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lunedì 30 novembre 2015

Quando ancora vi piacevano Lucia e Merylin

Malgrado sappia benissimo che a forza di nutrire speranze state pensando che non c'è rimasto un cazzo nel frigo, continuo a sperare lo stesso che stasera sarà di nuovo testa della classifica. E alla fine tra me e voi non c’è nemmeno tutta questa gran differenza. Un po’ come gli uomini che bevono e dopo parlano ininterrottamente, diventano emotivi, guidano male, litigano per cazzate, mentre le donne riescono in tutto questo senza bere. Le differenze che a volta sembrano eclatanti, alla fine sono invece minime, se non addirittura assenti. Mi viene in mente essere un jihadista in fuga, braccato dalla polizia, oppure essere in giro con la batteria del telefono sotto il 30%, in pratica la stessa cosa. Solo essere primi fa grande differenza, mentre le romane rimangono a secco, con Juve e Milan in una disperata rincorsa. Quindi c’è solo un risultato stasera, la vittoria, metronomo ideale per scandire la nostra passione. Rubrica perfetta per pianificare emotivamente le nostre giornate. Antidepressivo naturale per abbassare il consumo dello Xanax. Speranza che accompagna i 2500 tifosi a Reggio Emilia. E se è vero che la carne rossa fa male, per me ne ha ammazzati più la religione della carne rossa. Intanto si parla male di Montella, ingolositi da due sconfitte, quando ci sono ancora tracce evidenti di lui nel nostro gioco. Così come ci sono tracce evidenti di Cognigni, del resto vi conosco mascherine, ricordo ancora quando fantasticavate per tutto il viaggio su quella moretta con i capelli lunghi, e quando si è girata era invece un metallaro con la barba. E non lo dico riferendomi alla bella (e senza barba) Fiorentina di Montella, ma lo dico al Bambi che è sempre lì che aspetta, catatonico. Gliel’ho detto che se malgrado le chiamate e SMS illimitati, 10 Giga di traffico, la fibra a casa, Whatsapp, Facebook e Twitter,  lei non lo cerca più, o è morto o non lo vuole. Sostenere insomma che Vincenzo se l’è proprio andata a cercare accettando di allenare la Samp, è come riproporre le stesse fragili sceneggiature di certi film horror dove il protagonista se trasloca senza informarsi su chi viveva prima in quella casa, vuol dire che se la sta andando a cercare. Ricordatevi quando ancora vi sembravano credibili li striscioni del Marasma, ogni tanto vi fate distrarre, mentre c’è da pensare solo alla vittoria di stasera, lasciando a casa retropensieri ed ex allenatori Viola. Perché se l’andazzo è questo, e soprattutto se continuate così, nel 2036 quando vi domanderò se la passera vi piace ancora, sono sicuro che mi risponderete: “Si ma senza glutine, da coltivazione biologica, con sale iodato, senza caffeina e senza zucchero”.





domenica 29 novembre 2015

Una metafora inaccettabile

Sono andato a trovare il Bambi e l’ho trovato impegnato a rispondere alla domanda: “Voglio una donna donna donna, donna con la?”. E tra “Gonna gonna gonna” che a me sembrava potesse andare per via della rima, “Ciolla”, che ad entrambi è sembrato troppo realista, “Mercedes SLK”, scartato perché è sempre preferibile una Porsche, alla fine ha convinto anche me e ha scelto “Quarta”. Con chiaro riferimento alle quattro pappine che ha preso Montella ieri a Milano. Dopo il disastro del quiz online e della Samp dell’aeroplanino, nello scendere le ripide scale di via del Campuccio voleva farmi credere che in Turchia sono state vietate le montagne russe e in Russia sono invece stati vietati i bagni turchi. Non sta bene, quando sono entrato in casa sua infatti gli ho fatto presente che è inutile sentire la radio se è rotta, anzi di spegnerla perché risultava fastidiosa. Invece non era rotta ma stava sentendo Giusy Ferreri.  Da quando è rimasto solo, dovrei compatirlo di meno e magari cercare di scuoterlo di più, come con Tommaso quando prende 3 a informatica devo essere meno comprensivo e più severo. Si, è ora che tiri fuori le palle anche in casa. Tra un po’ bisogna fare l'albero. Poi mi ha detto che la vita è strana, non tanto e non solo per via del turnover, ma gli succede spesso di fare il self service mentre il benzinaio gli parla dei cazzi suoi, lui invece preferirebbe pensare ai cazzi suoi mentre il benzinaio gli fa benzina. E chissà se gioca Kalinic contro il Sassuolo. Ho cercato di chiedergli perché si era lasciato con la sua ultima compagna, ma è calato un freddo tremendo nella sua vita che mi ha raccontato solo gli ultimi attimi concitati di una relazione ormai agli sgoccioli, quando lui è rimasto profondamente deluso dal fatto che lei si facesse la ceretta solo nei tre punti in cui erano bucati i jeans. Perché lei sosteneva di essere una donna curata, a pois, ma curata. E a lui i pois sono sempre stati sul cazzo. E’ calato un freddo tale nella sua vita dopo la rottura sentimentale, che si è messo a lavorare a maglia. Poi ha voluto sapere da me come avevo fatto a capire che la Rita era quella giusta. L’ho dovuto deludere dicendo che era stata lei a capirlo e non io, quando mi lasciò andare via libero e io tornai col vassoio di dolci. Poi gli ho detto anche di non chiedere sempre a me, e di fare qualche volta quello che gli suggerisce il cuore. Anche perché, ma questo non gliel’ho detto, non è che sono un bell’esempio. Insomma, sono il classico tipo che predica bene e razzola male, dispenso metafore ma poi non le digerisco se ci capito dentro, l’altro giorno ho avuto da ridire con una mosca che si era posata sulla mia fronte. Una metafora inaccettabile. E poi gli ho detto che sono sempre le donne a decidere, ti sceglieranno o comunque si faranno scegliere, e sarà amore vero solo quando mentre la guarderai dormire lei svegliandosi non chiamerà la Polizia.



sabato 28 novembre 2015

Un mondo che soffre di lombalgia

Adesso il responso della prossima giornata di campionato assume per me un’importanza capitale, che riassumo con  la filosofia contenuta nel primo striscione storico del Marasma, quello che ha lasciato il segno anticipando il “Mercato da pezzenti” che oggi li ha riportati al successo. Custodito come una reliquia all’interno della loro sede: “Nel mondo c'è sempre tanto bisogno di eiaculazione”, ed esposto in occasione dell’arrivo trionfale di Delio Rossi a Firenze. Venerdì 4 dicembre infatti sarà Santa Barbara e io andrò a Mormanno per la festa che si terrà in cantiere. Nella canna sud della galleria “Campotenese” alle 11 si terrà la messa, mentre nella nord ci sarà a seguire il catering per 500 operatorii. Non dico tutti, ma molti già mi aspettano per “Incularmi”. Dobbiamo quindi vincere a Sassuolo mentre l’Inter non deve farlo a Napoli, se questo accadrà non solo mi salverò le chiappe, ma rilancerò indossando la sciarpa Viola durante la messa come se fossi un prelato di galleria. Perché un giorno vorrei tanto lasciare a Tommaso un mondo sì squassato dal terrorismo, e anche tutto sforacchiato per via di gallerie realizzate da uomini apparentemente pacifici e col pallino di una viabilità sempre più scorrevole. Vorrei lasciargli un mondo sì pieno di insicurezza, fatto dall'amare senza dirselo, e dal socializzare senza conoscersi, ma anche con una Fiorentina prima in classifica. E con la Fiorentina prima in classifica si compensano tante cose anormali che ci circondano. Mi viene in mente che ci ostiniamo a cercare forme di vita aliena su altri pianeti quando quelli che mangiano l'insalata al ristorante sono già tra noi. Senza contare che tanto non lo sapremo mai se c'è più vita su Marte o in Molise. Un mondo nel quale il vero allarme terrorismo sta in quelle case dove la sera si fa la pasta alla Norma e la parmigiana come primo e secondo. Un mondo dove le persone più sante che conosco sono atee, e dove alla fine verrà fuori che Salah Abdeslam voleva solo raggiungere Merano in tempo per i mercatini di Natale (Chissà quanti punti avrà accumulato dal benzinaio). Sarà per lasciare un mondo migliore di questo a Tommaso, e sarà proprio per questa mia voglia di cambiare il mondo, che stamattina ho fatto colazione con un biscotto in più. Un mondo nuovo fatto anche di una sofferenza diversa da quella che conosciamo, sarà una sofferenza più piacevole. Un mondo insomma che proprio per questo voglio raffigurare con la tipica postura antalgica di chi soffre di lombalgia.


