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mercoledì 30 settembre 2020

Il cenno d'intesa


Squadre decimate dal Covid, giocatori verso la Juve, i migliori 21 vini siciliani, il gol sbagliato di Vlahovic, sto mollando col campionato. Se solo avessi coraggio andrei persino a costituirmi. Se poi come immagino tra un po’ vedremo quegli orribili babbi natale appesi ai balconi con la mascherina, smetterò di guardare pure la Fiorentina. Perdere interesse proprio a settembre è sentirsi un po’ anche albero. Oggi capisco perché Zorro non ha mai preso un influenza. Un vero anticipatore. Rinunciare al calcio non è un dramma, l’ho capito dal melograno, mi piace, ma che poi ci rinuncio e mangio la banana. Anche il Bambi è disorientato, ma a differenza mia non ha reagito, o meglio, lo ha fatto secondo me in maniera inappropriata aderendo alla “Campagna di promozione per Esistenzialismo e Spossatezza”, lasciando stare passione, perseveranza, abnegazione, impegno e determinazione. Il tempo libero recuperato mi apre la strada a diversi percorsi, forse faccio pure un viaggio a ritroso per andare a scoprire che fine ha fatto Fabio Concato. Tempo che un tempo dedicavo anche alle partite della Cavese, e che adesso utilizzerò per risolvere certe problematiche attuali come quando camminiamo da soli sul marciapiede con la mascherina abbassata, poi appare in lontananza un altro anche lui con la mascherina abbassata e che quindi dobbiamo tirare su. Ma va fatto insieme altrimenti uno dei due passa da stronzo. Ci vuole un cenno d’intesa, un segnale che ci permetta di capire il momento giusto. Studierò quale. E invece di guardare partite piene di giocatori infetti e stadi vuoti, farò un’inchiesta per smontare l’enorme truffa che si nasconde dietro gli accappatoi in microfibra.

martedì 29 settembre 2020

L'incitamento


In un futuro distopico nel quale vengono permesse 5 sostituzioni all’interno di partite ambientate in un futuro distopico, un tifoso Viola Diladdarno si batte come un leone (Marzocco) per il ritorno alle 3. Finirà braccato dai potenti dei grandi club, ma intanto avrà portato a casa il 2 a 3 di San Siro. La serie tv finisce che era estate e due giorni dopo stava cucinando la minestra con le stelline. Titolo della serie “Era estate due giorni fa”. Oggi invece dei trofei a noi geometri del tifo non ci resta che esporre le targhe dorate con la nostra qualifica. Ma la realtà ci mostra anche la sua faccia buona con tutto questo inturgidire di capezzoli. L’ultimo sogno intanto l’ho abbandonato al casello di Melegnano. Diciamo pure che l'avevo prevista questa delusione meneghina così come anche Renzi aveva previsto, confermandosi grande statista, l’arrivo dell’autunno. Adesso bisognerà lavorare sodo in modo che tra tre mesi arrivi pure l’inverno. Il Bambi risponde alla delusione di San Siro con smart working, droga e termosifoni accesi. Poi sta facendo degli strani esperimenti, sta cercando di produrre col culo la stessa quantità di aria, con altrettanto rumore, che rilasciano le Harley-Davidson dalle marmitte. Questo per incitare Vlahovic.

lunedì 28 settembre 2020

L'editoriale del giorno dopo


Una volta urlavo e litigavo con me stesso, adesso dopo una sconfitta come quella di Milano, mi guardo allo specchio dritto negli occhi, poi giro le spalle e me ne vado. Vedi, a volte, diventare grandi. Adesso ho pure una formula magica “Io prendo te Etna Rosso come legittima scusa, e prometto di amarti e onorarti sempre, soprattutto il giorno della partita Viola, soprattutto con la pioggia. Non sentire il nome di Hagi neanche in una singola voce di mercato ha invece fatto maledettamente incazzare Dio, che strano è dir poco, ed è così che ci ha mandato vento, piogge, burrasche, si è incazzato come quando chiese ad Abramo di uccidere suo figlio. Per i tifosi di società che non hanno problemi di soldi ma sono lo stesso povere il calcio è diventato deleterio, come mangiare un Tic Tac alla volta. Il gol sbagliato del 2 a 4 mi ha convinto a tirare fuori il plaid dall’armadio. Questa partita, questa stagione, me la voglio ricordare così, in quel preciso momento in cui capisci quanta classe, quanto talento, e visto che Quota Cento va in pensione, sperare ancora in qualche esodato di lusso. Poi francamente ho altro a cui pensare tra la maledizione della porta che non si chiude e la struggente storia d’amore tra lo strappo e la regola. So che la colpa è solo mia, fondamentalmente una questione di preparazione, se solo riuscissi a mettere cultura e lampredotto nella stessa frase potrei anche perdonare Vlahovic.

domenica 27 settembre 2020

Dream, il sogno anagrammato


Io penso che se aspettiamo dell’altro sulle rive dell’Arno potremo veder passare il nostro cadavere. Menomale che arrivano le nuove emoji così potrò usare la donna barbuta. Questa sconfitta è come l’outing di Garko. Incredibile. Per il Bambi è più come il gatto che ha pisciato sulla crostata di fichi, ma siccome la temeva e prevedeva come sarebbe finita si è premunito anzitempo e subito dopo il triplice fischio finale si è buttato sulle patatine San Carlo al gusto porchetta. La nostra non è più nemmeno una passione, è piuttosto una rassegna stampa, nel senso che ci dobbiamo rassegnare quando leggiamo il risultato e il voto in pagella di Blablahovic. Così il mio sogno di vincere a Milano per scatenare l’entusiasmo, anagrammato diventa merda. Diciamo che dovremo aspettare ancora un po’, come chi aveva in agenda di rifarsi le labbra e per via delle mascherine è lì ad aspettare il vaccino. Sconfitta che comunque non ci impedisce di vedere lungo visto che è iniziata la vendemmia da cui dipenderà la serenità del prossimo lockdown. Sconfitta che oggi non mi fa iniziare la giornata con il piede di porco perché la squadra mi è comunque piaciuta e poi perché domani arriva il giocattolo nuovo, che non è un centravanti perché ha le ruote che però farebbero comodo anche a Vlahovic. Almeno sarebbe una carriola. Squadra anche sfortunata nell’episodio dell’autogol di Ceccherini, che mi fa dire vivi e lascia vincere. E poi visto che io non posso alzarmi lo stipendio come Tridico mi abbasserò le aspettative.

