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martedì 31 luglio 2018

Si, ma, però

E’ fatta per Pjaca? Si, ma, però. Dilaniati come siamo dalla recompra. Per non parlare del prestito secco definito da un DS grasso. Firenze non è Nichelino, semmai Nichelone. Soluzioni che non ci possono stare bene. Palliativi. Come essere calvi e portare la barba lunga per compensare. Si, ma, però. Senza nemmeno avere una barba fitta. L’eclissi lunare? Si, ma, però. Se la terra è piatta com’è possibile vedere l’eclissi? Scetticismo che non fa breccia solo in quei 12.000 che hanno rinnovato l’abbonamento. Si, ma, però. Per la Questura sono 1.200. Alla fine ho cercato riparo dai dubbi sotto un albero. Si, ma, però. Non è servito un granché perché in me si è rafforzata la sensazione che l’operazione Pjaca sia di fatto un’inculata. E se non lo fosse? Si, ma, però. Tanto ormai lo striscione l’ho già affisso e non si torna indietro. Via i Della Valle. Si, ma, però. Anche loro sono stanchi e mollano. Si, ma, però. Non c’è nessuno che vuole comprare. Insomma, chi ci guadagna da questa contestazione? Non era meglio prima di togliersi il sassolino dalla scarpa di trovare una panchina per toglierselo? Si, ma, però. Le panchine sono tutte al sole.

lunedì 30 luglio 2018

Una magia



Questa forma espressiva di comunicazione del dissenso che integra tecniche e strumenti diversi, cori, comunicati, striscioni, riproduzioni di suoni con la bocca, dimostra che c’è troppa teoria e poca pratica. In tutto. Comunque se si fidanzano anche quelle che escono in bermuda e ciabatte, c’è sempre speranza di un cambio di proprietà dietro l’angolo. A quelli dello striscione dico che basta poco per svegliarsi di buon umore, anche se ancora con i Della Valle alla guida, anche se la compagna ci confessa di aver urtato la macchina, ma solo in tarda mattinata. Potrebbe essere che quando si fa contestazione la mattina presto o la sera tardi per non farsi beccare che si affiggono striscioni, si abbia troppa fame, condizione nella quale si perde la sicurezza di essere delle brave persone. Forse si sono addirittura dovuti inforcare gli occhiali da sole per non farsi riconoscere, e malgrado non si vedesse bene dove si mettessero i piedi si è deciso di tenerli lo stesso perché siamo tutti un po’ tamarri dentro. Ma soprattutto uno, un tipo con un cilindro in testa invece dei soliti cappellini da baseball, lui era più sicuro degli altri di voler cacciare via i Della Valle, sosteneva di avere la soluzione. Speriamo bene.

domenica 29 luglio 2018

La felicità per le piccole cose


La felicità per le piccole cose l’ho imparata da lei, quando la Beatrice dalle poppe grosse lo prendeva in bocca e diventava parecchio più grande. Sarà per questo che mi accontento di aver vinto questo torneino. Come leccarsi le briciole del biscotto dalle dita. Come le gambine di Montiel. E anche l’altruismo l’ho imparato da lei, capace di fare sesso orale senza essere corrisposta. Tranquilli, avremo comunque tanto altro tempo ancora per rimanerci male. Vorrei un campionato intero pieno di “non me l’aspettavo”. Nel quale dover riconoscere che aveva ragione la torre di Pisa. Bella l’iniziativa di lasciare lo spogliatoio perfettamente pulito e con i ringraziamenti per l’ospitalità. La scorsa stagione ci hanno aiutato gli angeli quest’anno evidentemente dei filippini. E vi prego di non dare tutte le colpe a Corvino se c’è qualche difficoltà a fare mercato, prendiamo atto che anche Pantaleo è cresciuto credendo che un fustino fosse meglio di due. Senza contare che Firenze non è Lecce, il Vivoli, le straniere, noi tifosi perfetti che invece siamo cresciuti fissando le americane che leccavano il cono toccandoci il pacco.

sabato 28 luglio 2018

Quel rimpianto, forse l'ultimo



Per quanto riguarda le abitudini malsane, la pigrizia è mia amante storica, ho deciso di strambare nel mare di offerte fitness. Ho deciso di vestirmi da runner e con la macchina andare da Giorgio a comprare le brioches. Una volta tornato a casa però mi cambio subito perché la prima volta non voglio strafare, a pranzo esco di nuovo e vado da Santino a bere un buon bicchiere di vino tanto per dare un senso al tagliere di salumi e formaggi, non per altro, poi vado a Villa Bardini a vedere “Icons”, la mostra fotografica di Steve McCurry. Faccio tutto questo non perché mi interessa, o perché sono solo visto che la Rita è in montagna e Tommy è ormai fisso su un altro monte, schifa le Dolomiti a favore di regioni triangolari sporgenti situate in corrispondenza del pube, lo faccio solo per evitare di dovermi mortificare con certe precisazioni sulla dimensione della Lazio preferita alla Fiorentina da Badelj. Ai fucili a rabbia compressa rispondo insomma con le pistole ad acqua, ma caricate a vino. Berrò qualche bicchiere in più anche per consolarmi visto che ieri sera è mancata la luna per qualche ora, ma che ne sapete voi della sofferenza dei poeti durante un eclissi. Voi che siete più interessati all’eclissi dei Della Valle. Fino a quando non decideranno di dividere gli utili delle plusvalenze con i tifosi, allora diventeranno lungimiranti e farete un gruppo su WhatsApp chiamato “Guelfi&Ghibellin lingua in bocca”. Poi imparerete a tenervi stretti anche gli amici che hanno il giardino, il barbecue, e tanta tanta birra in frigo. Vi rimarrà forse il solo rimpianto di non essere riusciti a superare il numero di volte che avete dato di troia a letto piuttosto che alla guida. Se Della Valle non dividerà gli utili e affrontare una stagione con un prestito secco della Roma vi sembrerà un’impresa titanica, prendetevi pure un anno sabbatico dalla Fiorentina, vi suggerisco di sostituire le partite con qualcosa di più divertente. Digitate “Joseph's machine”.