venerdì 27 novembre 2015

Quando la metafora ci viene in soccorso

La partita di ieri non ci regalerà la qualificazione ma in compenso fa venire finalmente a galla i problemi di alcolismo di un uomo che non avendo il coraggio di confessarli in maniera esplicita, lo fa in metafora alzando il gomito. E’ già un primo passo e la squadra mostra di apprezzare il suo outing parziale applaudendo al ritorno negli spogliatoi. A dimostrazione che il gruppo è unito anche e soprattutto nelle difficoltà. E a parte le metafore esistenziali di Roncaglia, il migliore in campo alla fine risulterà Bernardeschi (Andrà agli europei), il peggiore invece l’arbitro che non avendo il coraggio di confessare in maniera esplicita i suoi problemi con la masturbazione, lo ha fatto in metafora proprio non vedendo un calcio di rigore e un fuorigioco solari, perché lo sanno tutti che toccandosi si diventa ciechi. Mi è piaciuto il centrocampo fuor di metafora ma con Badelj e Vecino cresciuti alla distanza, Ilicic benissimo per quel poco che ha giocato, e Borja Valero delizioso soprattutto nel secondo tempo. Kalinic randellato non metaforicamente (10 i falli subiti di cui 8 dal capitano del Basilea) dimostra ancora una volta di essere un giocatore pazzesco. La squadra nel suo complesso ha giocato un’ottima partita, ha tenuto bene il campo anche in 10, ha mostrato carattere e personalità, la reputo quindi una prestazione molto positiva, che vale tanto in termini di crescita, e soppesandola quindi, sono più i vantaggi che li svantaggi (forze fisiche sprecate). Diciamo che la metafora applicata a casi umani come quelli di Roncaglia e l’arbitro sono stati compensati dal pareggio tra Belenenses e Lech. Ed è molto chiaro che la vittoria al St. Jacob Park ce la siamo risparmiata per il 18 maggio. So che di solito siete molto duri, e come con Cognigni ormai da quel “Mercato da pezzenti”, siete usciti inferociti dalla partita anche con il povero Facundo e con l’arbitro, mentre il gruppo (Molto unito) tende a proteggerlo perché ne comprende il dramma. Anche io mi schiero dalla parte dell’argentino bevitore, perché come lui ho tutto una serie di problemi che non riesco a confessarvi. Tanto per dirne uno invece di quelli facili da raccontare, avrete fatto caso che a volte lo chiamo smartphone per fare il giovane, ma quando sono solo lo chiamo telefono. Poi sono fra quelli che dicevano "Che schifo i Lùnapop" ma di nascosto me li ascoltavo nelle cuffiette con il cd camuffato nella custodia di quello di Pat Metheny. Anche Roncaglia avrà avuto un motivo scatenante, che almeno va considerato come attenuante nel giudicare il gesto sconsiderato di ieri. Pur non riuscendo a confessarveli tutti, anche i miei problemi psicologici, quelli che poi mi hanno spinto a curarmi aprendo questo blog, hanno avuto un fatto scatenante. Nel mio caso è successo quando il babbo sul letto di morte mi confessò che lui e la mamma decisero di avere un figlio maschio perché avevano bisogno di qualcuno che programmasse il videoregistratore. Quello che vi chiedo quindi è di non essere così superficiali nei confronti del povero Roncaglia, e nemmeno nei miei. E comunque più in generale di chi soffre. Riflettete sempre prima di attaccare una persona, come avete fatto più volte anche con me, non tenendo conto tra l’altro che il momento più trasgressivo degli ultimi 15 anni è stato quando ho preso la Tachipirina a stomaco vuoto.

giovedì 26 novembre 2015

Il freddo e la paura degli attentati

Oggi sono al Frejus, chilometri e chilometri che mi impediranno di vedere la Fiorentina a Basilea, ma non di commentare comunque sempre con maggior credibilità di Orrico. Guidare mi consente di pensare a soluzioni geniali per l’umanità. Subito dopo Genova infatti, ecco l’illuminazione proprio alla fine di un viadotto, l’idea sarebbe quella di combattere l'Isis mandandoci il Barcellona. Poi siamo tutti d’accordo che la Roma con quella difesa non dovrebbe uscire nemmeno dal Raccordo Anulare? Nel frattempo il Bambi usa il vuoto sentimentale che lo circonda per spaziare a piacimento, e privo delle limitazioni tipiche che contraddistinguono il rapporto di coppia, svaria proponendosi come esperto di invasioni, in merito alla crisi russo-turca, e nel giro di 3 ore si ricicla CT, giusto un attimo prima del fischio d’inizio di Barcellona-Roma. Che è arrivato l’inverno poi me ne sono accorto perché stamattina faceva così freddo che ad Altopascio ancora avevo l'erezione mattutina. A dimostrazione che c’è vita anche fuori dal piumone. Purtroppo sono già al terzo mal di gola dall'inizio dell'autunno. Evidentemente ho le difese immunitarie allenate da Garcia. Il freddo e la paura degli attentati sono un mix tremendo anche per la sicurezza, una miscela che se combinata con la stravaganza di certi amanti degli animali non mi permette di capire i veri motivi che hanno spinto quel cane a presentarsi così per pisciare all’angolo di via Maffia. Vivo quindi tutta una serie di frustrazioni, non ultima quella di chi ha sacrificato due punti in prospettiva di una partita che probabilmente non potrà neanche vedere. Come chi mangia leggero perché la sera sa di dover rifarsi con uno spezzatino di tofu. In questi mesi di primato in classifica malgrado lui, mi sono informato dopo che avevate fatto trapelare giornalmente che il ragioniere di Civitanova potesse essere omosessuale. Ho letto molto sulla materia, ho analizzato i risultati frutto di sperimentazioni fatte su tifosi scaramantici, scettici, e intolleranti al glutine marchigiano, e alla fine posso affermare con dati alla mano che l’odio per Cognigni è cancerogeno, non la carne. Quindi amatelo e camperete cent’anni. Stasera Sousa manderà in campo la formazione migliore, unico dubbio (Beato lui) Borja Valero. Dico beato lui perché io invece ne ho tanti, di cui uno ricorrente, difficile da estirpare. E’ una gramigna interiore che ricresce, e ogni volta che si ripresenta la necessità di scrivere il nome John sono costretto a googolarlo, perché tanto non ricordo mai dove va la H. Jonh? Jhon? Hjon?


mercoledì 25 novembre 2015

Per chi vede solo ombre

Il Bambi non sta bene. L’ho trovato chino su un vecchio quaderno a quadretti. La giustificazione è stata che quella del piano di sopra urla cosi tanto con il figlio che pure lui si siede a ripassare le tabelline. Secondo me queste sono invece le conseguenze del fatto che gli italiani si sposano sempre di meno e sempre più tardi. Il Bambi ne è un classico esempio, e purtroppo molto presto sarà disponibile anche il vaccino. Poi a proposito di conti, il Bambi sostiene che per addormentarsi non esiste solo l’opzione delle pecore o dei gol subiti dalla Roma contro il Barcellona, ma che è possibile contare anche le gocce di sonnifero. Intanto domani c’è la partita chiave contro il Basilea, un match vissuto con rancore perché lo si reputa causa principale dei due punti persi con l’Empoli. Secondo un amico “Granata”, Sousa ha vissuto con timore eccessivo il doppio confronto ravvicinato, come succede quando anche i torinesi vengono colti dalla paura di baciare con la lingua in concomitanza del Bagnacaudaday. Per chi vede solo ombre consoliamoci pensando che il turnover funziona come il Papa che prega per la pace. E dopo che anche Gonzalo ha dichiarato di non voler firmare per il terzo posto, dovrebbero uscire allo scoperto pure quei tifosi mimetizzati dietro la scaramanzia, che ha un ombra che è una via di mezzo tra il bicchiere mezzo vuoto e il seno di poi. Scendendo così dal podio che vede da sempre al terzo posto il camaleonte, al secondo l’insetto stecco, e al primo, indisturbata, la vicina di casa dietro le tende mentre si fa i cazzi miei. Il tifoso, a proposito di recriminazioni, fa presto a dire “Bastava togliere questo e mettere quell’altro”, poi però ci sono conseguenze da un punto di vista dell’inconscio che si manifestano soprattutto nella fase Rem di quelli più sensibili come me. Stanotte ho sognato che un panettone a cui avevo tolto tutti i canditi mi depilava. Insomma, il non essere d’accordo con l’allenatore è un classico quasi come non esserlo con la propria moglie. Anche se è più facile sostenere che Rebic non avrebbe dovuto giocare piuttosto che contraddire la propria compagna. Ieri infatti sono tornato a casa e quando la Rita mi ha detto di avermi preparato l'orata al vapore, ho cercato di reagire sostenendo che a pranzo avevo mangiato pesc...si insomma pesche, ho mangiato solo pesche, centinaia. Meglio, centinaia di volte meglio dire che Rebic non avrebbe dovuto giocare. E poi per rispondere a quelli che a Firenze ti accusano di credere troppo ai Della Valle, rispondo che loro grandi e grossi come sono ancora credono nelle pause di riflessione. E oltre allo scudetto sogno un mondo in cui ci sia profondo rispetto tra tutte le religioni. Tranne ovviamente i testimoni di Geova.




