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domenica 8 luglio 2018

Non ci resta che l'Ikea


Sarà per quella mia debolezza risaputa, sarà che mi è sempre piaciuta l’idea di essere beato tra le donne, il sabato mattina spesso vado da Tezenis, unico uomo a vagare tra i reggiseni. Chissà se si capisce che non so più cosa dire. Ma se ci fosse un Mondiale senza l’Italia direi che i rigori sono proprio una roulette russa, e che se i risultati degli ottavi non fossero di vostro gradimento, spero che almeno ieri non abbiate lavato i vetri. Mentre se ci fosse un Mondiale senza l’Italia a quest’ora mangerei del rafano per sentire qualcosa. Anche perché dopo la Svezia, ora anche la Russia, altro durissimo colpo per la passera sugli spalti. Semifinali da vecchio continente; Francia - Belgio e Inghilterra - Croazia, dopo che le fave sono tornate nelle favelas del calcio che conta, e mentre dal juke-box parte la voce dei Cugini di Campagna “Ah Neynar mio / torna a casa tua”. Se non fosse che è sempre a terra lo esorterei a non buttarsi giù.

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