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lunedì 31 luglio 2017

Se non arriva Sam



In un disperato tentativo di far arrivare Larsson, il Bambi ha rifatto il letto anche se era domenica. E poi giù ipotesi tipo quella che Sam va al Celta Vigo e da noi arriva Politano. E’ così che la continua ricerca del pelo nell’uovo mi ha spinto a consigliare la pratica della depilazione. La città si svuota, lui rimane solo con la sua ansia per un mercato che non decolla, mentre io passavo il tempo a chiedermi che cosa si abbinasse meglio al mio Riesling, prima di capire che era il bicchiere. Ansia di mercato che alla fine ha colto anche me, da qui la voglia di spaghetti con la bottarga è diventata carpaccio di bottarga mentre bolliva l’acqua. Spaghetti aglio, olio e peperoncino allora. Diciamo che per adesso è un mercato senza glutine, da coltivazione biologica, con sale iodato, senza caffeina e senza zucchero. Tra mercato senza acquisti, spaghetti con la bottarga senza più bottarga, giocherellando con il tappo a vite del Riesling ripensavo a quando le volevamo magre ma con la quarta, senza riflettere un solo istante che se loro l’avessero data solo a quelli da 20 cm in su ci saremmo ritrovati una domenica di fine luglio a rifare il letto anche di domenica nel disperato tentativo di trombare. Ma se non arriva Sam vale la torta di mele come frutta? Un nuovo ciclo come un grande viaggio che inizia sempre con un piccolo passo. Se non arriva Sam vuol dire che saremo inciampati. Ma adesso pensiamo ad altro con il rischio che quando arriveranno tempi migliori saremo già andati in ferie a Gubbio. La meraviglia dei giorni, questi, quando pensando a Bernardeschi gobbo capisci esattamente cosa non vuoi. Messaggio di speranza e allo stesso tempo voglia di vedere la città dall’alto, da una prospettiva nuova che non sia quella del Piazzale, insomma, se non viene Sam verrà un altro, e lo dico prima di salire su una ruota panoramica di scorta.

domenica 30 luglio 2017

Sennò son cazzi



Pensavo fossero le cicale e invece erano i cervelli dei tifosi Viola che friggevano. Elucubrazioni di mercato. Poi la notte, dove invece di andare a dormire riflettiamo sulla vita fino a provare nostalgia per la lira, Baggio, l’olio di palma. Intanto, Secernardeschi muco. Purtroppo le cose finiscono e ti lasciano un vuoto dentro; gli amori, Borja Valero e Gonzalo in Viola, la bottiglia di Riesling della Mosella. La prima amichevole seria d’estate mostra una Fiorentina con abitino e tacco mentre il Fronte Gobbo Interno con t-shirt scolorita, bermuda e infradito. Non rimane che scoprire se i soldi verranno utilizzati oppure se il Corvo deve fare con le mance del bagno di Cantagallo. In attesa mi chiudo dentro al frigo per scoprire se la luce si spegne davvero. Insomma, Pantaleo avrà la possibilità di comprare i preservativi oppure tanto li fornisce la puttana? Ricordiamoci che fino ad oggi il Corvo ha fatto cose buone, tipiche del sud; il caldo, la signora Antonietta che prepara l’orzata nel pomeriggio, il tempo dilatato, i peperoncini sulla terrazza e le donne belle. Smettiamo di prendere i medicinali perché per continuare a fantasticare c’è bisogno di bere. Oppure andiamo dove non c’è connessione. Sennò son cazzi. Il rischio dopo aver svuotato il forziere è svegliarsi da un brutto sogno e incontrare dopo i 15 anni dei Della Valle un vecchio compagno di curva Fiesole perso di vista all’indomani del fallimento Cecchi Gori; “Ma quanto tempo è passato da quel fax colombiano che non è mai arrivato! Questi sono i miei tre figli. Tu che mi racconti? Solo un po’ d’imbarazzo e poi “Io ho una Mazda CX3”.

sabato 29 luglio 2017

E' facile chiedere scusa


Una delle cause di questo frontismo spinto potrebbe essere spiegata con la dieta alla quale parte della tifoseria si sottopone prima di affrontare la prova Calcio in Costume. Il nervosismo da calo glicemico e da caccia (nel senso di gol nel Calcio Storico) alle streghe che ne consegue provoca incomprensioni, e capirsi è diventato ormai così vintage. Come le pennette alla vodka. E’ per questo motivo che il Fronte Gobbo Interno è preoccupato, vorrebbe che la Fiorentina fosse circondata da persone belle, ma nelle Marche ce ne sono troppo poche per fare un cerchio. Mario Cognigni da solo non riesce a coprire i 360° richiesti dalla piazza. Così diventa automatico sostenere che fa tristezza il sesto posto come obiettivo, frustrati perché già certi che anche a ‘sto giro non vinceremo niente. Quando secondo me invece, se siamo vivi anche oggi un po’ abbiamo vinto. Magari poi Corvino piazza qualche bel colpo, la rivoluzione porta i frutti sperati come nel post pernici e il frontismo dimostrerà la propria integrità morale riconoscendo di aver sbagliato. E’ facile chiedere scusa a Corvino per chi vuole bene solo alla Fiorentina, che ci vorrà mai a dire csusa, no cioè scusca, a volerlo dire troppo in fretta uno del Fronte Gobbo Interno poi s’incasina, cusca insomma, si vabbè dai; suca. Si dovrebbe fare più attenzione alle parole, si da del panzone al Corvo senza sapere i danni che si fanno. Mi dicono che quando è sdraiato ha la pancia piatta, e per questo motivo non si vuole più alzare dal divano verde per andare a chiudere le operazioni in entrata. E allo stesso tempo guarda il cielo nella speranza di una bella grandinata di polpette.

venerdì 28 luglio 2017

Federica Pellegrini gobba


Certi striscioni come l’ultimo del Marasma hanno una storia triste alle spalle. Chi ha scritto quello striscione solo apparentemente duro è stato mosso da un moto di frustrazione dopo aver ritrovato la macchina al sole mentre quella accanto del collega gobbo era all’ombra. E dietro un grande uomo c’è sempre una grande ombra quando la temperatura supera i 36°. I parcheggi sotterranei prevengono le contestazioni, ormai è risaputo e le società tendono a costruire nuovi stadi proprio per farci sotto il parcheggio. Poi attenzione agli episodi tachicardici perché quando uno meno se lo aspetta arriva l’acquisto, improvviso, come quando la voce del Tom Tom parla dopo essere stata zitta per 45 chilometri. Anche se la tattica non è nelle mie corde trovo che il Fronte Gobbo Interno giochi prevalentemente a zona, non ci sono più i liberi pensatori di una volta, giocano in linea con gli altri pensatori del Fronte Gobbo Interno. Il Bambi intanto rivolge l’ennesima accusa a Corvino, nello specifico lo incolpa di virare su Ndombélé invece che puntare su Kranevitter per risparmiare solo tre milioni. Dice SOLO, non si ricorda cosa mi ha raccontato ieri sera quando ha portato a cena la sua nuova compagna a mangiare il peposo, lei ha ordinato un Barbaresco Gaja e a lui s’è ghiacciato il sangue. Lo so che chi critica lo fa per il bene della Fiorentina, il frontismo è martirio, l’ho imparato da mia nonna che quando mi tirava la ciabatta mi diceva sempre che faceva più male a lei che a me. Donna saggia mia nonna, ci fosse oggi nell’era del vegan style si vestirebbe da sedano e mi cucinerebbe la trippa. Mi meraviglio solo che a Firenze non abbiano ancora fatto uno striscione contro Federica Pellegrini che sguazza in piscina mentre agli italiani si raziona l’acqua. Oggi è un venerdì decisivo, attenti quindi alla tachicardia e scusate se sono così diretto ma ci tengo ai contatti. Sono ormai troppo navigato per il romanticismo. Un tempo selezionavo con cura il vino per le cene romantiche, oggi sono molto più pratico e del riesling renano per la cena di domani m’interessano  soprattutto le poppe.