martedì 24 novembre 2015

Servizio attivato

Oggi devo fare il mea culpa, come ha fatto Sousa sulla formazione schierata contro l’Empoli, e tessere le lodi del Marasma che con lo striscione “Mercato da pezzenti” aveva di fatto previsto quel pareggio interno. A loro ulteriore merito va il fatto di aver saputo prima di chiunque altro anche quante bestie avesse zio Tobia. Riabilitato il Marasma rimane solo Houston nella blacklist, ma ho un antivirus proprio per evitare che mi scarichi addosso le sue negatività. Solo problemi, sempre problemi. Oltre ai mea culpa c’è da registrare anche un certo nervosismo da parte delle seconde linee del borseggio sanfredianino che evidentemente soffrono questo allarmismo diffuso. Sono arrivati al punto che anche se uno lascia la borsa su una panchina (dove loro stavano prima del turnover), non la prendono e anzi chiamano gli artificieri. Rimettendoci per assurdo anche il costo della telefonata. Insomma tra terrorismo e turnover potremo riassumere l’ultima giornata di campionato Viola con un “Autolesionismo faida te”. Il lato positivo di una domenica dove abbiamo perso la testa della classifica sta tutto nella vittoria dell'Inter per 4-0. Adesso per mantenere la media può tranquillamente segnare 0 gol nelle prossime tre partite. Mentre secondo la stampa sportiva italiana certamente meno illuminata del Marasma, la Juve con 21 punti è ancora in corsa per lo scudetto, e il Milan con 20 può dire addio alla zona Champions. E se è vero che non avevo compreso fino in fondo lo striscione del Marasma, dopo settimane di discussioni ho capito che se Maometto non va alla montagna, Putin bombarda la Siria. Poi prendo atto con senso pratico che ci sono utenti scaramantici che tendono a fare gli scongiuri davanti al mio realismo. Del resto non mi meraviglio, sarebbero milioni anche gli italiani che mettono la cipolla nella carbonara. Non approvo nessuna superstizione o rivisitazione dei grandi classici della gastronomia, ma capisco il disagio e quindi metto a disposizione di tutte le donne così scaramantiche, le mie palle. E dico “SCUDETTO” per attivare subito ilo servizio. Anche perché affermare che lottiamo per il tricolore è solo dire una banalità visto che siamo i più forti. Se c’è invece un motivo per smettere di pronunciare tale parola, non può essere legato alla scaramanzia come invece qualche tifoso che mette la pancetta nella amatriciana sostiene, ma bisognerebbe pretenderlo così come anche "Il Papa prega per la pace" deve essere considerato un fatto scontato e non specificato nei tg. Chiudo con una comunicazione di servizio importante, se vi parcheggiano sul marciapiede davanti al portone d'ingresso, è meglio bucare le ruote o rigare lo sportello? Fatemi sapere. È per una Seat nera.



lunedì 23 novembre 2015

Lo slogan

I giocatori di serie A ricordano le vittime di Parigi prima delle partite, Montolivo anche durante. La Fiorentina gioca un primo tempo orribile, dove in pratica regala due punti a Napoli e Inter. Un po’ presuntuoso da parte di Sousa pensare di poter fare a meno contemporaneamente di Ilicic, Badelj, Kalinic, Bernardeschi e Roncaglia contro una squadra organizzata come l’Empoli. Ci sono parole che ormai generano inquietudine e sgomento: attentato, guerra, terrorismo, turnover. Un primo tempo terribile, per atteggiamento della squadra, scelte di Sousa, e anche per un arbitro che convalida il vantaggio dell'Emplo chiaramente irregolare anche a occhio nudo. I giocatori di Giampaolo meritano comunque di chiudere con il doppio vantaggio e ringraziano Sousa e la Fiorentina. Nella frase "Grazie Mister, grazie ragazzi non pensavamo di vincere, pensate che eravamo venuti solo per accompagnare un amico" io sarei l'amico. Poi sono bastati 15 minuti di Kalinic e Bernardeschi, probabilmente con Badelj e Ilicic sarebbe stata un’altra partita. Alla fine ci è mancata la forza per ribaltare il risultato, anche se con la traversa di Kalinic ci siamo andati molto vicini. Si può dire che la squadra vista nel secondo tempo ci ha regalato almeno la convinzione che potremo continuare a lottare fino alla fine. Superato il rammarico per i due punti buttati, non cambieremo quindi l’abitudine a sognare in grande, così come più in generale i terroristi non cambieranno le nostre di abitudini, visto che continueremo a vendergli le armi. Note negative Rebic (Non da Fiorentina almeno in quel ruolo) e Suarez (La delusione del mercato), mentre Babacar ha bisogno di un altro attaccante al suo fianco, grande potenziale ma ancora acerbo. Se nel primo tempo l’Empoli mette in grande difficoltà la Fiorentina come non era riuscito ancora a nessuno, è anche perché tutta la squadra non ha giocato con lo spirito giusto, senza la necessaria determinazione, insomma, anche l’atteggiamento è stato insufficiente a prescindere dalle scelte del tecnico. Ci rimane negli occhi la prova di Kalinic, ormai tra i migliori d’Europa, e quella di Bernardeschi miglior giovane emergente del nostro campionato. E’ anche vero che al secondo tempo della Fiorentina ha contribuito un calo fisico dell’Empoli e la diversa intensità che era mancata nel primo tempo. Due punti buttati ma anche la capacità di rimontare due gol (Prima volta nella stagione), la perdita del primo posto, ma non la sconfitta interna che avrebbe avuto ben altre ricadute psicologiche. Insomma, si deve più recriminare per la mancata vittoria, o bisogna consolarci per la sconfitta evitata, e che alla fine del primo tempo appariva invece ormai inevitabile? Ci dobbiamo arrabbiare per la traversa o dovremo comunque goderci bomber Kalinic? Se dovessi creare uno slogan per questo pareggio direi “Sesso, droga e mele cotte”.





domenica 22 novembre 2015

Vedo tre po(u)nti

In tutta questa fobia per l’Isis ieri è stato definito “Pacco sospetto” anche quello di un trans di via Starnina. Ma soprattutto, dopo tutto questo casino, non ho ancora capito se oggi Pucciarelli gioca o no? Veramente c’è un’altra cosa che non capisco, e poi parliamo della partita, perché sono così fissati a leggere quello che c’è scritto sul Corano? Molte delle cose più importanti non sono nemmeno mai state scritte. Come le tradizioni più radicate. Una tra tutte quelle che mi potevano venire in mente, il pompino, è il classico esempio di tradizione tramandata oralmente. No, poi questa storia del derby non si può più sentire, non può essere considerato un derby quello tra noi e l’Empoli, è una bischerata, non c’è storia e neanche rivalità. Al massimo è parafarmacia, oppure bordello di bambole gonfiabili. Ieri intanto mi sono distratto un attimo tra gli scaffali di Pegna, a scegliere una senape antica bavarese, e mi sono ritrovato in autunno inoltrato. A pensare cosa mangeremo quando saremo 10 miliardi. E soprattutto, se ci sarà posto per appoggiare il barattolo di senape bavarese. Ritorna il campionato, tornano le coppe e di conseguenza anche le tre partite a settimana. E dopo le fatiche per le nazionali, sarà ancora turnover? Perché per Sousa siamo tutti di sana e robusta sostituzione. Perde il Milan con la Juve, in una partita tra due squadre afone che si sono incontrate solo per fare dei gargarismi. La Roma pareggia con il Bologna in una partita dove anche l’ombra di Garcia ha preso le distanze dal tecnico giallorosso. Comunque quando ieri sono uscito da Pegna, c’era così tanto vento che non vedevo l'ora di arrivare a casa per stendere i panni. E ho capito molte cose in merito al pensiero che muove quelli del Marasma, una soffiata più intensa mi ha aperto gli occhi. E’ un gruppo che nasce lontano da Firenze, tifosi Viola che si sono incontrati e hanno deciso di diventare un gruppo, in uno studio televisivo tanti anni fa. Molti di loro infatti facevano parte del pubblico di Forum. Mentre la serie A oggi canta la Marsigliese. O l'Olympique-Marsigliese. Poi sarà che per il pranzo della domenica abbondo sempre un po’, ma se cucino meno di 140 grammi di pasta a testa per me è solo un finger food.