venerdì 27 luglio 2018

E' vita anche questa


Grazie alla sonda Marsis dei ricercatori italiani hanno individuato un bacino d’acqua liquida su Marte a un chilometro e mezzo di profondità, sotto il ghiaccio del Polo Sud. Diciamo che la prima notizia di giornata dovrebbe essere sempre scientifica, proiettata verso il futuro. Non le solite polemiche di chi rimpiange quando il portiere poteva ancora raccogliere con le mani il passaggio del proprio difensore. C’è una parte di tifoseria scontenta? E’ saltato lo sponsor? Scegliendo il Calendario Pirelli da mettere sulle maglie potremo prendere due piccioni con una fava. Anche se le fave secondo la Questura sono molte di più. Comunque c’è una possibilità anche per chi ha rotto le palle tutto il tempo lamentandosi dei Della Valle, che potrebbe anche cavarsela come Mosconi. Si dice che sia riuscito ad andare in paradiso sostenendo che quando bestemmiava era ironico. Poi c’è il problema di Bucchioni che da quando sa sempre tutto non impara più niente. Infine cerco di immaginarmi coloro che normalmente fanno polemica in giacca e cravatta dall’ufficio, adesso che vanno in ferie e la fanno da casa in mutande. Mi riferisco a quelli che non partono per godersi la città. Chiusa l’ultima polemica su Piccini s’incamminano verso il Lungarno. Firenze è buia, fresca proprietaria di un’estate rimasta in città con la sua ultima polemica, fregandosene della spensieratezza di una vacanza. Ascoltano la notte, guardano i lampioni che fanno meno luce dei fari a led del Suv, respirano forte. Sorridono. E’ vita anche questa.

giovedì 26 luglio 2018

Tra la vita di tutti i giorni e il blog


La differenza sostanziale tra la vita in strada e quella sul blog  è che qui è impossibile utilizzare le cuffie per non ascoltare quello che dicono le persone. Uno dei vantaggi è che mentre vi arrovellate anche per me per cercare di capire il mercato Viola, io dal mio ritiro di Mules ho la possibilità di pensare alle protagoniste dei film porno che ho visto, se come Pasalic con l’Atalanta, abbiano poi trovato l’amore vero. Passare dal dire “foffoco” a dire “ti amo” è quel percorso che mi ero augurato anche per voi quando decisi di fare il grande passo per combattere la troppa poca poesia che c’è nel calcio. Nei film porno non ne parliamo nemmeno, tranne qualche rarissima eccezione, ne ricordo uno solo in cui lei gli tagliava la pesca, la metteva in un bicchiere e ci versava un po’ di Morellino di Scansano. Questa esperienza mi ha insegnato che la parte migliore del rapporto tra chi gestisce un blog e i suoi utenti è quando ancora non si sono incontrati. Perché il problema non può essere Della Valle, o Cairo per i fratelli Granata, tra comunicati contro le proprietà e lettere di altri tifosi che si dissociano da quei comunicati, e finalmente se n’è reso conto anche il Bambi dopo che la sua compagna ha tamponato un furgone di Ilio Pesca in via Foggini. Era nel panico e lui si è dovuto preoccupare di cose serie questa volta, pensando che si fosse fatta male, anche se poi alla fine aveva avuto solo paura che si scongelasse il pesce appena comprato. Se ancora ha un senso oggi avere un blog allora ripropongo come un mantra l’appello di ieri, c’è bisogno di unità per dare sostegno alla squadra, vanno bene anche le canne incrociate che usate nell’orto per i pomodori. L’importante è che non vi catapultiate nell'orto, l’eccessiva velocità deve fare i conti con il coefficiente aerodinamico che immagino non deponga troppo a vostro favore, mettici anche un po’ di vento, e il rischio è che vi si possono accentuare le rughe d’espressione.


mercoledì 25 luglio 2018

Avete vinto voi, sono diventato peggiore


In tutto questo agitarsi fra libertà d’espressione stile Bucchioni magari potremo evitare di paragonarli a dei sorci sapendo che sono così permalosi, per un discorso pratico, eviteremo ciò che accade alla compagna del Bambi quando occupa il bagno per un’ora. Meravigliarsi che i gerani, e poi le ortensie, e poi ancora le calle muoiono subito dopo, è poco lungimirante. Mi ripeterò all’infinito, per vivere meglio bisogna guardare il lato positivo, i Social sono pieni di fake news? Si, ma da quando ci sono loro si è liberato tanto spazio sui muri delle città, una manna per i graffittari. Perché invece di dividerci non ci mettiamo tutti d’accordo e diciamo che le cose vanno bene così, è troppo semplice? Se poi riconosciamo di aver tratto dei benefici da questo accordo possiamo anche decidere di ingrassare tutti di 10 kg e così lo mettiamo in tasca pure alle diete, evitando di apparire come tanti smunti Casaleggio. Uniti è meglio, quello che per alcuni è così bizzarro da essere scambiato per ingerenza spirituale. E se proprio non riusciamo per indole ad accettare certe tipicità ascolane, incapaci come siamo di andare oltre Gaiole in Chianti, cerchiamo almeno di limitare l’odio. Gestiamolo insomma in maniera più equilibrata. Dico questo a valle della brutta esperienza del Bambi che ha odiato così tanto Berlusconi, e oggi che è arrivato Salvini si è accorto di aver sprecato troppe energie, si sente stanco di odiare come invece avrebbe voluto poter fare. Se cadremo dalla padella nella brace saremo costretti non più a rimpiangere i Della Valle, ma a rimpiangere di averli odiati troppo. Io le ho provate tutte per cercare di alleggerire l’argomento calcio, la leggerezza mista alla mancanza di spessore che mi caratterizza però non è bastata. E il blog è la testimonianza di questo fallimento. Ma se io non sono riuscito a influenzare il vostro approccio non è detto che voi non siate riusciti a influenzare il mio. Perché sono giorni che ci penso, chiudere questo tentativo maldestro di fare un blog radical chic, e mettere su una gang di signore attempate (le ho individuate nel corso di acquagym della Rita). Un po’ rincoglionite ma orgogliosamente Viola, mezze sciancate ma integralmente Viola. Che romperanno il cazzo ai vecchietti gobbi nei cantieri.

