorrà più tempo a trovare parcheggio all’ora di punta, se stessi, o l’equilibrio tra la difesa a tre e un attacco di panico. Per molto tempo ancora i genitori Viola diranno ai propri figli che se fanno i cattivi riusciranno a perdere contro il Genoa di Andreazzoli. Se non vinciamo nemmeno domani vuol dire che la palla non è più rotonda, ma piuttosto che la Sfera Ebbasta. Infine il Bambi mi manda a dire che le droghe sintetiche distruggono il cervello, ma anche Simeone che segna tutte le partite non scherza.


venerdì 20 settembre 2019

Salutava sempre


Dopo i partiti, i ghiacciai, i Thegiornalisti e il sangue di San Gennaro, non resta che sciogliere il nodo su chi giocherà centravanti la prossima partita. Si sciolgono e si riuniscono, Casini per un’Italia che vegeta, Renzi, Boschi e Bellanova nei Themocristiani. Tra chi cambia felpe e chi casacche, insomma, a noi ci serve un numero nove che la butti dentro. Ma sentita l’arietta fresca forse prima di pensare al centravanti ci conviene far controllare la caldaia. Questa storia che penso a una vittoria, ma questa non si concretizza, deve finire. Anche se poi magari la vittoria arriva, una cosa così scioccante che qualcuno dirà “salutava sempre”. C’erano rimaste due cose a darci uno straccio di sicurezza nella vita, una appunto non arriva da febbraio, l’altra sono i contanti, e vogliono incentivare l’uso delle carte elettroniche. Temo che la vittoria sia diventata come il caffè sospeso a Napoli, solo che qui siamo così pidocchi che non la lascia nessuno. Mettici che siamo in un momento molto delicato della stagione, tra chi ti rassicura sulla forza della squadra che non puoi temere nella maniera più assoluta la lotta per la retrocessione, poi siamo solo all’inizio, il calendario non sarà sempre così proibitivo, e mettici il ricordo dell’estate, se è così allora non so se temere di più la sconfitta contro l’Atalanta o di perdere l’abbronzatura.

giovedì 19 settembre 2019

Liverani è uno di quelli che fa la scarpetta


Voi parlerete della Champions mentre a me non interessa, quindi questo editoriale sarà rivolto solo a quelli che pensano alla retrocessione. Agli umili. A chi ha messo nel mirino il Lecce e non solo il Salento. Così come della settimana della moda di Milano m’interessa Firenze. Al limite possiamo condividere il dubbio se il partito di Bibbiano è quello di Renzi o il PD. Il Bambi ha cominciato a considerare che il tempo sprecato con un allenatore sbagliato avremmo potuto impiegarlo con un altro allenatore sbagliato. Mentre il Governo ha fatto meglio, ha cambiato tutta la squadra e ha tenuto l’allenatore. Insomma, scindiamoci anche noi oggi. Tanto siamo un blog di larghe bevute. Penso che se oggi ci occupiamo di cose diverse non ci può fare altro che bene, vedrete che andremo d’accordo come con le persone con cui abbiamo meno a che fare. Dalla pubblicazione dell’editoriale possiamo sincronizzare gli urologi. A noi che pensiamo solo all’aumento di peso di Liverani dico solo che il Bambi mi ha svelato che il suo ricordo d’infanzia preferito è che conosceva un sacco di gente in meno. Forse proprio in extremis un pensiero che ci unisce, e riguarda l’Atalanta e la partita con la Dinamo che per loro è stata utilissima; avendo sbagliato tutto quanto il possibile, contro di noi non potranno che fare meglio. E adesso chiudo con il chiavistello.

mercoledì 18 settembre 2019

Teste e lische


Io avevo capito che la Greta presa in braccio da Salvini fosse quella del clima, e così adesso comprendo meglio come si possa essere sbagliato chi aveva pensato che con un altro allenatore saremmo potuti andare in Champions. Come chi dice che se uno non gioca non può far gol, e poi c’è chi fa 3 gol giocando più o meno gli stessi minuti di chi non gioca. Arrestati 12 tifosi juventini, ma il lavoro è ancora molto lungo. Sul fatto della classifica bisogna prenderne atto e probabilmente ridimensionare le aspettative; come quando nei momenti di magra ti dovevi accontentare che respirasse. Si dice "teste e lische". Intanto chi ha abbandonato la politica fonda un partito con tutti quelli che come lui dovevano abbandonare la politica. Noi a questo punto, e con grande autorità, possiamo fondare il partito della Vittoria. Ma le cazzate non le fa solo Mazzarri, io per esempio ieri ero talmente sovrappensiero che ho ascoltato l’audio di un’intera intervista di Barone. Al Bambi incredulo di questo penultimo posto in classifica, pessimista per l’aggravante di esserlo in solitario, ai suoi perché pieni di rabbia ho risposto invitandolo a fare tesoro di certe esperienze. Sennò a cosa è servito essere stato lasciato dalla Nicoletta per un tipo più bello, più alto, più ricco, più giovane e intelligente, e non essere mai riuscito a farsi dire il perché. L’errore nostro è soprattutto di programmazione, quanto saremmo stati più felici se invece di Torino-Lecce avessimo visto Ingrid Bergman e Humphrey Bogart in Casablanca sul grande schermo. E mi rendo conto che non va bene nemmeno usare la serenità per affrontare la classifica, perché potrebbero esserci soggetti intolleranti alla stessa. Quelli che mentre imparano a non farne un dramma ne fanno una tragedia. Io al contrario, senza Pioli mi sono finalmente goduto la serata Champions.

