.

.

martedì 30 aprile 2019

Il foglio scarabocchiato


Non dobbiamo odiare il lunedì, partita o non partita persa, serve a riportarci alla realtà. Doveva esserci un cambio di allenatore per capire che il lunedì è un giorno di merda? Forse si, almeno per i ceppiconi. Quelli che quando iniziano a stare attenti all’alimentazione si sporcano molto meno. Che senso avrebbero i tifosi senza allenatori, così come i tatuatori senza i calciatori che cazzo farebbero. Io che sono stato incapace di odiare Pioli oggi mi rendo conto di cosa mi sono perso. Quanti punti mi sono perso. Adesso non riesco più a interpretare, ho bisogno di cose sfacciatamente manifeste. Tipo una bella manovra. Sono un quasi cinquantasettenne banale, mi basta un gol del centravanti per commuovermi e scoppiare a piangere. A prescindere dagli effettivi benefici che questo comporta, l’esonero è da considerarsi il miglior designer d’interni emotivi. Ieri dopo la partita ho parlato con il Pizzichi, grande accusatore di Pioli della prima ora, che dopo il terzo bicchiere di vino, sarà stato l'affinamento in barrìque di rovere francese capace di tirare fuori il meglio anche dal suo carattere, si è ricreduto e alla fine ha ringraziato Pioli per essere riuscito a racimolare 39 punti. Cosa del resto che avevo già detto in tempi di affinamento in cemento, quando ancora si pensava di avere del cognac al posto del vin santo. Pizzichi che ha finito la serata battendo la testa nei cantuccini. Comunque anche Montella ha contribuito alla salvezza con un punto che alla fine potrebbe essere proprio quello decisivo. Il Bambi invece non fa nessun mea culpa, anzi inveisce ancora e sostiene che il rigore sbagliato sia colpa di Pioli perché Montella non ha avuto ancora il tempo di cambiare la lista dei tiratori. Anche la squadra è molto indaffarata a mostrare le sue qualità, è tutta con Montella, ma ancora non ha fatto in tempo a dimostrarlo. Adesso che siamo passati dall’altra parte della classifica l’obiettivo rimane quello di farsi superare anche da Spal, Bologna e Genoa, per poter dire un giorno che con Prandelli saremmo da Mitropa Cup. A questo punto dico che se ci fosse un altro Direttore Sportivo al posto di Corvino rimarrebbero solo Muriel e Veretout a giocarsi lo scettro del più grasso. Corvino che personalmente mi sembra essere il massimo indiziato a cui addebitare le colpe di questa stagione fallimentare. In questo finale di campionato cerchiamo almeno di evitare di mandare al massacro i giovani della Primavera, oltre naturalmente a stare più attenti, e qui mi riferisco ai più esperti nello spogliatoio, a scambiare gli schemi con il foglio scarabocchiato di quando Montella sta al telefono pensando ai cazzi suoi.

lunedì 29 aprile 2019

Il rischio è quello di non potersi buttare più nemmeno sulla pizza


Dai Vincè almeno pareggiamola! Per sorpassare il Cagliari sennò come facciamo a zittire Adani. Quello che ha sempre difeso il ceppicone è capace di farci i conti in tasca e di snocciolarci statistiche su quanti punti erano più indietro Spal e Sassuolo prima del tuo arrivo. Un pareggio penso che oggi possa essere finalmente apprezzato anche qui sul blog. Vedendo De Mita ricandidarsi a 91 anni mi sono venuti però degli strani pensieri che ho subito ricacciato indietro, tipo se non vinciamo allora anche uno zombie come Cavasin poteva fare meglio di Montella. A scanso di equivoci, e di chi prima faceva la media punti a partita a supporto delle proprie convinzioni, e da qualche settimana ha smesso perché evidentemente più impegnato a combattere l’allergia dai pollini senza uso di antistaminici, a me Montella è sempre piaciuto e la sua precedente Fiorentina mi è piaciuta molto più di quella di Pioli. Naturalmente. Ceppicone che non ho mai affermato essere un genio della panchina, ma che ho solo cercato di difendere dal bullismo da tastiera. Io tifo per la Fiorentina e quindi anche per Montella, ma non possiamo pensare che se prima addossavamo a Pioli la colpa di mortificare il potenziale della squadra, oggi che ce ne siamo finalmente liberati si possa accettare di fare addirittura peggio girando la testa dall'altra parte. E non possiamo neanche richiamare Pioli perché si è dimesso. Quindi cominciamo a dimostrarle tutte queste grandi qualità. E comunque anche da un punto di vista metereologico sono abbastanza fiducioso che un temporale di questi giorni non possa fare più danni di quello che ha fatto Pioli. Qui c’è gente che ai tempi del ceppicone è stata costretta a rifugiarsi nella pizza, ma per noi che la Fiorentina è comunque rimasta pane quotidiano, adesso il rischio è addirittura più alto se Montella non ci conferma che abbiamo una squadra di valore. Il rischio è quello di diventare celiaci davanti a una farina zero a zero. E allora anche oggi donne mitologiche tutte poppe e culo.

domenica 28 aprile 2019

Vincere durante Montalbano


Per non concedere altri alibi alla squadra la porta da chiudere non è quella di Lafont, ma quella alle spalle. Pioli ormai non c’è più. Si stupiscono perché a Trieste gli atleti africani non potranno partecipare alla maratona, e nessuno dice niente che a Firenze è un anno che giochiamo senza centravanti. Mentre tra le sparizioni misteriose della storia, ai dinosauri e alle navi nel triangolo delle Bermude, oggi si aggiungono le responsabilità dei giocatori Viola, quelle di Corvino e della società. L’eventuale mancata vittoria di domani potrebbe essere superata riuscendo a non rimanere più delusi dalle delusioni. Questa si che sarebbe una vittoria. E anche oggi quindi, che donne mitologiche siano. Per onorare gli allenatori leggenda e per combattere l’Adani che è in noi. Il Bambi non è rammaricato solo per le occasioni sprecate da questa Fiorentina, non appena sente l’accento bolognese non resiste e fa presente che i tortellini con la panna sono una delle cose più buone al mondo per essere sprecati nel brodo. L’astinenza da vittoria ci porterà all’estinzione, non i cambiamenti climatici. Era appena uscito un disco di Concato l’ultima volta che abbiamo vinto. Poi il gol in contropiede al 95° quando l’avversario non ha più tempo di rimontare, Simeone che sembra Van Basten, insomma è lunedì e il momento giusto sta suonando alla porta da 5 minuti, ma io ho le cuffie per non perdere una parola di Montalbano mentre passano i primi motorini smarmittati della stagione. Come quando la Beatrice dalle poppe grosse scese dalla moto e andò a prendermi il gelato, avere il pensiero a quei due seni duri ancora piantati nella schiena, e provare a leccarlo con il casco indossato senza aver tirato su nemmeno la visiera.

