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venerdì 31 luglio 2020

Siamo tutti un po' ascolani


Devo dire che per estraniarmi dalla conferma di Beppe cercherò di curare finalmente una fobia che mi vede ossessionato dalle illustrazioni sui cartoni delle pizze. Mentre quando ancora c’era Pioli m’intestardivo a seguire i segni del costume, un navigatore epidermico che indicava la strada per la lingua. Il Bambi ha reagito in maniera diversa, dopo la riconferma gli è presa la fame nervosa e ha ordinato una pizza, fin troppo nervosa se è vero che gli è arrivata senza nessun condimento, solo la pasta, poi la compagna gli ha fatto notare che aveva aperto il cartone al contrario. Aspettiamo l’autunno perché metteremo via l’allenatore perfetto immaginario insieme alle mele cotogne. Forse solo Marcelino canne e vino nuovo idolo della Fiesole avrebbe potuto portare entusiasmo e fame chimica. Non nervosa. Ma oggi è ancora luglio e Beppe coglie l'onda lunga del lockdown. Intanto questa nostra straordinaria capacità di adattamento a dimensione, ambizioni e altri allenatori che ci faranno lottare per la Champions, ci porterà a dimenticare chi siamo. Se zoppicheremo anche la prossima stagione stavo pensando a un bastone da passeggio. Non mi resta che continuare ad apprezzare l’autorevolezza dei capezzoli che dicono la loro in silenzio da sotto la maglietta. Sarà che io mi metto la maglia degli All Blacks a cazzo di cane, ma non capisco perché quelli che vanno in bicicletta si vestono da quelli che vanno in bicicletta. Adesso capirete perché ho immagazzinato tanto vino dell’Etna, per dimenticare, poi è anche vero che sentita la Meloni andrò a comprare il pesce. E menomale che esistono i giorni qualunque.

giovedì 30 luglio 2020

Il primo principio della termodinamica



La partita ci dice che se ancora sarà Iachini dobbiamo prendere in considerazione il bagnoschiuma allo Xanax in modo da rilassarsi con quattro/cinque ore di bagnomaria al giorno. Il Bambi che lo Xanax lo prende come sostitutivo del metadone mi dice che lui per colpa delle ragazze negazioniste da giovane si è fatto un monte di seghe. Diciamo che ci sono due modelli non più sostenibili, il primo è la crisi dei centri storici trasformati in un unico enorme ristorante, mentre il secondo è giocare con Chiesa terzino. Ci avevano promesso lo scudetto entro il 2011, e niente, ci eravamo immaginati di vedere astronavi nei cieli entro il 2020, e ci ritroviamo con i monopattini sui marciapiedi, abbiamo mandato via Pioli e i suoi sostituti non ci hanno portato in Champions, ci rimane però ancora una speranza, grazie alle ferie quelli in macchina si fermeranno per farci attraversare la strada. Al Bambi però non sarà sufficiente l’atteggiamento finalmente responsabile e rilassato di chi non accelera più in prossimità delle strisce pedonali, finita la partita se n’è andato senza commentare, o meglio lo ha fatto mettendo in atto il primo principio della termodinamica, dimostrando cioè che l’energia interna di un sistema termodinamico isolato è costante. Insomma ha scoreggiato. Tradotto significa che in questo calcio silenziato, tra le telecronache di Caressa e le bestemmie che arrivano dal campo preferisce le seconde. Mentre il conforto lo ricerca nel caffè della mattina  e nel vino della sera. Dopo la riconferma di Iachini la proroga dello stato di emergenza era inevitabile, e meglio dell’ennesima vittoria del Milan anche il pollo arrosto della rosticceria. Se all’affetto per Iachini il Bambi contrappone l’affettato di Gaiole, io alle ciabattate immonde di Hagi contrappongo le tettone che corrono per non perdere il treno.

mercoledì 29 luglio 2020

Siamo tutti negazionisti


E con lui se ne sono andate anche le mie caramelle Sperlari. Uno dei pochi trofei vinti; il mitico cofanetto. Adesso per agosto mi concentro su orate, ricciole e spada mentre i calamari si pescano da settembre a novembre così come le seppie e i moscardini. La frittura rigorosamente di paranza. E poi dietro al grande tenore che tutto il mondo ci invidia, oltre l’artista mondiale che noi tutti conosciamo, c’è prima di tutto un grandissimo evasore fiscale. Il tifo al femminile in città ci pone di fronte a un problema che non possiamo negare solo perché siamo uomini, loro alla frustrazione che ci accomuna devono sostenere anche il peso di non sapere se arriva prima il terzo scudetto o la menopausa. Io poi che prendo in giro Bocelli è tutta da ridere visto che sono il primo dei negazionisti quando sostengo che Hagi non diventerà mai un campione. O forse anche i negazionisti non esistono. Ormai non c’è più sugo a parlare nemmeno della scarpetta se non quello di Finardi, Eugenio e sregolatezza. Insomma, molti sono definiti impropriamente negazionisti ma in realtà sono solo ottimisti, io invece non credo che lotteremo per la Champions. E uno fuori dal mondo come Chiffi mi piacerebbe che parlasse di ciò che vede oltre ai rigori. E c’è anche chi non bestemmiava prima che arrivassero i negazionisti. Il Bambi è invece il vero negazionista della sveglia, mentre io visto il tema questa volta non nego che affronterò la partita col Bologna con lo stesso disincanto di Peter Sellers in Hollywood Party.

martedì 28 luglio 2020

Inaccettabile svista


Vista la poca credibilità del nostro campionato, visto il primo giocatore Viola al 37° posto nella classifica marcatori, non mi resta che rinnovare il solito patto con il mare al quale racconterò i miei segreti, le mie speranze per un allenatore finalmente migliore di Pioli, e le mie emozioni per le ciabattate immonde di Hagi ai Rangers spacciate per “best moments”, e lui in cambio mi darà le vongole per gli spaghetti. Oltre al disastro Chiffi non ci siamo fatti mancare nemmeno un gol al 53° del primo tempo (vedi Juve Samp). Un campionato dove il doppio passo lascia il posto al passo falso. Falso come il tessuto non tessuto con cui sono confezionate le divise degli arbitri. Vince Sarri sconosciuto al grande pubblico fino a qualche anno fa, di fatto il Giuseppe Conte del calcio. Così dopo l’ennesimo episodio che mina la regolarità della stagione, e dopo Chiesa più terzino di Alessio Tendi, noi “solari e sempre sorridenti” siamo diventati semplicemente dei grandi mangiatori di buio. Giusto quindi istituire il “lo prendiamo in cooling break”. Adesso è giusto mollare questo calcio degradato per tornare a concederci quei momenti clou che ci fanno dire “che bello tra un po’ si pranza, e poi “che bello tra un po’ si cena” e infine “che bello tra un po’ si dorme”. Chiffi non ha attenuanti perché anche se non ha visto avrebbe potuto rimediare andando al VAR a rivedere. Mentre l’inaccettabile svista me l’aspetto da Bocelli perché lui non l’ha potuta vedere quella fila di camion militari con le bare di chi era morto senza il conforto dei propri cari.