sabato 21 novembre 2015

World Toilet Day

Oggi niente striscioni, Cognigni, “Braccini”, e neanche clausole rescissorie. Tantomeno vini rossi. Sposto invece l’attenzione sull’importante carica di cui sono stato conferito. Non ci crederete ma sono stato nominato nientepopodimeno che Emissario di mia moglie. E’ venuta da me tutta tronfia, per dirmi che con il potere conferitole direttamente da Dio mi nominava giustappunto suo Emissario. Io non l’ho voluta contraddire, naturalmente, ma avrebbe semplicemente potuto dirmi cosa dovevo prendere alla Conad. Del resto anche io non sono perfetto, e non solo perché non parlo mai male dei Della Valle, intendo nel rapporto di coppia. Perché se è vero che lei usa stratagemmi più o meno raffinati per utilizzarmi a suo piacimento, anche per me il nostro amore a volte è quella cosa che io prendo 3 pizzette, 2 le mangio subito ed una la mangio mentre torno da lei e poi dico che il forno era chiuso. Adesso comunque godiamoci il weekend, non solo per vedere la Fiorentina contro l’Empoli: cene, aperitivi, feste, amici, party, discoteche. Quante cose a cui poter dire: "No, resto a casa". E una volta promesso che non avrei affrontato la psicosi marchigiana, questo è un periodo nel quale bisognerebbe cercare di superare soprattutto la psicosi del terrorismo, ho visto che hanno usato sistemi di sicurezza anche al concerto di Jovanotti dotando gli spettatori di tappi per le orecchie. E un oggetto sospetto è stato segnalato anche nella metropolitana di Roma. Aveva la forma di un biglietto. Per quanto mi riguarda, vado in panico solo quando devo andare in farmacia con la ricetta del dottore, temo di essere arrestato per via di quel foglio scritto in arabo. Non solo Montella, anche il nostro rapporto di coppia è regolato attraverso una clausola rescissoria, se la Rita decide di mettere le ciglia sui fanali della macchina, io in automatico posso mettere un ciuffo di peli che spunta dalla bauliera. In una giornata priva di considerazioni amare rivolte alla società, come non parlare allora dell’unicità delle persone d’Oltrarno, gente superiore nettamente a quella marchigiana. Li incroci per strada di prima mattina, e che sia in via S’Agostino o in Borgo Tegolaio, salutano, rispondi con un sorriso e invece ti fermano. Perché le persone di San Frediano vogliono sempre strafare. E visto che è stato celebrato il “World Toilet Day”, la Giornata Mondiale del Gabinetto, e che secondo l’ONU più di due miliardi e mezzo di persone nel mondo non hanno accesso a servizi igienici adeguati, con conseguenti pericoli sanitari, aumenta infatti il rischio di malattie, anche se in ritardo vorrei dire la mia. Quale migliore occasione per mandarvi a cacare.



venerdì 20 novembre 2015

Categorie-verità

La vita mi ha insegnato che non devo mai abbattermi, non l’ho fatto nemmeno quando è andato via Montella, e oggi siamo in testa alla classifica. Cerco di insegnarlo a Tommaso, e ieri ho fatto coraggio anche al Bambi quando il padre con 37,2 di febbre l’ha chiamato accanto al suo letto per raccomandargli di essere un brav'uomo ora che lui non ci sarà più. Poi ci sono cose che appaiono meno traumatiche, ma che invece sono tremende. Quando la Rita mi chiede per esempio se mi piace la sua nuova acconciatura, nella mia testa sento subito Sandro Piccinini gridare “Pericolo”. E a proposito di rischi, mi piacerebbe sapere se anche quelli che fanno i blitz antiterroristici hanno paura ad entrare in casa dalla moglie che ha appena lavato il pavimento. Anche se il kebab non ha religione, Ramy rischia grosso adesso. Non a caso il suo assistito Salah (ricercatissimo e sempre in fuga perché velocissimo) ha subito un attentato da quel Lulic rivelatosi poi un uomo-valanga. E a Firenze girano reparti speciali su due ruote pronti ad arrestarlo. Dico questo perché quando sento parlare di "Mondo arabo" mi immagino un pianeta cilindrico con un'asse di rotazione verticale tipo kebab appunto. Purtroppo quando c’è un allarme sicurezza può succedere anche che i tifosi indossino nasi finti e parrucche da pagliaccio per differenziarsi dal terrorista dell’Isis, il contestatore dei Della Valle è più accettato e fa ormai parte del paesaggio come i cipressi. Oppure può succedere come ieri sera che fra i fan di Madonna in attesa del concerto a Torino, è stato avvistato un eterosessuale. Poi a proposito delle contrapposizioni che nascono sul blog, o comunque quando più in generale si esprimono opinioni, non c’è chi dice sempre la verità o chi non la dice mai. Ci sono però persone che per categoria  di appartenenza (3 per l’esattezza) la verità la dicono sempre, ma che in certi contesti dove serve lo striscione ad effetto risultano voci sopraffatte. Mi riferisco ai bambini del marasma, agli ubriachi del Marasma, ai leggings del Marasma, categorie-verità. E’ anche vero che non si può essere amici con tutti, specie se rallentate quando il semaforo diventa giallo. In queste due settimane di pausa per le nazionali ho letto di tutto, di possibili acquisti per gennaio, di possibili formazioni per domenica dettate giustappunto dagli impegni dei nazionali, mi sono accorto che alcuni di voi scrivono i commenti mettendo addirittura la mano davanti alla bocca (Chi credete di essere? Cassano?). E già che c’ero ho letto anche tutto il Corano, alla fine lui scappa con una Seat nera. Forse intestata a Marino.



giovedì 19 novembre 2015

L'agguato


Nel minuto di silenzio per le vittime francesi si potevano sentire nitidamente le esplosioni su Raqqa. E non è un controsenso come non lo è la Fiorentina in testa alla classifica, come non lo è dare di “braccini” a chi userà l’indennizzo-clausola per fare della beneficenza. Il problema adesso è che durante il raid i terroristi hanno ucciso un cane poliziotto. Ora Raqqa sarà bombardata anche dagli animalisti. Ieri sul blog mi è stato dato di “Brillante” come certe acque (reflue), scatenando di fatto l’ira funesta della Rita che s'è incazzata perché con voi faccio il ganzo, e quando c’è da rompere le scatole a qualcuno scelgo sempre lei. Sentendomi in debito con chi mi ha così tanto sopravvalutato, e cercando in qualche modo di dargli ragione, pensavo di esporre una mia certa teoria elaborata macinando chilometri, un’idea per combattere l’Islam più radicale. Che se è vero che vuole sottometterci con l'espansione demografica, la mia risposta (brillante) non è tanto bombardare, quanto trombare di più. Non so voi ma io in attesa della partita contro l’Empoli ho già cominciato a pensare ai regali di Natale, con il Bambi vogliamo fare un regalo in comune per dividerci la spesa. Con 2000 dollari abbiamo visto che si può comprare un'identità siriana e regalarla a Salvini. Poi rimane sempre il solito problema di non oltrepassare quella sottile linea che sta tra gli addobbi natalizi e l’Orsa Maggiore. Insomma, vorrei abbassare le aspettative su di me, perché non solo sento forte la pressione, ma dopo la definizione di “Brillante” lanciata sul blog strumentalmente (Penso che sia stato qualcuno che gestisce blog uguali e contrari, a muovere i fili della supervalutazione), mi è già arrivata una richiesta in privato da una donna. E’ partita dichiarando di cercare un uomo semplice, e poi ingolosita da simili definizioni sopra le righe, ha aggiunto i requisiti richiesti: dolcezza, sincerità, senso dell'umorismo, villa in Sardegna, yacht, terza gamba, raggi fotonici. Preferivo rientrare nell’ambito dei cretini, dei Cognigni o dei blog da pezzenti, sarei stato meno esposto. Mentre alle donne kamikaze che mi scrivono per uscire con me, auguro di trovare, nel loro paradiso, una settantina di tifosi del Marasma, tempo cinque minuti e si fanno saltare un'altra volta. Il 4 dicembre intanto, per Santa Barbara mi hanno invitato alla festa che faranno nel cantiere di Mormanno, è la festa più sentita là dove si scavano gallerie, perché Santa Barbara è la protettrice dei minatori, purtroppo ormai in tutti i cantieri dove è Anas il committente, dopo che ho introdotto in maniera invasiva la sciarpa Viola del Gruppo Chiava, gira quel tipo di fumetto su di me. Un disegno mirato non tanto a screditarmi, ma piuttosto a dimostrazione che non sono affatto brillante. L'invito è chiaramente un agguato. E non è l’unica nota negativa, ieri torno dal congresso, prendo la tramvia per andare in ufficio, mesi di lavoro sull'autostima cominciati a Moena quando voi pensavate solo ad una vita di ridimensionamenti, mesi di autostima annullati in una sera d'autunno, da un semplice: "Signore, si vuole sedere?".