sabato 27 aprile 2019

Espresso napoletano


“Sbaliando” s’impara, vecchio proverbio che non vale certo per una squadra che ce l’ha come tratto distintivo quello di non saper gestire il vantaggio, di non saper concretizzare le occasioni da rete. Storia triste di una stagione, errori individuali che raccontano bene la scarsa attitudine ad essere determinanti. E a questo punto il timore è che questi giocatori possano mandare a puttana anche il pianeta mentre io mi sbatto con l’acqua in vetro. Ma per darvi la possibilità di dimostrare che questa rosa è invece valida, e che sono solo io quello che non capisce di calcio, mi piacerebbe tanto che facessero il remake di “Campioni il sogno” con voi che fate la formazione da casa e così riusciamo a battere persino il Sassuolo. Se succederà questo vi prometto che tornerò a casa, chiuderò tutte le persiane, e starò al buio ad ascoltare “Uomini soli” dei Pooh. E se in Kuwait una dottoressa dice di curare l’omosessualità con le supposte tutto è possibile. Si, anche che giochi Montiel. O forse ha ragione il Benedetti, mio compagno di banco alle elementari, che oggi allena una squadra femminile di pallavolo. Dopo l’avvicendamento in panchina senza apparenti risultati solo per chi non se ne intende come me, la compagna del Bambi ha deciso di sedersi a gambe larghe, senza vergogna. Siede come chi non ha più niente da perdere. A parte contro il Sassuolo. Mentre lui se perdiamo contro De Zerbi ha deciso di respirare l’aroma di caffè napoletano a pieni polmoni, per capire meglio l’apporto di Montella, e dice anche che è una fortuna giocare di lunedì così almeno non potranno farci barba e capelli.

venerdì 26 aprile 2019

In controluce



La solita Fiorentina capace di trovare il vantaggio ma incapace di gestirlo. DNA di una squadra che manca di personalità e di qualità in mezzo al campo, priva di un centravanti (Montella di due non ne fa giocare neanche uno a dimostrazione di quanto ci punti), e con un portiere più concentrato a combattere i brufoli che a trattenere un pallone. Cose già viste anche quando i tempi erano quelli della caccia alle streghe. Squadra che ha perso per strada anche certezze come Pezzella e Hugo. E la scelta di Ceccherini non paga. Ma siccome Montella non è un mediocre adesso non rimane che rifarcela con il destino cinico e baro. Oppure con la preparazione atletica. O con l’arbitro. Oggi che dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia bisogna per forza e per onestà parlare di stagione fallimentare. E intanto che ci viene in mente qualche altro primo problema con cui prendercela possiamo riporre le speranze un po’ ammaccate in Vlahovic, e nelle zampette da merlo di Montiel. Se continueranno a non giocare ci metteremo a seguire con affetto la carriera di Hagi, visto che Ilicic lo avevamo già bocciato. Ho implorato il Bambi di non dire che la Fiorentina ha fatto anche cose buone ieri, proprio il 25 Aprile, qualcuno potrebbe sempre dire che anche Mussolini le ha fatte. Comunque in controluce si vede la filigrana dei giocatori buoni, e per me purtroppo non ce ne sono molti in questa Fiorentina. L’errore di Montella semmai è quello di averla accettata questa squadra, forse troppo ghiotta l’occasione di ritornare su una panchina importante dopo le recenti esperienze negative, ma con la speranza che abbia avuto garanzie per il prossimo anno, che poi diventerebbero anche le nostre. Montella la cui Fiorentina mi è piaciuta molto di più di quella di Pioli, Montella la cui attuale Fiorentina ha pur fatto vedere qualcosa di buono tra le righe. A parte i risultati. Voglio trovare un senso a questa squadra, anche se questa squadra un senso non ce l’ha, la canticchiavo stamani sotto la doccia mentre mi sciacquavo da dosso l’ennesima delusione. E dopo la leggenda dell’allenatore ceppicone ho deciso di dire basta a tutta questa mediocrità, e anche in onore di Montella da oggi posterò solo donne mitologiche. A questo punto che la colpa è sempre e solo di Pioli, mai di chi va in campo e di chi questa squadra l’ha costruita sbagliando tutti gli acquisti, squadra in cui anche un giocatore come Muriel risulta inutile, esorto maggio a darsi una mossa. Finalmente torneremo a vincere perché almeno il futuro non potrà essere rimontato dal passato.

giovedì 25 aprile 2019

Il chiodo fisso


Per allentare la tensione il quesito di oggi è su chi ha i capezzoli più lunghi. Poi forse potranno essere anche i lancioni lunghi ad aprirci le porte del Paradiso. Dopo la partita di stasera capiremo meglio cosa ci appare all’orizzonte, che in quanto tale è anche utile per avvalorare le tesi dei terrapiattisti, tipo quella che con qualsiasi altro allenatore all’infuori di Pioli bisogna fare un gol più degli altri per vincere. Intanto in Ucraina vince un comico con la battuta “Simeone ha fatto meno gol di Benassi”. Comunque ricordatevi che la prova costume è ancora lontana, mentre vuoi che non ci sia una pizzeria a due passi? E se Montella ci mostrerà finalmente uno sviluppo del gioco, degli sbocchi offensivi, il giusto equilibrio tra i reparti, una difesa blindata, avranno avuto ragione i contestatori di Pioli al pari del Bambi che ha voluto la cyclette e ora ci appende gli abiti. O chi ha qualsiasi altro chiodo fisso (o capezzolo) dove appendere quadri. Gli ho detto che prima andavamo allo stadio ed ora la vediamo in televisione, andavamo al bar e adesso ne parliamo sul blog, prima trombavamo e ora facciamo sesso virtuale, non usciamo più con gli amici ma facciamo gruppi WhatsApp. Un tempo insomma vincevamo qualcosa, la passera era pelosa, oggi che è arrivato il terzo millennio ci rimane un mondo dove esistono ancora alberghi con la moquette. E per onorare al meglio il 25 Aprile non ci resta che liberare più giocatori possibile davanti al portiere. Un altro vantaggio dovuto al cambio dell’allenatore è che almeno non ce ne frega niente che il prezzo della benzina è salito così tanto. Se poi stasera si mette male possiamo sempre usare il nostro tifo virtuale per allargare la porta dell’Atalanta con il photoshop.

mercoledì 24 aprile 2019

Quella maledetta sostanza


Dai Vincenzino facci sognare perché qui a Firenze siamo sempre pronti a rimpiangere. Sappilo. E’ successo anche con Salvini, e oggi ci vengono i lucciconi quando pensiamo ad Alfano Ministro dell’Interno. Ma se non andrà bene potremo sempre dire che era tutto interessante fino alla parola omeopatico. Il cambio dell’allenatore intendo. Intanto spiegate bene a Simeone che cosa s’intende in Italia per “ponte”, perché la partita di domani ci casca proprio nel mezzo, o alla fine ci fischiano pure punizione contro. Il Bambi è pronto, tanto ha ormai preso l’abitudine di lasciare la macchina in doppia fila perché sostiene che è passato molto tempo dall’ultima volta che abbiamo vinto qualcosa, e la vita è troppo breve per cercare parcheggio. Alla fine passiamo troppo tempo a perderlo. Oggi che finalmente non c’è più posso confessare perché ho preso le difese di Pioli malgrado gioco e risultati latitassero. Un giorno il Bambi mi ha rivelato che per incazzarsi meglio nei suoi confronti, abituato a galleggiare nel ridimensionamento e quindi ormai privato della capacità di critica, un suo amico ex spacciatore gli passò una potente sostanza capace di scatenare ira furente per inibire il proprio lato umano e così coniare appellativi triviali da stadio tipo “ceppicone”. Una volta ho voluto provarla anche io perché non ci credevo, e non ho fatto altro che ripetere “sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa”. Fino a quando non è svanito l’effetto della terribile sostanza. E soprattutto pronunciando "capra" con astio assoluto. Mi sono segnato il nome in codice di quella maledetta sostanza; 56AR81 V177OR10 così da evitarvi di assumerla, e in caso di eliminazione dalla Coppa Italia poter continuare a fare i complimenti a Montella.

