Anche Diladdarno abbiamo dato luogo ad incresciosi episodi di discriminazione territoriale, non siamo mai stai cioè troppo propensi a far trombare le nostre fiche da quelli di altri quartieri. Non ce n’è mai fregato niente che ci fossero i ponti. In fondo siamo solo dei poveri bottegai chiusi, anche quando è domenica e la globalizzazione ci costringe a stare aperti, le nostre botteghe sono agli angoli più ottusi della città. Se Firenze non è Lecce e Firenze è solo San Frediano allora anche San Frediano non è Lecce. Le uniche ampie vedute di quartiere, la sola apertura mentale che ci concediamo è quella che pratichiamo in piazza Santo Spirito dove non si spaccia solo la fiorentinità. Insomma, si ragiona per vicoli stretti, pensieri a traffico limitato. In comune con il resto della città c’è la Fiorentina, l’olio e il vino che sono solo quelli delle nostre colline. Quando c’è penuria di passera ci si organizza in comitati di quartiere, ed è proprio con l’associativismo che combattiamo l’inopinata penuria di peluria. Ci stringiamo, ci diamo una mano e non solo quella, poi capirete anche come ci stringiamo. Gli altri che conoscono la nostra ritrosia nel concedere le donne Diladdarno, fanno altrettanto, non chiudono solo i rubinetti, ci chiudono a loro volta i ponti seccandoci i rifornimenti. Quando non arriva il carico di straniere disinibite allora si pagano le conseguenze di questa mentalità ristretta come certi nostri sughi. Il prete di Serumido, a proposito di mentalità in umido, nel giro di pochi giorni ha ricevuto la confessione di numerosi nostri parrocchiani che gli avevano rivelato: "Sono stato con la Rosina". La cosa è montata sempre di più fino a quando il parroco, soprannominato Don Johnson perché faceva tardi alla funzione della sera per seguire Miami Vice, si è reso conto che la faccenda era ormai sulla bocca di tutti, era degenarata così tanto da convincerlo a convocare il Vescovo d’urgenza, l’alto prelato ha così mosso il culo, e come la guardia medica di via Sant’Agostino ci è venuto a trovare. Durante l’omelia ha rivolto un monito ai fedeli puntando il dito sulle abitudini sessuali della comunità di San Frediano, abitudini ritenute dalla Chiesa troppo libertine, me l’ha raccontato la Liliana di via del Campuccio che non si perde una messa dal 68, poi ha fatto capire agli uomini che sarebbero dovuti passare in Sagrestia una volta finita la messa perché Don Johnson doveva fargli delle domande. Il Tozzi che è sempre collegato con il Pentasport ha pensato che volesse chiedere di Ilicic visto che la sera prima l’aveva sentito intervenire in diretta, perché anche lui come me non lo ritiene affatto un bidone, anzi lo considera un grande giocatore, spesso decisivo, ed è assolutamente contrario ad una cessione in prestito al Genoa, poi ha pensato che il parroco fosse semplicemente incazzato come succede quando perde la Fiorentina, quando cioè diventa intrattabile e aumenta del doppio le penitenze, tanto che ormai la gente lo sa e si confessa solo dopo una vittoria. Con i tre punti infatti Don Johnson abbuona tre Ave Maria, aggiorna la classifica attaccata all’interno del confessionale, usa il tablet per mandare anatemi contro Marco Siena, mentre con l’altra mano assolve pronunciando parole in latino tipo Mediaset Premium e indossando la sciarpa del Gruppo Chiava al posto della stola. Comunque la tanto temuta domanda alla fine è arrivata, alla faccia del segreto della confessione, calpestato si dice per il bene della morale comune che ha priorità su tutto, specie se la priorità la decide il priore: "Chi è andato con la Rosina faccia un passo avanti". Tutti, tranne uno, hanno fatto quel maledetto passo avanti. Don Johnson, già rubizzo di vin santo, ha voluto premiare la rigida solidità morale dell’unico parrocchiano che non si è mosso, abbracciandolo e guardando i peccatori negli occhi con uno sdegno pari solo a quello provato per Calvarese: "Bravo! Come ti chiami?". Non gliel’avrebbe mai voluto dire che era Giacomo La Rosina. Non solo questo, sono successi anche altri fatti incresciosi in San Frediano, e a prescindere dalla scaramanzia si sono visti gatti neri rincorsi da cani razzisti. Molto meglio invece il fenomeno delle tope nere che aumenta quando in San Frediano non piove e le donne possono usare la bici.