mercoledì 18 novembre 2015

Il test del palloncino

Ormai è chiaro cosa pensano in molti dei Della Valle, visto che ogni vicenda che interessa la Fiorentina viene vissuta tra scetticismo e sospetto. Ai diffidenti del tifo Viola suggerisco di stare in guardia, e se la loro donna chiede “A cosa stai pensando?”, è una trappola!!! Fingete di non aver udito e domandate “Come è possibile che tu sia così bella?". So che sempre secondo gli sfiduciati, quella della beneficenza è solo una storia di corruzione. Dobbiamo eliminare la corruzione, dovessimo pagare anche una clausola rescissoria per riuscirci. Oggi ho preparato un test proprio per capire se si è più Guelfi o Ghibellini, contro i Della Valle o a favore, pessimisti o ottimisti. Se si è di destra o di sinistra. Basta soffiare nel palloncino e vedere quanta aria fritta c'è dentro. E se lo streaming si blocca continuamente sappiamo già che la colpa è dell’economo. Eppure sarebbe così facile dire bene dei Della Valle, come trovare i bidoni per la raccolta delle batterie scariche che, quando uno ne ha accumulate qualcuna, le deglutisce con un sorso d'acqua. Non vorrei sembrare duro come gli striscioni del Marasma, ma come ritorsione, fossi nel Vaticano, aprirei il Giubileo anche agli islamici. Delle volte mi viene voglia di chiedere agli utenti del blog di fare silenzio, ma non per censurare gli apprezzamenti sempre così generosi verso i Della Valle, ma perché per scrivere degli editoriali salva mondo mi serve concentrazione, divano comodo e le ciabattone con le orecchie di cane. A me rattrista molto la dinamica del commento che segue la pubblicazione di un link favorevole alle proprie convinzioni, e subito dopo arriva il perfido di turno che pubblica un altro link che smentisce quello precedente, lasciando di sasso chi aveva commentato festeggiando. Purtroppo anche noi abbiamo il problema del terrorismo con gli uomini-link che fanno saltare in aria certe teorie. E’ crudele come succede a chi ha appena comprato la bicicletta per il tragitto casa-lavoro e subito gli offrono un'opportunità più vantaggiosa a 100 km da casa. O magari, il bello di seguire la Fiorentina, come per certe canzoni in inglese alla radio, è non capirci un cazzo. E poi è sempre possibile utilizzare controfigure, di merda. Avrete capito che in questi giorni ho cercato di sdrammatizzare gli attentati di Parigi e le clausole rescissorie, con l’uso dell’ironia, sperando di non aver turbato la suscettibilità di nessuno. Sono contro la violenza, e quindi anche contro tutti i tipi di reazione che la prevedano. Io non picchio mai Tommaso. E’ troppo veloce. Mi rimangono solo delle incomprensioni con qualcuno di voi, così morboso nel voler conoscere i segreti della clausola rescissoria, che non lo capisco proprio, non sarebbe più utile che sia il Vaticano a svelarci i suoi di segreti: "Che cazzo è la mirra?".

martedì 17 novembre 2015

I numeri dell'operazione Montella alla Samp

Come quelli del “Mercato da pezzenti”, anche la Fallaci aveva previsto tutto. Aveva scritto infatti di evitare i gruppi alternative rock americani in tournée a Parigi. Per questo sono sempre lì a raccomandarmi con Tommaso di non frequentare quelli del Marasma quando va in Fiesole. Ieri nel ricordare la povera Orfei non ho detto che è morta lasciandoci in eredità la Santanchè. La compagna di Sallusti, insomma, come la scrittura privata di Salah. Sull’accordo tra Samp e Fiorentina per liberare Montella regna invece un alone di mistero crescente, le interpretazioni si susseguono a ritmo incalzante. Secondo i soliti ben informati la Fiorentina non avrebbe incassato niente di quello che era trapelato in un primo momento, anzi manterrebbe il solito profilo equivoco di quelli che affittano: "Attico con vista mozzafiato" omettendo "Su un panorama di merda!". Perché oggi il tifoso fiorentino è sospettoso e pieno di fobie, guarda tutti, zaini, buste, giubbotti XL, barbe. Ha paura insomma di incrociare Cognigni sulla tramvia che si faccia esplodere. Oppure mette le cuffie, guarda uno schermo e non ci pensa a quel terrorista contabile. C’è chi sostiene che in merito al bombardamento su Raqqa, non sia Putin, ma bensì Diego della Valle ad essersi messo i Ray-Ban e il giubbotto di pelle per andare a dormire. E se avessi l’autorità giusta domenica esporrei uno striscione costruttivo in curva Fiesole, evitando la polemica sulla clausola rescissoria: “Addio Moira, insegna agli angeli a farsi la cofana”. Oppure, se il contenuto fosse considerato troppo duro, in alternativa: “Mi piacevate di più domenica scorsa quando eravate tutti esperti di moto”. E poi sono convinto che il primo posto in classifica non l’aveva previsto nemmeno Oriana Fallaci. Così come mi piace pensarvi esperti di clausole rescissorie e allo stesso tempo immaginarvi il mese prossimo mentre andate alla recita parrocchiale o a fare il presepe vivente. Se poi vi commuovete ogni volta che suona l’inno della Fiorentina allo stadio, oppure se vi siete commossi per la gente che intonava la Marsigliese dopo gli attentati di Parigi, aspettate quando l’Isis arriverà a Roma e gli canteranno “Benvenuti a ‘sti frocioni”. Infine il Bambi, che da quando è tornato single si è appassionato alla cucina dimostrando grande talento. Adesso che è solo a casa e deve cucinare per forza, si è messo addirittura a sperimentare dei piatti raffinati che prima non avrebbero riscosso il consenso della compagna. Ieri sera mi ha invitato e ha cucinato “Paste en blanc” e “Pet de poulet scondit”. Prima che partisse per Genova ho tentato lo scoop per svelare il mistero della clausola rescissoria, e così gli ho suonato. Non so se ho formulato male la domanda quando gli ho chiesto di farmi i numeri dell’operazione, perché mi ha risposto con una domanda alla quale non ho saputo rispondere. “Un contadino ha 100 mele, in ogni mercato ne vende 10, con quanti uomini l’ha tradito la moglie mentre lui girava tutti i mercati della zona?”. Ma sono sicuro che qualcuno sul blog conoscerà la risposta.



lunedì 16 novembre 2015

In segno di solidarietà

Un po’ per vecchie ruggini di tifo Viola e un po’ in segno di solidarietà, con il Bambi abbiamo pianificato di tirare una testata a Materazzi. Adesso spero vivamente che anche le ragazze di San Frediano siano così solidali coi francesi da inventare un nuovo tipo di bandiera: Liberté, Égalité, Décolleté. Non è un periodo bello questo, tra attentati, Fiorentina in testa alla classifica malgrado l’incompetenza della dirigenza, e adesso siamo costretti a dire pure addio a Moira Orfei. Ho visto le commesse di Kiko struccate a lutto. Mi aspetto che quelli del Marasma, attraverso nuovi e ficcanti striscioni, denuncino una cospirazione che colleghi la morte di Moira Orfei ai fatti di Parigi. Si dice che dopo il pagamento di oltre due milioni per liberare Montella, Moira sia potuta morire finalmente in pace. La foto è di Mario De Biasi, Gli italiani si voltano, lei è una giovanissima Moira Orfei. Per un momento ho pensato che stessimo tornando addirittura alla normalità, poi mi è andato l’occhio sulla classifica e ho capito che purtroppo non era così. Ritornare alla vita di tutti i giorni non è affatto facile, e neanche cominciare a pensare alla prossima partita contro l’Empoli. Sappiamo benissimo che tanto stanno arrivando, sappiamo che indignarsi non basterà. Allora riprendiamoci le nostre città al grido di “No ai mercatini di Natale”. Adesso escano gli statisti di politica internazionale ed entrino i fan di Moira Orfei. Escano i detrattori di Cognigni, entrino i detrattori di Kalinic che costa troppo poco per essere un buon giocatore. Tra le cose impossibili abbiamo visto che non possiamo considerare la Fiorentina in testa alla classifica, e neanche qualcuno disposto a pagare oltre due milioni per liberare un allenatore, purtroppo tra le cose impossibili ci rimane quella di rubare un'idea a Gasparri. Per una Moira che se ne va, un bentornato invece va a  Montella. Chiara conseguenza dell’aver trovato un pazzo disposto a sborsare molti soldi per averlo sulla panchina della propria squadra. Purtroppo tra le tragiche conseguenze degli attentati di Parigi c’è “Porta a Porta” in prima serata, e anche una domanda di Tommaso che è rimasta lì appesa come un salame: “Babbo, ma ora che siamo tutti francesi possiamo contare su una Scuola decente?”. Non gli basta la Fiorentina in testa alla classifica, questi giovani vogliono sempre di più. Proprio come quelli del Marasma.