martedì 23 aprile 2019

Sotto pergolati di glicine



Nell’ultimo anno abbiamo visto Salvini fare il poliziotto, il carabiniere, il demolitore, il pastore, il tifoso, l’armaiolo, ma mai si è visto Simeone fare il centravanti. E chissà quanto sesso ci toccherà fare per smaltire questi pranzi di Pasqua. Mentre il vento di ieri ci ha portato via il Super Santos dopo appena 5 minuti di Pasquetta. E poi la frittata di piselli. Forse ho capito perché dopo le due partite con Montella c’è tutta questa ritrovata fiducia, probabilmente perché noi malinconici più siamo malinconici e più siamo felici. Andare a Bergamo con Pioli sarebbe stato come iniziare un barbecue senza una Moretti aperta, la griglia lo capisce subito e fa morire la brace. L’unico rammarico per le dimissioni di Pioli è che si era liberato un posto sulla croce. Ma se non servirà nemmeno Montella ci consoleremo riempiendo carrelli on-line. Il Bambi è già d’accordo con la sua compagna che piange sempre quando la Fiorentina esce da una coppa, così giovedì non dovrà mettersi un mascara che costi più di 15 euro. I portieri in uscita che sanno ancora ipnotizzare gli attaccanti, e gli attaccanti che sanno ancora scavalcarli con un tocco sotto, patrimonio dell’umanità. Una Pasquetta con gente che sotto pergolati di glicine ha perfino voglia di parlare del gol sbagliato da Dabo nel finale di partita contro la Juve. C’è chi giustifica Dabo per la stanchezza, come sono lontani i tempi in cui i gol sbagliati per stanchezza erano invece una colpa di Pioli per il suo modo di intendere il calcio. Meglio quindi sentire lamentarsi della vita chi non si ricorda quale pregio si porta dietro. Finisce.

lunedì 22 aprile 2019

Il centravanti



Non avevo trovato il Kerner ma non è che sono venuto via a mani vuote, e quando bevi parecchio Sylvaner Praepositus e non ti ricordi più i nomi dei parenti, basta aprire WhatsApp. Così dopo la rivoluzione Montella, come unica delusione rimane solo la sorpresa dell’uovo. Fognini che vince finalmente qualcosa è la giusta premessa a un giovedì grasso di soddisfazioni se consideriamo contemporaneamente in campo Veretout e Muriel. Della risorta Fiorentina, uguali a prima per adesso rimangono solo i risultati, come quella volta che la Beatrice dalle poppe grosse mi promise che mi avrebbe fatto impazzire, e poi tirò fuori un puzzle di 1200 pezzi con la foto del Ponte Vecchio. Speriamo che non valga il detto “meglio un uovo oggi che una colomba giovedì”. La Rita prende spunto dai cambiamenti di Montella per ribadire che sono sempre il solito, quello che non si accorge mai di niente, con un particolare riferimento a quando torna dal parrucchiere, se è vero che la Fiorentina è risorta e io non me ne sono accorto. E che la rinascita ci sia lieve allora. Non è vero poi che sono così poco attento e insensibile, ieri per esempio ho dedicato a Simeone il pugno che ha rotto l’uovo. Ho molte aspettative per giovedì perché so che Vincenzino tirerà fuori dal cilindro la giusta mossa per sorprendere quel marpione del Gasp, ed ho come la sensazione che possa trarre ispirazione proprio dalla giornata di oggi (e dal Milan di Gattuso). Prima di dirvi quale sarà secondo me la sorpresa di Montella, vi testo per capire se anche voi avete l’intuizione giusta, voi che parlate tanto, e vi chiedo chi ha le poppe più grandi. La soluzione ve la darò in giornata oppure domani. Tornando a giovedì già me lo vedo, Simeone in panchina, Montiel in tribuna, Hagi alla Roma, e lui la novità che deciderà la partita; Pasquettà come centravanti.

domenica 21 aprile 2019

Lo stato di grazia



Cose già viste, soliti pregi e soliti difetti. Senza Muriel, comunque a intermittenza, senza centravanti e con un portiere acerbo, ennesimo vantaggio buttato via. Non sono bastate le praterie del primo tempo, la depressione bianconera, poi i pali, e in mezzo il regalo di Pezzella che non se l’è sentita proprio di presentarsi a mani vuote alla festa juventina. Non è bastato il pranzo di Pasqua all’orizzonte per rinunciare alla sagra del gol mangiato. L'occasione fallita da Dabo allo scadere è la perfetta ciliegina sulla torta. Il dessert insomma di un film già visto. Però andiamo a Bergamo con una nuova consapevolezza e credibilità. Lo show di Chiesa conferma la sua grande crescita, mentre la sua uscita è l’indicazione crudele che senza di lui cala la notte. Che poi con Gerson diventa fonda. Siamo la squadra con il peggior centravanti del campionato. Il problema di questa squadra è che manca il centrocampo, il consumismo lo celebriamo tutto quando sprechiamo l’impossibile davanti alla porta, mentre in difesa ci coglie il senso di colpa per aver sprecato così tanto, e allora cerchiamo di rimediare se possibile anche con l'autogol. Ma quello che non manca mai è l’educazione, squadra gentile e che sa come comportarsi quando c’è da non ferire l’avversario. Non puoi togliere alla Juve la possibilità di festeggiare il triplete. Scudetto, Pasqua e Pasquetta. Siamo la famiglia perfetta del Mulino Bianco, ma con Simeone che apre l’uovo di Pasqua in anticipo. Rimango comunque fiducioso per giovedì, per quel primo tempo, perché certe cose buone le avevamo mostrate anche prima, e perché Vincenzino gli spiegherà se è nato prima il casatiello o il “Mo mo magn natu piezz”. La serenità per andare a vincere a Bergamo del resto non può che passare per una sana, consistente e neanche troppo celata domanda: ma davvero abbiamo buttato via 24 punti dopo essere andati in vantaggio? E Vincenzo non ha ancora sfruttato la carta Montiel solo perché è capitato proprio in pieno periodo pasquale, e davanti alle pastiere in frigo non se l’è sentita di mostrare il Danacol. Oggi il nostro è uno stato di grazia, la Pasqua non c’entra niente, di quando il meglio e il peggio della squadra coincidono.

sabato 20 aprile 2019

L'insegnamento di Cognigni


Prima lo sognavamo per aumentare i fatturati ed accedere così a quella benedetta dimensione nella quale si lotta per qualcosa. Nel frattempo però sono passati gli anni, e tra un po’, da anziani, sogneremo il nuovo stadio in quanto cantiere. Tempo che è trascorso invano non solo perché non abbiamo vinto niente, ma anche perché non è servito a capire se c’è veramente qualcuno a cui piacciono le colombe. Mentre l’uovo serve al Bambi per capire di chi fidarsi, di solito fa scegliere tra quello al cioccolato fondente e quello al latte, e a chi sceglie quello fondente da del vigliacco ipocrita e gobbo. Del resto anche il mio pesce ha provato a fare il grande salto, anche se la sua dimensione non è la Champion ma il mare aperto, con tutti i rischi del caso. Quelli che più volte ci ha spiegato invano Cognigni. E non intendo il venerdì che bene o male è sempre santo. Anche se il ragioniere di Civitanova Marche non è del tutto affidabile visto che ha finito per la seconda volta “Il maestro e Margherita” e non gli è piaciuto nessuna delle due. Comunque sempre meglio del Bambi quando andava a Pamplona a fare lo sgambetto a quelli che corrono e irridono i tori. O si era messo a sviluppare un algoritmo per appaiare i calzini. Da dove veniamo e chi siamo bene o male ormai lo dovremmo aver capito, adesso rimane aperto l’interrogativo su dove andiamo per Pasquetta. E a proposito di partita con la Juve il Bambi è più incazzato con Greta Thunmberg che con Simeone, l’avrete ascoltata quando dice “Ci avete rubato il futuro”; cara Greta a noi ci hanno rubato anche lo scudetto del ‘82. E poi a prescindere da come andrà a finire oggi, all’Europa League diciamo che non vogliamo uscire dall’Euro anche quest’anno, ma che comunque facciano come se non ci fossimo.