martedì 17 settembre 2019

Tre punti da gestire con attenzione


A questo punto mi viene in mente che la formazione sia solo un pretesto per lamentarsene. La proposta è allora quella di fare il rito dell’ampolla in Arno, zona Ponte alla Carraia, e poi dire NO alla CASTA degli allenatori professionisti. Sempre così pronti a contendersi una panchina. E nel frattempo tra le tante cose belle della vita si alterna un latente presagio sinistro a ricordarmi che anche noi allenatori senza macchia e senza esonero siamo invece tutti tremendamente fallibili. La cosa buona però è che il cielo non rientra ancora dalle ferie, e il bell’esordio di Dalbert ci offre una valida alternativa alla solita D di Domodossola. Tutto si aggiusta prima o poi, all’inizio abbiamo subito troppi gol, adesso ne facciamo troppo pochi, mia mamma nel 78 mi comprò un pigiamino un po’ grande ma tanto il bambino cresce. L’ho finalmente potuto indossare in occasione del punto con la Juve che ci ha fatto muovere la classifica. Anche se faceva caldo ma non sapevo se ne avessimo fatto un altro. Il Bambi nell’attesa della sconfitta del Lecce, terrorizzato dalla possibilità di essere raggiunti o addirittura superati, peggiore delle ipotesi questa che poi si concretizzerà, ha approfittato del primo giorno di scuola, e così alle 10:30 si è fatto un panino con la mortadella. A cena, invece, sempre più preoccupato della squadra di Liverani, si è preparato delle friselle, pomodoro, olio, sale, e basilico. Malgrado i pericoli presenti nell’approccio superficiale con la frisella, intendo nell’affrontarla senza la dovuta attenzione, si è macchiato ma di una colpa grave che non è l'olio pugliese, ma quella di aver bestemmiato in maniera reiterata dopo essere rimasto in penultima posizione. Io che invece sono molto più pratico, sto già pensando a come gestire questa benedetta prima vittoria del dopo ceppicone, che prima o poi arriverà magari tra capo e collo quando meno te lo aspetti, e di quei tre punti preziosi che dovranno essere trasportati in classifica in maniera sacra, come se fossero frutti di bosco.

lunedì 16 settembre 2019

Il Bambi non è andato a Pontida


A proposito del diritto sacrosanto di poter suggerire all’allenatore di turno le mosse per vincere facile le partite, ieri con il fatto che c’è stato il raduno a Pontida, è risultata una di quelle domeniche dove si è rivelato difficilissimo trovare analfabeti di calcio che cercano di recuperare le partite per conto terzi. Così gli allenatori si sono sentiti più soli e non sapevano più che pesci prendere. E se a leggere le partite alterni pure le etichette non si capisce come mai ci sono tracce di sedano in una brioche all’albicocca, e tracce di Simeone nella classifica cannonieri. E chi te lo spiega se la gente va a Pontida proprio la domenica? Per questo non si capisce come sia possibile che il Bologna abbia 6 punti più di noi dopo tre partite, non solo perché senza allenatore (auguri a Sinisa) ma soprattutto senza i tifosi che suggeriscono. A meno che i tifosi rossoblu della Lega non esistano. Di sicuro a Pontida si è parlato male di Renzi, ma si è ribadito anche quanto Kurtic fosse una pippa. Il Bambi, che non è andato al raduno perché comunista, ma che è uno che non lesina certo consigli utili a chi non capisce che se non metti un centravanti non vinci, e a giochi fatti non si capisce nemmeno quale soddisfazione possa mai trarre dal fatto che nessuno potrà dimostrare il contrario della bontà delle sue indicazioni, comunque ieri che non poteva suggerire niente a Montella, si è comunque incazzato con il cane perché gli lanciava la pallina e l’animale partiva senza stare attento alla linea del fuorigioco.