lunedì 27 luglio 2020

Chiffi e l'almanacco del giorno


Ormai mi sveglio così presto anche nei giorni di festa che potrei diventare uno di quelli che si alzano e vanno in piscina a nuotare. Ma ho promesso a mia mamma che non sarei mai diventato uno psicopatico. Unica cosa, a differenza di Fontana, al mattino dopo la doccia, colazione e caffè, non faccio mai un bonifico di 250.000 € a mio cognato. Per la partita posso dire che dopo l'incazzatura per quello scarsone dell’arbitro meglio guardare un Monet, rimarremo incazzati ma volete mettere? Secondo rigore che è come quando cerchi di grattare via una macchia e invece è un buco. Non c’è. E se il peggiore in campo è stato l’arbitro, peggio anche di Lirola, mi sa che è come quanto emerge da ciò che dice Fontana; quello sveglio risulta Gallera. Insomma, Iachini non è all’altezza e la squadra, arbitro o non arbitro, non tira in porta. Questo finale di campionato mi mette una malinconia giallo canarino chiuso in gabbia. Mi sono addirittura convinto che i calciatori quando si coprono la bocca con la mano parlano sempre della mancanza di turisti nelle città d'arte. Qualcuno sì, può pure essere, ma non tutti. E’ assurdo. Il Bambi ha mollato il finale di stagione ed è tornato a parlare con le sue piccole cimette d’erba resinose al riparo dagli sguardi indiscreti degli elicotteri. Ieri che era Sant’Anna pur di non seguire le polemiche dopo le porcate dell’arbitro ha preferito fare gli auguri di buon onomastico alla sua amica Anna, così stramba che scrive sempre il suo nome al contrario. Per quanto visto superficialmente all’Olimpico, questa nuova giornata sarebbe potuta cominciare con l’ottimismo di una lapide, se non fosse però che a una lettura più attenta dei fatti non emergesse che il geniale Chiffi ha voluto ricordare e rendere omaggio alla beffa più geniale mai realizzata sul pianeta Terra, ieri erano infatti 36 anni: le false teste di Modì. Proponendo il più falso rigore mai stato concesso. E dopo le teste di Modì ecco la testa di cazzo.

domenica 26 luglio 2020

Antico proverbio Diladdarno


Oggi possiamo finalmente fare un punto sull’eccellenza della sanità lombarda; indagine per la fornitura di camici (nella foto i ritagli di Fontana), un’altra per i test Covid al San Matteo, e un’altra ancora per l’ospedale fantasma in Fiera a Milano. Gli manca solo Ramadani. E poi zanzara mattutina c’ha la mamma a pecorina, zanzara pomeridiana figlia di una gran puttana, zanzara preserale venuta al mondo in un baccanale, zanzara della notte cresciuta tra le mignotte. Antico proverbio Diladdarno. Dopo avermi confermato che credevate in Pioli, adesso toglietemi anche l’ultimo dubbio e ditemi che non eravate voi quattro anni fa che inseguivate i Pokemon per strada. In tarda serata il Bambi mi ha confessato di usare la stessa mascherina da tre settimane perché si è lasciato andare dopo aver capito che potrebbe rimanere Iachini. Trovare la propria disciplina aiuta, e così ora vado a fare i miei tremila a stile che mi fanno stare meglio di quando saltavo di palo in frasca. Che è come essere bravi ad ascoltare una donna in orizzontale, e poi provare a farlo in verticale, in piedi. Non so se così come per il Bambi la colpa è della possibile riconferma di Iachini ma adesso mi accorgo che è facile essere atei a vent’anni mentre a sessanta è eroico. Pensate la fortuna di essere nati qui, mentre se fossimo nati a Napoli qualcuno in famiglia vi avrebbe potuto comprare persino la statuina di Pioli a San Gregorio Armeno. Non solo, alla faccia dell’Azzolina vi ritrovereste a settembre sicuramente anche i banchi dei vostri figli sui mattoni. Per dire qualcosa anche della partita chissà se stasera usciamo immuni dall’Olimpico, nel senso di App.

sabato 25 luglio 2020

Il 27



Alla fine sul rinnovo di Pioli ci troveremo combattuti un po’ come quando ti chiedono se vuoi più bene al babbo o alla mamma. Si, Ibra è prezioso ma anche il commutatore del forno non scherza. Premetto che pratico sesso annuale, e aggiungo per fortuna, la Rita era in mutande e magliettina che stava cucinando, quando le ho dato una pacca sulle mele e sussurrato dietro l’orecchio che volevo strapparle di dosso quegli indumenti. E niente si è bruciato il pollo coi peperoni. Lo so il rischio poi è quello di concedersi alle cose che accadono, quello di farsi permeare, di farsi mettere le mani dappertutto. Di concedersi anche a quel rinnovo che ci ha tolto la poesia indurendoci fino a quando “albeggiare” significherà entrare molto presto in ufficio. Quelli che scorrono tutte le circostanze fortunate che hanno contribuito in maniera determinante a questo maledetto rinnovo, preghiamo per loro. Vi dirò una cosa controproducente, ma il Nerello Mascalese mi libera anche dagli interessi del blog, e quindi vi dico di non dire troppo di voi, di non dire bugie, di non dire parole troppo importanti, di non dire verità irrilevanti, di non dire parole affilate come “ceppicone”. Se potete, non dite malgrado questi buoni risultati del Milan siano fastidiosi come quando uno surfa e viene attaccato da uno squalo. E adesso non mi posso più fidare di certe vostre valutazioni così come non mi fido del biadesivo che costa poco. Ormai credo più a Lorella Cuccarini. Capisco le reminiscenze scolastiche, universitarie, il senso di appartenenza nell’avere un allenatore che capisce meno di noi da attaccare, però data l’età certe debolezze si dovrebbero superare. Jim Morrison, la Joplin, Hendrix e Kurt Cobain, fanno tutti parte della “maledizione del 27”, gli anni di quando sono morti. Ultima Amy Winehouse. Dopo di lei stranamente più nessuno è scomparso. La maledizione della maledizione dei 27. Nemmeno la smorfia mi ha aiutato perché il 27 è ‘O Cantero (l’orinale). Ho pensato a John Travolta che ha perso figlio e adesso moglie, ho pensato anche a Scientology, poi il pareggio del Milan decimato con l’Atalanta, ma soprattutto il rigore parato da Gigione Donnarumma è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e il Seveso, e alla fine ho capito che il mistero era proprio legato a quel 27, numero scomparso nel silenzio generale dalla numerazione delle maglie dei giocatori del Milan, ma non scomparso dai loro cuori, e per il quale stanno dando l’anima.

