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martedì 1 settembre 2020

L'ex di Livorno


Rinnovato il prestito di Diks all’Aarhus, a volte non ti resta che dire “sticazzi” e andare avanti. Il mare mosso è divertente, però pisciare a intermittenza saltellando tra le onde senza fartene accorgere è tutt’altro che semplice. Probabilmente l’autunno si affaccia prepotentemente solo sulle teste dei peccatori che non credono in Rocco e che si muovono malinconici sotto la pioggia. E’ necessario aprire l’ombrello della fede, anche se davanti un suv con a bordo la meglio gioventù della Roma bene infradicia il vestito di un uomo apparentemente privo di ambizioni. E tifosi Viola che a fine estate per far sparire il segno del destino si affidano a un paio di docce. Purtroppo so dal Bambi che in molti sono rientrati in città e nei giardini non c’è un’altalena libera. Sono cosciente che la vacanza è quasi sempre un’effimera felicità, un allontanamento da quella realtà fatta dei negazionisti di Hagi sostituto di Messi. Ma da qui resisto come i mosaici romani di Zeugma dopo 2000 anni alle acque dell’Eufrate. Anche quest’anno sono andato a trovare una vecchia tifosa Viola ad Alberese, lei aspetta il terzo scudetto così come la madre aspettava il fidanzato partito per la guerra promettendole di sposarla al suo ritorno. E nonostante non sia mai tornato ha continuato imperterrita a ricamare il corredo di nozze. Anche la figlia non si è mai sposata e quel corredo è ancora lì come la bottiglia di sakè che aveva regalato all’ex fidanzato di Livorno che invece andava al circolino a prendere il ponce.

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