venerdì 19 aprile 2019

Siamo un brutto esempio


A Napoli è andata bene solo a chi aveva sparato tutti i fuochi quando è uscita la Juve, altrimenti se li sarebbe dovuti tenere sotto il letto chissà per quanto tempo ancora. Un amico di Pozzuoli del Bambi, dopo aver preso atto che il campionato è finito sei mesi fa, la Coppa Italia pure, e adesso anche l’Europa League, dopo essersi domandato cosa fare fino a settembre, si è risposto tirando fuori i casatielli e le pastiere. Perché ci sono profumi che sono macchine del tempo. Pare che il Governo stia pensando di inserire tra i lavori usuranti anche quello del tifoso. Tra quelli più intraprendenti c’è chi è uscito a fare una colletta per Notre Dame e poi ci si è comprato la droga, e chi si è buttato sul business delle felpe geolocalizzate. E’ proprio quando la compagna del Bambi lo vede ridotto come nel post Ciofani, o vede il suo amico di Pozzuoli consolarsi con i dolci e la card del reddito di cittadinanza che se ne riesce con un un suo cavallo di battaglia sui figli che vanno educati al bello perché hanno troppo poco tempo per diventare come noi. Non a caso il Bambi cerca accuratamente le sue prede, in questi giorni non perde occasione per chiedere “fai il ponte?” a chi ha partita IVA. Non solo, va avanzando l’ipotesi che se è vero che con la chiusure delle scuole il traffico è drasticamente diminuito, allora bisogna chiudere le scuole per salvaguardare l’ambiente. E le giornate si sono allungate troppo per piangere in macchina in quei pomeriggi tristi dove vai direttamente a Novacella a prendere il Kerner Praepositus per il pranzo di Pasqua, ma è esaurito e il base non mi interessa perché c’è già Simeone.

giovedì 18 aprile 2019

Siamo ciò che mangiamo



Il Bambi ha voluto associare il cibo al ricordo di uno scudetto Viola, alla fine è venuto fuori; pane, burro e zucchero, Orzoro, latte condensato, croste di formaggio nella pastina, Nesquik e Ciaocrem. Forse qualcosa è più vicino alla Coppa Italia vinta a Roma contro il Milan. Oggi in autofinanziamento prepara la pasta con il Condiscoglio Arbi surgelato. E menomale che la nonna è morta e non può vedere. Sempre a proposito di alimenti e del fatto che non ha ancora smaltito la sconfitta interna contro il Frosinone, ieri sosteneva che andrebbe smaltito anche l’olio delle scatolette di tonno. Confessando che negli anni di Pioli si è talmente rattristato che ha fritto una sola volta. Peggio di lui stanno solo quei poveri guardiani dei porti che ogni sera fanno il giro con catene e lucchetti. Gli ho detto di smetterla e di guardare la luce di certe sere, di camminare guardando il cielo. Di annusare l’aria, socchiudere gli occhi e allentare la presa. Concedersi una speranza piccola piccola come vincere a Bergamo. Parole sprecate perché lui invece è di quelli che se gira l’angolo e il sole lo abbaglia, alza le mani aperte al cielo, se le porta subito agli occhi e cerca l’appoggio di un muro o di un lampione gemendo con sofferenza. Non perde mai occasione per fare del melodramma. E’ancora troppo vivo il ricordo di Ciofani per andare oltre. E poi noi siamo ciò che mangiamo. E gli psicologi studiano per spiegarci a cosa serve mettere il peperone negli spiedini di carne. Che poi è come avere una squadra di calcio con Simeone centravanti e Pioli in panchina. Come del resto io che questo editoriale potevo scriverlo anche meglio ma ieri ho bevuto solo acqua naturale.

mercoledì 17 aprile 2019

Meglio due fustini in cambio di uno


Oggi vi segnalo la versione terrapiattista dell’uovo di Pasqua secondo Majani. E poi vi esorto a non incazzarvi se i Della Valle parteciperanno al restauro di Notre Dame a scapito di un centravanti vero. Anche perché è da ieri che tutto va bene. E in famiglia non è neanche una novità visto che lo abbiamo sempre preferito al Dash. Si, decisamente meglio 2 fustini in cambio di uno. Anzi 1 in cambio di 2 perché in trasferta. Poi giusto una riflessione in una giornata così serena, la storia di un amico pasticcere del Bambi che ci deve far pensare dopo l’esonero di Pioli e la vittoria dell’Ajax. A questo suo amico le cose sono andate via via sempre peggio, lui sostiene per via degli intolleranti (lattosio, glutine ecc). Così alla fine ha dovuto vendere la sua pasticceria a un cinese che gli da 500 euro al mese per 10 anni. E’ andato in depressione perché non ci campava, un po' ha influito anche Pioli e tutti ‘sti pareggi. Si è chiuso in casa a guardare la televisione per non spendere. Poi una sera ha visto il servizio delle Iene sulle chat erotiche per single che rubano i dati ai frequentatori. Ma la cosa che lo ha interessato è stata la possibilità del guadagno. Così ha contattato la chat e si è proposto come operatore. Ha fatto un corso online di due ore e ora si collega per 10 ore al giorno con uomini eccitabili presentandosi come Chantal. In cambio gli vengono versati 7-800 euro al mese su un conte corrente in un paradiso fiscale. Lo racconto solo perché magari stamani c’è un intollerante (inteso come uno che ce l’aveva con Pioli) che sta per eccitarsi con Chantal.

martedì 16 aprile 2019

Almeno tre volte al giorno



Tra un po si parlerà di resurrezione. Simeone? Poi Vlahovic sarà il nostro Barabba. Alla fine peggio io che mi ero invaghito di Pioli o quel detenuto che si è invaghito di Rosa Bazzi? E forse domenica ci scambieremo finalmente un segno di pace fiscale. Se sabato segna il Cholito ho già ingaggiato un’orchestrina Mariachi, a quel punto loro gireranno per San Frediano e io li accompagnerò gioiendo dopo ogni boccata di elio. Intanto sfrutto l’occasione di essere al Brennero, stasera esco per abbassare la temperatura delle aspettative in vista della partita con la Juve e della semifinale di Coppa Italia, tenendo il livello delle endorfine su valori estremamente bassi. Nel malaugurato caso che le cose non vadano bene il Bambi ha fatto un salto all’Ikea in modo che le ombre possano farla finita anche di essere tali. Dopo il “devi morire” di Cagliari, sabato contro la Juve al gobbo di Notre Dame sarà intonato “Devi bruciare”. Poi non ci dobbiamo sorprendere troppo se Samp, Toro e Atalanta hanno più punti di noi, pensate piuttosto a Rosa Bazzi che ha più uomini di Charlize Theron. E’ un mondaccio quello che brucia speranze piuttosto che calorie, dobbiamo trovare la forza di sorridere comunque e di non lasciare solo Montella, io lo faccio almeno tre volte al giorno per lavarmi i denti.