domenica 15 settembre 2019

Come il basilico



Ed è soprattutto dopo la partita di ieri che non si capisce quella di Genova. Castrovilli il migliore nella somma delle tre, e un merito va a Montella che ieri ha dichiarato di averlo tolto dal mercato dopo il primo allenamento di Moena. Quindi è uno che vede le potenzialità, e siccome Pioli non c’è più, se c’è qualche altro giocatore che non viene impiegato come vorremmo non può essere solo perché il destino cinico e baro non ci ha consentito di fare gli allenatori. Il rischio di chi è lì a suggerire l’utilizzo di giocatori panchinati, invece di andare al Brico, a prescindere dall’allenatore che non li ha scelti, e malgrado ciò riconoscendogli i poteri miracolosi di risolvere le partite, dicevamo che il rischio è quello che poi il destino cinico e baro, in quanto tale, per questi gobbi (inteso come suggeritori) aspetti un loro momento privo di rotture di coglioni e gliene assegni qualcuna d’ufficio. Per dire che il semaforo ha gli stessi colori dei peperoni, ma non per questo sa di peperoni, fateci caso o voi suggeritori (inteso come gobbi). Insomma, Montella super ieri. Cercare sempre di dimostrare che chi non c'è avrebbe fatto meglio di chi ha giocato, mi fa pensare a una macchina che procede in autostrada in terza. Si sente lo sforzo. Oppure lo si fa proprio per reazione a scelte personali sbagliate, capisco che ci sono situazioni dove magari si era pensato che l’estate fosse finita, era stato messo il piumone, e tutto ciò adesso provoca disagio. Il lato negativo di questa partita è invece l’assenza di quella vittoria che manca in casa ormai dal dicembre 2018 contro l’Empoli. Però c’è anche che ti distrai un attimo e sei felice. Sempre e solo se si accettassero le scelte del tecnico, non ci sentiremmo come il basilico che se gli dai poca acqua muore, se gliene dai troppa uguale, se prende troppo sole muore, se ne prende troppo poco uguale. Insomma rompe il cazzo e poi muore.

sabato 14 settembre 2019

Tendenze moda autunno-inverno 2019/2020

Per stemperare vado a nuotare, d’altra parte ho già disegnato i baffi con la biro a tutte le foto dei personaggi sulla Settimana Enigmistica. Tra i vantaggi non c’è solo quello di evitare che il cinturino dell’orologio mi tiri i capelli, che l’anello della Rita si agganci ai capelli e mi tiri i capelli, che la tracolla dello zaino mi tiri i capelli, che la cintura di sicurezza mi tiri i capelli, c’è anche che non mi metto la cuffia. A chi raccomandarsi oggi, per il Bambi è già molto chiaro, e per ribadirlo metterà la Maria anche dentro a un cannone prima di avviarsi al circolino per vedere la partita. Non ho capito bene se su tutto ciò ha inciso anche la riapertura del caso della strage di Erba. Comunque secondo lui la Terra gira proprio perché ci camminiamo sopra come un tapis roulant, per andare a vedere le partite della Fiorentina al circolino. Mentre io quando nuoto, a suo dire, non contribuisco una sega. Io che ci provo ad essere leggero in acqua, ma il peso della classifica lo sento tutto sulle spalle. Per fare un’analisi tecnica del risultato finale prima della partita, prevedendo uno sviluppo non proprio a nostro favore, posso dire che settembre è così, con quel suo lieve sentore di naufragio. Poi è anche vero che c’è sempre il sole che accende l’asfalto di San Frediano e mescola l’odore del lampredotto all’umidità di stagione, uno dei pochi che riesce a riordinare il battito cardiaco dopo un gol sbagliato clamorosamente. La compagna del Bambi, una che segue attentamente le tendenze moda, gli ha anticipato che stanno tornando le spalline imbottite, tranquillizzandolo, che tanto prima o poi tutto ritorna. Anche la vittoria.

venerdì 13 settembre 2019

Le piccole cose


Se m’interrogo sull’ultima vittoria devo bocciarmi senza appello. La vittoria è così lontana che mi viene in mente il devoto che ha perso la fede pur avendo Fede. Mentre se ribalto il punto di vista e penso alla sconfitta, mi viene subito in mente il tiramisù con i Pavesini al posto dei Savoiardi. La mia paura più grande adesso è che Montella non venga capito quando fa il discorso alla squadra prima di scendere in campo. In questo caso mi viene in mente la Meloni, che alla fine del suo di discorso, non si riesce a capire quanto costano gli sgombri al chilo. Sono così terrorizzato da questa situazione che ho paura di dimenticarmi la data dell’ultima vittoria, sarebbe deprecabile perché mi è già successo con quella dell’anniversario di matrimonio ed è scoppiato un putiferio. L’unica cosa positiva sono i social che almeno hanno prolungato l’adolescenza fino a 60 anni. Anzi, ce ne sarebbe anche un’altra di cosa positiva; il Milan che sembra diventato il Panathinaikos. E anche Stephen King scriverà un horror dal titolo “Con un altro allenatore si va in Champion” partendo dall’antefatto che Gorgofone regina di Messene e di Sparta e non di coppa, fu la prima vedova a risposarsi. Figlia di Perseo e Andromeda sposò Periere figlio di Eolo e da lui ebbe due figli. Alla morte del marito sposò Ebalo, ma fino a quel momento vigeva l’usanza che le mogli si uccidessero alla morte del marito. Stephen vuole rappresentare il tema della “sostituzione” vista come soluzione, ma che di fatto si rileva incubo, con Ebalo che non tromba ma in compenso russa. Se dovessimo battere il record di tempo massimo trascorso tra una vittoria e l’altra, per coerenza dovremo cominciare ad esternare insofferenza nei confronti dei viaggi e della musica, manifestare gradimento per le tasse e per la rettoscopia. Oltretutto il Bambi non si alza dal divano per prendere il telecomando figuriamoci se si mette a rincorrere una vittoria. Ma ci sono sempre le piccole cose. Se alla classifica ci mancano punti possiamo sempre aggiungere un biscotto al caffè.