martedì 24 luglio 2018

La zingarata in solitario che ha indirizzato il voto



Forse son passati troppo in fretta i vecchi tempi, quando i quarti posti ancora ci facevano schifo. Ma questa Italia del rancore non è un caso che sia esplosa proprio adesso, il periodo più drammatico combacia perfettamente con quello nel quale molti tifosi sono costretti ad andare in vacanza insieme alla propria moglie. L’aspettativa di vita che cresce per fortuna ci viene incontro e probabilmente qualche altro quarto posto ci farà schifo di nuovo, avvantaggiati come siamo dal salutismo imperante. Dal km zero, dalla demonizzazione del cibo industriale, dalla guerra alle farine raffinate. I miei nonni invece fumavano, bevevano e mangiavano carne rossa, e infatti sono morti. Unica controindicazione dell’invecchiare, quando con la Rita parliamo di meteo e tiriamo fuori Bernacca, Tommaso ci chiede “chi?”. Io lo dico per chi ha quei pensieri fissi. I Della Valle non possono farci sanguinare il cervello. Quei pensieri facciamoli sparire nel nulla di grave. Io lo dico per voi. Chi si arrende all’evidenza ha una marcia in più. Il calcio è questo, i Della Valle sono questi, la dimensione è questa. Se invece pensate di essere dei prescelti da qualche fondo o da qualche ricco nababbo, attenzione alle percezioni sbagliate. Il Bambi è andato avanti tre anni a uscire di notte per fare degli strani segni sui muri, prima vicino al portone di una casa e poi a quello di un’altra. Prima via dell’Ardiglione e poi via dell’Orto. Alla fine in molti hanno pensato di essere i prescelti dagli zingari. Ci hanno fatto pure un servizio al TG di RTV 38. E alla fine molti di loro hanno dato il voto a Salvini.

lunedì 23 luglio 2018

Chi c'è c'è



E’ l’erezione la metafora migliore per spiegare la mia passione Viola. Che non vuole essere l’unico modo e neanche il migliore, che si scrivano pure comunicati e si auguri la morte a chi non ci piace, così come si continuerà a stampare il biglietto del treno in A4. Dovessi avere qualche problema di erezione, prima di un cambio societario però vorrò capire, quest’estate a scanso di equivoci in valigia ci metto “La critica della ragion pratica”. Certo non tutto va come vorrei, è tanto che non vinciamo più niente, ma io delle smagliature e della cellulite di chi amo noto solo le poppe e il culo. Questo è quanto ho argomentato con il Bambi per spiegare come mai a me non interessa chi gioca, chi allena, chi comanda, ma solo la maglia. Insomma chi c’è c’è. Lui invece, al contrario, mi ha spiegato che ci soffre troppo, che la Fiorentina è tutta le promesse non mantenute, e che cerca di reagire a questo stato di sofferenza psicologica, ma più si dimena e più sprofonda nelle sabbie mobili della passione. Si dice che non sia facile accontentare noi fiorentini, nel suo caso ho cercato di aiutarlo, quando non riusciva più a dormire per paura che gli entrassero i ladri in casa gli ho regalato un antifurto. Da quel giorno non ha più dormito per paura che gli rubassero l’antifurto. Quindi capisco benissimo chi non accetta il prestito secco di Gerson, ci mancherebbe. A me invece ha stufato tutto ciò che circonda questa passione, che cerca di sciuparla con atti vandalici, che sia giornalismo sportivo, televisioni, siti Internet, polemiche. Scappo da tutta l’enfasi che si vuole dare persino a un passaggio laterale di due metri, fuggo dalle interviste insulse e dalla mancanza di rispetto per chi sta morendo. Mi rifugio qui e cerco di isolarmi il più possibile. Ma ormai sono accerchiato e presto dovrò arrendermi. Non a caso guardo la Viola e spengo un attimo dopo, non guardo più nemmeno i gol delle altre. La Fiorentina, c’è solo la Fiorentina. Il Bambi invece è esposto a tutto quello che contamina la passione, e non solo quella, la tv dice che gli sconti non torneranno più e ci crede tutte le domeniche, tanto che ha ormai 74 divani. Si fa influenzare anche dal tempo, una volta si diceva “metereopatico”, oggi i fattori climatici sono diventati degli influencer dell’umore, e così è arrivata nostra signora delle influencer, meglio conosciuta come pioggia, a rovinargli l’ultima amichevole di Moena e il GP di Formula Uno. Forse anche la prossima stagione.

domenica 22 luglio 2018

Si stava meglio quando si stava peggio



Non ero intervenuto dopo il primo per rispetto di chi si trova in quella situazione psicologica di rifiuto o incapacità di crescere. Dopo il secondo devo però confessare che questi comunicati dei tifosi evocano in me ansie, paure, tormenti, dolori, come i compiti delle vacanze. Roba da irresponsabili se non fosse considerata neotenia psichica. Non sarebbe sufficiente invitare i Della Valle ad andarsene, magari a vendere. E in queste ore dove la geografia del calcio viene sfigurata da fallimenti e penalizzazioni, è da sconsiderati ritenere indispensabile la loro uscita di scena a prescindere dal sostituto. Abbasso i Della Valle ci può stare, ma prima viene la Fiorentina e la sua incolumità. Che lascino pure il timone, ma solo dopo essere stati adeguatamente sostituiti. O forse chi scrive questi comunicati è di quelli che pensa che si stava meglio quando si stava peggio, e quindi è convinto che staremo benissimo. Io non sono così tranquillo, non voglio cadere più in nessun limbo che non sia quello famigliare di quando la Rita dice usciamo e poi esce veramente. So che chi scrive questi comunicati è certo di voler provare esperienze spirituali nuove, cito il cammino di Santiago per rendere l’idea, ma potrebbe essere qualsiasi altro cammino da un luogo a un altro, da una categoria all’altra. Chi è certo insomma di voler abbandonare tutto per ritrovare se stesso, anche se solo per un paio d’ore, forse tre, perché poi non ha tempo da perdere con queste minchiate di risalire categorie. Mi era venuto in mente che invece della sindrome di Peter Pan ci fosse stato uno scambio di occhiali, e che invece di quelli comprati dal tabaccaio, prima di scrivere il comunicato fossero stati inforcati quelli comprati nelle ultime pagine dell’Intrepido con cui probabilmente sono riusciti a vedere il fondo. Che ci compri 'sto fondo allora, l’importante è non toccarlo un’altra volta.

