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venerdì 31 maggio 2019

Mia madre è multinick


Mentre anche a New York c'è chi scrive spiritosaggini nel cuore della notte sul blog dei Cosmos, ho maturato il sospetto che dietro ad alcuni nick in realtà possa celarsi mia madre. Donna che malgrado la mia età, tende ancora ad esercitare il suo ruolo con rigore. Ed è quasi sicuramente lei a suggerirmi come mi devo comportare. Purtroppo devo ribadirlo anche a lei, che pur essendo un suo scarrafone di tutto rispetto, quando trovo scritto “spingere” continuo imperterrito a tirare. Così come sono costretto a precisare che bevo vino non in quanto intenditore, ma spinto a svuotare bottiglie su bottiglie nella speranza di trovarci dentro un messaggio che non sia il solito commento sulla mancanza del centravanti, anche se illuminante, spero sempre di trovarci la formazione tipo scritta di nascosto mentre la moglie si spalma l’abbronzante, durante le ferie a Cesenatico. E con questa premessa, ovvero la quantità di bottiglie svuotate, ho cercato di condividere con la Fiesole quella che reputo una battaglia giusta. Prendendo spunto da Greta, dopo la lotta contro i cambiamenti climatici e la plastica nei mari, il prossimo obiettivo dovrebbe essere “Via la merda da Firenze”. Magari in questo blog siamo pure immortali e io nemmeno lo sospetto, anzi a pensarci bene è molto probabile, quindi sarebbe bene tenerlo nascosto prima che l’INPS ci faccia sparire tutti in qualche modo. E tanto per sfatare certe dicerie sul mio irrispettoso modo di pormi, vi racconto cosa mi è successo la scorsa settimana e non quando ero ancora un ragazzino ingenuotto che frequentava la chiesa di Serumido. Mi è successo che nella discenderia di Mules un omone di una ditta appaltatrice mi chiedesse per favore di tirargli il dito, un omone che indossava correttamente i DPI ed aveva regolari indumenti ad alta visibilità in classe 3, barba brizzolata a incorniciare il viso tipico della persona professionalmente affidabile. Con fare da ganzino gliel’ho tirato. E lui ha sparato un scorreggia come se avesse messo in moto una sega elettrica. Lui non sa che conosco il fratello in forza in un altro cantiere sulla Napoli-Bari. E al fratello non potrò mai dire che lo ricordo per quello. Ora però devo andare, mi ero scritto un appunto di bere acqua ogni tanto.

giovedì 30 maggio 2019

La strana concomitanza



Iniziato il giro delle panchine ho necessariamente dovuto fare delle riflessioni dopo questa difficile stagione. Rimane un’ottima annata solo per l’asciugatrice. Pessima per Simeone e il calippo. Se noi siamo così competenti, e una società di calcio come la Fiorentina anziché ingaggiare noi ingaggia un ceppicone, non è anche un po’ colpa nostra che siamo stati indolenti e non ci siamo proposti abbastanza? Io mi sono fatto un esame di coscienza e sono stato bocciato perché ho detto che Sarri sarebbe andato alla Juve solo in caso di sconfitta in finale di EL. Non mi resta quindi che sostenere l’arrivo dell’estate per venerdì. E vista la strana concomitanza, c’entra nulla il CDA? Della Valle è forse Dio? Non è che dall’alto ci vogliono punire, loro i mandanti e la banda dei calabresi juventini gli esecutori materiali? Di sicuro non mollo la mia macchia mediterranea nell’Oasi di Burano per il Parco Nazionale della Sila. No al Cirò si al Prugnolo. Se arriva Commisso mi sento di suggerire una radicale ridistribuzione degli spazi; la Ferrovia trasformata in Curva Nord e la Fiesole in Curva Sud. Già mi immagino l’ATF emettere un comunicato dove si fa presente a Commisso che il popolo Viola ha fame di successi, e lui che risponde con entusiasmo fornendo nduja a volontà. Sugli spalti sarà distribuita al posto della cassatina Sammontana. Per tutti i calabresi che si stanno spostando in massa verso Firenze già si parla di profughi ambientali. Perché entro il 2030 una persona su due vivrà in zone a rischio siccità o secchezza vaginale, e a Firenze è un mese che piove. Consideriamo che per produrre la Coca Cola che viene consumata ogni giorno occorrono 75 miliardi di litri d’acqua. Noi abbiamo l’Arno e il Bilancino. Con il lampredotto beviamo il vino per lasciare l’acqua ai profughi ambientali. E sul prossimo campionato potrebbe incidere pesantemente anche il decreto sicurezza. Non a caso da quando la gente si è armata, anche gli angeli non entrano più nelle nostre case la notte. Fuori Pioli dentro Montella, cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Ciauscolo o nduja. Caffè o tea. Mentre per la teoria dei grandi numeri siamo sedicesimi. Oggi ci ritroviamo a immaginare fondi qatarioti, zii d’America, magnati argentini di origini armene, mentre non molto tempo fa bastava un campo di papaveri per pensare a una signora immaginaria con ombrellino, cappello e bambino.

mercoledì 29 maggio 2019

Clima teso


C’è un clima teso tra i DV e Commisso, tra la curva e i DV, tra Nardella e i DV, tra di noi sul blog, tra io e me, e pensare che Greta Thunberg ci aveva avvertiti. Noi non sappiamo leggere le formazioni e capirne il valore, oppure non sappiamo eleggere e non capirne il pericolo? Leggere o eleggere? Champion o Ceppicon? Me lo chiedo adesso che Pioli non può fare più danni. E che Montella si sia dimostrato un pesce fuor d’acqua lo dimostra il fatto che giustappunto con questo clima teso non abbia preso né un raffreddore e neanche la sinusite. Pensando a Ciriaco De Mita mi domando se non fosse auspicabile che invece di Commisso tornasse Pontello. Vedo che ogni tanto ci si confronta anche sulla politica, a questo proposito, visto che non mi sono mai espresso prima, vi mostro l’Europa che mi piace. Da apprezzare la rinuncia di Gattuso ai soldi del contratto, probabilmente influenzato dal fatto che Di Maio ha abolito la povertà. Per dormire meglio in questi giorni di avvicendamento tra i Della Valle e Commisso, tra Montella e Gattuso, tra la primavera e l’estate, ho pensato alla camomilla. Un rimedio che sa di famiglia, di antico, di buono, che con un qualsiasi altro elemento in aggiunta potrebbe anche funzionare. E mi viene in mente oltre lo zucchero di metterci dentro 5 milligrammi di Tavor. Se poi Della Valle non vende, Montella rimane, e si vuole comunque un cambio radicale per continuare a sperare, per chi ne ha la possibilità consiglio di farsi la riga dall’altra parte. Anche nelle cose che durano poco come una speranza Champion che si affievolisce e poi scompare del tutto, c’è del bello. Come in Simeone. Certo ognuno nei passaggi più tristi della propria vita ha una profondità di analisi diversa, penso a Thomas Mann quando scrive “La morte a Venezia”, una metafora della malattia, la decadenza della società aristocratico-borghese. Ma io vengo da San Frediano, ho fatto solo l’Istituto d’Arte, e per raccontare la decadenza di un sedicesimo posto malgrado con Pioli fossimo decimi, e nel caso che un calabro-newyorkese juventino ci abbia solo sedotto e poi abbandonato, voglio ricordare con piacere la morte dello spermatozoo che calava lentamente tra le poppe della Beatrice.