sabato 26 settembre 2020

Di soppiatto


Il problema di Ibra è che è costretto a portare la mascherina con il naso di fuori, il mio invece, stasera potrebbe essere molto più grande del naso di Ibra. Roba da nasocomio. Ho assoluto bisogno di un risultato di prestigio per alimentare il fuocherello della passione che si sta spegnendo. Altrimenti dovrò aggrapparmi a voi che con l'allegria, spensieratezza, e aggiungiamoci anche attitudine a non fare una sega dalla mattina alla sera, alcune volte mi strappate un sorriso. Tenete presente che mentre voi avete tre lauree io sto ancora cercando di capire come si lavano i piedi quelli che hanno il box doccia 90x90. Probabilmente non ce la farò, se non vinciamo potrei morire strozzato scatenando la cronaca nera locale. La Nazione e la sua civetta, già la vedo a Porta Romana titolare “Delitto e crostini”. Non sono certo come quelli che si ammazzano per ottimizzare i tempi, io semmai lo faccio come chiodo scaccia chiodo, dimenticare un amore con qualcosa di estremamente coinvolgente come la salsa verde e quella di fegatini. Di soppiatto, è così che dovrebbe muoversi la felicità. Magari adesso è già arrivata a Milano e nessuno se n’è accorto. Se non vinciamo, e prima dei crostini misti? Mi sentirò come quando il collega rompicoglioni vuole pagarmi il caffè ma io volevo pure la brioche, e allora non la prendo per educazione. La via d’uscita potrebbe essere quella di andare a vivere i sogni direttamente nel confessionale. Anche perché i due appartamenti sarebbero perfetti per il Bambi e per la Beatrice dalle poppe grosse.

venerdì 25 settembre 2020

La questione


Questione stadio sembra proprio che non ci sia più tempo per chi temporeggia. Sta di fatto che questa questione non fermerà certo la mia voglia di comprare la Settimana Enigmistica. Ma soprattutto, così come succede anche nelle più grandi storie d’amore, sento che la sto trascurando questa questione. Se Rocco conoscesse Toninelli, sempre a proposito della questione, potrebbe dire “Il nuovo stadio sarà un luogo dove mangiare e giocare”. L’importante è che lo stadio non lo faccia a Pontassieve perché per via della maledizione di quella donna Salvini ha perso le elezioni. Rocco da l’idea di essere rivoluzionario e progressivo, ma non sono certo che la prenderebbe bene se Nardella gli parlasse del formaggio su un primo di pesce. Il Bambi che non ama i suoi modi un po’ rozzi è disposto anche a prendersi il torto pur di essere in disaccordo con lui. Visto che la seconda ondata di Covid stringe al collo l’Italia, non vorrei che il pensiero smettesse di essere il nuovo stadio e tornasse ad essere il lievito. Intanto il mio di pensiero si fa spazio tra la cancellata.

giovedì 24 settembre 2020

Saadismo


Tra un po’ verrà fuori che a Suarez hanno dato anche il reddito di cittadinanza a dimostrazione che non odiamo gli stranieri ma i poveri. Che poi parla comunque meglio di Luca Giurato e come se Lotito non parlasse all’infinito. Se pensi che Del Piero andava al Cepu e che per Del Neri ci voleva Olga Fernando di che parliamo. La cosa fondamentale però è che adesso è proprio arrivata l’ora del trench. Dopo l’intervista di Commisso, quelle di Nardella, Giani e Renzi, il David ha tradito insofferenza ematica (forse sta patendo anche la mancanza dei turisti ad ammirarlo). Poi l’esperienza mi dice che nelle intercettazioni la gente millanta, lo penso la notte in albergo quando lontano dai miei affetti rifletto su cose diverse da quelle nella comfort zone, pensieri patetici tipo che se non la smetto di fare il giovane a 60 anni poi l’INPS sposta sempre di più l’età pensionabile (già sanno quante vasche faccio). Mentre lo spirito di Renzi nell’analizzare i fallimenti avrebbe fatto comodo pure a Cecchi Gori. Poi c’è chi per sopravvivere in San Frediano annuisce e chi invece si finge morto col rischio che nessuno se ne accorga. Intanto sembrerebbero tornate le mezze stagioni, e forse per questo, oppure sempre per i pensieri lontani da casa, per me la Boldrini ha alcuni tratti che ricordano la Fenech. Suarez va bene giustappunto per fare due battute ma la più grande farsa rimane quella di Saadi prima al Perugia fatto di nandrolone e poi a Udine capace di trasformare la città in un bordello. Chiude con la Samp dove non gioca mai, smette e va ad Hollywood a intraprendere la carriera cinematografica. L’ultimo filmato è del 2015, dopo che i Tuareg dove si era rifugiato lo vendono al governo libico (aveva finito i soldi), lo vede bendato e preso a ceffoni. Oggi non si sa se è vivo o se è morto. Comunque andrà tutto bene, anche se non a Milano (loro sono maestri della panatura).


 

mercoledì 23 settembre 2020

Umido o differenziata?


Nuoto, poi Brennero e infine Pinot Nero. C’è in ballo il rinnovo di un contratto e non è quello di Biraghi (è importante però che i miei interfaccia non sappiano mai delle difficoltà che ho avuto a piegare la scheda elettorale). A questa latitudine ci sono meno donne coi capelli azzurri, mentre ho fatto chilometri pensando che Standard & Poor’s ha declassato Italia Viva a Italia Terminale. Malgrado ciò ha comunque superato la Ferrari. E i parlamentari in più, umido o indifferenziata? Certo che l’autunno quassù forse solo in un maniero tipo quello di Messner, perché sennò con tutto questo umidiccio non mi rimane che scrivere il nuovo editoriale insieme a tre pappataci e due zanzare. Se vi dico che intanto con l’azoto liquido hanno terminato le iniezioni per il congelamento del letto dell’Isarco (scavi sottofalda per il sottoattraversamento) è perché penso che Hagi abbia solo bisogno di iniezioni di fiducia? Insomma se Renzi doveva essere l’ago della bilancia quella merdaccia di bilancia si è dimostrata digitale. Delle volte le soluzioni sono più semplici di quanto si pensi, e a Renzi per prendere i voti sarebbe stato sufficiente farsi suora. Intanto confermo che in galleria non ci sono monopattini. Prima di salutarvi una storia triste, non posso pensare di farvi sempre sorridere, non sono così arrogante, per farla breve ieri sera eravamo a tavola e aspettavamo che la Rita servisse la cena, serve della pasta in bianco a Tommaso alchè gli faccio “Perché lui in bianco, non si sente bene?” La Rita “Lui? Tutti pasta in bianco”. Non aveva voglia di cucinare.

