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sabato 28 luglio 2018

Quel rimpianto, forse l'ultimo



Per quanto riguarda le abitudini malsane, la pigrizia è mia amante storica, ho deciso di strambare nel mare di offerte fitness. Ho deciso di vestirmi da runner e con la macchina andare da Giorgio a comprare le brioches. Una volta tornato a casa però mi cambio subito perché la prima volta non voglio strafare, a pranzo esco di nuovo e vado da Santino a bere un buon bicchiere di vino tanto per dare un senso al tagliere di salumi e formaggi, non per altro, poi vado a Villa Bardini a vedere “Icons”, la mostra fotografica di Steve McCurry. Faccio tutto questo non perché mi interessa, o perché sono solo visto che la Rita è in montagna e Tommy è ormai fisso su un altro monte, schifa le Dolomiti a favore di regioni triangolari sporgenti situate in corrispondenza del pube, lo faccio solo per evitare di dovermi mortificare con certe precisazioni sulla dimensione della Lazio preferita alla Fiorentina da Badelj. Ai fucili a rabbia compressa rispondo insomma con le pistole ad acqua, ma caricate a vino. Berrò qualche bicchiere in più anche per consolarmi visto che ieri sera è mancata la luna per qualche ora, ma che ne sapete voi della sofferenza dei poeti durante un eclissi. Voi che siete più interessati all’eclissi dei Della Valle. Fino a quando non decideranno di dividere gli utili delle plusvalenze con i tifosi, allora diventeranno lungimiranti e farete un gruppo su WhatsApp chiamato “Guelfi&Ghibellin lingua in bocca”. Poi imparerete a tenervi stretti anche gli amici che hanno il giardino, il barbecue, e tanta tanta birra in frigo. Vi rimarrà forse il solo rimpianto di non essere riusciti a superare il numero di volte che avete dato di troia a letto piuttosto che alla guida. Se Della Valle non dividerà gli utili e affrontare una stagione con un prestito secco della Roma vi sembrerà un’impresa titanica, prendetevi pure un anno sabbatico dalla Fiorentina, vi suggerisco di sostituire le partite con qualcosa di più divertente. Digitate “Joseph's machine”.

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