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domenica 1 aprile 2018

Non ci resta che stare all'opposizione del tifo



La quarta come le poppe della Beatrice, il triangolo Chiesa-Saponara come quello con la Beatrice e l’altro (questo, indesiderato). Malgrado mi considerassero un ceppicone però me ne accorsi, lo rincorsi e lo raggiunsi. Si chiamava Giampaolo. Menomale che Simeone si è sbloccato (per risorgere ha guardato il Gesù di Zeffirelli) e che Ricky è tornato, inaccettabile invece far giocare Laurini, Eysseric, Veretout e Dabo dopo l’irruzione francese a Bardonecchia. Questo un allenatore serio non lo avrebbe mai fatto. Quando poi ho letto che se la Fiorentina aveva giocato bene c’era solo da ringraziare il caso per via degli infortuni ho subito preso un taxi e gli ho detto di seguire quel ragionamento. Quindi non ci resta che stare all’opposizione del tifo, come il PD, nella speranza che invece del reddito di cittadinanza, si faccia un disegno di legge perché la mutua ci passi le poppe finte. Conoscere le vicende passate di questo nostro Paese deve sollevarci da quel senso di paura del futuro e di catastrofismo quando vengono annunciate le formazioni ufficiali. Chi ha provato la mancanza del superfluo degli anni cinquanta e sessanta non soffre per Biraghi e Laurini. Chi ha vissuto gli anni settanta e ottanta non soffre di attacchi di panico ad ogni rovesciamento di fronte della squadra avversaria. Abbiamo vissuto con il più crudele dei terrorismi per temere un altro attentato come quello al talento di Hagi. Buona Pasqua quindi, di speranza, per chi in queste settimane ha maturato delusione per delusione per 3,14. E che possano risorgere anche Oddo, Giampaolo e De Zerbi.

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