giovedì 27 luglio 2017

Danny il precisino


Se vi serve qualcosa di rassicurante per combattere l’inquietudine di un mercato troppo in divenire, se insomma cercate certezze che a meno di un mese dal campionato Corvino non può ancora darvi, se il traccheggiare vi destabilizza, allora è arrivato il momento di leggere che Danny era di nuovo ritto davanti alla porta della camera 217. Proprio a pagina 217. Giornate di mercato perse perché il Corvo vuole risparmiare un milione di qua e un milione di là con il rischio di tirare troppo la corda, questa è almeno l’interpretazione del Bambi, e lui lo sa bene di cosa parla visto che quando va a comprare il prosciutto di Parma e scopre che un etto costa 5 euro allora sceglie il generico. Quelli che non vogliono far valere la prelazione dell’abbonamento perché prima vogliono vedere dove vanno a finire i soldi delle plusvalenze e delle clausole rescissorie possono sempre mettere una sedia di plastica sul proprio posto, ho visto che qualcuno lo fa anche per tenere occupato il parcheggio. Pioli e Antognoni poi possono dire quello che vogliono, il Bambi se non vede non crede, la fiducia ai marchigiani mai. Mi raccontava proprio ieri che una volta conobbe una ragazza di Montecosaro, elegante, scarpe di fattura locale, modi gentili, l’accento forte dell’entroterra marchigiano magistralmente domato, raffinata malgrado le sue origini così distanti dalla culla del Rinascimento, ma lui non si fece certo inculare dalle apparenze, tanto che le disse espressamente che per giudicare se aveva veramente buongusto avrebbe dovuto leccargli la passera.

mercoledì 26 luglio 2017

All'origine del male


Non è per festeggiare Veretout, solo il mio modesto contributo per risparmiare acqua. Fino a quando anche le fontane del Vaticano non torneranno a zampillare berrò solo champagne. A chi ha qualche riserva sul francese rispondo con le mie di Amarone, Brunello e Barolo. Non solo quindi sono modeste le operazioni di mercato, per il tifoso incazzato con Corvino sono modeste pure le precipitazioni. E quando dite che Corvino somiglia più a un sensale che a un direttore sportivo, lo fate per denigrarlo o per esaltarne le caratteristiche migliori? Ve lo chiedo perché a me i muratori che fumano e bestemmiano mi ispirano più fiducia, mi sembrano più professionali. Semmai mi concentrerei di più sull’origine di questo malessere generalizzato che alla fine è sfociato nella nascita del Fronte Gobbo Interno; secondo le mie ricerche tutto ebbe inizio al luna park quando il tifoso in erba (10 anni circa) voleva fare quello che parcheggiava gli autoscontri, non ci è riuscito e da lì in poi tutto ha assunto contorni incerti. Poi il definitivo salto al di là del bene e del male, il fattaccio. Al mare dai nonni, in Sicilia, quando “Ciccio u bombularu” che consegnava le bombole di gas a domicilio gli disse di chiamarsi Renato. Lì se ne andarono anche le ultime certezze. Poi fu venduto Baggio, fino alle lacrime e l’insonnia di Borja Valero. Ritiro in Val di Fassa senza stoccate dell’allenatore, lasciata Moena senza mai parlare di uova, una volta rientrato a Firenze il pericolo è che Pioli sfoghi adesso tutta la sua rabbia confessando di non essere capace di separare uno zampirone senza romperlo. Mentre Suning è li che cerca i soldi per la clausola di Vecino che non si trovano mai quando servono, maledetti spiccioli (così come per il parcheggio in un paese civile la clausola rescissoria deve poter essere pagata anche con carta di credito e bancomat), su Kalinic il Milan deve fare presto perché il giocatore ha lasciato la casa a Veretout e non può confidare troppo sulle giornate lunghe perché si stanno già accorciando, la notte si avvicina e deve trovare una sistemazione. Larsson potrebbe però nuovamente scaldare i cuori anche di quei tifosi depauperati dalla fuga di cervelli. Proprio a quel tifoso Viola disinnamorato, deluso ed esteticamente provato dalla sagoma corpacciuta di un DS sgraziato (Sundas gli da le paste), dico di fare almeno un tentativo per riprendersi la sua Fiorentina. Dico “Provaci ancora con Sam”.

martedì 25 luglio 2017

L'ultima vera bandiera

Sono cambiati i modi e i tempi di fare mercato, prima ce ne facciamo una ragione e meglio è. Ricordate “Quella sua maglietta fina Tanto stretta al punto che Mi immaginavo tutto”, oggi la cosa più casta, quella dove rimane ancora qualcosa da immaginare è lo scollo di Emily. E come se non bastasse, con ‘sta storia dell’emergenza idrica stiamo pure dando a quegli zozzi che fanno mercato una scusa per non lavarsi. Cosa avranno in mente Corvino, Cognigni, Pioli, Salica e Antognoni? “Sicuramente dietro c’è un’inculata”, questo mi ha detto il Bambi dopo aver confessato di brancolare nel buio e di sentirsi come quei pescatori all’alba che scrutano l’orizzonte, solo che lui non ci capisce un cazzo d’orizzonte. Su una cosa però sono d’accordo il Bambi e la sua attuale compagna, entrambi non sopportano Pantaleo. Lei sostiene che il panzone capirà qualcosa solo quando diventerà mamma, lui ribatte che non è possibile perché è un uomo (la panza l’ha tratta in inganno). Così alla fine sono concordi nel sostenere che allora non capirà mai una sega. Comunque la Società ha dato disposizione, qualora arrivasse un acquisto così buono da togliere un solo dubbio al Fronte Gobbo Interno sulla malvagità scollinante dal Colfiorito, che ne venga affidato subito un altro d’ufficio. E a proposito di FGI ne vogliamo parlare della loro presunzione quando sostengono che capitano tutte ai tifosi Viola. Tra di loro c'è addirittura chi sostiene che dietro al NO di Cassano al Verona, ma non al calcio, ci sia proprio lui; Pantaleo. Segno chiarissimo che è arrivata l’ora di lasciare fare il mercato e di andare al mare a rilassarsi. Perché mi sta bene che Firenze sia sempre contro tutto e tutti, gay, vaccini, antibiotici, Terra piatta, carne, Corvino, Della Valle (entrambi), Cognigni, Gaspar e la tramvia, ma deve dircelo Borja Valero. L’ultima vera bandiera.

lunedì 24 luglio 2017

Saltellare allegramente


Il Fronte Gobbo Interno in attesa di capire come sia stato possibile fare plusvalenza con Milic dirama regole ai suoi affiliati per combattere le scorie di un ridimensionamento che sta divampando alimentato dallo scirocco. Svegliarsi a mezzogiorno consente intanto di abbattere drasticamente il malumore e di affrontare così solo mezza giornata di merda. Poi viene consigliata anche l’attività fisica perché tiene lontani dai siti online dove si parla della frittata senza più nemmeno le uova. Tra le attività fisiche naturalmente c’è la preferita dal Fronte Gobbo Interno che vede correre i suoi esponenti a piedi scalzi sulle macerie della Fiorentina al grido di CHAIN, CHAIN, CHAIN, CHAIN. Io comunque non faccio testo, non sono così strategico come i project manager della contestazione, vado per passioni così come per sagre, ho addirittura invidiato Clark per Lana e non per i suoi superpoteri. Oggi un tifoso Viola è ridimensionato e quindi relegato in quarta fila, in attesa tra una cessione e l’altra che quelli davanti gli inviino una foto del mare per WhatsApp. A me piacerebbe che Firenze tornasse a sorridere, via tutti questi musi lunghi, striscioni e poster di Sundas, ma non riuscendo ad essere professionale come chi invece si occupa del marketing nel Fronte Gobbo Interno, ci provo alla mia maniera. Basterebbe non appoggiarsi più quando ci dobbiamo infilare le scarpe, sarebbe tutto un saltellare allegramente per la città. Sarebbe un bel passo saltellato in avanti. Ma se proprio non è possibile perché saltellare sembra irrispettoso nei confronti di chi se ne è andato saltellando piangendo, guardiamo se almeno ricominciamo a fare gli aeroplanini di carta.