lunedì 15 aprile 2019

Il gusto rétro della vittoria



E così anche con Montella se non segni al massimo puoi pareggiare. il 3-5-2 fresco di stampa però non può essere ancora inserito negli automatismi della squadra. Ma nella vita non bisogna mai arrendersi, torneremo a vincere, nel frattempo la domenica mattina quando ci si sveglia troppo presto non dobbiamo darci per vinti come contro il Frosinone, è nostro dovere provare a fare un altro pisolino. Il Bambi ha avuto una soffiata, secondo lui i tifosi della Fiesole hanno usato lo sciopero per mascherare la loro vera intenzione nella Domenica delle Palme, quella di andare a far benedire i ramoscelli d’ulivo senza risultare poi poco credibili nel momento di contestare duramente i Della Valle. La partita è scivolata via noiosa, e io il livello di noia lo misuro dall’ora in cui mi viene voglia di cenare. Così ieri abbiamo optato per una merenda-cena. Mentre il Pizzichi per smentire la versione del Bambi sostiene che lo sciopero della curva era invece uno sciopero vero, talmente vero che il down di Facebook, Instagram e WhatsApp sono stati solo il modo di mascherare l’adesione allo sciopero dei Social, per non schierarsi pubblicamente e perdere consensi dei tifosi delle altre squadre. Intanto ho approfittato di un mercatino dell’usato, e per riscoprire il gusto rétro della vittoria ho comprato una sedia a dondolo dalla quale leggo le favole a Tommaso malgrado abbia 20 anni. E la parte del corpo che ormai guardo di più in una persona è il pareggio. Di buono a differenza di quando c’era Pioli, grazie a Montella e a Simeone che ne ha subito beneficiato, mi è venuta voglia di fare le tracce per i tubi. Il futuro è dalla nostra parte, e a Bergamo vinceremo. Del resto anche la cartomanzia ci conforta, e riprova l’ho avuta ieri a Fonterutoli consultando la carta dei vini.

domenica 14 aprile 2019

L'eterna lotta del tifo


Dopo che Azouz Marzouk ha dichiarato che Rosa e Olindo sono innocenti, speriamo che la partita di oggi contro il Bologna non ci dica che lo era anche Pioli. Se sarà così invidierò la SPA di quei tifosi miopi ai quali basterà togliersi gli occhiali per immeggersi tra i vapori del bagno turco e non vedere più la realtà del campo. Per gli altri che a quel punto il sole si è già alzato e sono indecisi su chi prendersela questa volta, la cosa più semplice è uscire e andare a prendere a male parole il sole su una panchina. Il prossimo allenatore che non ci va bene, se non dovesse dimettersi in tempi brevi, per non pagare stipendi doppi, e per levarselo dalle palle evitando comunicati poi strumentalizzati dalla curva, Cognigni potrebbe presentargli Charlize Theron. In tutte le manifestazioni stanno sempre prendendo più campo gli eventi a margine di quello principale; “Fuori Salone”, “Fuori Taste” ecc, e con grande spirito imprenditoriale Simeone ha creato il “Fuori porta”, vari eventi che ruotano intorno alle tante occasioni sbagliate. Non solo Montella, un altro ritorno da segnalare è quello di Angelino Alfano da Berlusconi. E alla fine, guardandomi intorno che non mi vedesse nessuno, ho indossato gli occhiali quelli di quando si diventa un po’ vecchi, quelli che si comprano anche dal tabaccaio per leggere le etichette scritte troppo piccole senza allontanare il barattolo di un metro, così ho potuto vedere l’inizio dei Bee Gees in fondo al buco nero. Poi oggi allo stadio tra i tifosi sarà ancora lotta tra chi vuole l’acqua frizzante ghiacciata e chi quella naturale a temperatura ambiente. Forse non sarà più pareggio come prima, ma con questo tempo cresce la possibilità di perdere l’ombrello.

sabato 13 aprile 2019

Come si cambia


Potrebbe essere che hanno fatto un contratto a Montella fino a giugno 2021 perché sono arrivati i soldi delle lenticchie di Capodanno. Oppure semplicemente perché le cose cambiano, come è vero che un tempo andavamo in Svizzera per una vita migliore e adesso invece per una morte migliore. Arriverà anche il giorno che l’uomo eiaculerà tiramisù e le donne faranno più pompini. Nella differenziata non sarà più previsto il pareggio la domenica, al limite si tirerà l’umido. Se non bastano i sorrisini di Montella, e i risultati rimarranno deprimenti si passerà al gas esilarante. E forse un giorno tutto questo buco nero sarà dei nostri figli. Ve lo ricordate il gioco della bottiglia? Sara reso più snello; uno la stappa e l’altro la beve. Forse pioverà un po’ più in là. Una cosa forse ci farà pensare a quando ancora s'invertivano gli esterni, quando avevamo paura e ci coprivamo tutti senza lasciare fuori neanche un capello, ci renderemo conto che non le fanno più le coperte di una volta. Dovremo mantenere la calma ma non la distanza dalla zona Europa League. Il cartello sulla schiena, e non sulla macchina, con la “P” di Pioli. E con noi introdurranno la “A” di anziano.

venerdì 12 aprile 2019

L'acrostico che nasce da un episodio più acre di un brutto pronostico


Ho trovato il Bambi a farsi un panino con il lampredotto a Porta Romana. Sconsolato. Dopo lo scossone delle dimissioni e il ritorno di Montella, resa vana dagli eventi la sua comparazione dei vari D’Aversa, De Zerbi, Giampaolo, Semplici, Di Francesco, Donadoni, Andreazzoli, mi ha confessato che stanno finendo gli allenatori che gli piacciono. L’unico bicchiere mezzo pieno di un qualcosa che gli piace ancora è rimasto quindi ormai solo quello con il vino. Visto che la degustazione al Castello di Fonterutoli però non è roba per lui, le pizzerie non le frequenta perché si sente preso di mira dai miei editoriali, ha deciso da qui alla fine del campionato di seguire il suo tamagotchi che quest’anno ha gli esami di maturità. Osservata attentamente la foto del buco nero gli ho chiesto se anche lui ci vedeva dentro qualche lineamento di Messina Denaro, o sono io che ho le traveggole e che anche in Pioli avevo visto una parvenza di allenatore. Anzi, lui sostiene che Pioli sia stato costretto a presentare le dimissioni perché fermato in possesso di materiale non appropriato; il patentino di allenatore. Poi dopo l’ennesimo bicchiere di vino mi ha detto che in settimana è andato nella vecchia casa di famiglia a Montemignaio, e che in uno scatolone ha trovato una collezione di bambole, una serie di pentole e piatti giocattolo, e un kit asciugacapelli, pettine e forbice per fare i capelli alle bambole. Così si è messo in testa che i suoi volevano una femmina. Nel suo ritiro casentinese ha avuto modo di ricostruire la vicenda allenatore, secondo lui Pioli durante una delle sue fasi tra un esonero e l’altro, aveva risposto al saluto di una donna che però in realtà aveva salutato uno dietro di lui, per uscire dall’imbarazzo aveva lasciato il braccio alzato e si era fermato un taxi. Sempre per uscire dall’imbarazzo si era fatto portare all’aeroporto, poi preso il primo volo si è ritrovato a Firenze, qualche giornalista l’ha visto e ha sparato la notizia, Corvino ha rubato l’idea alla stampa e l’hanno ingaggiato. A questo proposito il Bambi alla fine della giornata casentinese ha buttato giù un acrostico, e me l’ha consegnato pregandomi di pubblicarlo.

Quel destino avverso che ci ha portato un allenatore non allenatore. Che ci lascia solo il sapore buono di quel 7 a 1 che noi fiorentini ritroviamo dentro a un panino.