sabato 21 luglio 2018

Contro il calcare



Ho fatto fatica a comprendere il perché dopo una porcheria come quella del TAS sia sopraggiunta la necessità di irridere la Società, poi ho fatto mente locale al caldo e ho capito questo clima d’odio. In un primo momento mi aveva infastidio come la bocchetta dell’aria condizionata puntata addosso, poi però ho pensato che siamo tutti tifosi Viola comunque, e che evidentemente è solo una maniera diversa di reagire. Del resto l’aggettivo “cara” cambia senso se siamo innamorati o divorziati. Forse è addirittura una reazione consona, ho sempre trovato di cattivo gusto portare i calzini con i sandali, probabilmente invece è l’unico modo per non mostrare piedi troppo brutti. Non c’è amarezza per il mancato accesso alle coppe, semmai per il mancato rispetto delle regole, e mentre la procura di Milano indaga Li per falso in bilancio per noi c’è sempre un solo colpevole. Fissazioni? Non me la sento di arrivare a tanto, bisognerebbe prima verificare se c’è tra noi chi ordina la solita pizza peperoni e salsiccia ininterrottamente ormai da più di 16 anni. Il vantaggio di tutta questa vicenda, sorpreso dal tipo di reazione, ho mollato il telefono per non leggere più, e così andando in bagno ho scoperto che nel Viakal ci sono fondamentalmente due acidi; citrico e formico, l’acido degli agrumi e quello delle formiche, oltre ad un tensioattivo-non ionico. Tutti fra 1 e 5% di concentrazione. Per dire che anche da certi comportamenti non del tutto condivisibili s'impara sempre qualcosa. E vado anche oltre, non trovo corretto che dopo un comunicato come quello della Fiesole non ci sia nelle immediate vicinanze un cancelletto di legno con il mare dietro e il silenzio tutt’intorno. Un mondo parallelo privo delle cose che non ci sono piaciute dall’altra parte e dove magari si ritrovano anche gli spiccioli persi in macchina.

venerdì 20 luglio 2018

Altro che VAR



Se invece di incazzarci con i DV per non aver preso la Fiorentina retrocessa in B con 200 miliardi di debiti, senza le entrate dei diritti TV e degli incassi provenienti dallo stadio per sette anni, roba da sciacalli, e cominciassimo invece a godere della fortuna di essere tifosi Viola, probabilmente riusciremo meglio a capire anche perché Monet ha dipinto oltre 200 ninfee guardando lo stesso stagno. A riprova di quanto può essere bella la maglia Viola ogni giorno se la guardi con l’animo sereno e non con quello di chi è cresciuto che c’era sempre l’Alitalia da salvare. Poi magari arriva Gerson e uno è ancora incazzato nero per le dichiarazioni di Andreino che non se lo gode nemmeno. Fomentarsi a vicenda sottolineando le caratteristiche negative della proprietà mi ricorda quei ragazzi che si stordiscono ascoltando musica techno e riescono a rilassarsi solo con l’antifurto della macchina. Però capisco anche che uno non può essere sempre così sereno, ci sono giorni nei quali ti si rompe il decoder Sky, o il phon. E capisco soprattutto la frustrazione di sapere ancora prima di cominciare il campionato che non ci sarà nessuna possibilità di vincere. Per questo non basta il VAR, ma io un’ideuzza per rasserenare l’animo dei più indispettiti ce l’avrei anche, e giuro che lo dico per voi e non solo perché sono stipendiato dai Della Valle. Vengo al dunque, la mia sarebbe una soluzione per rendere il campionato più avvincente, un modo per cercare di azzerare distanze di fatturato, diritti tv, e bacini d’utenza. Per cercare di eliminare la frustrazione del tifoso ai margini dell’Europa League, quello che odia i prestiti secchi da poveracci. Una volta terminata la partita, quindi a risultato acquisito, quando cioè hai perso e stai già offendendo Pioli e i Della Valle perché hanno fatto fallire la Fiorentina quando invece potevano prenderla prima, esce fuori Alessandro Borghese che con il suo voto può confermare o ribaltare il risultato.

giovedì 19 luglio 2018

Vegani indebitati



E chiarezza fu, anche troppa. Però non dobbiamo avvilirci, anzi, alla troppa chiarezza che non piace mai bisogna reagire vestendosi bene, imparando a cucinare, facendo attività fisica, odiando tutti incondizionatamente, smettendo di fidarsi delle persone, e tenendo pulita la casa, caratteristiche necessarie per diventare adulti e accettare finalmente la realtà. Anche se non possiamo bere la spremuta di arance a 9 € di Cracco c’è sempre il camion che vende le arance siciliane nella zona industriale di Scandicci, là dove un tempo c’era Moranduzzo. E alla bufala che i DV avrebbero potuto comprare la Fiorentina prima che fallisse, preferisco sempre quella campana. Alla chiarezza non si può rispondere con le bufale, mi ricorda la reazione del Bambi che ci rimase male quando contava sull’entrata di una certa cifra mentre il Pizzichi che gliela doveva restituire preferì utilizzarla per andare a Casablanca a comprare il fumo, e il Bambi sparse la voce in San Frediano che il Pizzichi era andato a cambiare sesso. Rimane l’estate, tranquilli, quella non può togliercela nessuno, così come il caldo e un bilancio a posto. Del resto senza bilanci sani non si va da nessuna parte, e bisogna imparare ad apprezzare quello che si ha. La Beatrice dalle poppe grosse che non è più freschissima (45 suonati), oggi è in grado di riconoscere il valore di quegli agglomerati di ultrasessantenni che la guardano come se fosse una primizia. A quella parte di tifosi Viola come agglomerato d’insoddisfazione provo a dare nuove motivazioni che non siano il 6° posto; alzatevi all’alba senza accendere il PC, quando ancora i giornali sportivi non sono arrivati, con gli occhi abbottonati, i capelli (chi ce l’ha) spettinati, i piedi scalzi lontano dagli spigoli, la terrazza che vi aspetta, il fresco che vi abbraccia al posto di certe passere nude che snobbano “La Nazione” per “Le Monde”, il caffè che sprigiona la sua chiarezza con un aroma più famigliare di quello di Andrea, i sorrisi che vanno oltre il fair play finanziario. Un atteggiamento di questo tipo può proteggervi da parole che feriscono tipo “7° posto”. Bilanci sani ricordatevelo, pensate a quelle famiglie distrutte dai debiti di gioco, perché là dove un tempo c’era una macelleria hanno aperto una sala slot, che poi è la stessa cosa. Immaginate la beffa subita dai vegani prima festanti e poi rovinati.