domenica 23 luglio 2017

Senza gli effetti collaterali del Prozac



Non sono io che esagero, ma chi mi lascia solo con il mio ottimismo. Che non è comunque sufficiente a supportare la passione per lo street food. Quei camioncini ai quali è rimasto solo di farti pagare il coperto per costare esattamente quanto un ristorante. Quando si dice che la Fiorentina sbaglia nel momento che compra un giocatore perché se era bono non veniva qui, e poi sbaglia anche quando lo vende perché così non si costruirà mai niente di valido, forse anche a Gandhi gli sarebbe scappato di mandare affanculo qualcuno. Condivido le considerazioni di Antognoni su un calcio che è profondamente cambiato, nel quale la forza contrattuale dei giocatore è enorme, sbilanciata, e certe aspirazioni economiche sono improponibili per una società come la Fiorentina. Non solo il calcio è cambiato naturalmente, guardate com'era il Cinevisor Mupi con persino il Telecontrol per esempio. Oggi lavori 18 mesi alla Tim come ha fatto Cattaneo, poi lasci e vai a casa con 30 milioni di buonuscita. Negli anni 70 al massimo aspettavi 18 mesi che ti arrivasse una lettera (magari profumata) mentre oggi aspetti il messaggio della ricarica da 20 euro. Pro e contro come in tutte le cose; negli anni 70 non c’era Emily sempre tutta così nuda. Oggi non ci somiglia per niente nemmeno l’anima gemella figuriamoci se un giocatore è disposto a dare l’anima gemella per la maglia. Negli anni 70 per stupire qualcuno dovevi usare correttamente l’italiano, oggi per stupire devi usare parole italiane per dire cose in italiano. Prima il tifoso depresso a causa di una cessione importante non veniva adeguatamente curato, oggi non solo c’è il Prozac per le cessioni eccellenti, ci sono anche molti più cretini che ti alzano l’autostima senza gli effetti collaterali del Prozac. La rivoluzione presenta dei rischi? Certamente. Ma Corvino è uno che non si tira indietro neanche quando c’è da mettere il formaggio sul pesce. L’Ikea nasce perché le scarpiere oggi non bastano mai, negli anni 70 avevamo una sola scarpa e l’altra ce la davano dopo aver votato. E che i tempi siano cambiati di pari passo al calcio lo hanno dimostrato a “Malattie Imbarazzanti” quando l’altro giorno hanno parlato di giocatori che non dormono più la notte perché a fine carriera non si aspettano di guadagnare 3,2 milioni l’anno per ancora tre anni.


sabato 22 luglio 2017

Una specie di Montalbano



Silenzio parla Corvino. Quindi prima i congiuntivi, poi donne e bambini. Dirà che la rivoluzione era necessaria e che non si poteva rimandare a domani quelli che potevamo mandare affanculo oggi. Adesso tutto vi sembra come una rovesciata sulla spiaggia quando prendi il pallone con l’alluce, e non ci siamo più nemmeno noi, i fiduciosi, ma anche un po’ stanchi di ascoltare questo pensiero unico negativo. Mi ricordate quello che ha gli occhiali da sole a specchio che discute del ridimensionamento con un altro che pure lui ha gli occhiali da sole a specchio e si vede riflesso mentre vede l’altro riflesso che vede lui. Hernest Hemingway prendeva a pugni i critici che parlavano male di lui, mi chiedo allora cosa dovrebbe fare Corvino con voi. Mentre a Bernardeschi dico solo che la Fiorentina non è Vodafone. Non tornare. Il Corvo ci farà una bella squadra e nessuno poi si ricorderà di quando lei vi aveva aperto una birra e vi aveva dato la passera mentre vi preoccupavate che intanto la birra diventasse calda. Lo so, lo so, vi sentite svuotati, a pezzi, ancora pensate alle lacrime e all’insonnia di Borja, prima i Della Valle, poi Cogngini, e alla fine Corvino vi hanno fatto sentire una specie di Montalbano senza intuito, belle donne, terrazza sul mare. Praticamente non vi è rimasto che mangiare il pesce. Come se non bastassero tutte queste partenze ci ha lasciato pure Paolo Villaggio. Consolatevi, il Bambi l’ha presa anche peggio di voi; ce l’ha con tutti. I giocatori che se ne vogliono andare li definisce lombrichi, traditori, falsoni, sopravvalutati e montati, mentre Corvino, Cognigni e i Della Valle vanno aiutati a casa loro.

venerdì 21 luglio 2017

Sono come i giapponesi, uso il gesto dell'ombrello per ripararmi dal sole



Fate molta attenzione, non cadete nel tranello di chi il calcio mercato lo ha inventato seguendo la stessa logica con la quale, sempre gli adulti, hanno inventato i compiti delle vacanze in un moto d’invidia per la spensieratezza estiva dei bambini. Non fatevi coinvolgere e pensate prevalentemente alla passera, in second’ordine alle poppe (dalla terza insù) e in ultimo al cocomero fresco mangiato senza coltello. Quindi non dovete credere neanche alle promesse degli uomini di mercato, l’unica promessa a cui fare ciecamente riferimento è quella che viene dal profumo del soffritto. Corvino insegna. Il corpo umano è una macchina perfetta ma non è fatta per sopportare le dinamiche meschine del meretricio, delle bufale, e degli intrecci che avvengono tra una trattativa e l’altra. Così come quando trasporti la minestra nel piatto per servirla a tavola e ti viene da starnutire. Considero una grande sconfitta l’ormai irreversibile prevalere delle puttanate del calcio mercato rispetto ai nobili pensieri miei, per non parlare di quelli di Cognigni. Basta uscire dai margini di errore e mettersi a colorare un mondo bellissimo fatto solo di grandi prime punte e numeri 10 senza tatuaggi. Insomma, quando prima di morire mi passerà tutta la vita davanti in 10 secondi, nove saranno immagini di poppe grosse, solo una di un calciatore che si mette la mano sul cuore. Sono così approssimative le notizie di mercato che stento a credere che siano vivi i giornalisti che le pubblicano. Il caldo non può certo farci paura, i sogni  li conserviamo nel cassetto del freezer. Ai giocatori con la valigia, con o senza compagne, noi di San Frediano facciamo addirittura la statua proprio per renderli trasparenti. E in modo che i piccioni possono cacarci sopra. Alla fine della giornata di ieri, laggiù in fondo a un pensiero rimasto attardato perché non capiva come certe poppe potessero sfuggire alla forza di gravità, mi è passata davanti la Google Car. Se andate a fare uno Street View di via dei Serragli all’altezza del giardino Torrigiani, quello che fa il verso dell’ombrello ai giocatori che se ne vogliono andare dalla Fiorentina sono io.


giovedì 20 luglio 2017

La foto


La rivoluzione mi piace un sacco, e così eccitato dal nuovo corso, dopo la partenza di Vecino aiuterò anche la ballerina del carillon ad andarsene a ballare altrove. Penso invece a chi non ci dorme la notte a causa di tutte queste cessioni, e spero vivamente che almeno il camion della campana di vetro possa fargli da colonna sonora. Vivere le nuove fasi al meglio è imprescindibile per la serenità interiore. Oggi a differenza di qualche anno fa, per far felice una donna a letto le porto la colazione e poi pulisco anche le briciole dalle lenzuola. Un nuovo ciclo insomma. Oggi vedo che ogni donna ha un potenziale di suocera dentro di sé. Il Bambi che solitamente avrebbe inveito davanti a operazioni come quella di Veretout, da quando prende le nuove medicine lo considera addirittura un buon colpo. Poi le parole del babbo di Bernardeschi, una storia di biciclette, infortuni, paralleli con giocatori di livello quando bastava raccontare che ai tempi del ragazzo di Caldogno le ragazze che si ubriacavano riuscivano comunque a mantenere un fare sobrio, oggi le amiche di Federico quando esagerano con l’alcol non hanno più dignità e cantano Mengoni mentre cadono. State tranquilli come me, è solo un nuovo ciclo così come un tempo il cuore mi batteva per una ragazza dalle poppe grosse oggi allo stesso modo mi batte forte quando metto la mano alla tasca e non sento il cellulare. Vi sembra che Veretout sia meno forte di Vecino? Ci sono momenti dove la pizzetta riscaldata dello stabilimento al mare, quando ti prende la fame, è invece buonissima. E nella foto tutte queste cose si vedono benissimo; lo stabilimento dove la pizza riscaldata è buonissima, la bicicletta di Bernardeschi, il padre che beve per dimenticare la cava.