martedì 22 settembre 2020

Due fustini in cambio di uno (Cutrone-Vlahovic x Ibra)


Vorrei tanto rinnovare le foto dei tesserini identificativi con i quali accedo nei cantieri, a torso nudo e con gli occhiali da sole. Sarebbe forse meglio vestire Hugo Boss fornitore delle divise delle SS? Se solo il silenzio elettorale durasse 20 anni. Votazioni delle quali apprezzo lo spoglio. L’autunno inizia oggi con l’equinozio, che, in astronomia, è il giorno in cui a casa mia si trova il primo piatto di papardelle coi porcini. Il Bambi mi ha fatto un’improvvisata, neanche fosse un jazzista, solo per scambiarci un sogno di pace in previsione della trasferta di San Siro. Poi penso alla clemenza che c’è nella banalità e mi rassicuro. Se non uscirà un risultato a sorpresa in quel di San Siro non mi resterà che puntare tutto a diventare un sommelier dell’acqua. Il Bambi si chiede dove ha sbagliato anche quando le cose vanno tutte bene, malgrado la vittoria contro il Toro intendo, e anche i porcini. Io invece guardo un po’ più in là e mi chiedo se al momento del trapasso quella luce abbagliante e misteriosa in cui entrerò sarà a carico mio. Intanto ho acceso il condizionale e riflettuto su tutti quei piccoli incidenti privi di spettatori. Il fatto che l’arrivo di Biraghi non vi susciti entusiasmo è anche questo un sintomo del Covid. Confesso che sono andato a votare solo perché ritengo che sempre a proposito di Covid non ci sia posto più sicuro dei seggi elettorali. Alla fine ho inclinato la testa e mi è sembrato di vedere la collina dei desideri.

lunedì 21 settembre 2020

Non sono più neanche un poeta


Confesso, per rispetto al consesso, che ho provato distacco come se non mi fossi connesso. Questa prima di campionato mi è sembrata, se possibile, ancora meno interessante del nuovo di Tommaso Paradiso. Non so perché, magari ha inciso il cloro, o forse la prostatite, perché invece ho apprezzato come sempre il pollo coi peperoni e il Nerello Mascalese. Un calo del desiderio che non vale nemmeno per le auto. Ne cambio una ogni tre anni, e adesso è di nuovo l’ora, Sono serio, e per questo dovrei fare il test seriologico. Intanto giro per casa a torso nudo come Fedez. E non è una Mercedez. Sono solo un superficiale, ammiro le linee delle auto e me ne innamoro, Rocco invece assomiglia troppo al protagonista del film “L’imbalsamatore”. E’ più forte di me e anche di Vlahovic. Cosa mi starà succedendo? Non vorrei diventare juventino, non vorrei che mi cominciasse a piacere la Dacia. I miei pensieri fissi hanno saltato il fosso, senza Fiorentina, ma poi le macchine invecchiano, e ricomnicio ad aspettare che scada il terzo anno. Non più il terzo scudetto. Alla fine sono amori volubili, mentre la Viola è passione. Perché mi sta succedendo tutto ciò? Avessi almeno un blog di motori potremmo discutere del perché hanno fatto la Tipo e del perché segna di più Giovanni Simeone di Kouame, Cutrone e Vlahovic messi insieme. Non si è mai visto un poeta che va in un concessionario a parlare di attaccanti. Non sono più niente, tirerò fuori pure il braccio dal finestrino. Senza sciarpa Viola, solo il braccio. Quando ai cross di Biraghi preferisci il crossover la frittata ormai è fatta. Così come le donne che non s’innamorano di un uomo ma di un sogno scambiando il depresso per il tenebroso, il traditore per l’insicuro, lo psicopatico per il bello e dannato, io scambio avventurette, o se preferite vetturette, per una 911. Per una volta ditemelo a me cosa fare, invece che a Pradè, a Commisso e a Dio, mi rimangono solo palliativi per cose futili come macchine, vino, nuoto, mentre il calo del desiderio per quelle serie è drammaticamente verticale, la Viola ma non solo, anche l’autoreggente non fa più autunno.

domenica 20 settembre 2020

Il giocatore volante


Bene la prima a tenere fuori dalla finestra il tanfo di galleggiamento visto che di riduzioni tipo quella dei parlamentari c’è già Brunetta. Mentre a proposito della prima sconfitta di Giampaolo nessuno nasce impanato. Non è vero che sono andato a lavare la macchina, la voglia di Fiorentina è come quella di passera; ci rende immortali come mostra bene la foto del gol vittoria. Per quanto riguarda Rocco se proprio dobbiamo parlare di puzza forse è quella che abbiamo noi sotto il naso, solo che non la sentiamo e allora ci converrebbe andare a farci un tampone. Perché il nuovo saluto consigliato dall’OMS è un derivato dall’esultanza dei calciatori dopo un gol alla ex squadra. Biraghi tra i migliori poi anche Chiesa e Castrovilli crescono e diventano decisivi nel finale, menomale perché tra il primo e il secondo tempo mi era calato un velo di malinconia paragonabile a un concerto di Pupo in Kazakistan. Altro spunto positivo dall’analisi della partita il fatto che Pezzella era da una vita che non si sedeva su una panchina a leggere un libro. C’è anche la capacità di riconquistare il pallone e la determinazione di cercare la vittoria fino in fondo. Come al solito rimane la difficoltà a concretizzare. Quando ero un bambino sognavo un futuro con auto volanti, oggi solo Kouame va in cielo anche se Sirigu si conferma il mio preferito tra i portieri italiani. Insomma, pregi e difetti che già conoscevamo ma con qualche buon interprete in più, così come ho iniziato chiudo con il tema del galleggiamento che mi sta a cuore soprattutto in piscina. Una condizione che rischia di minare la nostra terza età, quindi ci serve una partita memorabile a Milano, perché chi ce lo ridarà il tempo perso in stagioni di transizione? Ci basta e ci avanza quello passato davanti all’ascensore.