mercoledì 18 luglio 2018

Non uscire nelle ore più calde senza bere



Se il mercato non soddisfa rimane sempre la lotteria della fetta di cocomero senza semi, una valida alternativa all’esultanza scomposta. Secondo una recente ricerca la Sindone potrebbe essere un falso, e ancora non si sono accorti che Pioli non è un allenatore e Corvino un DS. Secondo i soliti giornalisti che sanno tutto e il suo contrario, le macchie di sangue sulla sindone sono di pomodoro toscano Petti. Per questo motivo non può essere credibile un giornalista che esclude a priori l’ipotesi che il pomodoro possa essere Mutti. Troppa sicurezza sulle trattative già concluse che poi invece saltano. Non sono credibili in un senso e nell’altro, è tutto un tirare a caso. E’ come se avessero diritto ad una sola telefonata e telefonassero alla persona sbagliata. Non è su questo che dobbiamo fondare il nostro malumore, ma sul fatto che ci siamo incazzati per Hagi alla Roma e adesso scopriamo che ci siamo incazzati a gratis. Se solo fossimo in vacanza dove ci si innamora anche della macchia mediterranea quando invece durante l’inverno la trascuriamo completamente, forse ci potremo innamorare  anche di un esterno dell’Andria appena svincolato. Seguire le voci di mercato equivale a uscire nelle ore più calde senza bere. Aspettare la fine dei giochi per capire le vere ambizioni della società può sembrare la via della semplicità, che però è solo per i più coraggiosi. E poi Pjaca mi passerà ve lo prometto. Pochi grilli per la testa e umiltà, questo deve essere il nostro atteggiamento, ma lo può condividere solo chi ha registrato le canzoni alla radio. Sappiate poi che io compro del buon prosciutto anche per gli occhi.

martedì 17 luglio 2018

Stessa spiaggia stesso mare


Il Mondiale senza l’italia ha lasciato il segno soprattutto sulla moglie di Macron, almeno così mi ha detto il Bambi domenica mentre andavo a Perugia, ad un certo punto hanno inquadrato una signora al suo fianco che poi ha scoperto essere la consorte, insomma, la Brigitte per la tensione della finale sarebbe invecchiata di trent’anni. Se ci fosse stato un Mondiale senza l’Italia, di positivo ci sarebbero i festeggiamenti per la fine di Balalaika. E comunque nel turismo dentale vince nettamente la Croazia. Io le mie belle soddisfazioni me le sono tolte lo stesso anche in mancanza di un eventuale Mondiale senza l’Italia, ed è successo ogni volta che ho visto il cameriere da lontano e ho riconosciuto la mia pizza. E adesso basta distrazioni mondiali, stessa spiaggia stesso mare, bisogna pensare solo alla Viola, lo facessero almeno i fiorentini, e per ribadire questo concetto integralista li invito a mostrarsi col lampredotto anche nella foto della patente. La riconosco anch’io la bellezza delle parole piene di fatti, ma il calciomercato ha dinamiche complesse, comunque nessuno vi vuole togliere la possibilità di farvi la foto della patente con la t-shirt che raffigura Hagi in maglia giallorossa. E poi va bene l’ottimismo scellerato dei giocatori, addirittura si parla di una famiglia quella a Moena, ma a Simeone che parla impunemente di fare 20 gol nella prossima stagione, gliel'hanno ricordato chi l’allena? O pensa che sia arrivato Ventura al posto di Pioli? Non è che dietro l’entusiasmo del ritiro in Val di Fassa, dietro la falsa volontà di voler migliorare il risultato dello scorso anno, in realtà c’è solo la soddisfazione per il fresco?

lunedì 16 luglio 2018

Una rima di note e parole


Conosco una sensitiva che sostiene di riuscire a parlare con l’allenatore perfetto che morì prima ancora di nascere. Col Governo del cambiamento spero anche che arrivi un decreto umiltà per quei tifosi che sanno sempre tutto. Il Bambi pensa che questo Governo faccia solo demagogia e non affronti invece i problemi reali come quello che vede Pioli chiudere la porta e non i porti ai fantasisti. Temo che questo stato di malessere nasconda un’insoddisfazione che parte da quando a scuola chiedevate “professore ce l’ha con me?” Quando il babbo del Bambi lo lasciava all’asilo di via de’ Serragli si ricorda ancora la sensazione di solitudine, quindi il suo pensiero oggi va al povero Hagi. Riguardo al mercato se fallisce il piano A l’unica garanzia rimane Mattarella. Poi mentre con orgoglio ho girato le spalle ad un’eventuale finale mondiale senza l’Italia, ho pensato che a Francia e Croazia non sarebbe fregato niente per chi avremmo tifato. E forse alla fine avrebbe vinto la più forte. Mentre il pianoforte di Bollani chiaccherava dentro l’estate, una rima portoghese, un tappeto di note e parole è calato su un Mondiale senza l’Italia. Ci ha pensato Caetano Veloso a stenderci un velo pietoso.

domenica 15 luglio 2018

Per risparmiare la colazione


Se anche ci fosse la finale di un Mondiale senza l’Italia stasera andrei comunque a Umbria Jazz a vedere Caetano Veloso e Stefano Bollani. Così per qualche ora mi distrarrei dalla solita visione apocalittica del mercato Viola. Sperando che una volta tornato da Perugia, non debba scoprire che hanno portato via Milenkovic nella notte per risparmiare la colazione. O forse invece è proprio meglio sperare di venderlo, e se oggi si parla di 40 milioni mi chiedo se chi l’ha valorizzato possa allo stesso tempo deprezzarlo sacrificandolo sulla fascia. Il tema è difendersi a tre o a quattro, o addirittura meglio ancora difendersi al TAS come il Milan. E poi per me è molto più bello il gol al volo di esterno destro di Dabo su cross di Biraghi, piuttosto che quello di Hazard in una eventuale finalina di un Mondiale senza l’Italia. Meglio Montiel di Sterling e Vlahovic di Lukaku. A chi già trova modo di fare polemica per la sostituzione di Montiel chiedo quanto ha giocato invece Maxi Olivera, e se anche lui è un fantasista. E mentre ancora non riuscite a smettere di pensare a Nastasic e a Savic, io invece, anche perché grazie a queste due cessioni mi ritrovo una difesa migliore, non ho mai smesso di pensare all’intervista di Franca Leosini a Sabrina Misseri. Quindi se siete preoccupati per Milenkovic io allora spero che lo vendano. E quando Pioli nella prossima stagione dimostrerà definitivamente il suo valore potrò dire che io sono sempre stato avanti, avendo per stasera biglietti di platea in Fila A intanto dico che sono davanti.

