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mercoledì 31 luglio 2019

Non ci si può distrarre un attimo


Finalmente dopo l’arrivo di Boateng il Bambi ha potuto cancellare il punto nero che aveva disegnato sulla fronte della compagna, fatto per guardare qualcosa d’interessante che altrimenti il calcio mercato non proponeva. Sospetto più dopo l’arrivo della Satta. C’è anche da dire che un anno sul blog equivale a sette anni da cani, povero Bambi. Ma è solo l’inizio e il 10 agosto si avvicina, sento che ci divertiremo come il figlio di Salvini sull’acquascooter della Polizia. Sperando che arrivino i grandi giocatori e che facciano una bella squadra, 10 agosto o meno, comunque prima che i nostri nipoti invece del gatto con gli stivali ci chiedano di parlargli di Bibbiano. Comunque non ci si può distrarre un attimo nemmeno per andare a Trento, sicuri del 10 agosto, e invece torni e scopri che ti hanno comprato Boateng proprio quando devi andare in bagno. E in bagno mi è quasi venuto il dubbio che il sole è stato inventato per creare l’ombra di certi acquisti. Però continuerò a sognare un centravanti da 20 gol e una Jaguar vera, mentre la Rita preparerà la colazione anche ai personaggi dei libri che stanno lì a farsi leggere, e a consolarla molto di più delle cazzate di Pedullà.

martedì 30 luglio 2019

Menomale è uscito il calendario


Dico che lo Stato deve essere migliore di me, rancoroso e aggressivo. Io posso odiare Pioli, posso incarnare le debolezze umane. Se lo Stato è come me allora posso fare da solo. Lo Stato deve essere migliore di me, e possibilmente anche di Simeone. Lo Stato non può fare come nonno Gastone che quando non faceva il fiaccheraio, e andava a puttane con il figlio, gli ricordava l’importanza della famiglia. Il Bambi intanto teme che l’insonnia che lo ha colpito per mancanza di acquisti possa diventare cronica, e così soffrirne anche dopo la morte. Ho cercato di ricordargli che l’attesa del primo acquisto è il primo acquisto stesso. Ma si è precipitato a precisare che non tutte le bende sono da disprezzare, a lui il bondage piace parecchio. Lui che è tante persone in una e che quindi dovrei dargli del “voi”. A lui che piace la programmazione, ma se deve essere quella fissata per il 10 agosto, allora preferisce la casualità del vento che decide cosa mostrare di una bella donna che passa da via Sant’Agostino. Il vento che gioca con il suo vestito intendo. C’è troppa prepotenza nel pensiero fisso al primo acquisto. C’è prevaricazione nei confronti di quelli più rinunciatari. Di quando cioè il pensiero sarà rivolto alla fine della prestanza sessuale, e sulla sua strada troverà quello consolatorio di una simpatica sessantenne a precisare che con lingua e dito non sei mai finito. Menomale è uscito il calendario; mese preferito quello della dea bendata.

lunedì 29 luglio 2019

Siamo tutti qui



Forse non siamo andati in Champions perché la dea bendata era un’assassina americana. E anche questa stagione non inizia con gli auspici migliori visto che l’anziano davanti a me al distributore della farmacia ha comprato un gel lubrificante e io il Polase. Ma gli anziani non dovrebbero acquisire la saggezza necessaria a fargli riconoscere i giovani talenti del vivaio invece di pensare a poppe, culi e cosce? Come io che quando piove non penso a quanto è bello far l’amore, ma a quante lumache escono. Che poi non si capisce cosa ci fanno gli anziani in panchina se non sono pronti ad entrare. E se sono in panchina è colpa di Pioli. Intanto un atleta nordafricano è stato rincorso dalle forze dell’ordine perché scambiato per un delinquente in fuga dopo uno scippo. Il problema al quale nessuno pensa, non solo quindi quello di Montella che deve assemblare tanti nuovi giocatori così a ridosso della nuova stagione, è quello che riguarda noi tifosi che non sappiamo dopo quante partite riusciremo a riconoscere i nuovi a colpo d’occhio. Siamo tutti qui riuniti ad aspettare il primo acquisto quando invece ci meriteremmo qualche giorno di meritate ferie da noi stessi. Magari poi succede che proprio quando sei in ferie da te stesso arriva il primo acquisto, e se ti viene una fitta al cuore qualcuno dirà che è la sindrome dell’arto fantasma.

domenica 28 luglio 2019

Lampredotto pulp


La pioggia in San Frediano è stata salutata con lo stesso entusiasmo di quando è arrivato Commisso. Ma se con Rocco la variazione fu di tipo celebrativo, e per qualche giorno fu introdotta la nduja nel lampredotto al posto dell’olio piccante, ieri è stato sospeso l’uso indebito dei ghiaccioli nelle parti intime. Quartiere difficile. Sono soprattutto felice per il Bambi che ormai guidava con le mani fisse sul volante alle 11 e 5, incurante delle necessarie correzioni per il cambio di direzione, solo per mantenere le bocchette dell’aria condizionata puntate direttamente sulle ascelle. Nella brutta storia del povero Carabiniere assassinato ci trovo ricostruzioni che neanche Tarantino. Il pusher che chiama i Carabinieri, e l’assassino che ammazza dopo aver sniffato Aspirina. Adesso aspettiamo la fine per capire se il colpevole è un bastardo assassino o un ragazzo americano. Tarantino che c’è anche nella ricostruzione della parabola di Hagi che finisce nel campionato belga malgrado l’interesse dei più grandi club. Un’asta finita in rissa, sangue e gol, che ha visto il Genk spuntarla. Quei 4 milioni erano il prezzo del riscatto chiesti da Gheorghe dopo essersi fatto di birra trappista. E forse Tarantino c’entra anche nella lettera inviata nella notte, con cui l’Italia dichiara di voler andare avanti sulla TAV. C’entra forse perché Toninelli non ha voluto metterci la faccia, e ha fatto firmare lui. Non è invece tarantino il concept innovativo di Fishing Lab in via del Proconsolo, non un ristorante inteso nella sua accezione tradizionale, non cozze e patate per intendersi, ma tratti più distintivi delle cucine tradizionali rielaborati in una configurazione inedita e in un palazzo storico affrescato. Puoi comporre il menù, puoi stare in piedi o a sedere. Ho assaggiato alcune combinazioni di street-fish, sfiziosi panini con il lampredotto di mare, buonissimi arancini di riso di mare. Interessanti le mezze porzioni, velocissimo il servizio. Anche il vino può essere scelto a bicchiere nella "taglia" M o L. Ideale per una pausa pranzo con il tempo contato o per un aperitivo accompagnato da creativi e stuzzicanti assaggi di pesce. Piatti tutti fortemente instagrammabili. Da provare. E alla fine sarà tarantino anche il primo acquisto.