martedì 28 maggio 2019

Il coraggio di cambiare idea da quella giusta a quella sbagliata


C’è chi tra i tifosi Viola sta prendendo in seria considerazione la possibilità di chiedere asilo politico in Portogallo. Non solo perché è la patria di Paulo Sousa, ma anche per i risultati delle Elezioni Europee. Mentre chi dopo aver dichiarato che con un altro allenatore avrebbe potuto lottare per la Champion, oggi può dichiarare addirittura di aver vinto per aver dato il voto alla Lega. Il problema di questo ultimo mese è stato il tempo, quando uno va al campo ad allenarsi con questo tempo invece di andare al mare poi succede che va in astinenza da gol per 534 minuti, strappando così solo due punti in otto partite. Simeone è meteoropàtico non scarso. Ma se ci dormi sopra il sogno di andare in Champion è ancora più bello. I più incazzati rimangono comunque quelli della prova costume, quelli che si sarebbero dovuti preparare e non hanno potuto mettersi a dieta perché questa squadra metteva tristezza ed era necessario abbracciare i carboidrati. Io senza falsa modestia sarei bravissimo a vivere da primo in classifica. Mettetemi alla prova. Tifosi divisi come al solito, come il Bambi che fa parte di quella élite intellettuale che mangia le cotolette a morsi, ed io che pensavo già di essere arrivato alla frutta con Montella. Commisso o non Commisso, Montella o un altro ceppicone, budget, obiettivi, tanti punti interrogativi che hanno portato il Bambi a fare tre colazioni di seguito per dare ascolto alla lezione di tal Lorenzo de’ Medici che gli aveva messo in testa che “di doman non c’è certezza”. A parte noi, che invece siamo sempre più convinti di quello che diciamo, difendiamo quello che abbiamo detto perché non abbiamo pensieri in divenire, ma monoliti giganteschi da spostare. E ci fa fatica. I nostri dolmen ci spingono a posizioni ingessate come se scrivessimo dogmi da una divisione di ortopedia. E sul gesso appuntiamo le nostre verità immutabili nel tempo. E mentre anche il sindaco non cambia, Diladdarno ci sono “mai più” che si trasformano in “ancora una volta”. I “per sempre” diventano “pensiamoci su”. Le condanne ribaltate in appello. Passi in vantaggio ma poi ti rimontano e perdi. La vita è mutevole. La scena muta evitabile. Ci sono le porte girevoli, quelle chiuse che si aprono. Come le case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale. E io, io per primo sono quello che non cambia mai idea perché ancora pensa che gli altri, almeno una volta, abbiano il coraggio di dirti “mi sono sbagliato”; pensavo che tu fossi una fava e invece ti sei dimostrato una grande fava.

lunedì 27 maggio 2019

Sedicesimi


Partita balneare ancora senza Montiel e Vlahovic, e non so se a questo punto la vera notizia è non averne persa un’altra o il fatto che Pamela Prati abbia dimostrato di saper recitare. Finita la stagione dei Della Valle comincia finalmente quella delle melanzane ripiene. Ho cercato inutilmente la tessera elettorale per più di un’ora, e alla fine a forza di rovistare ho trovato il tanto agognato punto salvezza, che oltretutto evita a Montella di raggiungere Oddo nell’inferno delle sette sconfitte consecutive. La tanta attesa vittoria non arriva nemmeno questa volta, un’attesa che mi ricorda molto quando aspetto la Rita che deve solo mettersi le scarpe, pettinarsi, truccarsi, annaffiare, e arrivare subito. Del resto piegare la resistenza del Genoa si è dimostrato più difficile che piegare le lenzuola con l’elastico. Non cantiamo vittoria solo perché, finita bene la stagione, comincerà quella dei saggi e delle recite. Oggi ridiamo e scherziamo ma ieri ha votato anche Pioli. Salvi e liberati dagli invasori marchigiani, rimane solo il rammarico di andare incontro a una stagione piena di tante scollature e di pochi capezzoli. Intanto gli exit-poll, con un qualsiasi altro governo danno la Fiorentina in lotta per lo scudetto nella prossima stagione. Serata di merda per il Bambi, terrorizzato per il pericolo retrocessione, e prima ancora di entrare nella cabina elettorale per aver consegnato il cellulare alla compagna senza aver messo la password. Serata di merda anche per Hommisso alla sua “prima” italiana, con la Juve che ne prende due dalla Samp. E dopo l’ultima partita inguardabile ho tirato l’acqua. E’ cambiata la primavera ed è giusto cambiare anche proprietà. In tribuna le prime facce di un futuro diverso, finalmente un centravanti, e po il braccio destro di Hommisso, e non braccino, quel Joe Barone che mi sono informato subito non essere il nome d'arte di Causio.

domenica 26 maggio 2019

Arriveremo terzi



Salviamo(ci) con nome; Commisso. Anzi Hommisso perché lui è fiorentino, tifa Viola e ha preso casa a Casellina per stare vicino alla squadra. Siamo la sua terza scelta dopo Milan e Samp, che è comunque il miglior risultato di quest’anno. Terzi. E allora aveva ragione chi sosteneva che potevamo lottare per la Champion. Adesso che sono state accolte tutte le nostre preghiere, prima via Pioli e poi i Della Valle, forse ci faranno iscrivere anche alla Superlega. A proposito di preghiere (mangia prega ama) ieri sono stato a mangiare la pizza a “L’antica pizzeria da Michele” che ha aperto anche a Firenze, dopo esserci stato a Napoli devo dire che l’ho riconosciuta, più lievitati del 50% solo i prezzi. L’ultima pizza insomma prima dell’arrivo di Hommisso, poi torneremo finalmente a seguire la Viola. Anche se oggi una sbirciatina gliela darò lo stesso, e chissà se dopo queste notizie fatte trapelare proprio alla vigilia anche Simeone si scuoterà, magari si sblocca e proverà a indossare i panni del centravanti. E se invece andrà male potremo sempre dire di essere andati alle urne ancora prima di morire. Finisce l’era Della Valle, non abbiamo vinto niente, ma se ci salviamo per me non è da considerarsi una storia tutta da dimenticare, o almeno non fino al punto di Belpietro direttore de L’Unità. Inventiamoci qualcosa per aggirare le difficoltà di una partita cruciale come ha fatto quel candidato per “aggirare” il silenzio elettorale, che si è messo in un piazzale a smontare e rimontare i cerchi in lega indicandoli con ampi gesti. A questo proposito, nella foto il rutto del Bambi durante il silenzio elettorale che qualcuno ha scambiato per dissenso nei confronti di “Hommisso”. Mentre lui aveva solo finito di mangiare il primo melone della stagione. E per contrastare tali volgarità mi sono immaginato l’anomalia di una squadra con potenziale da Champion ritrovarsi a lottare per la salvezza, me la sono immaginata cioè come un cavallo nel dressage, come ogni cosa sul filo del rasoio, tra l’eleganza e il ridicolo. Mentre io per rompere il silenzio elettorale mi sono messo a suonare i campanelli come quando ero ragazzo. E a chi mi rispondeva, al citofono dicevo che forse retrocedere potrebbe aiutarci, mentre il ricordo di cose belle no. I ricordi di cose brutte ci aiutano molto di più. La condizione di malessere ti fa apprezzare anche la piatta normalità. Dovremo soffrire, il più possibile. Mi hanno scambiato per un testimone di Genova e mi hanno augurato la serie B.

sabato 25 maggio 2019

Ci vuole personalità



Finalmente è venuto fuori il nome del compratore interessato alla Fiorentina. Non è un fondo del Qatar, e nemmeno il fondo della classifica; è Mark Caltagirone. Meglio pensare ad altro oggi che c’è bisogno di stemperare la tensione. La lotta Champion del resto brucia energie. E che questo maggio ha qualcosa di strano è confermato dal fatto che ci sono terrapiattisti che ascoltano dischi di “Sfera Ebbasta”. Quando sarebbe meglio ascoltassero quelli di “Ultimo”. Del resto ci sono indizi importanti che hanno portato a pensare che questa squadra potesse lottare per la Champion; uno tra tutti le grandi orecchie di Corvino. E poi ci vuole tanta, tanta personalità per continuare a sostenerlo malgrado Caputo non sia figlio del Cholo, ma solo di un cantautore. Diciamo che ce ne vuole come cercare di fare il figo tra Leonardo Di Caprio e Brad Pitt. Bisogna essere proprio Tarantino o al limite Leccese. Insomma, come il nostro che è soprannominato “Jules Vernole” per aver scritto un romanzo dal titolo “Ventimila Leghe Calcio sotto José Mari”. Una parodia sul calcio burocrato e sulla Xylella che fa più danni di Montella. Ancora per stemperare, a proposito di quelli dei comunicati e delle contestazioni, quelli che fanno i conti in tasca ai Della Valle che non spendono, ne ho riconosciuti alcuni sulla A22 che pisciavano lungo il ciglio dell’Autostrada, perché invece della Serie B avevano più paura che la signora dell’Autogrill con il cestino gli chiedesse qualche spicciolo. Uno di loro ha invece riconosciuto me e mi ha gridato “fanculo la poesia”. Alla fine non mi sento nemmeno stanco per lo scorrere della settimana, ma piuttosto per aver cercato di rendere le cose pesanti un po’ più leggere. Quindi adesso vado a caccia di un buon Riesling Renano anche se il vitigno a bacca bianca non è proprio il più adatto per la cacciagione.

