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giovedì 24 ottobre 2019

Da van Gogh a van Basten


Ci sono storie che lasciano cicatrici, la compagna del Bambi avrebbe voluto che avessero storie interessanti come le mie. Molte se l’è fatte infilando teglie in forno, le mie, invece, raccontano di sconfitte della Fiorentina. Ieri avevo un po’ di tempo così ho invecchiato Tommaso con FaceApp, non so se è colpa dell’influenza ma mi è apparso l’idraulico. Riflessioni che mi hanno portato a dire che il problema non è l’età di Ribery, mai il fatto che nessuno ha più un pallone nel portabagagli. Rimane forte in me la nostalgia di quello che è stato il vero mestiere di genitore prima che Tommaso crescesse; l’autista. Parlando con il Bambi del grado di soddisfazione per questo inizio di campionato mi ha risposto che non prende più il treno perché i finestrini hanno la capacità di farti capire se sei una persona felice o no. Sarà stato il Nurofen ma quello che mi sento di consigliarvi è di andare al PC di un collega, figlio, moglie, Bambi, e fare “incolla”.  Bambi che ha passato una vita a confondere l’interruttore della luce condominiale col campanello di quel gobbo del vicino. Insomma, i miei sono una sorta di viaggi mentali anche senza il Nurofen, con scali, ritardi e soprattutto annullamenti. Poi Vlahovic dovrebbe imparare dai girasoli a girarsi solo per ciò che conta veramente. Guardare sempre la palla ti permette di saltare e farla passare.

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