sabato 27 luglio 2019

Si è rivoltato il mondo


Dopo la Sinistra sta morendo anche la figura del calciatore che deve dimostrare il suo valore sul campo. Le qualità di un giocatore non emergono più come un tempo attraverso le prestazioni, ma è la loro assenza ad alimentarle. Sembra un paradosso, ma un giocatore è tanto più forte quanto meno può dimostrare di esserlo. La trasformazione in atto premia purtroppo la Juve che avendo meno giocatori di questa nuova generazione continua a far giocare quelli che se lo meritano di meno. Non solo politica e calcio sono interessati a questa trasformazione epocale, la riprova sono io, bullizzato da chi non sa, e mi riferisco a tutte quelle fiche che non me l’hanno mai data perché ignare delle mie capacità amatorie. Il Bambi ha infatti sempre sostenuto che io sono il più grande trombatore di San Frediano, e lo cito spesso nei miei editoriali perché gli sono grato essendo lui l’unico sostenitore di questo fatto. Delle volte è addirittura più convinto lui di me, che trasse tale convincimento ferreo quando la Beatrice dalle poppe grosse cadde ai miei piedi per un calo di pressione. Ho finito di leggere la storia di un talento come Baggio, molto interessante perché fatta rivivere proprio nella dimensione di calcio attuale per raccontare le difficoltà che troverebbe un giocatore di qualità appurate in una dimensione di giocatori dalle capacità supposte. E alla fine il giocatore muore. Certo, è anche vero che una volta le zanzare le vedevi solo di notte, attacchi repentini, fulminei, e poi via nell’oscurità. Era quando ancora si poteva uscire nelle ore più calde. Oggi fanno le bulle pure a mezzogiorno e a viso scoperto, io ormai mi sono abituato a lasciargli qualcosa da mangiare in una ciotola per non farle bere il sangue a stomaco vuoto. E naturalmente anche i tifosi più evoluti tendono ad esaltare le qualità dei giocatori inutilizzati, e chi sa prima degli altri è oggi la nostra speranza che un giorno capiremo anche se adesso non capiamo una sega.

venerdì 26 luglio 2019

Per far riprendere il volo ai sogni


Sono tornato ieri sera dal Brennero e quando sono sceso dalla macchina il caldo mi ha fatto pensare di essere entrato in una puntata di Miami Vice. Ma senza nessun nuovo acquisto. Comunque vada il mercato, nomi graditi o meno,  la scorciatoia per la felicità si chiama lampredotto. Il primo acquisto è ormai diventato un pensiero insolente. Alla fine ho convinto la Rita a togliere tutte le calamite dal frigorifero sostenendo che il sogno di una squadra da Champions stava perdendo quota. Se non sbaglio oggi dovrebbe essere il primo giorno di quelli che ci restano per capire che cazzo di squadra faremo. Non sapremo ancora i nomi, ma qualcosa si è saputo invece sulla sorella di quelli con la Harley che passano nelle strade strette. Rumori come ippopotami in una pozza di fango. E’ comunque meglio questa lunga attesa di una spiaggia libera affollata. Magari la percezione è anche peggiore perché in questo vuoto della casella acquisti c’è un’umidità del 85%. Forse smetterò di voler capire e mi metterò a leggere i libri che avevo comprato per Capalbio, così imparerò che se proprio devo convincere qualcuno sulle qualità della pizza napoletana sarà meglio salutarsi. Del resto il Bambi sostiene che il suo congelatore a pozzetto è una persona migliore di chi se ne vuole andare dalla Fiorentina.

giovedì 25 luglio 2019

Magari ho bisogno dello psicologo



Una telenovela così su Chiesa non si vedeva da ieri. Io in mancanza di nuovi acquisti, ma non di nuove sconfitte, mi sto consolando con le verdure, anche se essere diventato amante dei peperoni non significa che ancora facciamo sesso. Non a caso sono forse tra gli ultimi dei romantici, capace di innamorarmi senza trombare nessuna Benfica. Magari ho bisogno dello psicologo, ma allo stesso tempo se posso permettermelo vuol dire che non sono messo nemmeno così male. Mi fanno ridere quelle che vanno in yacht a Montecarlo e tornano innamorate, bella forza, s’innamorino come me di un gazpacho. In questi momenti di matrice così platonica, poi arriverà anche un acquisto, momenti lontani anche dai ricordi della Beatrice, guardate che nuova versione di tettone mi sono trovato. Meglio perdersi per mercati della Coldiretti che scrivere come ha fatto il Bambi alla madre che a settembre si sposa invece che si sposta, e adesso quella povera donna non vuole sentir ragioni. L’importante comunque la si pensi, se a favore della cessione di Chiesa o del braccio di ferro, è di non indignarsi nelle ore calde. Comunque a Mules si sta bene, almeno la sera. E quando la realtà supera la fantasia non è tanto la Fiorentina in Champions, quanto che in Blade Runner muore nel 2019. Non al novantatreesimo.

mercoledì 24 luglio 2019

Come le cicale


La supposta telefonata di Barone ha trasformato la “Carta da Paratici” in carta da culo. Supposta che va nella direzione giusta. Dritta in mezzo alle mele. E poi la telefonata a Chiesa che non voleva allenarsi e che dopo non voleva più smettere. Questi “ammericani” mi sono entrati ufficialmente nel cuore. Adesso il boss può finalmente liberarsi dal FPF, cogliere l’occasione giusta, e dimostrare che non ha problemi di soldi. E a noi ci piace pensare anche alla tribuna e non solo al campo, ci piace pensare a lungo termine (tre anni di contratto) e non solo a una partita per volta. Questi vengono da oltreoceano, per dirne una, ieri in Oklahoma hanno arrestato un tipo con una macchina rubata, whisky, droga, pistole e uranio. Altro che “Paraculatici”. Commisso ci scriverà un libro sulla redenzione di uno che già era di Chiesa. Non si sa bene se Federico abbia capito, ma si sussurra che Barone a pranzo gli abbia chiesto intanto “mi passi il formaggio?” Solo se fosse un pentastellato potrebbe avere una visione meno dura del possibile braccio di ferro con “Rocco ti mando a vendere il cocco”. Così non sarebbero più tre anni da scontare in tribuna, ma due, se si considera appunto zero il primo. Si alla prova di forza, quella che prima senti l’aroma e poi ti da la carica. Il Bambi con questa uscita della coppia Barone-Rocco sta un po’ meglio, dice che senza neanche un acquisto non dormiva più. Eravamo insieme ieri sera e per me è più facile che gli sia rimasta sullo stomaco la tagliata di tonno. Già lo vedo “Carta da Paratici per culi stitici” sorridere amaro dopo la telefonata di Barone, di quelle con il pezzetto di cicoria tra i denti. Federico adesso dovrebbe essere bravo come le cicale, e dopo aver fatto tutto questo casino, come loro, riuscire a smettere di colpo.