venerdì 24 maggio 2019

Finalmente col taccuino


Con la foto di oggi voglio dimostrare ai terrapiattisti che la Champion è una bufala. Anche se ho dimostrato che la terra non è piatta, nessuno potrà vietargli di continuare a credere allo spot “più sudi più sai di fresco”. Giocatori capaci, sprecati da allenatori incapaci, sprecati come le insalate di riso in questo mese di maggio. Sono confuso, avevo quasi creduto che senza di lui avremmo spiccato il volo, così confuso che non so se sento più la mancanza delle cazzate di Toninelli o dei gol di Simeone. Mentre associo l’ultimo gol della Fiorentina al sapore delle Brooklyn alla cannella. Ve le ricordate? Allora chi ringraziare se andiamo in B? Chi andrà in ferie lontano potrà almeno applaudire il pilota che fa l’atterraggio. E l’unica a ridere rimarrà la Hunziker. Se a Montella confermeranno la squalifica, domenica sera potrebbe sempre allenare la squadra in terza persona. Solo apparentemente un modo un po' arrogante di allenare, piuttosto una patologia tipica della personalità frammentata, patologia irrisolta dall'inutilità del ricorso per fare annullare la squalifica. Poi non mi resterà che vivere nel terrore di aprire il frigorifero e di trovarmi uno che mi spiega che con un altro allenatore potevamo lottare per la Champion. A quel punto gli chiederò perché allora, lui che sa tutto, non si è accorto che quello a Venezia era Bansky invece di cacciarlo perché non aveva il permesso di esporre le proprie opere. Ma se ci salveremo mi toglierò almeno la soddisfazione di bere il caffè nelle tazzine belle. Altrimenti, finalmente sotto il sole di Capalbio, me ne sbatterò della serie B e scriverò editoriali finalmente sul Moleskine, la penna e la macchia mediterranea. Il foglio, il mare e le onde, senza la fretta del PC, vi scriverò di lasciare stare il calcio, e per la prossima stagione vi consiglierò di fare l’abbonamento al circolo vizioso.

giovedì 23 maggio 2019

I crackers


Finalmente domenica saremo tutti contenti perché in panchina siederà Mark Caltagirone, un assente. Giornata nella quale voglio proprio raccomandarmi al santo di Muriel, San Giovanni Rotondo. Magari come il nostro risultato a favore. Si. Il Bambi intanto anche dopo Pioli continua a chiedersi “Cosa potrebbe andare peggio di così?”. Ieri ho partecipato alla cerimonia per l’accensione della terza TBM che scaverà una delle Gallerie di Linea della Galleria di Base del Brennero; Virginia. La prima è Serena, la seconda Flavia. Ormai le uniche donne che frequento sono frese. E non è una fresa fatta. Chissà se usciremo dal tunnel. E se si, dove la butteremo questa stagione, nella plastica o nell’umido? O forse la prima vittoria di Montella senza Montella sarà come il primo giorno di primavera dopo un inverno lunghissimo. E’ stata scelta la giornata di ieri, in concomitanza con la partenza di Virginia, anche per inaugurare l’uscita Telepass direttamente in cantiere, sulla A22 tra Bressanone e Vipiteno. Togliere traffico pesante sulla viabilità normale è la metafora del togliere Veretout dal campo. Capisco che ci sono giornate che vanno affrontate con il sorriso, domenica però con la pizza. E penso a chi è cambiata la vita da quando ha messo in campo Dabo al posto di Mirallas. Forse anche l’occhio vuole il suo collirio. Forse questa rimane una stagione bella proprio perché sporca, penso alla poppa di marmo dell’Urania di Duprè, che contrasta col candore del marmo tutto intorno, imbrattata dalle continue palpate dei visitatori. Oppure no. Tocca il pane, tocca i soldi, serve il cliente, tocca il pane, tocca i soldi, serve il cliente. No, non rimane una bella stagione. Così prendo un pacco di crackers.

mercoledì 22 maggio 2019

Comunque vada


Il sesso al mattino è bellissimo, ma avete mai provato a svegliarvi e non dover lottare per la retrocessione? Perché alla fine della stagione, raggiunta o meno la salvezza Mark Caltagirone sarà risultato più credibile di Simeone centravanti. Emblematica la storia di un tifoso Viola che ha preso il Daspo per aver messo la musica Champion come suoneria del telefono, e che ha deciso di tornare allo stadio contravvenendo al divieto perché lui è uno di quelli che rivolge le spalle al campo per lanciare i cori, mentre fuori dallo stadio ci sono troppe televisioni collegate ed è costretto a vedere quello scempio di squadra Champion più di quando va allo stadio. E il giudice lo condanna al Daspo per evasione dal Daspo, che è come passare da Pioli a Montella, la padella e la brace col patentino di Coverciano. Prima dell’arrivo di Montella lo spogliatoio lasciato da Pioli era come il Vietnam, al ceppicone piaceva tanto l’odore del Napalm al mattino. Ora che Vincenzino è stato squalificato, e l’odore di acido naftenico è ancora così presente, domenica vorrei esortarvi a concedere un alibi anche al suo sostituto. Scusate ma certe cose tipo la retrocessione le prendo sul personale. Eventualmente, non mi rassegno alla serie B, come non mi rassegno a questo maggio, continuerò a sostenere che è una squadra da Champion così come continuerò a mangiare fragole, fragole sempre, fragole a tutte le ore. Comunque vada non vi lascerò soli, continuerò a mettervi a disposizione carta bianca, sulla quale potrete scrivere che metteremo una tigre nel motore, che metteremo fiori nei nostri cannoni, e che poi metteremo Benassi centravanti. Vada come vada la stagione lascerà il segno come in un parcheggio di maggio. Poi scriverò editoriali a capo chino aspettando di cominciare a soffrire di artrosi cervicale.

martedì 21 maggio 2019

Siamo rimasti in tre


Oggi che gli angeli ci hanno voltato le spalle, viste le sconfitte copiose e piovose, possiamo sostenere che è perché Montella ha spezzato il cuore alla primavera? E visto il tempo è risultata una vera cazzata come fissare le ferie tre mesi prima, ritenere balneari certe partite, solo per risparmiare sull’aereo. Adesso che la storia si ripete anche con Montella posso dire che a me fanno male tutte le occasioni sprecate. Soprattutto quelle nell’area piccola. Al Bambi la settimana di passione ha riacceso la voglia di tornare a quando l’unico problema era non ammalarsi il giorno prima della gita scolastica. Non ci resta che stare uniti nostro malgrado, Guelfi e Ghibellini come origano e pomodoro, non serve alla causa dare la colpa a destra e a manca, cosa aggiunge adesso il fatto che il bicchierino di liquore bevuto a fine pasto sia da ricondurre a Pioli che ci ha ammazzato anche il caffè. Semmai è più una questione di educazione e non di capacità o meno di tirarsi fuori dalla merda, intendo l’acquisizione del fatidico punto salvezza, arrivare tardi alla salvezza è da cafoni. Del resto Pioli era troppo allineato, e con Montella i Della Valle hanno deciso di cambiare stile, a quelli perfettamente inseriti oggi preferiscono quelli che fuoriescono dai bordi. Domenica non ci possiamo aspettare una partita giocata bene, ci serve solo il risultato, dovremo guardare il tempo e adeguarci. Così saremo felici anche di mangiare il cotechino e melone. Per non dimostrarci sempre così surrealisti nelle analisi, anche solo per cambiare stile come hanno fatto i DV, mi piacerebbe che fossimo un po’ dadaisti. Il dadaismo era anti-arte come oggi è anti-calcio quello della Fiorentina. Il suo gioco è incerto, tratteggiato. Ogni passaggio è un trattino e un vuoto, un trattino e un vuoto, un trattino e un vuoto  E anche noi tifosi incapaci di saltare il vuoto tra i due trattini ci siamo ritrovati ad essere anti-tifosi. A questo punto non so più se il nostro è mal di vivere o mal di trasferta. E se pioverà anche domenica gli sguardi malinconici per Prandelli si confonderanno con gli altri sguardi cupi per la messa in scena del peggio di Montella. Alieni dagli occhi sbagliati. Una vita senza ombrello, ma con almeno il paracadute retrocessione.

