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martedì 27 agosto 2019

Non ci sono più le cose facili


Arriva un momento nella vita di Montella che inizia a dire che arriva un momento nella vita di vincere una partita. Dopo che i mesi passano, e specie se è uno che fa l’allenatore professionista. In attesa del ritorno di Vittoria, la figliol prodiga di Vincè, e a forza di arbitraggi come quello di Massa, prenderà sempre più campo l’iniziativa intrapresa dalla figliol prosperosa della Beatrice dalle poppe grosse, che insieme ad altre figliol prosperose di ritorno in Oltrarno, cerca di combattere il nostro amato campionato con le loro poppe e i loro culi. Vogliono sfruttare certe malefatte arbitrali per imporre le loro rotondità a un terrapiattismo dilagante, ci vogliono dire che noi siamo troppo intuitivi per un mondo del calcio così a punta. Meglio, molto meglio le loro  accomodanti e indolori curve. Questo inizio di Nuova Era, questi misfatti arbitrali, sono quanto di più ideale, speranze e rimpianti, da ambientare nel posto che più al mondo ne è pieno; il treno. Purtroppo con quel rigore inventato Massa ci ha catapultato in mezzo ad una storia irreale tra un discorso chiuso e una ferita aperta. Non ci sono più le cose facili, che se sorridi sorrido, se non ce la faccio ti fermi, se parli ti ascolto, se c’è una simulazione fischi la simulazione e ammonisci. C’è chi sostiene che il declino del campionato, e non solo quello, sia cominciato con la moda dell’avocado. E prima del centrocampista è stato ritrovato in un vecchio archivio anche il CID firmato da Caravaggio, l'incidente causato dal tentativo di fuga dopo un omicidio. Forse il Merisi non è morto alla Feniglia, forse lo scorso anno non eravamo da Champions.

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