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martedì 5 marzo 2019

Il trench



Ho comprato un trench sfoderato, caposaldo intramontabile del guardaroba classico maschile, adatto alla stagione più mite, e adatto per difendersi dai capricci esistenziali di chi ti sta vicino piangendosi addosso. Personalmente non ne avrei bisogno, la Rita e Tommaso non sanno del decimo posto, ma rimane un acquisto doveroso in termini di outfit. Non mi piango addosso, la mia vita di tifoso mi soddisfa grazie a sterili velleità letterarie, che se non avessi mi piacerebbe meno, e allora il trench lo dovrebbe comprare la Rita. Tommaso opta per il piumino. Ma non penso solo per me, vorrei anche un album delle figurine con tutti quei tifosi che desiderano almeno effettuare una sostituzione, mentre spiegano su lavagnette i movimenti al subentrante. Con copertine dedicate. Con stipendi congrui. Vorrei che a chi non si sente adeguatamente rappresentato da Pioli squillasse il cellulare con il suono della tavoletta di cioccolata che si spezza. Di grande conforto. Così una volta indossato il nuovo trench ho potuto finalmente dire al Bambi che forse Pioli è come Zingaretti, un traghettatore verso la nostra scomparsa definitiva. Anzi, ho fatto di peggio per provare la tenuta del trench, gli ho detto “Pioli come Catarella”. E a chi è sembrato uno scandalo l’intervista di Fazio a Macron è perché non ha visto il centrocampo a 2 di Pioli a Bergamo. Noi Viola non siamo tifosi eleganti solo perché indossiamo il trench, lo siamo per una caratteristica che amava tanto anche Modigliani. Vinciamo poco, e così fin da piccoli ci fanno allungare il collo.

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