.

.

sabato 28 settembre 2019

Parole sedimentate


Chissà come mai il tifoso sa sempre quale formazione schierare, quale sostituzione effettuare, quale giocatore semisconosciuto andare a prelevare nello Zimbabwe, ma quando va al supermercato e vede le acciughe sott’olio sprofonda nel dubbio più atroce; ci saranno a casa? Poi le prende perché non ricorda e perché tanto non scadono. Il Bambi ha in dispensa 54 barattoli di acciughe sott’olio, ma allo stesso tempo sarebbe capace di andare in Champions con l’ottavo monte ingaggi. Bambi che prima quando sentiva il fuoco dentro era solo per la trasferta di Milano, ora invece è per la gastrite. E se a Firenze stiamo ancora parlando di stadio nuovo significa che Greta Thunberg non sta esagerando. Poi malgrado la vittoria contro la Samp rimango dell’idea che se non ce l’hai a morte con qualcuno, anche se compensi in parte perdonando Cecchi Gori, non puoi frequentare un blog. Dal di qua invece, se avessi qualcosa d’intelligente da scrivere non sarebbero editoriali. In più mettici che quando scrivo indosso sempre calzini con giarrettiera al polpaccio. Sarà per questo che a me nessuno ha mai chiesto l’intenzione di voto. Così come non ho mai incontrato nessuno dal pizzicagnolo che comprasse il prosciutto per gli occhi malgrado Hagi sia relegato al Genk. Adesso si parla di tassare le merendine, e allora mi chiedo se chi pensa a certi provvedimenti è mai stato a Napoli dove alle 8:30 già si pensa alla pizza fritta, tifosi del Napoli che evidentemente volano alto oltre le merendine, ancora più in alto della squadra di Ancelotti. Poi ti togli dall’ultimo posto in classifica e ti rimangono comunque i pelucchi sulla maglia. In questi anni ho usato molte parole, altre invece le ho lasciate a sedimentare. E sedimentate nella coscienza, ieri ne sono riaffiorate alcune per ricordarmi che a forza di stare dietro a quei benedetti tre punti che non arrivavano mai ci siamo dimenticati del soldato Ryan.

Nessun commento:

Posta un commento