Lei si scusò
Aveva solo voluto salutare il collega
Ma
Pioli
Risultò in traiettoria
E
Determinò così
Orrore tattico e
Tanti
Troppi
Obbrobri calcistici

giovedì 11 aprile 2019

Il lavoro sporco


L’esonero di Pioli e il ritorno di Montella sono solo un altro argomento che alimenta un periodo dove mi capita spesso di discutere con Tommaso, la Rita sostiene che la colpa è delle crisi adolescenziali. Probabilmente non per molto ancora visto che ne compirò 57 a maggio. Per la Giornata Mondiale dell’omeopatia che si è svolta ieri ho ideato per tutti gli utenti del blog una dieta a base di pasta, di attività fisica giornaliera, che se associata alla lettura dell’editoriale fa dimagrire. Ho scelto anche una tipologia di pasta, che a chi non vede la passera da un po’, può aiutare già dalla confezione. Altro che pizza. Non vi sarà sfuggita la sospetta contemporaneità tra la conferenza scientifica nella quale è stata mostrata la prima foto di un buco nero e il deferimento del Milan alla Camera Arbitrale per il mancato rispetto del fair play finanziario. E se è vero che il Vaticano ha aperto un’inchiesta dopo 35 anni sul caso di Emanuela Orlandi, potevamo tenere Pioli almeno un altr’anno. Ma adesso dobbiamo lasciare perdere quello che è stato perché dobbiamo guardare solo avanti, che ce lo dice anche la cervicale. Naturalmente tutti contro Cognigni senza pensare che qualcuno lo deve pur fare il lavoro sporco, e io lo difendo giustappunto perché sono uno di quelli che mangia l’uvetta. Questo cambio di allenatore, il comunicato, le dimissioni, la presentazione di quello nuovo, le dichiarazioni di entrambi, le discussioni che ne conseguono, sono tutte scene di un film già visto. Vanno prese come graffi sulla carrozzeria di un grande carrozzone. La passione, la maglia, la voglia di vedere la partita rimangono intatte. Saremo tutti più sereni quando avremo capito che se cerchiamo parcheggio e vediamo una macchina messa male che prende due posti, è inutile lamentarsi, tanto quel posto lo avrebbe preso comunque un altro.

mercoledì 10 aprile 2019

Montiel-la



Per spiegare come ho fatto a sbagliare la valutazione tecnica su Pioli è necessario raccontare da dove provengo, qual è il mio vissuto, cosa si aspettavano i miei da me. Mio padre voleva che diventassi un calciatore, mentre mia madre un professore, per farli contenti entrambi tirai un calcio nel culo al professore di disegno geometrico. Quindi se dico che con le dimissioni di Pioli adesso potremo lottare per la Champion, sapete che sono così sbadato che per anni ho cercato la felicità nel modo sbagliato. Adesso finita la telenovela Pioli non mi rimangono che le repliche di Montalbano. E soprattutto adesso con Montella supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce, ma di sicuro non l’Atalanta in semifinale. Purtroppo dopo la bomba delle dimissioni, un’altra e più tremenda esploderà se continuerò a scrivere editoriali di plastica. Il ritorno di Montella dimostra che non mi sono bastati anni e anni pieni d’incastri di parole per riuscire a caricare correttamente la lavastoviglie. Alla fine non è cambiato molto malgrado sia cambiato l’allenatore, fiumi di parole sulla necessità di sostituire un mediocre erano, e fiumi di parole piene di perplessità per quello nuovo restano. A questo punto non mi rmane che cominciare a guardare l’orologio ripetutamente, un metodo tipo quello del tic al Dott. Randazzo dell’assicurazione in Johnny Stecchino. Perché ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente, e bisogna fargli credere che hai una fretta tremenda prima che ti attacchi un pippone infinito anche su Montella.

martedì 9 aprile 2019

Non staccate la spina perché sennò poi cosa bevete con la pizza?


Il Bambi che è uomo pratico, non a caso sono mesi che chiede l’esonero di Pioli, quando ha letto di Charlize, rivolgendosi animatamente al PC dal quale leggeva la notizia, l’ha invitata subito a farsi due domande, ritenendola in automatico una “cacacazzi” che metà avanza. Del resto Pioli non può perdere in casa contro la penultima in classifica dopo che gli hanno messo a disposizione una squadra piena di campioni, che poi la società s’incazza perché è come se ti pagasse l’abbonamento a Sky, Netflix e Prime, e ti trovasse su Iris a vedere il commissario Lo Gatto. Scorrendo velocemente i commenti, il Vinitaly del resto è un impegno gravoso, sono contento che molti hanno la soluzione per tutti i problemi degli altri, rimango ottimista che riescano a risolvere anche i propri perché sennò sarebbe davvero una beffa. Poi adesso che viene il caldo e il forno a legna a seconda se sei troppo vicino perché oltre ad essere tifoso Viola sei anche il pizzaiolo, ho pensato che vi facesse piacere il lavoro di ricerca che ho fatto per regalarvi una pausa dal vero gusto napoletano, ma sotto forma di frullato, soluzione comoda, facilmente trasportabile, valida mentre correte, andate in bicicletta, fate una conferenza, o semplicemente vagate senza meta per sfuggire a quel rettangolo verde che in quanto tale vi fa vedere anche i sorci dello stesso colore. Ricordatevi che non c’è solo la pizza come metafora, c’è anche prendersi una pausa di riflessione o peggio ancora un più drastico “stacco la spina” che si porta dietro tutti i suoi derivati, tipo “stacco e punta”, “stacco tabacco e venere”, “stacco 12”, e come dice il Bambi alla Theron dopo le sue ultime dichiarazioni “stacco gliona”. Mentre su Pioli devo prendere atto e pagare gli alimenti anche a quest’altra causa che ho perso.

lunedì 8 aprile 2019

Il portachiavi


Le colpe si sa sono come le ricette di famiglia, ognuno le dosa a seconda della propria versione. Anche se nelle ricette più tradizionali, scritte in vecchi quaderni che mostrano i segni del tempo, l’esonero rimane l’ingrediente principe. Ricetta di sicuro successo, sapore conosciuto e apprezzato. Ciofani è l'ingrediente tipico della Ciociaria capace di farci andare di traverso il pranzo della domenica. Se basta un Frosinone così modesto per espugnare il Franchi forse le responsabilità non si possono assegnare solo a uno. Questo è quello che leggo nel quaderno di famiglia dove così come la base del battuto è quasi sempre sedano, carota e cipolla, l’ingrediente principale di una squadra sono i giocatori. I giocatori di qualità così come gli ingredienti, sono sempre necessari per fare la differenza, non solo in negativo, e contro avversari così scarsi non serve certo Bottura per assemblarli. Quando non bastano Chiesa e Muriel è notte fonda. Non dimentichiamoci che Benassi rimane tuttora il nostro bomber. Sul gol del Frosinone, Pezzella e Lafont fanno tenerezza. Sarà comunque una sconfitta terapeutica se chi deve decidere avrà capito chi è giocatore da Fiorentina e chi no. A parte la scontata e doverosa sostituzione dell’allenatore, l’importante adesso è essersi resi conto di chi ha qualità e chi no, altrimenti non si capisce come sia possibile perdere in casa contro la penultima in classifica. Se però l’ingrediente principe della nostra ricetta deve essere l'allenatore allora bisogna spendere molto di più e risparmiare sull’ingaggio dei giocatori. Se ci vuole il tartufo non possiamo usare sostanze chimiche. L’allenatore del resto è uno solo. Così come la cosa più facile è mandare via lui, è anche più facile ingaggiarne uno molto bravo invece di rifare tutta la squadra. Se l’autofinanziamento non lo permette aspettiamo i soldi di Cecchi Gori che vince il processo. Capisco che sia arrivato il momento di prendersi una pizza di riflessione e non vi tratterrò, anche perché il sospetto a questo punto è che Charlize Theron sia single da 10 anni perché noi uomini pensiamo troppo all’allenatore. Cara Fiorentina adesso più di quelli che ti vogliono bene, ci vogliono quelli che ti vogliono bene malgrado tutto. E ho paura che siano più buone le ricette scritte nei vostri vecchi quaderni. Sarebbe un’altra certezza smarrita dopo le chiavi dell'ufficio. Ho sempre pensato che fossero i giocatori a determinare, purtroppo mi sono già sbagliato una volta. Quando ero bambino una delle mie certezze era quella di trovare il portachiavi nell’uovo di Pasqua. Poi crescendo mi sono chiesto cosa se ne faceva un bambino di 6 anni di un portachiavi. Quali chiavi poteva mai avere. E ora un’altra disillusione forte; ma allora Antognoni giocava guardando le stelle solo perché aveva allenatori che leggevano la partita come fosse un oroscopo?