venerdì 24 luglio 2020

Lo spione che ha ingaggiato Pioli dopo aver letto il nostro blog


Se a qualcuno fosse ancora oscura la ragione del successo di una persona che non stima non deve abbattersi pensando di aver sbagliato valutazione, bensì pensare che qualcuno ce l’abbia nascosta quella ragione. Senza colpevolizzarsi. Personalmente ho individuato nella Rita quel qualcuno che ha nascosto tutte le mie cose e le ha segnate su una mappa che consulta di nascosto quando le chiedo un oggetto. E’ per forza così. Basta chiedere alla propria lei/lui dove trovare la spiegazione delle vittorie di Pioli. Temo che se il Milan vincerà anche contro l’Atalanta sempre quel qualcuno potrebbe risvegliarsi tifoso dal cerchio alla testa ai piedi. In questo caso comunque No al Lexotan e Si al soffritto. A nulla servirebbero le benzodiazepine se il ragazzo del fruttivendolo ci portasse la spesa fino alla macchina decretando di fatto l’inizio della nostra vecchiaia. Questa situazione inaspettata e indesiderata di un Pioli riconfermato dopo una striscia positiva apparentemente senza decessi riconducibili a forte spinta emozionale del gruppo, potrebbe proiettarci in quella dimensione senza via di uscita nella quale malgrado dati oggettivi non ci vogliamo spostare dai certi convincimenti, piombando in un loop temporale che ci farà rivivere sempre lo stesso giorno in cui non potevamo più andare avanti e non volevamo tornare indietro che sono state inventate le statue. Potrebbe essere anche un tentativo dei sovranisti quello di denigrare il ceppicone. Comunque forse è proprio nelle statue di quell’arte cimiteriale che si nasconde il segreto degli angeli che aiutano Pioli, parenti stretti di quelli che mangiano i fagioli. Io che avevo creduto a chi diceva che con un altro allenatore avremmo lottato per la Champions, adesso farò come il responsabile corse della Mercedes che spiava la Ferrari e poi faceva l’opposto.

giovedì 23 luglio 2020

Terracciowski



Se non ci fosse da commentare la partita direi che la conferma di Pioli per alcuni è stata come quell’anno in cui volevano andare in vacanza in Sardegna ma era troppo costosa allora ripiegarono su Termoli dopo una lunga selezione tra le località di mare più economiche, tanto da non ritenere nemmeno necessario prenotare vista la scarsa attrattiva, e una volta arrivati lì nell’unico albergo libero volevano 300 € a notte. Questo pareggio un po’ sofferto e un po’ condito di recriminazioni ci ha evitato di sottolineare che la notizia dell’ingaggio di Rangnick era stata spesa per ribadire la natura mediocre del ceppicone bocciato dai progetti ambiziosi della dirigenza rossonera, mentre la notizia della conferma del ceppicone è stata spesa per ribadire la natura mediocre dell’ex tecnico Viola questa volta bocciando le ambizioni della dirigenza rossonera. Indò tu va le son cipolle (di Certaldo). Menomale che la bella prova di Terracciano ci evita di evidenziare l’incredibile contemporaneità tra la giornata mondiale del cervello e la conferma di Pioli, circostanza che non ha permesso ai suoi detrattori di festeggiare lasciandoci nel dubbio su quale delle due situazioni non lo ha reso possibile. Oppure ce li ha tolti definitivamente i dubbi. E se non ci fosse stato da pubblicare la foto di qualche bel momento della partita avrei messo la copertina del Foglio di ieri. Poi quando ci arrivano i soldi del Recovery Fund ci ricompriamo pure Ilicic e Muriel. E chissà se la riconferma di Juric farà scopa sotto l’ombrellone con quella di Iachini. Se non ci fosse da valutare la prestazione dei singoli vi renderei partecipi della preoccupazione per le vittorie del Milan che potrebbero spingere il Bambi a smettere persino di fare l’elicottero con l’uccello. Dopo la striscia positiva dell’allenatore asintomatico il rischio per i suoi detrattori è che la situazione precipiti ulteriormente, la delusione potrebbe interessare anche l’amato sale rosa dell’Himalaya dalle mille proprietà, e così dopo aver scoperto che ha lanciato pure Saelemaekers, scoprire che quello rosa non è altro che sale con la ruggine. E pure il fatto di aver messo dietro il Napoli non è cosa superabile con semplici integratori anche se ricercati tra i più specifici tipo il Polase Sport. 

mercoledì 22 luglio 2020

Romanzo storico



La saggezza popolare del Bambi, che cresciuto per strada, al tipo del trading al telefono che gli prospettava facili guadagni con un piccolo investimento, ha chiesto come mai di fronte a tali e tanti facili guadagni non avesse mollato quel lavoro di merda per investire pure lui. Stessa saggezza popolare che se non stai via almeno tre ritiri dell’umido non puoi considerarle ferie. Saggezza però anche fin troppo popolare se si pensa che non sempre è in grado di discernere tra un inizio scoppiettante e un motore che si sta fermando, o che Pioli non era un ceppicone. Prima dell’avvento del PC si salvava con le comunità di recupero tipo San Patrignano, oggi si salva in PDF. Ma da Muccioli ha imparato a preoccuparsi degli altri, da qui la sua inquietudine su che mondo lasceremo alla Regina d’Inghilterra. Se Rocco riconferma Beppe questo sarà l’incipit: “Il 2020 fu l’anno della pandemia, e mentre il cielo era attraversato da una cometa luminosa e i ghiacciai scomparivano, sulla panchina della Fiorentina sedeva Iachini”. Non mi pare male come incipit di un romanzo storico. Il titolo sarà “Ristorante quasi tipico”, il finale di stampo populistico con il protagonista che mentre scende le scale elicoidali dopo una sconfitta ricorda con malinconia quando trascinava sulla sabbia la cugina per le caviglie, con il cui sedere segnava la forma della pista per le biglie con le immagini dei ciclisti. Cugina che poi negli anni gli avrebbe confessato, grazie a quel ruolo, di aver imparato che c’è dignità anche ad essere usata come oggetto, imparato a sopportare la sabbia nelle mutande quando serve, ribadendo poi negli anni che il culo nella vita aiuta parecchio a tracciare la propria strada. Quella la foto di copertina.

martedì 21 luglio 2020

Storie di malaffare Diladdarno


Spesso si parla di Europa, non quella del calcio purtroppo, e per boicottare gli olandesi da oggi non comprerò più Van Gogh, così a quei chiodi potrò finalmente appenderci le metafore. Insomma l’Olanda passa dal calcio totale al calcio totale nei coglioni. Per non saper né leggere né scrivere intanto ho pisciato sui tulipani del vicino. E il welfare? Per me dovrebbe essere un Nerello Mascalese di Stato al tramonto. Al Bambi, invece, una volta raggiunta la salvezza è calato di schianto l’interesse, alla domanda del perché scrivo comunque editoriali tutti i giorni, e come faccio, ho risposto che scrivo sempre per non trovare il tempo di rileggermi. E che peggio degli editoriali solo i chopper, le moto da trial e tutte quelle moto che di notte in centro fanno a gara a chi fa tremare di più i vetri. Finito di parlare della salvezza il rischio adesso è quello di tornare a parlare dei migranti, o peggio ancora, di riesumare vecchie storie di malaffare Diladdarno, di quando per esempio il Bambi si fece crescere i baffi perché sosteneva che gli davano un’aria più adulta e allo stesso tempo scanzonata, ma soprattutto perché riusciva a fare prezzi migliori sui grossi carichi di bamba. Poi devo delle spiegazioni perché potrebbe sembrare che sia un po’ assente dal blog, invece vi seguo con la speranza che andiate in pizzeria. E vi abbraccio.