mercoledì 19 luglio 2017

Tra cantoni e cantonate


Credo fortemente nel prossimo, quindi avanti un altro al posto di chi se ne va. Del resto quando si passa da un ciclo ad un altro succede che non puoi avere mezze misure, come quel bambino che passa da non voler mai far la doccia (tenere il gruppo storico) allo stare per ore sotto l’acqua (rivoluzione). E il tifoso è sempre un po’ bambino. Se poi oggi uno non se la sente proprio di uscire di casa perché forse l’Inter paga la clausola di Vecino, dire ai propri cari che si rimane a casa perché tanto c’è solo ginnastica dovrebbe funzionare ancora. Altrimenti di curativo ci sarebbe anche il Vermentino di Gallura. Ho come la sensazione però che tra qualche anno non me ne fregherà più nemmeno di Chiesa, ma sempre e solo della maglia. Magari anche prima. Cassano a questo proposito si ritira perché anche dopo aver perso sette chili gli sta comunque stretta. Ormai non credo più a un certo calcio, e non solo (sarà l’età), quando penso a una donna che scopa da Dio mi viene in mente solo la perpetua di Serumido. A proposito di Chiesa. E mentre le nostre contestazioni finiscono sugli striscioni, gli avvocati di Bossetti che contestano la sentenza, minacciano di ricorrere fino a “Pomeriggio 5”. Anche dopo aver fatto il passo dell’Albula non riesco a vedere tutto Grigioni, ho troppa fiducia nel mercato in entrata, un grande colpo insomma, un po’ come quelle notifiche di Google+ che non ti aspetti.

martedì 18 luglio 2017

Chi è stato a fare i fari?


Ricorderò la notte all’hotel Kulm di Preda, 1789 metri all’estremità superiore della valle dell’Albula (galleria della ferrovia Retica), in cui avrei potuto scrivere la più grande storia d’amore di tutti i tempi (quella tra Borja Valero e la Fiorentina), ma non andava il Wi-Fi. Per fortuna c’è Mambo che tiene un corso di aggiornamento d’investigazione scientifica a colpi di tecnica avanzata per capire dalle briciole se Corvino ha mangiato qualcosa di nascosto. Kalinic ha dichiarato di voler andare al Milan, Corvino è stato a cena sette sere di seguito con i dirigenti del Milan, i giornalisti annunciano l’accordo ogni mezz’ora. Poi il giocatore abbandona il ritiro, la società concede ancora 48 ore di permesso, ma cosa sarà mai successo? Sicuramente qualcosa di molto simile a quando ti fanno i fari e pensi ci sia una pattuglia, rallenti ma non vedi nessuno e allora vai a 40 km/h per 10 giorni. Chi è stato quella testa di cazzo a fare i fari? Nel frattempo non solo il tifo Viola è diviso, anche all’interno del Fronte Gobbo Interno c’è stata una scissione, un vero e proprio strappo che ha visto la corrente ipocondriaca preoccuparsi per i risvegli senza sintomi. Faccio il passo alpino situato nei Grigioni (2312 m) e vado a Spinas, il tunnel dell’Albula a scartamento ridotto che a 1823 m è il più alto d’Europa. Stiamo lavorando al nuovo tunnel, parallelo a quello originale. Tutto ciò per dire che sono scappato quassù non solo per sfuggire alla durissima realtà raccontata in tutta la sua drammaticità sugli striscioni, ma anche perché qui sono fuori dalle rotte di qualsiasi tormentone estivo che passa da Roma, Bangkok a Pamplona a Riccione. E forse anche da Gubbio.

lunedì 17 luglio 2017

Errori in camicia



Crescendo cambiano anche l'esigenze, i sogni, pensate alle stelle cadenti, alle fontane dove abbiamo gettato gli spiccioli, alle candeline dei compleanni, e che casino potrebbe succedere se adesso a distanza di decine d’anni quei desideri si avverassero tutti insieme. Menomale che c’è sempre l’Inter dove rifugiarsi. Ho finito di leggere a questo proposito un libro che raccontava le storie simultanee di un uomo che aveva pianto prima di andare a comprarsi la seconda casa al mare (la felicità spaventa), e di un altro che non sapeva come far ripartire il motorino per arrivare alla spiaggia libera. Era un mondo parallelo dove i cocomeri tamburellavano sulla testa dei tifosi per sentire se dentro c’era qualcosa. Bella, commovente davvero, questa volta una poesia, ancora più bella del “Forza Lazio” di Biglia ai tifosi del Milan. Borja dedica una poesia ai tifosi Viola: “Anche quando distanti la notte è sempre degli amanti, e così pure stanotte siete con me e non c’è confine, tra il vostro Diladdarno e i miei Navigli”. Comunque tenetevi pure la vostra ragione che io mi tengo la mia rificolona. Questo caldo ha sciolto ogni mio dubbio, perché senza i dubbi prima non ci possono essere nemmeno le certezze poi. E pensare che io mi sono fatto un’idea su come gira il mondo senza nemmeno leggere l’oroscopo prima di uscire di casa. Vivere nel dubbio e nella paranoia è veramente atroce, il Pizzichi (ex Collettivo) da quando ha avuto le prove di essere cornuto sta molto meglio. Corvino aveva solo chiesto, vista la barba, se il giocatore fosse disponibile a fare il Gesù della Via Crucis di Vernole. Allo spagnolo era sembrato invece che lo volessero mettere in croce. Sb-aglio?

domenica 16 luglio 2017

Diversità di vedute


La mia domanda è se prima di Bartali c’era qualcosa che andasse bene. Per Sousa era sicuramente nato prima l’uovo che la gallina. Prima e dopo Borja Valero. Forse quello che andrebbe bene a Firenze, sia esso giocatore, allenatore, presidente, unità d’intenti, non si trova solo perché è campione mondiale di nascondino. Da Vernole intanto ci fanno sapere che Corvino allontana tutti i giocatori che piacciono ai tifosi perché nella sua vita passata è stato uno zampirone. Prima di Bartali erano pochissimi quelli che al semaforo suonavano allo scattare del verde. Quasi nessuno soffriva di eiaculazione precoce. Io non sottovaluterei la bellezza di non avere un bacino d’utenza degno, di non avere problemi veri, e neanche la seconda casa. E godiamoci la birra. Poi c’è sempre da considerare che le macchine più belle sono parcheggiate sotto le case popolari. Da qui Alessio Sundas. Grandi casini in Fiorentina, il cielo di Moena è attraversato da scie chimiche, ma tentano di spostare l’attenzione sugli immigrati per tenerci all’oscuro. Su un altro WhatsApp ai soliti amici, Borja promette che per amore di Firenze gliele farà perdere tutte come contro il Norimberga. Prossima protesta; andare a incatenarsi sugli olivi secolari di Vernole se è vero che danno Hagi in prestito. Basta far sentire una persona importante e farà di tutto per te, quindi Corvino per mandarlo all’Inter non è vero che gli ha reso la vita impossibile. Il contrario. Diversità di vedute.

