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domenica 1 novembre 2015

A pranzo con il primato. Quando crederci costa meno di andare a Rimini con la Giulia

Via gli anticipi che hanno scongiurato l’unico risultato che ci avrebbe impedito di tornare in testa alla classifica, pure l’Expo ce lo siamo levati dalle palle. Ora tocca al Frosinone. Intanto mi ha scritto in privato uno di quei tifosi che si erano messi i nasi finti e le parrucche da pagliaccio. Stanchi della mia ironia mencia. Mi hanno spiegato che quella è stata un tipo di protesta che ricalcava la prova costume perfetta, grazie alla quale non si è riconoscibili. Si può essere cioè Batman o critici dei Della Valle pur avendo un fisico di merda, grazie appunto alla maschera con gli addominali disegnati o agli altri accorgimenti circensi. E se c’è forte paura a nominare la parola scudetto, basta fare come con la carne rossa. Non mangiatela per due giorni, poi passa la paura. Sono purtroppo più preoccupato per la Costituzione della Repubblica Italiana, l’ho letta e lei alla fine muore. Poi viste le altre favorite non sono preoccupato neanche di perdere "Quella" speranza, e tanto meno non sono preoccupato per la formazione, l’eventuale turnover, la possibilità di sottovalutare il Frosinone. Mi fido di Paulo Sousa. Mentre a proposito di preoccupazione, lo sono di più perché non so che fine ha fatto l’emergenza immigrazione. Tranquilli, vi prometto che da stasera sarete tutti più entusiasti e più coinvolti in "Quella" lotta. Abbandonerete finalmente quell’aria da Knam quando parla dello Zymil. Convinto e coinvolto come quando io parlo di palestra con il Bambi. Ognuno ha le sue, intendiamoci, anche io che mi mostro sempre così sicuro sul valore della squadra, e quindi sull’obiettivo massimo per il quale è obbligata a giocare, ho le mie indecisioni. La più grave: sulle forme da attribuire alle nuvole. E poi anche nell’essere “Negativi” c’è del buono, basta chiudersi  in una camera oscura e farsi sviluppare. E quando Cognigni sembra rovinarvi la giornata, pensate a quelle notti sul muretto quando i baci, una birra e una sigaretta, era così fantastico che a pensarci non sembra neanche che sia stato vero. Mentre io dopo il trionfo fonderò una religione per adoratori del caffè. I Raffaello del futuro dipiengeranno una Sacra Famiglia composta da me, la moka e la tazzina. Dietro, sullo sfondo, il poster della Fiorentina campione d’Italia duemilaquindici (2015) duemilasedici (2016). E poi ci sono quelli che si svegliano ogni mattina di fianco a una donna coi bigodini. Per loro è Halloween tutti i giorni, altro che la mancanza di chiarezza o di un difensore centrale. Per festeggiare la mancata vittoria della Roma, che come detto in apertura, unico risultato che vincendo ci permette di tornare lassù dove ci compete, ieri ho pensato a una serata trasgressiva, e così mi sono messo i pantaloni del pigiama dentro i calzini.



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