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mercoledì 23 settembre 2020

Umido o differenziata?


Nuoto, poi Brennero e infine Pinot Nero. C’è in ballo il rinnovo di un contratto e non è quello di Biraghi (è importante però che i miei interfaccia non sappiano mai delle difficoltà che ho avuto a piegare la scheda elettorale). A questa latitudine ci sono meno donne coi capelli azzurri, mentre ho fatto chilometri pensando che Standard & Poor’s ha declassato Italia Viva a Italia Terminale. Malgrado ciò ha comunque superato la Ferrari. E i parlamentari in più, umido o indifferenziata? Certo che l’autunno quassù forse solo in un maniero tipo quello di Messner, perché sennò con tutto questo umidiccio non mi rimane che scrivere il nuovo editoriale insieme a tre pappataci e due zanzare. Se vi dico che intanto con l’azoto liquido hanno terminato le iniezioni per il congelamento del letto dell’Isarco (scavi sottofalda per il sottoattraversamento) è perché penso che Hagi abbia solo bisogno di iniezioni di fiducia? Insomma se Renzi doveva essere l’ago della bilancia quella merdaccia di bilancia si è dimostrata digitale. Delle volte le soluzioni sono più semplici di quanto si pensi, e a Renzi per prendere i voti sarebbe stato sufficiente farsi suora. Intanto confermo che in galleria non ci sono monopattini. Prima di salutarvi una storia triste, non posso pensare di farvi sempre sorridere, non sono così arrogante, per farla breve ieri sera eravamo a tavola e aspettavamo che la Rita servisse la cena, serve della pasta in bianco a Tommaso alchè gli faccio “Perché lui in bianco, non si sente bene?” La Rita “Lui? Tutti pasta in bianco”. Non aveva voglia di cucinare.

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