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sabato 9 novembre 2013

I giardini di San Frediano

Della bella serata in Romania salvo prima di tutto la conclusione, perché se è vero che nel calcio il risultato è quello che conta, nella vita no, visto che considero una conclusione solo il luogo dove la gente si stanca di pensare. Forse la panchina in un giardino di San Frediano. Poi c’è la conclusione a rete che genera sempre emozioni, c’è la naturale conclusione di un contratto come quello di Montolivo che ci libera dal male. Amen. Poi c’è Ljajic che a Roma fa la panchina. Poi mi è venuto in mente che nessun problema è così grande da non poter essere messo da qualche parte, e capisco perché Corvino abbia deciso di mettere Montolivo nella rosa del Milan, e quello di cui ho paura oggi non è la morte, ma il ritorno di Montolivo. Intanto la Curva Fiesole per paura di cadere nella morsa della discriminazione razziale è costretta a sostenere che Cuadrado sia la versione fondente di un grande giocatore come Semioli. Saggi, Firenze ne è piena più dell’Arno il 4 novembre del 66, ieri in San Frediano mentre mangiavo il lampredotto ho avuto l’ennesima dimostrazione di quanto la saggezza popolare vada d’accordo con le interiora, e nel parlare di Fiorentina ma anche della crisi economica vista con l’ottimismo tipico che solo il Chianti può regalare, un artigiano mi ha fatto presente che vivere sulla Terra può essere costoso, ma include un viaggio gratuito all'anno intorno al Sole. La salsa verde si sa aiuta nei rapporti interpersonali, abbatte barriere e freni a tamburo inibitori, e allora gli ho chiesto quanto mancava alla pensione, mi ha risposto che la cosa migliore del diventare vecchi è che ci vuole molto tempo, e questo l’Inps lo sa bene e se ne approfitta. Si è parlato anche del fatto che domani sera arriva Delio Rossi, ha buttato giù l’ennesimo sorso di saggezza e mi ha detto che a Genova risparmiano anche sugli allenatori, e così ne hanno preso uno che mastica sempre la stessa ciccingomma da un anno all’altro, e durante le soste del campionato viene utilizzato alla biglietteria dell’acquario. Mentre sul fatto che nelle ultime 13 trasferte la squadra ne abbia vinte 11 ha cercato di svicolare parlando del pass di Renzi usato dalla moglie, allora ho capito che era un prandelliano un po’ chiuso, uno che ama soprattutto i risultati interni e che a parlare del rendimento esterno non trova giovamento, nemmeno se coadiuvato da tanta salsa verde. Poi ha provato a fare un sorrisetto di superiorità mentre una bella signora stava tentando di posteggiare la Mini in piazza de’ Nerli non senza qualche difficoltà, non proprio contenta di quella esternazione facciale si è avvicinata e con una voce graffiata da un pacchetto di Marlboro prima e dopo i pasti, e per niente conciliante gli ha sussurrato ”Se le donne non sono brave a parcheggiare, è solo colpa di voi uomini che ci avete costantemente mentito su quanti fossero 20 centimetri”. E’ rimasto impietrito come Delio Rossi dopo lo zero cinque, non ha proferito parola fino a quando non ha più visto quella sagoma vestita con almeno 3000 euro allontanarsi, vigliacco, poi ha ricominciato a fare il gradasso con frasi fatte del tipo “rossa di capelli voglia di piselli”, e “per una come quella non fiori ma opere d’iban”. Comunque si è accorto di aver fatto una figura di merda con me, e anche se il nostro è stato solo un incontro occasionale ho visto che ci teneva a salutarmi cancellando in qualche modo quell’episodio che lo aveva esposto al pubblico ludibrio. Ha cominciato a parlare dell’importanza della famiglia, di come sia rimasto il nostro unico rifugio e quindi di come bisogna far crescere i nostri figli, bicchiere dopo bicchiere ha voluto evidenziare quali fossero per lui i valori più importanti della famiglia  “Il denaro è la madre di tutti i mali, e l'uomo ha bisogno della madre, l'ozio è il padre dei vizi, e l'uomo ha bisogno del padre”. L’ho salutato con il classico “Forza Viola”, poi pur essendo in pieno Diladdarno per un attimo ho pensato di avere di fronte il Dubai Miracle Garden, e invece era solo una cicciona con i leggings a fiori.