sabato 19 settembre 2020

La via verso la Coppa Uefa


Finalmente ci siamo! Dopo mesi oggi alle 18:00 porto a lavare la macchina. Poi per quanto riguarda il resto se l’importante è partecipare io mi spaccio come organizzatore e faccio pagare un sacco di soldi d’iscrizione. Come ho digitato “spaccio” il Bambi mi ha chiesto 5 grammi di fumo. Alla fine o dicevo si alla mascherina oppure a Valsoia. Se l’OMS ci dice che il trend è grave in Europa io mi metto le mani sulle palle pensando a Belotti. A scanso di equivoci e scaramanzie varie, per non sbagliare, una buona bottiglia di Nerello Mascalese la apro a pranzo. La mia tattica per indirizzare il campionato al Viola come sorpresa positiva sarebbe quella di partire a quota periscopica. E se dopo la partita sarà rosso di sera domani mattina sarà Gentalin Beta. Diciamo pure che la via verso la Coppa Uefa è lastricata di uomini col carrello pieno e un pacco di buoni pasto alla cassa davanti a noi. Io non temo niente oggi, sono un tifoso con le spalle larghe perché faccio tanto nuoto. Ma quando ancora non andavo in piscina alle sei di mattina uscivo in mutande in terrazza a raccontare certe teorie di Champions ai lampioni, e quando passava l’omino in bicicletta, gli alzavo una mano, lui mi vedeva, ci pensava, poi alzava una mano anche lui. Inizia il campionato e l’esaurimento fa parte del gioco, ma anche il Bambi, come me sembra un po’ distaccato, invece della nuova maglia Viola con la quale tutti gli anni si presentava alla prima di campionato, per oggi ha scelto una t-shirt fatta fare per l’occasione con la scritta “Dove c’è droga c’è casa”. Rimangono aperti due grandi temi che sono parte integrante della crisi profonda che avvolge calcio e non, il lockdown che ha prosciugato risorse dei club, e il limone sulla frittura che affloscia quel meraviglioso effetto croccante dell’olio bollente. Così l’Italia va a rotoli e io in piscina.

venerdì 18 settembre 2020

Il mercato d'autunno


Per rifarmi da un probabile prossimo galleggiamento, per reagire ad aspettative inquinate dal PM10 del Rinascimento, per non essere andato in Champions con un altro allenatore, non resta che la vendemmia, tremenda vendemmia. L’OMS intanto dichiara che Hagi al Barcellona è stato il primo trasferimento asintomatico. E per fare un cosa buona il mercato dovrebbero farlo d’autunno, così la finiremmo di struggerci fuori stagione. Il Bambi ha letto l’editoriale di ieri, mi ha chiamato e detto che a Sabrina Salerno era meglio se dedicavano una squadra di bocce. Se adesso si comincia a paragonare il galleggiamento dellavalliano con quello italo-calabrese allora io equiparo la prostatite di Briatore al mal di schiena di Junker. Per non sapere né leggere né scrivere il Bambi si è fatto fare il business plan per aprire una delusioneria. Mi piacerebbe tanto chiedere conto a quegli allenatori che si lamentano per la mancanza di un centravanti in doppia cifra, e domandargli cosa rispondevano alle loro madri quando gli ripetevano “se non hai figli non puoi capire”. Riaperte le scuole, tra le quali in Italia le migliori al mondo in fatto di flauto, dobbiamo essere meno egoisti e quindi disposti ad ascoltare le prove dei figli a casa per evitare che vadano a suonare nelle case all’estero. Certo ci sono dei vantaggi là dove servono piste ciclabili e invece di spaccare le strade e i marciapiedi s’interviene verniciando sull’asfalto della carreggiata, purtroppo può succedere che ti spostano un tombino per la manutenzione, è così che il Pizzichi ha imboccato una preferenziale schiantandosi su un taxi Pisa Merda 28. E’ comunque bello tornare a casa e vedere che ci sono i bimbi che ti aspettano. E per bimbi intendo le bottiglie di Etna Bianco e Rosso.

giovedì 17 settembre 2020

Quei maledetti bastardi


Inizia il campionato ma non sono ancora pronto a smettere di camminare scalzo in casa. Non penso sia il ritorno di Borja, e neanche i benefici dell'attività fisica costante, penso che sia più una lieve stupidità ad avvicinarmi ad uno stato di quiete beatitudine. Magari hanno ragione quei ragazzi che a Siviglia hanno fatto nascere la squadra di calcio “Sabrina Salerno” fondando un team di futbol-7 a suo nome. Non c’è solo confusione sul centravanti, per chi come il Bambi ha anche un certo disordine alimentare la confezione di pan bauletto non aiuta, dice che le fette sono dispari. “Quei maledetti bastardi”. E chissà se riusciremo a rimanere noi stessi davanti ad una folla che non applaude. Insomma non fatemi una colpa se amo il buon vino anche prima di averlo bevuto. Se Rocco non ci farà una squadra ambiziosa, impossibilitato dalla quarantena, rimarrò comunque convinto che sono i morsi nel culo a fare girare il mondo. Tra le tante valutazioni che potremo fare a fine mercato eviterei “interessante”, quello va riservato ai documentari. Al Bambi non torna nemmeno che lo smart working sia terminato proprio in corrispondenza del periodo più caldo del Fantacalcio. E poi gli girano le palle a tremila perché vorrebbe un Gran Crispy McBacon ma non riesce a pronunciarlo. Da parte mia invece ci tengo ad essere chiaro, voglio precisare che non sono qui ad avere buon senso, e questo mi consente di affermare che i culi sono magnifici solo se sono visti. Così come allo stesso tempo, che lo stato potrebbe assumere il monopolio della vendita di hashish e marijuana, riforma che varrebbe più del Recovery Fund (fonte Bambi). Ed è stata proprio questa mancanza di buon senso che mi ha spinto a sperperare tutto ciò che ho guadagnato coi tunnel, in lampredotto e manifesti elettorali. Il resto è avvenuto quando la verità è stata sostituita dalla verosimiglianza.

mercoledì 16 settembre 2020

Il meridiano di Greenwich


Rocco è un uomo intelligente che sa molto e lo racconta bene. Un cantastorie. A me piacerebbe Favino al posto di Barone anche se di ridimensionamento dovremmo parlare; da “one” in “ino”. O comunque qualcuno per confrontarsi dal punto di vista tecnico al quale chiedere se il Rolex funziona anche senza mettere il braccio fuori dal finestrino. Budget, FPF, siamo a posto così, la storia si ripete anche se mai come la suocera. Il Bambi dopo le parole di Commisso si è avvalso della facoltà di avvilirsi. E messo al bando anche il saluto col gomito io e lui ci salutiamo come Epifanio. Così il Covid ha mandato in crisi anche il calcio, come sono lontani i tempi del secondo scudetto, e poi ancora di quella generazione che a scuola ci andava a piedi, portava il grembiule, aveva solo due libri come due erano i punti per la vittoria, col diploma serale diventava funzionario statale, con un raffreddore passava sei mesi alle terme, e poi c’era chi andava in pensione a 39 anni. Dal giardino dei Finzi-Contini a quello dei Cinci-Fioriti. Quando dissero che ne saremmo usciti migliori non mi sarei aspettato di nuovo Il Grande Fratello. Se non fosse per Vittorio che ha avuto il merito di farci sparire direi che siamo come il meridiano di Greenwich; esistiamo per convenzione. In San Frediano molti vorrebbero vedere addirittura dei gol in bianco e nero, e dare ancora un morso al pollo della rosticceria prima di arrivare a casa. La via per essere felici così a braccio potrebbe esser rimasta quella della pizzeria preferita. Oppure osare perché il momento più dolce di un frutto è quello prima di marcire. O al limite puntare tutto sui supplementari. A noi del Novecento tra un po’ non ci resterà che invecchiare, dormire tantissimo, vestire solo con la tuta e fare i finti interessati. Ne più e né meno quello che faceva Fidel Castro.