domenica 7 aprile 2019

Se non vinciamo



Se non vinciamo nemmeno contro il Frosinone smetterò di prenderla sul ridere con la scusa che c’è una possibilità su mille che domani debba mettermi il vestito buono senza che stasera abbia programmato di uscire. E andrò dritto al Vinitaly. Poi invece della pizza mi dedicherò a cercare di far spostare quelli che occupano la corsia centrale dell’autostrada con la destra libera. Insomma, se non vinciamo contro il Frosinone degraderemo il 2019 da “bello”, dopo il 7 a 1 alla Roma, l’esplosione di Chiesa e l’arrivo di Muriel, a “è un tipo”. Ma l’evento che renderebbe speciale la stagione rimane comunque la vittoria della Coppa Italia, che è come se a Jane Birkin a un certo punto fossero cresciute anche le poppe. Se non vinciamo oggi l’invito è quello di tenerci tutto dentro, per non inquinare. E se non vinciamo prometto di non tirare fuori il campionario di mani avanti. Se non vinciamo andrò anche al mare a respirare un po’ di clima di iodio. Aquafresh tripla protezione proteggimi da quello che potrebbero dirmi se non vinciamo, che già ieri sono stato aggredito da un branco di vecchie foto. E ne sono uscito a brandelli pensando che ai nostri figli non potrà capitare mai di rivedersi a otto anni con quella camicetta piena di coccinelle che anche il controllore della “Freccia dei due mari” si mise a ridere.  

sabato 6 aprile 2019

Se non è zuppa è pizza



A questo punto non so se è più realistica la trasformazione del Tavernello in vino o quella di Simeone in un centravanti. Anche di Pioli in un allenatore, tranquilli. Capisco bene che ci sia tanta voglia di un nuovo allenatore, è successo in azienda anche con la nuova stagista carina, tutti gentili e premurosi mentre la povera segretaria quando aveva il braccio ingessato era costretta a mettersi il cappotto lanciandolo in aria. Il Bambi sostiene che la vera svolta non potrà essere però solo l’allenatore, se non accompagnata da una vera svolta a sinistra intesa come fascia, con tutti i valori che l’hanno sempre caratterizzata, non solo quindi sostituendo Biraghi con uno migliore, ma indossando la maglia di cashmere e facendo le interviste post partita con la “R” moscia. Forse dove ha sbagliato Pioli ce lo indicano proprio Ramy che a 13 anni ci dice “Vivo qua mi sento già italiano”, per non parlare di Simone che a 15 anni se ne esce con “Nessuno deve restare indietro, né italiano né Rom, né africano, né qualsiasi altra persona”, mentre Greta a 16 anni è ancora più diretta con Pioli “Non si è mai troppo piccoli per fare la differenza”. Il riferimento è al figlio di Hagi ma anche per la gestione di Montiel. Ieri sera in risposta a MasterChef sono andato a cena al piano terra del Mercato Centrale per l'evento “Inzuppiamoci” dove otto trattorie di San Lorenzo hanno cucinato la loro zuppa. Buona la pappa al pomodoro di “Nerbone”, buono il passato di cannellini co’ i rigatino di “Mario”, buona la zuppa di baccelli di “Giannino in San Lorenzo”, buona la zuppa di cavolo nero, porri e cannellini della “trattoria palle d’oro”, buona la possibilità della mezza porzione che ci ha permesso di assaggiare più cose, e buona anche la “Fedora” dell’Andreina come dolce, ma per me vince il misto seta di frattaglie della “tripperia fiorentina” fatta con musetto, lingua, poppa, matrice, piedino, lampredotto e trippa. Dopo questa esperienza capisco ancora meno perché si tenda ad uscire proprio il giorno della partita, ma se devo accettarlo proprio perché la palla è rotonda, come mai allora nessuno ha mai pensato a fare rotondo anche l’involucro della pizza.

venerdì 5 aprile 2019

Il tifo non fa per me


O forse l’inverno non è tornato solo perché è stato dato del bugiardo ad Antognoni, saremo anche bravi a mettere in campo la formazione migliore con il modulo più congeniale alla tramontana, piuttosto che allo scirocco, ma Madre Natura lo sa che invece non siamo pronti per la prova costume. Capisco chi si lamenta dell’allenatore e magari anche delle donne. Dico che sbagliano a farlo perché senza di loro non avremmo mai avuto quei problemi che risolviamo con l’alcool o con la pizza. Forse Pioli ha pareggiato anche con la Roma in ricordo di Jean Louis David, in modo che oltre di pizza si possa parlare anche della stagione che ha preso una brutta piega. Ogni tanto il tifo non fa per me. Intendo quando la sua immaginazione che non tiene conto dell’avversario, arreca danni ai quali la realtà dell’autofinanziamento non riesce a porre rimedio. Io che sono un amante del Commissario Montalbano ho notato grandi affinità con il blog, in tutti gli episodi c’è sempre una persona che entra in una stanza e si mette a parlare con un’altra, una sequenza di scene in cui due o tre persone parlano. Se ce n’è una sola, parla al telefono. L’unica differenza è che loro non parlano mai dell’allenatore. Vincono il Sassuolo e l’Atalanta, mentre Valeria vince MasterChef. Devo anche ricredermi su Andreazzoli, e non solo perché ha fatto fuori il quotatissimo Carletto, ma perché è del ‘53 come Pierce, che tutto si può dire meno che è uno ormai superato.