lunedì 20 luglio 2020

L'indecisione non sempre è un male


La salvezza non mi rende felice, anzi, mi crea lo stesso stato d’animo di quando da ragazzo mi davano un frutto come merenda. Un'infinita tristezza. Malgrado la squadra vinca la seconda di fila e giochi finalmente in maniera decente. E’ il fatto di essere costretti a festeggiare un obiettivo mortificante che mi spinge mio malgrado a ingerire vino dell’Etna. E non voglio nemmeno stare qui a rimpiangere giocatori o allenatori passati perché sono convinto che il declino dell’umanità sia iniziato con un nostro antenato che davanti a una pittura rupestre disse: “che ci vuole, lo so fare anche io”. Comunque Cutrone comincia a dimostrare di essere efficace, bene anche Lirola e naturalmente Re Franck. E un giorno tutta questa matematica salvezza sarà di Tommaso. All’inizio ho sperato che la Viola di Rocco fosse come quelle fiche che fanno il pieno di benzina al self service e lanciano sguardi di sfida agli uomini delle colonnine accanto, mentre il vero senso di onnipotenza della stagione, pur avendo il telecomando lontano, l’ho raggiunto solo ieri quando sono riuscito a cambiare canale con i piedi per non sentire più la telecronaca che ci informava del risultato del Lecce. Poi l’indecisione se risintonizzarmi sul Franchi, indecisione che non sempre è un male se si pensa al sapore dei Tuc, ma che lo è se Rocco lo sarà quando dovrà decidere la conferma di Beppe.

domenica 19 luglio 2020

La partita del futuro


Le aspettative da troppo tempo disattese possono essere combattute anche senza gli ansiolitici, le attese troppo lunghe di un campionato da protagonisti hanno il potere di farti dimenticare anche cosa stessi aspettando. Il segreto è vivere la vita come se fossimo tifosi dell’Atalanta, oppure aspettare di morire per sentire qualcuno parlare bene di noi. O forse per diventare vincenti bisogna essere morsi da uno juventino. Di fatto oggi siamo come quelli alle quattro di mattina, siamo tifosi superstiti. Siamo schiavi dei risultati così come i poveri cantanti sono schiavi della rima, mentre piove sempre anche nei nostri viaggi mentali. La sfida di oggi con gli amici del Toro andrà a finire che ordinano l’acqua naturale e poi ci finiscono la gassata. Peggio di questa partita da biscotto solo il Milan allenato da un ceppicone. Quindi se penso che Ilicic non è da Fiorentina, Rebic pure mentre Muriel è grasso, colui che definisci “scemo” in cuor suo pensa che sia tu lo “scemo”, in virtù di ciò si può ragionevolmente sostenere che il mondo è popolato solo da scemi, anche perché si tende ad escludere da questa categoria quelli che la pensano come noi. La partita un po’ malinconica di oggi ci porta inevitabilmente a guardare al futuro, e così la prossima stagione scopriremo che è solo l’interno di una grattugia. Comunque no a un altro campionato fastidioso come la vocetta di Gasperini.

sabato 18 luglio 2020

I tre punti e l'ansiolitico


Ora che Autostrade è tornata allo Stato, Toninelli legge la battuta di Lercio e la scambia per una buona idea lanciando slogan tipo che se uno prende l’Autostrada contromano gli pagheranno il pedaggio. Mentre il Bambi da quando alle sue droghe ha aggiunto anche gli ansiolitici è più riflessivo e così si è convinto che noi tifosi Viola siamo figli del coito interrotto. Oltre a sostenere che se la compagna stirasse con i piedi farebbe “Gagliardini” di cognome. Sarà la salvezza più ancora dell’ansiolitico, ma ha pure smesso di superare la Polizia a mo’ di sfida. Prima della vittoria a Lecce e dell’ansiolitico era una persona diversa, eravamo in macchina e si fermò per fare passare una ragazza sulle strisce in via dei Serragli, lei lo ringraziò con la mano e lui ricambiò il saluto, allora gli sorrise e lui abbassò il finestrino pensando che quel sorriso fosse inequivocabile; così le disse “stasera trombiamo se ti va” e lei lo mandò affanculo. A quel punto si girò verso di me per dirmi che la volta successiva non si sarebbe fermato. Prima era rancoroso. Oggi prova addirittura lo stesso stupore di quelli che quando piove gridano “piove”. E ha voluto ricordare i bei tempi quando sulle pizze c’era pomodoro, mozzarella e basilico. E che l’ansiolitico associato ai tre punti di Via del Mare lo abbiano reso meno aggressivo è dimostrato anche dall’atteggiamento tranquillo dopo essersi accorto che la coda in via Sant’Agostino era dovuta alle nuove disposizioni in materia di occupazione del suolo pubblico per via del Covid, e che dopo un quarto d’ora si è accorto di essere in coda dietro a uno che si mangiava un toast. Vorrei aggiungere anche qualcosa d’intelligente, ma magari ripasso perché adesso devo pensare solo a passare da quel varco.

venerdì 17 luglio 2020

Gli equilibri


Vincere a Lecce per molti potrebbe aver voluto dire rompere equilibri faticosamente raggiunti nel tempo. Ne parlavo con il Bambi ricordando quando la Sabrina gli disse che avrebbe dovuto comprare la moto e indossare magliette girocollo, lui lo fece e lei lo lasciò sostenendo che non fosse più quello d'una volta. Comunque rimasero amici perché a lei piaceva il cocomero e così gli lasciò tutto il melone. Fu da quel momento che cominciò a bere due Campari per volta (uno per lui e uno per il suo vuoto). Un’altra smise di simulare l’orgasmo e lui smise di sopravvalutarsi. Un’altra ancora gli disse che era uno stallone e da quel momento arrivarono le mosche. Dico la cosa degli equilibri perché ormai ci eravamo abituati a usare per mesi la stessa mascherina monouso. Lo dico anche pensando ad Antonacci che canta Battiato, e che di dissesti idrogeologici oggi si muore, specie se l’acqua scansa la fogna. Poi la discussione è degenerata perché ha dato del “figlio di troia” a un arbitro e gli ho dovuto far presente che questo tipo di insulto è sempre indirizzato ad un uomo e mai a una donna, mentre alla donna semmai le si da della “troia” come se fosse una sua scelta esserlo, al contrario dell’arbitro uomo.