lunedì 20 maggio 2019

Cecchi Gori, Panatta e Tudor


Una cosa buona da inserire nel decreto sicurezza sarebbe quella di togliere lo stato di flagranza di reato, e lasciare solo la flagranza differita. Una volta ricondotte le responsabilità sempre al solito e scagionato il povero malcapitato in panchina per caso, c’è da chiedersi semmai se sicurezza può essere considerato Tudor, proprio perché uno dei pochi a non essere mai stato invocato da nessuno come salvatore della patria. Poi finita la partita e dopo aver scambiato due considerazioni due con il Bambi, al quale ricordavo la storia della squadra da Champion, dopo avermi ribadito che la colpa è ancora e sempre dei governi precedenti, ho deciso, se tanto qualsiasi cosa succeda, compreso il suo contrario, poi determina solo l’adattamento del teorema accusatorio alla Gianni Melluso detto Gianni il bello, ho deciso di andare a mangiare un panino da Grazia, Graziella e Grazie al Cazzo che anche l’Inter ha perso perché precedentemente allenata da Pioli. Ho anche cercato di aiutarlo suggerendogli una via di fuga, chiedendogli cioè se quella storia della Champion ero stato io che avevo capito male perché lui ha un po’ il vizio di parlare con la bocca piena, e magari mentre mangiava i coccoli intendeva che con un altro allenatore avrebbe finalmente giocato Montiel e Vlahovic. Purtroppo ha preso fischi per fiaschi, roba impagliata che poi ha svuotato avidamente per continuare a sostenere che Montella è stato raggirato, che Muriel si è piolizzato, oltre a ordinare invece dei tagliolini con il tartufo, quelli con il tartufone Motta per poi dare la colpa alla cattiva acustica del ristorante. E purtroppo se sta crescendo una generazione di Dafne, Naomi, Joele, Aura, Jessica, sappiamo sicuramente con chi rifarcela. Mentre nel caso isolato di un nome normale, diciamo che incontriamo uno che si chiama semplicemente Peppino, diremo che è stato merito degli angeli. Poi se Djokovic perde gli Internazionali d’Italia la colpa è di Panatta. Se perdiamo anche la prossima sento di abbandonare definitivamente le mie certezze, a quel punto non sarò più sicuro nemmeno chi tra noi e Pioli è più specchietto o allodola. A saperlo che Vincenzo voleva battere il record di Oddo, visto che piove sul bagnato da ormai sei partite, invece delle rose, in terrazza avrei piantato delle mangrovie. Ma con il vino buono dei fiaschi impagliati questa squadra spacca, e magari domenica riesce pure a retrocedere per colpa di Cecchi Gori. Alla fine non so nemmeno se ci mancherà di più la pioggia o a chi dare la colpa. E se leggo il labiale del gol sbagliato da Simeone sulla linea di porta viene fuori che la colpa è che Pioli ha fatto peggio anche di Pioli. La mia condanna a questo punto è che non c’è proprio più niente da ridere, così non mi rimane da dire che è il tempo che va in base al nostro umore.

domenica 19 maggio 2019

Quando ancora c'era la siccità


La partita di oggi è la prova che con un altro allenatore si lotta per la retrocessione. Pensavamo alla Champion come pensavamo di fare la prova costume invece di quella k-way. Stagione climatica e non da urlo, mi viene da pensare che invece di Pavoletti ci vorrebbe Munch. Ci siamo innamorati di un allenatore che non esiste, ma chi è che non si è innamorato di un Mark Caltagirone. A questo punto forse solo il tempo potrà aggiustare le cose, e magari Montella potrebbe aggiustare almeno il tempo. Dallo staff di Vincenzo intanto filtra l’indiscrezione che in caso di sesta sconfitta consecutiva vedrebbe l’allenatore costituirsi a Parma. E poi sono tre gli allenatori che non sono riusciti ancora a salvarci, non c’è riuscito nemmeno Maran ieri. Va bene il tempo, ma neanche il pareggio tra Genoa e Cagliari fa primavera. E tra i nostri allenatori preferiti non va meglio a Sousa che riperde in casa contro il Reims. Il Bambi ieri sera è andato a letto presto, giusto il tempo di vedere il pari tra Sassuolo e Roma perché stamani doveva andare in chiesa a fare il fenomeno con le vedove di Prandelli. Sono lontani i tempi delle sette vittorie consecutive, c’era ancora la siccità, anche gli angeli sono infastiditi dalla pioggia, evidentemente anche loro si fanno la messa in piega come le vedove di Prandelli.

sabato 18 maggio 2019

Donne titubanti


Comunicati, contestazioni, rese dei conti tra tifosi e proprietà, se il problema è la lontananza, invece di fare tanto casino sarebbe auspicabile proporre ad Alberto Angela di fare un bel documentario su Firenze così i Della Valle avranno modo di vederla almeno in TV. Anche se è vero che i rapporti a distanza di solito non funzionano, ci sono sempre le eccezioni, e ricordo quando la Beatrice dalle poppe grosse stava con uno di Lecce e secondo lei funzionava benissimo perché lui ce l’aveva lungo. Il problema al contrario è di quando nella coppia ci sono quelli troppo appiccicosi, insomma, o è troppo lontano o è troppo vicino, un po’ come con questo tempo non sai come vestirti e il Bambi ha risolto optando per il golf a maniche corte. E poi ci sono gli inguaribili romantici che credono all’amore senza sesso, l’amore puro. Senza contaminazioni, quello tra uomo e panino con il lampredotto per intendersi. Essere invece attratti, abitati da pensieri perversi al limite del morboso, non permette a certe donne dotate, ma titubanti, di andarsene in giro serenamente senza reggiseno. Io immagino la solitudine di quelli che vogliono i Della Valle più presenti, perché è la stessa di quelli che aspettano la pizza da asporto. Ma tra il dire il fare ci vorrebbe giustappunto una bella pizzeria. Il Bambi proprio per gestire questa situazione sentimentale con la proprietà ha cominciato a seguire dottrine che implicano pratiche ascetiche e meditative, dopo tutta una serie di sedute specifiche però non è cambiato un granché, oggi, anche dopo che è arrivato Montella, trova le stesse difficoltà ad aprire i chakra di quando non riesce ad aprire i pistacchi.

venerdì 17 maggio 2019

Un silenzio surreale


Purtroppo con Montella non è successa quella meraviglia di quando si trova subito parcheggio. La colpa sarà perché abbiamo troppe macchine in famiglia, e poi c’è la pulizia delle strade. Mentre giravo per cercarlo mi sono accorto che per rivendicare l’anima femminile del blog qualcuno ha persino fatto riverniciare la macchina di rosa. Noi che invece non abbiamo avuto ancora la forza di confessarci che siamo donne, speriamo solo di non dover scendere di categoria per trovare un posto in un parcheggio interrato. In compenso possiamo dire che è almeno un’ottima annata per le castagne. Io poi per un bel paio di poppe posso scrivere anche che con un altro allenatore lottavamo per la Champion. Tutti abbiano un prezzo. Anche Zapata. E il primo che si lamenta del caldo è gobbo. Perché qui non sappiamo più se i brividi ci vengono per il freddo o per la classifica. Anche la compagna del Bambi è d’accordo con la tesi della Champion, sostiene infatti che con un altro compagno potrebbe aprire il pacchetto e non trovarci più la catena nuova per la bicicletta ma un collier. Lui un po’ pensando alla pressione bassa e un po’ alla paura della retrocessione intanto si è messo a masticare liquirizia. Sarà perché donna, ma alla compagna del Bambi questa classifica risulta strana come andare a comprare le fragole con il piumino. Mentre sempre lui trova più strano che la formula a 8 € che comprende alcool più cibo a buffet senza limiti valga solo per l’aperitivo e non diventi uno standard a tutte le ore. Succedono proprio cose strane, non solo non lottiamo per la Champion, ma la Rita ha perso la voce e in casa c’è un silenzio surreale. Poi magari è davvero sufficiente un altro allenatore, e lo dico pensando che una signora anziana è entrata al bar Bianchi in Piazza San Felice mentre facevo colazione, ha preso il caffè e poi ha cominciato a lamentarsi con il barista perché non riusciva a chiamare con il nuovo telefono. Lui le ha risolto il problema e lei se ne è andata definendolo il mago dei cellulari. Ho potuto verificare che si è limitato a togliergli la modalità aereo.