sabato 15 luglio 2017

Mi ci tuffo proprio


Dopo tutta la solidarietà nei confronti dei giocatori in fuga, e anche dopo le serenate, la Fiesole stanca di rimanere sempre a bocca aperta per tutte le figuracce procurate dalla società, ci ha tenuto a dimostrare solidarietà anche nei confronti delle bambole gonfiabili. Io a differenza di molti tifosi che vorrebbero fare gli allenatori e/o i direttori sportivi, come lavoro ho sempre preferito fare il reggiseno. Una professionalità di quelle non riconosciute. La fortuna di non essere daltonico mi permette almeno di vedere la maglia Viola prima di tutti i difetti della Società. Capisco che è una grande fortuna e penso a chi invece non può apprezzare nemmeno l’azzurro intenso degli occhi di quella ragazza. Ma notare solo la calza smagliata. E’ tutto un discutere sui modi rozzi di Corvino, ma lo sapete che la moglie di Pantaleo si è innamorata di lui proprio grazie a certi gesti che dalla curva sono considerati i più lontani dal sedurre. E pensare che s’innamorò di lui guardandolo sostituire una gomma alla sua Ford Fiesta XR2 sul ciglio della Statale che avrebbe dovuto portarli a Molfetta. Sudava come un buttero dietro la mandria. Lo ama come la pancetta ama l’uovo. Il galateo che ha fatto piangere Borja parla chiaro; gli spaghetti aglio, olio e peperoncino si mangiano a torso nudo. Inutile incazzarsi tanto. Intanto Kalinic come Igor il russo, e al Milan hanno accreditato per sbaglio i 17 miliardi destinati al salvataggio delle banche. Adesso vado. Verso un’altra giornata di passione Viola. Anzi, mi ci tuffo proprio. Senza nemmeno stare a sentire com'è l’acqua.

venerdì 14 luglio 2017

Pensiero positivo



Kalinic abbandona il ritiro, si dice per forzare la mano. Tatuaggi, procuratori, Wande Nara, stabilimenti fascisti per uomini neri. Il calcio ai tempi di chi accarezza il tifoso come il vento accarezza le bottiglie vuote di Wc Net nelle discariche abusive. A quei tifosi che pensano positivo, ovvero che solo a Firenze brucia la terra sotto i piedi dei giocatori pur non essendo quella dei fuochi, consiglio di leggere il libro di Renzi dove alla fine moriamo tutti di fame. Il tifoso Viola soffre per vocazione, e quando non è per una manovra scorretta di Corvino è perché gira scalzo per casa con il pavimento disseminato di Lego. Chi non ha figli in età di costruzioni ha comunque il vicino che suona l’oboe. Mai una bella passera. Secondo la Fiorentina Kalinic ha lasciato il ritiro per un problema familiare, per la Questura mai avrebbe lasciato il ritiro. Intanto in Antartide si è staccato un iceberg, secondo quelli del mobbing, grande come le balle di Corvino e della Società. Il tifoso Viola che pensa positivo intanto aspetta che arrivi finalmente l’acquisto che fa la differenza, poi improvviso parte il mercato così come sembra quando si muove il treno a fianco, e invece è fermo. La differenza sostanziale è che mentre due donne trovano affinità, diventano inseparabili, litigano e non si parlano più, i tifosi Viola maschi ancora non hanno finito di confrontarsi su Borja Valero (ma alla fine la soluzione si trova). Attimi che durano una vita, vite che durano attimi. Stronzate che durano il tempo di un comunicato.

giovedì 13 luglio 2017

Gloria



Aspettavo a gloria le parole di Borja (la mattina nasce il sole entra odio ed esce amore) convinto che avrebbero sciolto questa neve che soffoca il mio petto. Per chi respira nebbia (anche se ben retribuito) per chi respira rabbia, ed è da questo sentimento di Borja che parto in cerca di quel qualcosa a cui credere (lo avevo dichiarato che avrei creduto alle sue parole). Borja Valero individua il nemico non dicendo però nulla del clima insostenibile che quel nemico avrebbe creato per costringerlo a scappare. Ce lo siamo chiesti in che cosa sarebbe dovuto consistere questo clima malsano? Quale tipo di mobbing? Rimane il fatto che uno che mai sarebbe andato via poi accetta un contratto più lungo e remunerativo. Non averlo fatto sentire importante in che modo? Forse costringendo Pioli a prospettargli la panchina, oppure la formazione la fa Corvino? Voleva la titolarità? Ma Corvino non avrebbe potuto garantirgli niente del genere. Pretendeva forse di ricoprire il ruolo di Corvino, quando riferendosi alla Direzione Sportiva dice “Avevamo idee diverse”. Anche per il mancato eventuale rinnovo avrebbe dovuto parlare con Cognigni che invece ha ringraziato insieme ai Della Valle. Si è sentito vittima di un qualcosa che è fisiologico; non essere più al centro del progetto. Alla fine lo considero reticente, non in grado cioè di sostenere quel ruolo che mi sarei aspettato dopo il WhatsApp. Mentre riesce ad essere molto chiaro quando esprimere la felicità per quella che definisce un’opportunità, e di questo ringrazia la famiglia Della Valle e Cognigni. Tradotto è grato a chi non lo ha costretto a rispettare il contratto in essere, e qui si ritorna al clima insostenibile che lo ha costretto a scappare. E a Corvino che sostiene di essere stato lui a volersene andare. Sul fatto del clima insostenibile eravamo partiti accusando tutta la società, naturalmente, l’uomo nero, i fratellini e Corvino intenti come sempre a darcela a bere. Come da foto. Poi è stato lo stesso Borja e il suo procuratore a restringere il campo e sul tavolo c’è rimasta solo una gazzosa. Borja ha pianto, non ha dormito la notte per quella maledetta gazzosa, capisco il suo stato d’animo perché anch'io non l'ho mai amata molto. Capisco il suo cruccio, che è lo stesso del controllore in borghese alla fermata della tramvia, al quale vorrei sussurrargli “conosco il tuo segreto” e poi fargli una carezza.

mercoledì 12 luglio 2017

"Mi hanno rotto le palle" era riferito a Grazia, Graziella e Grazie al Cazzo



Le foto solo per dire che non ci trovo niente di strano se Andrea Della Valle è favorevole a guardare le persone negli occhi. Naturalmente so anche che per molti l’atteggiamento più corretto è invece quello di Marotta. Tanto rimarremo divisi su tutto, non ultimo il fatto che c’è il Marasma che considera l’acqua bevuta a boccia più dissetante di quella bevuta col bicchiere. E capisco anche il 7Bello che è in disaccordo con gli Ultras Parterre senza nemmeno ricordarsi il perché, ma solo per principio. Poi ci sono diverse interpretazioni dei fatti, non mi riferisco solo ai ringraziamenti di Borja Valero e del suo procuratore, o alle parole che avrebbero tradito Corvino, io stesso mi sono fatto una doccia di un’ora per cercare di togliermi la sabbia di dosso, mentre per la Rita il problema stava solo nell'avere usato il nuovo bagnoschiuma con i microgranuli. Con la proposta di Alessio Sundas la soluzione a tutto potrebbe però essere dietro l’angolo, e lo dico soprattutto a quelli che in questo momento si trovano ad affrontare una rotonda. Io Antognoni me lo ricordavo grande, come lo scivolo che facevo da piccolo, mentre attraverso le sue parole di oggi a favore di quelli ringraziati da un mobbizzato mi si dice che non è più così enorme come può esserlo una birra da 66 cl. Ho quindi deciso di scrivere editoriali più corti per cercare di porre un freno allo scivolone ortografico. Sperando che Mambo non mi sputtani sostenendo che ho finito l’inchiostro.


martedì 11 luglio 2017

La rabbia ecosostenibile


Se invece che per la pace, i premi li dessero per la guerra ai Della Valle, Firenze vincerebbe il Nobel. E se lo meriterebbe. Comunque una birra in riva al mare non farà miracoli come ci vorrebbe far credere Pioli, ma può risolvere un sacco di cose. Ed è comunque importante che il tifoso Viola sia vigile e pronto a denunciare il sempre più diffuso malcostume di quelle donne che non vogliono dargliela. Forse è l’attaccamento, la troppa ansia che ci frega, criticare la Società, sempre, specie prima della fine del mercato è pari pari a quando facciamo avances troppo pesanti, e con questo caldo certe donne si eccitano di più con l'insalata di riso. In compenso sono orgoglioso che questo blog sia diventato così “green”, con il risultato di produrre rabbia come energia rinnovabile. La rabbia per la gestione di certe cessioni posso quindi anche capirla, solo se però è come quella che provo io quando al semaforo mi si affianca uno con la moto e invece di una bella passera ne scorrazza una piena di cellulite. Siamo insomma ecosostenibili, la nostra rabbia è in regime di autofinanziamento. C’è solo da sistemare un po’ l’equilibrio che in fase di calciomercato è stabile come i pomodorini sulla bruschetta. Ci vuole una ricetta che naturalmente solo io posso dare, ci vuole una buona complice, un Dom Pérignon del ‘55, Birdland dei Weather Report e una Delorean che ci porti in qualsiasi tempo che non sia quello dei Della Valle. C’è anche del masochismo, e non mi riferisco a voi, ma al Bambi che ha scaricato un’ App che conta i passi falsi della Fiorentina. Insomma, di questo passo pure i bagnini Viola si lamenteranno del caldo. Del resto che ne so io dell’amore di Borja Valero, se come riferimento ho solo quello della Rita che mi stira le camice nonostante il grande caldo.