sabato 14 luglio 2018

Gli ubriachi siamo noi


C’è anche il problema inverso. Non girano solo bufale che scambiamo per notizie vere, esistono anche notizie vere come l’acquisto di Ceccherini che il Bambi spera siano delle bufale. Ce ne beviamo troppe insomma, più di quanto abbiamo creduto avesse fatto Junker. Di fatto gli ubriachi siamo noi. Io comunque tra quello che dicono gli esperti di mercato e le cicale, visto il vigore, la costanza e l’autorevolezza, credo più a quest’ultime. Vi chiederei piuttosto chi è che porta la bandiera di quelli che non trombano, così ho un riferimento per accodarmi. Noi che non abbiamo certo i sensi di colpa tipici degli sciupafemmine. Il fatto che tutti i giorni io scrivo e voi commentate tutte cose che non c’entrano un cazzo con quello che ho scritto renderà più complessa del previsto la via che mi porterà ad essere un accomodante e sorridente vecchietto. Questo luogo nasce per offrire un bicchiere mezzo pieno al viandante del terzo millennio, mentre chi lo frequenta di solito mi lascia i vestiti impregnati di scetticismo. Qui passano friggitori d’incredulità, diffidenti fumatori di sigaro. E alla fine un po’ perché sto diventando quel vecchietto di cui sopra, un po’ per il vostro pessimismo che profuma l’ambiente, mi stanno venendo le piaghe da nedubito. Non ci resta che capovolgere il blog e il vostro scetticismo verrà accolto con una standing ovation. Altrimenti rimaniamo così come siamo, chi con la nostalgia di quando non vincevamo niente lo stesso, e chi come me che guarda sotto il tetto dove ritornano le rondini, quella si che è nostalgia.

venerdì 13 luglio 2018

Tempo che passa


Mi rimane difficile capire questo coinvolgimento sulla possibile vincitrice qualora ci fosse un Mondiale senza l’Italia. Mi si dirà che è la passione per il calcio, ma continuo a non capire lo stesso perché si preferisca una piuttosto di un’altra. Malgrado mi piaccia la passera rimango indifferente al fatto che Belen venga trombata da Iannone piuttosto che da Stefano De Martino. Ma forse siete solo dei guardoni. Intanto ieri per festeggiare l’acquisto di Ceccherini ho acceso uno zampirone alla citronella. Cosa mi fa più paura di questa estate? Non certo i preliminari di Europa League o il tempo che passa senza acquisti di un certo peso, ma proprio il tempo che passa e che non mi permetterà più di salire sul materassino senza sembrare goffo. Tempo che passa e che segna il volto di Bargiggia. Tempo che passa mentre per il mio contapassi non sono ancora rientrato dalle ferie dello scorso anno. Tempo che passa mentre il seno perfetto non sta più nella Coppa Rica. Per fortuna è tornata Giovanna, e se non possiamo ancora dire bravo a Corvino almeno possiamo dire; “Brava Giovanna brava”.

giovedì 12 luglio 2018

La vita è troppo breve


Al Bambi l’acquisto di Ronaldo a 33 anni a quelle cifre rimane incomprensibile come lo spot di un profumo. Ho provato a parlargli del merchandising, degli sponsor, ma lui l’unico ritorno che capisce è quello di stare insieme a una donna che cucina bene e che rompe i coglioni come le altre, ma almeno cucina bene. Poi mi sono detto che si vive una volta sola e che non mi va di sprecare il tempo a spiegare al Bambi la differenza che c’è tra Pasalic e Ronaldo. Troppo breve anche per vedere due partite nella stessa giornata e così ho deciso di vedere solo il 10 a 0 della Fiorentina invece dei soliti supplementari della Croazia. E sempre perché la vita è breve e ho deciso di non vedere più di una partita nel fine settimana, solo se mi viene il torcicollo e mi si blocca dalla parte sbagliata vedrò la finale del Mondiale senza l'ltalia invece di quella di sabato contro l’U.S. Borgo. Il Bambi invece l’ha preso male l’acquisto di Ronaldo a prescindere da tutte le bischerate che posso dire io, lui lo riconosce subito un buongiorno che non lo vuole, a partire dai biscotti sbriciolati. Siccome io a colazione mangio lo yogurt bianco intero con i mirtilli e il miele (tutto rigorosamente italiano), evitando il problema dei biscotti, gli ho detto che sono sempre più convinto che Messi è il miglior giocatore del mondo. Poi guardo il cielo e al massimo mi posso chiedere se è la giornata giusta per Pasalic.

mercoledì 11 luglio 2018

Il mio gioiello vintage preferito


Forse Capabio mi ha proprio cambiato, non è sufficiente indossare sandali alla moda ed avere le unghie dei piedi smaltate se i talloni sono di cartongesso. Mentre la penna è rimasta il mio gioiello vintage preferito, con il suo declino quelli come me si ritrovano a prendere atto delle doti impressionanti che hanno i figli nell’uso dello smartphone, quando io e quelli della mia generazione facevamo la firma di nostra madre meglio di nostra madre. A me che non cade mai il telefono e giro orgogliosamente senza cover, mentre il modello Neymar di Tommaso ha pure l’airbag. Comunque le nuove generazioni sono molto più easy della nostra, quanti formalismi per noi mentre Tommaso quelle con la piscina le chiama addirittura per nome. Oggi le ragazze affrontano con molta più spavalderia quelle giornate di mal di testa e fitte alla pancia, pagando senza fare le storie che facevano le nostre, il prezzo per avere qualche giorno di poppe molto gonfie. Noi corteggiavamo per trombare, oggi non corteggia più nessuno, gli unici che lo fanno sono quelli che ti scrivono per farti fare la revisione alla macchina. E se qualcuno mi chiede di dimostrargli quanto sono uomo gli apro il barattolo dei sottaceti. Per non parlare dei tifosi segnati dal tempo che ormai vedono solo il bicchiere mezzo vuoto, quelli col buio dentro, assorti nei propri pensieri, intenti a fare le ombre cinesi, con quella maledetta giraffa che non gli viene mai. Intanto se ci fosse una finale del Mondiale senza l'Italia si servirebbe del Bordeaux invece della birra trappista.

martedì 10 luglio 2018

La granita buona per la granata



Chissà se Bukowski e Oscar Wilde hanno mai detto qualche minchiata come Bucchioni. O come il Bambi che è del parere che quando si ama qualcuna veramente bisogna anche avere la forza di lasciarla andare se è quello che vuole veramente, e poi denunciarla per abbandono del tetto coniugale. Il Bambi sa benissimo che compreremo solo giocatori mediocri e venderemo campioni, sa che Pioli è un ceppicone, sa che i Della Valle hanno i braccini corti, che Lafont non è bono, e che Firenze non è Lecce, ma non sapeva niente della relazione tra la sua ex e l’istruttore della palestra. Quindi bravo, ma non bravissimo. E poi c’è un aspetto che lo riguarda, un problema comune però anche a molti altri, ma di cui la politica non parla. Un po’ come il fenomeno degli immigrati che è nettamente inferiore a quello degli italiani che emigrano (ma di questo la politica non parla). Insomma, il Bambi che è comunista dai tempi di Berlinguer, da quando è diventato vegetariano non può più nemmeno mangiare i bambini. E mentre i radical chic di Capalbio stanno dietro le quinte io spero di starci in mezzo. Comunque la mia paura più grande non è l'autofinanziamento, ma dopo aver assistito per anni a disquisizioni tecniche minuziose su questo o quell’altro giocatore, un giorno venire a scoprire che chiamate granita siciliana dei pezzetti di ghiaccio con il Last al limone.

