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martedì 22 settembre 2020

Due fustini in cambio di uno (Cutrone-Vlahovic x Ibra)


Vorrei tanto rinnovare le foto dei tesserini identificativi con i quali accedo nei cantieri, a torso nudo e con gli occhiali da sole. Sarebbe forse meglio vestire Hugo Boss fornitore delle divise delle SS? Se solo il silenzio elettorale durasse 20 anni. Votazioni delle quali apprezzo lo spoglio. L’autunno inizia oggi con l’equinozio, che, in astronomia, è il giorno in cui a casa mia si trova il primo piatto di papardelle coi porcini. Il Bambi mi ha fatto un’improvvisata, neanche fosse un jazzista, solo per scambiarci un sogno di pace in previsione della trasferta di San Siro. Poi penso alla clemenza che c’è nella banalità e mi rassicuro. Se non uscirà un risultato a sorpresa in quel di San Siro non mi resterà che puntare tutto a diventare un sommelier dell’acqua. Il Bambi si chiede dove ha sbagliato anche quando le cose vanno tutte bene, malgrado la vittoria contro il Toro intendo, e anche i porcini. Io invece guardo un po’ più in là e mi chiedo se al momento del trapasso quella luce abbagliante e misteriosa in cui entrerò sarà a carico mio. Intanto ho acceso il condizionale e riflettuto su tutti quei piccoli incidenti privi di spettatori. Il fatto che l’arrivo di Biraghi non vi susciti entusiasmo è anche questo un sintomo del Covid. Confesso che sono andato a votare solo perché ritengo che sempre a proposito di Covid non ci sia posto più sicuro dei seggi elettorali. Alla fine ho inclinato la testa e mi è sembrato di vedere la collina dei desideri.

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