lunedì 10 luglio 2017

Go, go, Joe, shake like a Giovanno



Dopo la verità di Mambo ho letto anche lo studio di un elettrauto calabrese per cui respirare fa venire la meningite, e i poteri forti lo nascondono. Così come per l’analisi delle parole di Corvino che lette al contrario ci svelano che Cognigni è un potere forte, metto a disposizione questo spazio a chiunque ci riveli cosa cazzo c’avrà da ridere mai Antognoni a Moena. Siamo tutti cani di Pavlov e la dottrina di Mambo è il nostro campanello. A chi fa le pulci alle parole di Corvino e non si preoccupa minimamente di quanto sia inverosimile la storia di Cappuccetto Rosso, chiedo perché allora non gli è mai sembrato strano che avesse portato la focaccia alla nonna, non dico che avrebbe dovuto pensare al panino col lampredotto, realisticamente troppo locale, ma almeno la mortadella dentro la focaccia l’avrebbe resa una storia più realistica. Alla Mambo insomma. Intanto anche la Rai ha previsto una puntata speciale di SuperQuark estate dove Piero Angela spiega il mistero della differenza di valutazione tra Biglia e Borja Valero. A me la teoria che tutte le altre società sono più brave, sincere e con obiettivi superiori ai nostri mi sembra come quella di chi sostiene che è un caldo anomalo quando invece è lo stesso tutti gli anni. Vi prego quindi di trattenervi, non continuate a dire che non capisco o che faccio finta, perché intanto dovreste accordarvi sul concetto preciso da esprimere, sentire versioni contrastanti su se stesso crea ancora più confusione a uno che già non capisce di suo. Soltanto il tempo può permettersi di darmi del coglione. Tra le tante ipotesi che ho letto sul perché Corvino indossi boxer con scritto “Uomo” sull’elastico, quella che mi convince di più è perché costano 2 euro. E deduco dall’importo che sia un regalo di Cognigni per la cessione di Ilicic. Uno dei famosi bonus di cui si sente tanto parlare. Non ho bisogno di avere conferme da Mambo io, sono abbastanza lucido e capace di fare analisi sui fatti accaduti, dieci anni fa per esempio, a quelli dell’87 avevo previsto che prima o poi avrebbero avuto trent’anni. Se però pensate di continuare a dire che non capisco, la foto sta a significare che potete fare come se non esistessi.

domenica 9 luglio 2017

Carapina ti scrivo



Durante la perquisizione della Guardia di Finanza a casa Zamparini, tra i tanti allenatori nascosti nel controsoffitto è stato ritrovato anche Paulo Sousa pronto per subentrare. Poi è il momento di spiegarvi come mai la Fiorentina perde ogni causa che intenta. I Della Valle come tutte le famiglie facoltose si rivolgono solo ad avvocati di grido, pagano compensi elevati, ma vengono seguiti dal praticante avvocato. E una volta svelata la Waterloo legale e a seguire la finitura della terrazza al mondo, per il resto ho socchiuso le finestre in modo che il vicino veda non veda. Il Bambi che si è risentito nel leggere che avevo scritto del suo mare di guai dentro, mi ha chiamato per dirmi che se avessi avuto un’amica giovane senza guai ma solo con il mare dentro a lui sarebbe interessata per farla girare e farci un bel tuffo. Ho visto che si usano libere interpretazioni come quella di Mambo per avvalorare le proprie tesi, se lo fate per me è tempo perso, sono una persona troppo semplice per capire spiegazioni addirittura di rinterzo, a me bastano due poppe abbastanza grandi per farci il motoscafo ed essere felice. E poi quando intorno a te tutto è in burrasca, Borja bandiera fatto fuori, Kalinic in uscita così come Bernardeschi, Corvino mente, Antognoni mente, Cognigni è vivo, Chiesa al centro del villaggio dove soggiornano gli operatori di mercato, c’è solo un punto sicuro; Piazza Oberdan da Carapina dove rifugiarsi dentro a una vaschetta di gelato formato famiglia. Quella da asporto intendo. Se qualcuno si chiede come faccia uno come me che crede a tutte le panzane che gli raccontano ad andare d’accordo con la vita, rispondo proprio perché nessuno è perfetto. E questa consapevolezza mi porta ad essere ancora più ottimista di Pirandello quando sosteneva che nella vita avremmo incontrato tante maschere e pochi volti; perché per me invece incontriamo solo maschere. Da qui a proposito di mondo del calcio, quelle indossate dai tifosi, dalle società e dai calciatori. Ovvero; in cielo non c’è nessuno, migliaia di aerei secondo la questura, miliardi di anime secondo la Chiesa.

sabato 8 luglio 2017

Vanno via tutti, non ci restano che le stelle di Negroni



Il Bambi che è contro Corvino a prescindere e non intende considerare le parole di Antognoni sui giocatori che se ne vogliono andare alla stessa stregua di quelle di Pantaleo, sostiene che Giancarlo è come Mario Biondi che canta “Le stelle sono tante” nella pubblicità degli affettati Negroni. La sua voce non si discute, malgrado il testo. Il Bambi è proprio il classico tifoso Viola che in questo periodo di tensioni ha il mare di guai dentro. Talmente tanto sensibile, poetico e confuso dai piagnistei e dalle serenate a Borja che non sa più se è lo spritz che ha i colori del tramonto o è il tramonto ad avere i colori dello spritz. Ed è per questo attacco di malinconia tipica che ti prende quando hai finito le  tapas che è arrivato a fraintendere le volontà della Società, così come gli succede spesso con le donne gentili che fanno e dicono cose gentili, e che non lo fanno perché vogliono essere trombate da lui, ma solo perché sono gentili. Dal comunicato di Borja si evince adesso che “Mi hanno rotto le palle” era riferito ai peruviani che fanno casino alle Cascine, lui che quando il vento era sfavorevole non riusciva a dormire la notte per via della musica troppo alta. Alla Pinetina gli hanno garantito anche la disinfestazione delle cicale. Stasera intanto per rinnovare la terrazza facciamo un aperitivo analcolico con il Polase. Antognoni dice delle cose, ci credo, ma le dice solo perché le deve dire, Corvino dice delle cose, ci credo, ma è un falso panzone. Allora cambio atteggiamento perché io sono intelligente, e allora comincio a non credere più, per esempio non credo al WhatsApp di Borja Valero, ma anche in questo caso mi si dice che non capisco una sega perché lo spagnolo è affranto e gli hanno spezzato il cuore. Magari non sono quello più sveglio qui, e non sarò nemmeno quello più arguto. Ma di sicuro sono quello che ha più sonno (mi sono alzato alle cinque e mezza per fare quel cazzo di trattamento alla terrazza). Per non fare più la figura del credulone d’ora in avanti andrò sul sicuro; passerò tutta l’estate a guardare le mutande alle tipe che girano in bici con la gonna.