giovedì 4 aprile 2019

Una cosa spaventosa



Meglio il palo di Muriel o il cornicione della pizza? Meglio guadagnare tanto facendo l’allenatore di professione, o farlo gratis praticando dalla tastiera? Oltretutto regalando indicazioni preziose a chi può permettersi la pizza gourmet. Mentre cerchiamo di rispondere a questi interrogativi c’è da dire che la Fiorentina fa calcio, malgrado lo sostenga solo quello spergiuro o pochi altri (Adani). E a parte il tentativo di depistaggio dell’Unico 10, la Fiorentina è più propositiva della Roma, ha più occasioni dei giallorossi, ma come troppo spesso è accaduto durante questa stagione non riesce a gestire il vantaggio. Malgrado la classifica non regali stimoli, la squadra mostra una sana volontà di vincere, buono e sfortunato Muriel, ottimo Pezzella, più continuo del solito Gerson. Se non si guarda in prospettiva a squadra e lavoro dell’allenatore, come ha cercato di spiegare quel pover’uomo di Antognoni prima di essere spernacchiato, si è costretti a vivere la sagra del pareggio ad oltranza come frustrazione, e la mezza classifica come una pizza surgelata. Cosa è mancato a certi pareggi per diventare vittoria? Forse con De Zerbi o D'Aversa o Giampaolo o Di Francesco avremmo potuto permetterci il tonno in vetro, le bruciate per strada e il panino tartufato del Procacci malgrado l'autofinanziamento. Le partite vanno chiuse come le bottiglie di pomodoro che faceva la nonna. Anche se qualcuna poi scoppiava. Sarà che io ho imparato dai cani ad amare tutti gli esseri umani che fanno parte della Fiorentina. E naturalmente dopo aver dato del bugiardo ad Antognoni è tornato l’inverno. Però c’è un posto poco distante dalle luci della città, un posto buio in collina, quando ti si abituano gli occhi, puoi vedere oltre la classifica e i pareggi, e ti viene voglia di abbassare le difese (anche se lo ha già fatto Pioli e gli altri cominciano a copiarlo) e tirare sospiri profondi che sanno tanto di nuovo progetto tecnico. E’ davvero una cosa spaventosa trascorrere tutta un’intera lunghissima giornata da persona che ne sa più dell'allenatore e non poter fare niente.

mercoledì 3 aprile 2019

La barretta proteica


Il pareggio è una sottile linea, per intendersi come quella che c’è tra fare il cambio dell’armadio e togliere le felpe dalla sedia e sostituirle con le magliette. Sappiamo che per i detrattori quel pareggio è più vicino alla sconfitta, mentre per i difensori è più vicino alla vittoria. Il fatto che tra i difensori ci sia anche Antognoni non depone a favore dei detrattori. E menomale che non ho una figlia femmina altrimenti sarei molto preoccupato aspettando che diventi grande per capire che gli uomini vogliono sempre la stessa cosa. L’esonero. Mi sembra anche abbastanza chiaro che nulla unisce due persone più della disistima per una terza persona reputata un ceppicone. Capisco però il problema di chi è costretto ad andare sempre in pizzeria per fuggire dalle terze persone, un costo sociale che va poi aggiunto a quello del debito pubblico che già grava su ognuno di noi. E sempre a proposito di quella linea sottile che divide il pareggio da due risultati così profondamente diversi, penso a come ci saremmo mossi in classica se invece dei passi falsi avessimo fatto dei passi a due. Penso che se ci fossero delle barrette proteiche al gusto "Margherita" forse saremmo più liberi. Perché anche se uno sente proprio il bisogno di scappare dalla partita, la pizzeria come luogo fisico è comunque troppo vincolante, è un’infrastruttura che come tale ha una sua precisa collocazione geografica. Ti costringe ad andare proprio lì dove c’è il forno. Cottura dalla quale non si sfugge. La barretta proteica, invece, ti permette una cosa molto più romantica tipo quella di gustartela in riva al mare. Davanti a una chiesa rinascimentale, o se uno è legato alla tradizione, addirittura davanti a quella pizzeria dove non c’era posto. Il prete di Serumido quando la domenica c’è il lunch-match, per non perdere i tifosi delusi, al posto dell’aspersorio, per benedire usa l’insaporitore al gusto pizza.

martedì 2 aprile 2019

Il sushi d'aprile



Chi tace acconsente, maledetto Antognoni. Vabbè, ma chi vuoi che sia Antognoni. Ah, Antognoni quello? Tranquilli, era un pesce d’aprile! Anzi un sushi di aprile. Nel caso che qualcuno riuscisse a dimostrare che invece era serio quando parlava di Pioli, possiamo sempre avanzare l’ipotesi che era ancora rincoglionito per via dell’ora legale. Questa interpretazione delle parole di Antognoni mi da l’opportunità di spiegare perché pubblico l’editoriale così presto; qui è diventato pericoloso avere un’aria felice. E la mattina presto diminuisce la possibilità di essere visto. Oppure Antognoni è falso come i certificati di Icardi. E dopo il patentino a Coverciano che io rilascio con la registrazione a Disqus, se non vinciamo la Coppa Italia, pur di evitare l’esodo verso la doppia lievitazione regalerò un corso per leggere il labiale e capire se Antognoni in privato dice le stesse cose che in pubblico. Se mette la mano davanti alla bocca ci aggiungerò un paio di occhiali a raggi X che recupero su Diabolik. Il Bambi sostiene che Giancarlo usa anche l’inchiostro antipatico che diventa invisibile dopo essere stato applicato, e non viceversa come quello simpatico, ciò gli permette di scrivere cose e poi di poter sostenere di non averle mai scritte. Così da risultare ripugnante senza ombra di smentita dei soliti nostalgici. L’unico dieci sostiene persino che si sono allungate le giornate, e visto che la Terra è piatta, sono le nostre palle che girano. A questo proposito, se il malcontento è più forte delle motivazioni che giornalmente cerco di trasmettervi, e anche domani sera uscirete per non guardare, posso solo farvi presente che non troverete più le pizzerie che si chiamano “Bella Napoli” o “Grotta azzurra”, lo dico per quelli che sono rimasti legati ai colori Viola e fino ad oggi non avevano ancora mollato la partita. Oggi si ritroveranno a cercare “La cattedrale della pizza”, “L’oasi del gusto lievitato”, “L’officina di questo par di coglioni”.

lunedì 1 aprile 2019

Il ritorno all'analogico


Un’altra vittoria buttata fa pareggio. Esordio di Montiel targato Pioli, con la speranza che adesso faccia qualcosa d’importante, e non che risulti solo fotogenico mentre lo sta facendo. La vera apertura mentale di Firenze, più la competenza, a prescindere dalle preferenze sessuali, dalla razza, dall’età, dal credo religioso, solo dopo poche partite del dopo Pioli ci sono ottime probabilità che il fiorentino si ritenga più bravo del proprio nuovo allenatore. Anche la tifoseria alla fine è una famiglia, divisa come ci insegna la storia, a Firenze tra chi si contende il patentino a Coverciano, e quella più tradizionale che si contende il caricabatterie. Questo ennesimo pareggio getta nel dramma i più attenti ai valori nutrizionali troppo esposti a un sovraccarico di carboidrati. Il consiglio per limitarne l’assunzione è dedicarsi al cambio dell’armadio. Viola senza Edmilson, Pezzella e Chiesa, purtroppo il Toro con Sirigu. il jet lag di Muriel toglie al colombiano l’incisività sotto porta che però trasforma in palle gol regalate a Simeone e Benassi, che purtroppo sono a loro volta limitati dall’ora legale. Non rimane che festeggiare i 50 anni del Re Leone. Con la foto di oggi, voglio premiare il bomber Simeone e il giovane Montiel. Da una parte un 2000 dall’altra forse Andreazzoli che nell’epoca in cui gli orologi si adeguano da soli all’ora legale sembra una sveglia analogica che se ne frega. Con il pareggio poteva essere una domenica qualunque e invece abbiamo festeggiato i vari De Zerbi, D’Aversa, Mazzarri, Spalletti e giustappunto l’analogico Andreazzoli, tutti in orbita Viola. Con questo ennesimo pareggio il Bambi riesce finalmente a spiegare che cos’è la gravità, domanda a cui non seppe rispondere all’interrogazione di Fisica. Lo spiega togliendosi le mutande e facendo vedere alla compagna come gli sono cascate le palle. Ormai rimane solo la Coppa Italia, se mai dovessimo vincerla potremo sempre fregarcene dei carboidrati, e andare a festeggiare con la pizza di Cracco.