giovedì 16 maggio 2019

La vita vera


E’ obbligo per un blog al femminile come questo condividere la pessima notizia sul NO al taglio dell’IVA sugli assorbenti. E non voglio immaginarmi quelli che 15 anni fa volevano aprire un chiringuito in spiaggia in Brasile, e domenica si ritrovano a guardare lo scontro salvezza con il Parma. A questo proposito il Bambi sostiene che la vita vera non è mai stata così reale. E in un blog femminile è normale pensare che il calcio non lo possiamo proprio capire. Ed è ancora più scontato sostenere che a dire che con un altro allenatore avremmo lottato per la Champion, non solo non può essere stata che una donna, ma pure bionda. Un terrapiattista vegano di Piazza Tasso, mi diceva ieri di aver fatto un voto, l’ho visto uscire dalla Basilica di Santo Spirito e così mi ha confessato che se ci salviamo mangerà un piatto (sempre e solo piano naturalmente) di bucatini all’amatriciana. In tutto questo, cammini su marciapiedi stretti, e tra lo scansare merde di cane incroci pure i “tutto bene” di gente che non segue il calcio. Il terrapiattista vegano del voto ha poi escluso responsabilità di Montella perché è arrivato da troppo poco, il tempo insomma di cuocere il riso integrale. Dopo che ho cominciato a svelare l’anima femminile del blog molte di voi sono uscite allo scoperto, e ieri, una di cui non farò il nick, mentre il marito guardava la finale di Coppa Italia, e lei non capiva perché la squadra ospitante fosse l’Atalanta, mi ha scritto in privato confessandomi che ci sono allenatori che non le piacciono, che ce ne sono di quelli che può farseli piacere, quelli che invece le piacciono. E allenatori per i quali varrebbe la pena morire e ritornare in vita alla fine dei secondi tempi. Ma tanto lei non capisce niente di calcio e quindi sono tutti discorsi a bischero.

mercoledì 15 maggio 2019

Carta-forbice-sasso


In San Frediano gli adolescenti sono indietro come in tutti i quartieri "difficili", vanno di pari passo con la classifica della Fiorentina. Questa settimana  “Carta, forbice, sasso” si arricchisce anche di “Serie B”. La morra cinese Diladdarno si adegua. "Carta"; la mano è aperta con tutte le dita stese, "Forbice"; mano chiusa con indice e medio estesi a formare una “V”, "Sasso"; la mano è chiusa a pugno, "Serie B"; la mano viene messa sulle palle. Il sasso spezza le forbici, le forbici tagliano la carta, la carta avvolge il sasso, la serie B è un pugno sullo stomaco. Il Bambi ha deciso di non giocare perché preferisce le slot cinesi, ma non è certo sereno, e per meglio informarsi sulle migliaia di combinazioni che potrebbero condannarci alla Serie B ha comprato il suo primo libro sulla fame nervosa. Trovare il responsabile tra Pioli, la squadra e la società (Montella ha un alibi di ferro; avrebbe voluto subentrare a Bologna ma è stato fregato sul tempo da Sinisa), ormai non ha più nessuna importanza, bisogna solo salvarsi. E poi più in generale in San Frediano tendiamo a dare ragione solo a chi porta almeno una quarta di reggiseno. Non vorrei allarmarvi, ma siccome passo come esperto di tunnel, sono una sorta di Sundas del sottosuolo, sono stato contattato dallo staff di Montella per capire se esiste un tunnel segreto, nel caso peggiore, per scappare da Firenze senza farsi vedere. Certo noi Diladdarno non siamo troppo credibili, oltre a portare la bandiera per la fiera dell’ovvietà, quando cioè c’è da dare tutta la colpa all’allenatore, se ce lo chiedono organizziamo pure il catering, si insomma portiamo anche i panini con il lampredotto. Dicevo che siamo poco affidabili perché per noi Doris Day era morta da almeno una trentina di anni, come facciamo a fare i conti di quanti gol ha fatto Simeone meno anche di Babacar. La compagna del Bambi si sta chiedendo se la salvezza può somigliare a un bacio sul collo. Mentre lui invece di baciarla sul collo è così poco attento che voleva seguire i suoi sogni, ma loro se ne sono accorti e l’hanno seminato passando da Borgo Tegolaio.

martedì 14 maggio 2019

Potrebbero farci chiudere


I terrapiattisti dopo la presa di coscienza che il cambio in panchina ha peggiorato lo scenario che già ritenevano il peggiore possibile, oggi devono anche prendere atto che con questo tempo noi ci ammaliamo, mentre alberi e piante crescono rigogliose. Forse dietro questa inaspettata lotta per la retrocessione c’è la regia di qualche vegano. Se qualcuno a questo punto fosse venuta anche l’idea di fondare una religione, che non mi venga a suonare la domenica mattina. E se invece di bruciare i centravanti e gli allenatori bruciassimo i grassi avremmo fatto un decisivo passo avanti in classifica. Già mi avete rovinato la visione di Montalbano, se adesso vengono a scoprire che la Terra è pure piatta col cazzo che continueranno a realizzare gallerie. Ieri i terrapiattisti e il calcio, oggi tocca al basket. Del resto è un nostro sacrosanto diritto quello di continuare a fare cazzate e di decidere come complicarci la vita. E i contestatori di via Tornabuoni sono tutti elemosinieri con i soldi degli altri. L’unico vantaggio è che adesso l’elemosiniere del Papa decida di comprarci un centravanti. Arrivati a questo punto, anche io sono donna, tanto volubile da reputare prima valida questa squadra, e poi ritenerla responsabile principale degli scarsi risultati ottenuti, come donne sono coloro che hanno pensato che con un altro allenatore si poteva lottare per la Champion ed oggi che c’è un altro allenatore ritengono sia impossibile fare meglio per colpa dei governi precedenti, ed è donna chi ha ritenuto Pioli incapace di lanciare i giovani e oggi è meglio non lanciarli per non bruciarli. Insomma, abbiamo cambiato più versioni di Michele Misseri. Ma il rischio più grande non è la Serie B, adesso dopo che Vlahovic sarebbe dovuto essere la soluzione senza che abbia mai segnato un gol nella massima serie, temo che ci facciano chiudere considerandoci una pagina di fake news.

lunedì 13 maggio 2019

Poveri ignari


Per chiarire il mio pensiero, il tifoso non ha nessuna responsabilità sui risultati della squadra. Chi ha guidato sempre e solo macchine con il cambio automatico non può dire di saper guidare. Il tifoso non sbaglia gol o sostituzioni. Il tifoso per fortuna non esonera anche se vorrebbe. Mentre il Bambi era lì a rimpiangere i pareggi, la sua compagna guardava il tempo dalla finestra, e i suoi vestitini a fiori guardavano malinconici lei dall’armadio. Molti dei terrapiattisti che si ritrovano in difficoltà per la mancanza di quel cambio di passo che si aspettavano dopo l’arrivo di Montella, e oggi temono la retrocessione, da piccoli giocavano a calcio con il frisbee invece del pallone. Cosa ne potevano sapere di quello che sarebbe successo. Poveri ignari. Purtroppo la nostra sfortuna è che non possiamo nemmeno tornare indietro come quando ci accorgiamo di aver lasciato le lasagne dalla mamma. Perché Pioli si è dimesso. A conferma di quanto ho scritto ieri sul fatto che gli utenti del blog sono donne, la depressione che ci ha colpito è quella tipica post parto, la paura della retrocessione è solo una conseguenza. Così come non ero d’accordo con chi riteneva Pioli il problema, così non mi trovano d’accordo quelli che contestano anche inscenando azioni insolite, organizzate via Internet, se poi quando scendono dalla macchina tirano il freno a mano. In serata mi è capitato di sentire un pentito Bambi chiamare il pareggio e dirgli “Torna, posso spiegarti”. Semmai c’è il sospetto che tra quei seicento contestatori di via Tornabuoni ci fossero degli infiltrati provenienti dal raduno degli alpini, assoldati con la promessa di una bottiglia di Lamole di Lamole, perché in realtà pensavano che fossero due. A pensarci c’è sempre un motivo per non dormire, me l’ha fatto notare il Bambi che quando si addormenta sogna situazioni che mettono in evidenza il peso della classifica. Se però sentiamo scricchiolare è Montella. Il problema poi è che un giorno ci tasseranno anche la salvezza.