venerdì 7 luglio 2017

Cari porci



Viste certe contestazioni non capisco come il calcio possa essere nato a Firenze, ma se ci penso bene è difficile capire anche come la pizza possa essere nata a Napoli dove non crescono ananas. E poi ci sono tanti modi per esprimere il disagio, non c’è bisogno che il tifo Viola li esprima tutti. Io un’ideuzza ce l’ho su come arginare questa fuga di giocatori in cerca di ingaggi superiori, tanto i contratti non garantiscono le società, per blindarli veramente (sarò fissato) penso alle chiusure di certi reggiseni. Borja che invece vuole rimanere forse fa ancora in tempo a denunciare Corvino per il reato di tortura invece che per quello di mobbing. Comunque lo spagnolo è soprattutto vittima del Jobacts e dei vaucher proposti da Pantaleo che alla fine lo costringeranno a scappare in quel di Milano. E’ così che poi i ragazzi di talento scappano. Mentre legalizzerei le nudità femminili in estate, le donne con questo caldo non si possono vestire. Tornando al calcio forse era meglio prima della sentenza Bosman, bei tempi, quando l’acqua del mare ancora disinfettava. Personalmente Corvino lo ritengo amico dei giocatori se riesce a dire più no che si, specie quando parla di rinnovi. Esami di ammissione, numero chiuso, Tommaso sta cercando la strada giusta per passare da frasi che lo riguarderebbero nell’immediato e che ne evidenziano una scarsa qualifica tipo “Impasta il cemento” a quelle che lo riguarderanno (si pera) “Impasta il cemento dottò”. Dopo le partenze della gelataia e della mamma di Rocio, visto che Allegri se la fa con Ambra, la svolta dell’estate potrebbe arrivare da Pioli che ci porta Laura Freddi. Mentre sembra molto più difficile rivedere i Della Valle a Firenze, c’è chi sostiene addirittura che Diego, affacciato dal Ponte alla Carraia di ritorno dall’ultima passeggiata in Oltrarno, abbia sussurrato alla città “Cari porci mi sa che sono finite le perle”.

giovedì 6 luglio 2017

Scolli vertiginosi


Tommaso ha preso la maturità e così è sfumata anche la possibilità di fare il portiere. Adesso non gli resta che sperare nell’Universitatea Craiova. In momenti come questi dove la robotica è in grande sviluppo, tempi nei quali abbiamo inventato macchine elettroniche che sostituiscono l’uomo, allora perché per fare mercato abbiamo ancora bisogno di Corvino e Cognigni? Devo confessare che io me le bevo un po’ tutte, mi raccontano quello che vogliono mentre alla stragrande maggioranza del tifo non ce la faranno mai. Per questo sono costretti a tutti ‘sti comunicati, a trovare alibi, ad avviare azioni legali. Diciamo che io sono un po’ superficiale, mentre quei 400 del Bar Marisa secondo la Questura, 200 secondo riccardoviola58 vanno molto più a fondo. Loro vedono ghiandole mammarie mentre io solo poppe. La contestazione di ieri non è altro che esibizionismo spacciato per emancipazione. Striscioni come scolli vertiginosi. In sintesi tifosi con l’Oki dentro il portafoglio al posto del preservativo. Si incita a non sottoscrivere gli abbonamenti, e visto che io voglio vedere sempre il lato positivo, se da una parte si vuole colpire la proprietà, dall’altra si vuole agevolare proprio chi ha suggerito di non rinnovare, ai fini di avere più spazio sugli spalti. Lo stesso meccanismo che rivela una statistica sul calo delle morti sul lavoro nel 2016; il lato positivo della disoccupazione. Un’altra ricerca questa volta nell’ambito della medicina sportiva mette in luce una nuova tipologia d’infortunio, dopo l’aumento della rottura dei menischi, legamenti delle ginocchia e malleoli, con la velocità crescente e gli urti sempre più frequenti i giocatori cominciano a rompersi anche le palle. In più c’è la rottura dei tifosi che ormai a Firenze hanno ampiamente dimostrato di essere la peggiore piazza d’Italia. Il problema è che tu potresti incrociarli in contesti dove non puoi sapere chi hai davanti, non puoi sospettare che hai di fronte uno di quelli che ha partecipato alla rivolta dei Ciompi. Uno che offende Corvino e da di sciacalli ai Della Valle. Ma a me non importa molto se uno non capisce una sega così, il mio timore più grande è quella anche se pur minima probabilità d’incrociarli per qualche misteriosa e sfortunata combinazione, perché persone così figuriamoci se possono capire che quando si hanno le mani sudate basta un ciao e non serve la stretta.

mercoledì 5 luglio 2017

Una pallonata nei coglioni


Quella che in molti ieri sul blog hanno percepito come una contraddizione tra la volontà di Corvino e quella di Kalinic io me la sono immaginata come quando sei al mare sul lettino ad ammirare l’orizzonte, con la brezza che ti accarezza il viso, una giornata perfetta con le ultime parole di Corvino sul No al Milan, perfetta fino a quella pallonata nei coglioni. Francamente a me ha fatto più male la pallonata di Kalinic nei coglioni, sono fatto così che ci volete fare, sono quel tipo di sognatore che la conchiglia se la porta all’orecchio per sentire le onde, mentre qui mi sembra di avere a che fare con chi la conchiglia la usa come parapalle. Ci sono i pro e i contro nel crescere in un quartiere come San Frediano, purtroppo tra i contro c’è anche la dura legge della strada che mi ha insegnato a mandare affanculo quelli che mi tirano le pallonate nei coglioni. Il marciapiede pieno di merde di cane mi ha portato a pensare che le richieste di  allungare i contratti, o la volontà di andare in altri club a guadagnare di più sia un atteggiamento dei giocatori preoccupati per la crisi con l’Austria più che con la Fiorentina, la preoccupazione forte, che poi è anche quella che spinge a piangere i più sensibili, è per questa tensione di confine che alla fine potrebbe fare aumentare il prezzo della Viennetta. E lo sappiamo tutti che la carriera di un calciatore è breve. Borja via, Ilicic via, Bernardeschi via, Kalinic via, Gonzalo via, adesso voglio proprio vedere chi va a litigare sul dischetto per tirare i rigori. E non c’è più nemmeno Montella a cui dare la colpa. Per dimostrarvi che non c’è l’ho con Borja voglio dargli un consiglio per affrontare nel migliore dei modi la sua nuova esperienza all’Inter, si faccia comprare dei calzettoni contenitivi in modo da non far uscire file audio su quanto ha rotto le palle la Milano da bere. I giocatori della Fiorentina hanno sempre ragione e la società torto, questo deve essere il nostro Vangelo, perché loro sono di quelli che vanno d’accordo con tutti fino a quando non incontrano Corvino e diventano quelli che vanno d’accordo quasi con tutti. Poi ci sono anche le fidanzate, mogli e compagne dei giocatori che se ne vogliono andare dalla Fiorentina (anche l’Arno è solo di passaggio). Oltre ai soldi c’è la gelosia, non fatevi fregare dai file audio, vedrete che Berna non andrà alla Juve, kalinic al Milan e Borja all’Inter, ma faranno come la compagna di Gonzalo che è fuggita in Argentina. Anche loro andranno all’estero perché il problema non è Corvino o Cognigni, ma la gelosia. E tutto è precipitato da quando la Pina è rimasta sola.

