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lunedì 6 novembre 2017

Sorpresi nella radura



Un bel primo tempo imboscato in un equilibrio che sorprende i timorati del Dio risultato, fino al palo di Chiesa, poi un secondo che ci coglie scoperti nella radura dove si esprimono giudizi che non tengono più conto di quanto era successo prima. Faccio presente che usciti dalla radura ci ha sorpreso anche la pioggia. Dovevamo rimanere dentro quel primo tempo come quando piove forte e la pizza ce la facciamo portare a casa. Le pagelle dei tifosi dopo il quarto gol si avvicinano molto alle recensioni dei ristoranti quando non tutto è andato bene. Da una parte entra Perotti, dall’altra Sanchez rubato alle recinzioni che delimitano i cantieri per la tramvia. Non è proprio entrare a mangiare nello stesso ristorante. Squadra generosa non solo nella somministrazione di grinta, ma nel battezzare dopo Budimir anche il giovanissimo Gerson ai suoi primi gol italiani. Crescere dopo le sconfitte non è facile, ma invecchiare lo è di più. Escluso Pioli che secondo me non ha colpe così grandi, e considerati gli errori dei singoli, non me ne vorrà chi azzarda analisi tecniche dettagliate e convergenti al suo esonero, sono più propenso a pensare che questa sconfitta sia dovuta in grossa parte a tutte le catene di Sant’Antonio che ho interrotto. L’atteggiamento era quello giusto, la partita è stata preparata bene, e così voglio cogliere il positivo che si annida tra un bel primo tempo e un secondo dove le qualità della Roma feriscono il nostro orgoglio, perché a volte dietro una cena lasciata a metà può esserci anche la passione. E chi parla di retrocessione cercando di imbottigliare le proprie paure, alla fine rischia di ubriacarsi. So di tifosi che dopo il triplice fischio si sono messi a scegliere la foto più adatta da mettere sulla lapide. Caro pessimismo se solo fossi venuto a trovare anche me ti avrei preso in giro scegliendo una foto di quando avevo i capelli. Tanto per depistare.

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