martedì 23 luglio 2019

In piazza San Felice il Bambi gesticolava con fare preoccupato


Il periodo del calciomercato è esaltante per certi versi, pensiamo all’arrivo di giocatori considerati campioni, quelli che fanno sognare. Allo stesso tempo però, è anche il momento in cui il rischio che invece arrivi qualche giocatore improponibile, toglie il sonno. Ieri in piazza San Felice, per rendere bene l’idea, e per dare enfasi a questa tipologia di rischio, il Bambi ha usato una metafora che trovo interessante e che quindi voglio condividere. E’ partito dalla lava, per passare alla fase del suo raffreddamento, poi ci ha messo milioni di anni di piogge, tettonica, venti e terremoti, alla fine l’incontro con il mare, e altri milioni di anni in cui inizia l’erosione, lo sminuzzamento, fino a formare la sabbia, che poi diventa spiaggia. Poi ci nascono città tipo il Forte, e alla fine ci va a calpestarla Norgaard. Vi rendete conto? Per questo oggi trattiene il fiato come quando deve fare le foto in costume. L’umore si è fatto ancora più scuro, sottolineava a chiusura del suo pensiero, perché le giornate si stanno già accorciando. Mettersi una maglia addosso che non ti meriti non ti consente in automatico di diventare un bravo giocatore, è un po’ quello che succede quando uno si ricopre di tatuaggi, tentativo inutile, perché tanto si vede lo stesso il fisico di merda. Se hai da mostrare mostra. Perché non fare acquisti? Perché mostrare che non si hanno problemi di soldi mettendosi magliatte accollate. Fateci vedere le poppe! Se in tutto ciò che ho scritto leggete qualcosa d’intelligente è solo colpa del Polase, che grazie alla sua formula concentrata mi ha tolto la stanchezza mentale per una finestra temporale sufficiente a scrivere questo editoriale. Ci tengo a dirlo perché a voler sembrare intelligenti a tutti i costi, si rischia di sembrare solo spaventati di non trovare un terzino destro.

lunedì 22 luglio 2019

La luna di luglio


L’unico banner pubblicitario che potrei mettere è l’invito a tutte le donne di pubblicare le loro poppe sul blog, naturalmente senza pagare. Mentre per la foto di oggi, dopo aver schiacciato una zanzara sul muro, avevo pensato di incorniciarla e spacciarla per un Mirò, convinto che non ve ne sareste accorti. Intenti come siete a riconoscere solo campioni del 2000. Ma per annegare le paure di non farcela a trovare un terzino destro è il momento giusto per andare al largo dove non si tocca. Ho anche scoperto che è bellissimo parlare da soli perché non c’è il pericolo che qualcuno ti dica che la Fiorentina dello scorso anno era da Champions. A tutti quelli che pensavano ad Hagi come al campione conteso dalle grandi, e già vedevano l’asta milionaria a conferma del loro grande intuito, consiglio per superare la tristezza, nel caso abbiano scelto le ferie all’estero, di andare al Consolato. Noi intanto aspetteremo che ci facciano la squadra come si aspetta quando ti fanno la squadra. Così come sta facendo la Gioconda, anche se un po’ provata dall’attesa per il primo acquisto. Menomale che là fuori ci sono donne con gli occhi color luna di luglio e seni come lune piene di luglio. E forse alla fine Pradè tirerà fuori uno sconquasso dalla manica. Se poi così non fosse la cosa positiva è che comunque è importante avere dei ruoli scoperti, gli assenti sono sempre necessari per poterne parlare male.

domenica 21 luglio 2019

Il momento più basso d'Oltrarno



Ogni volta che c’è un anniversario di questo tipo, a maggior ragione se è un cinquantesimo, anche in San Frediano si rimarca il coraggio del primo uomo sulla Luna. Noi festeggiamo il Bambi, il primo a trombare la Luna considerata la più brutta d’Oltrano. L’immagine del Bambi sopra la Luna ha segnato il momento più basso del quartiere. Il Torcini lo ricordiamo invece per essere stato il primo sanfredianino sulla Duna. Mentre i nostri eroi Diladdarno conquistavano Luna e Duna, falliva in noi il sogno di un quartiere governato da donne con gambe lunghissime. La Luna aveva per sempre oscurato lo skyline Diladdarno con il suo profilo da donna cannone. Insomma, il costume rosso intero della Luna non ricordava Pamela Anderson ma il Gabibbo. Il colmo fu che poi lei si abituò a dormire in diagonale sul letto matrimoniale, e non ci rinunciò più. A lui non restò che andarsene. Da lì in poi si sviluppò il movimento dei lunapiattisti che si ritrovavano al Teatro di Cestello. Fu proprio per combattere questo movimento che cominciai ad appassionarmi alle forme dell’arte informale. Verso le due di ieri notte, poi, ho preso spunto dalla sconfitta contro l’Arsenal, perché è sempre crudele subire un tre a zero per un tifoso, e non sono voluto essere da meno, così sono andato in bagno prima di andare a letto, ho finito la carta igienica e non l’ho sostituita.

sabato 20 luglio 2019

Sono lontani i tempi del mancato scudetto di Cagliari


Guardate che è difficile trovare un terzino destro al giorno d’oggi, è il classico ruolo che non vuole fare più nessuno. I giocatori hanno zone di campo migliori a cui aspirare, così come c’è di meglio da fare che andare in Consiglio dei Ministri, di meglio che andare in Parlamento, di meglio che andare ai vertici internazionali. Anche fare il Ministro dell’Interno è diventato un mestiere difficile. E comunque i difensori in generale, sono così disorientati che finiscono per andare a fare gli avvocati. Alla fine delle schermaglie è risultato valere di più il contratto di Chiesa che quello di Governo. A questo punto non so nemmeno se mi da più fastidio la mancanza del primo acquisto, oppure quando do la precedenza a qualcuno in macchina, poi lo fisso aspettandomi un “grazie”, invece non lo fa, mentre io ero pronto a fare il cenno con la testa come a dire “si figuri”, e mi rimane tutto dannatamente dentro. Sono lontani i tempi del mancato scudetto di Cagliari, quando guardavo la Beatrice dalle poppe grosse e non facevo certo i discorsi che facciamo oggi io e il Bambi quando vediamo passare una bella passera. Sono lontani i tempi della voglia di assolutismi, senza mezze misure, dove tutto è bianco e nero, meno la passione Viola. Dopo il fallimento, la delocalizzazione verso la Riviera delle Palme, fino ai paradisi fiscali d’oltreoceano, ecco arrivare i compromessi, gli errori, le convinzioni sulla pizza napoletana che vacillano, Hagi che alla fine si scoprirà che ha dovuto pagare lui per andare a giocare al Genk come un tempo faceva chi portava il pallone. Adesso non mi resta che ritrovarmi al karaoke a cantare gli 883.