giovedì 12 settembre 2019

L'affettatrice


Ritengo che sia arrivato il momento di cercare dei rimedi, i mesi dall’ultima vittoria sono ormai troppi per non considerare una via di fuga che non sia droga o alcool. C’è la Juve, l’Atalanta, e poi c’è Montella. Ci ho pensato molto prima di suggerire una possibile soluzione che sia facilmente attuabile, che costi il giusto, e con tempi di realizzazione brevissimi visto che oggi è già giovedì. La mia idea è quella di dotare la propria abitazione di un’affettatrice (ognuno potrà scegliere il modello a seconda della disponibilità economica del momento), ho pensato a questa soluzione come vera e propria svolta dopo l’eventuale ennesima sconfitta. Torni a casa dopo la partita, oppure ci sei già e hai appena spento la televisione, ti girano le palle a mille, che fai non l’affetti il salame che hai in cucina? Si, comprate affettatrici elettriche, ma soprattutto comprate un buon salame (vi consiglio quello della Macelleria Chini a Gaiole). So che qualcuno che ce l’aveva con Pioli, Bambi compreso, questa soluzione l’aveva già adottata in quel periodo dove invece di perdere tutte ‘ste partite di fila, le vincevamo. Per quella disperazione e per questa, l’affettatrice rimane l’ideale. Al Bambi quando la vittoria era diventata peggio della sconfitta, era successa la stessa cosa di quando portò la macchina dal carrozziere e si accorse che l’auto di cortesia era migliore della sua. Così si rallegrò che il carrozziere non ce la faceva a fargliela per quella settimana. Come si rallegrò quando la Fiorentina di Pioli terminò la serie di 7 vittorie consecutive. Affettatrice che va bene anche quando quelli del Fantacalcio segnano in Nazionale mentre in campionato fanno cacare. L’affettatrice vi permetterebbe di smetterla con le barrette energetiche alla ‘nduja, che rovinano il fegato più del falso nueve. Parlo di salame, ma viste certe logiche e gusti, nessuno vi vieta di optare per il Mortadella. Se invece siete contro gli affettati per seguire un’alimentazione decisamente più sana, e la sconfitta la volete metabolizzare in maniera naturale, ricordatevi allora della giacca leggera che avete appoggiato sul sedile posteriore perché la sera fa freschino, che se poi vi ci vuole il buon umore per fare mente locale, vi rimane lì fino all’anno prossimo.

mercoledì 11 settembre 2019

I vantaggi dell'essere una mezza sega


L’entusiasmo per l’uscita di scena dei Della Valle, alimentato dal maccheRocconico Joe Barone e il suo tracking maniacale intorno a Campo di Marte, stride con la continuità dei risultati di Montella a cavallo delle due gestioni. Come mettere una didascalia poetica alla foto di chi cerca di commercializzare il peggio che ci regala il mare. O ancora, come se qualcuno adesso si rallegrasse per il fresco misto a smog del mattino. Intanto per superare il grigiore malinconico di settembre, combinato con quello della classifica, faccio cloroterapia. Nuoto libero anche dalle logiche del monte ingaggi. La poesia nel calcio solo ai tempi di Brera e dei suoi Rombo di Tuono, Abatino, Bonimba, Puliciclone, il Mago della Bovisa, Pecos Bill, Piper, Deltaplano, Stradivialli, Simba, Accaccone ecc. Di contro, e con ancora la partitaccia di Genova negli occhi, il Bambi mi ha confessato certi momenti di sconforto subito dopo il fischio finale. Tempo e umore neri, temporale dentro e fuori. A giro senza sapere dove andare, la musica che va e racconta di una partita persa malamente. Gli occhi umidi, poi le guance. La maglietta da strizzare, alla fine completamente bagnato. Quando si deciderà ad aggiustare quel finestrino sarà sempre troppo tardi. Quanti rovesci dovranno ancora abbattersi su di noi? E poi nuovamente giù con la tiritera dei giocatori molto tecnici ingiustamente considerati inadatti a certi livelli perché limitati fisicamente. Mettici che dai recenti fatti di cronaca ha preso spunto per evidenziare un ulteriore lato positivo dell’essere una mezza sega come Montiel; quello di non essere un “gigante buono”.