domenica 15 novembre 2015

L'Isla con la M di Mauricio

Se non esistesse l'autoerotismo a quest'ora sarei premio Nobel. E forse avrei indicato al Tom Tom degli scettici anche la strada verso il terzo scudetto. Avrei anticipato che Neto sarebbe andato alla Juve, e che la clausola rescissoria di Montella non era affatto una stronzata. Ma qualcosa intorno ai 2,5 milioni.  E forse invece che “Mercato da pezzenti” ci sarebbe stato un striscione meno neorealista, con scritto "I nostri servizi sono all'erta, sanno cosa fare". E per una volta saremo stati tutti d’accordo a non preoccuparci di Cognigni e neanche degli attentati in Italia. La solita promessa da marchigiani bugiardi sarebbe stata “Alfano catturerà i terroristi nella stessa retata di Messina Denaro”. Ho imparato più con un maritozzo alla panna in mano che a scuola, infatti ieri mattina mentre facevo colazione al bar, c'erano due esperti di terrorismo e politica internazionale travestiti da barista e da ciclista sgargiante. Adesso vi capisco davvero quando temevate per le sorti della Fiorentina in mano a un ragioniere di Civitanova, primo nella storia a incassare la clausola rescissoria per un allenatore. Perché ieri notte volevo dormire sonni tranquilli ma poi mi sono ricordato che la mia incolumità è nelle mani di Alfano. Io poi sarò sempre il solito cretino sognatore, ma ogni volta che dei terroristi affermano "Uccidiamo nel nome di Allah", m'immagino Allah che pensa "Ma chi li conosce 'sti stronzi?" Purtroppo l'imbecillity degli uomini è più forte di qualsiasi intelligence, e la gara di rutti la sta vincendo nettamente Salvini. Non voglio far uscire amarezza dalle bocchette del blog, ma si stava meglio quando c’era Cecchi Gori, e quando per uscire da un incubo bastava svegliarsi. Già viviamo in un mondo di restrizioni, dal secondo scudetto ad oggi sono passati 47 anni, mia nonna 80 grammi di pasta li dava al canarino. Anche il caffè è ristretto, e l’amarezza delle mie parole dipende dal fatto che lo prendo senza zucchero. Poi non c’è solo la mancanza di chiarezza dei Della Valle, anche nell’Ulisse di Joyce un 20% mi fa dire “In che senso?”, mentre un 80% “Madonna, ma quante pagine mancano?”. Comunque non mi faccio intimorire dagli attacchi dei terroristi, o dalla rimonta della Juve, non cado nella spirale di violenza, rabbia, possesso palla fine a stesso, e razzismo. Anzi dichiaro di amare il genio tutto napoletano della mia vicina a km zero. Ho abbattuto le barriere dell'odio razziale da quando mi disse "I' teng 10 figli, si chiamano tutti Gennarino". E io da fiorentino privo della malizia partenopea necessaria, le chiesi “E come fa a distinguerli?”, “...e chiamo pè cognome!”. Se vogliamo contribuire all'odio nel mondo partiamo dalle cose vicine, tipo mandare affanculo Cognigni, e picchiare la moglie. Che radere al suolo l'islam è un po' complesso. Meglio sgambettare l’Isla con la M di Mauricio, quando rientrerà dal prestito al Marsiglia.


sabato 14 novembre 2015

No afraid

Non è una bella notizia l’infortunio di Kuba, e per questo motivo volevo salutare quei pochi che si sono fatti sentire anche nei miei momenti difficili. Ciao Andrea di Telecom e ciao Bruno di Enel Energia. Poi però mi sono fatto aprire l'audio con il weekend. Non me ne frega nemmeno di aggiornare l'antivirus, visto che oggi pubblico la foto della sciarpa Viola davanti a un viadotto in costruzione (promessa mantenuta). Protegge più dell'immaginetta di Padre Pio. Mentre a proposito di Belgio-Italia, io che me ne intendo posso dire che la nostra squadra è proprio un cantiere aperto (come da foto). Per questo la commenta Trapattoni. La cosa negativa di queste trasferte di lavoro è che non riesco più a seguire l'attualità, non so per esempio se qualcuno ha offeso Cognigni per la clausola rescissoria di Montella, se "Er viperetta" l’ha pagata davvero. Non so nemmeno in che squadra gioca Nino della canzone di De Gregori. Che io non l'ho mai sentito e che secondo me adesso ride dentro un bar. E poi sesso, droga e rock'n'roll ormai devo googolarlo per sapere come si scrive. E il sabato mattina vorrei chiedere a quelli che hanno già fatto dieci chilometri di corsa, di fare l'ultimo sforzo e di portarmi la colazione a letto. 6 sparatorie, 100 ostaggi, almeno 60 morti. Divinità: 0. Solo vittime e carnefici. Tutti umani. I taxi a Parigi spengono i tassametri e accompagnano a casa chi è ancora fuori. In questo mondo di merda, il senso di umanità (r)esiste. No afraid.
 


venerdì 13 novembre 2015

Ognuno ha le sue

Se Montella va alla Samp come sembra, sono contento. E anche un po’ curioso di vedere se riuscirà a fare bene come a Firenze. Me lo auguro. La partita contro i doriani, esattamente tra un girone, avrà un sapore tutto particolare. Se poi incassiamo davvero anche i 2,5 milioni (i vecchi 5 miliardi di lire!!) di clausola, spero proprio che al Marasma venga l’ispirazione per un nuovo striscione tipo “Clausola rescissoria da pezzenti”. E Firenze è naturalmente divisa sul ritorno di Vincenzo su una panchina del nostro campionato. Non più due fazioni datate come i Guelfi e i Ghibellini, ma due categorie più attuali. Quelle chinate sullo smartphone, e quelle con la batteria scarica. Ieri sera ho chiamato casa, e con la Rita abbiamo deciso di continuare a dare l'otto per mille alla chiesa, perché è giusto che i nostri soldi se li sputtanino tutti, e non solo i politici. E poi rubare in chiesa è sempre stato facile, a maggior ragione se sei un prete juventino. Adesso mi aspetto che dopo Bertone e l'abate di Montecassino, Frizzi si fotta i soldi di Telethon. Perché non a caso è stato sposato con Rita dalla Chiesa. Oggi rientro a casa, consegnati tutti gli impianti, in un cantiere (Lotto Laino-Campotenese) 24 mesi in anticipo sul cronoprogramma. Lo dico perché in Italia si parla sempre male di tutto, mentre gli ultimi 20 km di lavori sulla Salerno-Reggio Calabria sono un vanto. A maggio un tifoso Viola di Mormanno può venire a festeggiare lo scudetto a Firenze in meno di 6 ore. O se preferisce può venire anche solo per contestare Cognigni. Non importa se per questo non apparirò un disfattista come chi gridava al ridimensionamento. Sono abituato. Tanto l’'ultima volta che mi sono sentito davvero compreso è stato quando ho scritto una lista di nomi, e ci ho messo dentro anche il mio. Ognuno ha le sue. Il Bambi da quando è tornato single, mi ha detto che riesce a lasciarsi andare, e quindi si sente un po' Trinità, per esempio, ogni volta che dopo la doccia indossa il pigiama che porta da una settimana. Il Salucci invece, con l’arrivo dell’inverno, per affrontare il rischio del buio che rende difficile il riconoscimento dei figli fuori dalla scuola, la mattina li cosparge di aringhe e si affida all'olfatto. Ognuno ha le sue. Anche da un punto di vista estetico ci sono modi diversi di proporsi. C'è infatti chi si mette le parrucche e i nasi da pagliaccio, e nel fare gli auguri per gli ottanta anni di Delon, scegliendo una sua vecchia foto, mi viene da dire “Intanto voi continuate a farvi crescere la barba”.


giovedì 12 novembre 2015

Tra film e realtà

Mi accorgo che il blog mi assorbe, spesso parlo con voi mentre potrei farlo con la Rita e Tommaso che mi sembrano delle brave persone. Forse scappo qua come dentro a un film. Perché nei film “Salve sono il postino” (scopano), “Sono l'idraulico” (scopano). Mentre nella vita “Salve sono il postino” (multa), “Sono l'idraulico” (fattura). Anche se per noi la realtà è più bella di un film grazie alla Fiorentina. Realtà che vede chi esonera allenatori e chi come il nonno del Bambi ieri ha festeggiato le 500 panchine ai giardinetti. Film dove c’è molta più chiarezza che in Fiorentina, film dove la verità si dice sempre “Emiliano non tradisce, gringo”. (Click) “Emiliano dice tutto, gringo”.(Lo chiamavano Trinità). E a Mormanno la realtà è che sono incontenibile sulla fascia, una mina vagante, non ho avuto ancora il tempo di documentare le mie incursioni con la sciarpa tra il nemico. Poi la pizza a Castrovillari. E non fai in tempo a parlare dell’olio nuovo di Badia a Passignano che subito viene fuori la truffa agroalimentare, quella di numerose aziende di olio d'oliva che avrebbero fatto passare la propria mamma per extravergine. Grazie alla fettunta però ho capito che le persone buone come il pane sono degli stronzi in confronto a quelle buone come il pane e olio nuovo. La realtà potrebbe essere diversa anche da quello che uno pensava (Vedi lo striscione del Marasma), ma non per questo essere un film. Ultimamente avevo pensato che il Bambi andasse in bagno lasciando la porta aperta perché con me ha confidenza, sembra invece che lo faccia solo perché se la chiude non arriva il WiFi. Realtà o finzione sembra essere il tema di oggi. Insomma, preferite la verità dell’autofinanziamento, o che vi dicano che faranno il ponte sullo Stretto? E poi succedono cose come lo scudetto, o come ieri sera a Castrovillari. Forse. Marciapiede, cammini. Persona davanti, ti sposti da una parte. Si sposta, ti risposti. Si risposta, parte un tango. Applausi, commozione.