martedì 4 luglio 2017

Zumpaperete


Parlavo con il Centi dell’azionariato popolare per cercare di capire l'eventuale disponibilità, ma appena ha realizzato dove volevo andare a parare mi ha detto che nemmeno Amazon riesce a suggerirgli qualcosa di interessante per cui spendere i soldi che non ha. Alessio Sundas intanto avrebbe voluto nascere Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare invece di una signora Silvani mesciata. A questo proposito, ieri mentre ascoltavamo avidamente l'ultimo CD di Borja Valero, a casa mia ho voluto far trovare Peroni gelata per tutti. Se il Centi non ci sente da quell’orecchio, il Pizzichi non ci sente da quell’altro. Non ha i soldi per portare i figli a Disneyland Paris e allora usa il photoshop applicando le foto dei figli su uno sfondo del parco divertimenti, perché le foto rimangono mentre i ricordi dei bambini sono confusi (l’idea gli è venuta dalla pubblicità di un volantino affisso da un maestro del photoshop su un palo di via dell’Ariento). La Roma intanto ha ceduto Salah, Rudiger e Peredes, però sarebbe potuto andare anche peggio; immaginate se avessero perso Mario Rui a scadenza di contratto. Lui insieme alla moglie di Trastevere sarebbe poi dovuto tornare a giocare in Portogallo. Riguardo all’umore della piazza è scientificamente provato che si lasciano tutti tranne quelle fiche che piacciono al tifoso Viola. Eccezioni che confermano la regola quella di chi attaccava striscioni mentre la moglie e l’amante chattavano su WathsApp - Prendilo te - No ti prego tienitelo - No te - Te. E in questo mondo tecnologico ancora non c’è connessione più veloce di uno sguardo d’intesa tra Corvino e Marotta per Bernardeschi. E’ così che se c’è un posto al mare ideale è sempre quello vicino al router del bagnino in modo da leggere le anticipazioni di Bucchioni in tempo reale. Non a caso dei balli di gruppo in spiaggia mi piace quando sto al Brennero tra gli otto e i novecento metri. L’unica cosa che invece mi sento di imputare a Corvino è quella di non essere mai riuscito a mangiare le polpette di nascosto come faceva il povero Fantozzi. Purtroppo la stazza l'ha sempre tradito. Prima “Bambino”, adesso “Fantozzi”, piano piano se ne vanno tutti i candidati alla presidenza della Fiorentina. Mentre di Igor il russo non sappiamo più niente. E la cosa più triste non è tanto il drammatico sfogo audio di Borja Valero, quanto il fatto che non potremo più mettere la chiesa al centro del Villaggio. Poi avevo deciso di concentrarmi tutta la giornata di oggi sulle innumerevoli operazioni in uscita andate in porto nelle ultime settimane. Ma ho già fatto. Che dire allora in tutto questo tempo che mi rimane se non che per me la corazzata Sundas è una cagata pazzesca, e che Borja è stato messo in mezzo da una merdaccia. Ieri è stata proprio la giornata meno adatta per avercela con un ragioniere.

lunedì 3 luglio 2017

La Nicoletta come Corvino


Per i tifosi della Fiorentina Borja Valero è stato fatto fuori da Corvino e Cognigni, per la questura invece non gli hanno voluto rinnovare il contratto. Ma alla fine quanti erano a vedere Vasco? La Paura di Corvino è che tutti quelli del Modena Park fossero lì a chiedergli un prolungamento di altri due anni. E la cosa terribile per Pantaleo è che i fans di Vasco sono nella stragrande maggioranza ultratrentenni. Pensare che quando cantava “Vita spericolata” non immaginavo certo che sarebbe andato all’Inter di Spalletti. Non mi piace ma comunque ho deciso di andare ai suoi concerti per via delle poppe. E così come succederà a Stasi tra 4 o 5 anni, Borja Valero lo ritroveremo da Don Mazzi a tenere corsi su come guadagnare 10 milioni di euro controvoglia. Mentre per i fans di Sundas, Valero sarebbe rimasto anche gratis, questo almeno è quanto si evince dall’intervista di Corvino alla Domenica Sportiva. Secondo il mio di pensiero invece Borja sarebbe dovuto rimanere accettando la volontà della Fiorentina di non rinnovare, per non innescare polemiche deleterie in un periodo sovraccarico di striscioni offensivi e dismissione a momenti. Un po’ come fece la Nicoletta che avrebbe potuto benissimo fare la modella, e che per non essere additata come “bella ma stupida” decise di ingrassare proprio come Corvino. Perché secondo voi prima erano solo cuochi e adesso gli chef sono diventati dei personaggi? Perché prendono i tifosi per la gola, che a prenderli per il culo già ci pensano gli attori principali del calcio. Purtroppo io alle bandiere non credo più, l’ultimo sguardo pieno d’amore che ricordo è stato quello di mia nonna quando mi cucinava le polpette. Mentre c’è gente che pensa ai Della Valle anche dopo il quinto Zacapa. E poi mi sembra che non facciamo del bene alla Fiorentina alimentando tutte queste polemiche, come facevano le nostre nonne che per ammazzare le zanzare con il DDT hanno rischiato seriamente di morire molto prima del tempo. Ma adesso Vasco smette o va a giocare in Argentina nel San Lorenzo?

domenica 2 luglio 2017

Switch off, WI-FI e Chick Corea


Se ancora non si è visto un fiorentino con il Bancomat, o al limite anche solo con i buoni pasto, non ci resta che tornare con la mente al ‘96 quando potevamo scegliere tra Cecchi Gori e Prodi. Prima ancora mi ricordo solo Chick Corea. E 'sta cosa che poi non fanno i saldi quando vendono la Fiorentina è inaccettabile. Quanto stavamo meglio all’epoca di Chernobyl e dei Sofficini, altro che “all you can eat” o formule filo polacche tipo quella di Baccaglini per comprare il Palermo. Personalmente sto raccogliendo i tappi dell’acqua pur di regalare la Fiorentina ai fiorentini che fanno i privèe con lo champagne, ma che devi chiamare tu perché hanno finito il credito. E si sappia in giro che il Wi-Fi gratis a Firenze regge solo per i primi due che si collegano. Oppure, invece che in tribunale mettiamo i libri della Fiorentina su un barcone e facciamolo schiantare contro la Pescaia di Santa Rosa, qualcuno eroico come l’ha definito Juncker ci salverà. Hanno salvato le banche e la Lazio, penseranno anche a noi. Il tifoso Viola deve farsi restituire la propria squadra e già che c’è anche la costola tanto tromba poco. E mentre Firenze sogna nuovi scenari di gloria io immagino il tracciato grafico, un pannello sinottico della fantasia disegnato dai capezzoli di quelle con le poppe grosse che corrono per non perdere l’autobus. E distratti a litigare per difendere i diritti di Borja Valero c’è chi approfitta delle nostre fragilità emotive per far nascere il nuovo giornale del PD. I contributi dell’editoria non si possono lasciare andare come vecchie bandiere. Vasco dopo quarant’anni riesce ancora a muovere tutta questa gente mentre la Fiorentina non se la caca nessuno? A questo punto ci potremmo accontentare anche di un presidente che fa colazione con le Nastrine. Tranquilli, le delusioni rinnovano e rinforzano, si vive una volta sola, ma si può ricominciare a vivere tante volte. Se per Firenze tutto ricomincia dopo i Della Valle, io ci sono già passato dallo switch off dell'anima, momenti bui come quando mi iscrissi a yoga. Fu allora che la Beatrice cominciò a parlarmi di universo, di suoni e di vibrazioni, mentre io mi iscrissi solo per guardargli le poppe.

sabato 1 luglio 2017

Troppa assonanza


Ci sono almeno un milione di modi per non capire una sega, chi si occupa di calciomercato li conosce perfettamente tutti. La storia del pre-contratto strappato in faccia a Pantaleo non può certamente sorprendere uno come Corvino, certe panzane lui le conosce bene se davanti alla moglie, per giustificare i sei etti di carbonara ingurgitata è capace di sostenere che l’ananas mangiata poi a merenda serve a dimagrire. Questa volta Corvino non sarà costretto a dare colpa alla nduja, perché il bruciore di culo ce l’ha piuttosto il procuratore di Gonzalo. Del resto Corvino fa la dieta dissociata e quando mangia non gliene importa niente né dell’argentino e né tantomeno di Borja Valero. Il suo è un “NO” netto all’insalata altro che ai rinnovi degli ultratrentenni. Non se la devono prendere i due ex giocatori Viola se Corvino e Cognigni hanno fatto di tutto per mandarli via, e pensino all’ingiustizia che subisce quotidianamente Emily Ratajkowski che di anni ne ha solo 26, uno sfogo il suo di un passaggio particolare della lunga intervista che uscirà nel numero di agosto del mensile Harper’s Bazar Australia. Una cosa che le capita sempre a differenza dei due giocatori che invece prima che arrivasse Corvino erano considerati e giustamente amati. A lei è da sempre che imputano di essere troppo sexy. C’è gente che non vuole lavorare con lei perché ha il seno troppo prosperoso. “Cosa c’è di sbagliato nel mio seno?” si chiede la ventiseienne. “E’ un’espressione della bellezza femminile che andrebbe celebrata. Tipo chi se ne importa? Sono grandi, sono piccole. Perché dovrebbe essere un problema?” Non me ne vorranno Gonzalo e Borja se mi appassiona di più questo tipo di problema. Anche se ci sarà qualcuno pronto a sostenere che c’è troppa assonanza tra pocce e Lecce.