domenica 12 maggio 2019

Non è una questione di umore



La Nazione sta proponendo pagine di calcio interessanti, dopo l’intervista a Diego mi hanno contattato per capire come si gestisce un blog che aveva elencato tutta una serie di vantaggi che l’addio di Pioli avrebbe dovuto portare, ed oggi dopo un pareggio e cinque sconfitte, si continua ancora a dare la colpa a lui facendo finta di niente. Gli ho ricordato che l’alimentazione è importante per continuare a sostenere tutto e il suo contrario senza appesantirsi troppo, che molti cioè fanno uso di alimenti alternativi come l’affettato di verdure, e che per dimenticare quello che hanno sostenuto bevono Greco di Tofu. Poi gli ho dovuto svelare che uno dei trucchi è quello di riuscire a pensare meno alla morte di quanto lei possa pensare a noi. E a quel punto la media punti di Montella, con quel pareggio, è lì a dimostrare che siamo ancora vivi. Ho dovuto anche precisare che quelli che adesso non ridono più lo fanno solo perché nel frattempo hanno perso i denti. Non è una questione di umore insomma. E se c’è qualcuno che adesso vede grigio è perché è daltonico. Non è una questione di umore insomma. Un altro segreto è che questo è un blog completamente femminile, con le donne che si nascondono dietro nick maschili, per questo motivo mai nessuno ha ancora detto “scusa, ho sbagliato”. Questo è un blog che ha piena consapevolezza che in Italia ci sono più morti per i passaggi a livello che tifosi Viola morti dentro per i passaggi sbagliati. Gianni De Michelis intanto muore per portare il gel a quegli angeli che tanto ci hanno aiutato in un periodo difficile, e che l’avevano finito. Ieri in Via Tornabuoni ho visto tifosi immobili, poi mi hanno raccontato che stavano imitando gli schemi difensivi di Montella sui quali poi avrebbe banchettato Calhanoglu. L’affetto per la squadra del resto in città non manca mai. E poi io è da un po’ di tempo che ho inserito il numerino per agevolare gli utenti; adesso stiamo servendo il disagio nr 0,20, numerazione generata da un algoritmo che segue la media punti di Vincenzo in campionato. La partita di Coppa Italia non viene considerata perché anche l'algoritmo ha un cuore. Sul blog la quinta sconfitta consecutiva passa comunque in secondo piano, siamo molto sereni per questo, non solo perché Pioli non c’è più, il Bambi per esempio è dal rumore che la compagna fa con le stoviglie che capisce come l’ennesima sconfitta Viola sia il meno.

sabato 11 maggio 2019

Il fioretto della compagna del Bambi



A Montella non possiamo chiedere anche i risultati, non è Pioli, lui sta lavorando in profondità. Là dove il tifoso superficiale non nota nulla. Solo gli addetti ai lavori si sono resi conto che intanto  ha risolto il problema degli auricolari che s’intrecciano dentro lo zaino. Chissà se alla fine di questi scioperi a singhiozzo verrà fuori se è nato prima il malumore o la tifoseria Viola. Ora non ci resta che sperare di vincere stasera, solo per solidarietà, non vorrei mettere mai pressione a un gruppo così, solo per salvarsi, e penso alla compagna del Bambi che aveva fatto un fioretto. Non si sarebbe fatta più la ceretta fino alla prima vittoria, e lui in questo momento non riesce più a distinguere nemmeno dov’è la passera. Intanto l’ho rassicurato che tutto torna, che sia dopo un anno, dopo dieci, venti, che sia dopo un tempo circoscritto, o apparentemente infinito, tutto torna, anche la vittoria. Poi ho avuto un aggiornamento sulla protesta degli spacciatori di curva che hanno avuto anche l'adesione delle erboristerie e dei negozi vegani. Ormai la curva è diventata come Decathlon, entri per comprare un paio di scarpe ed esci con le canne per la pesca a mosca, un tavolo da ping pong, un ballino da 5 kg di proteine e un frustino per sferzare il cavallo. Una piccola minoranza fuoriuscita dal circuito ufficiale dello spaccio sta cercando anche di insegnare alle donne ad essere donne. Qualcuno purtroppo è diventato pure leghista mentre aspetta che Simeone torna al gol. Io a quelli che rientrano sugli spalti nel secondo tempo gli direi solo “vi ricordate quando da piccoli desideravate tanto diventare grandi? Ecco, questo è”. Quelli che invece fanno sciopero a oltranza hanno cominciato ad accelerare per non farti entrare quando ti vedono all’incrocio. Ieri passando da piazza Alberti mi era sembrato di vederne uno che protestava clamorosamente in mezzo di strada, ho pensato a una prova del flash mob organizzato per oggi, mi sono avvicinato per fargli i complimenti, ma era invece lì seduto al tavolino a sorseggiare un Cynar per insegnarci a fottercene del logorio della mancata vittoria.

venerdì 10 maggio 2019

Senza sussulti


Doccia, barba, caffè e sfogliatella, poi via al lavoro. No, sfogliatella no, non più. Mi è rimasta solo la rima; Montella. Tanto per ricordare gli schieramenti tra chi sostiene che un allenatore bravo fa la differenza più di qualsiasi campione. A questo proposito mi chiedo se in una squadra di prima categoria, magari a noi cara, farebbe la differenza più Messi o Guardiola. Ho visto che anche contro il Milan ci sarà la protesta della tifoseria che diserterà gli spalti nei primi 45 minuti, e mi viene il dubbio che qualcuno, così impegnato a protestare possa dimenticarsi di rinnovare il brevetto da sommozzatore ora che si avvicina la stagione giusta. Io non protesto e anche se a Napoli ho mangiato molta pizza non aderisco a nessuna forma di contestazione. Rimango fedele all’opera innovativa di un artista di via del Campuccio che unisce i concetti dell'impressionismo (la nostra classifica lo impressiona) a quella surrealista (Simeone centravanti), un artista concettuale che ha voluto rappresentare la passione Viola in maniera trasversale a tempo, allenatori, proprietà e giocatori. Una passione tra un nuovo progetto e l’altro che attraversa le stagioni senza sussulti, ma che rimane comunque piena di vibrazioni. Il Bambi a proposito di tempi che cambiano, e quindi anche dei supermercati che rimangono sempre aperti, durante lo sciopero del tifo, nel primo tempo coglie l’occasione per andare a fare la spesa. E malgrado la Fiorentina sia una squadra giovane, la squadra da quando è arrivato Vincenzino ha meno punti ancora di quelli che dimostra. Intanto è molto intelligente la scelta degli spacciatori di Curva Fiesole di unire anche la loro protesta a quella contro i Della Valle, nel secondo tempo faranno cori a favore di Salvini perché anche lui è contro la cannabis legale.

giovedì 9 maggio 2019

Quel tocco di pathos in più


E per chiudere, una pizza a portafoglio alla salute di chi a Firenze il portafoglio l’ha chiuso non tanto per tradizione gastronomica, ma quanto per chiarezza. A Napoli c’è un uso vigoroso e geniale del clacson che permette la regolare circolazione del traffico. Capisco che adesso si esalti il calcio inglese, mentre prima si esaltava quello spagnolo, io però vi faccio notare che noi siamo gli unici che da cinquant’anni abbiamo due squadre in finale di Coppa Italia. E poi dicevano che gli inglesi volevano uscire dall’Europa. Torno e piove, ma soprattutto non mi scotterò più le labbra sulla tazzina del caffè. Oggi, che da qui non potrò più fare paragoni per dimostrare quanto è meglio vivere a Firenze, telefonerò a quegli annunci che finiscono con “no perditempo” e gli farò perdere tempo. Il vantaggio di non aver seguito nessuna delle due semifinali Champion, è che a differenza vostra non dirò “non mi divertivo così dal giorno prima”, ma posso ancora dire “non mi divertito così dal 7 a 1 contro la Roma”. Stamani nessuno al bar quando mi chiederà leggendo il pass “di cosa si occupa”, e dopo avergli spiegato alla meglio che mi occupo di sistemi di sicurezza nella fase di realizzazione di una galleria, mi risponderà “ ah si o’ tunnèl”. Il napoletano davanti a un persona che si ferma a chiederti le caratteristiche dei sistemi che stai mostrando in un video non si limiterebbe a farlo con professionalità, sicuramente perderebbe i sensi a comando, giusto per dare quel tocco di pathos in più.