martedì 15 settembre 2020

Andrò a vendere il cloro di famiglia


Speriamo che Pradè sia un dirigente sul pezzo come quelle persone che hanno sempre in mente un farmaco di riserva per quando è il loro turno ed entra qualcuno che conoscono. Basta non chiamarlo piano B come beffa. Ed è così che le case dei tifosi Viola si sono svuotate, tristi, desolate e silenziose, dopo mesi e mesi a casa i figli sono tornati a scuola. Poi improvvisi sono cominciati i botti delle bottiglie di spumante. I genitori più ansiosi, invece, stavano fuori dalle scuole come se i figli fossero alpini in partenza per il fronte. O forse aspettavano solo che passasse Borja Valero. Detto ciò niente che uno spaghettino al dente alle vongole non possa risolvere. Non vi meravigliate se in alcuni giorni della settimana troverete l’editoriale in largo anticipo, non è una questione di prostata, è solo che sono stati ripristinati gli orari, e alle 6:30 sarò già in acqua. Al di là dell’umido che ne consegue e che si posa su certi concetti, delle ambizioni, dello stadio nuovo, del Covid 19, quello a cui dobbiamo aspirare è un mondo alla pari dove le donne ce la mettono tutta e gli uomini ce lo mettono tutto. Poi naturalmente Montalbano. Ci aspetta una nuova stagione magari senza quel susseguirsi impazzito di emozioni del calciomercato che fu, forse ancora con l’oscillazione dello spread, molto avvicendamento del gioco chiamato ripartenza, speriamo senza più l’incalzante succedersi delle sconfitte targate Montella e dei bollettini della Protezione Civile. In ricordo di quel ricordo coi pantaloncini corti di un gioco basato su un movimento oscillatorio impresso in autonomia o mediante la spinta di un attore esterno all’attrezzo, solitamente costituito da un appoggio di vario tipo (in questo caso asse di legno) appeso a un sostegno attraverso corde o altri collegamenti. O altalena delle voci, dei ritorni, delle speranze.

lunedì 14 settembre 2020

Gallette di riso e birra analcolica


In merito alla plusvalenza sulla vendita di Rebic evaporata in un mattino di settembre se non avessi un blog mi darei tempo, parlerei poco, terrei la cosa per me, aspetterei che mi passasse. Invece sono qui a sperare in Rocco che è il più ricco e i soldi non sono un problema. Se non mettiamo una pezza, è come se il Milan non avesse messo il separatore di fine spesa e ci lasciasse le gallette di riso e la birra analcolica. Non lo dico per me che sono in forma, ma per il Bambi che così di magra non gli rimane nemmeno la consolazione. Oppure facciamoci furbi pure noi e se nei ristoranti una volta seduti le mascherine non servono più, allora facciamo le lezioni scolastiche nei ristoranti. E’ un mestiere stancante essere tifosi. In più c’è la fatica di tutti questi anni a farvi credere di essere spiritoso. Insomma non sembrano neanche punibili perché la percentuale della vendita è sotto la soglia della modica quantità. Se Rocco non riuscirà a sputtanarli, impariamo almeno la lezione per escludere la recidiva. Come si chiama quando vuoi prendere un piatto dalla lavastoviglie e ti si pianta la punta del coltello sotto l’unghia ed è la centesima volta che ti dici di metterli con la punta in giù? La speranza della compagna del Bambi è che piangere faccia eliminare scorie e liquidi in eccesso come l’acqua Rocchetta. Eventuale soddisfazione da sputtanamento rossonero da parte di Rocco sono sicuro che contribuirà all’abbassamento del colletto della polo. Nel frattempo nel Mugello un banco con le rotelle che si apprestava a posizionarsi correttamente per la riapertura delle scuole ha fatto in tempo a superare le Ferrari. Alla fine non ci resterà che il realismo, quel piccolo divoratore di fegati. Perché la vita reale vi sta togliendo tutto questo tempo al blog.

domenica 13 settembre 2020

Non solo lo svolgimento del gioco deve cominciare dal basso


Un passo avanti e uno indietro, cominciano e finiscono così le storie mai iniziate. Che il titolo sia de Paul, Thiago Silva o Torreira. Il tifo continua comunque a muovere sentimenti ed emozioni irrefrenabili, Biraghi dichiara amore eterno all’Inter, il Bambi da quando ha eliminato gli oppiacei dalla dieta mediterranea ha messo Maradona sullo sfondo del PC. Di fronte a questa lealtà sentimentale sbattuta in faccia al tifoso non così aperto e pronto, agli stadi vuoti, all’aumento del numero dei contagi, e prima che sia troppo tardi, sabato invece di guardare la partita andrò a farmi fare un massaggio con le pietre calde. Poi penso a quelli che hanno il mare dentro, e mi chiedo se puliscono la battigia dalle alghe quando trovano il bagno occupato. Per ottimizzare. Un pensiero va anche a questa fase in cui le condizioni di social distancing generano file, ed è una criticità importante soprattutto per quegli allievi che dovrebbero superare il maestro ma poi la gente s’incazza. E se è vero che Biraghi ha fatto outing è anche vero che la compagna del Bambi ha finalmente confessato che gli fa schifo la cannella. Il problema del calcio oggi sembra che il gioco debba cominciare sempre dal basso, ma per me prima bisognerebbe iniziare dal dentifricio. Che non costa nulla e non ci vuole nemmeno un portiere che sappia giocarla coi piedi. Basta non schiacciare il tubetto con un lancione. Inizia la scuola e la campanella sarà quella dei monatti. Ah, diteglielo subito che il compagno di classe che lancia le gomme e prende per il culo non è innamorato di loro, ma è solo un piccolo stronzo.