giovedì 16 luglio 2020

Una cucina a modo


Che poi l’insonnia è un fatto privato o di un'intera tifoseria? Interrogativo che mi sono posto andando a letto dopo aver vinto la sfida salvezza. Anche il Bambi ha lottato con l'adrenalina e si è svegliato alle 5:30 col pensiero ancora a quanto successo al Via del Mare, così sono ritornate persino le erezioni mattutine. Perché la vittoria è come il turista asintomatico, arriva quando meno te lo aspetti. Finalmente possiamo dire Benetton ma non benissimo visto il rigore sbagliato e il gol subito per i quali non possiamo dare la colpa nemmeno agli anarco-insurrezionalisti. Devo confessare che mi ero preparato al peggio e se fossimo usciti sconfitti dalla partita di ieri avrei cominciato a sostenere con forza che il Coronavirus è piatto. Ora che siamo tutti più sereni e lo stomaco si è finalmente aperto, al solito vino dell'Etna posso accostarci anche un bel cacciatorino che ha sempre il suo fascino, e poi mi ricorda lo zio Gigi che se ne mangiava uno al giorno con un litro di rosso e 100 Stop senza filtro riuscendo a vivere fino a 91 anni. Nei momenti di felicità tornano anche i ricordi più belli. Da oggi non sarò solo io a smettere di bestemmiare, posso finalmente smettere di raccogliere viti e chiodi dalla strada per evitare che qualcuno buchi una gomma, che mi ero imposto come fioretto per salvarci ma che faceva  bestemmiare anche i gommisti. Basta editoriali vivaci come quel ragno morto che agita ancora una zampina, sperando che grazie ai bonus del Governo Commisso si possa ristrutturare la passione e così buttare giù quell’angolo tortura e rifare una cucina dove si mangia a modo.

mercoledì 15 luglio 2020

Se ne parla a settembre



Il Bambi arranca come stile di vita e per questo mi ha chiesto di pubblicare la foto di Rino. Ieri quando si è svegliato sudato senza neppure aver trombato sosteneva che il motivo fosse da ricercarsi nell’ostinazione del suo essere tifoso Viola che vuole comunque seguire il procedere incerto, caotico e senza senso della squadra. Addirittura travolto da un insolita lentezza di manovra ha scelto Gegia come guest star della stagione. Siamo alla disperazione e come ultimo atto se stasera perdiamo comincerò a parlare di scarpe e di borse con le donne prima di arrivare a rimpiangere la quarantena. Se invece si pareggia vado dallo psicoterapeuta a dirgli che il Bambi ha bisogno di lui. Sarà che non ho più l’età per certe cosce. E a forza di parlare di Nerello ho paura che i nostri angeli siano ubriachi. Comunque io questa crisi la taglio a fette con il Polaser. Intanto mi è tornato in mente che l’ultima volta che abbiamo vinto in casa c’era Fausto Papetti in sottofondo e le sue copertine che da ragazzino mi permettevano di guardare le poppe. E così come l’INAIL ha certificato il calo del 17% dei morti sul lavoro se evitiamo di scendere in campo ci guadagna lo spettacolo. Probabilmente la vittoria rientra in quella lotta tra le cose da fare e l’ormai se ne parla a settembre.

martedì 14 luglio 2020

Vado ad Atene


Se continua così in caso di salvezza il rischio è quello di voler bene a Iachini così come un po’ lo vogliamo anche ad Alvaro Vitali. Talmente è inespresso il gioco di questa squadra che anche i piccoli rutti che genera lo sono. Purtroppo nemmeno il lockdown ci ha reso una squadra migliore, e gli angeli hanno ormai adottato Pioli. Per quanto riguarda a chi fosse indirizzato il gesto di Chiesa alcune volte le risposte le trovi semplicemente su un muro. Mentre a parziale scusante di Leclerc oggi emerge che gli hanno dato la carrozza di Sissi. E se il Bambi si chiede come mai siamo diventati una provinciale che tutti gli anni lotta per la salvezza, la compagna si chiede come faccia la crema giorno a sapere che è giorno quando per la Fiorentina è sempre notte. E a proposito della sala VAR se fossi Gino Paoli canterei “lo sfacelo in una stanza”. Di fronte a questa Viola mi sento come quando ho delle fantasie erotiche su una giovane donna e quella mi si rivolge dandomi del lei mettendomi brutalmente di fronte al tempo che passa e al gap generazionale. A noi tifosi maturi non resta quindi che programmare un futuro in Grecia visto che è a caccia di pensionati con tasse al 7%. Vado ad Atene e mi metto a fare il tifo per il Panathinaikos.

lunedì 13 luglio 2020

Immuni


Da una parte la felicità per il pareggio acciuffato all’ultimo tuffo, dall’altra la tristezza infinita nel vedere festeggiare il pareggio interno contro il Verona. L’ultima Vittoria in casa la cugina del Bambi per Capodanno in via del Campuccio. Sto finendo pure le metafore, e partite così squallide non mi rimane che paragonarle all’insalata di pomodori senza le cipolle. Calo del desiderio, passione affievolita a favore di scambi più filosofici di un certo livello tipo quello dei borbottii dello stomaco che rispondono ai borbottii della moka. Se penso allo scontro col Lecce sarà meglio andare in vacanza una settimana nelle Teche Rai a vedere tutto ciò che potrebbe distrarmi da questa desolazione. Partite che ormai sono solo un rumore di fondo, e che trovo meno rassicuranti persino dei cimiteri. Ma in questa ennesima giornata di calcio mediocre non c’è solo la Viola, e nemmeno che dopo Pioli la nostra Champions è diventata la salvezza, se si pensa che attualmente quello che guida meglio la Ferrari è Balotelli. Forse solo i cerchi e le botti hanno preso più colpi di noi tifosi Viola. E così come chi ama veramente il mare la domenica sta a casa, chi tifa Viola la domenica va al mare. Ho il sospetto che da squadra di calcio asintomatica quale siamo alla fine siamo diventati immuni alla vittoria casalinga.

domenica 12 luglio 2020

Muzio Scevola


Lo stato di emergenza in Italia sarà prolungato fino a dicembre dopo tutti questi rigori alla Juve. A questo punto l’inferno lo immagino como un posto pieno di falli di mano involontari. E come se non bastasse da quando è partita la moda dei costumi infraculo i tramonti sul mare sono passati al secondo posto tra le cose che amo di più guardare. Ormai a guardare questi rigori ti girano le palle come quando nella parmigiana non trovi le melanzane fritte. Non ci resta che il magnesio. E il fatto che nessuno dal futuro sia tornato indietro per impedire questa regola del cazzo è la prova che la macchina del tempo non ha passato la revisione. O forse perché si è voluto solo ricordare Pertini quando l’11 luglio del 1982 chiese al ragazzetto che gli stava a un metro chi fosse stato quel cretino a sbagliare il rigore. Quindi oltre alla pace nel mondo vorrei giocatori senza braccia. Oppure ingaggiamo Muzio Scevola. Il Bambi si salva da questo obbrobrio di regolamento perché in cucina ama sperimentare, che significa aprire il frigo e infilare le cose in bocca. Non solo rigori alla Juve e culi in spiaggia a distrarti dai tramonti, anche la protesta di Battisti che denuncia cibo scarso e inadeguato nel carcere di Oristano, ci mancava solo il terrorista gourmet. Muzio Scevola o scivola sull’acqua con il surf?

