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giovedì 28 marzo 2019

Tra manovra e ricordi


Grucciate al tifoso Viola scontento, mortificato, affranto. Prendi il Bambi che ieri a metà mattinata si è ricordato che durante la notte aveva pure sognato.  Esasperato ha così deciso di andare in terapia. C’è anche da dire che da quando è subentrato l’autofinanziamento aveva cominciato ad affrontare il risotto dopo averlo appiattito su tutta la superficie del piatto per poi mangiarlo con la forchetta in maniera circolare dall’esterno all’interno. In questo inferno si è fatto stampare una T-shirt con scritto “Posso contenere tracce di speranze sprecate”. Che la situazione degenerasse anche prima della sconfitta di Cagliari la compagna l’aveva già capito dall’insorgere dei primi strani sintomi, quando a un mese dalla Pasqua, all’Esselunga di via del Gignoro, ha fatto una scenata alla cassiera perché non aveva ancora trovato piazzato l’espositore delle creme solari. Come se non bastasse aver letto dell’interessamento del Napoli per Chiesa, ha dovuto sentire il CD della compagna con le canzoni rifatte da Giorgia che aveva faticosamente rimosso dopo un lungo lavoro interiore. Era già successo che il ritorno di Cecchi Gori in città l’aveva scosso, ha rivissuto vecchie emozioni, gioie e rimpianti. Troppo emotivo per reggere la pressione del ritorno di un suo mito. Ha vissuto questo momento come quando gratti la retromarcia mentre fai manovra e uno sconosciuto ti sta guardando, è chiaro che poi fai un parcheggio di merda. Troppa pressione sul tifoso Viola che si volta indietro per fare manovra e per guardare ai bei tempi. Così quando fa freddo e non dovrebbe sappiamo che è perché è passato Vittorione nostro. Poi mi chiama la sua compagna, trafelata, con quello che non era più un sospetto ma ormai la certezza più tremenda, mi dice di averlo seguito perché, cosa mai successa prima, ha voluto buttare la spazzatura. Mi ha inviato la foto; per lei adesso è diventato terrapiattista.

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