sabato 12 settembre 2020

Tempi duri


Parlando con il Bambi, la nostalgia di fine estate si tagliava a fette così come la Fiorentina a fette stava facendo il Grosseto, ho saputo di quella che una sua ex rimasta in buoni rapporti gli ha sempre riconosciuto come una delle dichiarazioni d’amore più bella mai ricevuta. Era giustappunto una notte d’estate, c’era ancora la Jugoslavia e Zucchero di sottofondo, distesa a pancia sotto sul cofano della Uno turbodiesel nel parcheggio di uno stadio. Poi tante codette di zucchero colorate ad alzare non solo la glicemia. Ma da quando ha cominciato ad alzare il colletto della polo è subito sembrato dieci anni più scemo. Il periodo più filosofico è stato invece quello dove per trovare il senso della vita si guardava immobile allo specchio mentre la sua immagine riflessa scuoteva la testa. E mentre il Berlusca risponde meglio alle cure che ai magistrati, temo che quest’anno Babbo Natale possa arrivare in barella trainato da quattro infermieri. Tra i desideri d’autunno non c’è un centravanti che fa gol, ma la possibilità di rinnovare anzitempo il montgomery di panno casentino. Tornando al mercato che un tempo era fatto di montagne russe vertiginose, i giocatori a fine contratto sono il Brucomela. E che siano tempi duri, tra Covid e squadra dalle ambizioni asintomatiche, lo dimostra soprattutto questa epoca in cui non si può più scappare con un circo. La compagna del Bambi ha testato il suo umore adesso che le ferie sono finite e non possono più stare insieme tutto il giorno. Naturalmente lui si è dichiarato parecchio intristito mentre lei non ha ricevuto risposta sul perché avesse due maracas e un sombrero dietro la schiena.

venerdì 11 settembre 2020

Il Monte Sinai


Dopo il ritorno di Borja Valero ho concordato con la Rita di togliere l’antitarme dal cassetto dei sogni. Se proprio devo tenere vivo un ricordo punto tutto sulla Corrida di Corrado. Si alla mente aperta di chi pianifica i grandi ritorni, ma anche quel bottone della camicetta capace di esaltare il décolleté. Comunque il VAR conferma che non è un fuorigioco di rientro. Il Bambi a margine della conferenza stampa di Pradè sostiene che quelli col monopattino sono gli stessi ai quali viene l’ansia se fumano le canne. A me invece le conferenze stampa dei DS ricordano le pubblicità ingannevoli di una volta. Questa in particolar modo mi è sembrata un silenzio sussurrato all’orecchio. In uno di quei sogni che non realizzerò mai vedo una libreria, di quelle raccolte ed intellettuali, libri ovunque in vitale disordine. Legno, pavimenti in graniglia. Odore di tè al gelsomino e un pianoforte che può suonare chiunque. Mentre tra i ripiani della libreria si distingue una foto di Hagi con la cornice di radica. Il Monte Sinai è considerato sacro sia dagli ebrei sia dai cristiani e dai musulmani, come il luogo in cui Mosè ricevette le tavole con i Dieci Comandamenti. Sinai che letto al contrario fa Ianis, e numero dei Comandamenti che equivale al numero dei grandi fuoriclasse. Lo dico dall'alto della condizione di chi se la intende di più con settembre che con i cavalli di ritorno. Anche se così mi si vedono tutte le lacune, tra le quali la facilità di essere ferito, tipo la profonda delusione che ho provato nell’apprendere la positività di De Laurentiis che ha partecipato ad una riunione in Lega, ma si trattava di Lega Calcio. Il circolo vizioso è che adesso spero in un Agnelli ma sicuramente si ammalerà Manuel. 

giovedì 10 settembre 2020

Non solo Guelfi e Ghibellini


Il nuovo Decreto del Governo innesca procedure che  per la scuola prevedono il metro di giudizio mentre per i ristoranti il maitre di distanziamento. Il Bambi è preoccupato solo per la riapertura delle scuole, così l’ho rassicurato sostenendo che non lo interrogheranno. Questa estate gli è presa la mania del bianco total look, la compagna mi ha inviato una foto alle 4 di notte mentre usciva dall’hotel in Puglia, vista l’ora e l’abbigliamento mi è sembrato un misto tra Roberto Cavalli e un fornaio di Gallipoli. Oltretutto è rammaricato perché ha lavorato con impegno in queste settimane su un vecchio tavolo di legno restaurandolo per farlo diventare il nuovo tavolo da pranzo, una volta finito ha esclamato con orgoglio che sul quel tavolo ci avrebbe mangiato e bevuto con la compagna e gli amici. Quegli stronzi però hanno preferito andare a mangiare dal cinese all you can eat. E se è vero ciò che sostiene l’ateneo di Padova sulle piante capaci di riconoscere i parenti, contare e prendere decisioni, sono più efficienti di Pradè che dopo Badelj riporta a casa anche Borja Valero. E comunque dopo un’annata con iachini vi accorgerete che il petto di tacchino non è poi così malvagio. Buono intanto lo Chardonnay della Tenuta Montauto insieme a questo settembre che finge di essere agosto. Nel quale però il monopattino elettrico va considerato arma di distruzione di massa. Intanto stop alla sperimentazione del vaccino AstraZeneca, i test hanno generato problemi non spiegabili su uno dei volontari in Scozia. Non fa più la faccia contrariata quando vede giocare Hagi. A Foggia la scuola per la posa del bitume è quella di Piet Mondrian. Mentre a Firenze oltre ai Guelfi e i Ghibellini ci sono anche quelli che lasciano le tazze nel lavello e chi le toglie.

mercoledì 9 settembre 2020

Il pretesto (benvenuto Jack)