venerdì 19 luglio 2019

La bassa pressione


In questa grande fase interlocutoria, prima della bolla di caldo africano che ci distrarrà dal trauma distorsivo alla caviglia di Montiel, posso raccontarvi che il 1 novembre del 2000 è stato l’ultimo giorno in cui tutti gli uomini hanno abitato sulla Terra. Dal 2 in poi, ininterrottamente, ci sono sempre stati astronauti che hanno soggiornato nella Stazione Spaziale Internazionale. Per il Bambi ci sarebbe dovuto andare anche Pioli. Mentre Luciano De Crescenzo se ne è andato dalla Terra ma per sempre. E poi non c’è solo la Fiorentina in America, dopo il temporary store a New York, l’Antico Vinaio ne apre uno anche a Los Angeles, sempre con Bastianich. Forse voi sapete invece qualcosa di più su Llorente che io non so, è il ritratto della salute o quello di Dorian Gray? Alla fine le nostre giornate sul blog, in attesa che succeda qualcosa, sembrano tratte da un film porno senza però le scene di sesso. Si dice di un mercato drogato, ma lo stesso prezzo del Polase è giustificato solo perché c’è una percentuale di cocaina. Grazie alla quale potrei addirittura farmi due uova. Il periodo di bonaccia include anche la mezza pensione, così ci sbattono in faccia notizie di mercato come polpi sullo scoglio. L’attesa serve almeno per riordinare le idee e subito dopo buttarle nell’indifferenziata. E a proposito di acquisti, l’attesa serve anche per le varianti in corso d’opera, infatti, al modo di dire “pochi ma buoni” sto lavorando per passare al “pochi ma pochi”. Alla fine tutta questa bassa pressione interlocutoria mi ha fatto girare la testa come se avessi una testa. Il Bambi che la testa ce l’ha ed è quella di una persona pratica, senza girarci tanto intorno, ha detto che la differenza con quando sono andati via i Della Valle, per ora, è che indossiamo vestiti più leggeri.

giovedì 18 luglio 2019

Catafottere una palla gol


Grazie a Camilleri oggi quando vogliamo babbiare sulle qualità di Simeone possiamo farlo definendolo il Catarella dei centravanti senza che da Borgo Allegri si risenta nessuno. Così come la mancanza del primo acquisto la possiamo definire una camurria. Lo stesso Camilleri diceva che la felicità sta nelle cose ridicole, e cosa lo è più di una squadra pronta per la Champions, che invece viene smantellata. Non disilludiamo Camilleri che è morto con la speranza che i giovani si ribellassero, come ha fatto Hagi pretendendo di giocare. “I soldi non sono un problema” scritto sulla T-shirt di Commisso mi ricorda un po’ la scusa che ha usato il Bambi la prima volta per mascherare alla compagna la dipendenza dall’alcol. Una volta diagnosticata l’anemia dal Pileggi, medico di famiglia che aveva lo studio all’inizio di via Senese, il dottore gli disse di bere due bicchiere al giorno (che lui ha trasformato in alla volta) fino a quando, una volta verificata la guarigione con nuove analisi, non gli avrebbe detto di smettere. Poi il Pileggi morì improvvisamente. Per Camilleri non ci saranno funerali di Stato, si è optato per i monopoli. Naturalmente scrivo di Camilleri ma non ho letto neanche un libro. E come m’insegnate, la calma è la virtù dei forti, avere pazienza sul mercato ci consentirà di cogliere occasioni insperate. Arriverà prima o poi anche il nostro giorno fortunato. Penso che non avere ancora giocatori funzionali al ruolo ci consenta di frequentare quel mondo dell’effimero che trovo addirittura seducente. E anche non sottilizzare troppo aiuta, noi tifosi sulla fase interlocutoria in cui ristagna la campagna acquisti, la Rita a non sentirsi troppo vecchia per il compleanno di sabato. Infatti l’ha invitata a cena un ventenne, ed essere pignoli non aiuta, non importa quindi se è stato Tommaso e se la cena l’ha dovuta pagare lei.

mercoledì 17 luglio 2019

Non voglio togliere la noia di questo mercato


Metto la foto e dico Jovanotti. Lo dico dopo essere stato in un ristorante dove sia le trofie che il pesto vengono fatti solo dopo essere state ordinati. Se ne mantiene la massima freschezza ma poi ti ritrovi ad assistere a scene tipo il cameriere che si rivolge a un tavolo di anziani chiamandoli ragazzi. Avrete capito che ero a Genova, ma non vado oltre perché temo che se dico “Bolzaneto” mi si risponda che ci fanno lo yogurt della Mila. A proposito del primo acquisto o di chi aveva prenotato una settimana a Moena per seguire il ritiro Viola siamo tutti bravi a sdrammatizzare i drammi altrui. Anche se siamo i primi a pretendere profondità anche in una pozzanghera. Già io non ho ancora capito se siamo andati o no sulla luna, figuriamoci se preferisco togliere la noia di questo mercato Viola per scoprire che mi resterebbe così poca vita vissuta. Forse l’unico vero brivido di questo mercato è stato quello di aver scoperto che Barella è sposato con una ragazza più grande di sette anni con due figli. Una sorta di Macron da 50 milioni. Alla fine mi sono addormentato contando le pecore nere. Un attimo prima di pubblicare l'editoriale mi sono accorto che abbiamo esordito in America e pure vinto. Dopo questo primo regalo una buona scusa per fare colazione con il Chivas Regal.