mercoledì 8 maggio 2019

La marcia in più



Stare a Napoli mi ha regalato la marcia in più, è così che ho trovato la formula giusta. Diciamo come quella che servirebbe a Simeone per diventare un centravanti. La formula magica con i call center. Parlando come Caccamo ho cominciato a dirgli che vivo in albergo, non ho utenze, spendo tutto per vivere lì, e così non ho soldi nemmeno per il trading. Da Michele c’è la fila che viene gestita da un persona, ti consegna il numerino e poi ti chiama quando è il tuo turno. Quattro sale, trenta minuti di media di attesa. Non si prenota, un’autentica macchina da guerra. Numeri importanti ma la pizza era cotta poco. Perché anticipare è come fare pressing alto. Con la squadra alla fine esausta come l’olio della peggior friggitoria di Fuorigrotta. Klopp all’andata male ora bene, capirete perché il ruoter si blocca e si scollega. Come quando si dice che Montella non è adatto per subentrare in corsa, ma se è così non basterebbe toglierlo dal freezer un’oretta prima? E anche questa mi è venuta ispirandomi al traffico caotico di Napoli. Infamone intanto il tassista che sul cruscotto ha la statuetta di Padre Pio invece di quella di San Gennaro. Mi sono accorto che Napoli è la versione vocale delle ricette del mio dottore, non si capisce un cazzo di quello che dicono, ma tra di loro si rispondono perché sono tutti farmacisti. Tassista che mi sembra di aver capito, indicandomi il punto dove hanno sparato alla bambina, dirmi che non ci sono più i killer di una volta, oggi c’è bassa manovalanza, mentre noi ci lamentiamo che non ci sono più i negozi storici o le mezze stagioni. Qui a Napoli, a proposito di fantasia e marcia in più, mi è sembrato persino di vedere Emily con l’argento vivo addosso, sembrava sfoggiare un abito nude di Dundas che partiva a rete sulle gambe per intrecciarsi sulle poppe, scoprendo parte del seno e del ventre. Poi trasformava le sue orecchie in ali giganti. Un angelo kitsch, un misto tra Dumbo e lo Spirito Santo a cui tutto il mondo però può solo inginocchiarsi. Come davanti al caffè e alla sfogliatella. Anche se ti bruci un po' le labbra.

martedì 7 maggio 2019

Mangia Prega Ama


Per dimenticare ieri sono stato alla Pizzeria Trianon da Ciro. Dal 1923, che è anche l’anno dell’ultima vittoria Viola. Ho preso la Margherita pizza napoletana S.T.G. (Specialità Tradizionale Garantita). La Margherita 5 €, la Marinara 3,80 €. Meno di un prestito secco. Birra Moretti Baffo d’Oro in bottiglia da 50 cl, bicchiere di plastica. Il Bambi invece, rimasto a Firenze, si è finito tutti i Boeri perché voleva ubriacarsi e in casa non c’erano alcolici. Poi sarà stato il freddo (ma anche a Napoli fa freddo) gli è venuta voglia di castagne, non Timothy. Mentre dalla terrazza al 6° piano si vede il Vesuvio. Napoli è caotica, tanto che ho trovato un ingorgo sul viale del tramonto delle nostre speranze per la prossima di campionato. Sarà stato per il Ramadan ma piazza Garibaldi era piena di kebabbari vuoti. Una situazione che mi ha ricordato la Curva Fiesole del primo tempo quando c’è la contestazione ai Della Valle. Il gap non era solo dovuto a Pioli perché la fantasia che c’è qui a Napoli non la potevamo comunque affrontare neanche con il preparatore atletico dell’Atalanta. E vedrete che una volta strappato quel punto per la salvezza, ritrovata la tranquillità insomma, ricominceremo a lamentarci per il caldo. Mentre noi ci rammarichiamo per un’altra stagione buttata via qui si frigge tutto. Molti tifosi Viola che non hanno pizzerie di qualità nel loro quartiere, hanno già preso l’abitudine di ritrovarsi la domenica all’Ikea nelle corsie dove si prendono i mobili prima di andare alle casse. Per questo sono a Napoli, e stasera vado all’Antica Pizzeria da Michele a Forcella, perché a questa squadra è sparita l’anima così come l’Udeur di Mastella. Solo due pizze disponibili; Margherita e Marinara, come gli schemi di Pioli, e forse ci trovi anche Julia Roberts. Ricordatevi che tutta questa negatività non paga, almeno se avete qualche ambizione da pollice verde. Perché bisogna essere felici per coltivare le rose. E Corvino non c’entra niente.

lunedì 6 maggio 2019

A bere Bordeaux per dimenticare Mammana


Visto il diluvio sulla Fiorentina di Montella (cielo cupo e carico di nubi), oltre a non concederlo agli altri, ci hanno tolto lo ius SOLI anche a noi. Nubifragio con mostro ceppicone annesso, che naturalmente riemerge abitando le nostre ossessioni. Mentre geni e maestri della panchina stanno insegnando calcio in qua e in là, con il navigatore impostato su Bordeaux. Ma per far risalire le colpe ancora su Pioli, tra un po’ per poter parlare di fica si dovrà ricordare Sabrina Salerno. Purtroppo stiamo virando dall’essere terrapiattisti all’essere encefalogrammapiattisti. Il Papa sostiene che non bisogna chiudere la porta a chi bussa, e lo dice proprio a noi che non riusciamo proprio a chiuderla a nessuno visto che perdiamo sempre. Che lo dica alle difese avversarie piuttosto. Il Bambi ha un’altra teoria su tutte queste sconfitte targate Montella; secondo lui sono sempre la stessa, una sola, come quando riguarda un film almeno tre o quattro volte perché non riesce a vedere una partita della Fiorentina per intero tra un sonnellino e l’altro. Oppure possiamo dire che la colpa è della sfortuna e degli arbitri, basta non dare responsabilità ai poveri giocatori costretti anche a farsi espellere per evitare altre figure di merda. Ieri che è stata la giornata mondiale della risata, non avendone propriamente voglia, per riuscire a farmene almeno una per onorare l'evento ho dovuto ricordare le parole di chi aveva pensato che questa squadra guidata da uno dei geni della panchina, intendo tipo Giampaolo e De Zerbi, avrebbe potuto lottare per la Champion. Al Bambi che aveva pensato di svoltare con Montella dopo aver attaccato tutto l’anno Pioli, ho detto di andare in palestra a farsi venire un gran fisico, che tanto se pensa di puntare sul fare considerazioni di calcio sensate non ha nessuna possibilità. Comunque coraggio, oggi che tornano i ricchi dai ponti lunghi tutto si normalizza. E anche le mamme avrebbero fatto meglio del povero scugnizzo, loro che in questo periodo fanno torte al cioccolato per usare al meglio le uova di Pasqua avanzate. Figuriamoci con una rosa di uova da Champion. Mica con le uova del povero Sousa costretto ad andare a bere Bordeaux per dimenticare Mammana. Poi mi sono fatto intenerire e al Bambi che dopo la partita mi ha chiesto di dirgli quello che si sarebbe voluto sentir dire, gli ho risposto che adesso che Simeone viene gestito correttamente e ha smesso di rincorrere tutti, ha finalmente ricominciato a fare gol come era stato previsto da chi di calcio se ne intende davvero. Gli stessi che adesso vogliono Vlahovic al suo posto.

