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mercoledì 11 luglio 2018

Il mio gioiello vintage preferito


Forse Capabio mi ha proprio cambiato, non è sufficiente indossare sandali alla moda ed avere le unghie dei piedi smaltate se i talloni sono di cartongesso. Mentre la penna è rimasta il mio gioiello vintage preferito, con il suo declino quelli come me si ritrovano a prendere atto delle doti impressionanti che hanno i figli nell’uso dello smartphone, quando io e quelli della mia generazione facevamo la firma di nostra madre meglio di nostra madre. A me che non cade mai il telefono e giro orgogliosamente senza cover, mentre il modello Neymar di Tommaso ha pure l’airbag. Comunque le nuove generazioni sono molto più easy della nostra, quanti formalismi per noi mentre Tommaso quelle con la piscina le chiama addirittura per nome. Oggi le ragazze affrontano con molta più spavalderia quelle giornate di mal di testa e fitte alla pancia, pagando senza fare le storie che facevano le nostre, il prezzo per avere qualche giorno di poppe molto gonfie. Noi corteggiavamo per trombare, oggi non corteggia più nessuno, gli unici che lo fanno sono quelli che ti scrivono per farti fare la revisione alla macchina. E se qualcuno mi chiede di dimostrargli quanto sono uomo gli apro il barattolo dei sottaceti. Per non parlare dei tifosi segnati dal tempo che ormai vedono solo il bicchiere mezzo vuoto, quelli col buio dentro, assorti nei propri pensieri, intenti a fare le ombre cinesi, con quella maledetta giraffa che non gli viene mai. Intanto se ci fosse una finale del Mondiale senza l'Italia si servirebbe del Bordeaux invece della birra trappista.

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