martedì 10 settembre 2019

Il voto



Prima mi chiedevo come mai si drogassero oppure bevessero quelli che non sono star di Hollywood. Solo perché non vedevo a un palmo di naso e pensavo che con un altro allenatore saremmo andati in Champions. Mentre loro erano avanti e già a febbraio sapevano che avremmo dovuto affrontare un periodo molto duro. Di pane e acqua. E che al ritorno dalle ferie si sarebbe sommato al problema di ricordarsi le password. Comunque se si continua a non vincere malgrado la cura “fast fast fast”, è sempre possibile andare al mare anche d’inverno. Loredana Bertè aveva cominciato a parlarne in tempi non sospetti. Anche se stava con Borg e non con McEnroe. Se ci fosse una giustizia sociale le giornate passate a ricordare l’ultima vittoria dovrebbero almeno fare curriculum. Perché alla fine a noi manca solo quel qualcosa che solitamente si colloca tra il dire e il fare. Concetto che a Firenze serve a smascherare certi chiacchieroni che millantano. Che poi alla resa dei conti fanno la figura che feci io con la Beatrice dalle poppe grosse la prima volta che per fare il ganzo volli dimostrargli di sganciare il reggiseno con una mano sola. Mi atteggiavo a Paul Newman Diladdarno. Alla fine ce la feci anche se infilandogli il gancetto sotto pelle. Anni dopo quando lo raccontava agli amici per prendermi in giro, io rispondevo che invece l’avevo pescata come una spigola. Sempre per fare il ganzo ho fatto un voto, e così se vinciamo con la Juve sarò costretto a comprarmi un marsupio e ad utilizzarlo per un mese. Ragazzi, Montella, non facciamo i bischeri...

lunedì 9 settembre 2019

Il fattorino delle pizze


Il fatto che non vinciamo una partita da febbraio potrebbe non essere legato alla qualità della squadra e/o del suo allenatore. Potrebbe essere, invece, una nuova fase non proprio episodica purtroppo. Intendo dire come quando fino a 30 anni la musica fa da colonna sonora alla tua vita, e dopo ai ricordi. Per noi è arrivato il tempo dei ricordi di una vittoria in campionato. Con l’aggravante che l’ultima è legata a un ceppicone. O forse la vittoria non esiste più solo perché abbiamo smesso di raccontarla sul blog, e non viceversa. D’altra parte questo è il tempo in cui si preferisce il posto corridoio a quello finestrino. Ci si può benissimo abituare alla domenica senza vittoria così come a quella senza il vassoio di pasticcini. E non bisogna ritrovare solo la vittoria, anche l’assetto giusto. Adesso c’è chi comincerà ad uscire con il giubbottino corto. Non importa avere 20, 30 o 40 anni, l’importante è coprirsi i reni. Come dalle ripartenze. Sarà questo disincanto dovuto alla mancanza cronica dei tre punti, che alla fine tra il monte ingaggi, le scelte di Montella, la mancanza del Monte Argentario sullo sfondo, la grande chance di Montiel, siamo tutti più interessati al ritorno di Montalbano. In certi momenti temo di non ricordarmi dell’ultima vittoria per via dell’Alzheimer. Secondo me la colpa è anche un po’ la nostra, semplici questioni di priorità, la vittoria è ormai passata in secondo piano, mentre lo scooter del fattorino delle pizze ha sempre la precedenza. Intanto gli autobus sono già pieni.

domenica 8 settembre 2019

Il ritorno al campionato (short version)


E’ stato l’ultimo giorno all’Ultima Spiaggia da ultimo in classifica. Poi la magia di quando trasformi i chilometri in millimetri per tornare dalla tua Fiorentina. Così prima di cedere alla Juve cederemo alla copertina leggera. E poi noi tifosi Viola sappiamo bene che avere l’ultima parola non equivale per forza ad avere sempre ragione. Come arrivare per primi sulla spiaggia non equivale a sapere cosa facesse Eva prima che arrivasse il serpente. Negli anni di transizione non ci resta che vivere con l’aspettativa di frequentare almeno campionati disinfettati e igienizzati. E in certi campionati mi basterebbe essere un millepiedi per dare mille pedate nel culo contemporaneamente a chi sbaglia un gol facile. Tanto ormai le foto di spiagge a settembre non ci fanno più invidia, preferiamo il campionato, o al limite le salsicce e i funghi. L’unica cosa è quando fai la valigia di corsa, poi torni, e non ritrovi più i tuoi pieni poteri, ma solo le prime rughe d’espressione un po’ schifata perché i funghi alla fine sono quelli presi in piscina.

