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martedì 21 maggio 2019

Siamo rimasti in tre


Oggi che gli angeli ci hanno voltato le spalle, viste le sconfitte copiose e piovose, possiamo sostenere che è perché Montella ha spezzato il cuore alla primavera? E visto il tempo è risultata una vera cazzata come fissare le ferie tre mesi prima, ritenere balneari certe partite, solo per risparmiare sull’aereo. Adesso che la storia si ripete anche con Montella posso dire che a me fanno male tutte le occasioni sprecate. Soprattutto quelle nell’area piccola. Al Bambi la settimana di passione ha riacceso la voglia di tornare a quando l’unico problema era non ammalarsi il giorno prima della gita scolastica. Non ci resta che stare uniti nostro malgrado, Guelfi e Ghibellini come origano e pomodoro, non serve alla causa dare la colpa a destra e a manca, cosa aggiunge adesso il fatto che il bicchierino di liquore bevuto a fine pasto sia da ricondurre a Pioli che ci ha ammazzato anche il caffè. Semmai è più una questione di educazione e non di capacità o meno di tirarsi fuori dalla merda, intendo l’acquisizione del fatidico punto salvezza, arrivare tardi alla salvezza è da cafoni. Del resto Pioli era troppo allineato, e con Montella i Della Valle hanno deciso di cambiare stile, a quelli perfettamente inseriti oggi preferiscono quelli che fuoriescono dai bordi. Domenica non ci possiamo aspettare una partita giocata bene, ci serve solo il risultato, dovremo guardare il tempo e adeguarci. Così saremo felici anche di mangiare il cotechino e melone. Per non dimostrarci sempre così surrealisti nelle analisi, anche solo per cambiare stile come hanno fatto i DV, mi piacerebbe che fossimo un po’ dadaisti. Il dadaismo era anti-arte come oggi è anti-calcio quello della Fiorentina. Il suo gioco è incerto, tratteggiato. Ogni passaggio è un trattino e un vuoto, un trattino e un vuoto, un trattino e un vuoto  E anche noi tifosi incapaci di saltare il vuoto tra i due trattini ci siamo ritrovati ad essere anti-tifosi. A questo punto non so più se il nostro è mal di vivere o mal di trasferta. E se pioverà anche domenica gli sguardi malinconici per Prandelli si confonderanno con gli altri sguardi cupi per la messa in scena del peggio di Montella. Alieni dagli occhi sbagliati. Una vita senza ombrello, ma con almeno il paracadute retrocessione.

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