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lunedì 20 luglio 2020

L'indecisione non sempre è un male


La salvezza non mi rende felice, anzi, mi crea lo stesso stato d’animo di quando da ragazzo mi davano un frutto come merenda. Un'infinita tristezza. Malgrado la squadra vinca la seconda di fila e giochi finalmente in maniera decente. E’ il fatto di essere costretti a festeggiare un obiettivo mortificante che mi spinge mio malgrado a ingerire vino dell’Etna. E non voglio nemmeno stare qui a rimpiangere giocatori o allenatori passati perché sono convinto che il declino dell’umanità sia iniziato con un nostro antenato che davanti a una pittura rupestre disse: “che ci vuole, lo so fare anche io”. Comunque Cutrone comincia a dimostrare di essere efficace, bene anche Lirola e naturalmente Re Franck. E un giorno tutta questa matematica salvezza sarà di Tommaso. All’inizio ho sperato che la Viola di Rocco fosse come quelle fiche che fanno il pieno di benzina al self service e lanciano sguardi di sfida agli uomini delle colonnine accanto, mentre il vero senso di onnipotenza della stagione, pur avendo il telecomando lontano, l’ho raggiunto solo ieri quando sono riuscito a cambiare canale con i piedi per non sentire più la telecronaca che ci informava del risultato del Lecce. Poi l’indecisione se risintonizzarmi sul Franchi, indecisione che non sempre è un male se si pensa al sapore dei Tuc, ma che lo è se Rocco lo sarà quando dovrà decidere la conferma di Beppe.

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