domenica 5 maggio 2019

Certi cambi


Se non vinciamo il derby di cittadinanza anche la Spal ci sarà passata avanti. A quel punto Cagliari, Bologna e poi forse Genoa potrebbero confermarci certi sospetti sulla bontà della rosa. Sarò a Napoli per il WTC fino a mercoledì, ma anche in caso di sconfitta ad Empoli mi sento forte della mia passionaccia Viola, e malgrado la città partenopea offra la tentazione massima, non cercherò il rifugio facile nella pizza. Oggi che è la giornata mondiale della risata sarà comunque l’occasione giusta per apprezzare quella di Montella, a prescindere dal risultato. Se prima per vincere ci eravamo affidati agli angeli, oggi ci possiamo affidare al culo, questo è un po’ anche il senso dell’immagine che ho scelto. Se non vinciamo vorrà dire che non era vera la storia che senza il mediocre saremmo diventati belli, intelligenti, colti, sagaci, ironici, sessualmente prestanti, affascinanti, sensuali, abili amanti, raffinati esteti, invincibili eroi. Prima ancora di conoscere il risultato, visto che con l’età ho acquisito una certa saggezza, perspicacia e fascino, posso offrire tutto ciò in cambio degli addominali. L’unico rischio se non vinciamo è che sotto la prossima vittoria potremmo trovarci un affresco del tredicesimo secolo, e sappiamo quanto poi la Soprintendenza alle Belle Arti potrebbe romperci i coglioni. Intanto il caffè stamani lo prendo con i dubbi sulla formazione. E penso che ci sono cambi che non generano quasi nessuna variazione, ma che per alcuni modificano l’assetto terrestre.

sabato 4 maggio 2019

Un paio di mesi fa



Un’altra sconfitta a Empoli. Un paio di mesi fa era già la premessa di una carestia cui seguiva qualche epidemia. Ognuno di noi ha antenati morti di fame o peste in quel periodo. A parte quelli che andavano a mangiare la pizza. Conoscere quel periodo terribile ci aiuta a capire che culo è vivere la Fiorentina di oggi. Un paio di mesi fa la gente si è ammalata della sindrome di Stoccolma a forza di andare la domenica all’ikea. Anche io in quel periodo mentre pisciavo pensai di aver contratto una brutta malattia, ma poi con sollievo mi ricordai di aver mangiato gli asparagi. Dopo Pasqua e Pasquetta, 25 Aprile, sabato e domenica, Primo Maggio, e poi ancora sabato e domenica, forse sono solo confuso; sono pronto a sperare in una vittoria. Un paio di mese fa Toninelli diceva ancora cazzate. Io ultimamente sono diventato una persona migliore, nell’istante cioè in cui ho capito quanto è meglio ignorare che invece rispondere alle provocazioni di una sconfitta. Mi rimangono ancora degli episodi per fortuna sempre meno frequenti, ieri per esempio ho sognato un gol di Simeone. Perché mi sono svegliato? E poi le squadre buone fanno ingrassare. Due mesi fa anche un poeta che pestava la merda era arrivato a incazzarsi. Oggi è tornato tutto rose e fiori. Io da quei due mesi fa ho imparato a vivere le partite da solo, così oggi ho la fortuna quando m’imbatto casualmente in una sconfitta di poter piangere come un disperato senza vergogna. A due mesi fa. Si, credo proprio che sarei rimasto là se non fossi mai tornato a respirare manovre più ariose. Un paio di mesi fa; prendere e perdere diventano così sinonimi se l’oggetto è il tempo. Un paio di mesi fa sono comparse le prime rughe.

venerdì 3 maggio 2019

La volgarità del vincere



Se Montella non può far niente di più vista la situazione drammatica che ha ereditato, allora Donadoni va portato in trionfo per come ha lasciato la squadra a Mihajlovic. Tanto che non si spiega come mai uno che ha lasciato così bene la squadra a chi lo ha sostituito, di fatto avesse un rendimento così diverso in negativo tanto da essere sostituito. Oppure noi vediamo sconfitte che non esistono, obbrobri di partite come quella contro il Sassuolo che reputiamo tali solo perché non capiamo. E mi viene in mente la musa di Picasso quando lui alla fine le mostrava il ritratto. Cosa ne sappiamo noi del cubismo di cui è pregna la nostra rosa. Per questo bisogna sostenere la ricerca contro il selfie accanto all’opera d’arte. La notizia buona è che tra i lavori usuranti sono stati inseriti i succhi gastrici di noi tifosi Viola dopo il cambio di allenatore, e non di quelli del Bologna. Almeno questa. Per noi il cambio dell’allenatore deve servire intanto a farci sperare che nel futuro il rendimento della squadra sarà migliore. A questo serve l’allenatore, a gestire le nostre speranze nel futuro. Non è che possiamo pretendere improvvisamente, intendo nell’immediato, che delle ragazze vestite da Haudrey Hepburn fischino ai muratori quando passano davanti a un cantiere. Noi che oggi siamo un’insegna luminosa con almeno tre lettere spente. E poi vincere subito è anche un po’ volgare, è come ostentare in pubblico quando si fa sesso. Io non vinco da un pezzo, così come non vengo certo a dirvi quando faccio sesso. Sono riservato. E il fatto che non trombo mi aiuta.

giovedì 2 maggio 2019

Una struggente storia d'amore


Che il problema non fosse in panchina ne ho avuto definitiva conferma ieri quando per il concertone del Primo Maggio non ho riconosciuto quasi nessuno. E poi la contestazione ai Della Valle stride un po’ con l’idea romantica del picnic che invece questa festività si porta dietro. Ma ai tifosi non posso dire niente perché io all’asilo andavo dalle suore e non mangiavo per protesta. Mentre così come i tifosi che fanno dell’esonero il loro cavallo di battaglia, io proprio ieri ho riproposto il mio alla Rita; “Un giorno ti ci porto”. Il film “Stanlio & Ollio” uscito ieri al cinema ci riporta a quando eravamo più giovani, un mondo che forse avevamo dimenticato, e che Montella ha usato per distrarre la squadra, anche se per lui rimangono “O sicc e ‘o chiatt” come Fernandes e Muriel. Per quanto riguarda invece le diatribe sul blog, le divisioni in generale, il problema secondo me è che ci innamoriamo delle nostre affermazioni ed è sempre amore eterno, fedele. Mai una scappatella, un “avevi ragione”. Gli avvocati divorzisti fanno la fame da noi. Forse dovremo fare economia del linguaggio per ridurre gli attriti, sorriderci quando siamo d’accordo, e fare la faccia incazzata quando invece la pensiamo diversamente. La cosa che invece va davvero d’accordo, a proposito di struggenti storie d’amore, è quella tra il colpo e la grazia. Ciò che è stato per la squadra l’avvicendamento in panchina. Per fortuna è tornato maggio anche se insieme alla contestazione, a volerci dire che diamo sempre un nome agli uragani e mai agli arcobaleni.

mercoledì 1 maggio 2019

I capitoli a parte


Non andremo in Champion ma possiamo sempre credere che i castrati chimicamente cantino bene. Così oggi ci potremmo concentrare meglio sulle mezze stagioni che non solo esistono, ma che rompono anche i coglioni. E come ovviare a questo freddo se non tenendo ancora acceso il riscaldamento globale? Oltre naturalmente al forno a legna per la pizza. E la domanda del Bambi adesso sorge spontanea; può essere che Corvino abdichi come l’imperatore del Giappone? E poi c’è la storia che uno dichiara di aver difeso Pioli dal bullismo e di non dare nessuna colpa a Montella, e ti rispondono che sei patetico perché continui a trovare scusanti a favore di Pioli, e che non è giusto attaccare Montella. Un po’ come quando hai un piatto che non ti piace, te lo ripropongono spesso, e quando lo fai notare ti rispondono “Ma come, se ti è sempre piaciuto!”. Insomma, io avevo difeso Pioli per sostenere la Fiorentina, come deve essere il sostegno di una vera amica ai tempi del selfie. Agli individuatori del cambio tecnico come risposta alla mortificazione data dalla mezza classifica, il Bambi chiede se sanno anche cosa sono i cerchi nel grano. Mentre per la domanda “cosa c’è dopo la morte”, ha già visto il trailer di Fiorentina-Sassuolo. Alla fine, poi, tutto quello che non riguarda Pioli assume il fascino nascosto e risolutivo dei capitoli a parte. Improvvisamente ho capito però che Montella è stata una scelta ecologica, l’ho capito leggendo la notizia che i sacchetti biodegradabili restano intatti in mare anche dopo 3 anni. Montella 2 come da contratto. In pratica si rompono solo a te quando li usi per portarci la spesa, o per cercare di vincere almeno una partita.