martedì 16 luglio 2019

Un essere a metà


Non andate da Michele, non fate cazzate. Di fronte ad una pizza vera si potrebbero insinuare dubbi anche sulla Fiorentina da Champion che fu. Se invece si fosse pronti a ricredersi sul fatto che a Napoli sanno fare la pizza, si potrebbero rivedere anche le colpe sui gol sbagliati da Simeone a porta vuota, sia considerando la porta mezza vuota o mezza piena. Magari si scopre che la pizza buona la fanno a Genk ed è per questo che ci vanno a giocare fior di campioni. Fior di latte di campioni. Forse sembrerà persino strano che le pizze sono solo due; Margherita e Marinara. Il resto è Fantacalcio. E non bisogna credere a Michele per forza che è così troppo napoletano per saperlo, magari facciamocelo dire da un sudtirolese, molto più convincente. Là dopo Bressanone dove è nato anche il lampredotto. Sono abbastanza convinto che tra gli utenti di questo blog, tra quelli che hanno passione e qualche rudimento gastronomico, intendo quelli che i carapaci dei crostacei non li mangiano ma li usano per farci la bisque, ci sia il nonno di Heidi, asociale al punto giusto, ma con un cuore grande. Uno che si fa i cazzi suoi anche sulla carpenteria del cornicione. Un essere con l’accento tipico del pizzaiolo della Val di Fleres, e il corpo da muratore con tanto di cazzuole al posto delle mani. E della serie “pennello grande” o “grande pennello” vi suggerisco il modo per ritagliarsi uno spazio congruo nell’eterna battaglia alla conquista di un posto al sole. Riguardo alla pizza va tutto bene, tanto non c’è mai limite al peggio, basta non imboccare la settimana al contrario perché c’è il rischio di fare un frontale. Che poi a quanto si sente nei telegiornali ci sono già le strade piene di tossici che guidano.

lunedì 15 luglio 2019

L'unica traccia



Alla fine mi sono pentito e da Michele ci sono andato ieri, malgrado si sia affermato qui che i napoletani non sanno fare la pizza. Insomma ho fatto come la Fiorentina che non ha creduto alla storia della squadra da Champion e così la smantellerà. In questi giorni sul blog si respira aria di buoni rapporti tra amici un po’ carogne, come quando la polizia fermava il Bambi e gli trovava il fumo in macchina, allora il suo migliore amico diceva al maresciallo che non lo conosceva, che insomma gli aveva dato solo un passaggio. Anche i parenti non facevamo meglio, aveva infatti un vecchio zio che sulla rubrica lo aveva salvato come “nipote drogato”.  Per quanto riguarda le malattie gravi tipo quella che ha colpito Sinisa e al quale auguro di venirne fuori al più presto, prendo spunto proprio dal suo carattere forte per dire che non sono d’accordo su quanto si dice che questo servirebbe per sconfiggere la malattia. Per me non è vero che chi non si arrende o è più forte vince, ed è anche offensivo per chi muore. Che non si arrende, muore. Così come chi vive non vince, guarisce. Poi girando e rigirando l’unica traccia del primo acquisto Viola l’ho vista su un muro di via Maffia.

domenica 14 luglio 2019

Donna al volante


Chissà come mai quando dicono che dobbiamo bere molto non penso mai all’acqua. E così come la vittoria di Montella dopo 17 partite, anch’io ho interrotto la serie di 7 sabati consecutivi da Michele. L’ho fatto dopo le vostre rivelazioni su come si fa la pizza e non me la sono più sentita di andare a farmi prendere in giro da un improvvisato. Mentre tra le cose più difficili al mondo non c’è solo il primo acquisto Viola, rimane la difficoltà mai superata di salire sul materassino galleggiante. Anche se prima di comprare bisogna vendere suggerisco di farsi comunque una bella risata, poi magari tra qualche settimana andiamo in ferie e incomincia a piovere. Esistono molte domande a cui il tifoso Viola non sa ancora rispondere, tipo “quando il primo acquisto?”. Ma esiste anche una risposta che potrebbe risolvere tutte le domande insolute, tipo “dormi che è tardi”. A parziale attenuante di Balotelli ricordiamoci che non ci possiamo aspettare niente da una generazione che ha avuto il porno facile. E di tutta la discussione di ieri sul blog mi rimane un’amara considerazione: donna al volante niente pompino. Per questo mi rifugio nella poesia o in quei soggetti che hanno ispirato anche Van Gogh.

sabato 13 luglio 2019

La pausa della pausa



Fine settimana, forse ancora pizza da Michele, è comunque tempo di spesa, spasso, svago, stasi di mercato. E’ tempo di fare alcune riflessioni. Quando un utente se ne va dal blog va a stare meglio, ed è solo per questo che non intraprendo tentativi di convincimento a restare. Io che amo gli utenti che frequentano questo spazio preferisco lasciarli andare via liberi per il loro bene. Perché quando uno dice mi prendo una pausa dal blog, o se la prende senza dirlo, considerato che il blog era già una pausa dalla vita, vuol dire che siamo alla pausa della pausa. Un grande lusso a cui partecipo in silenzio religioso, ammirato e affettuoso. Lo preciso perché il Bambi mi ha attaccato sostenendo che do l’impressione di quello che non gliene frega niente di chi va via. Me ne frega troppo per trattenerli invece. Sennò potrebbe passare il messaggio che chi fa i pompini non può chiedere chiarezza sul business delle adozioni di minori sottratti alle famiglie. Il silenzio non si concilia insomma con il menefreghismo. E poi credo che la salvezza stia proprio nei cambi di direzione. L’ho fatto una volta sola di rincorrere un utente per non lasciarlo andare, portava occhiali da sole ed era mattina presto, quando lo raggiunsi scoprii che si riparava gli occhi dall’essere morto dentro. Così oggi preferisco sperare che vadano a stare meglio, e da quel giorno ogni volta che qualcuno se ne va mi consolo con un’ottima tisana alla frutta; la sangria. Capitolo Balotelli, per lui che non ha la misura del limite, che inciampa di continuo nelle cose in cui sbatte, per lui bisogna cercare di adattare un po’ il mondo perché non è che può fare tutto da solo. Per non perdere certezze, invece, c’è piuttosto da evitare che sia la Ferrero a cambiare. E mi riferisco alla ricetta dei biscotti danesi nella scatola di latta.