sabato 7 settembre 2019

Monte peti petappete monte peti Perugia


Da Capalbio. Il rischio alla fine è che rimanga in panchina più Hagi al Genk che Montella a Firenze. Ceppiconi in ogni dove, annidati anche nei campionati minori. Così come i grillini hanno dovuto smettere di scrivere “mai col PD”, quelli del PD hanno dovuto smettere di chiamarli “grullini”, bisogna prendere atto che i ceppiconi sono ormai anche al Governo. E se è vero che in Italia stiamo cercando il Governo giusto per esclusione, prima o poi toccherà anche ad Hagi la carica di Ministro degli Interni di Centrocampo. Intanto la Nazionale ci salva dai rischi di un campionato che per noi è iniziato correndo alla velocità del buio. A questo punto la domanda sorge spontanea; è meglio avere zero punti in classifica o il frigo vuoto? Tra un po’ la Juve e poi l’Atalanta a Bergamo, bisognerebbe chiedere a Montella di andare oltre i suoi limiti, se non fosse che c’è già qualcuno che aggiungerebbe di non tornare più. Un consiglio utile in questo fine settimana nel quale non dobbiamo stare dietro alla formazione, è quello di evitare il maglioncino sulle spalle che fa più anziano. Non ho visto la partita contro il Perugia perché si sa che tira più un pelo di cinghiale... Ma a noi tifosi Viola non è mai importato avere un certo equilibrio perché siamo cresciuti con il terrore che il prezzo da pagare per un po’ di equilibrio fosse un’andatura sgangherata per tutta la vita. A maggior ragione mi preoccupa il Bambi, proprio lui che l’equilibrio non ce l’ha mai avuto, ma dai discorsi che fa su Duncan ho paura che si stia convincendo che Forrest Gump abbia avuto una grande idea quando ha mollato tutto e si è messo a correre. Me ne intendo purtroppo, si sta scavando dentro, è un cantiere aperto.

venerdì 6 settembre 2019

Rimane solo la sedia


Da Capalbio. A quanto dicevamo circa il fatto di non avere una squadra più forte dello scorso anno malgrado l’aumento del monte ingaggi (o meglio, potrebbe diventarlo ma grazie ai giovani la cui crescita è però un fattore dalle mille variabili), va integrato il dato che il valore complessivo della rosa è sceso di 16 milioni. E chi vive tutto ciò positivamente sarà senz'altro contento, anche, che nel nuovo Governo ci sia Bonafede e Speranza. Così forse Vlahovic riuscirà a segnare un gol in Serie A. Mentre Di Maio agli Esteri è come Dire Straits e non riuscire a dirlo. Per questo Rocco avrebbe fatto meglio ad assumere quel tegame di Wanda Nara al posto di Pradè, se è vero che la sua strategia ha portato Icardi a Parigi a 10 milioni l’anno (4 più del precedente contratto), in un top club europeo a giocare con Neymar, Verratti, Mbappé, che non è la stessa cosa di giocare con Kondogbia, D’Ambrosio, Politano, Gagliardini. Producendo anche ricchissime provvigioni. Mentre noi andiamo avanti con il falso nueve, le cooperative e Jobs Act vari. E si dice pure che Pradè l’avrebbe tenuto volentieri Toninelli, per poi vantarlo come suo miglior Ministro. Anche se mi sembra incredibile decidere di giocare a quattro o a tre dietro senza prima consultare la piattaforma Rousseau. Intanto il Bambi vive il tragitto tra noi e la prima vittoria targata Montella come il miglio verde. E mai che il T9 corregga un acquisto sbagliato, un giro di campo, una sconfitta contro il Genoa di Andreazzoli. Ma alla fine abbiamo almeno convenuto con il Bambi che è comunque meglio un selfie con Barone che con Morandi. Poi tornando dalla sagra del cinghiale ho apprezzato la Rita che capisce i miei silenzi e per questo non gli ho detto niente. Anche il Bambi non parla più, il mercato lo ha tramortito, i proclami di Rocco ricco ma dal gradimento a picco, i giri di campo di Barone, il miglior acquisto di Pradè, il 10 agosto che non passa mai come il 23A che va a Sorgane. Ormai la sua sedia è piena di vestiti. La Fiorentina consegnata a Montella è come quando i vestiti del Bambi non sono troppo sporchi per finire in lavatrice, e non abbastanza puliti per essere rimessi a posto. Rimane solo la sedia. Comunque viva gli americani. Da quando ci sono loro a Firenze i pompieri passano con le sirene spiegate e se i bambini salutano loro si fermano, fanno una foto insieme e poi ripartono. Va bene lo spettacolo, ma dovremo smettere di far salutare i pompieri dai nostri bambini perché nel frattempo la gente muore. O magari i pompieri vanno a spegnere solo l’entusiasmo.