sabato 11 luglio 2020

Il rodaggio



Il Bambi ha manifestato la voglia di uno di quei viaggi che poi torni e non sei più lo stesso. Con la speranza che non lo sia più neanche il centravanti. Quando vedo certi gol sbagliati prendo spunto per rilanciare ai miei ingegneri l’idea di una macchina che sfrutti l’energia prodotta da Cruijff che si rigira nella tomba. Di positivo in questa stagione solo Vlahovic quando aveva preso il Covid. Da qui quella stanchezza infinita delle spalle larghe che precede di poco il mistero di chi si abbassa la mascherina perché non sente. Se si perde contro il Verona mollo tutto e torno in me. Rimangono dei dubbi anche se non di formazione e nemmeno se prendere top players a fine carriera, ma dubbi estivi, almeno per la compagna del Bambi che non sa se è meglio il phon oggi o la cervicale domani. Intanto guardo le partite così come guardo la televisione spenta, in modo da poter bere Nerello Mascalese al tramonto. Poi mi chiedo se non sarebbe sufficiente invece di sostituire Iachini comprargli il parrucchino di Conte. Per quanto riguarda i lunghi intervalli di tempo tra un trofeo e l’altro sono avvantaggiato perché ho fatto il mio buon rodaggio con le m&m’s, cioccolatini colorati a forma di bottone con la lettera impressa su entrambi i lati. Ed eccoci al fattaccio che però mi ha forgiato come tifoso e permesso di aspettare lunghi periodi, così come di fare 120 vasche senza mai fermarmi; era il ‘76 quando quelle di colore rosso vennero tolte dal mercato perché si sospettava che quella colorazione fosse cancerogena. Furono sostituite dalle arancioni fino alla reintroduzione nel 1987.

venerdì 10 luglio 2020

Tra l'Albergo Popolare e la palazzina occupata in via del Leone


Diciamo che il nuovo ponte di Genova torna ai Benetton, Schettino alla Costa Crociere, Olindo e Rosa ad amministrare il condominio di Erba, manca solo Hagi alla Fiorentina. Questo per introdurre il tema sempre caro del cavallo di ritorno, concetto che in San Frediano viene vissuto attraverso il furto della bicicletta; ovvero dopo che ti hanno rubato la bici, a tua volta ne rubi un’altra con la speranza che quello a cui l’hai rubata faccia altrettanto in modo che se finisce il giro a ognuno ritorna la sua. Per non addormentarmi ormai guardo le partite solo per individuare i giocatori più veloci e immaginarli capaci di fare scippi senza motorino. Poi ci sarebbe il problema del gol e dopo uno zero a zero è doveroso parlare dell’importanza della rete nell'economia casalinga partendo dal concetto che la zanzariera offre protezione contro gli insetti. La maglia giustappunto della rete di cui è composta, grazie alla messa a fuoco automatica dell’occhio che va oltre la rete stessa, risulta quasi trasparente alla vista. L’afflusso d’aria per contro viene indebolito ma non bloccato. E se fossi io un tecnico per allenare il bomber ad attendere il momento giusto, ad avere la tranquillità necessaria per uccellare il portiere, gli mostrerei la calma dell’apertura automatica dei bagagliai di certe auto. Argomento quattro ruote che mi riporta subito a Ribery giocatore d’epoca proprio come certe auto, per il quale spendiamo tanto di ingaggio così come per il restauro della macchina. Ma poi ha senso avere un giocatore d’epoca? Ha senso avere un auto d’epoca senza una città d’epoca? Che poi la tua Ford Mustang Fastback GT 350 Shelby del 68 parcheggiata in via della Chiesa tra l’Albergo Popolare e la palazzina occupata in via del Leone, è poco valorizzata.

giovedì 9 luglio 2020

Sostantivo maschile


Questa volta il meglio la partita lo ha dato tra il primo e il secondo tempo quando mi sono mangiato una bella fetta di cocomero di Stabbia. Meglio ingoiare i semi che l’ennesima squallida prestazione. Sembrerà strano ma bisogna augurarsi che Bolsonaro campi 100 anni per poterlo prendere per il culo. Ne più e nemmeno quello che abbiamo potuto fare con Pioli al Milan, e che per fortuna non è stato necessario con Montella e Iachini. Confermerei quindi Beppe anche per il prossimo anno per lo stesso motivo per il quale  il nuovo ponte di Genova sarà gestito ancora da Autostrade. La vita è troppo breve per fare la bucce a una partita, a una stagione andata male, o a un centravanti asintomatico, è un problema rimanerci male per cose alle quali avevamo già dato un nome e un cognome, anzi un sostantivo maschile. E non fate caso a me che sono orbo e non riesco a vedere questo salto di qualità che mi verrebbe voglia di tagliarmi la vena artistica con una lametta. Forse la mia è solo voglia di scendere da questa altalena emotiva, o forse mi vanno troppo strette queste emozioni striminzite. Come è possibile che ormai mi appassiono di più a quella porzione di chiappa che spunta dagli shorts? I giocatori che noi non apprezziamo particolarmente vanno via e fanno non bene di più, mi viene in mente Ilicic, Muriel, Rebic, Hagi, e viceversa, quelli che fanno molto bene da altre parti vengono da noi e fanno ridere, tipo Lirola, Pulgar, Duncan. C’è qualcosa che non capisco, come quando mi chiedo il perché nessuno si sia mai preso la briga di puntare una telecamera H24 sulla testa di qualcuno (meglio se quella di Vlahovic che quando gioca offre lo stesso rendimento di quando è squalificato) per documentare la crescita dei capelli, mentre invece lo si fa coi fiori che sbocciano o il sole che tramonta. Direi che per me è arrivato proprio il momento di fare uso di ansiolitici, anche perché sono troppo emotivo per pulire i gamberoni.