venerdì 12 luglio 2019

Altro che Hopper e peperoni


Affumicato e tenace, lo definirei così questo primo squarcio di tavolozza americana. Col profumo dinamico delle perplessità e i colori di Hopper. Poi con De Paul e Lirola in volo verso un’altra storia, il profumo vira decisamente verso quello irresistibile della manovra avvolgente che il concentrato di pomodoro imbastisce con olio e aglio per esaltare i peperoni. Due fasi per ora. Un po’ come finire da prima intrappolato in mezzo a una comitiva di turisti orientali che serrano le fila per seguire compatti la guida con la bandierina alzata, e poi svincolato a fatica, sbucare proprio davanti al Pollini in Sant’Ambrogio. Intanto per non saper né leggere né scrivere sono entrato in Santo Spirito e ho acceso una candela al santo protettore dei menischi e dei legamenti. Ho sempre creduto nella prevenzione. Non a caso la Rita sostiene che sono prevenuto. Ma anche chi va al Genk lo fa per prevenire la panchina. E forse ce la fa anche. Il Bambi è molto più pratico, pochi fronzoli e immagini del cazzo, così dopo aver sentito che l’obiettivo è prima vendere e poi comprare, mentre l’ambizione è quella di fare meglio dello scorso anno, altro che Hopper e peperoni, per lui la prima fase è stata quella di finire l’acqua del pesce rosso, e la seconda quella delle brocche coi cetrioli. La terza fase per lui rimane quella di verniciare di colore diverso le bici dei colleghi in pausa pranzo. Io per andare d’accordo con tutti mi sono fatto fare una felpa con davanti i peperoni e dietro la brocca dell’acqua con dentro i cetrioli. E poi a prescindere dalle fasi, noi uomini abbiamo il vantaggio di non avere le chat delle mamme della scuola. E a prescindere dalle fasi e dai sessi, basterebbe che tutto questo astio fosse sangria. E’ proprio grazie al potere ammorbidente dell’alcol che si sono resi possibili certi approcci, così come ironiche e non violente certe reazioni. Mi riferisco a quando ho conosciuto la Beatrice dalle poppe grosse al bar di Mimmo in via Romana, ero davanti a lei e c’era un po’ di gente al banco, avevamo già bevuto entrambi, così dopo la quarta strusciata con il gomito sulla poppa mi disse che lei la considerava masturbazione.

giovedì 11 luglio 2019

Quell'attesa che ti lascia il tempo di fare anche altro



Il Bambi è incarognito dall’attesa, malgrado la compagna lo ami, il ritorno alla vittoria di Montella, e viva in San Frediano, alla vita che gli sorride chiede se ce l’ha con lui. L’altra faccia della medaglia è invece ottimista che l’attesa generi buone nuove. Poi ci sarà sempre un bastian contrario più interessato a sapere se quelli che vendono il cocco in spiaggia siano mai stati visti d’inverno. Leggo di cifre esagerate, un mercato drogato come una porchetta, prendiamo Lirola e la sua quotazione, ma bisogna insegnarglielo noi a Pradè come fare, noi che già abbiamo indicato a Montella il centravanti titolare. Per abbassare la richiesta del Sassuolo mi permetto di suggerire al nostro DS di chiedere lo sconto inventandosi che è il suo compleanno. A quelli invece impossibilitati ad andare in ferie suggerisco di seguire il blog perché ci sono comunque anche qui dei bei post. Il tifoso Viola sempre così diviso oggi lo racconto con una foto che rappresenta come il cuore lo spinga ad entrare con entusiasmo in questa nuova stagione, e il cervello invece lo trattenga per via di Simeone. Essere bipolari a volte porta dei vantaggi. Penso a chi è a dieta e allora la foto rappresenta il cuore che vuole entrare in pasticceria mentre il cervello tiene traccia della parcella di Ciro Vestita. Così al Bambi ho proposto di affrontare la nuova stagione senza più retropensieri, “e come?”, mi ha chiesto. Tirandoli fuori di notte quando diventano avanguardia. Sperando che questa attesa sia come quella necessaria al succo di limone per cuocere le fettine di carpaccio. Quell’attesa che ti lascia il tempo di fare anche altro. E non come le illusioni, sempre gravide, ma che non partoriscono mai.

mercoledì 10 luglio 2019

Il falso allunaggio



Certe abitudini del calcio, per esempio quella chirurgica  di rimuovere l’allenatore come un tumore, andrebbero esportate anche altrove. E chiedo ai romani del blog se non sarebbe meglio spostare Roma dai rifiuti. Intanto moriva oggi, boh, forse la speranza di vedere Hagi al Genk. Comunque accontentare tutti sarà un casino, c’è chi vuole Vlahovic titolare, Montella che preferisce il falso nueve, e c’è addirittura chi sostiene la tesi del falso allunaggio. Quest’ultimi sono i soliti che rivogliono le maglie con la numerazione da 1 a Apollo 11. Nessuno però ci può vietare di partire con il centravanti Primavera titolare. Questa grande fiducia nei giovani, questa forza di mostrare all’avversario di credere in un promessa del vivaio non ci farà partire certo battuti, semmai battiati. Ci presenteremo al via con più carisma e sintomatico mistero. Per tornare alla tesi del falso allunaggio, una delle tre argomentazioni si riferisce all’obiettivo messo a disposizione del regista Stanley Kubrick per il film Barry Lyndon, che sarebbe stato costruito dalla Nasa, una sorta di binocolo dal quale anche Montella ha cercato di vedere una vittoria nelle sue ultime 17 partite. Lo scetticismo riguarda anche le fasce di Van Allen in grado di friggere qualsiasi cosa, le stesse fasce invertite nelle quali si bruciano gli esterni. Mentre Corvino friggeva senza olio. Poi ci sarebbe il rifiuto degli astronauti di giurare sulla Bibbia. Ma voi giurereste sulla Bibbia o su Pioli a Bibbiena?

martedì 9 luglio 2019

A un certo punto ho pensato di scrivere qualcosa di calcio


Il Prosecco di Valdobbiadene è diventato Patrimonio Unesco e il lampredotto ancora nulla. E non me la posso prendere nemmeno con il Fair Play Finanziario. I pesticidi usati nella zona del prosecco sono più nocivi del trio Bettega, Giraudo, Moggi. Mentre Gheorghe chiede che anche il figlio diventi Patrimonio Unesco, con garanzia di titolarità a vita. Però Balotelli sarebbe stato utile, di sicuro avrebbe convinto qualcuno di quei rompicoglioni con i motorini smarmittati a buttarsi in Arno, e allo stesso tempo avrebbe fatto più gol di Simeone. Anche se meno di Vlahovic. L’amore un tempo era il motore del mondo, poi dopo i Della Valle e Pioli si è capito che con l’odio si facevano più commenti. Alla fine sono subentrati paradossi per via della piaga dei troppi esuberi, e così il tifoso viene ucciso dai momenti morti di mercato. Sono talmente abituato alla confusione delle voci di mercato, delle quotazioni impazzite, tanto che mi spavento quando le cicale smettono all’improvviso. Il tifoso Viola sa tutto? Anche dei futuri campioni delle giovanili non sfruttati adeguatamente? Non solo. Il tifoso Viola è il più furbo e mette la pubblicità nella cassetta postale del vicino. A un certo punto ho pensato di scrivere qualcosa di calcio che però avrebbe mio malgrado svelato una percentuale di competenza infima, ma non sufficientemente così bassa da evitare che qualcuno si sentisse comunque in imbarazzo, ed ho desistito. Il tifoso Viola che sa sempre tutto temo che abbia imparato anche a schiacciarsi i punti neri per togliere potere alla propria compagna. E forse il tifoso Violai è troppo ingombrante. Un po’ come il Battistero.