lunedì 9 luglio 2018

Un angolo di felicità


Calcio e belle donne è un’accoppiata che funziona molto spesso solo da una parte, da quella dei tifosi è più facile che al posto di una Wanda le soddisfazioni arrivano con una Carbo. Ma come può una cosa così buona fare così male a chi ha il colesterolo alto, o a chi è vegano. Si, l’amore sa essere crudele. Poi dopo pranzo ero sul divano a vedere il Gran Premio quando all’improvviso dalla cucina ho sentito gridare “Gianni! Prendimi! Fammi male!” Alla fine non resisto, non si può mai dire no a una bella bottiglia di Riesling fredda al punto giusto. In questo momento che non tutti gli allenatori sono già al lavoro come Pioli, una fase quindi dove è difficile trovare uno che faccia peggio, grazie a quanto sta succedendo nella grotta di Chiang Rai, è stato trovato un allenatore più ceppicone del nostro. Adesso poi che a Moena è tempo di provare e riprovare i nuovi schemi, il rischio è che alla fine Pioli diventi anche riprovevole. Comunque, una volta scremata dal bartalismo, la passione Viola è un angolo di felicità, e se ci stringiamo un po’ ci stiamo tutti. Se la presenza di Pioli però non vi permette di vivere serenamente la passione fino in fondo vi potrete sempre consolare guardandovi intorno, quest’estate sarà ricordata per la moda degli shorts dentro ai culi.

domenica 8 luglio 2018

Non ci resta che l'Ikea


Sarà per quella mia debolezza risaputa, sarà che mi è sempre piaciuta l’idea di essere beato tra le donne, il sabato mattina spesso vado da Tezenis, unico uomo a vagare tra i reggiseni. Chissà se si capisce che non so più cosa dire. Ma se ci fosse un Mondiale senza l’Italia direi che i rigori sono proprio una roulette russa, e che se i risultati degli ottavi non fossero di vostro gradimento, spero che almeno ieri non abbiate lavato i vetri. Mentre se ci fosse un Mondiale senza l’Italia a quest’ora mangerei del rafano per sentire qualcosa. Anche perché dopo la Svezia, ora anche la Russia, altro durissimo colpo per la passera sugli spalti. Semifinali da vecchio continente; Francia - Belgio e Inghilterra - Croazia, dopo che le fave sono tornate nelle favelas del calcio che conta, e mentre dal juke-box parte la voce dei Cugini di Campagna “Ah Neynar mio / torna a casa tua”. Se non fosse che è sempre a terra lo esorterei a non buttarsi giù.

sabato 7 luglio 2018

Sudamerica alla porta


Non c’entrerà una sega comunque mi sono divertito ad analizzare la voce della Meloni, e penso che sia una perfetta sintesi di quelle di Paolo Panelli e Bice Valori. O forse in qualche modo c’entra perché sia Uruguay che Brasile hanno preso due meloni. Mentre i 49 milioni della Lega mi sa che sono come i 32 che Li deve restituire a Elliot. Il Bambi è sicuro che ormai è pronto il trasferimento dell’anno, la sua compagna infatti vuole spostare tutti i vestiti nel nuovo guardaroba. E poi facendo tanti chilometri in macchina ho avuto modo di riflettere sul senso della vita, oltre che su quello di marcia. Stando sulla corsia di sorpasso in autostrada mi è capitato di vedere una macchina identica alla mia, molto più lenta, stesso colore, modello, numero di targa. Alla sua guida un bell’uomo di mezza età, pochi capelli, barba più sale che pepe, mi somigliava davvero tanto. Una volta passato però ho capito, avevo fatto un ragionamento talmente complesso che mi sono superato. Dove sta tutta questa capacità di analisi? Ho pensato che è tutta una questione di apertura mentale. Apertura nel senso più trasversale. Le gambe di lei, il frigo, le finestre, e infine Stadio. Ho imparato che aprendo apprendo. Quindi se quando vado in ferie mi dimentico qualcosa a casa lo compro là. Sempre in autostrada, sorpassato da Mbappé sono entrato nel tunnel dell’insalata di riso a fari spenti. Intanto il Mondiale è diventato l’Europeo. Calcio sudamericano in via d’estinzione come il PD. Chissà se adesso Neymar simulerà anche di cadere in depressione.

venerdì 6 luglio 2018

Si può cadere anche senza contatto



Se ci fosse un Mondiale senza l’Italia, ieri sarebbe stata la giornata perfetta per parlare con Mario, 85 anni, in fila con me in farmacia che mi suggerisce il generico della Cardioaspirina anche se a me serve solo un colluttorio. Visto che l’unione fa la forza, se si mettessero insieme i NO TAV e i NO VAX si potrebbe pensare a una fusione contraria ai vaccini sui treni veloci. Intanto la compagna del Bambi si è sfogata con me, non sopporta più questo nostro essere Guelfi e Ghibellini perché poi si riflette in maniera pesante anche nella vita di coppia. Mi diceva infatti che lui la vuole sexy e suora, pazza e seria, frivola e intelligente, raffinata e semplice, e non essendo fiorentina ha concluso con un “li mortacci vostra”. E poi non sopporta quando buttiamo le cartacce nel portaombrelli come se non bastasse che è già incazzata perché ha una battuta sul Premier, ma lui non dice e non fa niente. Voi che seguite religiosamente le notizie di mercato vi faccio notare che saper leggere tra le righe vi permette di scremare le cose vere da quelle false. Prendiamo Ronaldo alla Juve, si legge che lui ha scritto un messaggio alla compagna: “torno subito”, se alla parola “torno” aggiungete una “I” diventa subito Torino. Ronaldo ama il caffè e a Torino sono famosi per il “bicerin”. E poi la sacra sindone si trova a Torino, a proposito di Gesù. Su Pasalic e Pjaca che dire, siamo in vantaggio, le operazioni sono in dirittura d’arrivo e non vogliamo discorsi strani, che poi è lo stesso motivo per il quale non vogliamo morire per non perdere la priorità acquisita. Su Neymar si dice che anche quando non c’è contatto si può cadere ugualmente per evitare certi tatuaggi degli avversari.