mercoledì 8 luglio 2020

Virata religiosa



Quelli che ancora leggono l’editoriale al limite si interrogano su ciò che scrivo, io invece vivo nel disorientamento più totale di chi non sa dove è andato a finire tutto quello che ha pensato ma non ha scritto. Poi ne ritornano di certi, intendo pensieri, che ti entrano in testa e fanno come se fossero a casa loro, con gli altri che allora vanno a nascondersi sotto il mobile del soggiorno, sornioni, come certi gatti in presenza di un intruso ribaltato tipo il risultato di Milan-Juve. L’unico che poi è uscito da sotto il mobile riguarda una considerazione su una categoria, quella dei killer, che è riuscita a riciclarsi e si è specializzata nello sparare in testa alla gente per misurare la febbre. E a questo proposito ho il 36% di febbre e il 64% di voglia di capire se il prossimo anno con un allenatore ancora migliore di questo possiamo lottare per lo scudetto. Scrivere editoriali in queste condizioni è faticoso quanto essere bionde e intelligenti. Comunque mi sono comprato gli occhiali a specchio e me li metto quando devo riflettere. Ora il Bambi se n’è uscito fuori manifestando una clamorosa virata religiosa, dice che da stasera in caso di sconfitta prenderà spunto dal messia, sparirà per tre giorni e poi tornerà come se nulla fosse accaduto. Certo non si possono chiedere i miracoli a Vlahovic visto che anche Lourdes è andata in bancarotta, giustappunto ridotti del 50% i miracoli e molti angeli (ricordiamoci tutti quelli che aiutarono Pioli) oggi sono in cassa integrazione. Magari però se qualcuno fosse rientrato almeno in smart working e volesse fare una call con Iachini lo metteremo tra le cose positive di questo 2020. Dopo la lotta Champions naturalmente.

martedì 7 luglio 2020

Chef Tony


Un tempo il Bambi se ne sarebbe fregato di mangiare l’insalatona con la cipolla di Tropea, anche se dopo doveva incontrare persone, oggi che però deve usare la mascherina è costretto a rinunciare. Una vita di stenti quella del tifoso Viola. E come se non bastasse, non finire di guardare la partita è diventata la migliore dieta disintossicante per il fegato. Intanto Kanchelskis in memoria di Ennio Morricone ha twittato “C’era una volta Taribo West”. Non parlo di Pioli e nemmeno di Hagi perché non bisogna esternare tutto, qualcosa deve rimanere segretamente solo nostro, anche se evidentemente c’è una talpa nei miei pensieri; nome in codice “Kurt”. La scienza per fortuna ci viene in soccorso, le lesioni ai piedi potrebbero essere un possibile indizio di Covid anche nei negativi a test e tamponi, quindi dovremo tenere sotto controllo i vari Cutrone, Castrovilli, Chiesa e Sottil, mentre Vlahovic che ha una bellissima testa la vedrei bene sacrificata agli dei. Altri gol sbagliati così, altre imprecazioni dei tifosi Viola in pineta zittiranno anche le cicale, per questo parlerei più volentieri di Elodie che di certi orrori, e intanto anche Gagliardini continua a giocare a calcio. Ora sarebbe importante che il NYT dopo il Fiorentina Gate ci svelasse anche se i famosi Miracle Blade sono veramente la perfezione dei coltelli come diceva chef Tony nella pubblicità, oppure sono buoni solo per tagliare il cocomero.

lunedì 6 luglio 2020

Nella penombra


Vittoria Viola ritrovata al contrario di Mesina, vittoria che lascia comunque il tifoso in completa confusione di fronte alla serie incredibile di gol sbagliati in superiorità numerica, peggio c'è solo il viavai di turisti in ciabatte prima della pandemia. Al triplice fischio ho così realizzato che moriremo tutti. Si salveranno solo Venuti e Terracciano. Sarà il silenzio, anche se Cutrone riesce a farsi ammonire tirando in porta dopo il fischio dell’arbitro e sostenendo di non averlo sentito, sarà che le partite della Fiorentina col cappellino non sono proprio così trascinanti, ma è stata svilita quell’oretta e mezza nella quale seguivi solo la tua passione. Adesso nemmeno quello, quanti pensieri ti passano per la testa, impastati in quel ritmo blando, ieri purtroppo mi sono dovuto chiedere persino a cosa è servito suonare il flauto alle medie. Partite come meloni che non sanno di niente anche se i tre punti alla fine sono cosa rara e quindi preziosa. Quando poi si sono fermati per bere mi sono immaginato con il panama in testa e la Mehari verde ramarro mentre mi aggiro al mercato del pesce nella mia isoletta, scegliendo il pescato del giorno con l’aria delusa di chi aveva creduto che senza Pioli saremmo andati in Champions. A cosa serve allora il calcio se durante la partita pensi ad altro? Voi per esempio quando avete voglia dei tre punti come la prendete la pizza? E tante altre domande. Mi sto dando anche le colpe, sono arrivato ad accusarmi per questo rendimento della squadra, ho pensato che è il mio distacco emotivo a causarlo, insomma la Viola ha il tacco dodici, ci sono i sampietrini ma non il mio braccio perché sono distratto a leggere il NYT. Forse la Fiorentina viene usata dall’OMS con l’obiettivo di far addormentare il virus. Come gesto di ribellione e sommossa contro i gol sbagliati in maniera sciagurata faccio vasche su vasche come se il domani ci fosse ancora ma senza più Pulgar a calciare i rigori. O forse la Fiorentina 2020 è fatta per il post sbronza, così languisco nella penombra delle sue partite.

domenica 5 luglio 2020

Depistaggio pandemico


Non me ne vorranno i Viola ma come emozione forte oggi dopo i 3000 a stile scelgo il brunch da Amblé. Quelli della foto sono tre passaggi fondamentali, a Iachini il compito di trovare passaggi fondamentali alternativi per andare in porta. Tanto per non mettere le mani avanti ho detto al Bambi che c’è di peggio che perdere a Parma, di pensare alla tragedia che sarebbe stare con una come la Marcuzzi che decide di ridursi il seno. Non me la sono sentita di promettergli di vedere la partita insieme a lui, già mi ero preso l’impegno con la Rita di mangiare la frutta comprata ieri prima che vada a male. Sarà comunque una Fiorentina bellissima al quinto Etna Bianco. E per farmi perdonare la scarsa partecipazione emotiva mi farò un Viola Club sandwich. E mentre c’è chi si indigna dopo aver scoperto dal NYT i retroscena Viola, a me è successo a 58 anni dopo aver scoperto che Eta Beta non mangiava affatto naftalina ma l’hanno deciso i traduttori italiani pensando che fosse più facile così invece di spiegare cosa sono i kumquat. La mascherina legata sul gomito dove si dovrebbe starnutire è la perfetta sintesi della situazione in casa Viola prima di scendere in campo al Tardini. E se invece rivincessimo una partita dopo decreti, fasi, e il ritorno di Kouamé prenderemo spunto per scrivere "meglio tardini che mai". Poi il Bambi mi ha fatto rivedere una sua foto in cui rideva, la conoscevo bene perché la scattai io mentre faceva l’imitazione di Montella. Rimane che questa epidemia stava distogliendo l’attenzione da problemi come la gestione Della Valle e l’annullamento di Pitti dove la lana e la seta migliori erano quelle allo stand di Corvino.

