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mercoledì 1 novembre 2017

Presunti campioni


Questa cosa che quando avevo 20 anni pensavo a quanto fossi coglione quando ne avevo 15, che quando ne avevo 25 pensavo a quanto fossi coglione quando ne avevo 20, che quando ne avevo 30 pensavo a quanto fossi coglione quando ne avevo 25, che quando ne avevo 35 pensavo a quanto fossi coglione quando ne avevo 30 e così via fino ad arrivare ad oggi che ne ho 55 e ho scoperto che tra tutti i Santi c’è anche Hagi. Questo mi ha insegnato una cosa: sono un coglione. A quei tempi lì la zucca si usava soprattutto per il risotto (miglior travestimento di Halloween quello della Fedeli). Oggi dopo anni di questo blog ho capito anche che quei giocatori che si fanno tre segni della croce quando entrano in campo non si ricordano come si fa e sono al terzo tentativo pari pari a quando ti risucchiano il Bancomat. Quando si definisce un imputato “presunto colpevole”, o ancora peggio “presunto assassino”, per non parlare di giocatori “presunti campioni” non si tiene conto che l’italiano medio non conosce il significato di “presunto”. Come per Hagi. 55 anni non sono tanti se penso che riesco a vedere la cattura di Zagaria (clan dei Casalesi) nella fiction televisiva, diventano tanti però se penso che non riuscirò mai a vedere quella sul vero fugone di Puigdemont. E non è vero che Halloween non è una festa italiana, in certi nostri quartieri lo scherzetto è la fiancata dell'auto rigata con le chiavi e le gomme forate con i chiodi. Molti dentisti poi sfruttano la festa per spacciare caramelle a tonnellate. Due ricordi della Nicoletta legati ad Halloween, quello di quando dopo la cazzata di Astori a Crotone mentre gli colava il mascara perché continuava a piangere, mi ha detto che stava provando il travestimento, poi in versione gran maiala quando alle nuove generazioni consiglia più sconosciuti e meno caramelle.

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