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martedì 24 luglio 2018

La zingarata in solitario che ha indirizzato il voto



Forse son passati troppo in fretta i vecchi tempi, quando i quarti posti ancora ci facevano schifo. Ma questa Italia del rancore non è un caso che sia esplosa proprio adesso, il periodo più drammatico combacia perfettamente con quello nel quale molti tifosi sono costretti ad andare in vacanza insieme alla propria moglie. L’aspettativa di vita che cresce per fortuna ci viene incontro e probabilmente qualche altro quarto posto ci farà schifo di nuovo, avvantaggiati come siamo dal salutismo imperante. Dal km zero, dalla demonizzazione del cibo industriale, dalla guerra alle farine raffinate. I miei nonni invece fumavano, bevevano e mangiavano carne rossa, e infatti sono morti. Unica controindicazione dell’invecchiare, quando con la Rita parliamo di meteo e tiriamo fuori Bernacca, Tommaso ci chiede “chi?”. Io lo dico per chi ha quei pensieri fissi. I Della Valle non possono farci sanguinare il cervello. Quei pensieri facciamoli sparire nel nulla di grave. Io lo dico per voi. Chi si arrende all’evidenza ha una marcia in più. Il calcio è questo, i Della Valle sono questi, la dimensione è questa. Se invece pensate di essere dei prescelti da qualche fondo o da qualche ricco nababbo, attenzione alle percezioni sbagliate. Il Bambi è andato avanti tre anni a uscire di notte per fare degli strani segni sui muri, prima vicino al portone di una casa e poi a quello di un’altra. Prima via dell’Ardiglione e poi via dell’Orto. Alla fine in molti hanno pensato di essere i prescelti dagli zingari. Ci hanno fatto pure un servizio al TG di RTV 38. E alla fine molti di loro hanno dato il voto a Salvini.

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