sabato 4 luglio 2020

Pippo Russo come Putin



Il Bambi non crede all’anticipo di cassa, lo mette sullo stesso piano di quando accende il condizionatore barattando un sollievo momentaneo con la sinusite. La compagna che invece è molto più semplice di lui se nel negozio non trova l’aria condizionata accesa ritorna a novembre. Mentre la seconda ondata di questo campionato già la stiamo vivendo e l’unico colore che ci scalda il cuore è il buio. Intanto attendiamo con fiducia il buono Polase. Dopo certi spettacoli calcistici, come ormai sappiamo da imputare a Ramadani e alla cessione di Hagi, se non avesse la fame chimica non avrebbe neanche più voglia di mangiare. E pensare che durante il lockdown era riuscito finalmente a trovare il bambino che è in lui, poi ieri dopo le rivelazioni del NYT si è rinchiuso nello sgabuzzino. E quando la squadra va male la prima a farne le spese è la compagna, tira fuori tutto il suo peggio e lo riversa su di lei. La poverina si è dovuta subire un attacco sessista dopo avergli raccontato che sua cugina si era tatuata il nome del ragazzo. In sintesi la sua reazione furiosa è stata quella di porle l’interrogativo di come mai una non si limita a farsi eiaculare addosso come tutte le persone normali. Ha addirittura avuto l’ardire di portare una foto come prova che le donne sono tutte maiale. Non c’è più quella serenità che permetteva alla coppia di confrontarsi in maniera costruttiva, sono lontani anni luce i tempi di Corvino nei quali lui le faceva osservare come il nome Valentina potesse risultare più veloce da pronunciare di Graziella malgrado avessero lo stesso numero di lettere. Di fatto passa metà del suo tempo a dire cose e l’altra metà a capire che cosa ha detto. Si sente stanco come se avesse rincorso i giocatori del Sassuolo lanciati in contropiede, a tal punto che non crede più nemmeno a tutto ciò che pensa su Pradè.

venerdì 3 luglio 2020

Il clima cambogiano


Leggendo un articolo sull’alimentazione ho capito la differenza post sconfitta tra il Bambi e la sua compagna, tifosa Viola quanto lui, ma che riesce a trarre beneficio grazie alle proprietà della banana sul miglioramento dell’umore. Lui invece si affida ormai solo allo Xanax al vetro. Mascherina, occhiali da sole e testa bassa per quei tratti di strada dove si affacciano le botteghe dei gobbi. Per noi dopo ogni sconfitta è come dopo un temporale estivo dove speri che rinfreschi e invece ti ritrovi in una Firenze dal clima cambogiano. Forse gli effetti del mercato di gennaio sono rimandati a settembre insieme alla seconda ondata del virus. Ci da conforto solo il Polase. Poi l’ho visto uscire dicendo che andava dal cinese a comprare la racchetta per folgorare le zanzare così gli ho dovuto far presente che ci sono tifosi Viola anche molto garbati, non come Iachini che addossa tutte le colpe a Castrovilli, tifosi rispettosi del lavoro altrui, riferendomi al Martini di via della Chiesa che non vuole fare il primo passo nei confronti proprio del tecnico. A lui sembra molto più pratico far passare un decennio e inviare una lieve epistola rivelatrice su carta intestata. “Due lustri fa errai e provai dei sentimenti compromettenti verso la sua persona. Problema estintosi poi con la sua cacciata.” Visto il poco feeling con la maglia Viola di questo periodo per pensare positivo ho indossato la maglia degli All Blacks che comprai ad Auckland e posso dire che anche di fronte a una retrocessione, sarà per il nero, ma il melodramma sta bene su tutto. Anche la giostra delle sostituzioni ormai la vedo come un inculata. E meno male che di alcune partite Viola guardo solo le figure.

giovedì 2 luglio 2020

Due patatine e il tramonto


Senza trame arbitrali losche per cui incazzarsi, ma con schemi raffinati che portano a prendere gol e rigore su due calci d’angolo a favore, il Bambi ha posto l’accento sul nuovo complotto; i rilevatori di temperatura a distanza non servirebbero a misurare la febbre ma a occludere la ghiandola pineale. Ed è per questo che Castrovilli procura il rigore e il terzo gol mentre Chiesa spreca malamente. Ribery e basta, il resto è solo gioventù bruciata, ma con i vari Pulgar, Dalbert, Lirola, Cecceherini anche io faccio ancora la mia porca figura, magari vestito, in macchina, con su i finestrini. Se fossi una mamma premurosa direi che la squadra non è ancora pronta per questo luglio. E non vorrei che queste partite in piena estate ci privassero di cene che dovrebbero essere tutte fronte mare. Senza televisione. Il Bambi dice che l’ultima volta che ha guardato con fiducia al futuro fu quando il Cagliari ci prese a pallate, allora il futuro distolse lo sguardo. Partita che ha ricordato da vicino la morte di un ventilatore. Se arriverà la salvezza potrà finalmente dare via al piano-felicità; si preparerà un bel bicchiere di Coca & rum dopo aver aperto l’ombrellone sul balcone con tavolino e sedie di plastica annessi, tutto Sammontana rubati da un circolino. Due patatine e il tramonto di un altro campionato di merda. Pur di salvarsi accetterebbe i cookie di tutti i siti del mondo. Prossimo tatuaggio un rosario. Non vorrei parlare di calcio oggi ma se proprio devo non può bastarmi il primo gol in campionato di Cutrone per convincermi, così come non può bastarmi una tetta, avete sbagliato persona. Le voglio vedere tutte e due. E se non fosse morto Meliconi la butterei sul ridere.

mercoledì 1 luglio 2020

Allontanarsi dalla linea gialla


Ormai in generale ma se “domani è un altro giorno” viene detto soprattutto alla vigilia di una partita della Viola, al Bambi sembra più che altro una minaccia. E teme che quando l’OMS dichiara che il peggio deve ancora venire si riferisca alla serie B. L’ultima che si è inventato è di guardare la partita a occhi chiusi perché magari lì la realtà non arriva. E comunque sempre tergiversare. A noi fiduciosi ci considera esche vive pronte a farsi mangiare, mentre lui si ritiene figlio di un Dio distratto. Era meglio quando pensava ai lombardi come ai nuovi cinesi, non come adesso che teme Berardi più del paziente zero a uno. Non lo convince più neanche il discorso di essere orgogliosi della maglia perché succede di incrociare uno senza mascherina che abbassa lo sguardo e tu pensi che lo faccia perché si sente in colpa e invece lo fa per non pestare una merda, quella che invece pesti tu con il tuo sguardo fiero. Insomma, trova che mantenere la calma sia una volgarità. Vorrebbe addirittura che le linee dei campi di calcio venissero disegnate col giallo in modo da allontanarsi e vivere altrove. Ormai si rispecchia solo negli oli esausti delle sue braciole fritte. Ha già deciso, se andiamo in B si tatuerà sulla fronte la temperatura corporea fissa sui 37,6°. Ed è talmente avvilito che nel suo immaginario erotico non c’è più Wanda Nara ma Falconara.