giovedì 5 settembre 2019

Ce ne vogliono molti di più di posti dove non si può parlare


Il marketing che gli americani conoscono bene a breve ci convincerà che stare un passo indietro per far passare avanti chi ha fretta in classifica, è studiato, si chiama classe. Perché poi i migliori non li trovi mai in prima fila. I prodotti esposti ai supermercati, quelli davanti cercano di convincerti, ma vanno sempre presi quelli dietro. Diavoli di americani. Per questo hanno rivoluzionato una squadra che era da Champions. Per questo se va via Montella l’unico per cui riaprire lo stadio è Prandelli. Del resto è settembre, il mese del passaggio dalle zanzare alle cimici. Giornate strepitose intanto sulla Costa d’Argento, purtroppo la conformazione costiera non permette a Barone di fare dei giri di bagnasciuga. Ma solo uno squallido anda e rianda da radical chic di merda. Barone meglio alla sagra del cinghiale dove c’è un Morellino che picchia e ti fa credere di essere al 10 agosto. Non mi rimane che il bello dello staccare, non leggere i messaggi, non rispondere al telefono. La meravigliosa anarchia di un limbo di macchia mediterranea. Chissà quante preziose opinioni mi sto perdendo. Magari qualcuno avrà pure pronosticato il primo gol di Vlahovic in Serie A. Mi consolo con la fetta di pane alta tre dita a fare la scarpetta nel cinghiale alla cacciatora perfettamente speziato. A Barone spiegheremo con calma che non è un cinghiale di La Spezia. Comunque a quelli che con ancora un altro allenatore potremmo toglierci delle soddisfazioni consiglio di andare in Franciacorta dove è arrivato, novità dell’ultimo giorno di mercato, il fitness tra le vigne con il “personal wine trainer”. Al termine di ogni sessione di allenamento è prevista una degustazione del Franciacorta prodotto con l’uva della vigna/palestra. Almeno c'è una giustificazione. Intanto i maligni sostengono che l’acquisto di Pedro sia già figlio di Di Maio Ministro degli Esteri. E poi su ADL avete proprio ragione, anche al governo il napoletano ha fregato il milanese. Il Bambi che invece ce l’ha con il calabrobroccolino, ha deciso di andare in biblioteca, anche se è solo un inizio, perché ce ne vogliono molti di più di posti dove non si può parlare. E’ meglio non dire niente che inveire.

mercoledì 4 settembre 2019

Non solo fuochi d'artificio


Da Capalbio. Mercato da MLS oppure il più due di bilancio nasconde dietro il barone un vezzo con cui Cognigni ama farsi chiamare quando è a Civitanova. Bisogna anche dire che non ci sono solo i fuochi d’artificio americani, per esempio, mi arrivano mail che promettono d’ingrandirmi l’uccello in 5 giorni. Diciamo da qui al 10 agosto per essere precisi. Meglio il SI di Di Maio al 79% che il No secco di Pozzo a Pradè? Il Bambi dice che anche a Napoli, che qui tanto prendiamo ad esempio, non è riuscita l’operazione Rodriguez. Però loro un James già lo tengono. E poi gli ho detto che bisogna comunque apprezzare quanto è stato fatto dagli americani, così come quando guardiamo una ragazza con poche poppe, che poi ci sarà riconoscente per l’incoraggiamento. Lui invece sostiene che dopo ogni slancio emotivo c’è il precipizio. Non è uscito bene da questo mercato, diciamolo, le parole degli americani prima lo hanno entusiasmato, poi la realtà lo ha schiaffeggiato. Dice che era lì con i pop-corn, poi si è reso conto di essere lui il mais. Qualcuno ha già timidamente cominciato a rimpiangere Pioli, qualcun’altro i Della Valle, e c’è persino chi è arrivato a pensare che la prima Repubblica sarà ricordata come l’età dell’oro. De Paul ora forse a gennaio, così come Bibbiano adesso è stato declassato a malinteso. E addormentarsi all’istante risolverebbe almeno la metà dei nostri problemi di formazione.

martedì 3 settembre 2019

La sagra del cinghiale


Da Capalbio. E nel finale di calciomercato abbiamo preso coso. Forse l’obiettivo di Pradé era il polpo De Paul prima che si accorgesse che è morto. All’Ultima Spiaggia, là dove è nato il Pentapartito, ieri ci si chiedeva quale sarà la prima panchina a saltare tra quella di Di Francesco e Montella. La differenza tra un Conte e un Barone è che il primo fa le consultazioni e il secondo i giri di campo. E senza farla tanto lunga su chi è arrivato, che siano prestiti, svincolati, terze scelte o vecchie glorie, Pradè ha solo bisogno di un correttore di bozze. L’importante è che per me l’estate finisce solo quando mi rimetto i jeans. Quando poi mi ha chiamato il Bambi perché voleva analizzare il mercato, impaurito dalla lotta per la retrocessione, ho preso la palla al balzo e gli ho mandato un culo. L’unico accenno di fatto è una speranza, quando ho saputo di Icardi a Parigi ho sperato che ci ridassero la Gioconda. Mentre invece ci rimane un monte ingaggi più alto a fronte di una squadra che non è stata rafforzata. Rammarichi? Uno, ma perché non ce l’abbiamo anche noi una piattaforma dove votare? Almeno per dire No a Ghezzal. Domani c’è la sagra del cinghiale, nel borgo medioevale, pochi piatti, cinghiali della riserva di Monteti, e vini locali. Invece di scegliere a quale prossimo allenatore dare la colpa mi concentrerò a scegliere tra il cinghiale alla cacciatora, la bistecca, gli ammazzafegati (salsicce di cinghiale e fegato cotte sulla brace), cotiche e fagioli. Il Bambi dice che dopo aver lasciati scoperti i ruoli chiave, e visti gli arrivi di Ghezzal, Caceres Dalbert, dopo aver letto per mesi di Suso, De Paul, Berardi, Politano, e dopo i botti del 10 agosto, non c’era bisogno di arrivare fino a Capalbio per gli ammazzafegati.

