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domenica 27 settembre 2020

Dream, il sogno anagrammato


Io penso che se aspettiamo dell’altro sulle rive dell’Arno potremo veder passare il nostro cadavere. Menomale che arrivano le nuove emoji così potrò usare la donna barbuta. Questa sconfitta è come l’outing di Garko. Incredibile. Per il Bambi è più come il gatto che ha pisciato sulla crostata di fichi, ma siccome la temeva e prevedeva come sarebbe finita si è premunito anzitempo e subito dopo il triplice fischio finale si è buttato sulle patatine San Carlo al gusto porchetta. La nostra non è più nemmeno una passione, è piuttosto una rassegna stampa, nel senso che ci dobbiamo rassegnare quando leggiamo il risultato e il voto in pagella di Blablahovic. Così il mio sogno di vincere a Milano per scatenare l’entusiasmo, anagrammato diventa merda. Diciamo che dovremo aspettare ancora un po’, come chi aveva in agenda di rifarsi le labbra e per via delle mascherine è lì ad aspettare il vaccino. Sconfitta che comunque non ci impedisce di vedere lungo visto che è iniziata la vendemmia da cui dipenderà la serenità del prossimo lockdown. Sconfitta che oggi non mi fa iniziare la giornata con il piede di porco perché la squadra mi è comunque piaciuta e poi perché domani arriva il giocattolo nuovo, che non è un centravanti perché ha le ruote che però farebbero comodo anche a Vlahovic. Almeno sarebbe una carriola. Squadra anche sfortunata nell’episodio dell’autogol di Ceccherini, che mi fa dire vivi e lascia vincere. E poi visto che io non posso alzarmi lo stipendio come Tridico mi abbasserò le aspettative.

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