La mostra di Banksy al Chiostro del Bramante mi ha fatto pensare che essendo ricco, creativo, e soprattutto schivo, potrebbe essere Mina. E sempre su questo filone nessuno ha mai visto Messi e Hagi nella stessa stanza. Mentre il nuovo infortunio di Zaniolo mi ha fatto pensare che un orologio rotto può strapparti i peli dal polso anche più di due volte al giorno. Riguardo alla tragedia di Colleferro, dico che prima di dare giudizi bisognerebbe conoscere il contesto in cui è maturata, calarsi nella realtà di chi ha picchiato a morte il povero ragazzo e farsi saltare in aria con una cintura esplosiva un’ora prima della tragedia. E per onestà devo dire che io vi ascolto solo perché non avete le poppe. Il prete di Serumido che è antiromanista e primo tifoso di Corvino ha fatto un po’ d’ironia sulle ginocchia di Zaniolo che secondo lui il sensale di Vernole aveva definito “di lana”, e poi mi ha fatto presente che ieri la Chiesa festeggiava la Natività della Beata vergine Maria. Così ho preso spunto, e visto che è la mamma di tutti noi, ho chiamato il Bambi per dirgli di non prendere freddo, di mangiare le verdure e di mettere a posto la propria stanza. Diciamo che non c’è solo il Covid, il mercato che langue, il calcio senza pubblico, Pioli al Milan, il carrello del supermercato che tira da una parte, purtroppo c’è molto di più; guardare le serie tv in coppia. Direi una piaga sociale. Perché c’è da sceglierne una che piaccia a entrambi, c’è da aspettare quando l’altro è assente, c’è da sopportare se non si entusiasma quanto te o viceversa. Come avere un bagno solo insomma. E se penso a Barone e Pradè diretti a Milano per il mercato me l’immagino con l’abito oscuro. Il Bambi che è sempre stato il peggiore non si è voluto smentire neanche ‘sta volta, ha subito preso a pretesto il fattaccio di Colleferro per non tornare in palestra nemmeno a settembre.

martedì 8 settembre 2020

Ricordi d'estate


La prima lamentela del Bambi al mio ritorno è stata quella sulla compagna che non può lasciare sola un attimo che sta benissimo senza di lui. Per me già era il lunedì di rientro dalle ferie e in più la Nazionale. Menomale che sono ancora freschi i ricordi d’estate. E a questo punto sono abbastanza tranquillo che Rocco non stia fissando l’obiettivo per non farsi rubare l’anima. Volevo scrivere qualcosa sul nuovo centravanti, ma siccome non esiste allora parlo dell’attaccapanni perché è affidabile e garantisce un appoggio sicuro anche al centravanti che non esiste. Per colmare certi vuoti della rosa non mi rivolgo alle false attenzioni altrui, preferisco il maritozzo con la panna. Il vecchio prete di Serumido molto vicino agli 80 e non più in grado di far prevalere la fede in Dio sulla passionaccia Viola, dopo l’ennesima giornata senza acquisti, ha chiuso la messa con “la pazienza è finita, andate in pace”. A parte ciò devo dire che è difficile non sentirsi onnipotente mentre stai mangiando un panino col lampredotto. E se il diavolo fa le pentole e non i coperchi per delocalizzare e alimentare il capitalismo, io non ho fatto meglio tentando di ingrandire con due dita il dettaglio di una vecchia foto stampata.

lunedì 7 settembre 2020

Il bancomat di rocco


Il 19 per noi inizia il campionato, 19 come il Covid. Vorrà dire qualcosa? Temo la salvezza asintomatica. Ma con un altro allenatore spero nella Champions, voglio togliermi questo sfizio prima dell’ospizio. Rimedio per un campionato privo di ambizioni? Direi l’infuso allo zenzero e limone. Un compromesso? Noi le vogliamo troie, loro ci vogliono superdotati e prestanti, quindi continuiamo tutti a guardare PornHub. Oggi si rinizia tutto, piscina, lavoro dove devo dire riscuoto un certo successo grazie a un piccolo grande segreto, i colleghi si meravigliano del mio atteggiamento mentre affronto i problemi. Di come riesco a mantenere la calma anche quando ci sono da gestire situazioni complicate. Quando sembra che non ci sia via d’uscita ma nulla mi scuote. E tutto grazie all’essere tifoso Viola. Lotteremo anche quest’anno contro le grandi corazzate del campionato, quelle che fatturano 5 volte, così come lottiamo contro le multinazionali, la Grande Distribuzione, i centri commerciali. W la Fiorentina, W i piccoli negozi. Mettessero anche il Bancomat!! Mentre il peggio lo temo per i negazionisti che alla fine arriveranno a negare anche se stessi. Magari in un implosione purificatoria. La cosa più triste del rientrare dalle ferie non è tanto il ricominciare da dove eravamo rimasti, quanto vedere quelli soli nei bar, le finestre rotte, gli anziani al supermercato, il secondo tempo di Fiorentina-Lucchese.

domenica 6 settembre 2020

Da un luogo magnifico all'altro


In periodi di post lockdown, fair play finanziario duro, e giocatori a scadenza di contratto, l’escalation al contrario ha avuto inizio da quando prima è diventata importante l’opinione dei cantanti, poi quella dei calciatori, infine quella di Di Maio. Poi i vari negazionisti si ritroveranno per un mega aperitivo sull’isola che non c’è. Comunque è importante che Zangrillo non faccia retromarcia sul Covid per non investire Berlusconi. Malgrado le dichiarazioni della prima ora di Rocco, ricche di enfasi e di asintomatico mistero, oggi riviste e più caute, noi lo perdoniamo perché alla fine il sebbene vince sempre sul male. Rimane un mercato talmente noioso da prendere in considerazione di fare sesso con la propria moglie. Forse per vedere un centrocampista di livello non ci resta che guardare Techetechetè. E alla fine invece di Torreira è più facile che arrivi il Covid per Emilio Fede. Sono qui in questo luogo magnifico ben conscio dei vantaggi che ciò produce anche a livello psicologico, ma dal Bambi so che invece molti a Firenze stanno combattendo una battaglia feroce per non fare due colazioni prima di pranzo. Lui per essere coerente fino in fondo si è fatto una canna d’erba e poi ha guardato Linea Verde. Mentre io stamani presto prima di andare a nuotare mi sono chiesto che cosa avrebbe pensato il Dott. Guido Tersilli delle proteste di Roma contro la dittatura sanitaria, contro il lockdown, contro le mascherine, contro il distanziamento sociale, contro i vaccini, contro il 5G. I contraristi più che negazionisti. Il bollettino su Berlusconi ha sostituito quello della Protezione Civile che già aveva sostituito quello sull’arrivo di Longo a Firenze. Acquisti Viola asintomatici a parte, intanto a  Firenze oggi arrivo io.