lunedì 2 settembre 2019

L'ho seguita io per voi


Da Capalbio. La cosa positiva è avere evitato l’imbarcata anche oggi, questa volta grazie ai pali e al portiere. La sconfitta è invece diventata un grande classico di Montella. Come lo zuccotto. E’ bastato un Ghiglione qualsiasi per fare a fette il Guaglione, così come era bastato una squadra di serie C per illudere gli amanti del circo. E se non possiamo parlare di vittoria nemmeno oggi allora parliamo di cose serie; mancano 114 giorni a Natale, 154 a Sanremo, e tra 256 c’è la finale dell’Eurovision. Per non accennare al fatidico 10 agosto. E menomale che Pioli lo scorso anno, vista la malaparata, gli ha voluto bene a questi ragazzi e ha fatto in modo di salvaguardarli, li avesse messi dentro in quelle circostanze non avrebbe fatto certo il loro bene. Oggi lo abbiamo visto cosa significa puntare su una squadra così giovane. Difficile avere continuità di prestazione, difficile andare a giocare in certi stadi con le gradinate a ridosso, anche se il modus operandi per non vincere è sempre lo stesso. Come quello dei serial killers. Giocatori molto interessanti, ma non certo pronti, figuriamoci lo scorso anno. Sarebbe stata retrocessione. Pronti intendo per affrontare una stagione da protagonisti in situazioni di classifica che anche quest’anno potrebbero farsi difficili. Per il Bambi che è uno che però non si arrende mai malgrado gli zero punti in classifica, oggi è il 33 agosto. Vlahovic o Boateng, vittoria o non vittoria, una certezza non ce la toglie nessuno; fino a ottobre sarà settembre. E poi dissolutezza in difesa mezza bellezza. Almeno mi consolo con il cielo stellato sopra di me, mentre il povero Bambi con il pan di stelle dentro di lui. E’ per questo che a me stanno stretti i giri di campo di Joe, le vecchie glorie, gli svincolati, i nani da giardino, e la classifica che già piange, mentre a lui i vestiti dell’anno scorso. Siccome leggo che ci sono sempre molte difficoltà nel blog a vedere la partita per via di un'affannosa ricerca di link validi, l’ho seguita io per voi, così posso garantirvi che con un altro allenatore siamo da Champions.

domenica 1 settembre 2019

Settembre


Da Capalbio. In attesa della vittoria che manca da febbraio. Adesso la lotta è a tre tra Salvini, Pradè e Wanda Nara, una sorta di Yoko Ono dei Beatles. Mentre per il Governo giallorosso siamo già al derby. Ho controllato le previsioni del tempo e mi sono accorto che ne è rimasto veramente poco da qui al 10 agosto. Vedendo la peluria su certe gambe avrei detto invece che l’estate sta finendo. Però mi fido più di Pradè. Per non dire di Montella. Se poi la vittoria non arriva neanche a Genova  non mi faccio né in qua né in là. Ho sviluppato la pazienza quando ancora spedivamo le cartoline ad agosto poi tornavamo a casa, scuola, lavoro, amore e poi arrivavano. Non solo. Quando aspettavo che sviluppassero i rullini, 36 foto di cui solo un paio decenti. Settembre significa che vincere oggi ci permette di allungare di un mese il periodo del digiuno. Poi se fa la voce grossa anche Di Maio, allora è proprio arrivata l’ora dei tre punti. Comunque per questa stagione, con la Rita abbiamo studiato un apposito menù-campionato, molto semplice, ogni volta che gioca la Fiorentina lei fa le lasagne. Se la squadra non vince almeno mangiamo le lasagne. Nel caso di mancata vittoria uscirò a fingere comprensione verso il genere umano attraverso atteggiamenti socialmente accettabili. Alla fine forse solo Silvio può aiutare il Paese. Mentre già si parla di Cottarelli all’Economia. E dopo Juve-Napoli questa è davvero una buona annata per i rosari.