mercoledì 11 novembre 2015

Con la sciarpa Viola e il vento in poppa

Sto viaggiando verso Mormanno con la classifica sul cruscotto e la sciarpa Viola. Circostanza che documenterò per non passare da parolaio come invece i Della Valle, rei di mancata chiarezza per non avere raccontato il piano scudetto. Bugiardi. Anche se la sciarpa è solo un modo bambinesco di percorrere l’Italia verso sud, perché niente aggiunge alla passione già sconfinata e partita alla buon ora dal centro. Un po’ come le donne con i tatuaggi sulle poppe, non ce n’è bisogno tanto gliele guardiamo lo stesso. Non capisco invece chi si stupisce per il doping in Russia, che a differenza della sciarpa Viola regala invece quel “Qualcosa” indispensabile per ascoltare Pupo, Al Bano e Toto Cutugno. Ieri prima di partire ho avuto modo di scambiare due parole con il Bambi, uno dei grandi accusatori di Cognigni circa la campagna acquisti, la competenza, il caso Salah, Milinkovic Savic, e dopo aver sostanzialmente concordato un indulto a seguito del buon andamento della squadra, ha voluto precisare che è comunque notorio come il ragioniere di Civitanova sbagli anche quando apre i medicinali, facendolo sempre dalla parte del bugiardino. Dato che in queste ore si riparla di Montella, il merito più grande che riconosco a Sousa, intanto bravo a tessere lo stesso filo robusto con il quale si ricamava gioco nella precedente gestione tecnica, oltre a dimostrare di aver saputo far crescere quel progetto tattico, dove invece sembrava faticare Montella per sua stessa ammissione, è stato quello di dotare la squadra di una grandissima autostima. La stessa che ho riscontrato solo nelle ragazze fiorentine, perché succede che quando suoni ad una a Porta Romana si girano tutte fino allo Statuto. Lascio una Firenze eccitata, piena di aspettative. La vicina alle 5:30 sta già cucinando i peperoni, verso le 19 penso che friggerà il divano. Insomma, per riassumere in una metafora il significato dello striscione “Mercato da pezzenti” alla luce dei risultati, è come quando vedo una macchina sportiva, ma col seggiolino del bimbo dietro, e penso che non è andata esattamente come speravano. E visto che siamo in argomento, un plauso questa volta va proprio al “Marasma”, che abbandonato il sogno di fare analisi, per la messa del Papa all’Artemio Franchi hanno acceso più di cento fumogeni d’incenso. E poi “Chi non salta musulmano è..è”. A parte la felicità dell’ambiente Viola avvolto di serenità, speranze per il futuro e incenso, mi lascio alle spalle una situazione climatica promiscua. Il basilico rigoglioso sul terrazzo ha detto alle castagne conservate in un vecchio cesto di Natale, che devono farsi i cazzi loro. E per finire una breve storia triste raccontata da Mencucci in pizzeria. C’è Cognigni che fa attraversare un'anziana sulle strisce. Cammina lenta. Quello dietro suona. La signora manda affanculo Cognigni.

martedì 10 novembre 2015

Io sto con Vale

Se continuiamo a festeggiare così, mangiandoci questa Fiorentina anche con gli occhi, l'OMS alla fine farà spiccare un mandato di cattura internazionale. Troppa la carne sul fuoco delle nostre speranze. Mentre nel mondo la tristezza per l'esistenza di leggings con la stampa dei jeans è la prova che Dio ci ha abbandonati.  E Menomale che mi sono fatto crescere la barba, così riesco a simulare un po' di mascolinità mentre ballo Boogie Wonderland tra un gol di Ilicic e uno di Kalinic. E forse un po’ di ragione ce l’avevate anche voi. Ieri infatti ho visto Marino, Muccino, Bertone, Lorenzo e Marquez a cena insieme che parlavano male di Cognigni. Io non vi ho detto niente. Io che sono per i veri valori dello sport: lealtà, rispetto per l’avversario, fingersi dispiaciuto quando Salah esce in barella per una lesione di secondo grado alla capsula legamentosa della caviglia destra. Spero di non rovinarvi la sorpresa, semmai qualcuno vorrà andare a vederlo, ma nel prossimo film di 007, James Bond dovrà sventare un terribile piano ordito da Cognigni al fine di farci vincere il terzo scudetto. In tutto questo gioire ha stonato un po’ la tristezza emersa dalle parole del Bambi, che proprio ieri avrebbe festeggiato i 5 anni che lei non ha capito la regola del gol fuori casa che vale doppio. Intanto con la Rita abbiamo adottato un modulo tattico innovativo, che come per il calcio totale di Sousa, ci permette di vivere la nostra storia sempre con la stessa intensità. Abbiamo deciso di dormire sul divano nella prima fase del sonno, abbiamo capito che fa più figo dire di essere andati a letto a mezzanotte invece che alle dieci. Zenga si supera senza nemmeno mettere la freccia quando sostiene che l'arbitro dell'eterna lotta tra il bene ed il male è cornuto, e così fa pendant con le considerazioni di Sarri che si supera mentre fa jogging con la tuta del Napoli dopo aver ritenuto il campo di Genova inadeguato a fare del possesso palla. E menomale. Dello scudetto ho già detto, allora non chiedo niente a Babbo Natale ne per me e ne per la mia famiglia, ma se può vorrei che portasse un po'di passera a tutti i poeti. Mentre a quelli dallo striscione facile consiglio nuovi insulti più attuali ai Della Valle tipo: "Siete meno credibili del Ponte sullo Stretto". Insomma credi che il ridimensionamento, che il mercato da pezzenti, perché tutto accade per una ragione e perché lo vuole Cognigni, finché non ti si spezza la linguetta della scatoletta di tonno. Forse peggio dei Della Valle c’è solo la bistecca elettronica. E aspettando con ansia il giovedì quando esce la Settimana Enigmistica, io che sono un amante del genere, ho anagrammato i cognomi Lorenzo e Marquez, ed è uscita la parola Biaggi. E quindi a Marquez non mi resta che augurare cent'anni di solitudine..

lunedì 9 novembre 2015

La più bella del reame

Splendida. Anzi, la più bella del reame in un campionato dove anche gli scettici ormai non tirano più letame. E prima di celebrare il suo calcio totale, con striscioni di zucchero filato e orecchie da somaro, voglio rendere onore ai fratelli veronesi che per solidarietà verso Valentino si sono svegliati per ultimi. Quarta in Europa per possesso palla, solo dietro alle grandissime, meglio con Bernardeschi sulla destra e con il centrocampo più forte del campionato. Forse oggi sembrerò meno visionario, anche se in una realtà dove non c’è nessuna mela avvelenata da offrire a Cognigni, e forse anche nel Marasma del tifo si comincerà a crederci un po’ di più, dimostrando d’intendersene meno della fidanzata di Montolivo, che pur essendo una donna, con lui ha deciso subito cosa mettersi. L'anima in pace. Diciamo che Firenze è divisa come sempre, per molti infatti non è vero che si diventa grandi un po' per volta, ma si diventa grandi all'improvviso una sera a Genova. Per  me che invece già lo sapevo, si diventa grandi solo quando ti accorgi che l'uvetta non è poi così male. Ed è stata una vittoria bellissima in un campo difficilissimo, una vittoria più dolce dell’uvetta, e in una realtà dove finisce che tutti vissero felici e contenti. Non a caso è stato scritto un finale dove l’uscita dal campo è stata accompagnata dagli applausi del pubblico di casa. Persone che amano il bello, che non sono marchigiane, e che non si attaccano a un secondo cartellino giallo mancato, come invece ha fatto uno Zenga annichilito da Sousa. Dimenticandosi oltretutto di un rigoruccio solare su Kalinic  Gigantesche le prove di Bernardeschi, Badelj, Borja Valero, Vecino e Ilicic. Annullata la Samp e i suoi uomini più pericolosi. Vorrei sottolineare poi  la parata strepitosa di Tatarusanu su Eder, determinante per spegnere sul nascere quella che poteva diventare una scintilla a incendiare il finale. E Badelj mi ricorda sempre di più Falcao, mentre tra le due la Fiorentina non è sembrata affatto la squadra che ha giocato giovedì in Polonia. I Viola hanno corso dal primo all’ultimo minuto non concedendo niente all’avversario (A parte il regalo di Roncaglia). Il divario tra le squadre è sembrato veramente enorme considerato che la Samp in casa ha concesso pochissimo a tutti. Così come l’Inter che ha subito solo contro di noi. Chissà perché! E vorrei continuare ad avere ancora opinioni diverse da quelle vostre più realistiche sulla forza di questa squadra, tanto ci sono abituato. Ma ho paura che non sarà più così. Io che porto la fede nuziale proprio per evitare malintesi. La gente intorno deve sapere che ho già qualcuno che mi dà opinioni diverse dalle mie. Adesso mi godo questi 15 giorni ancora da capolista, in settimana passo da Mormanno, e poi sfrutterò  la pausa per disseppellire Michael Bublé visto che tra 50 giorni è Natale. Se proprio bisogna trovare il lato negativo della serata, rimane purtroppo il fatto che lo strapotere Viola ha tolto al presidente Ferrero la voglia di fare il buffone. Un peccato, di solito è divertente anche senza bisogno di nasi finti e parrucche da pagliaccio. Saluti dalla capolista quindi, e ai soliti Montolivo, Milinkovic-Savic, Salah con la caviglia gonfia, e Joaquin. Che dire sulle prospettive della squadra, oggi dopo la 12° partita e con 27 punti, visto che mi era chiaro già all’indomani della goleada di Milano. Devo dire sempre la stessa cosa, forse perché ho preso del Viagra non originale e adesso sono duro di comprendonio. Non vorrei ripetermi ma... Non vorrei ripetermi ma... Non vorrei ripetermi ma... Non vorrei ripetermi ma... Non vorrei ripetermi ma…Non vorrei ripetermi ma... Non vorrei ripetermi ma... Non vorrei ripetermi ma... Non vorrei ripetermi ma...