lunedì 8 luglio 2019

L'evoluzione


Dopo anni senza trionfi abbiamo perso il sesto senso. Siamo qui ad aspettare un acquisto divorati dall'ansia. Siamo come quei cani che non abbaiano quando sentono i ladri, ma impazziscono se gli aprono una scatoletta. E se Darwin ha ragione prima o poi l’evoluzione dovrà dotarci di un centravanti. Forse mentre fanno la squadra mi ci scappa pure di creare un partito di centro destra tutto mio, altrimenti non ne usciamo più. E dopo aver sentito Pedullà sul mercato, quando ho bisogno di serietà mi metto a parlare coi bambini. Dimostrare che siamo dovuti maturare dopo 17 anni di coniglio in potacchio, maturati tanto da superare in farmacia l’espositore dei profilattici e proseguire verso gli antidolorifici per la schiena. Devo confessare la vera ragione che mi ha spinto ieri ad andare fino a Vallombrosa. E il fresco c’entra quanto il culo con le quarant’ore. Alla fine sono uscito solo a cercare una ragione per aver torto su Hagi. Sono contrario al cibo industriale, alle merendine, agli ovetti Kinder, ma quando sento certe valutazioni oltre i 6 milioni, penso che anche le pesche con il vino hanno fatto danni. Quanto è successo a quei tempi in giovane età è solo parte del problema circa la stima strampalata. Li immagino nel momento in cui escono a guardare il giardino e ci vedono un quadro di Renoir, per capire che il vino è buono. Tornando al mercato e a Rocco, è tutto vero che per lui i soldi non sono un problema, però non li butta via. Racconta sempre l’aneddoto che più di tutti lo ha formato; la prima volta che ha guidato. Era in un parcheggio con il padre, appena seduto accelerò senza marcia per far sentire il rombo. Il padre lo colpì con una "pacchina" sulla nuca dicendo: "partiamo già malissimo, non fare l’esagerato che la benzina costa".

domenica 7 luglio 2019

La grande sospensione



Siccome ci aspettavamo un inversione a U col passato, e invece si parla ancora di esuberi prima di comprare, stiamo cercando di convincere chi non si accontenta di Montella a Times Square, che va tutto bene. Come quando per fare sesso anale l’uomo cerca di convincere la donna di avere l’uccello piccolo. La paura è che sia cambiata la canzone ma il ritornello è sempre lo stesso. Domande che rimangono le solite, tipo che cazzo glielo compriamo a fare il telefonino ai figli se poi lo tengono spento o non rispondono. Il tifoso è comunque disponibile ad attendere, non solo, lascia persino la porta aperta, anche se a certi ritorni si riserva di sbatterla in faccia ai vari Borja Valero e Badelj. A Follonica il Bambi ha scritto Veretout nella rabbia. Ma Commisso ci ama e non si metterebbe mai tra noi e il ventilatore. Anzi non scordiamoci di Mediacom, è una strategia tutta italo americana quella di rinviare il primo acquisto a data da destinarsi, questa attesa serve per farci vedere i vecchi film. Ma io preferisco i fumetti e la musica. L’insalata di riso al posto dei pop-corn. Sto addirittura pensando di istituire la giornata mondiale del carpaccio. In questa grande sospensione bisogna impegnarci per combattere la piaga della Coca Cola e dei Fonzies, per evitare che giovani tifose Viola si lecchino le dita voluttuosamente ingenerando un incontenibile libido in noi vecchi tifosi Viola spiaggiati su una panchina.

sabato 6 luglio 2019

Con Fidel Castrovilli parte la rivoluzione


Pensate al povero Putin che era venuto qui sperando d’incontrare De Rossi, Borja Valero e il sogno Robben, invece gli è toccato vedere il Papa, Conte e Mattarella. Ci sarebbe anche l’idea Perin, operazione difficile per via del nome. Si sa purtroppo che l’innamoramento è proprio come una scoreggia (Perin), può capitare trombando. Il genio imprenditoriale targato Commisso, in tempi di vacche magre, ci regala però il vantaggio di non aver più bisogno di andare fisicamente a Moena a spendere soldi, è sufficiente sfogliare un album di vecchie foto. Seduti comodamente sul divano in pelle di casa, magari sudati, potremo seguire la preparazione sollazzandoci con l’insalata di riso che non conosce orari. Per coloro che avevano già prenotato a Moena prima dell’avvicendamento societario, e prima di sapere del lavoro immane di Pradè per svuotare ii magazzino, la leggenda narra che più ci tieni a vedere un nuovo acquisto, più ti devi accontentare delle valutazioni che dovrà fare Montella sui vari Meli, Castrovilli, Ranieri e Lakti. Comunque il primo acquisto arriverà, come la flat tax. Ma non subito. La cosa importante è non lamentarsi, facciamo finta di niente. Perché già me la sento scivolare. Alla fine qualcuno verrà fuori che siamo come quelli che ogni volta che partecipano ad un’orgia, glielo mettono nel culo. Poi però ci tornano per riprenderlo nel culo e lamentarsi di nuovo. Non guardiamo il capello, la nostra Sharon ha solo un po’ di ritenzione idrica. Perché intanto ci sono tifosi Viola naufraghi ben felici di aver avvistato Terracciano.

venerdì 5 luglio 2019

L'eruzioni



L’accesa discussione di ieri su fascismo e sessismo ha messo in evidenza come sia significativo che anche il pensiero più profondo non raggiungerà mai il consenso del culo più sodo. E io che pensavp fosse l’eruzione dello Stromboli quella terribile. Già è diventato difficile confiscare una nave senza reato, per non parlare di come vendere tutti ‘sti cazzo di esuberi. Del resto è un’epoca meravigliosa, un immenso privilegio vivere in un paese così unito, sereno, vedere la concordia esplodere e fare tutta quella fuliggine nera. O forse devo smettere di andare alle riunioni condominiali. Lui comunque ci provò a fermare la furia del Vesuvio. Poi ho cercato invano di riordinare le idee malgrado fossero solo due. A me che l’eruzioni servono solo per mandare via il singhiozzo. In un periodo nel quale in molti trascorrono il tempo libero rimasto dopo aver mangiato e bevuto, tentando di dimagrire. Per questo amo la pittura, perché preferisco l’odore della trementina, gli stracci sporchi, i pennelli allineati, a 75 esuberi. Preferisco le spatole mai pulite che trattengono il colore come amanti pazzi di gelosia, piuttosto che i contratti che trattengono bidoni. Preferisco il cavalletto, i tubetti e gli oli con la coda alta come scorpioni nel momento dell’attacco. Più di Simeone al centro dell’attacco. Più ancora di un attacco d’ira.