sabato 5 settembre 2020

La struttura ricettiva di via del Campuccio


Oggi inizio col Covid non tanto per segnalare l’aumento dei positivi, ricoveri, terapie intensive eccetera eccetera, quanto perché personalmente Zangrillo lo preferivo quando cantava “Cinque giorni”. E temo a questo punto che al San Raffaele abbiano aperto il reparto di asintomatologia. Se ho il percepito di un mercato già visto è solo perché ci sono pensieri che partono senza autorizzazioni. Ho un paio di occhiali Ray-Ban originali dei primi anni ottanta (quadrati, lenti verdi e relativa custodia rigida) che indosso per non far vedere che sogno ad occhi aperti, ma ieri quando Messi ha dichiarato di restare al Barcellona me li sono tolti. Per il solito piano B che incombe sempre più, così come sono stato facile profeta col gol di Dzeko, oggi temo Ray-Banega. Il Bambi e la sua cricca, invece, visto l’andazzo di economia e campionato alla meno, ieri hanno pensato al loro futuro e buttato giù il business plan per aprire una bordello in via del Campuccio e chiamarlo “Al calcetto”. A margine di questa importante riunione al bar in piazza San Felice, il Bambi mi ha voluto lanciare una provocazione in riferimento alle analisi sul calcio femminile fatte qui sul blog l’altro giorno invitandomi a chiedervi se le marcature sono a uomo. Ora vado a nuotare perché la stanchezza fisica fa bene; impedisce di sentire la stanchezza della passione. Il mio personale impegno in questa coda dell’estate è la lotta all’abbandono dei fenicotteri gonfiabili nella spazzatura alla fine delle vacanza al mare. L’unica cosa che mi sono sentito di dire al Bambi prima che approntasse le necessarie modifiche alla struttura ricettiva di via del Campuccio è di fare attenzione che l’indice RT ha ormai sostituito lo spread.

venerdì 4 settembre 2020

Indovinello del giorno


Probabilmente Silvio aveva in soffitta un Daverio che muore al posto suo. Lo dico da una condizione perfetta, mare bellissimo, sole ma non caldo, nuotata mattutina. Cinghiale a bujone. C’è anche chi giura che il Berlusca avrebbe preferito la Spagnola. Come noi De Paul ma ci toccherà, se va bene, Jack. E ci risiamo quindi con il piano B, Bolsonaro, Briatore, Bertolaso, Berlusconi e Bonaventura. Mentre per circoscrivere il focolaio Berlusconi-Briatore c’è chi è in cerca del mignottone zero. Al Bambi di tutto ciò non importa niente, men che meno del mercato Viola nel giorno della felicità vera, quello in cui ha ritrovato il fumo perduto. Allora gli ho ricordato che tra le droghe dovrebbero inserire anche la salsa verde. Poi abbiamo discusso sul fatto che dal Covid saremmo dovuti uscire migliori, ma sapendo che non ce l’avremmo fatta abbiamo preferito non uscirne, evitando così una brutta figura. Eppure i tramonti ci sono anche a novembre, ed è grazie a questa banale considerazione che nasce l’indovinello del giorno; l’occhio dell’attaccante.

giovedì 3 settembre 2020

Il Ciliegiolo


Uscito il calendario della Serie A tra un po’ sapremo anche che è più facile uscire dalla Coppa Italia che dalle newsletter. Ciò non toglie di fare mia, e quindi estenderla pure a voi, la raccomandazione dell'OMS di non ammalarsi. A proposito di caratteristiche tecniche più adatte al gioco di Iachini, il Bambi quando si tratta di fare cazzate diventa ambidestro. Oggi mi piace segnalare la storia del terzo portiere dell’Inter (Tommaso Berni) che se ne va dopo sei stagioni con zero presenze ma due espulsioni. Tra le linee guida del Governo per la ripresa delle attività scolastiche la parola chiave è “Sparpagliatevi”. Sarà stato il buon Ciliegiolo di Manciano ma mi è sembrato di vedere Neymar simulare i sintomi del Covid. Ciliegiolo che apre l’immaginario a prossime riunioni dove ci si saluta col gomito, e dopo il quindicesimo è già coreografia di Don Lurio. Il Berlusca intanto è tranquillo perché chi più di lui sa che il Covid è la nipote del raffreddore. Qui mare agitato ma non mescolato, e cielo di zucchero filato. Stasera cena a Canino da Gasperini.

mercoledì 2 settembre 2020

La latta del caffè


Settembre al mare vale più di un centravanti in doppia cifra, poi sarà stata la botta di iodio ma a me pare che stiano aumentando le persone con la “r” moscia. So anche che avete la campagna acquisti per la testa, ma se vi avanzano scampoli di essenza, prima che torni guardate se riuscite a fare qualcosa per l’irrisolto mistero del mimetismo del bicarbonato al supermercato. Così io intanto posso cercare di fugare gli ultimi dubbi su quel Tonali che alla fine potrebbe essere un altro Baselli. Non temo l’autunno in sé, temo l’autunno in me se è vero che dalle parole di Rocco ho capito che il metodo migliore per smettere di russare è dormire da soli. E adesso temo quegli amici che usano la latta della Illy ma dentro ci mettono il caffè del discount. Insomma possiamo dire che settembre è un mese di transizione, conserva un retrogusto dell’estate, ma ha già il profumo dell’autunno che verrà. Io per festeggiare la prossima vittoria intanto ingrandisco il font del telefono. Ora vado perché oggi devo ancora decidere se andare a destra verso un tramonto infuocato oppure a sinistra verso una luna piena gigantesca e rossa.

martedì 1 settembre 2020

L'ex di Livorno


Rinnovato il prestito di Diks all’Aarhus, a volte non ti resta che dire “sticazzi” e andare avanti. Il mare mosso è divertente, però pisciare a intermittenza saltellando tra le onde senza fartene accorgere è tutt’altro che semplice. Probabilmente l’autunno si affaccia prepotentemente solo sulle teste dei peccatori che non credono in Rocco e che si muovono malinconici sotto la pioggia. E’ necessario aprire l’ombrello della fede, anche se davanti un suv con a bordo la meglio gioventù della Roma bene infradicia il vestito di un uomo apparentemente privo di ambizioni. E tifosi Viola che a fine estate per far sparire il segno del destino si affidano a un paio di docce. Purtroppo so dal Bambi che in molti sono rientrati in città e nei giardini non c’è un’altalena libera. Sono cosciente che la vacanza è quasi sempre un’effimera felicità, un allontanamento da quella realtà fatta dei negazionisti di Hagi sostituto di Messi. Ma da qui resisto come i mosaici romani di Zeugma dopo 2000 anni alle acque dell’Eufrate. Anche quest’anno sono andato a trovare una vecchia tifosa Viola ad Alberese, lei aspetta il terzo scudetto così come la madre aspettava il fidanzato partito per la guerra promettendole di sposarla al suo ritorno. E nonostante non sia mai tornato ha continuato imperterrita a ricamare il corredo di nozze. Anche la figlia non si è mai sposata e quel corredo è ancora lì come la bottiglia di sakè che aveva regalato all’ex fidanzato di Livorno che invece andava al circolino a prendere il ponce.