domenica 8 novembre 2015

La breve storia del dopo

Se la Fiorentina fa tremare i potentati del calcio, c’è un libro che invece sta facendo tremare il Vaticano. È il Vangelo. E se qualcuno non ha ancora maturato la convinzione che la Fiorentina ce la può fare, spero almeno che non sia troppo adulto per infilare un prodotto nel carrello di una sconosciuta distratta al supermercato. Ma oggi voglio andare oltre e affrontare l’ipotetico e pericolosissimo “Dopo”, o meglio, mettervi in guardia su quello che può succedere dopo aver vinto lo scudetto. Quei giorni successivi al trionfo, mentre le grandi che prima avevano solo paura, si stanno leccando le ferite. Il mio timore è lo stesso di quando compri l'Harley per fare il figo con le tipe Trovi quella giusta (e qua bisogna ringraziare Cognjgni, altroché). Trombi come un riccio, fai 3 figli. Vendi l'Harley, e poi compri il Berlingo. E non vorrei nemmeno che durante il “Dopo” i tifosi Viola facessero figli solo perché hanno finito la pelle da tatuare. Si, e poi quello che temo di più è la festa scudetto, ubriacarsi con amici di notte. E quei tifosi che ce l’avevano tanto con Cognigni, tornano a casa e fanno l'amore con la moglie. La mattina si accorgono di aver dormito nella cuccia. Il cane sorride. E con lo scudetto l’indulto per annullare gli atti di vandalismo contro la fiducia verso la società. E poi invece di ricordare con un sorriso a quando si viveva nel terrore di un ridimensionamento, potremo chiederci se nella trattativa Stato-Mafia c’è stata una minusvalenza. Io che parlo di scudetto, Renzi del ponte sullo Stretto. Chi di noi due alla fine passerà come un parolaio? Lo scudetto o lo stretto come il campo da calcetto che ogni candidato rappresentante d'istituto annunciava in campagna elettorale. Quindi, forza!! Battiamo la Samp non solo per lo scudetto, ma in modo che sia il ponte sullo Stretto a risultare un buco nell'acqua, e già a Messina ne stanno pagando le conseguenze. Ma proprio mentre lo scrivo mi nasce un sospetto che potrebbe minare il finale della mia breve storia del dopo, e non vorrei deludere quel mio lettore intento a scoprirlo (Quel preciso momento l’ho fermato nella foto), visto che la Presidenza del Consiglio ha dichiarato che siamo finalmente tornati alla situazione pre-crisi. Poi il ponte sullo Stretto. Nel mio finale dovrei forse far riferimento a Berlusconi?

sabato 7 novembre 2015

L'attico come prevenzione contro il Diluvio universale


Lo so qual è la paura di molti, quella di “Chi troppo vuole nulla stringe”, campionato e coppa non si possono reggere. Ma c’è anche una cosa peggiore di andare a pesca e non prendere niente: andarci ed incontrare i Marò. Non vorrei restrizioni quindi, specie dopo che il Papa ha dichiarato che un credente non può parlare di povertà e vivere come un faraone. Perché è stato proprio da quel momento lì che nessuno parlò mai più di povertà. Vogliamo farlo noi? Chissà se Bertone reciterà un attico di dolore? Lui è un ministro di Dio con il portafoglio, l’equivalente cioè di Cognigni da noi, anche se a me ricorda più quello che ha disegnato la Fiat Dino Coupé con motore Ferrari. Il Bambi ancora ferito dalla recente conclusione della sua storia d’amore, invece di scappare nella solita Legione Straniera, parlando dell’attico fuggente del cardinale, mi ha confessato che vista la sua esperienza con armi, sigarette, petrolio e pornografia, avrebbe mandato il curriculum in Vaticano. Gli ho detto di andare pure dove voleva, ma di sapere che siamo forti e che non ci possiamo nascondere dietro un dito, a meno che non si abbiano le mani di Gianni Morandi. Quello che voglio evitarvi è di guardare il film della vostra vita e andarvene via alla fine del primo tempo. La cosa buona di questo periodo ricco d’impegni è il fatto che almeno si è allentata un po’ la tensione sul povero Cognigni, mentre possiamo sempre continuare a puntare il dito contro il comodino. Tutte le mattine. E poi i lati negativi nell’affrontare due competizioni non potrebbero essere come mangio la carne rossa con il salame, che magari due cose cancerogene si annullano? E poi il trucco sta tutto nella logistica, se uno è convinto di avere la rosa corta, e che affrontare più competizioni porta solo ad un aumento del rischio di compromettere entrambi gli obiettivi, per fare meno fatica il consiglio è quello di mettere sempre la padella accanto alla brace. E poi Bertone è furbo perché se Dio manderà un nuovo Diluvio universale, lui con l’attico se ne frega del dissesto idrogeologico. Alla fine il processo che dobbiamo portare a termine è quello di prendere coscienza della nostra reale forza, che ci permetterà così di vivere sempre nella maniera giusta il momento della squadra. Senza privarci di nessuna emozione. L'immagine di copertina dimostra quanto sia piacevole tenere il piede in due scarpe. Lo stesso processo che ho compiuto io con voi, che prima vi consideravo dei perfetti sconosciuti, ma ora che invece interagiamo, posso affermare che non siete perfetti manco per il ca...volo!.





venerdì 6 novembre 2015

Missione compiuta

Solita personalità e padronanza, con alcuni giocatori in chiara crescita, uno su tutti Mati Fernandez. Mentre Rossi che è il più indietro, mette un’altra ora nel motore. Il tempo di rivedere Alonso e di rimettere a posto la classifica aggirando il catenaccio dei polacchi. Missione compiuta. Carattere e grinta in una partita grigia, giocata spesso in orizzontale. Di Ilicic che dire, che come sempre sembra il meno coinvolto, ma solo per via di quel suo incedere dondolante. Poi invece è come quello che al primo appuntamento incide le iniziali su un albero. Il modo più romantico per far sapere che ha un coltello. Lo stesso con il quale ha assestato due fendenti alla povera squadra polacca. Sousa stupisce ancora con l’ennesima formazione inaspettata, coinvolge tutti, e la squadra risponde con la qualità dei singoli, e con lo spirito di gruppo. Insomma, l’uomo copertina è Ilicic, che ha passato varie fasi a Firenze, venduto al Bologna dopo essere stato fischiato e detestato. Alla fine lo sloveno è un po’ come quei calzini che dopo essere stati annusati e, passata la prova, vengono rimessi. Insomma non ha ancora dato tutto per la Fiorentina. E come dicevamo, l’EL è una manifestazione che la Fiorentina non solo può vincere, ma che intanto è palestra di autostima, ed è palcoscenico ideale per i giocatori che hanno meno spazio, e poi serve a consolidare la caratura europea della squadra. E soprattutto non scegliere una competizione a favore di un'altra è fondamentale ingrediente per far crescere la mentalità vincente. La cosa da combattere è invece un’altra, e mi ci ha fatto pensare il Bambi che ieri poco prima della partita aveva avuto un problema con lo scarico del lavandino di cucina. Sarà stato che è riuscito a risolverlo solo poco prima della partita, sarà che uno se la prende sempre con le persone che ti stanno più vicine, e dato che è tornato single, appena mi ha visto ha inveito contro di me: “Mancano camerieri, falegnami, idraulici e macellai,  chiudete sti cazzo di blog”. Firenze nell’ultima settimana si è divisa tra quelli che non vogliono buttare via niente e quelli che invece avrebbero scelto di sacrificare un obiettivo per favorirne un altro. A parte il rischio, alla fine, di rimanere con un pugno di mosche, insieme al rammarico di averlo in qualche misura deliberato. Non solo lo trovo innaturale, ma addirittura mortificante. Insomma, puoi essere un bambino felice, oppure entrare in campo per fare la mascotte con la divisa da arbitro anziché da calciatore della Fiorentina. Due competizion is megl che one, le percentuali di vincere qualcosa, per me aumentano invece di diminuire, ed è troppo tempo che non portiamo a casa qualcosa. Si, sono passati tanti anni, e invece di chiedermi cosa scegliere tra Europa e campionato, mi chiedo quale strana forza della natura attraeva i Super Santos alle marmitte.