giovedì 4 luglio 2019

Gonfia la speranza


Il Bambi ha smesso di credere a Simeone così come smise di credere all’amore quando scoprì che Marco Columbro e Lorella Cuccarini erano solo amici. Le voci di corridoio sul passaggio di Hagi al Siviglia suggeriscono di chiudere la porta del bagno e aprire la finestra. Poi bisogna sempre tenere conto che i giorni più belli della nostra vita sono quelli nei quali non pensiamo alle visite mediche di Saponara. Senza dimenticare che una ricerca ha evidenziato che i tifosi Viola sono quelli che maggiormente se la devono vedere con le idee degli architetti che progettano abitazioni con le camere da letto dalla parte della via più trafficata. Da qui contestazioni, polemiche, nervosismo, scissioni interne. Ricordiamoci che quando arrivarono i Della Valle eravamo giovani e oggi ci ritroviamo a partire per le ferie mettendo Voltaren, Tachipirina  e protezione 50 in valigia. Forse è arrivato davvero il momento di ricominciare a vincere una partita prima che sia troppo tardi. Il segreto per non dover mai prendere atto che tutto è perduto? Mettere nel cassetto insieme ai sogni anche un bottone di scorta. E mentre aspettiamo che la squadra prenda forma, torneranno i cinema all’aperto e i riti dell’estate. Dopo l’arresto di Pirro, intanto gonfia la speranza di aprire un nuovo ciclo, così come di aprire quel video.

mercoledì 3 luglio 2019

La tensione cresce


Diciamo che Commisso sta sistemando i cassetti facendo attenzione a non piegare i sogni. Però capisco che è difficile accontentare tutti, specie se uno vuole andare in ferie e l’altro in pensione. C’è addirittura chi sostiene che ci hanno distratto con Carola Rackete per venderci Benassi. Intanto alla mia domanda su come facevano a combattere il caldo quando ancora non c’era l’aria condizionata, il Bambi ha risposto che è uno dei motivi per il quale chi se lo poteva permettere faceva affrescare gli ambienti della propria dimora. Stufi non solo dei Della Valle, alcuni tifosi si sono stancati pure delle donne nude, e malgrado il caldo oggi gli chiedono di rivestirsi. Quindi mentre è necessario aspettare che Pradè venda gli esuberi prima di mettere a segno qualche colpo, bisogna trovare dei diversivi per emozionarsi. Così ho pensato che poteva bastare anche solo una telefonata a un vecchio amico, di quelli che non senti da un po’. Ho chiamato il Centi sottolineando che era tempo che atualpa non vedeva poi pressapoco. E quando mi ha detto “Eeeeh?” E’ subito partito un irrispettoso “Poppaaaaa”. E poi ho riattaccato. In questi momenti di attesa, con l’aggravante psicologica del mancato acquisto, faccio come quei motociclisti che si salutano quando s’incrociano. Anche se io lo faccio con quelli che mangiano il lampredotto. Ma gli anziani no, quelli non si accontentano di salutarsi tra di loro come degli imbecilli. Non si accontentano di bere molto e di non uscire nelle ore più calde. Non si armano solo di pazienza. Loro si stanno incattivendo. Ogni giorno una notizia di merda, e con l’ipotesi Defrel la tensione cresce.

martedì 2 luglio 2019

Ci sono giornate troppo lunghe


Quelli che vivono come prosciutti, appesi cioè a voci di mercato sulle possibili destinazioni di Hagi, così da potermelo rinfacciare, sono tipo la Rita quando si annoia e allora con l’aria seria mi viene incontro per chiedermi se sembra grassa. Adesso che avete ripreso a fidarvi, fidatevi anche delle vostre compagne quando confessano che provano ancora piacere ad essere corteggiate. Non credete solo all’entusiasmo da sagra paesana di Commisso. Mi direte che il tifoso Viola è eternamente diviso, non solo vi rispondo io, è anche bastian contrario, perché quando le cose sono già ben divise tipo ai tempi del fare l’amore e di non fare la guerra, il tifoso Viola pur di farle entrambe decise di sposarsi. E in questa ansia di dimostrare la propria capacità d’individuare talenti là dove chi lo dovrebbe fare per professione non lo fa per inettitudine, le principesse di questi talent-scout rubati al Brico, non vogliono essere risvegliate. Mi piacerebbe farlo anche a me quello di dire qual è la cosa migliore per la squadra, ma lo fate già voi e non vorrei fossimo in troppi. Divertitevi però. Così mi rifugio ad apprezzare chi a metà giornata si pesa vestito in farmacia. E’ stata una giornata lunga quella di ieri, molto lunga. Il sole è salito alto molto velocemente, e c’è rimasto tanto tempo. Ci sono giornate troppo lunghe. Le giornate lunghe devono capitare nei giorni giusti, non in quelli dove si punta ancora su Simeone.

lunedì 1 luglio 2019

Successe proprio quando non lo volevo sapere


Io a Lampedusa ci sono stato, era ancora vivo Modugno, e il mare è troppo bello per andare al porto alle 3 di notte a urlare di stupri, perché la mattina presto poi devi andare al mare, quando è il momento più bello. E prima avrei dovuto scrivere l’editoriale. Tutto questo rancore con un mare così me lo spiego solo quando in un nucleo familiare rimane un caricabatterie per quattro smartphone. Da lì la fuoriuscita di rancori mai sopiti. Poi in mancanza di novità sulla cessione di Hagi al Barcellona non mi è rimasto che emozionarmi per la stretta di mano tra Trump e Kim. Oltre a dover prendere atto della mia incoerenza, ho trovato infatti sgradevoli le infradito indossate da un’americana, ma ho apprezzato molto invece il suo perizoma. Due oggetti praticamente uguali. E ancora non era niente dato che alla fine mi è sembrato di vedere un cartello con il divieto di bruciare sterpaglie e di cuocere polli in forno. Non erano nemmeno visioni mistiche, solo asfalto bollente. In questo riverbero di pensieri mi è tornato in mente quando la Beatrice dalla poppe grosse accettò di uscire con me la prima volta per andare agli Scopeti, e una volta arrivati m’impuntai per non volerlo sapere, fino a ripetere ossessivamente che non lo volevo sapere, ma mentre pensavo di non volerlo sapere, lo scoprì. Il suo grande seno.