giovedì 5 luglio 2018

Un corto sulla passione Viola



Che meraviglia quando trovi quel libro capace di distrarti dalla consapevolezza che la stagione è già iniziata e in panchina siede ancora Pioli. Intanto ho terminato la sceneggiatura di un corto sulla passione Viola al quale lavoravo da tempo; la luce di Hopper che entra dalla finestra di via del Campuccio (un piano alto), fino ad accendere i loro corpi nudi. Lei stesa su di lui a baciargli il petto con le mani sui suoi fianchi, lui appassionato con le gambe a cingerla e le braccia sollevate e tese a reggere, fissandola con tutta la concentrazione dell’anima, la prima pagina di Stadio con la notizia dell’inserimento dell’Atalanta per Pasalic. Se ci fosse un Mondiale senza l’Italia la partita di copertina sarebbe stata Colombia - Inghilterra, e presentata come sfida tra i più grandi produttori e i più grandi consumatori. Poi, improvvisa, sarà stata la mineralità di un Riesling con poco residuo zuccherino (trocken), mi è venuta un’insana voglia di parare un rigore. Quando insomma una boccata d’aria fresca batte persino una notizia di mercato.

mercoledì 4 luglio 2018

Dalla parte del torto


Ieri a difesa di Neymar è intervenuto il medico di famiglia del brasiliano rivelando che il giocatore ha la soglia del dolore molto bassa. Per colpa di Wikipedia oscurata oggi l’editoriale non conterrà citazioni colte e sarà corto per dare sfogo alla parte di me più fashion, farà insomma pendant coll'uccello. Per fortuna c’è il Pinot nero in mancanza di Wikipedia. Intanto la Juve per comprare Ronaldo vende il Genoa, il Sassuolo, il Chievo e l’Empoli. E alla fine è arrivata la notte, la stagione dei colpi bassi per le squadre che perdono ai rigori. Ovvero il cielo in un’altra stanza. Ora però devo scappare perché insieme al Pinot nero ci devo mettere anche qualcos’altro. Mi infilerò in una discussione di quelle stanche almeno poi mi siedo dalla parte del torto dove c’è dell’ottimo speck.

martedì 3 luglio 2018

NOVAR 1000 mg dopo i pasti


Se Neymar non avesse fatto il calciatore forse avrebbe fatto il falso invalido. Oppure prodotto mortadella di pollo. Sarebbe comunque diventato famoso anche come attore porno, avremmo passato giornate ad esaltarne le capacità amatorie, l’unico uomo in grado di simulare persino l’orgasmo. Brasiliani bravi però anche nel sincronizzato. A Mules piove, a Firenze intanto mi hanno cambiato la tenda della terrazza, ho portato i cantuccini di “Mattonella” e del vin santo all’Ufficio Impianti prima di parlare di Fibrolaser, è partita la stagione della Fiorentina, cos’altro, è tempo per i ragionamenti tipici di chi non sa cosa scrivere nell’editoriale, se quella di Neymar fosse davvero una malattia, con tutti quelli come lui che ne soffrono a partire dal povero Callejon, dite che le case farmaceutiche non ci avrebbero lucrato? Che ne so il NOVAR 1000 mg due volte al giorno a stomaco pieno e dopo un mese ti viene voglia di rimanere in piedi anche quando vai a letto. Poi a un certo punto la realtà stava superando la fantasia dei manga, ma la natura si è ribellata ai giapponesi biondi.

lunedì 2 luglio 2018

Laffront



Chi boccia Lafont perché in Francia portieri di grande livello non sono mai nati, chi lo boccia per il prezzo perché costa troppo poco per essere un potenziale così grande come si dice, mi ricorda tanto quelle mamme che sgridano i figli facendo passare te per cattivo “Adesso il signore ti sgrida”. “No, guarda bambino è quella stronza di tua mamma che non vuole Lafont mentre ha rotto le palle un anno intero per Hagi, quello sì un talento della Madonna, un potenziale pagato addirittura sei volte meno Lafont. E poi non fosse altro che Frey è stato l’ultimo portiere a lasciare il segno a Firenze. Certo sarebbe una giornata di mare perfetta senza la sabbia che scotta, il vento che soffia, il sole che picchia, il canto delle cicale, e poter fare il tifo per una strisciata che non ha problemi di budget, o al limite se ne frega del fair play finanziario. Ma non mi meraviglio certo del tifoso che discute da semplice tifoso visto che di calcio discutono anche Belen e Sconcerti. Il costo del cartellino e la città di nascita sono le prime cose che ti balzano agli occhi, di un paio di scarpe colpisce prima il prezzo della comodità, e il tifoso spesso si ferma alle apparenze, poi semmai anche in doppia fila. Il tifoso si sa ha il potere delle quattro frecce.

domenica 1 luglio 2018

Il Centi come Messi


Oltre a rassicurarvi sul mercato e sulla partecipazione europea, voglio rassicurarvi anche quando al mare sdraiandovi vedete la pancia e non i piedi, non vi si stanno accorciando i piedi. Quando da lontano vedete sessantenni pieni di lividi, tranquilli, si avvicineranno e saranno solo tatuaggi. Voglio tranquillizzarvi perché non facciate come il Bambi, da quando ci sono Salvini e Di Maio al Governo, e la Fiorentina non ha ancora comprato nessuno, è a San Vincenzo buttato lì. E alla domanda “perché stai sempre sdraiato sul lettino?” mi ha risposto che si sta allenando a morire. Gli ho detto che anche se a volte è importante il percorso, mentre altre la destinazione, basta non rimanere immobili. La mancanza di stimoli può sempre essere combattuta con le prugne. Si è avvalso della facoltà di crollare in silenzio, non può sopportare un ritiro fatto di ragazzini. Se ci fossero i Mondiali senza l’Italia la differenza tra Mbappé quando allunga, e i difensori argentini, sarebbe la stessa che c’è tra me e Tommaso quando allunghiamo il braccio col cellulare. Per lui è selfie, per me è presbiopia. Se solo gli angeli avessero aiutato anche Sampaoli, o al limite influenzato quelli del Var e fatto togliere non dico il rigore, ma almeno la patente a Mbappé per eccesso di velocità. Meraviglioso gol di Pavard, mentre Messi che adoro, quando arriva ai Mondilali mi ricorda quel codardo del Centi che quando di notte andavamo a suonare i campanelli, suonava solo quelli con scritto “studio medico”. Disastro argentino come a USA 94 quando agli ottavi fu eliminata dalla Romania. Il tempo delle mele si è fermato, il tempo delle pere si è fermato a 4. Ronaldo e Messi sono usciti troppo presto, ma almeno potranno andare a fare l’analisi del sangue.